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[STORIA PCM] Anno 2008: il momento del riscatto!


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DIARIO DI UN SOGNATORE

Caro diario,

oggi ho deciso di scriverti perché voglio raccontarti la mia vita. No, non parlerò della mia famiglia, di quando sono nato, ti voglio raccontare cos’è per me il ciclismo e quali sono i miei sogni. È vero che bisogna vivere pensando al presente, sognando un sereno futuro, ma la vita è fatta anche di ricordi, belli e brutti che siano, sono sempre ricordi da conservare nella nostra mente. Questo teorema nello sport vale molto, forse anche di più che nella vita reale visto che i successi ti danno morale e supportano la tua carriera, ma soprattutto è dagli errori che si impara. La mia carriera da ciclista è stata breve, senza grosse soddisfazioni, ma con la voglia, la costanza e l’amore verso il ciclismo, ho saputo ripartire ed ho avuto la fortuna di essere chiamato a dirigere un’ammiraglia, una di quelle che contano per davvero. Nel 2005 fu Lelange a credere in me e mi chiamò per dirigere niente di meno che la Phonak, uno dei top team in circolazione in quell’anno. Si è vero ero solamente il secondo DS in carica ma pur sempre una gran bella avventura e una grandissima possibilità di fare esperienza.

I primi mesi non furono facilissimi ma qualche successo nelle gare continental lo ottenni, senza dimenticare gli ottimi piazzamenti di Hunter (4° alla Sanremo e 9° al Fiandre).

GIRO DELLE FIANDRE

Ragazzi, che spettacolo queste classiche. Tra i favoriti non c’è nessuno dei nostri. Dovremo rassegnarci ad una posizione nelle retrovie quindi potremmo provarci da lontano tanto non abbiamo nulla da perdere.

Bert GRABSCH

Robert HUNTER

Nicolas JALABERT

Patrick MCCARTHY

Uros MURN

Koos MOERENHOUT

Florian JALABERT

Questo giro delle Fiandre è un disastro. Cadute su cadute e ritiri su ritiri tra i quali i nostri N. Jalabert, Grabsch e Mccarthy :( oltre ad un grande favorito come Nico Mattan. Ora ad Hunter rimane solo l’aiuto di Murn.

È un continuo sali-scendi e dietro l’uomo della T-Mobile ci sono Hincapie e Wauters a 50”. A circa 3’ c’è il nostro Hunter che resta con Boonen, Van Petegem, Dekker, Zabel e Cancellara

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La gara è durissima e il sudafricano non regge il ritmo dei 5 a 20 dal termine. Ai 10 dal termine Van Petegem forza e raggiunge Wauters mentre Hincapie attacca e raggiunge Wesemann al comando

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Si arriva in volata ma Hincapie è devastante e per Wesemann non c’è nulla da fare. Il giro delle Fiandre è dell’americano della Discovery

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Hunter perde terreno dai primi ma non molla ed è 9°. Grande prova di carattere del sudafricano :)

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1-George HINCAPIE

2-Steffen WESEMANN 43“

3-Peter VAN PETEGEM st

4-Marc WAUTERS 1’36”

5-Tom BOONEN st

6-Fabian CANCELLARA st

7-Erik DEKKER st

8-Erik ZABEL st

9-Robert HUNTER 3’14” :P

10-Glenn D’HOLLANDER 4’15“

"Con questa gara hai dimostrato che nelle classiche puoi essere sempre protagonista, con la Roubaix può esserci la tua definitiva consacrazione. IO CI CREDO!!" :)

Sembrava che tutto potesse migliorare, iniziavo ad essere rispettato da tutti nell’ambiente ma qualcosa non andava come doveva. Io sono per il ciclismo pulito, tutto dev’essere trasparente e li cosi non era.

Arrivarono le mie dimissioni, meglio guardare il ciclismo da casa e sognare nuovi orizzonti, nuovi traguardi, nuove sfide. Le mie dimissioni arrivano cosi all’improvviso che tutti rimase sorpresi, ci si chiedeva :”Come mai? Che è successo?”. A queste domande non diedi mai una risposta, avevo amici nella Phonak e mi dispiaceva rovinare la loro carriera non per colpe loro. In quel periodo fu soprattutto Unzue a starmi vicino, credeva in me, aveva una tale fiducia nei miei confronti che addirittura mi offrì un sedile alla Caisse d’Epargne, uno dei team più forti all’epoca. Rimasi sorpreso, la possibilità di allenare gente di carisma e talento come Valverde, Gutierrez e Karpets mi rese l’uomo più felice della terra. Un mese dopo il grande Fiandre corso con Hunter, mi ritrovai sull’ammiraglia a dirigere Karpets & Co. al Giro d’Italia: ll sogno della mia vita. L’inizio non fu dei più brillanti ma con il passare del tempo presi confidenza con la strada, con i corridori e per Vladimir fu una cavalcata fino al 2° posto della generale dietro a Cunego, erano solo 10 i secondi che separarono il russo da una straordinaria vittoria, ma per noi fu come un successo.

Terminato il giro è tempo di fare bilanci e pagelle sulla squadra e sugli avversari

DAMIANO CUNEGO 9: che dire, complimenti a lui!Nel finale ha fatto fatica in salita ma a crono ha tenuto dietro Karpets, li ha vinto il giro!

Il principino è tornato sul trono d'Italia

IVAN BASSO 6.5: il fuoriclasse di Cassano forse punta di piu sul tour visto il finale difficoltoso sulle alpi! Merita la sufficienza se non altro per esser giunto comunque sul podio anche se ci si aspettava di piu

DARIO DAVID CIONI 7.5: è tornato quello di 2 anni fa, se non piu forte! Sempre combattivo ha vinto anche la crono finale, INDOMITO!

Ma veniamo a noi, guardiamo in casa Caisse com'è andata:

VLADIMIR KARPETS 10 : 3 tappe vinte, 2° nella generale , nella classifica di miglior giovane e nella classifica della maglia verde, cosi si vuole di pù? un lucano forse! :P Sarà contento il mio amico Dave!

MARCO FERTONANI 9: un 4° posto nell'ultima tappa, la maglia verde e sopratutto km e km in fuga, sempre in fuga, FANTASTICO

JOAQUIN RODRIGUEZ - LEONET IZA 7: hanno fatto più di quanto richiesto, son stati molto vicini a Karpets, sopratutto JR, e son stati due piacevoli sorprese

Poche settimane dopo anche Gutierrez mi diede grandi soddisfazioni trionfando di prepotenza al Giro del Delfinato, un dominio incredibile che mise in ginocchio gente di rango come Ullrich. La mia carriera stava crescendo sempre più, ma qualcosa in squadra accadde. Al Tour non fui chiamato, così come alla Vuelta, sentivo che la fiducia in me non era molta. Meglio lasciare ma stavolta il doping non c’entra, era una questione di rispetto, di onore. Nonostante la fine un poco traumatica dell’avventura spagnola, durante l’inverno mi rimase la voglia di tornare al giro, ma questa volta ero convinto di poterlo vincere.

L’inverno del 2006 fu una vera e propria odissea per il ciclismo. Scandali e polemiche minarono la serenità e l’esistenza di questo sport. Sembrava potesse accadere tutto e niente.

Ore 16.58 son tranquillamente spaparanzato sul mio divano e sto zappando (si dice cosi? :lol:) tra un canale e l'altro della mia tv ma come sempre niente di interessante! A questo punto metto sul canale 718 di sky e mi ascolto un pò di musica su rockfm ma neppure li niente che mi faccia svegliare dal torpore in cui son entrato oggi.

Ultima speranza, il televideo di canale 5. Le prime pagine son dedicate al calcio ma oggi non mi va di leggerle e cosi passo alle notizie successive ed il mio volto cambia drasticamente espressione :shock:

RAGAZZI, NON CI CREDO!!!! Stropiccio gli occhi, magari ho letto male ma non è cosi. Ero sdraiato ma ora son seduto con la testa attaccata al televisore per leggere meglio. Guardate che notizia

logo-uci.jpg COMUNICATO UFFICIALE DELL'UCI

ORE 12.37 - CICLISMO SOTTO SHOCK

Dopo lo scandalo che ha colpito il calcio anche il mondo delle due ruote è sotto gli effetti di un devastante terremoto che ne ha minato la credibilità e la stabilità. In questo caso però non si parla di doping ma di corse truccate. Dalle prime indagini sembra che alcune squadre avevano creato un cartello con il quale si accordavano sugli esiti delle gare ripartendosi fra di loro le vittorie. CSC, T-MOBILE, RABOBANK e DISCOVERY: ecco le grandi squadre che manovravano il tutto avvalendosi dell'aiuto e della collaborazione di altre 8 squadre PRO-TOUR e di 5 della serie CONTINENTAL. Ora mancano solo 15 giorni alla scadenza del termine per le licenze pro-tour e con questo terremoto non si sa più come comincerà la stagione ciclistica, se comincerà! Appena appresa la notizia la maggior parte degli sponsor hanno chiesto ulteriori informazioni all'Unione Ciclistica Internazionale e hanno minacciato di abbandonare il mondo del ciclismo se tutto quanto dichiarato verrà confermato.

Dopo aver letto ciò il mio volto ha questa espressione :shock: non è mutato! Sono senza parole! Speriamo si risolva tutto per il meglio e di avere nuove notizie al più presto dall'UCI.

Tutto il grande ciclismo del passato si mobilitò per salvare la faccia all’ambiente, Merckx, Bugno, Indurain, tutti pronti a mettersi in prima linea, tutti pronti a perdere la faccia pure di salvare il loro passato. Nonostante il loro intervento, tutti gli sponsor abbandonarono, era un fuggi-fuggi generale e di massa. Urgeva dare nuova linfa al ciclismo, urgeva l’ingresso di nuovi sponsor e grazie alla passione dei tifosi, tutto ciò si materializzò in pochissime settimane. Le persone che erano nel ciclismo in quell’inverno scapparono e questa fuga fu manna dal cielo per il sottoscritto. La neonata Peugeot-Axe mi consegnò le chiavi del team, finalmente ero il primo DS di una squadra che annoverava tra le proprie file gente giovane e talentuosa come Nibali, ma anche vecchi volponi con tanta voglia di vincere come Caucchioli e Marchante. Pietro conquistò un ottimo 4° posto al giro e vinse il Delfinato (il secondo della mia carriera) ma la vera impresa arrivò nel 2007 quando un Gomez Marchante rigenerato conquistò il suo (ed il mio) primo Giro d’Italia della carriera.

CLASSIFICA FINALE

1 José Angel Gomez Marchante PEUGEOT - AXE 87h27'42

2 Damiano Cunego FIAT-BIANCHI + 1'45

3 Michele Scarponi SKY - EUROSPORT + 5'02

4 Jose Rujano SONY ERIKSSON + 7'15

5 Iban Mayo EUSKADI-REPSOL + 8'48

6 Sergio Ghisalberti NOKIA - DECATHLON + 10'00

7 Frank Schleck NIKE + 10'22

8 Wim Van Huffel RED BULL + 14'23

9 Juan Manuel Gárate SONY ERIKSSON + 14'38

10 Danilo Di Luca BENETTON UNITED COLORS + 14'59

Fu un emozione incredibile, provai sensazioni forti e irripetibili, almeno finora, visto che io, quelle emozioni le ricordo ancora e sono certo di volerle provare ancora. Ora non ho più un’ammiraglia da guidare, non ho riunioni da tenere con i ciclisti, mi resta solo un computer dove annotare i miei ricordi, il mio passato, e sognare il futuro, sperando che tutto si trasformi in realtà.

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L’INVERNO DEI DILEMMI

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In un attimo mi giunsero molte offerte per dirigere un team di lusso in quel che resta del ProTour, in un attimo potevo passare dalle stalle alla stelle, in un attimo i sogni potevano divenire realtà. Le offerte erano tutte allettanti e l’indecisione era forte. In una situazione normale un uomo normale pensa soprattutto all’aspetto economico per fare la sua scelta, ma io non voglio essere normale, non sono uno dei tanti, voglio essere sempre il primo, voglio sempre vincere. Chi per la forza, chi per il talento, chi per la gioventù, a mente fredda ogni offerta meritava una risposta positiva, ogni progetto aveva un suo perché, ogni progetto aveva futuro, ma di futuro io ne ho solo 1, devo studiare ogni minimo particolare, devo ponderare la mia scelta. Il mio fedele vice Fondriest mi faceva un po’ da manager, alla fine i miei interessi erano anche i suoi, avevamo obiettivi comuni e chi meglio di lui può aiutarmi in una decisione del genere? Aprì tutte le mail ricevute, tolse dalle buste le lettere, rilesse tutti i messaggi e riordinò un po’ le idee almeno su un foglietto visto che nella mia testa non lo erano. In questo momento cerco delle certezze, dei punti fermi che mi possano aiutare. Mi siedo sul divano e rileggo per l’ennesima volta, di certo non l’ultima, le proposte ricevute, cerco qualche appiglio, il più piccolo particolare potrebbe essere un grande indizio. Questa situazione mi sta logorando, quasi non mangio, penso sempre a cosa fare, cambio idea in continuazione, ma è il destino di noi sportivi, devo studiare tutto.

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PS. Direi che l'immagine rende al meglio il mio logorio :shock:

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GLI ULTIMI ISTANTI

Quella notte dormii davvero poco, continuavo a fissare quel foglio anche se gli occhi si facevano sempre più pesanti e si chiudevano di secondo in secondo. La scelta era difficile, complicata, quasi cervellotica. Mi promisi che quella fosse l’ultima volta, riposai un attimo gli occhi, presi un bicchiere d’acqua e rilessi tutto nuovamente, con molta attenzione senza lasciare nulla al caso, senza far scappare il minimo dettaglio.

PROPOSTA 1:

Team High Road – La prima proposta la ricevetti proprio dal “neonato”team americano, costituito sulle ceneri della storica T-Mobile. Offerta economica vantaggiosa sicuramente, ma quello che contava e mi spingeva a scegliere la prima opzione era il talento, un’abbondanza incredibile in quella squadra. Ciolek, Cavendish, Gerdemann, Lovkvist e Burghardt erano dei talenti in erba dal futuro certo e roseo. Con loro la Roubaix, il Tour, la Sanremo, tutto era possibile, si poteva vincere qualsiasi corsa. Ma non dimentichiamoci dei veri leader del team, i senatori portano dei nomi piuttosto pesanti e un passato da ricordare. Hincapie e Kirchen ci sanno davvero fare, sono dei veri capitani, pacati, seri e carismatici, tutti ingredienti che fanno di un ciclista un campione.

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PROPOSTA 2:

Lampre – Quando lessi nella mia casella di posta elettronica l’email di Saronni rimasi a bocca aperta. Da sempre è il team per cui simpatizzo, dirigerlo per me è un onore, un sogno. Beppe vedeva in me il suo erede, il suo successore e l’idea mi faceva venire i brividi. La possibilità di allenare in Italia era un altro punto a favore di questa scelta, dirigere gente del calibro di Ballan, Cunego e Napolitano non è cosa da poco ma le partenze di Franzoi, Valjavec e Bennati hanno indebolito e non poco il roster. Economicamente non c’era paragone con l’offerta degli americani, il materiale umano non era di primissimo livello, a parte i 3 big sopra menzionati, con la testa la Lampre non era la mia destinazione ideale, ma con il cuore, SI!

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PROPOSTA 3:

Caisse d’Epargne – La ciliegina sulla torta. In Spagna ho già vissuto qualche mese, ho dei bei ricordi, forse le prime vere emozioni in ammiraglia. Valverde, Gutierrez, Rojas, Pereiro, potrei andare avanti per ore ed ore a nominare i grossi calibri del team in nero, la squadra fa paura, nei grandi giri è sempre il riferimento da battere, qui si entra nell’Olimpo dei grandi. Forse in tanti mi danno del pazzo, come fai a non scegliere subito una squadra del genere? Si, tutto vero, vi do ragione ma lasciatemi pensare ancora visto che dopo un ottimo inizio di stagione, li non mi trattarono bene e non voglio ricadere nel tranello, almeno non ne sono sicuro.

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PROPOSTA 4:

Silence Lotto – Avevo già problemi a scegliere tra le proposte sopra menzionate e all’ultimo arrivò anche questa. Non ci voleva proprio, almeno non ora. In un primo istante pensai subito “oramai è troppo tardi, ho già altre 3 proposte, meglio rifiutarla subito” ma non riuscii mai a rispondere in modo negativo a quell’offerta, all’apparenza irripetibile. Evans, Popovych, Mcewen il meglio del meglio, anche se per il resto a parte qualche discreta individualità e qualche buon giovane, c’era poco. Ma vuoi mettere giocarti un Tour fino all’ultimo, lottare per un giro d’Italia oppure conquistare la Milano-Sanremo?

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Dopo quel punto di domanda non c’era altro da leggere, ero arrivato alla fine ma la decisione non l’avevo ancora presa. Feci uno strappo alla regola, lo rilessi ancora quel maledetto foglio, iniziavo ad odiarlo, non mi aiutava, anzi, mi confondeva. Ero disperato, ero certo che qualsiasi sia stata la mia scelta me ne sarei pentito, chiesi aiuto a chi mi stava vicino, chiesi un consiglio, cercai un appiglio, PER FAVORE AIUTATEMI! Ho ancora pochi istanti e poi dovrò sciogliere ogni dubbio, risolvere il dilemma.

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SONO TORNATO

Le persone che mi stavano più vicine mi aiutarono molto, mi consigliarono, mi indirizzarono verso la scelta che forse era la più giusta e stimolante. Nonostante il cuore mi spingeva a seguire le orme di Saronni, la prospettiva e gli amici mi spinsero negli USA, il Team High Road era la mia nuova squadra, la mia avventura. Telefonai in sede, me la cavai un po’ con il mio inglese e riuscii a farmi capire, il SI era arrivato chiaro e forte in America, il posto era mio! Non appena riattaccai il telefono iniziai a studiare la squadra. Presi il mitico carnet di BiciSport, lo sfogliai e andai alla pagina 46, quella del Team High Road, quella del mio team. Feci un sospiro, ne feci un altro ancora e mi sedetti sul divano. Iniziai a buttare giu uno schemino, i nomi, gli obiettivi e i programmi. Gli occhi brillavano, che bella sensazione, mi risentivo vivo, fremevo, finalmente posso dire di essere tornato!

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PRESENTAZIONE HIGH ROAD

KIM KIRCHEN (LUX): 5_star.gif Sarà il capitano indiscusso ogni qualvolta sarà in gara. Il lussemburghese esce da un 2007 con i fiocchi grazie al 2° posto alla Tirreno-Adriatico e al Giro di Svizzera, il 10° posto alla Liegi e il piazzamento tra i top ten al Tour de France. Dimostra di essere cresciuto molto nei giri ma non deve perdere la brillantezza nelle grandi classiche. Il 2008 per lui sarà un anno molto duro e con grandi obiettivi nella testa, speriamo non ci deluda.

Obiettivi: Amstel Gold Race – Liegi-Bastogne-Liegi – Vuelta Espana – Giro di Lombardia

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GEORGE HINCAPIE (USA): 4_star.gif Migrato dalla dominante Discovery, cerca di sfruttare l’esperienza accumulata negli anni e il ricordo di Lance Armstrong per far crescere i giovani virgulti ma senza tralasciare i suoi obiettivi. George arriva da 2 anni non brillantissima, l’aria nuova però potrebbe fargli bene ed essere ancora uno dei principali favoriti del pavè. Non ha mai indossato la maglia gialla e il prologo di Londra gli piace molto, potrebbe essere un sogno per lui, un sogno che diventa realtà.

Obiettivi: Giro delle Fiandre – Roubaix – Prologo Tour de France

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GERALD CIOLEK (GER): 4_star.gif È ancora giovane il tedeschino ma alle sue spalle ci sono già un mondiale U23 e un campionato nazionale in linea. Gerald deve solo trovare fiducia in se stesso ed avere una squadra al suo fianco e quest’anno sarà così. Si difende negli strappetti e con il suo spunto veloce può fare davvero male anche ai big. Per lui è importante iniziare la stagione al meglio, senza intoppi e con qualche vittoria, anche minore, ma che gli possa dare fiducia. Siamo certi che sarà il suo anno.

Obiettivi: Milano-Sanremo – 1 tappa al Tour de France

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LINUS GERDEMANN (GER): 3_star.gif Dopo la sua prima tappa vinta al tour e la maglia gialla indossata, Linus ci proverà al giro. La presenza di diversi campioni in squadra lo relega ad una posizione secondaria al tour ma siamo certi che darà filo da torcere ai vari Schleck, Di Luca e Cunego al giro. Ha classe da vendere il tedesco, ha tenacia, resistenza, carattere e soprattutto la testa per diventare un campione. Soffrendo si impara e si cresce, il 2008 sarà sofferenza per lui, speriamo che ne tragga il massimo beneficio.

Obiettivi: Giro d’Italia – Campionato nazionale tedesco – 1 tappa al tour de France

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Continua…

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continua…

MICHAEL ROGERS (AUS): 3_star.gif Lo sfortunato 2007 ha lasciato con l’amaro in bocca Michael ma quest’anno ci riprova. La prima settimana del Tour ha dato la consapevolezza a tutto lo staff e soprattutto all’australiano di poter competere anche al tour e di centrare un risultato importante. Avrà perso potenza a cronometro, ma in salita è migliorato e non poco, fate attenzione a lui, darà filo da torcere a tutti.

Obiettivi: Tirreno–Adriatico – Nei 10 al tour de France

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MARK CAVENDISH (GBR): 3_star.gif Il britannico è diventato professionista solo lo scorso anno ma ha già dimostrato di avere delle noti naturali e una qualità da tenere d’occhio. Non ha ancora dimostrato di poter competere con i big nei grandi giri e ci proverà quest’anno, potrebbe essere l’anno della maturazione completa. Potrebbe soffrire la presenza di Ciolek e di altri velocisti in squadra, ma siamo certi che sarà il suo anno, sarà la grande rivelazione.

Obiettivi: Maglia ciclamino e 1 tappa al Giro d’Italia – Parigi-Tours

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THOMAS LOVKVIST: 2_star.gif

Negli ultimi anni ha un po’ deluso, non è cresciuto quanto tutti si aspettavano. Si difende in salita, si trova a suo agio nelle tappe vallonate, può migliorare ancora a crono, è un atleta completo, questo è sicuro, ma gli manca ancora quel gradino in più per diventare uno dei top 10 al mondo. Noi attendiamo con fiducia, vivere o morire, da quest’anno si cambia marcia, da quest’anno si diventa campione.

Obiettivi: Paesi Baschi – Amburgo – San Sebastian

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BRADLEY WIGGINS (GBR): 2_star.gif È nato sulla pista, ma è cresciuto sulla strada. Per un uomo crescere sulla strada è segno di disagio, di condizioni difficili, ma per lo sport vuol dire evolversi, vuol dire essere capace di fare tutto. Le sue sparate da pistard gli hanno permesso di essere tra i primi cronoman al mondo, deve migliorare ancora se vuole raggiungere traguardi ancora più importanti. Quest’anno è a caccia di qualche crono di prestigio e si metterà al servizio dei capitani nei grandi giri, Bradley, stupiscici!

Obiettivi: 1 tappa al Giro d’Italia – Mondiale a cronometro

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continua…

MARCUS BURGHARDT (GER) : 2_star.gif Il 24 enne tedesco lo scorso anno colse un successo tanto inatteso, quanto bello. Vinse alla Gent-Wevelgem, , era un mezzo sconosciuto e sorprese tutti, ma quest’anno non sarà cosi. Un suo attacco verrà seguito da tutti i big, ora lo conoscono, ora lo temono e sarà più difficile vincere. Ha molto carattere Marcus, ha la testa per correre e lo dimostrerà. Ha il vantaggio di avere in squadra gente del calibro di Hincapie e Hammond, lui è la terza punta di diamante e potrebbe sfruttare la situazione per ritagliarsi qualche spazio importante. Forza Marcus.

Obiettivi: Gent-Wevelgem – Parigi-Roubaix

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BERNHARD EISEL (AUT) : 1_star.gif Nel 2006 alla Fdjeux ha messo in mostra grandi qualità di velocista e un temperamento che gli ha permesso di fare benissimo anche sul pavè (5° alla Roubaix e 7° alla Gent). In Germania ha perso un po’ di smalto, ha perso brillantezza in volata ma è ancora giovane e può tornare quello di 2 anni fa. Sul pavè sarà un semplice gregario vista l’abbondanza di leader in squadra, ma avrà la possibilità di giocarsi le sue carte nel finale di stagione, non deve deludere. La sua somiglianza con Caracciolo gli è valso il soprannome di Airone, speriamo in bene!

Obiettivi: Gent–Wevelgem – 1 tappa alla Vuelta Espana

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Spero entro questo fine settimana di ricevere il PC ed iniziare la carriera...

Intanto, per comunicarvi gli aggiornamenti, cambierò la mia firma in base alla corsa che verrà postata. Ovviamente ora c'è solo la presentazione ma appena correrò es. il Down Under, nella firma lo segnalerò!

MI DO 100 :biggrin:

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