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Play-offs - Gara 3

Mercoledì 9 Aprile 2008, ore 18.15

4) CSKA Mosca- Olympiacos Serie 1-1

Mercoledì 9 Aprile 2008, ore 20.30

3) Tau Ceramica - Partizan Belgrado Serie 1-1

Giovedì 10 Aprile 2008, ore 19.50

2) Maccabi Tel Aviv- AXA FC Barcelona Serie 1-1

Dovrebbero passare tutte e tre su Sky Sport 2 ma la cosa è ancora incerta.

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Toronto passa ai playoff

Ma con Charlotte va k.o.

I Raptors si fanno superare in casa dai Bobcats, ma grazie al successo di Washington su Miami conquistano un posto per i playoff. Bargnani chiude con 10 punti. Se la regular season finisse oggi la squadra canadese se la vedrebbe al primo turno con Detroit

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Schiacciata di Parker contro i Bobcats. Reuters

NEW YORK, 5 Aprile 2008 - Ennesima prestazione deludente per i Raptors che si fanno superare tra le mura amiche dai Bobcats (105-100 il punteggio finale) ma grazie al successo di Washington su Miami conquistano matematicamente un posto per i playoff. L’inaspettato scivolone però retrocede Toronto al settimo posto della Eastern Conference e se la regular season finisse oggi la squadra canadese se la vedrebbe al primo turno con Detroit. Una sfida da evitare a tutti i costi.

CONTAGOCCE - Ancora una volta Sam Mitchell decide di utilizzare Andrea Bargnani con il contagocce. L’azzurro non sfigura, nonostante fallisca quattro conclusioni dalla lunga distanza, attacca il canestro e si fa sentire in attacco, ma alla fine riesce a strappare al suo tecnico solamente 18’ sul parquet. E nelle battute finali, quando i Raptors avrebbero bisogno di tiratori in campo, Mitchell ancora una volta snobba Bargnani. Toronto dopo un primo quarto così così nel quale va sotto anche di 10 punti, torna sotto nel secondo periodo, andando a riprendere poi gli ospiti nel terzo. Chris Bosh non tira benissimo ma il suo dovere lo fa, Rasho Nesterovic, invece, ancora una volta mostra di attraversare uno dei momenti migliori della sua carriera e alla fine realizza 23 punti (suo massimo stagionale), trovando il canestro anche dalla media distanza.

PUNTO A PUNTO - I Bobcats però riescono a tenere il passo grazie alla produzione di un eccellente Jason Richardson ben coadiuvato da Raymond Felton. Si arriva alle battute finali con le due squadre punto a punto. A decidere la gara e’ una clamorosa disattenzione del pupillo di Sam Mitchell, TJ Ford. Il play di Toronto a un minuto dalla sirena, con la sua squadra indietro di una lunghezza, palleggia con troppa superficialità e si fa soffiare il pallone da Earl Boykins. Il giocatore di Charlotte ringrazia, parte in contropiede e trova il canestro condito da uno evitabilissimo fallo dello stesso Ford. Il gioco da tre punti porta gli ospiti al +4. I Bobcats non fanno regali dalla lunetta e così Toronto finisce per incassare la sua 14° sconfitta nelle ultime 20 partite. I Raptors escono tra i fischi dei tifosi, delusi dall’ennesimo scivolone della compagine canadese. Andrea Bargnani chiude con 10 punti (4/4 da due, 0/4 da tre e 2/2 ai liberi), tre rimbalzi e un assist in 18’ di gioco.

Toronto: Bosh, Nesterovic 23, Moon 16. Rimbalzi: Nesterovic 10. Assist: Ford 14.

Charlotte: Richardson 27 (6/11, 4/7), Felton 21, Okafor 15. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Boykins 8.

Gazzetta.it

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Finalmente Belinelli

Warriors ok a Memphis

Vittoria esterna di Golden State e contributo importante dell'italiano con 13 punti nei 23 minuti concessigli da coach Don Nelson. Per lui anche 4 rimbalzi e 2 assist

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Marco Belinelli (a sin) in marcatura su Navarro. Afp

MILANO, 5 aprile 2008 - Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 86-117. Vittoria importantissima per i Warriors (46-30), per restare vicinissimi a Denver (46-29) e Dallas (47-29) e continuare nella lotta per un posto al sole nei playoff. La vittoria su Memphis ha anche una doppia valenza, perché Don Nelson ha finalmente concesso 23 minuti a Marco Belinelli e l'azzurro lo ha ripagato con la sua migliore prestazione da giocatore NBA.

ALLUNGO - Entrato al posto di Monta Ellis a 1'29" dalla fine del primo quarto, ha giocato fino alla fine del secondo, dove ha messo 9 punti in 4 minuti partecipando attivamente al parziale d 17-4 che ha portato i Warriors dal 37-31 al 54-35 con 4'48" da giocare prima dell'intervallo. Golden State (senza Pietrus) allunga ulteriormente nel terzo periodo: con 7 punti consecutivi di Stephen Jackson arriva il +26 (83-57). Marco mette a segno anche 4 dei primi 6 punti dei suoi nell'ultimo quarto, dando il +27 (96-69), quando la partita è già abbondantemente chiusa. Il suo tabellino finale dice 5/8 da 2, 1/3 da 3, 4 rimbalzi (1 in attacco), 2 assist, 2 perse e 2 falli per l'ex giocatore della Fortitudo.

Memphis: Gay 23 (7/13, 3/4, 0/1 tl), Warrick 13, Lowry 12. Rimbalzi: Gay, Miller e Milicic 7. Assist: Miller 4.

Golden State: Biedrins 21 (8/11, 5/6 tl), Ellis 19, Azubuike 15, Jackson 14, Belinelli 13, Wright 10. Rimbalzi: Biedrins 17. Assist: Davis 9.

Gazzetta.it

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Utah ferma San Antonio

New Orleans allunga

Grazie alla caduta dei campioni con i Jazz, gli Hornets hanno un piccolo margine nella Western. Ai playoff Washington, Philadelphia e LA Lakers. Bene Detroit e Phoenix

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Mehmet Okur a canestro contro San Antonio. Ap

NEW YORK, 5 aprile 2008 - I campioni Nba crollano a Salt Lake City, e allora ne approfitta New Orleans per incrementare il suo vantaggio in testa alla Western Conference. Detroit si assicura il secondo posto a Est, mentre Washington, Philadelphia e LA Lakers chiudono il discorso relativo alla qualificazione per i playoff. Indiana, dal canto suo, continua a sperare.

Utah Jazz-San Antonio Spurs 90-64

Fine della corsa per i San Antonio Spurs, che si vedono interrompere nella maniera più brusca possibile la loro striscia di 8 vittorie consecutive. Per i Jazz si tratta della vittoria casalinga numero 35 (4 sole sconfitte alla Energy Solutions Arena), con 26 delle quali ottenute con uno scarto in doppia cifra. Malgrado un buon inizio di San Antonio (+6 alla fine del primo quarto, 24-18), i giocatori di Jerry Sloan hanno preso le misure ai campioni impedendogli di giocare la loro pallacanestro, e mortificandoli nell'ultiimo quarto (iniziato con un parziale di 13-0, 77-55 a 8'26 dalla sirena finale), dove Parker, Duncan, Ginobili Co. hanno segnato appena 9 punti. Sloan, però, non crede che gli Spurs risentiranno più di tanto di questo risultato: "Tutti noi siamo passati attraverso serate così, dove non ti va bene niente. Ma loro sono solidi e forti abbastanza per passarci sopra e tornare a giocare con grande determinazione dalla prossima partita. Hanno una squadra straordinaria". Telegrafico, invece, il commento di Gregg Popovich: "Hanno giocato meglio di noi e ci hanno battuti senza contestazioni possibili".

Utah: Okur 17 (4/7, 3/5), Boozer e Williams 16, Korver 11, Kirilenko 10. Rimbalzi: Okur 16. Assist: Williams 11.

San Antonio: Parker 17 (7/13, 0/1, 3/4 tl), Duncan 15. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker 4.

Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 112-108

I Lakers si assicurano un posto ai playoff, e per il quadro attuale della Western Conference questo può già essere considerato un grande risultato. C'è voluto il miglior Lamar Odom della stagione, ed è stato lui a guidare il parziale decisivo nel finale firmando il sorpasso a 2'21 dalla fine (103-102), e pi segnando i primi 2 punti del 9-2 con cui i Lakers si sono portati a casa la vittoria negli ultimi 40 secondi (con il 2+1 di Gasol e i tiri liberi di Bryant e Vujacic). "Andare ai playoff è una grande cosa - ha detto Bryant - come lo è vincere una partita come questa, dove c'è stata una grandissima intensità da entrambe le parti".

LA Lakers: Odom 31 (12/14, 7/10 tl), Gasol e Bryant 25. Rimbalzi: Odom e Bryant 10. Assist: Gasol 7.

Dallas: Nowitzki 27 (12/17, 1/2), Terry 25, Howard 23, Dampier 11, Kidd 10. Rimbalzi: Dampier 10. Assist: Kidd 8.

New Orleans Hornets-New York Knicks 118-110

Gli Hornets regolano i Knicks nell'ultimo quarto e adesso vantano un piccolo vantaggio su San Antonio per il primo posto nella Western Conference, continuando a stupire tutti. "Sono al mio terzo anno e non ho mai giocato i playoff - dice Chris Paul - ma la parte difficile viene da adesso in poi". I Knicks erano avanti 95-91 a 10'22 dalla fine (dopo il 2+1 di Randolph), ma poi sono stati letteralmente investiti dal parziale di 26-9 di New Orleans, con 12 punti di Predrag Stojakovic (117-104 a 2'05 dal termine).

New Orleans: Paul 33 (9/17, 1/2, 12/13 tl), Stojakovic 22, West 17, Chandler 14, Peterson 11. Rimbalzi: Chandler 8. Assist: Paul 15.

New York: Crawford 29 (9/16, 2/6, 5/5 tl), Robinson 23, Randolph 22, Lee 13, Rose 11. Rimbalzi: Randolph 12. Assist: Crawford 9.

Detroit Pistons-New Jersey Nets 106-87

I Pistons si assicurano il secondo posto della Eastern Conference, battendo New Jersey facendo affidamento su tutti i giocatori a disposizione: senza Hamilton e con Ratliff lasciato in panchina, Saunders ha schierato 10 giocatori con minutaggio compreso tra i 15 e i 30, ottenendo 45 punti dalla panchina (con Stuckey vicinissimo alla doppia-doppia), e potendosi permettere un Billups da soli 22 minuti, come solo 24 ne hanno giocati Wallace e Prince. Detroit ipoteca la gara nei due quarti centrali (parziale 56-40).

Detroit: McDyess 19 (9/12, 1/2 tl), Wallace 17, Stuckey 14, Prince e Dixon 11, Billups 10. Rimbalzi: Wallace 8. Assist: Stuckey 9.

New Jersey: Jefferson 15 (7/11, 0/3, 1/2 tl), Swift 11, Krstic 10. Rimbalzi: Boone 5. Assist: Jefferson 5.

Phoenix Suns-Minnesota Timberwolves 117-88

Phoenix chiude la pratica già nel primo quarto, con un parziale di 24-5 che li porta dal condurre 12-10 a chiudere la prima frazione avanti 36-15. Troppo per i Wolves, che non hanno né la consistenza né l'esperienza per provare una rimonta contro una squadra che lotta per obiettivi così importanti. D'Antoni può far riposare Steve Nash nell'ultimo quarto e non spreme Stoudemire (28 minuti), ma la buona notizia per lui è il recupero di Grant Hill (doppia doppia con 10 rimbalzi).

Phoenix: Stoudemire 24 (9/15, 6/6 tl), Hill 16, Bell 15, Nash 14, Barbosa 11. Rimbalzi: O'Neal 11. Assist: Nash 11.

Minnesota: Jefferson 24 (11/26, 2/4 tl), Jaric 12, Gomes e McCants 10. Rimbalzi: Jefferson 12. Assist: Jaric 4.

Atlanta Hawks-Philadelphia 76ers 104-109

I Sixers vincono e si assicurano aritmeticamente un posto ai playoff, risultato impensabile nella prima parte di stagione. A cadere sono i pur ottimi Hawks di queste ultime settimane, che hanno dovuto arrendersi ai 25 punti segnati nell'ultimo quarto dalla coppia Miller-Iguodala, dopo che i padroni di casa erano riusciti a rientrare dal -14 (41-27 con 8'22 da giocare nel secondo quarto). "Posso dire che questo è uno dei migliori momenti di tutta la mia carriera" ha detto Andre Miller.

Atlanta: Johnson 32 (11/17, 1/3, 7/10 tl), Childress 20, Williams 19, Smith 12, Horford 10. Rimbalzi: Smith 8. Assist: Bibby 11.

Philadelphia: Iguodala 30 (8/10, 1/5, 11/12 tl), Miller 23, Dalembert e Green 15, Young 12. Rimbalzi: Dalembert 12. Assist: Iguodala 10.

Seattle SuperSonics-Houston Rockets 66-79

Difesa e T-Mac: così i Rockets vincono in casa di Seattle (chiedere informazioni a Durant, 2/17 al tiro). La squadra allenata da Rick Adelman concede la miseria di 25 punti negli ultimi due quarti ai suoi avversari, mentre Tracy McGrady segna 18 punti nel terzo quarto, che è quello decisivo (29-13 il parziale per il 69-54). Tutto questo con la spalla sinistra infortunata: "Oggi ho sentito tantissimo dolore, decisamente peggiore rispetto al passato. È stato quasi qualcosa di brutale". Eppure, nemmeno questo è riuscito a fermarlo.

Seattle: Collison 15 (5/12, 5/6 tl), Petro 11. Rimbalzi: Petro 15. Assist: Durant, Watson e Ridnour 4.

Houston: McGrady 18 (11/23, 0/4, 3/4 tl), Jackson 13, Battier 11, Brooks 10. Rimbalzi: Scola 12. Assist: McGrady e Jackson 6.

Milwaukee Bucks-Indiana Pacers 101-105

I Pacers continuano a provare a credere nei playoff, specie dopo la sconfitta di Atlanta contro i 76ers. "Combattiamo finchè la matematica ci dice che resta qualche speranza", assicura Dunleavy. Proprio l'ex Warriors è stato determinante segnando 12 punti nell'ultimo quarto, e insieme a Marquis Daniels ha costruito con 2 triple un cuscinetto di sicurezza (92-85 a 4'37 dalla fine) per permettere ai suoi Pacers di gestire bene il finale di gara (tutti dalla lunetta gli ultimi 9 punti degli ospiti). Milwaukee rientra in gara tardivamente, grazie a 6 punti nell'ultimo minuto di Ramon Sessions.

Milwaukee: Redd 28 (11/22, 0/2, 6/6 tl), Bogut 21, Villanueva, Sessons e Simmons 11. Rimbalzi: Bogut 16. Assist: Williams 8.

Indiana: Dunleavy 27 (4/11, 4/6, 7/10 tl), Murphy 17, Granger 13, O'Neal, Daniels e Diener 11. Rimbalzi: Foster 16. Assist: Diener 5.

Washington Wizards-Miami Heat 109-95

Washington si assicura la quarta partecipazione consecutiva ai playoff, grazie alla grande prestazione dell'ex Caron Butler e un primo tempo in cui i ragazzi di Eddie Jordan hanno chiuso agevolmente la pratica (60-44), malgrado la mira eccezionale di Ricky Davis e Chris Quinn dalla lunga distanza (14/20 per loro, 19/32 totale per Miami). Altri 21 minuti nelle gambe per Gilbert Arenas, che ha tirato bene da 3 (3/5) ed è stato attivo anche a rimbalzo (5 catturati per Agent Zero).

Washington: Butler 29 (9/14, 2/4, 5/8 tl), Blatche 17, Haywood 14, Arenas 13, Songaila e Stevenson 12. Rimbalzi: Songaila e Haywood 8. Assist: Arenas 8.

Miami: Davis 33 (2/4, 9/12, 2/2 tl), Quinn 24, Cook 13. Rimbalzi: Barron e Cook 5. Assist: Davis e Quinn 8.

Gazzetta.it

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Finalmente si sveglia Belinelli sperando che non sia un fuoco di paglia...

Più che svegliarsi lui si è svegliato Nelson

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Treviso condanna Scafati

Siena vince anche a Roma

Dopo il successo di Milano nell'anticipo delle 12, Avellino sbanca Napoli mentre Montegranaro cade a Varese. Cantù all'ultimo tuffo contro la Fortitudo, Capo d'Orlando doma Rieti. Nel posticipo la Montepaschi batte la Lottomatica

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Danilo Gallinari, 18 punti, salta sopra a Chiacig. Ciam/Cast

MILANO, 6 aprile 2008 - Trentesima giornata con Siena che vince a Roma, Treviso mette nei guai Scafati, Milano vince in casa della Virtus Bologna e Cantù batte la Fortitudo. Negli anticipi di ieri l'Angelico Biella ha battuto la Snaidero Udine per 76-66 e la Siviglia Wear Teramo ha superato la Scavolini Spar Pesaro per 95-93.

La Fortezza Bologna-Armani J. Milano 63-75

L'Armani redime il k.o. interno contro Biella passando al PalaMalaguti sulle macerie della povera Virtus. Una vittoria che serve a Milano per difendere il proprio sesto posto e che significa il passaggio ormai sicuro ai playoff. Dopo 30' inguardabili, con tanti giocatori fuori giri e irriconoscibili, la squadra ospite accelera grazie ai canestri di Gallinari, troppo superiore davanti ad avversari modesti ed impotenti. Il +6 della terza sirena diventa un rassicurante +17 (55-72) quando Di Bella, l'ex più rimpianto tra i tanti in campo, infila la tripla che mette definitivamente k.o. la Virtus, uscita tra i fischi e col patron Sabatini defilatosi durante la gara. Milano giostra bene anche Vukcevic e Shaw, essenziali e concreti nel colpire da fuori e da sotto i buchi della difesa bolognese. La Virtus affonda nell'ultimo periodo esalando solo 10 punti, frenata dal 39% al tiro e rimanendo senza segnare per 5'35", solo Anderson, si salva dalla gogna dell'ennesima sconfitta, mentre l'Armani gioca sul velluto consentendo a Di Bella di uscire tra gli applausi con l'ultimo trepunti. Solo fischi per LaFortezza che torna in zona paura e negli ultimi 4 turni dovrà difendere con le energie che le rimangono il +6 su Scafati.

Bologna: Anderson 17, Best 15, Giovannoni 9

Milano: Gallinari 18, Vukcevic 14, Di Bella 10, Sesay 10

Cimberio Varese-Premiata Montegranaro 86-84

Uno straordinario Delonte Holland da 43 di valutazione segna con precisione e continuità (69% da fuori grazie a un ottimo 18/26 dal campo) per regalare ai 4.000 sempre presenti la soddisfazione di una vittoria contro una dei quintetti al vertice del campionato. Montegranaro guidata da Amoroso (5 al tiro) allunga più volte sino a un vantaggio in doppia cifra (+11 sul 56-67 al 27' e ancora sul 65-76 al 32'). La formazione di Bianchini ha, però, la forza di dimenticare il disastro di una retrocessione ormai matematica e con due triple consecutive di Galanda trova la forza di recuperare fino alla parità sul punteggio di 81-81 al 38'. Grande merito anche della difesa di De Pol, alla migliore prestazione stagionale con 7 falli subiti e 13 di valutazione. Lo sprint finale viene lanciato da Passera che approfitta di una stoppata di Galanda su Amoroso per chiudere la transizione dell'83-81. La Premiata è in difficoltà e subisce subito dopo anche il quinto canestro da 3 dell'eccellente partita firmata da Holland. Un ultimo sforzo di Vitali non basta per evitare una sconfitta pesante, che riduce notevolmente le possibilità di Montegranaro di conquistare il secondo posto nella griglia di partenza dei playoff.

Varese: Holland 47, Galanda 11, Passera 9

Montegranaro: Amoroso 15, Thomas 12, Minard 11

Legea Scafati-Benetton Treviso 61-64

Finisce tra la delusione dei tifosi di casa e la gioia della Benetton il match del Palamangano con la sconfitta che praticamente condanna la Legea alla retrocessione in Legadue. Nel primo quarto Scafati parte subito forte (8-0 dopo 5') ma la risposta trevigiana non tarda ad arrivare con Chalmers e Gaines che tengono in partita la Benetton. A fine primo quarto Scafati è avanti 16-13 in una delle peggiori partite della stagione. Il secondo periodo di gara vede ancora le due squadre giocare male soprattutto a causa delle assenze con Treviso senza Gigli e Mensà Bonsu e con Scafati che perde di nuovo Killingsworth per il riacutizzarsi di un problema al polpaccio (solo 3' in campo per lui). Il secondo quarto non vede grandi strappi con la Legea che chiude la frazione sul 32-27 grazie a 23 punti del tandem Wilson-Datome. Treviso in attacco non c'è ma Scafati non riesce ad approfittarne e nel terzo quarto la Benetton fa vedere i muscoli e chiude la frazione con un canestro da otto metri di Atsur che da il primo vantaggio ai trevigiani (46-44 al 30'). Negli ultimi 10' si gioca punto a punto con gli attacchi fermi e le difese che fanno la differenza. La Legea non segna più e salgono in cattedra Soragna e Chalmers che mettono insieme le giocate decisive e condannano la formazione scafatese alla retrocessione virtuale in Legadue con sei punti di distacco dalla Virtus Bologna a quattro giornate dalla fine del campionato.

Scafati: Hatten e Wilson 18, Datome 10

Treviso: Gaines 16, Chalmers 15, Mujezinovic 10

Tisettanta Cantù-Upim Bologna 89-88

La Tisettanta compie un passo forse decisivo nella direzione dei playoff piegando e di fatto eliminando una diretta concorrente come la Fortitudo. Capaci dapprima di dilapidare un vantaggio di 16 punti (18-34 al 12') e, nell'ultima azione della gara, avanti nel punteggio (87-88 al 44'47") di compiere un fallo con Jenkins assolutamente inutile, gli uomini di Sakota gettano al vento un'occasione d'oro per conquistare due punti vitali per la propria stagione. E' questa la fotografia di una gara avvincente, dominata nel punteggio dalla Upim per molti minuti, il primo vantaggio canturino è del 29' (58-57), giocata per lunghi tratti nervosamente da una Tisettanta pasticciona in attacco (13 p.p.), risolta dai padroni di casa grazie a Wood, Fitch (19 pt.) e Francis (18).

Cantù: Fitch e Wood 19, Francis 18

Bologna: Mancinelli 24, Jenkins 18, Janicenoks e Forte 12

Eldo Napoli-Air Avellino 71-74

L'Air Avellino si aggiudica il derby contro la Eldo Napoli per (74-71), al termine di una partita combattuta, soprattutto nella seconda parte. Napoli soffre in partenza, appare poco concentrato, ma nella terza frazione riesce a riscattarsi e a rientrare i giochi. Meglio disposto il quintetto partenopeo ha saputo contrastare un avversario di caratura tecnica superiore e apparso soprattutto più attento alle vicende del campo. Gli irpini, che già si erano aggiudicati il derby d'andata, hanno ribadito la propria superiorità e adesso possono puntare decisi verso i Play-off scudetto. Tra i migliori Green, 15 punti, Smith 19 punti. Napoli, invece, cade dopo otto vittorie di fila in casa. Bene solo Rocca 14 punti e 16 rimbalzi, oltre a Jones miglior realizzatore della serata con 22 punti. Il derby era cominciato prima che sul parquet sugli spalti con le tipiche stoccate fra tifoserie. Numerosa quella irpina che è andata a occupare metà della curva Nord, ma anche gli sportivi partenopei hanno risposto in maniera massiccia al fascino del derby, malgrado le polemiche della settimana tra società e giocatori per la questione stipendi.

Napoli: Jones 22, Monroe 16, Rocca 14

Avellino: Smith 19, Williams e Green 15

Pierrel Capo d'Orlando-Solsonica Rieti 88-79

La dura legge del PalaFantozzi colpisce anche Rieti che nel finale aveva accarezzato l'idea di firmare l'impresa. Partita combattuta soprattutto negli ultimi 10' ma che i locali sono riusciti a vincere grazia ad una prova collettiva ed alla mano calda di Romel Beck decisivo nei momenti topici del match. Bene per la Solsonica Hurd e Finley. La Pierrel cerca di mettere subito le cose in chiaro: il Poz dirige, Wallace e Beck eseguono. I locali passano subito avanti e dopo 6' si portano sul +12 (19-7). Rieti dimostra di essere viva e risponde con un mini break di 9-0 che le permette di recuperare e di trovare il -2 (19-17). Ndoja dai 6,25 mette due tiri, poi Beck lo imita ed in chiusura la Pierrel si riporta a +9 (28-19). In apertura del secondo parziale, Finley cerca di rimettere in linea di galleggiamento i suoi e con 4 punti di fila riporta la Solsonica a -5. Dalla lunga distanza Capo d'Orlando è micidiale e buca sistematicamente la retina avversaria, 36-26 (al 14'). Hurd tiene a galla i suoi ma Rieti soffre la velocità ed il tiro dei locali che in chiusura del tempo vanno al massimo vantaggio +12 (47-35). Al ritorno in campo Lino Lardo ordina ai suoi di giocare con difesa più aggressiva e la mossa da subito buoni frutti: Capo d'Orlando perde gran parte del vantaggio e Rieti si porta a -5 (55-50, 28'). La Pierrel però dimostra di avere molte frecce al suo arco ed ancora dalla distanza fa la differenza: 4 triple in meno di 7' riportano i siciliani a +9 (65-56). Nel parziale decisivo Rieti comincia ad aggiustare il tiro dalla distanza e con Hurd e Gigena si porta al -2 (66-64). L'Orlandina è toccata nell'orgoglio e Beck risponde da par suo: 8 punti di fila e la Pierrel ritorna a +10 (74-64, 36'). Nell'incandescente finale Hurd e Finley prendono per mano Rieti e la riportano a -3 (78-75, -1'20''). Nel momento topico, Beck si conferma il migliore in campo: mette la tripla quando mancano 52'' e la Pierrel ritorna a +6 (81-75).

Capo D'Orlando: Beck 22, Pozzecco 16, Wallace 12

Rieti: Finley 23, Hurd 23, Smith 12

Lottomatica Roma-Montepaschi Siena ore 20.30

Le due partite si giocano sul pedale dell’acceleratore: Roma lo spinge a fondo dall’inizio alla fine, Siena quando serve, quando decide di mostrare il suo basket che al momento è lontano da quello capitolino e se alla fine vince solo per 78-76 il motivo è da ricercare solamente nelle scelte di una squadra, la Mens Sana, che ha comunque gestito al meglio qualsiasi istante dell’incontro. I primi dieci minuti di gara sono tremendi: ritmi assolutamente folli da una parte e dall’altra, con le due squadre brave nell’applicare gli schemi d’attacco e a tornare subito a casa per chiudere la difesa. Sato dava inizio alla serie di triple con Hawkins che rispondeva subito e il quarto scorreva tutto con continui capovolgimenti di fronte. Nessuna delle due squadre però, riusciva a scappare. Si chiudeva sul 20-19 Roma. Secondo atto e Gregor Fucka bravo a segnare canestri importanti e a chiudere a Lavrinovic la luce del canestro. Nessuna delle due formazione arretrava di un solo millimetro, ma se Roma sembrava spremersi al massimo, i senesi sembravano amministrare la gara. Diener firmava il 24-24, Hawkins il 28-28, ma si aspettava solamente il colpo che avrebbe lanciato i senesi: arrivava con i liberi di Ilievski che mandavano Siena sul 41-32. Si tornava in campo dopo la pausa lunga, tripla di Stonerook e Siena sul 44-32. De La Fuente, Gabini e Lorbek, con tre triple di fila, decidevano di cambiare la frazione e riportavano Roma sul 43-45 e i decibel del Palalottomatica superavano il limite. Hawkins falliva i liberi del pareggio, nell’azione seguente Diener firmava la tripla del 54-51, ma i capitolini non avevano regia, con Ukic e Jaaber che non rispondevano all’appello. Siena tornava a spingere sull’acceleratore: tripla di Lavrinovic e uomini in verde sul 58-53 di inizio quarta frazione. La lezione si completava: Stonerook e Thornton facevano la conta al tiro da tre in assoluta libertà e dalle loro mani si arriva in un attimo sul 71-55. Di nuovo a folle, con Hawkins che le provava tutte per risalire la corrente e Roma animava la gara fino alla fine, ma l’impressione è quella che conta e Siena sembrava sapere tutto sin dall’inizio.

Lottomatica Roma:,Hawkins 23, Lorbek 19 , Gabini 13.

Montepaschi Siena:Thornton 18, Diener 16, Lavrinovic e Stonerook 12.

Gazzetta.it

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Dallas, un finale da urlo

Phoenix ko a domicilio

I Mavericks ribaltano la gara nell'ultimo quarto, lasciando ai Suns solo 9 punti. Golden State perde a New Orleans (un solo minuto per Belinelli), Denver battuta a Seattle dopo due supplementari. Bene San Antonio e i Lakers

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Chi la prende? Brandon Bass (sin.) e Shaq O'Neal in lotta. Reuters

NEW YORK, 7 aprile 2008 - I Mavericks con un devastante ultimo quarto (27-9) vanno a vincere a Phoenix e adesso hanno 2 partite di vantaggio su Golden State e Denver: i primi pagano dazio a New Orleans, gli altri cedono una partita incredibile ai Seattle Supersonics, sciupando un’altra grossa occasione per l’ottavo posto. Dietro agli Hornets non perdono colpi San Antonio e Lakers, mentre Houston vince in casa dei Clippers e si assicura i playoff. Diener fa 6/8 da 3 e tiene ancora vive le speranze di Indiana nella corsa all’ottavo posto a Est.

Phoenix Suns-Dallas Mavericks 98-105

Attenzione, Dallas potrebbe essersi finalmente svegliata: Dirk Nowitzki e compagni sbancano il parquet di Phoenix lasciando all’attacco atomico di Mike D’Antoni la “bellezza” di 9 punti nell’ultimo quarto, quello in cui la squadra di Avery Johnson ribalta completamente l’andamento del match. Ritmi alti, come di consueto, che non dispiacciono a nessuna delle due formazioni, con Phoenix però sempre in grado di mantenersi avanti da quando, a cavallo tra il primo e il secondo quarto, Gordan Giricek li ha portati sul +4 con 7 punti consecutivi (32-28). Il vantaggio dei Suns è arrivato addirittura al +13, quando Shaquille O’Neal ha messo il 91-78 per aprire l’ultimo quarto. Qui però cambia tutto: la difesa di Dallas diventa assolutamente insuperabile, e costringe Phoenix a restare muta per quasi 8 minuti con 12 tiri sbagliati consecutivamente, mentre i Mavericks producono un parziale devastante di 22-3 con 9 punti di Nowitzki e 5 di Josh Howard (100-94 a 2’43 dalla fine). Ancora il tedesco replica all’ex-compagno di squadra Nash (102-96) con 32” da giocare, chiudendo poi i conti dalla lunetta insieme a Devean George. "Siamo sempre andati vicini a vincere contro tutti, in casa o fuori, ma ci è sempre mancato un pochissimo. Finalmente siamo riusciti a fare nostra una partita importante, e tutti nello spogliatoio erano molto carichi. Speriamo che questo sia l’inizio di una striscia - ha detto Nowitzki -. Le mie condizioni? Sono sicuro che se fossimo all’inizio della stagione non giocherei, ma qui stiamo lottando per i playoff e c’è bisogno di tutti".

Phoenix: Stoudemire 31 (12/26, 7/10 tl), Diaw 15, Nash 14, O'Neal 13, Bell 10. Rimbalzi: O'Neal 13. Assist: Nash 10.

Dallas: Nowitzki 32 (10/20, 1/3, 9/10 tl), Howard 24, Bass 19, Terry 12. Rimbalzi: Nowitzki 12. Assist: Kidd 7.

New Orleans Hornets-Golden State Warriors 108-96

La tripla doppia di Chris Paul permette agli Hornets di resistere allo strepitoso Monta Ellis e gli Hornets conservano il loro vantaggio in testa alla Western Conference. Gli Hornets pareggiano anche il loro record di franchigia a livello di vittorie stagionali (54). Golden State aveva iniziato meglio (11-0 di parziale e 25-14), ma New Orleans ha ripreso in mano la gara nel secondo quarto, chiudendo a +8 all’intervallo con le triple di Pargo e Stojakovic (59-51). Con 8 punti di Ellis e 6 di Harrington gli ospiti pareggiano a quota 69, e sempre con Ellis protagonista producono un 12-0 all’inizio dell’ultimo quarto per tornare nuovamente in parità a quota 90 (6 punti della guardia di Nelson in questo frangente). Qui però Paul e West decidono di vincerla, segnando i successivi 12 punti della propria squadra (5 e 7 rispettivamente), e Stojakovic chiude la partita con la tripla del 105-92 a 3’45 dalla sirena finale, su assist dell’ottimo Jannero Pargo. La gara dei Warriors è segnata anche dalla tremenda percentuale nel tiro da fuori, una delle armi principali di Davis & Co. (3/29 di squadra), per Belinelli c’è solo un minuto.

New Orleans: Stojakovic 25 (6/10, 3/10, 4/4 tl), West 25 (12/18, 1/2 tl), Paul 16, Pargo 15, Chandler 11. Rimbalzi: Chandler 12. Assist: Paul 13.

Golden State: Ellis 35 (17/24, 0/2, 1/1 tl), Biedrins e Davis 17, Harrington 16. Rimbalzi: Biedrins 15. Assist: Davis 8.

Seattle SuperSonics-Denver Nuggets 151-147 dts

Massimo stagionale nei punti per Kevin Durant e Jeff Green, e altra occasione buttata via da Denver per i playoff (il record rimane uguale a quello di Golden State, 46-31). La solita non-difesa di Denver, che 70 punti in un tempo non li nega a nessuno, permette ai Sonics di chiudere avanti all’intervallo (70-64), e i padroni di casa sono arrivati ad avere anche 11 punti di vantaggio in apertura di 3° quarto (77-66 con 5 consecutivi di Durant). I Nuggets rientrano in partita con 9 punti di Anthony e 8 di Carter (84-83), e tornano avanti a 9’30 dalla fine con 5 consecutivi di J.R. Smith. Il botta e risposta dura fino alla fine dei regolamentari, quando Durant segna la tripla del pareggio (126-126) a 22” dalla sirena, e si va ai supplementari. Il probabile Rookie dell’anno concede il bis, con la tripla del 135-135 a 5” dalla fine del primo prolungamento, e allunga la gara di altri 5 minuti. Seattle parte meglio con 5 punti di Jeff Green (140-137), e nel finale Durant punisce dalla lunetta gli errori dalla distanza di Anthony e Smith (150-143 con 4 tiri liberi dell’ala di Seattle a 10” dalla sirena).

Seattle: Durant 37 (9/20, 2/4, 13/13 tl), Green 35, Collison e Ridnour 19, Watson 16, Wilkins 11. Rimbalzi: Collison 14. Assist: Watson 11.

Denver: Anthony 38 (15/26, 2/5, 2/3 tl), Iverson 26, Martin 22, Kleiza 17, Camby 12, Carter e Smith 11, Najera 10. Rimbalzi: Camby 13. Assist: Iverson 13.

Miami Heat-Detroit Pistons 75-91

Tutto facile per Detroit, anche senza Antonio McDyess e Richard Hamilton. Flip Saunders ha potuto nuovamente far ruotare molto i suoi giocatori (11 elementi tra 10 e 28 minuti di impiego) ed ha potuto ancora apprezzare i progressi di Rodney Stuckey (anche 4 assist, 3 rimbalzi e 3 recuperi nella sua partita). Gli ospiti sono arrivati senza strafare sul +12 all’intervallo (39-27), con la consueta ottima difesa che ha costretto Miami a tirare con il 35% dal campo. La squadra di Riley "veleggia" inesorabilmente verso il peggior record della stagione, che però potrebbe significare prima scelta assoluta al Draft. Bicchiere mezzo pieno?

Miami: Barron 20 (6/15, 0/2, 8/9 tl), Quinn 14, Davis 11, Blount 10. Rimbalzi: Davis 9. Assist: Quinn 7.

Detroit: Stuckey 19 (7/11, 5/6 tl), Prince 14, Maxiell, Afflalo, Dixon e Hayes 10. Rimbalzi: Maxiell e Johnson 7. Assist: Billups 6.

Portland Trail Blazers-San Antonio Spurs 65-72

Vittoria brutta ma molto importante per gli Spurs, che sperano ancora nel miglior record della Western Conference ma che vogliono soprattutto arrivare nelle migliori condizioni possibili ai playoff. La squadra di Popovich non è mai stata sotto nel punteggio e in due quarti (il primo e l’ultimo) ha concesso la miseria di 13 punti ai padroni di casa, che hanno perso Przybilla per il resto della stagione per una frattura alla mano rimediata nel secondo quarto. Tony Parker ha chiuso i conti con 4 punti consecutivi per il 70-60 a 3’36 dalla fine, ma il migliore per San Antonio è stato Duncan. "A questo punto della stagione di solito ci si poteva anche riposare un po’, invece adesso ogni sera c’è una partita da vincere a tutti i costi", ha detto il caraibico.

Portland: Roy 18 (7/14, 0/1, 4/6 tl), Outlaw 14, Aldridge 12. Rimbalzi: Aldridge 11. Assist: Roy e Jack 4.

San Antonio: Duncan 27 (10/21, 0/1, 7/9 tl), Bowen e Ginobili 10. Rimbalzi: Thomas 13. Assist: Parker 7.

New York Knicks-Orlando Magic 100-90

Il rookie Wilson Chandler gioca la sua miglior partita della stagione, incassando anche gli elogi di coach Thomas, e permette ai Knicks di festeggiare una rara vittoria al Madison. I Magic forse erano un po’ scarichi dopo aver raggiunto l’obiettivo del terzo posto della Eastern, e hanno iniziato malissimo la partita (-14, 26-12 nel primo quarto). Un 9-0 di parziale nell’ultimo quarto, poi, ha dato la stoccata definitiva in favore dei Knicks (tripla di Fred Jones, 4 di Chandler e 2 di Robinson per il +11, 82-71, a 5’54 dalla fine). Coach Van Gundy se la prende con i suoi: "Siamo stati imbarazzanti. Eravamo stanchi perché abbiamo giocato ieri? E allora? Questa è la NBA!".

New York: Chandler 23 (6/12, 1/4, 8/10 tl), Randolph 20, Lee e Jones 13, Robinson 12, Crawford 11. Rimbalzi: Randolph 11. Assist: Robinson 5.

Orlando: Turkoglu 22 (7/10, 1/7, 5/7 tl), Nelson 19, Evans 16, Howard 13. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Lewis e Turkoglu 6.

Sacramento Kings-Los Angeles Lakers 92-114

Malgrado un dito infortunato per Kobe Bryant, i Lakers vincono e restano agganciati ai San Antonio Spurs con il secondo record della Western Conference. I gialloviola hanno fatto il vuoto nei quarti centrali del match (64-42) e hanno costruito il loro successo tirando molto bene da fuori (12/22 di squadra) con l’eccellente apporto della coppia slava formata da Radmanovic (doppia doppia e 5/8 da 3) e Vujacic (5/11 e 3 assist in 21’). I Kings avevano recuperato Ron Artest per l’occasione, mentre il rookie Spencer Hawes (in quintetto al posto dell’infortunato Miller) si è messo ancora in luce con una doppia doppia.

Sacramento: Martin 22 (4/9, 1/2, 11/13 tl), Artest 19, Williams 12, Moore e Hawes 10. Rimbalzi: Hawes 11. Assist: Douby 3.

LA Lakers: Bryant 29 (5/8, 4/7, 7/8 tl), Radmanovic 21, Gasol 20, Odom 16, Vujacic 14. Rimbalzi: Radmanovic 14. Assist: Odom 7.

Los Angeles Clippers-Houston Rockets 79-105

I Rockets si qualificano matematicamente per i playoff, ma Tracy McGrady non trova che sia un motivo per fare festa: "Sapevamo che ci saremmo arrivati. Il punto è: cosa faremo da ora in poi? Vogliamo avere altro da festeggiare più avanti". I ragazzi di Adelman vanno a referto in 11 e mettono al sicuro il risultato già nei primi due quarti, chiusi con 20 punti di vantaggio (62-42). Nell’ultimo quarto tanto spazio alle seconde linee, con Luther Head (9 punti) e il rookie Aaron Brooks (:mrgreen: bravi a mettersi in evidenza.

LA Clippers: Powell 22 (11/14, 0/1 tl), Brand 19, Mobley 11. Rimbalzi: Powell 10. Assist: Knight 9.

Houston: Brooks 18 (5/6, 2/3, 2/3 tl), Scola 16, Head 15, McGrady 13, Jackson 12, Battier 11. Rimbalzi: McGrady 8. Assist: McGrady 9.

Indiana Pacers-Milwaukee Bucks 105-97

Se i Pacers hanno ancora una speranza di fare i playoff, lo devono soprattutto a Travis Diener: il playmaker ha segnato 15 punti nell’ultimo quarto, che Indiana ha letteralmente dominato (38-20), rimontando dal -10 e tirando un eccellente 13/21 di squadra. Il fratello del senese Drake ha segnato subito due triple per aprire l’ultima frazione, seguito a ruota da due conclusioni pesanti di Dunleavy (16-0, da 67-77 a 83-77), e poi ha di nuovo armato la sua mano per la tripla del 91-82 a 6 minuti dalla fine, con i Pacers ormai in controllo.

Indiana: Granger 27 (8/13, 1/8, 8/10 tl), Diener 18, Dunleavy 17, Foster 16, Murphy 13. Rimbalzi: Foster 15. Assist: Dunleavy 7.

Milwaukee: Redd 24 (10/17, 0/4, 4/5 tl), Villanueva 22, Mason e Bogut 16, Simmons 11. Rimbalzi: Bogut 14. Assist: Sessions 10.

Minnesota Timberwolves-Memphis Grizzlies 101-113

Dodici punti di un infuocato Mike Miller e 11 di Rudy Gay nell’ultimo quarto permettono ai Grizzlies di espugnare il Target Center, in una gara tra due squadre che da settimane giocano per la gloria. La gara aveva preso subito la direzione di Memphis (21-8 a 4’20 dalla fine del 1° quarto), ma la coppia McCants-Snyder ha segnato 20 punti nel secondo quarto per rimettere i ‘Wolves in gara. Poi nuovamente il crollo nell’ultimo quarto sotto i colpi del talentuoso tandem dei Grizzlies.

Minnesota: Gomes 19 (7/13, 0/2, 5/7 tl), Jefferson 18, Foye 17, McCants 16, Snyder 11. Rimbalzi: Gomes, Jefferson e Smith 8. Assist: Jaric 5.

Memphis: Miller 34 (4/8, 8/12, 2/2 tl), Gay 23, Warrick 20, Milicic 12. Rimbalzi: Miller 10. Assist: Lowry 7.

Gazzetta.it

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CLASSIFICA NBA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

Boston Celtics 61-15 803% -> 1

Philadelphia 76ers 39-38 506% -> 6

Toronto Raptors 38-39 494% -> 7

New Jersey Nets 32-45 416%

New York Knicks 21-56 273%

CENTRAL DIVISION

Detroit Pistons 55-21 724% -> 2

Cleveland Cavaliers 42-35 545% -> 4

Indiana Pacers 33-44 429%

Chicago Bulls 30-46 395%

Milwaukee Bucks 26-50 342%

SOUTHEAST DIVISION

Orlando Magic 48-29 623% -> 3

Washington Wizards 40-37 519% -> 5

Atlanta Hawks 36-41 468% -> 8

Charlotte Bobcats 29-48 377%

Miami Heat 13-64 169%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Utah Jazz 51-26 662% -> 4

Denver Nuggets 46-31 597% -> 8

Portland Trail Blazers 38-39 464%

Minnesota Timberwolves 19-57 250%

Seattle Supersonics 18-59 234%

PACIFIC DIVISION

Los Angeles Lakers 53-24 688% -> 3

Phoenix Suns 51-26 662% -> 6

Golden State Warriors 46-31 597%

Sacramento Kings 36-41 468%

Los Angeles Clippers 23-54 299%

SOUTHWEST DIVISION

New Orleans Hornets 54-22 711% -> 1

San Antonio Spurs 53-24 688% -> 2

Houston Rockets 52-25 675% -> 5

Dallas Mavericks 48-29 623% -> 7

Memphis Grizzlies 21-56 273%

Vincitrice Conference

Vincitrice Division

Qualificate ai playoff

Eliminate dai playoff

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STATISTICHE INDIVIDUALI NBA

SCORING

1) LeBron James 30,2

2) Kobe Bryant 28,6

3) Allen Iverson 26,3

4) Carmelo Anthony 25,9

5) Amare Stoudemire 25,2

TIRI REALIZZATI TOTALI

1) LeBron James 757\1573 481%

2) Kobe Bryant 740\1603 462%

3) Carmelo Anthony 687\1405 489%

3-POINT SHOOTING

1) Jason Richardson 224\557 402%

2) Peja Stojakovic 214\474 451%

3) Rashard Lewis 210\518 405%

ASSIST

1) Steve Nash 842 11,2

2) Chris Paul 836 11,5

3) Deron Williams 812 10,5

STOPPATE

1) Marcus Camby 267 3,66

2) Josh Smith 218 2,87

3) Samuel Dalembert 187 2,43

RIMBALZI

1) Dwight Howard 1111 14,4

2) Marcus Camby 981 13,3

3) Tyson Chandler 872 11,9

RUBATE

1) Chris Paul 199 2,69

2) Baron Davis 184 2,39

3) Andre Iguodala 155 2,01

PALLE PERSE

1) Steve Nash 286 3,8

2) Deron Williams 263 3,4

3) Jason Kidd 257 3,4

TIRI LIBERI

1) Allen Iverson 599\729 822%

2) Kobe Bryant 577\686 841%

3) Corey Maggette 530\649 817%

MINUTI IN CAMPO

1) Allen Iverson 3236 42,0

2) Joe Johnson 3157 41,0

3) Andre Iguodala 3045 39,6

FALLI COMMESSI

1) Mikki Moore 291 3,8

2) Amare Stoudemire 281 3,8

3) Carlos Boozer 278 3,7

DOPPIA DOPPIA

1) Dwight Howard 66

2) Al Jefferson 51

3) Chris Paul 51

TRIPLA DOPPIA

1) Jason Kidd 12

2) LeBron James 7

3) Caron Butler 3

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Titolo Ncaa a Kansas

Memphis spreca troppo

I Tigers dilapidano un vantaggio di 9 punti a 2'12" dalla sirena, permettendo ai Jayhawks di trascinare la finale al supplementare con una tripla di Chalmers e di uscire alla distanza. Non bastano gli ottimi Douglas-Roberts e Rose, decisiva la percentuale ai tiri liberi

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I Kansas Jayhawks festeggiano il Titolo Ncaa 2007-08. Reuters

NEW YORK, 8 Aprile 2008 - Ci vuole un supplementare per assegnare il titolo Ncaa 2007-08 ma alla fine Kansas esce alla distanza e supera Memphis 75-68. Un match intenso e divertente che i Tigers perdono a causa della loro cronica imprecisione dalla lunetta. Memphis, infatti, avanti di nove lunghezze a 2’12’’ dalla sirena, non riesce a mettere il risultato in cassaforte fallendo quattro liberi decisivi nel finale, Kansas ringrazia, trascina il match al supplementare per poi centrare l’insperato successo.

L'ORGOGLIO DI SELF - "I ragazzi sono stati straordinari – commenta con grande classe il tecnico di Kansas Bill Self che adesso, dopo aver conquistato il titolo, potrebbe accettare la ricchissima offerta di Oklahoma State – ma bisogna fare i complimenti anche a Memphis. Se dovessimo rigiocare questa finale 10 volte credo che in cinque occasioni vinceremmo noi ma nelle altre cinque a esultare sarebbero i Tigers".

ROSE NON BASTA - Kansas nel primo tempo mette in difficoltà la truppa di coach Calipari grazie ai canestri dalla zona pitturata di Darrell Arthur. I Jayhawks così arrivano al riposo avanti di cinque lunghezze. Nella ripresa però Memphis torna a giocare la pallacanestro veloce e divertente che le ha permesso di arrivare in finale e l’inerzia del match cambia. Derrick Rose, che a giugno sarà sicuramente una delle prime tre scelte del draft Nba, sale in cattedra e la difesa di Kansas inizia a balbettare. La guardia di Memphis diventa immarcabile e prende per mano i compagni realizzando 14 dei 16 punti messi a referto dai Tigers a metà della ripresa. La corazzata di coach Calipari annichilisce i Jayhawks che non riescono a rispondere ai canestri di Rose e del solito Chris Douglas-Roberts.

CHALMERS GELA CALIPARI - Memphis arriva al +9 (60-51) a 2’12’’ dalla sirena e sembra in grado di difendere il vantaggio nelle battute finali del match. Ma proprio i liberi, il vero tallone d’Achille dei Tigers per tutta la regular season, cambiano le sorti di una gara che sembrava segnata. Kansas, infatti, resuscita grazie ai troppi errori dalla lunetta di Memphis. Bill Self però ha bisogno di una prodezza di uno dei suoi giocatori più affidabili, Mario Chalmers, per poter riprendere i Tigers. Chalmers, infatti, a due secondi dalla fine dei tempi regolamentari trova la tripla che trascina il match al supplementare. Il supplementare non ha storia. Kansas, infatti, domina dal primo minuto, soffiando così a Memphis il titolo di campione Ncaa. "A 10" dalla fine dei tempi regolamentari pensavamo di aver vinto la gara – commenta deluso il tecnico dei Tigers John Calipari –, poi Chalmers ha realizzato un canestro da campione e noi non siamo più riusciti a fare il nostro gioco". Kansas vince con la personalità delle grandi squadre, ma Memphis merita comunque applausi per la sua straordinaria cavalcata durante il Torneo Ncaa.

Gazzetta.it

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MAMMA GALLINARI

"Danilo in Nba? Soffro già"

"L'America è un coltello nella ferita... Ma non lo fermerò. Danilo è un ragazzo pulito, ma non ingenuo. E se giocherà negli Usa, so che suo padre passerà con lui molto tempo"

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Danilo Gallinari in azione in maglia Armani: ha un fratello più piccolo di 10 anni. LaPresse

MILANO, 8 aprile 2008 - "Ero una gazzella" dice di sé Marilisa Madonnini ricordando gli anni in cui, sui 200 metri, il piacere di competere la portava ad allenarsi con i maschi. Una gazzella alta, bella ed elegante che Vittorio Gallinari, abituato sul parquet a bloccare armadi neri di ben altre dimensioni, cattura con dolcezza nel 1986: matrimonio dopo due anni di fidanzamento e casa fuori Lodi — in realtà una villa in campagna — a Graffignana. "Sapevamo che per un po’ avremmo viaggiato — racconta Marilisa — ma una famiglia ha bisogno di un punto di riferimento stabile. Non abbiamo mai dubitato che saremmo tornati qui".

EPOPEA - Conclusa l’epopea dell’Olimpia di Peterson, Vittorio si sposta a Pavia, Bologna, e poi a Verona, e infine a Livorno. La prima foto di Danilo con un pallone da basket in mano è stata scattata lì, quando aveva 4 anni e il mestiere del padre, come accade a tutti i bimbi, era visto come l’approdo scontato. A differenza di quanto succede a molti altri, nel tempo il desiderio di Danilo non è cambiato. L’appuntamento con Marilisa è nel suo ufficio di ispettore fitosanitario della Regione Lombardia. È lei stessa a decrittare il suo ruolo: "Mi occupo dei vegetali in movimento sul territorio di Lodi, controllo i virus, i batteri...". Anche gli ogm? "Sì, diciamo che costituiscono l’aspetto più nuovo del mio incarico". La necessità di andare alla sede centrale della Regione, a Milano, è frequente, e la trasferta ha sempre una coda. "Ora Danilo ha una casa sua, gliela ha data la società, che mamma sarei se non lo andassi a trovare...". Occorrerà adesso precisare, se non l’aveste ancora capito, che alle spalle del talento più limpido nella storia del basket italiano c’è una famiglia di solidità granitica.

BOCCONI - Sappiamo già che mamma Marilisa è dirigente alla Regione Lombardia. Papà Vittorio, che pure ci piace ricordare come l’uomo-chiave della mitica difesa 1-3-1 di Milano, a 27 anni si laurea in Economia alla Bocconi con una tesi di diritto internazionale che prefigura la sua occupazione post agonistica: agente di giocatori. Cosa poteva fare nella vita Danilo, con due genitori così? "Quello che voleva — precisa la madre — perché ovviamente nessuno gli ha mai chiesto di diventare un professionista del basket. Non voglio sparare addosso a tanti genitori che ho visto a bordo campo in questi anni, quelli invasati per le sorti sportive del figlio, quelli che magari sognano attraverso di lui un riscatto economico. Ma noi siamo fortunati, in nulla di quanto ha fatto finora Danilo il denaro ha avuto un ruolo, e in casa si è sempre parlato pochissimo delle sue qualità cestistiche. A lui e a Federico, il fratello di 10 anni, chiediamo solo di essere dei bravi ragazzi, e perché questo succeda abbiamo organizzato con attenzione la loro giovinezza".

BORGO - C’è una reminiscenza di Smallville, nella fresca storia di Danilo Gallinari. Il piccolo borgo, la famiglia serena, le qualità superiori che emergono giorno dopo giorno, quasi con sua stessa sorpresa, lasciando verosimilmente stupefatti amici e compagni. Marilisa soppesa con cura le parole perché non vuole atteggiarsi a professoressa, eppure la sua è una lezione che tante madri borghesi farebbero bene ad annotare: "Con i figli ti devi organizzare: mattina a scuola, dopo pranzo subito i compiti perché alle 16.30 si va in palestra, due ore a giocare e fatalmente a stancarsi, a casa cena rapida e poi a letto che gli occhi si chiudono, per ricominciare freschi e riposati il mattino dopo. Io credo che un bravo figlio — e per bravo non intendo certo un campione, ché quello non lo decidi tu — vada cresciuto sul doppio binario scuola-sport: sono due sistemi di conoscenza diversi ma integrati, averne solo uno è un grosso limite. Il problema di Danilo, e lo dico per spiegarmi visto che a scuola è sempre stato bravo, non era la divisione dello spogliatoio, ma il compito in classe del giorno dopo".

FILOSOFIA - "Ora Danilo studia filosofia con grande entusiasmo — racconta—. Suo padre, scherzando. ma fino a un certo punto, gli ha detto che se non avesse il basket quella Facoltà lo porterebbe a vivere sotto i ponti; okay, l’ho sostenuto io, allora vuol dire che il privilegio di essere un professionista sarà il fatto di potersi permettere gli studi che gli piacciono senza preoccuparsi del loro sbocco". Molto serio, molto giusto. Non sarà troppo? Marilisa sospira, un piccolo cruccio ce l’ha: "La pallacanestro dei tempi di Vittorio era molto più umana. Ricordo le serate al Torchietto, sui Navigli, dopo le partite: tutta la squadra a ridere e scherzare con mogli, fidanzate, spesso anche giornalisti... Ecco, la convivialità era un valore che s’è perso. Ricordo il silenzio dopo le sconfitte, un silenzio che durava 10 minuti, il tempo perché Peterson finisse il suo piatto e se ne andasse. Allora Casalini e Meneghin cominciavano il loro show, e la depressione se ne andava in un amen. Ecco, tutto questo non c’è più, e mi dispiace che Danilo non possa viverlo".

NBA - Stando ai racconti di chi c’è stato, la Nba è ancora peggio. "Ah, lei gira il coltello nella ferita... Senta, non sarò io a fermare Danilo, anche perché mi fido di Vittorio e so che quando succederà, lui passerà in America lunghi periodi. E poi Danilo è un ragazzo sereno, pulito, ma non ingenuo. Lascia tranquilli, intendo dire". Se lo aspetta già per la prossima estate? "E’ ai primi posti nei siti dei draft, ma non penso che se ne andrà così presto...". Marilisa vorrebbe dire "è ancora il mio bambino!", ma riesce a fermarsi in tempo. Dietro alla sua scrivania, nell’ufficio regionale di Lodi, le foto del "bambino" in azione e la sciarpa dell’Armani Jeans dicono del suo orgoglio più di mille parole.

CONSIGLIO - Signora Gallinari, dia un ultimo consiglio alle madri che hanno un figlio da avviare in campo o in palestra. "È facile. Scegliete uno sport di squadra, è molto più pedagogico. Quando il bambino capisce che la rinuncia personale — non si tira, ma si passa al compagno smarcato — porta un vantaggio al collettivo, beh... lì sta nascendo una persona. E per te, mamma che guardi, la soddisfazione è dolcissima".

Gazzetta.it

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Utah, colpo a New Orleans

Dallas più vicina ai playoff

Partita non bella a casa degli Hornets, che però consente ai Jazz di conquistare la Northwest Division. Terry trascina i Mavs contro Seattle, ma vincono anche Denver e Golden State. Indiana supera Atlanta e resta in corsa per i playoff. Stoudemire guida Phoenix alla vittoria a Memphis

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Una conclusione di Harpring dei Jazz a New Orleans. Afp

NEW YORK, 8 aprile 2008 – Indiana resta in corsa per i playoff battendo Atlanta. Utah vince a New Orleans e conquista la Northwest Division come nella stagione passata. Dallas si avvicina ai playoff con un successo su Seattle, ma vincono anche Denver e Golden State.

Indiana Pacers-Atlanta Hawks 112-98

Atlanta spreca l’occasione di eliminare Indiana dalla corsa ai playoff, mentre con il ko inflitto agli Hawks da Dunleavy e compagni i Pacers mantengono ancora vive le speranze. I Pacers conducono 67-52 all’intervallo e gli Hawks perdono la calma nel terzo quarto, nel quale un parziale di 15-2 per Indiana diventa decisivo. Indiana si sta rivelando una delle squadre più in palla del momento, avendo vinto nove delle ultime dodici gare, e spera di non essersi svegliata troppo tardi. “Dicevo ieri ai tifosi che vorrei che ci fossero ancora una decina di gare in calendario – spiega Jermaine O’Neal - perché finalmente stiamo entrando in ritmo e stiamo facendo un buon lavoro in entrambi i lati del campo.”

Indiana: Dunleavy 28 (8/16, 8/9 tl), Murray 20, Granger 16, Daniels 15. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Murray 10. Atlanta: Johnson 30 (13/24), Smith 25, Childress 16, Williams 11. Rimbalzi: Smith 13. Assist: Johnson 4.

Charlotte Bobcats-Minnesota Timberwolves 121-119

Con 36 punti di Richardson, i Bobcats evitano in extremis la sconfitta dopo aver bruciato il vantaggio di 18 punti dell’intervallo e dato a Minnesota la chance di pareggiare nel finale. Al Jefferson (che eguaglia il suo massimo in carriera di 40 punti) sbaglia la conclusione sulla sirena. L’infortunato Gerald Wallace pensa già al lavoro durante la off season, dichiarando di volersi dedicare allo yoga e al pilates per prendersi maggior cura del suo corpo: “Sono nella lega da sette anni e avrò forse fatto stretching un paio di volte in tutto.”

Charlotte: Richardson 36 (11/21), Carroll 22, Okafor 20, Mohammed 17, Felton 15. Rimbalzi: Mohammed 8. Assist: Felton 11. Minnesota: Jefferson 40 (18/25), Gomes 24, Foye 19. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Foye 7.

Detroit Pistons-New York Knicks 94-98

In un confronto insignificante per la classifica, Wilson Chandler ottiene il suo bottino totale di 19 punti nel solo primo tempo, dando una mano ai Knicks a raggiungere un largo margine di vantaggio. Flip Saunders non si scompone e limita il minutaggio dei titolari (assente Rip Hamilton) dando ampio spazio ai panchinari.

Detroit: Johnson 14 (5/6), Stuckey 12, Prince, Dixon e Billups 11. Rimbalzi: Maxiell 10. Assist: Billups e Stuckey 3. New York: Chandler 19 (8/9), Crawford 16, Randolph e Robinson 11. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Jeffries, Ford e Crawford 3.

Miami Heat-Chicago Bulls 95-88

Kasib Powell realizza il suo career high di 18 punti e conduce Miami a una vittoria che interrompe una striscia perdente di 7 partite. Era la prima partita di Powell con i Miami Heat dopo esser stato richiamato dalla Nba Development League dove è stato eletto Mvp.

Miami: Powell 18 (8/16), Davis e Quinn 16. Rimbalzi: Davis 8. Assist: Quinn 6. Chicago: Deng 25 (9/11), Noah e Gordon 16. Rimbalzi: Noah 13. Assist: Hinrich e Duhon 4.

Dallas Mavericks-Seattle Supersonics 99-83

I Mavericks si avvicinano al traguardo playoff e al settimo posto battendo Seattle con una buona prova di Jason Terry. Dallas schiaccia sull’acceleratore nell’ultimo quarto, quando con un parziale di 18-4 si porta a +20. Brandon Bass segna 13 punti dalla panchina per i Mavs che sperano di recuperare Jerry Stackhouse entro il fine settimana.

Dallas: Terry 22 (9/11), Howard 17, Bass 13, Nowitzki 11. Rimbalzi: Nowitzki 12. Assist: Kidd 10. Seattle: Watson 22 (9/15), Durant 16, Collison e Green 11. Rimbalzi: Green 8. Assist: Watson 8.

Memphis Grizzlies-Phoenix Suns 113-127

Una contusione all’anca destra rimediata domenica contro Dallas impedisce a Shaquille O’Neal di scendere in campo, ma i Suns hanno la meglio contro i modesti Grizzlies, spinti dalla doppia doppia di Amare Stoudemire (28 punti e 11 rimbalzi). Rudy Gay pareggia con 36 punti il suo career high infilando 5 triple su 6 tentativi. “Memphis ci dà sempre del filo da torcere - ha detto Grant Hill -. Hanno giocato bene nel primo tempo, ma all’intervallo ci siamo detti di dover aumentare l’energia e i risultati si sono visti nel secondo tempo.”

Memphis: Gay 36 (13/22), Conley 19, Lowry 13. Rimbalzi: Gay 8. Assist: Miller e Conley 5. Phoenix: Stoudemire 28 (10/13), Bell 18, Hill 17, Barbosa e Nash 16. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Nash 8.

Milwaukee Bucks-Boston Celtics 104-107 (dts)

Torna in azione Paul Pierce dopo la nascita della primogenita Prianna Lee Pierce, e tornano anche Kevin Garnett e Ray Allen, decisi a giocare malgrado l’intenzione di Doc Rivers di lasciarli ancora a riposo. I Big Three guidano Boston a +25 a metà del terzo quarto, ma appena Rivers li manda a sedere Milwaukee riapre l’incontro con una serie di canestri de tre. Le riserve dei Celtics si fanno raggiungere a 4’ dal termine e un errore di Eddie House da tre nel finale manda le squadre all’overtime. Boston riesce ad agguantare la settima vittoria consecutiva, ma House recita il mea culpa, criticando la sua prova e quella della panchina in generale: “Il secondo quintetto ha giocato terribilmente. Abbiamo buttato al vento un grosso vantaggio perché abbiamo smesso di far circolare la palla in attacco. Dobbiamo senza dubbio alzare il livello del nostro gioco in prospettiva playoff.”

Milwaukee: Redd 25 (8/19), Bogut 15, Mason 14. Rimbalzi: Bogut 15. Assist: Sessions 7. Boston: Garnett 21 (7/;), T. Allen 17, Posey 16, Pierce e Powe 14. Rimbalzi: Perkins 10. Assist: Pierce 4.

New Orleans Hornets-Utah Jazz 66-77

Dopo undici vittorie casalinghe consecutive, gli Hornets si fanno sgambettare dagli Utah Jazz che dominano un brutto match dal punteggio basso e costellato da errori a ripetizione, ma giocato con intensità da playoff. I Jazz approfittano di una rara performance sottotono di Chris Paul per andare a +20 nell’ultimo quarto. I rivali Paul e Williams chiudono entrambi con un deludente 2/11, ma Williams compensa con 16 assist. Utah conquista la Nortwest Division, che non le garantisce ancora il vantaggio del campo nel primo turno dei playoff, avendo ora il quinto miglior record ad Ovest.

New Orleans: Stojakovic 15 (7/15), West 14. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Paul 9. Utah: Okur 22 (9/20), Millsap, Kirilenko e Boozer 10. Rimbalzi: Okur 17. Assist: Williams 16.

Los Angeles Clippers-Denver Nuggets 99-117

Una partita da vincere a tutti i costi per Denver che parte con il piede giusto, con Carmelo Anthony autore di 19 punti e 8/11 al tiro nel primo tempo che termina 63-47 per i Nuggets. Nel secondo tempo la musica non cambia e Denver mantiene il controllo andando a vincere in scioltezza.

L.A. Clippers: Mobley 25 (11/18), Brand 17. Ross 10. Rimbalzi: Brand e Dickau 5. Assist: Knight 7. Denver: Anthony 36 (13/17, 9/12 tl), Iverson 21, Kleiza 15, Camby 13. Rimbalzi: Camby 18. Assist: Iverson 9.

Golden State Warriors-Sacramento Kings 140-132

Nulla da fare per Marco Belinelli, rimasto in panchina per l’intero match ad assistere al successo dei suoi Warriors che sbarazzandosi dei Sacramento Kings mantengono lo stesso record di Denver (47-31) che occupa l’ottava posizione nel ranking della Western Conference. I 140 punti realizzati da Golden State sono il massimo stagionale e permettono alla squadra di Belinelli di continuare a lottare per i playoff.

Golden State: Davis 33 (9/18, 11/12 tl), Jackson 20, Biedrins e Harrington 17, Ellis 16. Rimbalzi: Biedrins 17. Assist: Davis 9. Sacramento: Garcia 31 (11/18), Martin 29, Salmons 22, Douby 15. Rimbalzi: Martin e Willams 7. Assist: Martin 4.

Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 112-103

I Lakers inciampano a Portland concedendo a Roy e compagni il 51% dal campo e 10/22 da tre punti. Il duo Roy-Aldridge pennella una prestazione da incorniciare, ma non è da meno Channing Frye che segue l’esempio dei due giocatori di punta di Portland, chiudendo con la terza doppia doppia della squadra grazie a 22 punti e 11 rimbalzi.

Portland: Roy 23 (8/15), Aldridge e Fry 22, Jack 15. Rimbalzi: Aldridge 16. Assist: Roy 12. L.A. Lakers: Bryant 34 (11/26, 10/13 tl), Gasol 21, Radmanovic 17. Rimbalzi: Gasol 13. Assist: Farmar 6.

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30° Giornata

Sabato 5 Aprile 2008, ore 14.30

Angelico Biella - Snaidero Udine 76-66

Sabato 5 Aprile 2008, ore 21.00

Siviglia Wear Teramo - Scavolini Spar Pesaro 95-93

Domenica 6 Aprile 2008, ore 12.00

La Fortezza Bologna - Armani Jeans Milano 63-75

Domenica 6 Aprile 2008, ore 18.15

Cimberio Varese - Premiata Montegranaro 86-84

Legea Scafati - Benetton Treviso 61-64

Tisettanta Cantù - Upim Bologna 89-88

Eldo Napoli - Air Avellino 71-74

Pierrel Capo d'Orlando - Solsonica Rieti 88-79

Domenica 6 Aprile 2008, ore 20.30

Lottomatica Roma - Montepaschi Siena 76-78

Classifica

Montepaschi Siena 56

Air Avellino 40

Lottomatica Roma 40

Premiata Montegranaro 38

Pierrel Capo d'Orlando 36

Armani Jeans Milano 32

Tisettanta Cantù 30

Scavolini Spar Pesaro 30

Angelico Biella 30

Upim Bologna 28

Solsonica Rieti 28

Siviglia Wear Teramo 28

Benetton Treviso 26

Eldo Napoli 24

Snaidero Udine 24

La Fortezza Bologna 22

Legea Scafati 16

Cimberio Varese 12

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Play-offs - Gara 3

Mercoledì 9 Aprile 2008, ore 18.15

4) CSKA Mosca- Olympiacos Serie 1-1

Mercoledì 9 Aprile 2008, ore 20.30

3) Tau Ceramica - Partizan Belgrado Serie 1-1

Giovedì 10 Aprile 2008, ore 19.50

2) Maccabi Tel Aviv- AXA FC Barcelona Serie 1-1 (Diretta Sky Sport Extra)

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Messina e Cska, festa continua

La squadra russa si qualifica alle Final Four di Eurolega per la sesta volta consecutiva e il tecnico italiano è l'unico a tagliare il prestigioso traguardo di tre finali di fila. Domani si decide la sfidante di Siena tra Barcellona e Tel Aviv

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Ettore Messina dà indicazioni e Trajan Langdon gli fa... l'eco. Reuters

MOSCA (Rus), 9 aprile 2008 - Il Cska di Ettore Messina ha battuto stasera a Mosca nella terza sfida l'Olympiakos 81-56, conquistando l'accesso alla Final four di Madrid (-4 maggio a Madrid) per la sesta volta consecutiva, e per la terza con l'allenatore italiano. La squadra dell'Armata rossa ha dominato per tutta la partita, chiudendo le prime due frazioni di gioco avanti di 11 punti e più che raddoppiando il vantaggio nell'ultimo tempo. Con Messina in panchina, il Cska ha vinto finora tre scudetti consecutivi, due coppe di Russia e l'Eurolega due anni fa, mentre lo scorso anno è arrivato secondo. Disputare tre finali consecutive, comunque, è un record assoluto per un allenatore. In corso l'altro quarto di oggi: Tau-Partizan.

Domani invece il Barcellona di Gianluca Basile e Denis Marconato è a Tel Aviv: chi vince trova in semifinale Siena, unica qualificata in due partite.

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Bargnani, ancora progressi

Phoenix tallona i Lakers

Buona prova dell'italiano nel successo di Toronto su Milwaukee. LeBron James trascina Cleveland al successo contro New Jersey. Phoenix batte San Antonio e si porta a mezza partita dai Lakers che guidano la Pacific Division

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Andrea Bargnani in azione contro Milwaukee. Reuters

NEW YORK, 10 aprile 2008 – Toronto vince e rimane in scia a Washington e Philadelphia, con Bargnani in progresso. LeBron James trascina Cleveland al successo contro New Jersey. Philadelphia ottiene la prima vittoria in casa contro Detroit dopo le ultime cinque sconfitte consecutive. Grande vittoria di Phoenix a San Antonio. Minnesota migliora il record nella storia della franchigia: con 55 vittorie supera il primato della stagione ‘96/97.

Toronto Raptors-Milwaukee Bucks 111-93

Importante vittoria di Toronto che rimane così a stretto contatto con Washington e Philadelphia. I due giorni di allenamento intenso riportano la concentrazione giusta in Raptorland ed è soprattutto la difesa a migliorare. “Villanueva era in grande serata, ma molti dei suoi canestri sono stati contestati – ha detto Mitchell -. L’importante è stato riuscire a contenere Redd e il resto della squadra. Stasera abbiamo messo in mostra una buona difesa con gli aiuti e le rotazioni puntuali”. Soddisfatto il coach anche della prestazione di Andrea Bargnani: “Andrea ha giocato minuti importanti ed ha fatto molte buone cose”. La prova di Bargnani è stata nel complesso positiva e i progressi fanno sperare che il Mago possa dare un valido contributo alla squadra nei playoff che sono dietro l’angolo. Bargnani ha chiuso con 10 punti in 23’, e a parte qualche errore su tiri piazzati e una penetrazione centrale in cui si è fatto strappare il pallone dalle mani da Bogut, si è distinto in attacco per alcuni ottimi movimenti: un paio di penetrazioni decise sulla linea di fondo (due punti in schiacciata la prima e canestro in rovesciata la seconda), due canestri in jumper dalla lunetta e un bello scarico per Chris Bosh dopo un’altra entrata a canestro. Il Mago si è mosso discretamente anche in difesa specialmente negli aiuti. Il suo momento migliore è stato nell’ultimo quarto, quando Toronto aveva già saldamente in mano il risultato. Nel primo tempo, l’ex Villanueva va in trance agonistica e segna 27 dei primi 31 punti dei Bucks che vanno al riposo con due lunghezze di vantaggio. La partita cambia padrone nel terzo quarto che si apre con un ispirato Ford in attacco. Le giocate del play creano il primo allungo di Toronto, Nesterovic continua il suo gran momento e dimostra ottima intesa con Ford. Poi ci pensa Bosh con 5 punti consecutivi a far capire chi comanda e il punteggio sorride ai Raptors (73-61). Il resto della gara è in discesa per Toronto che amministra saggiamente il vantaggio. I Raptors chiudono il match con il 54% dal campo e solo 6 palle perse. Nessun turnover per il duo Ford-Calderon. Le cifre di Andrea Bargnani: 10 punti (4/8 da due, 0/2 da tre, 2/2 tl), 4 rimbalzi, 2 assist, 3 falli, 1 palla recuperata e 1 persa in 23’17” di gioco.

Toronto: Bosh 32 (11/18), Parker 18, Ford e Nesterovic 14. Rimbalzi: Bosh 11. Assist: Calderon 12.

Milwaukee: Villanueva 38 (14/25), Redd 17, Simmons 11. Rimbalzi: Villanueva 12. Assist: Sessions 10.

Cleveland Cavaliers-New Jersey Nets 104-83

Dopo aver saltato due giorni di allenamento per mal di schiena, LeBron James trascina Cleveland al successo contro New Jersey che parte bene, ma si squaglia come neve al sole nel quarto periodo. Dopo una tripla illusoria di Nachbar che dà il vantaggio a New Jersey (76-77) negli ultimi 12’, per gli ospiti scende il buio: i Nets segnano solo un canestro dal campo nell’ultimo quarto sbagliando 19 tiri. Quando sale in cattedra King James che flirta con la tripla doppia (33+7+:), Carter e compagni si devono arrendere.

Cleveland: James 33 (11/21, 10/13), Szczerbiak 14, Ilgauskas 13. Rimbalzi: Varejao 9. Assist: James 8.

New Jersey: Carter 19 (5/12, 8/10 tl), Jefferson 15, Nachbar 14.Rimbalzi: Diop 9. Assist: Carter 6.

Orlando Magic-Chicago Bulls 115-83

I sei punti di sutura sul labbro superiore (incidente in allenamento) non impediscono a Superman Howard di segnare 30 punti, catturare 14 rimbalzi e guidare Orlando a un largo successo contro Chicago. “Non hanno influenzato la mia partita, ma solo la mia carriera da modello – dice Howard -. Giusto per un paio di giorni.” I Magic prendono il controllo della gara nel secondo quarto con un parziale di 13-0 targato Dwight Howard che segna 11 punti nella franzione di gara. La doppia doppia stagionale numero 67 del centro dei Magic lo porta a ridosso del record di franchigia appartenente a Shaquille O’Neal che ne conquistò 70 nel campionato 1992/93.

Orlando: Howard 30 (12/15), Lewis 21, Arroyo 13, Turkoglu 12. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Turkoglu 8.

Chicago: Hinrich 19 (7/12), Gray e Gordon 13. Rimbalzi: Deng 7. Assist: Hinrich e Sefolosha 4.

Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 101-94

Con il secondo posto del ranking a Est assicurato, le riserve dei Pistons continuano ad avere molti minuti a disposizione e i titolari sono limitati a 25-30” di gioco. Maurice Cheeks ringrazia e ottiene la prima vittoria in casa contro Detroit dopo le ultime cinque sconfitte consecutive. Grazie alle triple di Iguodala (4/:laugh: ed ai canestri in contropiede, Philadelphia conquista una vittoria che permette di difendere il sesto posto con Toronto che incalza alla spalle con una vittoria in meno.

Philadelphia: Iguodala 25 (7/14), Dalembert 20, Green 15, Williams 12. Rimbalzi: Dalembert 13. Assist: Miller 9.

Detroit: Billups 18 (5/9), Dixon 13, Stuckey 9. Rimbalzi: Johnson 7. Assist: Stuckey 6.

Washington Wizards-Boston Celtics 109-95

Con un Jamison in gran spolvero, autore di 27 punti e di una schiacciata spettacolare in faccia a un certo Kevin Garnett, Washington sconfigge per la terza volta consecutiva la corazzata Boston, pregustando la possibilità di incrociare i Celtics in un futuro turno di playoff. I Wizards al completo, con Jamison al rientro dopo due gare di stop e Arena partito dalla panchina, sorprendono i Celtics interrompendo la loro striscia vincente di sette gare e diventando la seconda squadra (oltre a Orlando) ad aggiudicarsi la serie contro Boston. “Averli battuti 3-1 durante la regular season ha un grande significato. – ammette Jamison -. Penso che se dovessimo trovarci di fronte in un turno di playoff, magari al secondo, avremo grande fiducia e convinzione di potercela giocare.” Doc Rivers stavolta prova fino all’ultimo a vincere la gara rimettendo in campo i suoi migliori giocatori nell’ultimo quarto con il punteggio in equilibrio.

Washington: Jamison 27 (8/17, 8/11 tl), Stevenson 14, Butler e Arenas 13, Haywood 12. Rimbalzi: Jamison 11. Assist: Butler 10.

Boston: Pierce 28 (10/15), Garnett 22 (9/16), R. Allen 13, House 9. Rimbalzi: Garnett 14. Assist: Pierce e Rondo 7.

San Antonio Spurs-Phoenix Suns 79-96

Grande vittoria di Phoenix che porta la squadra di D’Antoni a mezza partita di distanza dai Lakers nella Pacific Division. Il successo è maturato nell’ultimo quarto quando una tripla chiave di Barbosa porta i Suns a +7 (68-75). Poi Phoenix si affida a Shaq che non tradisce e segna 8 dei suoi 16 punti nel periodo finale. Il riposo di O’Neal nella partita del giorno precedente giova al centro dei Suns che si muove bene in mezzo all’area contribuendo al 24-11 per i Suns nella quarta frazione. La sconfitta di San Antonio non cambia la situazione attuale di classifica dei Texani. Gli Spurs restano al secondo posto dietro New Orleans.

San Antonio: Duncan 23 (9/21), Parker 20, Finley 10, Ginobili 8. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker e Ginobili 4.

Phoenix: Stoudemire 21 (8/13), O’Neal 16, Barbosa 14, Nash 12. Rimbalzi: O’Neal 9. Assist: Nash 10.

Houston Rockets-Seattle Supersonics 103-80

Turno di riposo per T-Mac che ha la spalla sinistra acciaccata, ma non ci sono problemi per Houston contro i Sonics. Con la regia di Alston, la presenza di Scola sotto canestro e 48 punti delle riserve, spazzano via Seattle senza fare fatica.

Houston: Alston 18 (6/11), Novak 17, Head 16. Rimbalzi: Scola 12. Assist: Alston e Jackson 5.

Seattle: Durant 26 (10/23), Watson 16, Wilkins 14. Rimbalzi: Collison 15. Assist: Watson 8.

Minnesota Timberwolves-New Orleans Hornets 90-122

Gli Hornets riscattano la brutta sconfitta contro Utah, festeggiando insieme al successo contro Minnesota anche il miglior record nella storia della franchigia: con 55 vittorie superano il record della stagione ‘96/97 che terminò 54-28 per New Orleans. Nel terzo quarto, gli ospiti realizzano 41 punti compresa la tripla allo scedere di un ottimo Chris Paul subito tornato ai suoi livelli abituali dopo la prova opaca contro i Jazz.

Minnesota: Jefferson 40 (18/25), Gomes 24, Foye 19. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Foye 7.

New Orleans: Stojakovic 24 (9/15), West 22, Paul 19, Chandler 14. Rimbalzi: Chandler 7. Assist: Paul 16.

New York Knicks-Charlotte Bobcats 109-107

Al termine di una stagione da dimenticare New York cerca di salvare la faccia e conquista un successo in apparenza insignificante, ma che dà ai Knicks la certezza di non chiudere il campionato con 60 sconfitte per la prima volta nella storia della formazione della Big Apple. Il record attuale è di 23-56 quando restano tre partite da giocare. Quasi comica la dichiarazione di Isiah Thomas dopo l’incontro: “Finalmente lo spirito della squadra è buono. Ora abbiamo un buon gruppo. Penso che i ragazzi siano diventati una squadra.”

New York: Crawford 18 (7/14), Jones 15, Randolph 13. Rimbalzi: Randolph e Lee 11. Assist: Balkman 4.

Charlotte: Richardson 25 (8/20), Okafor e Felton 24, Carroll 17. Rimbalzi: Richardson 10. Assist: Felton 8.

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Torino, Palavela

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Quarti di Finale

Giovedì 10 Aprile 2008, ore 18.30

4) Besiktas CT vs. Galatasaray CC

Giovedì 10 Aprile 2008, ore 21.00

3) DKV Joventut vs. Pamesa V.

Venerdì 11 Aprile 2008, ore 18.30

1) Dynamo M. vs. PGE Turow

Venerdì 11 Aprile 2008, ore 21.00

2) Akasvayu G. vs. Unics K.

Semifinali

Sabato 12 Aprile 2008, ore 18.30

Winner QF3 vs Winner QF4

Sabato 12 Aprile 2008, ore 21.00

Winner QF1 vs Winner QF2

Finale 3° e 4° posto

Domenica 13 Aprile 2008, ore 15.30

Loser SF1 vs. Loser SF2

Finale

Domenica 13 Aprile 2008, ore 18.30

Winner SF1 vs. Winner SF2

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Play-offs - Gara 3

Mercoledì 9 Aprile 2008, ore 18.15

4) CSKA Mosca - Olympiacos 81-56 (22-16; 19-13; 20-21; 20-6) Serie 2-1

Mercoledì 9 Aprile 2008, ore 20.30

3) Tau Ceramica - Partizan Belgrado 85-68 (16-19; 22-13; 22-21; 25-15) Serie 2-1

Giovedì 10 Aprile 2008, ore 19.50

2) Maccabi Tel Aviv- AXA FC Barcelona Serie 1-1 (Diretta Sky Sport Extra)

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Dallas si guadagna i playoff

Denver passa a Golden State

Una tripla di Nowitzki allo scadere permette ai Mavericks di battere Utah e di assicurarsi la presenza alla post season. Obiettivo vicino anche per i Nuggets, trascinati da Iverson e Anthony nello spareggio con Golden State. I Lakers travolgono i Clippers

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David Beckham e la moglie Victoria allo Staples Center. Ap

NEW YORK, 11 aprile 2008 – Trascinati da Iverson e Anthony, i Nuggets si aggiudicano la delicata sfida contro Golden State, mettendo una seria ipoteca sui playoff. Dallas si qualifica matematicamente per i playoff grazie a una tripla di Nowitzki nel finale contro i Jazz. Il derby della città degli angeli va ai Lakers.

Golden State Warriors-Denver Nuggets 105-114

Warriors e Nuggets si sfidano in un match drammatico che ha il sapore dello spareggio con le avversarie appaiate all’ottavo posto nella Western Conference. La posta in palio è altissima e le due squadre lasciano tutto quello che hanno sul campo. Si parte subito con un ritmo frenetico e il primo strappo è di Golden State che con un parziale di16-5 si porta a +16 (37-21), ma quando ad affrontarsi sono le due formazioni con la più alta media di punti segnati, nessun distacco fa star tranquilli. Infatti Denver reagisce in fretta e si riporta sotto. Nel secondo quarto, gli ospiti passano al comando (38-39) grazie alle riserve (J.R. Smith 10 punti in 10’) e al cambio di difesa. I Warriors affrettano i tiri contro la zona e i Nuggets ottengono un parziale di 17-0. Allen Iverson è a quota 20 all’intervallo che vede Denver sopra di un punto (60-61). Nel terzo quarto prevale Denver con Carmelo Anthony che si affianca ad A.I. a infilare la retina avversaria e il punteggio è 82-89 dopo tre quarti di gara. Mentre le due stelle di Denver continuano a produrre in attacco, non altrettanto si può dire per Davis e Jackson che hanno percentuali scarse. A poco a poco Denver costruisce 15 lunghezze di vantaggio (92-107) nel quarto periodo procurandosi preziosi punti anche dalla lunetta. I Warriors vedono i playoff scivolare via e tentano l’ultimo assalto a 5’ dalla fine, ma lo sforzo li avvicina soltanto a -8 dopo un parziale di 9-0. Ancora Iverson con 5 punti di fila respinge definitivamente Golden State. Denver si aggiudica infine l’incontro e inizia ad assaporare la qualificazione ai playoff. Ottima anche la prova di J.R. Smith con 24 punti (4/8 da tre) in 26’. Solo 7 punti per la panchina di Golden State. Belinelli di nuovo non entrato. Inutile la tripla doppia del barone Davis (20+10+11). Con il tiebreaker (3-1) a favore nei confronti dei Warriors, basteranno due vittorie nelle ultime tre gare ad Iverson e compagni per conquistare l’ottava posizione e dunque i playoff.

Golden State: Ellis 29 (13/26), Harrington 20 (7/11), Davis 20 (9/25), Jackson 18 (5/17). Rimbalzi: Biedrins 19. Assist: Davis 11.

Denver: Iverson 33 (12/21, 8/12 tl), Anthony 25 (12/20), Smith 24, Najera 10. Rimbalzi: Anthony e Camby 9. Assist; Iverson 9.

Dallas Mavericks-Utah Jazz 97-94

Una provvidenziale tripla di Dirk Nowitzki (4/5 da tre per il tedesco) all’ultimo secondo evita l’overtime ai Mavs che sconfiggono Utah ancora una volta incapace di vincere in trasferta. La vittoria di Dallas, complice il risultato di Golden State, significa playoff garantito per la squadra di Mark Cuban che ha tre partite in programma e due vittorie in più di Denver, probabilmente sufficienti ad ottenere il settimo posto nel ranking dell’Ovest. I Mavs hanno raggiunto 50 vittorie e l’ottava qualificazione consecutiva ai playoff. Dopo aver faticato ad inserire l’ultimo arrivato Jason Kidd e aver perso per breve tempo Nowitzki, ora Dallas sembra aver ingranato giusto in tempo per la post season. Il successo contro Utah replica quello altrettanto importante di domenica contro i Suns. Due partite combattute che Dallas avrebbe difficilmente portato a casa poche settimane fa. Dallas va avanti di 14 all’inizio, ma nel corso del match le squadre si alternano al comando 14 volte. Quando una botta al ginocchio mette fuori causa Josh Howard nel terzo quarto, ci pensano Nowitkzi e Terry a sostenere l’attacco di Dallas. La guardia segna tutti i suoi 21 punti nel secondo tempo e il tedesco ne mette 12 nell’ultimo quarto.

Dallas: Nowitzki 32 (12/23), Terry 21 (7/14), Bass 14. Rimbalzi: Kidd e George 6. Assist: Kidd 7.

Utah: Okur 19 (7/13), Williams 18 (7/16), Kirilenko 15, Boozer 8. Rimbalzi: Okur 14. Assist; Williams 12.

Los Angeles Clippers-Los Angeles Lakers 78-106

Battendo i cugini Clippers, la squadra di Phil Jackson torna al successo dopo lo stop a Portland. Compito facile per i Lakers che alla fine del primo tempo conducono 51-42. Non c'è neppure bisogno di spremere troppo le stelle Bryant, Odom e Gasol, che si concedono ampi riposi durante la gara e lasciano il palcoscenico a un Luke Walton molto positivo. Nel disastro dei Clippers, le uniche note liete arrivano da Elton Brand, che dimostra di essere ritornato in buona efficienza mettendo a referto 23 punti in 33 minuti. Bene anche Thornton, ma senza Maggette l'attacco non punge e il derby si rivela senza storia dal primo all'ultimo minuto.

L.A. Clippers: Brand 23 (10/20), Thornton 22 (9/17), Parker 12. Rimbalzi: Thornton 10. Assist: Dickau 6.

L.A. Lakers: Walton 18 (7/12), Bryant 16 (6/17), Odom 14, Gasol 13. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Fisher, Farmar e Walton 4.

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Eurolega: cade Barcellona

il Maccabi raggiunge Siena

Basile espulso, poi Tel Aviv dilaga e centra la 7ª Final Four nelle ultime 9 stagioni. Stavolta se la vedrà con la Montepaschi, l'altra semifinale Cska-Tau Vitoria. Uleb Cup: a Torino passano Galatasaray e Joventut. Fuori il Besiktas di Ataman

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I tifosi del Maccabi Tel Aviv salutano il Barcellona. Afp

MILANO, 11 aprile 2008 - Sono sempre le stesse: il Cska Mosca alla sesta Final Four d’Eurolega consecutiva, il Tau Vitoria (quarta) e, da ieri, il Maccabi Tel Aviv (7ª nelle ultime 9 stagioni) che ha superato in gara-3 dei quarti il Barcellona per 88-75. Saranno quindi i campioni d’Europa del 2004 e 2005 ad affrontare la Montepaschi Siena in semifinale a Madrid, una sfida difficile ma non impossibile per i campioni d’Italia.

BASILE - Il Maccabi non ha mai perso così tante partite in campionato (5), e solo con l’arrivo in panchina di Sherf ha trovato un buon ritmo in Europa. Siena è stata molto più continua nell’esprimere un ottimo gioco e se McIntyre sarà al 100% e non subentrerà la tensione della partita secca, che ha portato all’eliminazione della Montepaschi nelle ultime due coppe Italia, la finale è alla portata. Il problema è che il Maccabi giocherà davanti a 5-6000 tifosi, cioè in casa, anche a Madrid. Ieri ha dilagato con un ottimo Bluthenthal (21 punti, come Bynum, con 5/6 da tre) dopo l’espulsione di Basile. Cinturato e trascinato a terra da Cummings a rimbalzo, Baso ha scalciato ed è nata una piccola rissa. Che ha portato all’espulsione dei due contendenti (con Basile inviperito con l’arbitro Lamonica). Il Barcellona, arrivato a -4, è crollato.

ULEB CUP - A Torino, davanti a 4500 spettatori pur senza squadre italiane in lizza, appassionante derby turco nelle Final 8 di Uleb Cup. Ha vinto il Galatasaray sul Besiktas di Ataman 61-60 con una tripla a 7" dalla sirena di Erden, a zero fino a quel momento dopo 7 errori. Passeggiata per la Joventut Badalona che ha battuto il Pamesa Valencia 77-67 nonostante la brutta prova di Rudy Fernandez. Buona partita per la stellina Rubio (12 e 7 rimbalzi), l’ex fortitudino Douglas ha realizzato 17 punti per Valencia. Oggi gli altri quarti di finale: alle 18.30 Dinamo Mosca-Turow, alle 21 Girona-Kazan, tutte in diretta su Eurosport 2.

Gazzetta.it

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Bryant: "Mvp per i critici

e poi penso all'Olimpiade"

Intervista di Gazzetta.it alla stella dei Lakers: "Non so se vincerò il titolo, però sarebbe una bella risposta a chi dice che non sappia migliorare i miei compagni. Ci siamo anche per il titolo, Gasol me encanta. E a Pechino voglio battere l'Argentina in finale"

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Kobe Bryant, 29 anni, in azione contro i Clippers. Afp

BEAVERTON (Oregon, Stati Uniti), 11 aprile 2008 – E' passato meno di un lustro da quando Kobe Bryant, invischiato in un processo per presunto stupro da cui è uscito pulito, veniva scaricato dai suoi sponsor o, nel caso migliore, pagato e lasciato in naftalina. Adesso che la sua stella brilla più che mai e che è in corsa con LeBron James e Chris Paul per il titolo di Mvp della stagione, sono oltre 100 i giornalisti accorsi da ogni angolo del pianeta per assistere, nella sede della Nike, alla presentazione della nuova scarpa "Hyperdunk", un prodotto più leggero del 18% rispetto alle precedenti calzature, che il numero 24 dei Lakers ha indossato per la prima volta stanotte nella vittoria contro i Clippers.

Kobe, si sente pronto per l'Mvp?

"Non so se lo vincerò, ma solo essere considerati per un premio vinto da gente del calibro di Jordan e di Magic è un onore. Loro sono giocatori che hanno sempre saputo rendere migliori i compagni e questa è stata una delle principali critiche che mi è sempre piovuta addosso. Vincere il trofeo sarebbe una bella smentita ai critici".

E per il titolo lei e i Lakers vi sentite della partita?

"Sì, sì, è una bella sensazione. Abbiamo anche noi un'opportunità. Non è detto che riusciremo ad arrivare fino in fondo, ma ci proveremo. E' il mio lavoro guidare i ragazzi, condurli tutti nella stessa direzione. Ed è bello poterlo fare senza dovere per forza segnare 35 punti a partita".

C'è attesa per il rientro in squadra di Andrew Bynum. Non rischia di alterare gli equilibri che avete trovato?

"No. Per ora si sta allenando, ma tornerà in squadra senza problemi. Una presenza importante come lui in post ci farà comodo".

L'inserimento di Gasol è stato prezioso…

"Gasol? Me encanta! E' incredibile, la gente non si rende conto di quanto sia buono. In post è una forza e in più tira da fuori. Noi lo usiamo un po' come fa la nazionale spagnola".

L'aspettano playoff e poi l'Olimpiade. Non è preoccupato per il suo dito?

"Il mio dito non peggiora da due mesi, non posso farci nulla. Ormai il danno è fatto e devo convincerci. A Pechino la competizione sarà di alto livello. E' bello far parte di un gruppo che avrà il dovere di riportare in alto gli Stati Uniti".

Quindi l'Argentina è avvisata…

"Sono i campioni uscenti. Manu Ginobili è un amico e un campione, ma hanno tanti giocatori fenomenali come Scola e Pepe Sanchez (che però ha lasciato la nazionale, ndr). Sono disciplinati e allenati benissimo. Voglio batterli in finale che sarà il giorno del mio compleanno".

Sentite la pressione dei numerosi fallimenti di quello che una volta era chiamato Dream Team?

"C'è pressione, ma è una cosa buona. C'è una differenza enorme tra il Dream Team e noi. Sono passati tanti anni da Barcellona e gli Stati Uniti da allora hanno faticato sempre di più. E' cambiato lo stile di gioco, anche noi dobbiamo imparare a muovere di più la palla e giocare meno in uno contro uno".

Si parla molto di boicottaggio olimpico. Cosa ne pensa?

"Penso che si possa usare l'opportunità per trasformare qualcosa di negativo in positivo. Possiamo aumentare la consapevolezza della gente su ciò che sta accadendo, sarà l'occasione per il mondo intero di vedere le cose e di permettere a ognuno di contribuire".

A proposito di Pechino, che sport proverà a seguire a parte il basket?

"Domanda difficile (ride, ndr). Tiro con l'arco? Perché no? E' figo. Sì, tiro con l'arco".

Strano, vista la sua infanzia in Italia avremmo detto il calcio.

"A dire il vero già da bimbo volevo giocare a basket, ma mi hanno costretto a giocare a calcio. Ero scarso e mi hanno messo in porta. Ci sono rimasto un annetto…".

Gazzetta.it

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Lo spettacolo Lakers

conquista pure Beckham

I gialloviola battono New Orleans e vincono la Pacific Division, assicurandosi il vantaggio del campo al primo turno. Stoudemire non basta a Phoenix, ko con Houston. Bene Atlanta e Indiana

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Kobe Bryant istruisce i compagni sul da farsi. Reuters

NEW YORK, 12 aprile 2008 – Grande spettacolo a Los Angeles con i Lakers che superano gli Hornets e conquistano la Pacific Division. Phoenix cade a Houston. Bene Atlanta e Indiana, male Cleveland, Washington e Philadelphia.

Los Angeles Lakers-New Orleans Hornets 107-104

I Lakers conquistano la Pacific Division per la prima volta dal 2003/4 ed hanno garantito il vantaggio del campo nel primo turno. “Significa molto per noi – dice Kobe – soprattutto con tutti gli infortuni che abbiamo avuto. Ma siamo riusciti a navigare nella giusta direzione.” Lo spettacolo è degno delle stelle di Hollywood che sfilano a bordocampo. I Lakers segnano 39 punti nel primo quarto e vanno al riposo a +20. Nel terzo quarto, dominano gli Hornets (17-30 il parziale). In avvio di ultimo quarto si assiste a un’eccellente sequenza offensiva dei Lakers: grande circolazione di palla che sfocia in una tripla di Farmar prima e un canestro dalla media di Gasol, poi un jumper di alta classe di Bryant e infine una schiacciata spettacolare di Kobe che vede un corridoio libero per il 92-77. Ma gli ospiti tornano alla carica e rispondono con i canestri di Stojakovic (6/11 da tre). Una tripla del tiratore serbo riporta New Orleans a -1 a meno di 4’ dal termine (96-95). I Lakers però sono carichi e con una tripla di Vujacic fondamentale e un paio di recuperi in difesa resistono fino alla fine.

L.A. Lakers: Bryant 29 (9/17), Gasol 25, Fisher 15, Odom 13. Rimbalzi: Odom 16. Assist: Bryant 8.

New Orleans: Stojakovic 24 (9/16), Chandler 18, Pargo 17, Paul 15, West 14. Rimbalzi: Chandler 8. Assist: Paul 17.

Houston Rockets-Phoenix Suns 101-90

Senza Shane battier, ma con un ottimo McGrady (22 punti, 6 rimbalzi e 7 assist) Houston si sbarazza piuttosto agevolmente dei Phoenix Suns aumentando il distacco dall’avversaria in classifica. Phoenix tira con il 46%. ma commette 15 turnover che danno 13 punti ai Rockets. La difesa di Houston tiene i Suns a soli 90 punti. Il vantaggio dei Rockets è di 12 punti all’intervallo e aumenta a 16 nel terzo quarto creando frustrazione nei Suns che non sfruttano la partenza a mille di Stoudemire, autore di 18 punti (9/11) nei primi dieci minuti.

Houston: McGrady 22 (10/13), Scola 19, Jackson 13. Rimbalzi: Mutombo 8. Assist: McGrady 7.

Phoenix: Stoudemire 37 (14/24), O’Neal 16, Barbosa 12. Rimbalzi: O’Neal e Stoudemire 11. Assist: Nash 9.

Detroit Pistons-Washington Wizards 102-74

I Wizards buttano via l’opportunità di fare un passo avanti nel piazzamento playoff giocando a Detroit una delle peggiori gare dell’anno, chiusa con il 27% al tiro. I Pistons alternano tutti i giocatori ed hanno un notevole contributo da Jason Maxiell (career high di 28 punti). Washington resta due partite dietro a Cleveland che occupa la quarta posizione ad est e ora deve affrontare Philadelphia (dietro ai Wizards di un partita) in un match-spareggio per il quinto posto.

Detroit: Maxiell 28 (11/13), Billups 13. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: Hamilton 10.

Washington: Jamison 15, Stevenson 11, Arenas 10. Rimbalzi: Haywood 9. Assist: Butler 5.

New York Knicks-Atlanta Hawks 104-116

Lo sweep (4-0) rifilato ai Knicks mantiene Atlanta in controllo del proprio destino e li avvicina ulteriormente alla conquista dei playoff da cui manca dal 1999. Con Mike Bibby, Joe Johnson autore di 34 punti è l’unico giocatore di Atlanta con esperienza playoff e la post season è già nella sua testa: “Posso soltanto immaginare l’eccitazione all’interno della Philips Arena se ci qualificheremo per i playoff. Se il gruppo resterà compatto ce la possiamo fare.”

New York: Crawford 20, Chandler 18, Randolph 17. Rimbalzi: Randolph 6. Assist: Crawford 5.

Atlanta: Johnson 34 (13/21), Smith e Bibby 24, Horford 19. Rimbalzi: Horford 11. Assist: Johnson 6.

San Antonio Spurs-Seattle Supersonics 95-74

Un leggero stiramento all’adduttore sinistro costringe Ginobili al riposo, Duncan non brilla particolarmente (4/12 per 12 punti), ma Tony Parker è sufficiente per disfarsi dei Sonics che restano in svantaggio oltre i dieci punti per tutto il secondo tempo. L’argentino si è infortunato nel primo quarto della gara persa contro i Suns mercoledì, ma ha continuato a giocare. La sua presenza è in dubbio per la sfida di domenica contro i Lakers.

San Antonio: Parker 20 (10/18), Finley 14, Udoka 13. Rimbalzi: Oberto 10. Assist: Parker 7.

Seattle: Durant 20, Watson 17. Rimbalzi: Collison 14. Assist: Ridnour 4.

Philadelphia 76ers-Indiana Pacers 76-85

Danny Granger segna 15 dei suoi 30 punti nel terzo quarto e Indiana batte i Sixers tenendo vive le residue speranze di playoff. “Sapevamo che Atlanta stava vincendo – ha detto Granger – e dunque dovevamo vincere per forza.” Indiana allunga a quattro la striscia vincente, ma resta in nona posizione due partite dietro ad Atlanta.

Philadelphia: Miller 23 (11/21), Young 21. Rimbalzi: Dalembert 17. Assist: Miller 9.

Indiana: Granger 30 (13/25), Dunleavy 15. Rimbalzi: Granger 12. Assist: Iguodala 10.

Chicago Bulls-Cleveland Cavaliers 100-95

Dopo un inizio da fuoriclasse di LeBron James che si sta riscaldando per il primo turno di playoff, Chicago reagisce e va a vincere approfittandodi una difesa avversaria troppo permissiva. “I loro layup e schiacciate mi hanno deluso soprattutto. – spiega James dopo la gara -. Hanno schiacciato quattro o cinque volte nel terzo quarto. È stato imbarazzante, molto imbarazzante. Davvero una brutta cosa da vedere.” Gli fa eco Mike Brown: “Dobbiamo cambiare qualcosa se vogliamo entrare nei playoff con lo spirito giusto.” King James era stato spettacolare nel primo quarto con un perfetto 10/10 fatto di schiacciate e canestri da fuori che aveva dato un buon vantaggio (33-25) ai Cavs.

Chicago: Deng 21, Thomas 20, Noah 17, Gordon 16. Rimbalzi: Thomas 14. Assist: Hinrich 6.

Cleveland: James 34 (13/21), Smith 20, West 16. Rimbalzi: Varejao 8. Assist: West 6.

Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 101-102

I Minnesota Timberwolves seppur già da tempo virtualmente in vacanza onorano gli impegni fino alla fine e passano sul campo di Orlando grazie a un grande quarto periodo. La strscia perdente di sei partite dei Wolves si interrompe quando Ryan Gomes trasforma un paio di liberi per il sorpasso a 2.9” dal fischio finale. Le vittorie di Orlando restano ferme a quota 40. I Magic non raggiungono le 50 vittorie in regular season dal campionato 1995/96.

Orlando: Turkoglu 23, Howard 20, Lewis 18, Evans 17. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Turkoglu 7.

Minnesota: Foye 25 (10/21), McCants 19, Jefferson 18. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Foye 4.

Sacramento Kings-Portland Trail Blazers 103-86

Con sette giocatori in doppia cifra, i Kings prevalgono su Portland malgrado le assenze per infortunio di titolari Brad Miller e Ron Artest. Sacramento:Salmons 18, Garcia e Martin 16. Rimbalzi: Williams 7. Assist: Salmons 4.

Portland: Aldridge 24 (11/21), Outlaw 18, Frye 15. Rimbalzi: Aldridge 15. Assist: Frye 7.

Boston Celtics-Milwaukee Bucks 102-86

Facile successo di Boston con Doc Rivers che controlla i minuti in cmapo dei Big Three, che nell’ultimo quarto restano a guardare. Se Boston è già proiettata alla post season, Milwaukee guarda al futuro: nel terzo quarto presentano il nuovo Gm John Hammond, ex vice presidente dei Detroit Pistons.

Boston: Rondo 16, Pierce 14, Posey 13, Garnett 12. Rimbalzi: Garnett 8. Assist: Rondo 10.

Milwaukee: Redd 18, Bogut 14. Rimbalzi: Ruffin 9. Assist: Sessions 14.

Gazzetta.it

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Toronto, il 6° posto è tuo

Il Mago aggressivo piace

Contro New Jersey, i Raptors partono male poi eguagliano il record stagionale, mettendo a segno ben 67 punti nel secondo tempo. Bargnani, impreciso da fuori, cerca soluzioni diverse e lotta deciso a rimbalzo: 14 punti per lui

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Chris Bosh (sin) e Vince Carter guardano dei tiri liberi. Reuters

TORONTO (Can), 12 aprile 2008 – I Raptors riconquistano il sesto posto ad est battendo i Nets.

Toronto Raptors-New Jersey Nets 113-85

Toronto supera New Jersey, apparsa ormai rassegnata e desiderosa di finire la stagione in fretta, grazie a un grande terzo quarto in cui si mette a difendere sul serio. I Raptors partono male concedendo ben 30 punti ai Nets nel primo quarto che termina 18-30. Nel secondo quarto, le cose migliorano perche Carlos Delfino è micidiale da tre e Calderon gli dà una mano con una serie di jumper precisi. Bosh in schiacciata porta i Raptors a -1 (39-40). C’è anche Bargnani in campo negli ultimi 15' del primo tempo. La mano del Mago da fuori non funziona e le tre triple tentate sbattono sul ferro. Andrea va all’intervallo (46-48) con 4 punti (2/6) grazie a un canestro da sotto e uno dalla media aiutato da un rimbalzo fortunato sul ferro. La partita gira nel terzo quarto: Toronto diventa aggressiva nella metà campo difensiva e New Jersey sparacchia da tre (3/23 alla fine). In attacco TJ Ford ha un ottimo sprazzo in cui segna a ripetizione e Toronto allunga (74-64 con 2’46” da giocare nel terzo).

Rientra Bargnani negli ultimi due minuti e visto che ha problemi dal perimetro prova ad attaccare il canestro. La mossa si rivela positiva e l’azzurro nel secondo tempo non tenta mai il tiro da fuori, ma coglie ogni occasione per buttarsi a canestro venendo premiato: con un fallo dopo l’altro a favore Bargnani fa 8/8 dalla lunetta. “Abbiamo insistito con Andrea – dice Mitchell - che doveva cercare la penetrazione e lui è stato bravo a eseguire. Andrea stasera è stato aggressivo.” Una buona reazione da parte di Bargnani a cui bisogna dare atto per non essersi demoralizzato per gli errori al tiro come in passato, ed aver cercato soluzioni diverse anche lottando con più decisione a rimbalzo (ne ha presi 3 in 7’ di gioco nel quarto periodo). Intanto Toronto ha vita sempre più facile e il divario aumenta anche perché New Jersey ha palesemente mollato. Il pubblico applaude il gioco dei padroni di casa che nel secondo tempo segnano la bellezza di 67 punti uguagliando il record stagionale e Delfino continua la sua prestazione al tiro maiuscola (6/8 da tre alla fine). Oltre al successo, i Raptors conquistano anche il sesto posto superando Philadelphia. Ecco le cifre di Andrea Bargnani: 14 punti (3/5 da due, 0/3 da tre, 8/9 tl), 6 rimbalzi, 3 falli, 1 palla persa e 1 stoppata in 24’12” di gioco.

Toronto: Delfino 24 (1/2, 4/4), Bosh 21 (7/12), Ford 14, Calderon 11, Nestervoci e Parker 10. Rimbalzi: Bosh 9. Assist: Calderon 10.

New Jersey: Carter 21 (9/15), Harris 19, Jefferson 14. Rimbalzi: Cartere Swift 6. Assist: Harris e Jefferson 5.

Gazzetta.it

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