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LeBron James stecca

A Boston il primo round

In gara-1 delle semifinali della Eastern Conference i Celtics battono Cleveland 76-72. Partita disastrosa della stella dei Cavs, partita brutta. Garnett fa la differenza

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Kendrick Perkins cerca la stoppata su LeBron James. Afp

NEW YORK, 7 maggio 2008 – Un disastroso LeBron James ha permesso a Boston di aggiudicarsi la prima sfida tra Celtics e Cavs, ma entrambe le squadre hanno offerto uno scarsissimo spettacolo in una gara dal punteggio molto basso.

Boston Celtics-Cleveland Cavaliers 76-72 (serie 1-0)

Al termine della peggior partita finora disputata nei playoff 2008, i Boston Celtics riescono a superare Cleveland portandosi 1-0 nella serie. Lo spettacolo lascia alquanto a desiderare, ma Doc Rivers forse è contento lo stesso, visto che poteva andare peggio. I Cavs infatti sono a +2 a 1’30” dalla fine, malgrado il no-show della stella LeBron James, che termina l’incontro con quasi più palle perse che punti realizzati: sono ben 10 i turnover di James, solo due in meno dei suoi 12 punti totali, di cui 8 provenienti dalla lunetta. I canestri in azione di LBJ sono solo 2 nell’arco della gara, mentre 16 sono le conclusioni fallite (0/6 da tre). Una prova disastrosa, in parte dovuta all’ottima organizzazione difensiva dei Celtics, ma molto anche alle amnesie del giovane fenomeno che nell’ultimo minuto fa 0/4, comprese anche due entrate in cui appoggia la palla al ferro, ma senza trovare la retina. James è marcato da Paul Pierce (e viceversa) e i due finiscono per neutralizzarsi a vicenda con Paul Pierce che segna soltanto 4 punti con 2/14 dal campo e 6 palle perse. Ancora più inspiegabile è la prova fantasma di Ray Allen, zero punti al suo attivo in 37’ di gioco e 0/4 oltre a 4 turnover. Bisogna andare indietro di più di dieci anni (esattamente al 26 febbraio 1997) per trovare Allen a secco nel bottino personale di punti. “Gara 7 di domenica è stata dura e abbiamo avuto qualche strascico. – spiega un positivo Kevin Garnett -. Paul e Ray oggi hanno avuto problemi, ma siamo solo all’inizio e di sicuro si faranno valere nelle prossime gare.”

FIERA DEGLI ORRORI - Di certo si può solo migliorare, sia individualmente che come collettivo, perché gara 1 è stata una specie di fiera degli orrori da una parte e dall’altra. Da salvare (impegno difensivo a parte) solo Kevin Garnett e Rajon Rondo, unici efficaci in attacco nel primo tempo per Boston, e Sam Cassell che ha dato linfa vitale nell’ultimo quarto con due triple fondamentali che hanno fatto la differenza in un match molto equilibrato. Concreto anche Perkins sotto canestro. Tra le fila di Cleveland, Ilgauskas è stato l’unica nota positiva tra i titolari, con il resto del quintetto in seria difficoltà a superare il muro difensivo dei Celtics. Del resto, i Cavs sono una squadra LeBron-dipendente e quando lui non ingrana l’attacco si blocca. Cleveland chiude il match con il 31% al tiro e 17 palle perse (sono 21 quelle totali di Boston). Alla fine, Kevin Garnett descrive così il lavoro svolto su James: “Difesa di squadra. Ci siamo resi conto, guardando i filmati, di quanti canestri LeBron ha segnato con layup e schiacciate nel primo turno e abbiamo cercato di impedirgli di arrivare a canestro facilmente.”

Boston: Garnett 28 (13/22), Rondo 15 (5/8, 5/6 tl), Cassell 13 (4/:shock2:, Posey 8, Perkins 7. Rimbalzi: Perkins 12. Assist: Rondo 6.

Cleveland: Ilgauskas 22 (8/18, 6/6 tl), Szczerbiak 13 (5/14), James 12 (2/18, 8/10 tl), Pavlovic e Gibson 7. Rimbalzi: Ilgauskas 12. Assist: James 9.

Gazzetta.it

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  • Amministratori

NBA PLAYOFFS 2008

western-logo.jpg

WESTERN CONFERENCE SEMIFINALS

lal_35px.gif Los Angeles Lakers ( 1 ) vs Utah Jazz ( 4 ) uta_35px.gif

Gm. 1: 109-98

Gm. 2: Giovedì 8 Maggio 2008, ore 4.30

Gm. 3: Venerdì 10 Maggio 2008, ore 3.00

Gm. 4: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.30

Gm. 5: Notte tra Mercoledì 14 e Giovedì 15 Maggio

Gm. 6: Notte tra Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio

Gm. 7: Notte tra Lunedì 19 e Martedì 20 Maggio

Serie: 1-0

noh_35px.gif New Orleans Hornets ( 2 ) vs San Antonio Spurs ( 3 ) sas_35px.gif

Gm. 1: 101-82

Gm. 2: 102-84

Gm. 3: Venerdì 9 Maggio 2008, ore 3.30

Gm. 4: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 5: Notte tra Martedì 13 e Mercoledì 14 Maggio

Gm. 6: Notte tra Giovedì 15 e Venerdì 16 Maggio

Gm. 7: Notte tra Lunedì 19 e Martedì 20 Maggio

Serie: 2-0

eastern-logo.jpg

EASTERN CONFERENCE SEMIFINALS

bos_35px.gif Boston Celtics ( 1 ) vs Cleveland Cavaliers ( 4 ) cle_35px.gif

Gm. 1: 76-72

Gm. 2: Venerdì 9 Maggio 2008, ore 1.00

Gm. 3: Domenica 11 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 4: Martedì 13 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 5: Notte tra Mercoledì 14 e Giovedì 15 Maggio

Gm. 6: Notte tra Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio

Gm. 7: Notte tra Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio

Serie: 1-0

det_35px.gif Detroit Pistons ( 2 ) vs Orlando Magic ( 3 ) orl_35px.gif

Gm. 1: 91-72

Gm. 2: 100-93

Gm. 3: Giovedì 8 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 4: Notte tra Domenica 11 e Lunedì 12 Maggio

Gm. 5: Notte tra Martedì 13 e Mercoledì 14 Maggio

Gm. 6: Notte tra Giovedì 15 e Venerdì 16 Maggio

Gm. 7: Notte tra Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio

Serie: 2-0

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  • Amministratori

SERIE A1 TIM - PLAYOFF 2008

01sienabc5.jpg Montepaschi Siena ( 1 ) vs Upim Bologna ( 8 ) 08bolognazn3.jpg

Gara 1: Sabato 10 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Serie: 0-0

02romakz0.jpg Lottomatica Roma ( 2 ) vs Tisettanta Canù ( 7 ) 07cantpc8.jpg

Gara 1: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Serie: 0-0

03avellinofb4.jpg Air Avellino ( 3 ) vs Pierrel Capo d'Orlando ( 6 ) 06cdorlandoxk7.jpg

Gara 1: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Serie: 0-0

04montegranarocz4.jpg Premiata Montegranaro ( 4 ) vs Armani Jeans Milano ( 5 ) 05milanout1.jpg

Gara 1: Sabato 10 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Serie: 0-0

Lo speciale

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Fortitudo, playoff all'ultimo minuto

di Paola Ellisse

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E' entrata ai playoff all'ultimo minuto dell'ultima partita, andando a vincere a Milano, dopo una stagione che definire travagliata suona riduttivo. La ricostruzione fortitudina avrebbe dovuto nascere da Andrea Mazzon, giovane coach che in Grecia, con l'Aris di Salonicco, aveva ottenuto risultati eccellenti. Ma l'amore fra il tecnico veneziano e il popolo dell'aquila non è mai sbocciato, nonostante i tentativi di correggere in corsa, leggi arrivo e quasi immediata ripartenza di Iker Iturbe. Niente da fare, i risultati non arrivavano e soprattutto c'era la sensazione che nessuno avesse l'energia per credere di poter cambiare le cose. Cosi', dopo il girone di andata è arrivata la sostituzione che ha portato in panchina Dragan Sakota, l'esatto contrario di Mazzon.

Più esperto, apparentemente più tranquillo in panchina, Sakota ha dato il via ad una lenta rivoluzione che si è completata con l'arrivo di Joseph Forte (nella foto ), ex senese dalle mani dolcissime. Una rivoluzione che ha portato la squadra a vincere dieci partite nel girone di ritorno, ricadendo ogni tanto nel difetto di farsi rimontare o di perdersi in qualche momento della gara ma risultando più concreta. Ruoli più definiti, qualche punizione a chi non sembrava più di tanto coinvolto, responsabilità chiaramente distribuite, questi gli ingredienti della "nuova" Upim.

E adesso, dopo aver reso mezza basket city felice e non aver dato alla nostra pallacanestro un playoff senza bolognesi, la Fortitudo può anche divertirsi. Non ha nulla da perdere, la sua stagione e' comunque salva, e questo può portare a giocare con la leggerezza mentale che qualche volta ti fa vedere il canestro un po' piu' grande, un po' più vicino. Tanto, al primo turno dall'altra parte c'e' la corazzata Montepaschi, quindi la sconfitta non sarebbe comunque disonorevole.

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Milano, dall'inferno al paradiso

di Geri de Rosa

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Dall'inferno al paradiso o quasi: la stagione di Milano, per come è cominciata, meglio di così non poteva finire, aldilà dell'ultima ininfluente sconfitta contro la Fortitudo. Alzi la mano chi, dopo un mese di Campionato, avrebbe scommesso su un quinto posto dell'Armani Jeans al termine della stagione regolare.

Come dimenticare, del resto, quel tremendo inizio da cinque sconfitte consecutive, dopo la prima vittoria su Napoli? E il brusco abbandono del progetto Markovski e l'arrivo ad ottobre di Attilio Caja? E la messa in vendita della società da parte del presidente Corbelli con le conseguenti dimissioni del General Manager Natali? Insomma, era la metà di ottobre e la squadra era totalmente allo sbando. Sei mesi dopo la ritroviamo in grande forma, capace di giocare un girone di ritorno strepitoso chiuso addirittura da nove vittorie nelle ultime dodici partite. Un miracolo? No di certo, nulla avviene per caso nella pallacanestro.

L'Armani ha avuto pazienza, Attilio Caja la lungimiranza di rischiare nell'immediato per raccogliere i suoi frutti sul lungo termine. Arrivato ad ottobre Caja ha subito dimostrato di avere le idee chiare: "qui resta (e gioca) solo chi dimostra voglia e spirito di sacrificio" ha detto subito. In poco tempo gli elementi destabilizzanti del gruppo se ne sono andati, è arrivato Booker e la squadra di fatto ha saputo resistere a lungo con cinque/sei elementi, complice anche l'infortunio di Bulleri.

I primi effetti si sono visti ma non è bastato per qualificarsi per la coppa Italia, anzi: quella settimana sena basket è stata sfruttata per dare una pausa ristoratrice ad un gruppo nel quale almeno cinque giocatori da mesi stavano giocando oltre i trenta minuti di media a partita. Attorno a questo nucleo, a poco a poco, sono cresciuti gli altri e l'arrivo di Di Bella ha completato l'opera. Ora l'Armani Jeans fa paura: si presenta ai playoff senza nulla da perdere, con il talento spesso irrefrenabile di Danilo Gallinari, conscia di aver già compiuto un piccolo capolavoro, ma non certo sazia. Le condizioni ideali, insomma, per affrontare la post-season come la più classica mina vagante.

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  • Amministratori

Montegranaro, piccola grande d'Italia

di Paola Ellisse

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In 10 anni è passata dalla Serie C ai playoff del massimo campionato nazionale, e il tassametro corre, perchè la ciliegina sulla torta di una stagione già straordinaria potrebbe chiamarsi qualificazione alla prossima Eurolega. Montegranaro, piccola grande d'Italia, costretta a giocare in contumacia (leggi Porto San Giorgio) perchè alla crescita esponenziale della squadra non è corrisposta quella dell'impianto di casa. Tanti giovani ed una chioccia, quel Kiwane Garris già visto a Bologna sponda Fortitudo e Milano.

E' lui l'unico nato prima del 1980 in una squadra che si distingue anche per il nutrito utilizzo degli italiani. Ragazzi come Luca Vitali e Valerio Amoroso, ma anche come Lechtaler, Cinciarini e Canavesi, rientrato da un lungo infortunio giusto in tempo per godersi la prima apparizione in postseason della sua Premiata. Una galoppata trionfale, quella della banda di Finelli, passata anche da momenti magici come la seconda qualificazione consecutiva alle final eight di Coppa Italia o dall'essere stata una delle sole tre squadre che in stagione hanno sconfitto Siena. Giocano bene, questi ragazzini. Hanno la capacità di stare negli schemi facendo sembrare ogni cosa improvvisata, e per questo più bella, più vera. Hanno ruoli ma non gabbie, schemi ma non costrizioni.

Lo scorso anno rimasero fuori dai playoff proprio all'ultima giornata, quando perdendo in casa contro Teramo furono sorpassati da Cantù. Fu il finale un po' amaro di una stagione che comunque aveva fatto parlare di Montegranaro come di un piccolo miracolo del nostro basket. Quest'anno Teramo ha provato a rimettersi sulla strada dei sutorini, battendoli alla penultima giornata e portando la Premiata in quarta piazza. Ma questa volta non c'e' amarezza, solo la soddisfazione di aver fatto un altro passo avanti nella storia e la voglia di continuare a stupire anche ai playoff.

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Ecco Avellino, attenti ai lupi

di Claudia Angiolini

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Quando Matteo Boniciolli, l'allenatore e general manager dell'Air Avellino in estate ha ricostruito la squadra (sedicesimi la scorsa stagione con una salvezza arrivata all'ultima giornata) aveva le idee molto chiare su come l'avrebbe voluta, anche se forse non si sarebbe mai immaginato di arrivare così in alto alla fine della stagione regolare.

Tra le sue priorità oltre a quella di trovare degli americani che avessero già esperienza in Europa, si figurava un quintetto con un vero centro di ruolo, scelta abbastanza controcorrente rispetto alla tendenza generale. Detto fatto, direttamente da Cantù, dove ha esordito la scorsa stagione nel campionato italiano, arriva Eric Williams, 206 di altezza per 125 kg e l'Air, dopo un inizio drammatico (perde le prime 3 partite consecutive) vola in classifica e in campo grazie a un basket veloce ed efficace nonostante la presenza di Williams, lungo "di peso". Anzi, con lui l'attacco dell'Air acquista profondità, e il giusto mix tra velocità e sostanza sotto canestro, tanto che la squadra irpina alla fine della stagione regolare è il 3° miglior attacco del campionato.

Uscito da Wake Forest il ventiquattrenne in fondo è solo alla sua seconda esperienza fuori dagli Stati Uniti ma sembra sempre più inserito nel sistema europeo. Rispetto a quando vestiva la maglia della T70 Cantù le sue cifre sono migliorate in tutte le voci e quest'anno ha aggiunto anche grande continuità di rendimento: per 26 partite su 34 totali è andato in doppia cifra. Ora l'Air ha aggiunto un paio di giocatori nei 2 ruoli chiave, il playmaker greco Evangelos Sakellariou e il centro americano Marcus Campbell.

Campbell è arrivato proprio per far rifiatare Eric Williams, troppo importante per le sorti della squadra di Boniciolli nel momento cruciale della stagione: i playoff. Continua la magica annata dell'Air, dopo la conquista della Coppa Italia.

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  • Amministratori

Siena, l'armata da battere

di Claudia Angiolini

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Difficile scegliere l'uomo chiave di una squadra che ha dominato la stagione in Italia dalla prima di campionato, ha chiuso la regular season con 16 punti sulla seconda, grazie soprattutto a un grandissimo gioco di squadra, e del gioco di squadra ha fatto la sua forza.

Se togliamo Rimantas Kaukenas (infortunatosi nel girone di andata) e Drake Diener che con la maglia di Siena ha giocato solo 12 partite, nelle medie dei punti segnati, sono 3 i giocatori in doppia cifra (McIntyre, Lavronovic e Sato) ma nessuno di loro supera i 14 punti. Come dire che il sistema MPS non ha un unico giocatore di riferimento nei momenti "caldi" della partita, ma tanti protagonisti che in situazioni diverse possono risolvere la gara. Eppure in campo ci sono 2 giocatori fondamentali per il funzionamento di questo meccanismo perfetto: Terrel McIntyre e Shaun Stonerook, 2 playmaker. Solo che il primo lo è di ruolo, mentre il secondo gioca da 4, e cioè da ala grande ma è il vero playmaker aggiunto della squadra. Stonerook distribuisce assist, dà equilibrio e ordine ai compagni ed è diventato il punto di riferimento anche a livello mentale. Parla tantissimo coi compagni, anche durante i timeout, sempre con un atteggiamento calmo e tranquillo.

Alla sua terza stagione con Siena il giocatore di Ohio State è cresciuto tantissimo pur calando nella media punti: 6,1 a partita, quest'anno solo 5 volte in doppia cifra, ma non sono i punti che fanno di lui un leader, anche perché nei momenti cruciali della gara, si prende la responsabilità di un tiro se non c'è un compagno piu' libero di lui. Arrivato in Italia a Cantù, dove ha giocato per quattro stagioni (e dove viene sempre accolto con grande affetto) era più conosciuto come rimbalzista e schiacciatore, ora è diventato uno specialista nelle palle recuperate e una sicurezza nel tiro da 3 punti (la scorsa stagione ha chiuso con il 43,5% dai 6.25), tanto che in una recente intervista raccontava che i suoi amici del college lo prendono in giro quando dice che è ora è anche un tiratore dalla lunga distanza.

Il capitano del MPS è diventato italiano per matrimonio, pare che parli anche la nostra lingua ma non vuole mai farlo al microfono anche se capisce tutto. Se qualcuno per caso non l'ha mai visto in campo, ha il numero 20 e una fantastica capigliatura da clown. Solo la capigliatura però…

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  • Amministratori

Lottomatica Roma, l'anti-Siena

di Geri de Rosa

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Per tutto l'anno è stata l'anti-Siena, quella che più di ogni altra avrebbe potuto insidiare lo strapotere del Monte dei Paschi. E alla fine della stagione regolare, in effetti, il secondo posto è arrivato per la Lottomatica; a dirla tutta però, questo risultato comunque prestigioso e che permetterà a Roma di non trovare Siena nei playoff fino alla finale, non può pienamente soddisfare critica, pubblico e ambiente romano.

E' stata enorme, infatti, la fatica fatta dalla Lottomatica, in una stagione in cui, in maniera spesso clamorosa, la squadra di Jamin Repesa non è mai riuscità a dare continuità al proprio rendimento. Roma quest'anno ha dimostrato di poter perdere contro chiunque ma, allo stesso modo, di poter battere qualsiasi avversario, in Italia e in Europa.

Se c'è una squadra che per potenzialità, profondità della panchina, esperienza e carisma dell'allenatore ma anche per blasone e nobiltà può dire la sua fino alla fine è senza dubbio quella di Jasmin Repesa. Dejan Bodiroga, alla sua prima stagione in giacca e cravatta da General Manager, ha allestito una squadra capace di tutto, nel bene e nel male, capace di battere Panathinaikos e Real Madrid in Eurolega, capace di vincere a Barcellona ma anche di perdere due volte su due contro il Roanne o di uscire umiliata sul proprio campo contro il Fenerbahce.

In campionato c'è stata più continuità, indubbiamente, ma la sconfitta interna contro Montegranaro, a tre giornate dalla fine, ha intaccato la sicurezza che questo gruppo si era costruito nella fase finale della stagione, cogliendo sei vittorie di fila e dimostrando di poter giocare bene e vincere ovunque anche senza Allan Ray. Anzi, dalla coppa Italia in poi, da quando di fatto la stagione dell'ex giocatore dei Boston Celtics si è interrotta (o è addirittura finita), la grande crescita di Lorbek, la maggiore continuità di rendimento di Hawkins, la strepitosa solidità di De la Fuente, Gabini e Fucka hanno reso questo gruppo ancora più temibile, forse meno pericoloso in attacco ma decisamente più difficile da battere. E dopo le tre semifinali perse nelle ultime tre stagioni, l'obiettivo minimo non può che essere un altro, almeno la finale. Una volta lì, poi, tutto può succedere, anche contro Siena.

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  • Amministratori

Finalmente ho trovato il regolamento ufficiale ULEB per l'Eurolega:

Il regolamento Uleb è il seguente:

- Qualificazione all'Uleb Cup: vi accede di diritto la squadra che vince la Coppa nazionale - a patto che termini la stagione regolare nelle prime 9 in classifica; nel caso questa coincidesse con un club avente già diritto alla partecipazione all'Eurolega, il diritto passa alla finalista. Un altro posto (in passato erano 2) viene assegnato alla prima squadra esclusa dall'Eurolega al termine dei playoff stagionali: in caso di rifiuto, si va a scalare in basso la classifica, fino a trovare chi accoglie l'invito.

- Qualificazione annuale all'Eurolega: vi entrano di diritto la vincente della regular season e la vincente dello scudetto; nel caso coincidano tra loro o siano una od entrambe già detentrici di patente triennale valida, si va a scalare, attribuendo i posti alla finalista ed alla semifinalista meglio piazzata in stagione regolare o ad entrambe le semifinaliste.

- Qualificazione triennale: la licenza Uleb si ottiene con un ranking di 3 anni cui vengono attribuiti dei punti in base ai risultati conseguiti. Coppa Italia: 5 punti alla vincente, 3 alla finalista, 1 a ciascuna delle semifinaliste; stagione regolare: 8 punti alla prima classifica e così a scendere fino all'ottava, che prende un punto; playoff: 15 punti a chi vince il titolo, 8 alla finalista, 3 alle semifinaliste. Al termine dei 3 anni (nel caso corrente, nel 2009), i primi 2 club della graduatoria otterranno due licenze triennali e la classifica maturata verrà azzerata.

-Note: la patente triennale è revocabile dall'Uleb in caso di scarsa competitività nazionale (fuori dalle prime 9 in campionato) o per scarsa affluenza di pubblico (impianto di gioco riempito al di sotto del 75% di media). L'anno scorso la Fortitudo si è vista stracciare il diritto triennale maturato, mentre alla Benetton è stato congelato: se Treviso si piazzerà quest'anno da nona in su, l'anno prossimo recupererà il proprio posto nell'Eurolega 2008/'09, viceversa il suo posto andrà redistribuito annualmente come già avviene a quello della Fortitudo. Per partecipare serve un investimento a fondo perduto (se si ha licenza triennale), fornire garanzie di tenuta economica ed avere una situazione logistica ottimale: ciò significa buona recettività alberghiera, vicinanza di infrastrutture di viaggio (autostrade, aereoporti) e soprattutto disporre di un impianto di gioco la cui capienza minima sia superiore a 5000 posti - diverranno 9000 dal 2009.

Ergo ===> In Eurolega vi andranno le semifinaliste scudetto. Neanche Siena ha già il posto garantito. Lo avrà solo se eliminerà la Fortitudo. Attualmente l'Air Avellino ha quindi un posto in ULEB se dovesse uscire. Le squadre che faranno le due coppe saranno quindi sei tra le prime 9 (Milano e Capo d'Orlando in ULEB se le prime 4 passano il turno)

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Detroit perde gara e Billups

Bryant, è festa vera

Orlando batte i Pistons, orfani della loro guida che dopo appena 4' si stira il polpaccio destro e ora teme per gara-4. Kobe ritira il premio di Mvp e poi trascina i suoi Lakers con 34 punti

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David Stern consegna a Kobe Bryant il premio di Mvp Nba. Reuters

NEW YORK, 8 maggio 2008 – Detroit perde gara-3 e anche Billups dopo solo 4' di gioco. In dubbio la sua presenza in gara-4. Orlando è trascinata alla vittoria da Rashard Lewis, autore di 33 punti e 5/6 da tre. I Lakers festeggiano la premiazione dell’MVP Kobe Bryant con un convincente successo su Utah che porta la firma proprio di Bryant (34 punti).

Orlando Magic-Detroit Pistons 111-86 (serie 1-2)

Con un’ottima prova di Lewis, Howard e Turkoglu, gli Orlando Magic proteggono il campo di casa in gara-3 e interrompono una striscia di nove sconfitte consecutive contro Detroit in gare di postseason. Detroit, oltre alla sconfitta, perde soprattutto il leader Chuncey Billups che dopo appena 4’ giocati si stira il polpaccio destro in un contatto fortuito con Jameer Nelson. La sua presenza in gara-4 è in dubbio: “Sono preoccupato perché Billups è il nostro quarterback e guida la squadra. – dice Flip Saunders -. Avete visto nelle prime due gare che Chauncey ha avuto un grande ruolo nei nostri successi. Quel matchup è stato importante per noi.” I Pistons, orfani della loro guida, hanno pure dovuto vedersela con il miglior Rashard Lewis della stagione. L’ala di Orlando non poteva scegliere momento più adatto per esplodere con un’eccellente prova offensiva da 33 punti (massimo stagionale e in carriera per quanto riguarda i playoff) con 11/15 al tiro (5/6 nelle triple). Orlando chiude con un ottimo 11/24 da tre e un totale di squadra di 54% dal campo. Subito dopo l’abbandono di Billups, i Magic completano un parziale di 18-4 e si portano avanti 24-6. Lewis segna 18 punti nel primo tempo che termina 54-42. I Pistons reagiscono nel terzo quarto riuscendo a portarsi a -3, ma l’ultima parte della gara è controllata dai padroni di casa che si staccano di nuovo, segnando i primi 11 punti dell’ultimo quarto fino a raggiungere il massimo vantaggio finale. Se Rashard Lewis è l’eroe della partita, grande è anche il contributo di Dwight Howard che oltre a realizzare 20 punti con una buona percentuale riempie le altre caselle statistiche con 12 rimbalzi, 6 stoppate e 3 palle recuperate. Positivi anche Turkoglu (3/5 da tre e 6 assist), Nelson (18 punti, 7 rimbalzi e 4 assist) e Dooling (10 punti in 9’). Gara 4 è in programma sabato pomeriggio e i Pistons si augurano che i due giorni di pausa siano sufficienti per recuperare Billups.

Orlando: Lewis 33 (11/15), Howard 20 (8/13), Turkoglu 18 (7/18), Nelson 18 (7/14), Dooling 10. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Turkoglu 6.

Detroit: Hamilton 24 (10/20), Prince 22 (8/14), Stuckey 19 (5/13, 9/9 tl), Wallace 11 (4/15). Rimbalzi: Prince 7. Assist: Prince e Hamilton 3.

L.A. Lakers-Utah Jazz 120-110 (serie 2-0)

È una serata speciale per Kobe Bryant e i suoi Lakers e il most valuable player del campionato se la gode in pieno: la stella dei Lakers ritira dalle mani del commissioner David Stern il trofeo di MVP prima di gara-2, poi ringrazia compagni e tifosi, chiudendo il discorso così: “Vi voglio bene e ora diamo inizio alla festa.” Kobe mantiene la parola, trascinando i Lakers al 2-0 nella serie contro Utah con una prova che onora il premio appena conquistato, condita da alcuni highlight che valgono da soli il prezzo del biglietto. I gialloviola si confermano squadra compatta, con un gruppo solido e capace di brillare al fianco della stella di Kobe. I Lakers dominano il primo tempo e Utah non riesce ad imporre la maggiore fisicità, ma anzi subisce la velocità dei Lakers senza dare l’impressione di crederci veramente. Con Boozer (0/3) e Williams (1/6) in difficoltà, è la panchina dei Jazz, in particolare Millsap e Korver, a mantenere a galla la squadra impedendo ai padroni di casa di dilagare nella prima metà di gara che finisce comunque 63-49 per i Lakers. I ragazzi di Phil Jackson tirano con il 61% e quattro titolari sono già in doppia cifra (Gasol 15, Bryant e Fisher 12, Odom 13). I Jazz si riavvicinano a -5 a metà del quarto periodo grazie al risveglio di Deron Williams, ma una tripla fondamentale di Derek Fisher per il 104-94 a 4’54” dalla fine toglie pressione ai Lakers che non si distraggono nel finale di gara. La domanda a questo punto è se i Jazz possano fermare difensivamente questi Lakers ai quali in gara 2 hanno concesso 120 punti. Non solo Bryant, ma anche Gasol dà molti grattacapi ai lunghi avversari con la sua rapidità. Stesso discorso per Lamar Odom (19+19). Bryant cita la grande etica di lavoro della squadra per spiegare le sei vittorie in altrettante partite di playoff: “Andiamo avanti giorno per giorno e lavoriamo duro in allenamento. Poi entriamo in campo e siamo bravi ad eseguire quello che abbiamo preparato.”

L.A. Lakers: Bryant 34 (11/18, 11/12 tl), Fisher 22 (7/10), Gasol 20 (6/11), Odom 19 (7/10), Vujacic 12. Rimbalzi: Odom 19. Assist: Bryant 6.

Utah: Williams 25 (9/17), Millsap 17 (7/13), Okur 16 (7/13), Kirilenko 14 (6/13), Brewer 12, Boozer 10. Rimbalzi: Assist:Williams 10.

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Picchio Abbio dice basta

Si ritira a 37 anni uno dei giocatori più rappresentativi della pallacanestro tricolore. Campione d'Europa con l'Italia nel 1999, fu uno dei grandi della Virtus Bologna che vinse tutto nel 2001

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Alessandro Abbio è nato il 13 marzo 1971. Ciam/Cast

MILANO, 8 maggio 2008 - E' stato un grande giocatore, ma non un fuoriclasse assoluto. Eppure ha vinto più di tanti campioni di prima grandezza. Se lo vedevi giocare lo detestavi, a meno che non fosse nella tua squadra e allora stravedevi per lui e per quell'atteggiamento duro, ma non cattivo, sempre ai limiti della provocazione. A 37 anni lascia il basket Alessandro "Picchio "Abbio, uno dei giocatori più rappresentativi della pallacanestro tricolore degli ultimi 20 anni. Piemontese, debutto a Torino nell'allora A-2 e sembrava destinato a una carriera da primo violino in virtù di mezzi atletici esplosivi e di un fiuto per il canestro fuori dal comune. Nel 1994 il passaggio alla Virtus Bologna, allora targata Buckler, campione d'Italia. Alla corte di Alberto Bucci, con un roster farcito di stelle tra cui Brunamonti e Danilovic, Abbio ebbe la grande capacità di riciclarsi in gregario di lusso. Non un semplice portatore d'acqua, viste le indubbie qualità, ma un difensore pronto a metterci anima e corpo su ogni azione, un leader vocale prezioso e un elemento capace di fare canestro non appena lasciato libero.

VITTORIE E PENSIERI - La sua bacheca personale vanta tre scudetti, due Euroleghe, quattro coppe Italia, un oro e un argento agli Europei con l'Italia. Nel 2002 lasciò Bologna per la Spagna (prima Valencia e poi Granada), nel 2005 il ritorno in Italia a Livorno e poi due stagioni con mille problemi fisici a Firenze in B1. In questo campionato solo 7 presenze prima di finire sotto i ferri. "Lunedì scorso - dice Abbio - ho deciso di rescindere consensualmente il contratto con l'Everlast e quindi di lasciare l'attività agonistica. È dall'operazione al ginocchio effettuata nell'ottobre 2006 che mi trascino fra problemi fisici che hanno influenzato il mio umore. Lascio con l'unico rimpianto di essere stato tagliato alla vigilia di Atene 2004, mentre le più grandi soddisfazioni della mia carriera sono la vittoria inaspettata dell'Europeo con l'Italia a Parigi nel 1999 e la stagione 2001 del Grande Slam con la Virtus. Il più grande compagno di squadra? Sasha Danilovic, modello di riferimento in campo e fuori. Il futuro? Spero di avere la possibilità di lavorare con la Virtus Bologna e mi auguro di continuare la mia attività sportiva nel minibasket, di cui sono già testimonial, lavorando con i ragazzi che amano il basket".

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San Antonio torna in corsa

Boston annulla LeBron: 2-0

Agli Hornets non basta uno straordinario Chris Paul: Parker e Ginobili trascinano gli Spurs e ora New Orleans conduce 2-1 nella semifinale della Western Conference. A Est, i Celtics raddoppiano il vantaggio su Cleveland grazie a una super difesa che annulla James

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Il duello tra Tony Parker e Chris Paul ha infiammato gara-3 tra Spurs e Hornets. Ap

NEW YORK, 9 maggio 2008 – Dopo un’intensa e spettacolare partita, San Antonio accorcia le distanze (1-2) con New Orleans. Bellissimo il duello Parker-Paul. La grande difesa dei Celtics imprigiona ancora LeBron James e Boston va a 2-0.

San Antonio Spurs-New Orleans Hornets 110-99 (serie 1-2)

Grande, grandissima partita tra San Antonio e New Orleans con gli Spurs che si salvano dal temuto 0-3 con la forza della disperazione e la grande classe dei suoi campioni. Al termine di un’intensissima ed equilibrata sfida fino a metà dell’ultimo quarto, quando Duncan e compagni riescono a scrollarsi di dosso un’agguerrita e orgogliosa avversaria, San Antonio vince, ma vince anche lo spettacolo. Il duello tra i due fuoriclasse Chris Paul e Tony Parker è di quelli che ti fanno innamorare del basket, così come il cuore del guerriero Manu Ginobili che pur giocando con una caviglia malandata, torna in quintetto e non fa pentire Popovich per la decisione. L’argentino con il suo spirito vincente guida la carica degli Spurs impedendo che cali l’intensità anche solo per un attimo e San Antonio ha bisogno di tutta l’aggressività e il talento di Ginobili per non cedere a una squadra affamata e piena di energie come gli Hornets. Tim Duncan è solido nel secondo tempo e con tutti i giocatori chiave che danno l’anima, alla fine prevale il gioco degli Spurs. Il successo di San Antonio non toglie comunque nulla alla fantastica prestazione di Chris Paul (35 punti e 15/25 al tiro), immenso e spettacolare ancora una volta, ultimo a rassegnarsi alla sconfitta e mai disposto a indietreggiare di fronte alle provocazioni avversarie anche quando la tensione è palpabile a metà del terzo quarto. Dopo i primi due ko, Popovich cambia le carte in tavola, inserendo Ginobili in quintetto e spostando Bowen su Stojakovic. Parker e Paul si marcano a vicenda e danno subito inizio a una sfida emozionante. Gli Spurs iniziano male (0/5 e due palle perse) e New Orleans conduce 8-0. Il primo quarto si chiude 21-23 con Paul (14) e Parker (10) già in doppia cifra e protagonisti principali. Il secondo quarto è super equilibrato (33-33) e spettacolare. Si mette in luce Finley con tre triple, mentre la coppia Ginobili e Parker va al riposo con 29 punti totali. Un canestro di Manu allo scadere fissa il tabellone sul 54-56. Alla ripresa del gioco è battaglia vera e propria. San Antonio sente che non può perdere il treno e lascia sul campo tutto quello che ha, ma gli Hornets ribattono colpo su colpo chiudendo il terzo quarto a -5 (massimo vantaggio Spurs). L’anima degli Spurs viene fuori nell’ultimo quarto con una sequenza micidiale che porta la firma di quattro giocatori. Inizia Ginobili da tre (90-84), poi è la volta di Parker in penetrazione, quindi Duncan su assist di Ginobili, ancora l’argentino in entrata e infine una tripla di Bruce Bowen per un parziale di 14-4 che spezza la partita, dando agli Spurs il decisivo +13 (101-88) a 5’56” dal termine del match. Tony Parker, autore di 31 punti come Ginobili parla del duello con Paul: "È una grande sfida. Un bellissimo matchup. Spero che anche i tifosi apprezzino lo spettacolo". Sicuramente questa serie avrà ancora molto spettacolo ed emozioni da offrire nelle prossime partite.

San Antonio: Ginobili 31 (11/22, 6/6 tl), Parker 31 (12/24, 7/8 tl), Duncan 16 (6/13), Bowen 12 (4/11), Finley 11. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Parker 11.

New Orleans: Paul 35 (15/25, 5/5 tl), West 23 (10/19), Chandler 12 (5/5), Stojakovic 8 (2/7), Wright e Wells 6. Rimbalzi: West 12. Assist: Paul 9.

Boston Celtics-Cleveland Cavaliers 89-73 (serie 2-0)

La formidabile difesa dei Celtics blocca per la seconda volta di fila il "prescelto" e Boston conquista il 2-0 nella serie contro i Cavs. È una serata da incubo per LeBron, contro il quale Paul Pierce e compagni sembrano aver trovato le giuste contromisure. Boston rende la vita impossibile a James chiudendogli ottimamente le corsie, facendogli trovare addosso due o tre uomini alla volta appena parte in palleggio e sfidandolo al tiro. Ne risulta un’altra pessima prova realizzativa per James che chiude con 0/4 da tre e 6/24 complessivo, oltre a 7 palle perse. LeBron finisce per demoralizzarsi, una rarità per un combattente come lui, ma c’è poco da fare quando il tiro da fuori non entra, gli avversari non ti danno tregua e i compagni fanno poco o nulla per aiutarti. Il solo Ilgauskas è concreto e preciso in attacco, tra gli altri regna l’apatia o forse è solo mancanza di talento e abilità per aggirare il muro difensivo guidato da Kevin Garnett. Tra gara 1 e gara 2 James ha tirato con il 19% totale. Cleveland è brillante solo in avvio di gara e con 5/5 di Ilgauskas va avanti 19-9, ma perde Ben Wallace che ha un malore e torna nello spogliatoio. Il primo quarto si chiude 17-24 per i Cavs, ma Boston ha segnali positivi da parte di Paul Pierce, assente in attacco in gara 1. È con le riserve che Boston nel secondo quarto recupera e passa in vantaggio sostenuta da Cassell, Posey e Brown. Poi rientra Garnett e la difesa di Boston sale di livello mandando in crisi James. I Celtics vanno al riposo a +8 (44-36) con 26 punti della panchina contro 18 del quintetto. Cleveland segna 12 punti nel secondo quarto. Le cose vanno ancora meglio nel terzo quarto per Boston, quando si rivede Ray Allen che segna il suo primo canestro della serie per il 46-36. Il tiratore dei Celtics si è sbloccato dopo lo 0/4 iniziale, tornando il vero Ray Allen che tutti conoscono. Invece LeBron continua a litigare con il canestro: James prova la tripla completamente libero e sbaglia (3/15), poi arriva a 4/19 e scuote la testa sconcertato. I compagni guardano e non reagiscono. Boston non molla e nel quarto periodo con una tripla di Posey il distacco arriva a 20 lunghezze. I Celtics restano imbattuti in casa in questi playoff e ora la serie si sposta a Cleveland. "Sono un po’ sbalordito per l’8/42 di James. – è l’analisi di Pierce nel dopo gara -, ma è ciò per cui lavoriamo. Controllando lui, controlliamo la squadra. E con l’aiuto dei compagni, finora ci siamo riusciti".

Boston: Pierce 19 (7/13), Allen 16 (4/10), Garnett 13 (5/9), Powe 11. Rimbalzi: Garnett 12. Assist: Rondo 6.

Cleveland: James 21 (6/24, 9/13 tl), Ilgauskas 19 (9/12), Szczerbiak 13 (4/11), Pavlovic 5. Rimbalzi: Varejao 10. Assist: James 6.

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NBA PLAYOFFS 2008

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WESTERN CONFERENCE SEMIFINALS

lal_35px.gif Los Angeles Lakers ( 1 ) vs Utah Jazz ( 4 ) uta_35px.gif

Gm. 1: 109-98

Gm. 2: 120-110

Gm. 3: 99-104

Gm. 4: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.30

Gm. 5: Notte tra Mercoledì 14 e Giovedì 15 Maggio

Gm. 6: Notte tra Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio

Gm. 7: Notte tra Lunedì 19 e Martedì 20 Maggio

Serie: 2-1

noh_35px.gif New Orleans Hornets ( 2 ) vs San Antonio Spurs ( 3 ) sas_35px.gif

Gm. 1: 101-82

Gm. 2: 102-84

Gm. 3: 99-110

Gm. 4: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 5: Notte tra Martedì 13 e Mercoledì 14 Maggio

Gm. 6: Notte tra Giovedì 15 e Venerdì 16 Maggio

Gm. 7: Notte tra Lunedì 19 e Martedì 20 Maggio

Serie: 2-1

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EASTERN CONFERENCE SEMIFINALS

bos_35px.gif Boston Celtics ( 1 ) vs Cleveland Cavaliers ( 4 ) cle_35px.gif

Gm. 1: 76-72

Gm. 2: 89-73

Gm. 3: Domenica 11 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 4: Martedì 13 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 5: Notte tra Mercoledì 14 e Giovedì 15 Maggio

Gm. 6: Notte tra Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio

Gm. 7: Notte tra Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio

Serie: 2-0

det_35px.gif Detroit Pistons ( 2 ) vs Orlando Magic ( 3 ) orl_35px.gif

Gm. 1: 91-72

Gm. 2: 100-93

Gm. 3: 86-111

Gm. 4: Notte tra Domenica 11 e Lunedì 12 Maggio

Gm. 5: Notte tra Martedì 13 e Mercoledì 14 Maggio

Gm. 6: Notte tra Giovedì 15 e Venerdì 16 Maggio

Gm. 7: Notte tra Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio

Serie: 2-1

Tutte vittorie in casa...

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SERIE A1 TIM - PLAYOFF 2008

01sienabc5.jpg Montepaschi Siena ( 1 ) vs Upim Bologna ( 8 ) 08bolognazn3.jpg

Gara 1: Sabato 10 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Serie: 0-0

02romakz0.jpg Lottomatica Roma ( 2 ) vs Tisettanta Canù ( 7 ) 07cantpc8.jpg

Gara 1: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Serie: 0-0

03avellinofb4.jpg Air Avellino ( 3 ) vs Pierrel Capo d'Orlando ( 6 ) 06cdorlandoxk7.jpg

Gara 1: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Serie: 0-0

04montegranarocz4.jpg Premiata Montegranaro ( 4 ) vs Armani Jeans Milano ( 5 ) 05milanout1.jpg

Gara 1: Sabato 10 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Serie: 0-0

Lo speciale

Si parte stasera...

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Gallinari secondo Pozzecco

In vista dei playoff che scattano domani Poz intervista Danilo, l'ultimo che pensava dinventasse forte: troppo sorridente, troppo educato, troppo bravo bimbo... E invece

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Danilo Gallinari, 19 anni, negli studi di GazzettaTv. Liverani

MILANO, 9 maggio 2008 - Era l’anno 1993 e stavo giocando i playoff per salire in A-2 quando Dado Lombardi venne dicendomi: "Sei pronto a guidare una squadra di vecchi marpioni in A-1? Secondo me no, perché ti stai già cagando addosso". Un paio di mesi dopo mi ritrovai a Livorno con compagni a cui avrei dovuto dare del lei. C’era anche Vittorio Gallinari, il mitico Gallo, che verrà ricordato non per le sue personali prodezze, ma per averci regalato il vero genio della pallacanestro moderna europea: Danilo Gallinari. A distanza di qualche anno, mi dissero che stava crescendo in Italia un potenziale giocatore Nba. Credetemi l’ultimo che avrei mai preso in considerazione era proprio Danilo. Forse perché a 5 anni, cioè quando lo conobbi io, era un bambino sorridente ed educato, vivace ma non prepotente. Il classico bravo bimbo e quindi, secondo la mia forse errata logica di futuribilità, non un potenziale fenomeno. Ennesima stronzata della mia vita.

SALTI - Gallino ti disturbo? "No Poz, non ti preoccupare sto mangiando un pesciolino al ristorante". Ma non cucini mai? "Sì, ogni tanto. Cucino benissimo i quattro salti in padella" e giù a ridere anche perché gli confesso che è pure la mia specialità culinaria. Caro Danilo visto che al draft Nba dovrai fare bella figura, hai parlato con Giorgio Armani per farti confezionare un abito a dir poco epico? "Ho un sacco di vestiti griffati Armani veramente fighi ma sono praticamente tutti blu con camicia bianca quindi un po’ troppo classici. Mi piacerebbe qualcosa di più giovanile e originale. Mi vedrei bene con qualcosa di prevalentemente bianco".

ARMANI - Parlando di Armani, a Danilo brillano gli occhi... "Mi piacerebbe disputare di nuovo l’Eurolega con Milano ed è una cosa che prendo seriamente in considerazione". Che sia stato influenzato in famiglia? Un altro sentimento forte è per la Nazionale. "Non so da chi verrò scelto, ma sicuramente una delle problematiche sarà legata alla maglia azzurra. Ho manifestato al c.t. la disponibilità e il desiderio di rappresentare la mia nazione. Sono però consapevole delle difficoltà se diventi un investimento importante per un team americano". A mio modesto parere, l’obbiettivo della pallacanestro italiana deve essere quello di aiutare il Gallo a imporsi in America per poi, come sta facendo Gasol in Spagna, promuovere il nostro campionato usufruendo di riflesso della sua immagine. Il massimo sarebbe conciliare le due cose: "Effettivamente — dice — un quintetto con Belinelli, Bargnani, Mancinelli...". Alt! Non sbagliare play... "Hai ragione... e il giovane Pozzecco non sarebbe poi così male".

ERRORE - Vittorio vs Danilo, chi è il più vincente? "È andata così, Poz. Come fai sempre con i figli, all’inizio li lasci vincere, come ha fatto mio papà. Ma ha commesso un errore: non si è mai accorto che, a un certo punto, non fosse più necessario che mi lasciasse vincere. Così non ha mai vinto e io non ho mai perso". Grazie Danilo godo come un porco, ma so che è solo l’inizio...

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Bryant non basta

Utah accorcia le distanze

Sono Williams e Boozer le chiavi del successo dei Jazz in gara-3 a Salt Lake City, grazie a una serie di doppie doppie. Inutili i 34 punti della guardia di Los Angeles. Ora i Lakers conducono 2-1

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In primo piano Carlos Boozer, protagonista contro i Lakers. Reuters

NEW YORK, 10 maggio 2008 – Spinti dalle doppie doppie di Boozer e Williams, gli Utah Jazz accorciano le distanze (1-2) contro i Lakers dominando gara-3 a Salt Lake City.

Utah Jazz-L.A. Lakers 104-99 (serie 1-2)

Anche gli Utah Jazz proteggono il campo di casa e con il loro successo diventano 11 le vittorie interne nel secondo turno dei playoff, mentre ancora si deve verificare una vittoria in trasferta tra le quattro serie in atto. I Lakers perdono per la prima volta nella post season dopo aver rincorso inutilmente fino alle fasi conclusive. La differenza nel momento cruciale la fa Carlos Boozer, dominatore della gara con una doppia doppia in stile Howard da 27 punti e 20 rimbalzi. L’aria di casa fa bene sia a Boozer che a Deron Williams, che si rifanno delle due prove sottotono di Los Angeles e sono gli artefici principali del successo di Utah. La guardia dei Jazz si fa male al polso destro cadendo dopo uno degli innumerevoli contatti duri che entrambe le squadre non si risparmiano, ma malgrado il dolore prosegue la gara con grande determinazione e chiude un’ottima prova con 18 punti e 12 assist. I Lakers sono spinti come sempre da Kobe Bryant che dopo un primo tempo in sordina diventa protagonista del terzo quarto in cui segna 14 punti, ma Utah si mantiene in vantaggio dall’inizio del secondo quarto fino alla fine. Un tiro libero di Fisher porta i Lakers a -3 a 3’22” dalla sirena, quindi Boozer si prende la responsabilità del tiro quando il pallone scotta e non delude. Con 6 punti consecutivi del big man di Utah nel giro di un minuto (il secondo canestro scavalca Lamar Odom allo scadere dei 24”), i Jazz riprendono ossigeno e seppur con un po’ di affanno nel finale trovano una vittoria fondamentale.

“La chiave per me è stata quella di giocare rilassato. – spiega così Boozer il segreto del successo – Stasera ci siamo anche divertiti.” I Lakers hanno pagato le palle perse in avvio di gara che hanno permesso a Utah canestri facili, e due falli precoci di Fisher. In un campo ostile come quello dei Jazz era difficile riuscire a ribaltare il risultato andando sotto subito (52-43 all’intervallo). A parte Luke Walton (che peraltro perde un pallone d’oro a pochi secondi dalla fine) le riserve dei Lakers non sono state in grado di rendersi utili, mentre da parte dei Jazz, che in casa si trasformano, c’era da aspettarsi una reazione di questo tipo. L’attacco stagnante delle prime due gare si trasforma in gioco efficace e bilanciato appena i Jazz iniziano a infilare la retina dal perimetro, aprendo poi spazi per colpire da sotto con Boozer. Kobe Bryant esce dal campo sconfitto, ma a testa alta per aver lottato al massimo, e trova anche l’occasione di incantare il pubblico con un’invenzione che pochi saprebbero imitare. Con i Lakers a -6 con meno di 4 minuti da giocare, Bryant spezza un raddoppio e si toglie dai guai buttando la palla al tabellone e riprendendola in volo per la schiacciata finale. Fosse capitato allo Staples Center sarebbe esploso il palazzo. Ora la serie si fa ancora più interessante alla vigilia di gara 4 in programma domenica pomeriggio a Salt Lake City.

Utah: Boozer 27 (12/21), Okur 22 (8/14), Williams 18 (6/12), Kirilenko e Harpring 12. Rimbalzi: Boozer 20. Assist: Williams 12.

L.A. Lakers: Bryant 34 (10/20, 14/17 tl), Fisher 13 (3/6), Odom 13 (3/3, 6/8 tl), Gasol 12 (6/10), Walton 11. Rimbalzi: Odom 12. Assist: Bryant 7.

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Pecile e Mensah-Bonsu

Granada salvezza italiana

Andrea e l'ex trevigiano, firmato per una sola partita, conducono la squadra andalusa alla vittoria sul Tau Vitoria e alla permanenza nella Liga Acb. Il Real Madrid chiude primo, terzo il Barcellona, Malaga è ottavo

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Andrea Pecile è nato il 30 marzo 1980

GRANADA (Spa), 10 maggio 2008 - Si è conclusa la regular season della Liga Acb, il campionato spagnolo, ovvero il torneo europeo più quotato. Mentre ai vertici molto era già deciso, con il Real Madrid nettamente primo, il Barcellona di Basile e Marconato terzo e l'Unicaja Malaga di Scariolo ottavo e dentro nei playoff, la lotta per la retrocessione era invece una lotteria con una manciata di squadre indiziate di accompagnare il Leon nella serie inferiore.

CIAO VALLADOLID - Alla fine a retrocedere è stato il Valladolid, degli ex italiani Bud Eley e Vasco Evitomov, che cedendo 95-89 a Murcia (25 punti dell'ex canturino Lou Roe, 19 dell'ex reatino Jummie Hunter e 8 di Diego Fajardo) ha chiuso penultima solitaria. Tra le squadre salve spiccano l'Estudiantes Madrid, con due vittorie nelle ultime due partite quando sembrava spacciata, il Menorca che ha tremato dopo avere perso in casa 103-105 con il Gran Canaria nonostante 27 punti dell'ex trevigiano Stojic, e il Granada.

POP SUPERSTAR - Il risultato della formazione andalusa è di matrice fortemente italiana. Nella partita decisiva infatti ha sconfitto 89-87 il Tau Vitoria, reduce dalle Final Four di Eurolega, grazie a 19 punti (2/3 da 2 e 4/4 da 3) con 5 assist di uno scatenato Andrea Pecile uniti a 22 punti (con 9 rimbalzi e 5 schiacciate) di Pops Mensah-Bonsu che, firmato per una sola partita, è diventato l'idolo di una città. Il britannico, reduce da un campionato alterno a Treviso, ha ricalcato le orme di Teoman Alibegovic che nel 1992 venne ingaggiato all'ultima giornata dalla Mangiabevi Bologna e con una partita da 28 punti evitò alla Fortitudo la retrocessione in serie B.

PARLA IL PEC - Entusiasta, ma provato capitan Pecile a fine partita: "E' stato un anno molto impegnativo. Meritavamo la salvezza per quanto fatto vedere in campo e oggi lo abbiamo dimostrato". Adesso Andrea è in scadenza di contratto e diverse squadre italiane ambiscono a riportarlo in patria, ma la sua avventura in terra spagnola non è per forza conclusa: "Prima di tutto parlerò con il presidente del Granada per sapere cosa ha intenzione di fare in vista del prosimo campionato".

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Dallas riparte da Carlisle

I Mavericks si acordano con l'ex tecnico di Indiana per quattro anni e 17,5 milioni di dollari. Mike D'Antoni pare destinato a lasciare Phoenix: per lui sono in lizza New York che offre più soldi e Chicago che è più competitiva

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Rick Carlisle è nato il 27 ottobre 1959. Archivio

NEW YORK, 10 maggio 2008 – Dallas ha scelto il suo nuovo condottiero, Mike D’Antoni, invece, rimane alla finestra almeno fino a domenica. I Mavericks, dopo aver fatto calare il sipario sull’era Avery Johnson hanno deciso di non tornare al basket offensivo degli anni di Don Nelson, puntando su un tecnico che fa della difesa e dell’attenzione ai dettagli la sua filosofia: Rick Carlisle. L’ex coach dei Pacers ha convinto Mark Cuban e si sarebbe assicurato (il condizionale è d’obbligo visto che la firma in calce al contratto non c’è ancora, anche se a questo punto appare una pura formalità) un quadriennale da 17 milioni di dollari complessivi.

WELCOME RICK - “Sono incredibilmente contento di accogliere a bordo Rick Carlisle – commenta sul sito dei Mavericks il proprietario della franchigia –. Il suo record da capo allenatore parla da solo. La sua filosofia di gioco credo sia perfetta per i Mavericks”. Carlisle rimpiazza così Avery Johnson che ha il merito di aver portato i Mavs alle finali Nba nel 2006 e di aver inculcato nella squadra un approccio difensivo ben diverso rispetto al suo predecessore Nelson. L’eliminazione al primo turno della postseason nelle ultime due stagioni però è stata fatale per coach Johnson. Ora Carlisle dovrà riuscire a integrare al meglio Jason Kidd, arrivato a Dallas a metà stagione senza però riuscire a incidere più di tanto, e riportare un po’ della fiducia smarrita negli ultimi tempi nello spogliatoio dei Mavericks.

MIKE WANTED - Weekend intenso, invece, per Mike D’Antoni. L’ex coach di Milano e Treviso pare arrivato a una svolta. I Knicks sono disposti a rompere il salvadanaio per assicurarsi il tecnico dei Suns (il quale sembra aver quasi chiuso con Phoenix), arrivando a offrirgli un contratto che lo farebbe diventare il terzo allenatore (dopo Phil Jackson e Gregg Popovich) più pagato della Nba. Ma Mike considera attentamente anche l’ipotesi Chicago. I Bulls però non vogliono mettere in piedi una costosissima asta con i Knicks ed entro domenica presenteranno a Warren Legarie, agente di D’Antoni la loro proposta, sicuramente inferiore a quella di New York dal punto di vista economico ma consci del vantaggio di poter contare su un nucleo di giocatori che offre decisamente più garanzie di successo rispetto a quello di New York. Phoenix aspetta le decisioni di Mike con la consapevolezza che il divorzio sia oramai inevitabile a causa delle continue ingerenze di Steve Kerr e della mancanza di “protezione” da parte del proprietario Robert Sarver.

Gazzetta.it

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SERIE A1 TIM - PLAYOFF 2008

01sienabc5.jpg Montepaschi Siena ( 1 ) vs Upim Bologna ( 8 ) 08bolognazn3.jpg

Gara 1: 91-62 (14-17; 31-22; 15-9; 31-14)

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Serie: 1-0

02romakz0.jpg Lottomatica Roma ( 2 ) vs Tisettanta Canù ( 7 ) 07cantpc8.jpg

Gara 1: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Serie: 0-0

03avellinofb4.jpg Air Avellino ( 3 ) vs Pierrel Capo d'Orlando ( 6 ) 06cdorlandoxk7.jpg

Gara 1: Domenica 11 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Serie: 0-0

04montegranarocz4.jpg Premiata Montegranaro ( 4 ) vs Armani Jeans Milano ( 5 ) 05milanout1.jpg

Gara 1: 73-69 (16-10; 16-17; 18-17; 23-25)

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Serie: 1-0

Lo speciale

Ma dovevamo proprio vendere Garris???

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Utah stende i Lakers

Spurs, dominio su NO

I Jazz guidati da Deron Williams vincono gara 4 dopo un tempo supplementare e portano la serie sul 2-2; Bryant limitato da un guaio alla schiena. San Antonio, trascinata da Parker e Duncan, rifila 20 punti agli Hornets e li aggancia sul 2-2

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Ronny Turiaf (a sin.) abbatte Ronnie Price e viene espulso. Ap

NEW YORK, 12 maggio 2008 – Utah pareggia la serie 2-2 superando i Lakers dopo un tempo supplementare. E' 2-2 anche tra San Antonio e New Orleans dopo che gli Spurs dominano gara 4, rifilando 20 punti di scarto agli Hornets.

Utah Jazz-L.A. Lakers 123-115 dts (serie 2-2)

Dominando nell’overtime, gli Utah Jazz superano i Lakers anche in gara 4 e tornano a Los Angeles con rinnovata fiducia secondo le parole di Andrei Kirilenko, autore di due stoppate su Kobe Bryant e un gioco da tre punti nelle fasi conclusive del supplementare: "Non abbiamo mai messo in dubbio le nostre capacità". I Lakers, imprecisi all’inizio delle ostilità, vanno sotto di 11 lunghezze, poi recuperano con 12/17 nell’ultima parte del primo tempo e raggiungono Utah sul 55-55 con un canestro di Bryant sulla sirena. Il leader dei gialloviola è condizionato per tutto l’incontro da un problema alla schiena, dopo essersi infortunato in fase di tiro in una delle prime azioni della gara. I Lakers giocano con Bryant non al 100% e perdono anche Ron Turiaf all’inizio del secondo quarto (31-24 il punteggio in quel momento) che viene espulso per un fallo antisportivo su Price. Nel terzo quarto, Kobe stringe i denti ed ha il suo momento migliore con 8 punti realizzati. Utah risponde con Okur che colpisce dal perimetro e Boozer. I padroni di casa sprecano un vantaggio di 12 punti negli ultimi 4’ e sono costretti all’overtime da Lamar Odom che segna 5 punti nell’ultimo minuto (tripla e canestro nato da un rimbalzo offensivo a dal termine). Determinante anche Fisher con 10 punti (3 triple) in un minuto e mezzo. Bryant è ben contenuto da Kirilenko nel finale e sbaglia a ripetizione (2/11) nell’ultimo quarto e nell’overtime. Il supplementare è dominato dai Jazz che si guadagnano la vittoria con 9/9 dalla lunetta negli ultimi 35 secondi, mentre i Lakers segnano solo 2 canestri dal campo. Utah chiude con il 53% al tiro e 23 tiri liberi segnati in più dei Lakers (37/45 contro 14/25). Nel dopo gara, Deron Williams, migliore in campo per i Jazz con 29 punti e 14 assist, sottolinea l’importanza della panchina di Utah (39 punti) e concorda con Kirilenko: “Le nostre riserve ci hanno dato un grande contributo, entrando con molta energia e realizzando parecchi punti. Abbiamo bisogno della stessa cosa a Los Angeles. Siamo fiduciosi, ma dobbiamo ancora dimostrare di poter vincere in trasferta”.

Utah: Williams 29 (9/13, 8/8 tl), Okur 18 (/613), Kirilenko 15 (4/4, 7/9 tl), Boozer 14 (5/15), Korver 14 (4/10) Harpring 12 (4/6). Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Williams 14.

L.A. Lakers: Bryant 33 (13/33, 6/10 tl), Odom 26 (10/18, 5/10 tl), Gasol 23 (11/16), Fisher 15 (5/:mrgreen:, Vujacic 11. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Bryant 10.

San Antonio Spurs-New Orleans 100-80 (serie 2-2)

Serie pareggiata anche dagli Spurs in una gara 4 a senso unico. San Antonio si dimostra superiore agli avversari tenuti a bada con una grande prestazione di Parker e Duncan. Il centro degli Spurs disputa largamente la sua miglior partita della serie riscattando la prova opaca di gara 1 (giocata con la febbre alta). Duncan chiude una solida partita con 22 punti (10/13), 15 rimbalzi e 4 stoppate, mentre dall’altra parte David West ìncappa in una serata no. Tony Parker non è da meno del suo compagno All Star, continuando a esprimersi ad altissimo livello in questi playoff e chiudendo con 21 punti, 6 rimbalzi e 8 assist. Non basta Chris Paul agli Hornets che non riescono a tenere il passo con San Antonio nel secondo quarto, quando i texani allungano andando al riposo a +13. Nella ripresa, il vantaggio di San Antonio raggiunge un margine di 27 punti e gli Hornets non provano nemmeno a reagire, probabilmente già con la testa a gara 5 nella Bis Easy, dove giocheranno tra le mura amiche. L’unico a salvarsi dalla mediocrità generale è Paul, troppo poco per tenere botta ai campioni in carica. "Non ho fatto nulla di diverso - spiega Duncan al termine della sua ottima prova -. Ho solo fatto canestro al contrario delle altre volte. La chiave per noi è il movimento di palla. Conosciamo le intenzioni degli Hornets e come scelgono di difendere con i loro raddoppi. E' solo questione di muovere la palla e farla arrivare dove vogliamo al momento giusto. Vincendo in casa abbiamo solo fatto il nostro dovere. Ora cerchiamo di andare là e portar via una partita".

San Antonio: Duncan 22 (10/13), Parker 21 (8/12), Ginobili 15 (5/13), Udoka 15 (5/:24:, Finley 12. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Parker e Ginobili 8.

New Orleans: Paul 23 (10/16), West 10 (4/15), Pargo 11, Armstrong 9, Peterson 7. Rimbalzi: Paul e Armstrong 6. Assist: Paul 5.

Gazzetta.it

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ieri ce la siamo giocata..peccato aver perso gallinari per falli negli ultimi minuti...un po' piu' di convinzione e ce la possiamo fare...DOBBIAMO farcela..

Tranquillo ELIOS... dipende tutto da una mia compagna! Tutte le volte che registra la partita di Milano perdiamo, e lei cosa fa? Mi va a registrare gara 1 perchè non può vedersela!!!!!!!!!! :rolleyes:

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SERIE A1 TIM - PLAYOFF 2008

01sienalt8.jpg Montepaschi Siena ( 1 ) vs Upim Bologna ( 8 ) 08bolognazn3.jpg

Gara 1: 91-62 (14-17; 31-22; 15-9; 31-14) HIGHLIGHTS

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Bologna

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Siena

Serie: 1-0

02romazc0.jpg Lottomatica Roma ( 2 ) vs Tisettanta Canù ( 7 ) 07cantpc8.jpg

Gara 1: 85-59 (19-14; 23-22; 23-11; 20-12)

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Cantù

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Roma

Serie: 1-0

03avellinofb4.jpg Air Avellino ( 3 ) vs Pierrel Capo d'Orlando ( 6 ) 06cdorlandoxk7.jpg

Gara 1: 103-92 (26-28; 25-22; 22-23; 30-19) HIGHLIGHTS

Gara 2: Martedì 13 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 3: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Gara 4: Sabato 17 Maggio 2008, ore 21.00 @ Capo d'Orlando

Gara 5: Lunedì 19 Maggio 2008, ore 21.00 @ Avellino

Serie: 1-0

04montegranarocz4.jpg Premiata Montegranaro ( 4 ) vs Armani Jeans Milano ( 5 ) 05milanout1.jpg

Gara 1: 73-69 (16-10; 16-17; 18-17; 23-25) HIGHLIGHTS

Gara 2: Lunedì 12 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 3: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Gara 4: Venerdì 16 Maggio 2008, ore 21.00 @ Milano

Gara 5: Domenica 18 Maggio 2008, ore 21.00 @ Montegranaro

Serie: 1-0

Lo speciale

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NBA PLAYOFFS 2008

western-logo.jpg

WESTERN CONFERENCE SEMIFINALS

lal_35px.gif Los Angeles Lakers ( 1 ) vs Utah Jazz ( 4 ) uta_35px.gif

Gm. 1: 109-98

Gm. 2: 120-110

Gm. 3: 99-104

Gm. 4: 115-123 d.t.s.

Gm. 5: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 4.30

Gm. 6: Notte tra Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio

Gm. 7: Notte tra Lunedì 19 e Martedì 20 Maggio

Serie: 2-2

noh_35px.gif New Orleans Hornets ( 2 ) vs San Antonio Spurs ( 3 ) sas_35px.gif

Gm. 1: 101-82

Gm. 2: 102-84

Gm. 3: 99-110

Gm. 4: 80-100

Gm. 5: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 3.30

Gm. 6: Notte tra Giovedì 15 e Venerdì 16 Maggio

Gm. 7: Notte tra Lunedì 19 e Martedì 20 Maggio

Serie: 2-2

eastern-logo.jpg

EASTERN CONFERENCE SEMIFINALS

bos_35px.gif Boston Celtics ( 1 ) vs Cleveland Cavaliers ( 4 ) cle_35px.gif

Gm. 1: 76-72

Gm. 2: 89-73

Gm. 3: 84-108

Gm. 4: Martedì 13 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 5: Giovedì 15 Maggio 2008, ore 2.00

Gm. 6: Notte tra Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio

Gm. 7: Notte tra Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio

Serie: 2-1

det_35px.gif Detroit Pistons ( 2 ) vs Orlando Magic ( 3 ) orl_35px.gif

Gm. 1: 91-72

Gm. 2: 100-93

Gm. 3: 86-111

Gm. 4: 90-89

Gm. 5: Mercoledì 14 Maggio 2008, ore 1.00

Gm. 6: Notte tra Giovedì 15 e Venerdì 16 Maggio

Gm. 7: Notte tra Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio

Serie: 3-1

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Tranquillo ELIOS... dipende tutto da una mia compagna! Tutte le volte che registra la partita di Milano perdiamo, e lei cosa fa? Mi va a registrare gara 1 perchè non può vedersela!!!!!!!!!! :(

allora ci va bene visto che le prox non le fanno vedere su sky.. :wink:

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Siena passa tra le proteste

Milano ok: che Gallinari!

In gara 2 dei quarti playoff la Montepaschi si porta sul 2-0 grazie al successo per 72-69 in case della Fortitudo ma nel finale contestati gli arbitri. Pareggia i conti l'Armani trascinata da un super Danilo: 27 punti nel successo per 101-73

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L'ex Joseph Forte, 27 anni, stringe la morsa su Eze. Lapresse

MILANO, 12 maggio 2008 - Allunga Siena, pareggia Milano. In gara-2 dei quarti di finale dei playoff scudetto, la Montepaschi ha battuto la Upim Fortitudo Bologna per 72-69 (20-13, 42-31, 63-55): nella serie gli uomini di Pianigiani sono ora sul 2-0. A Milano, invece, si riscatta l'Armani: 101-73 (32-21, 54-40, 79-58) alla Premiata Montegranaro e 1-1 nella serie.

Armani Jeans Milano-Premiata Montegranaro 101-73 (serie 1-1)

Comunque vada mercoledì a Porto San Giorgio, si ritornerà al Forum per gara-4 e il pubblico di Milano potrà ammirare almeno un'altra volta Danilo Gallinari. La futura prima scelta del draft Nba - salvo conquista dell'Eurolega ed eventuale rinvio dello sbarco - ha giocato una partita splendida ed è stato l'anima di una delle migliori Olimpia di questa stagione. Tutto il quintetto di Caja, eccetto Watson, ha giocato molto sopra le righe, e la Premiata ha dovuto alzare ben presto bandiera bianca. Milano parte con percentuali di tiro strepitose e, dopo il primo canestro di Thomas, infila un 10-2 condito da due canestri da campione di Gallinari. Danilo ha due falli al 6' (18-9 Armani Jeans), resta in campo anche se il suo impatto è ridotto. In realtà chiunque indossi la casacca biancorossa fa canestro, e non solo per demeriti marchigiani. Soltanto un immenso Ford, che spiega basket al malcapitato Shaw, tiene botta per la Premiata e a fine primo quarto Milano conduce 32-21. I lombardi hanno il 78% da 2, il 71% da 3 e il 100% ai liberi con 41 di valutazione. Grandina fino al 36-21, poi si torna su binari più normali. Watson spende il terzo fallo, ma gli esterni della Premiata (Minard e Garris peggio degli altri) fanno poco per allargare le spaziature. Sesay, dopo qualche minuto in panchina, riprende a segnare esattamente da dove aveva smesso e con lui in campo si riaccende anche Gallinari. Al 17' una straripante Armani è avanti 50-32 con Finelli che non sa più chi mettere a fianco dei positivi Vitali, Thomas e Ford per evitare palle perse e tiri forzati. Al riposo il tabellone recita 54-40, con 32 punti totali di Sesay e Gallinari,e quello che le cifre non sottolineano è la differenza di leadership e di lucidità tra Booker e Garris: il confronto tra il playmaker dell'Olimpia e quello dello scorso anno è impietoso a favore del primo. I primi 150 secondi della ripresa sono da k.o.: la Premiata non solo non segna, ma fatica perfino ad arrivare al ferro e l'Armani Jeans con una tripla a testa di Gallinari, a tratti impressionante per intensità, e Booker arriva a 60-40. Montegranaro non ci crede più, Finelli è conscio che la serie potrebbe essere molto lunga, e allunga le rotazioni. Milano si reinventa Banda Bassotti come a fine Anni 70 con Dan Peterson in panchina e con il triplo playmaker (Booker, Di Bella e Giovacchini) arriva fino al +24 al 31'. Caja spreme i suoi forse più del necessario, ma forse sente aria di un ritrovato feeling col pubblico e solo sul +28 al 36' decide di tirare i remi in barca.

Fortitudo Bologna-Montepaschi Siena 69-72 (serie 0-2)

Finisce con un'invasione di campo affatto pacifica e una tentata aggressione agli arbitri nel tunnel che porta agli spogliatoi. La Montepaschi espugna Bologna 69-72, vince gara-2 dei quarti di finale con la Upim e può chiudere i giochi sul 3-0 mercoledì sera in casa. La giocata clou sul 69-71 a 53" dalla fine, con Nelson in contropiede lanciato a canestro che cade dopo un contatto con Lavrinovic: nessun fischio, la Fortitudo esplode, e una stoppata di Sato su Torres all'assalto successivo chiude i giochi. La partita comunque l'ha fatta sempre Siena. Quello che in avvio la Fortitudo costruisce in quattro minuti (8-0), la Montepaschi ci mette un minuto a rimangiarselo per tornare in parità e un altro paio per rilanciare con un nuovo 8-0 che spinge Siena fino alla doppia cifra di vantaggio sul 13-23 a inizio secondo quarto. Troppe le palle perse perché la Upim non paghi dazio, soprattutto se gli ospiti riprendono a rimbalzo offensivo metà dei tiri che sbagliano. Però, con McIntyre in panchina a riposare o per problemi di falli, Siena si scopre vulnerabile in regia. Con alcune perse perse o tiri fuori equilibrio lascia così il campo aperto alla Fortitudo, che trova in Torres il motore del 9-0 che riporta il match punto a punto. O almeno è così finchè l'esasperazione bolognese per il metro arbitrale non culmina in un tecnico a Cittadini: su questo e sulla frustrazione Upim la Montepaschi costruisce il 13-4 che la porta 28-42. Per tornare a trovare una crepa in cui fare breccia, la Fortitudo (che spreca molto, fuori 12 dei primi 21 liberi) deve aspettare il ritorno in panchina di McIntyre: 12-4 in 3', accesa da un Forte da 9 punti nel terzo quarto. Rientrata 53-58 al 29' e momentaneamente ricacciata indietro da un incredibile Lavrinovic, proprio sul quinto fallo fischiato a Forte la Upim invece di arrendersi rilancia. Siena le offre il fianco, perchè un contropiede di Thornton al 31' è l'ultimo canestro dal campo della gara della Montepaschi. Metodica, la Fortitudo ci costruisce su il 12-1 che in cinque minuti la fa tornare 67-68 al 36'. Qui il punto a punto finale, il catino del PalaDozza ribolle, ma la Montepaschi in qualche modo ne esce ancora indenne.

Gazzetta.it

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