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Hackett vince, Usc avanza

Nel torneo della Pacific 10 Southern California, guidata dall'azzurro - osservato da Recalcati -, e da OJ Mayo, batte in volata Arizona State allo Staples Center di Los Angeles. E il torneo Ncaa è dietro l'angolo

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OJ Mayo, guardia di USC, probabile lottery pick al prossimo draft Nba. Afp

LOS ANGELES (Usa), 14 marzo 2008 – In attesa della March Madness il Torneo della Pac10 è sicuramente quello di maggior interesse per l’altissimo livello (forse il più elevato fra tutte le conference in questa stagione e confermato dalla presenza di un gran numero di scout Nba), con almeno già 4 squadre qualificate per il torneo Ncaa. La ribalta è di quelle importanti: lo Staples Center, addobbato a festa e rallegrato dalle bande dei college presenti.

HACKETT OSSERVATO DA RECALCATI - South California di Daniel Hackett contro Arizona State apre la giornata dei quarti con il match piu incerto (1-1 in regular season con identico scarto nella differenza canestri): stelle da ambedue le parti, su tutti il duello OJ Mayo-Harden, due tipini da All Pac10 First Team, rispettivamente 2° e 4° realizzatori di regular season. Hackett al 60% della condizione dopo il secondo grave infortunio di questa travagliata stagione cerca di ritrovare il giusto feeling con la sua squadra in attesa del Torneo Ncaa, sotto gli occhi interessati del c.t. Recalcati. Palla a due, e AZU è già a zona 3-2, con USC che fatica a muovere la palla e ad attaccare. Sarà una low-scoring game non bella, ma di grande tensione. DH oltre all’annoso problema della regia (la presenza ingombrante di Mayo, la 3-2 di AZU) deve pure occuparsi di Harden, il quale con 8 punti a fila coadiuvato dalle 2 triple di Kuksiks porta i suoi ul 16-9. Ci pensano OJ e l’ala-pivot Taj Gibson a riportare in partita USC con parziale di 10-0 (19-16 al 12’ sulla tripla di Wilkinson) quando coach Floyd decide di alzare il ritmo per cercare di non far schierare l’insidiosa zona di coach Sendek. Torna Hackett ed è la sua seconda tripla a dare il massimo vantaggio Trojans (27-23 al 15’). Al 16’ si mette in moto Pendergraph con 6 punti in un amen, accendendo in vernice un bel duello contro Gibson. L’ultimo pallone del 1° tempo è per OJ, 14 punti fino a quel momento, sul 34-30, ma la futura lottery pick perde palla a 5” dalla sirena e AZU chiude sotto di 2 (34-32).

SECONDO TEMPO - Non si fa in tempo a finire l’hot dog che in apertura ASU piazza un parziale di 7-2 (36-39) sempre con Harden e Kuksiks poi Pendergraph e la match-up danno il massimo vantaggio ai SunDevils (49-42) e soprattutto l’inerzia della partita. È Taj Gibson (16+9 alla fine) a non far scappare i buoi in difesa e a tenere a galla in attacco i Trojans, che non hanno niente da Jefferson; ma a riprendere il match sono i 2 dietro di coach Floyd: al 32’ OJ torna a fare canestro con 7 punti consecutivi per il 51 pari, mentre Hackett cancella dal campo Harden (solo 4 punti per lui nella ripresa). Un film già visto con Durant l’anno scorso. Al 35’ finalmente Jefferson tira fuori una giocata di energia con un 2+1 per il 53-51 al 35’. L’inerzia ora è in mano a i Trojans, anche se OJ continua a non penetrare e sbaglia il più facile dei tiri aperti a 2’30” dalla sirena per il +6. Il match si mantiene sul 57-54 con banali errori e palle perse da una parte e dall’altra. Di Harden non si hanno più notizie ormai da tempo, cancellato da Hackett il quale con un’altra eccellente giocata difensiva genera una palla persa del play bianco tascabile Glasser a 60” e spiccioli dal termine. I ragazzi di Floyd però non capitalizzano, e il finale è col giallo: 48” da giocare, 57-55 ma palla in mano a AZU, tiro di Harden, ferro, Pendergraph vola a rimbalzo schiacciando il tap-in del pareggio ma la dubbia fischiata della terna zebrata annulla il canestro per fallo in attacco del talentuoso lungo, mandando su tutte le furie un incredulo coach Sendek. 16 sono i secondi da giocare e i 2 liberi a segno di Jeffrson chiudono praticamente il match. Finisce 59-55 con 23 e 6 assist di Majo mentre DH chiude a 6 (tutti nel 1° tempo) ma salendo di livello per regia e difesa nel 2° tempo. Ora sotto con la strafavorita UCLA per il più affascinante dei derby angelini di college baketball.

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Toronto, notte da incubo

Bargnani dimenticato

Senza Bosh i Raptors travolti a Denver 137-105. Mitchell lascia in campo l'italiano solo 13'. Si salva solo Nesterovic. E' la quarta sconfitta nelle ultime 5 gare. Caso Garbajosa: linea dura con la federazione spagnola

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Andrea Bargnani chiuso da Iverson e Martin. Reuters

NEW YORK, 15 marzo 2008 - Prestazione da dimenticare per i Raptors che concedono tantissimo all’attacco dei Nuggets e finiscono per farsi superare 137-105. Ancora una volta pesa come un macigno l’assenza dell’infortunato Chris Bosh. Toronto esce subito dal match concedendo qualcosa come 44 punti nel primo quarto e 79 nel primo tempo. Non si salva dal grigiore generale nemmeno Andrea Bargnani il quale però ancora una volta non riceve un minutaggio decente da parte di coach Mitchell. Il tecnico di Toronto, infatti, lascia l’azzurro sul parquet per soli 13’ e Andrea chiude una gara sicuramente non brillante con sei punti (2/4 da due, 0/3 da tre, 2/2 ai liberi), due rimbalzi, un assist e un recupero.

SUPER IVERSON - Denver getta subito le basi per il suo quinto successo casalingo consecutivo giocando un basket stellare in attacco nel primo tempo, reso ancora più produttivo dalla scarsa intensità difensiva dei Raptors. Allen Iverson dimentica i suoi problemi fisici (il play di Denver deve convivere con la frattura di un dito della mano destra) e fa da subito la differenza. Un Rasho Nesterovic in un eccellente momento di forma prova a tenere a galla Toronto ma Denver nel primo tempo è assolutamente infallibile dal campo e i Raptors alzano bandiera bianca già nel terzo quarto. "In questo momento non difendiamo contro nessuno – commenta deluso Sam Mitchell – quando difendi così alla fine non puoi che perdere".

CONTRO LA SPAGNA - Insieme alla buona condizione del lungo sloveno le uniche buone notizie per coach Mitchell arrivano dalle discrete performance di Carlos Delfino e Anthony Parker. I Raptors non riescono a trovare ritmo dalla lunga distanza, chiudendo il match con 3/12 da tre. La squadra canadese, che non può certo prescindere da Chris Bosh, incassa così la sua quarta sconfitta nelle ultime cinque gare. Toronto intanto ha deciso di usare il pugno di ferro contro la federazione spagnola rea di non aver ancora pagato la cifra pattuita per l’assicurazione di Jorge Garbjaosa durante gli Europei dello scorso settembre.

Denver: Iverson 28 (9/11, 0/1), Anthony 22, Atkins 17. Rimbalzi: Camby 10. Assist: Camby, Anthony 6.

Toronto: Parker 19 (5/9, ½), Delfino 16, Nesterovic 15. Rimbalzi: Delfino, Moon 7. Assist: Calderon 7.

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Touré rilancia Cantù

Teramo espugna Biella

I brianzoli superano 73-64 Napoli e restano in piena corsa per i playoff: il francese e Wood top scorer con 18 punti. Powell (33 punti e 13 rimbalzi) e Poeta decisivi nel successo 100-98 degli abruzesi

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Herve Touré, 26 anni, davanti a Mason Rocca, 30. Ciam/Cast

MILANO, 15 marzo 2008 - Due gli anticipi in programma oggi nella 27ª giornata di serie A:

Tisettanta Cantù-Eldo Napoli 73-64

La Tisettanta sfata il tabù Napoli (4 sconfitte consecutive) punendo una Eldo mai entrata veramente in partita. Senza anima, con ben poca voglia di difendere e con tanta,troppa confusione in attacco, gli uomini di Bucchi, alla seconda sconfitta consecutiva in trasferta, sembrano aver perso quella continuità che aveva permesso loro di sognare i playoff. Lontani anni luce, se la strada intrapresa è quella messa in scena al Pianella. Per contro gli uomini di Dalmonte, quattro in doppia cifra, impiegano ben poco per mettere in cassaforte due punti importantissimi in chiave playoff. Grazie a Toure (doppia doppia per l'ex milanese, 33 di valutazione, la migliore dell'intero lotto) la Tisettanta trova i canestri che chiudono la gara da Mazzarino e Wood. Per Napoli, una sola volta avanti nel punteggio (21-24 al 17'), solo tanta confusione in campo con individualità a volte eccessive. "Ventiquattro ore sono poche per raggiungere una concentrazione ottimale" è la sintesi di un telegrafico Bucchi a fine gara.

Cantù: Touré 18, Wood 18, Mazzarino 14

Napoli: Monroe 19, Jones 13, Malaventura 13

Angelico Biella-Siviglia Teramo 98-100

Si rispegne la luce in casa Angelico, dominata per lunghi tratti da una Siviglia in serata di grazia. Trascinatore indiscusso degli abruzzesi Roger Powell, alla miglior prestazione dell'anno con i suoi 33 punti e capace di spezzare la partita già nel primo quarto, segnando 20 dei 31 punti di squadra, al ritmo di 8/8 al tiro, condito da 7 rimbalzi. La squadra di Bianchi ha così preso in mano le redini dell'incontro, raggiungendo il +25 (40-65), nonostante il collega Bechi abbia più volte interrotto il gioco per riprendere i propri giocatori, apparsi per lunghi tratti totalmente assenti in difesa e non sufficientemente precisi al tiro in attacco mentre Teramo ha comunque fatto sfracelli con percentuali realizzative da urlo. A partita in mano, la Siviglia s'è però rilassata troppo, concendendo ai biellesi di ritornare in partita. L'ultimo quarto biellese da 39 punti ha riaperto la gara negli ultimi due minuti, nei quali un faccia a faccia tutto italiano tra Spinelli e Poeta s'è risolto sul filo di lana per il playmaker teramano, davvero bravo nel segnare i canestri della vittoria. Per gli ospiti, buono anche l'esordio di Hassan Adams, ultimo arrivato in maglia Siviglia e proveniente da Novara in Legadue. Biella, invece, ricade nella crisi che sembrava poter superare dopo l'exploit fatto a Bologna con la Upim di una settimana fa. Si può perdere, certo, ma farlo così, giocando solo metà partita, davanti al proprio pubblico, è sintomo di una smarrita serenità, difficile da ritrovare per un gruppo giovane che fatica a individuare una guida in campo. L'inserimento di Keith Langford, molto positivo nell'esordio vincente al PalaDozza potrà dare risultati, ma nemmeno lui ha la bacchetta magica.

Biella: Elder 19, Langford 19, Spinelli 17, Hunter 15

Teramo: Powell 33, Poeta 22, Adams 17

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Gasol, paura rientrata

Fuori solo sette giorni

Le lastre escludono fratture alla caviglia dello spagnolo dei Lakers: salterà le prossime tre gare ma ai playoff ci sarà. Per la sostituzione dovrebbe toccare a Turiaf. Bryant: "Non cercheremo alibi"

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Paul Gasol, a destra, alle prese con Hawes (Sacramento). Ap

NEW YORK, 16 marzo 2008 - Primo intoppo sulla strada del titolo per i nuovi LA Lakers. Pau Gasol, il giocatore che con il suo arrivo a Los Angeles ha trasformato una squadra con diverse contraddizioni nella compagine leader della Western Conference, si è procurato una distorsione alla caviglia sinistra e dovrà saltare quanto meno le prossime tre gare.

STOP BREVE - Le lastre non hanno evidenziato fratture, e questo naturalmente ha fatto tirare un grosso sospiro di sollievo a coach Jackson, ma lo spagnolo dovrà comunque restare al palo per almeno una settimana, saltando così l’attesissima sfida con i sorprendenti Rockets. Un match che mette in palio la leadership solitaria della Western Conference. Gasol con la sua nuova maglia non solo sta mettendo a referto numeri di tutto rispetto, 19 punti e otto rimbalzi di media a partita, ma la sua presenza sotto canestro è diventata fondamentale per le ambizioni della truppa di Phil Jackson. In più il centro spagnolo si trova a meraviglia nell’attacco a triangolo e con la sua versatilità diventa davvero difficile da difendere per gli avversari.

SCELTE OBBLIGATE - “Ovviamente senza Pau nel lineup dobbiamo cambiare alcuni dei nostri giochi offensivi – commenta Kobe Bryant – ma gli infortuni fanno parte della Nba e noi non abbiamo nessuna intenzione di cercare degli alibi”. Con Andrew Bynum ancora lontano da un possibile ritorno al basket giocato, per il suo rientro si parla di metà aprile proprio in concomitanza con l’inizio della postseason, le scelte per coach Jackson diventano praticamente obbligate. A sostituire Gasol nel quintetto dovrebbe toccare al francese Ronny Turiaf, un giocatore però fisicamente meno prestante che costringerà Kobe Bryant e compagni a giocare una pallacanestro diversa. Ma questi Lakers, che adesso sprizzano fiducia da tutti i pori, sembrano in grado di poter sopperire, almeno per qualche gara, anche a un’assenza decisamente pesante come quella del giocatore spagnolo.

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  • Amministratori

Stasera Houston - Los Angeles alle 20.30 (diretta streaming o differita Sportitalia alle 2.30 di notte), chi vince va da solo in testa alla Western Conference (bellissima, 7 squadre in 4 punti)...

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Grande Phila, Spurs k.o.!

I 76ers continuano nel loro momento d'oro: battuti anche i campioni in carica. Ok Boston in trasferta. Phoenix travolge Sacramento, Nets di misura su Utah. Attacco di Orlando scatenato

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Andre Miller micidiale: 32 punti e qui gran difesa su Parker. Ap

MILANO, 16 marzo 2008 - I 76ers continuano a vincere e stupire, stavolta a cadere sono i campioni Nba. Boston e Phoenix regolano facilmente le pratiche Milwaukee e Sacramento, festival del tiro a Orlando dove i Magic superano Indiana. Utah cade di misura in casa dei Nets, Golden State (senza Belinelli) rischia contro Memphis.

Philadelphia 76ers-San Antonio Spurs 103-96

Philadelphia continua a stupire, San Antonio sembra in un momento di minore lucidità alla vigilia di affrontare i Celtics. Ma i meriti sono tutti di Iguodala e compagni, che con grande intensità ed energia hanno impedito ai campioni di giocare il loro basket. I 76ers hanno anche totalmente riconquistato l’affetto del pubblico di Philadelphia, mai così caldo e partecipe dai tempi in cui con Allen Iverson si sognavano i playoff da grandi protagonisti. “È bellissimo giocare qui con questo ambiente, è stata una grande vittoria per noi”, ha detto coach Maurice Cheeks. I 76ers hanno toccato il +13 nel secondo quarto con Iguodala (53-40), esaltati dalla standing ovation incassata per il +5 dopo 12’ (28-23). Parker con la tripla ha rimesso in gara i suoi (71-67), ma con un sontuoso Andre Miller i 76ers sono tornati a condurre in doppia cifra (80-69 a 36” dalla fine del 3q). La giocata forse più importante per l’inerzia del match è stata quella di Iguodala, dopo la stoppata di Ginobili su Miller con gli Spurs a -4. San Antonio non concretizza con Bonner, e dall’altra parte, Iguodala ha messo un canestro difficilissimo sulla pressione di Bowen (93-87 a 3’29 dalla sirena). Negli ultimi minuti i 76 sono stati infallibili dalla lunetta, assicurandosi la vittoria. “Non ci hanno permesso di correre, e quando ci siamo avvicinati al massimo a -6 poi mettevano sempre un tiro pesante o noi non riuscivamo a essere efficaci”, ha commentato da parte sua Manu Ginobili.

Philadelphia: Miller 32 (11/14, 10/11 tl), Iguodala 25, Williams 12, Dalembert 10. Rimbalzi: Dalembert 10. Assist: Miller 7.

San Antonio: Parker 27 (12/15, 0/1, 3/4 tl), Ginobili 22, Duncan 16, Bowen 10. Rimbalzi: Ginobili 7. Assist: Ginobili 6.

Milwaukee Bucks-Boston Celtics 77-99

Non c’era l’infortunato Ray Allen per Boston, ma questo non ha creato nessun tipo di problema ai Celtics. La partita era già in ghiaccio alla fine del secondo quarto (53-35), grazie all’intensità di Boston, reduce dalla sconfitta interna contro Utah, che ha lasciato ai Bucks al 34.1% dal campo e ha avuto un buon impatto da Cassell (a segno i suoi primi 4 tiri) per controllare il secondo quarto. La squadra di Doc Rivers adesso si appresta a un tour infernale a Ovest (San Antonio, Houston, Dallas, New Orleans): “Saranno partite da playoff e bisognerà essere pronti”, ha detto Garnett.

Milwaukee: Bell 16 (5/9, 2/6), Redd 15, Villanueva 10. Rimbalzi: Mason 9. Assist: Williams 5.

Boston: Garnett 19 (8/16, 3/6 tl), House 17, Pierce e Rondo 13, Cassell 10. Rimbalzi: Brown 9. Assist: Cassell 5.

Phoenix Suns-Sacramento Kings 127-99

Rivolevate i vecchi Suns? Eccoli qua, con Shqauille O’Neal a dispensare ottimismo e a caricare un Amare Stoudemire totalmente immarcabile: “È il migliore, nettamente più forte di me rispetto a quando avevo la sua età”, dice Shaq. D’Antoni ha visto i suoi mettere a segno un secondo quarto spaventoso (42-14) per chiudere a +31 all’intervallo (79-48). Le cifre parlano da sole: 28 assist a 14, solo 13 palle perse contro 15, 60.8% dal campo contro 43%. Anche Gordan Giricek, l’altra recente new entry, ha potuto mettersi in mostra (23 con 9-14) e D’Antoni ha regalato almeno 5 minuti di campo a tutti i suoi giocatori.

Phoenix: Stoudemire 30 (10/15, 10/15 tl), Giricek 23, Nash 18, O'Neal e Barbosa 17. Rimbalzi: Stoudemire 10. Assist: Nash 8.

Sacramento: Artest 26 (6/17, 4/5, 2/5 tl), Martin 16, Moore e Williams 11, Miller 10. Rimbalzi: Artest 9. Assist: Artest, Miller, Udrih, Salmons e Douby 2.

New Jersey Nets-Utah Jazz 117-115

Non è bastato un Carlos Boozer fenomenale a battere New Jersey, che ha inseguito i Jazz a partire dal secondo quarto ma ha coronato la sua rimonta proprio a fil di sirena. Prima Bostjan Nachbar ha messo la tripla del 98-98 a 6’38 dalla fine della partita, e da lì è stato un appassionante punto a punto. Boozer (canestro e fallo) ridava 4 punti ai Jazz (111-107), ma Jefferson pareggiava nuovamente con i tiri liberi a 1’05 dalla sirena (115-115). Nell’ultimo minuto Korver ha due volte la tripla vincente per Utah, e si arriva all’ultimo possesso. Palla a Jefferson, che a 1.5 secondi dalla fine segna e consegna ai Nets la seconda vittoria di fila.

New Jersey: Jefferson 27 (11/15, 5/7 tl), Carter 25, Boone 21, Harris 19, Nachbar 16. Rimbalzi: Boone 13. Assist: Harris 12.

Utah: Boozer 41 (15/19, 11/13 tl), Korver 18, Okur 17, Brewer 14, Williams 11. Rimbalzi: Boozer 9. Assist: Williams 16.

Orlando Magic-Indiana Pacers 122-111

È l’attacco dei Magic a vincere la partita: i ragazzi di Van Gundy hanno tirato un eccellente 63.6% dal campo (60% da fuori) per piegare i Pacers, con il contributo determinante della coppia Evans-Bogans (30 punti in coppia con 11/14 dal campo). Per Evans, ex trevigiano, è arrivata la miglior prestazione stagionale: “Di solito contribuisco in difesa, ma è bello essere protagonisti anche dall’altro lato del campo”. Con questo successo Orlando assicura matematicamente la sua presenza ai playoff, e salvo sconvolgimenti sarà la testa di serie numero 3 nella Eastern Conference, dietro a Boston e Detroit.

Orlando: Turkoglu 27 (12/19, 1/4), Lewis 22, Evans 19, Howard 18, Bogans 11. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson 9.

Indiana: Granger 24 (7/11, 2/5, 4/5 tl), Murphy 18, Dunleavy 16, Daniels 14, Rush 12, Murray 11. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Murphy, Rush e Diener 5.

Golden State Warriors-Memphis Grizzlies 110-107

Rischiano grosso i ragazzi di coach Don Nelson, che nemmeno stavolta ha utilizzato Belinelli. Soprattutto per una questione di atteggiamento, ben lontano da quello aggressivo e spregiudicato a cui Baron Davis e compagni ci hanno abituati, malgrado il +12 di fine primo quarto. Il “Barone” ha segnato tutti i suoi punti nella seconda metà di gara, ma Memphis con una tripla e due tiri liberi di Navarro (dopo una persa di Davis) si è riavvicinata fino al 102-101 (a 1’54 dalla sirena). Qui Davis mette un tiro cruciale, Rudy Gay sbaglia la risposta e Biedrins mette al sicuro il risultato (106-101 a 1’ dalla fine).

Golden State: Jackson 21 (4/6, 2/8, 7/10 tl), Davis 19, Ellis 17, Pietrus 12. Rimbalzi: Biedrins 12. Assist: Davis 7.

Memphis: Warrick 23 (9/18, 5/8 tl), Gay e Navarro 20, Miller 19, Lowry 12. Rimbalzi: Miller 13. Assist: Miller 6.

Washington Wizards-LA Clippers 119-109 dts

Antawn Jamison è stato l’eroe della serata al Verizon Center: con una tripla e tre tiri liberi (fallo di Mobley) negli ultimi sette secondi ha conquistato i supplementari, quando i Clippers pensavano ormai di avercela fatta dopo i liberi di Maggette del +4 (94-98). Per i gialloblu, già senza Chris Kaman (“non lo rischieremo adesso”, dice coach Dunleavy), è arrivato anche l’infortunio a Thornton nel secondo quarto (contusione al ginocchio sinistro). Altre due triple di Jamison e una schiacciata di Butler hanno poi portato il supplementare nella direzione voluta da Washington (110-104 a 2’42 dalla fine).

Washington: Jamison 36 (5/12, 5/10, 11/14 tl), Butler 16, Songaila e Daniels 14, Stevenson 11, Mason e Young 10. Rimbalzi: Butler 12. Assist: Butler 7.

LA Clippers: Maggette 34 (5/7, 6/9, 6/9 tl), Thomas 17, Powell 14, Mobley 13, Fazekas 11. Rimbalzi: Powell 9. Assist: Knight 8.

Portland Trail Blazers-Minnesota Timberwolves 107-96

È un grande momento di forma per LaMarcus Aldridge, alla quinta partita consecutiva oltre i 20 punti. È lui, insieme a Brandon Roy, a regalare a coach McMillan la sua vittoria numero 300 da capo allenatore in NBA, completando anche il 4-0 stagionale su Minnesota. È stato proprio Aldridge a segnare il primo vantaggio Blazers (48-47) poi un parziale di 18-4 in favore di Portland (con 8 punti di Roy, 6 di Aldridge e gli ultimi 4 di Webster) ha portato il punteggio sul 74-65 con 4’56 nel 3q. Ci ha pensato James Jones, con due triple, a portare il vantaggio dei padroni di casa oltre la doppia cifra (98-85 a 7’11 dalla fine).

Portland: Aldridge 26 (11/19, 4/4 tl), Roy 25, Outlaw 17, Jones 13, Jack 10. Rimbalzi: Przybilla 13. Assist: Roy 9.

Minnesota: Jaric 19 (7/9, 0/2, 5/5 tl), Jefferson 18, Gomes 16, Brewer 12, McCants 10. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist: Foye 8.

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Montegranaro senza freni

Avellino riprende la corsa

La Premiata supera la Benetton 88-82, sempre più lontana dalla zona playoff, ed è seconda da sola in attesa dell'impegno serale di Roma contro Milano. Siena rischia a Rieti, la Fortitudo supera Pesaro mentre la Virtus cade a Udine. Vince Capo d'Orlando

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Ricky Minard, 25 anni, 16 punti contro Treviso. Ciam/Cast

MILANO, 16 marzo 2008 - La 27ª giornata di serie A, dopo i successi di sabato di Cantù e Teramo, registra la vittoria di Montegranaro. Impresa mancata di un soffio per la Solsonica Rieti contro una Montepaschi menomata dalle assenze di Lavrinovic e Mc Intyre. Finisce 76-75 per Siena, 25ª affermazione stagionale. Dopo tre sconfitte di fila torna al successo anche l'Air Avellino che liquida senza troppi complimenti liquida la quasi retrocessa Cimberio Varese (99-75). Vince ma rischia grosso nel finale la Fortitudo Bologna che ha la meglio sulla Scavolini Pesaro per 91-84 e finale all'insegna della suspence pure a Udine, dove la Snaidero batte la Virtus Bologna 80-76. Per fortuna de La Fortezza perde anche la Legea Scafati, penultima sempre a sei punti, k.o. a Capo d'Orlando per 94-84. Alle 20.30 il posticipo Roma-Milano

Premiata Montegranaro-Benetton Treviso 88-82

Altra vittoria importante per la Premiata il cui obiettivo reale ormai è quello di presentarsi ai playoff da vice capolista. I due punti conquistati contro la Benetton consolidano questa posizione e fanno capire ai naviganti – semmai ce ne fosse ancora bisogno – che la squadra di Finelli ha sette vite e riesce a reagire a ogni difficoltà. Treviso prova a farle lo sgambetto, ma senza continuità è difficile se non impossibile violare il PalaSavelli di Porto San Giorgio. Parte decisa la Premiata. Basket da manuale, ottime percentuali: Minard dà la prima spallata (11-2). Dai 6.25 Thomas è caldo (3/4 in 10’), così Montegranaro trova il massimo vantaggio sul 21-8. Treviso reagisce con Soragna e Mordente, limitando i danni. Nel secondo periodo qualcosa si inceppa nella Premiata quando a Ford viene fischiato il terzo fallo: dal tourbillon dei cambi Finelli non riesce a trovare subito il giusto quintetto, così la Benetton pian piano lima il gap con Austin, Soragna e Mensah giù in doppia cifra. Lo stesso Soragna regala il primo vantaggio ai trevigiani sul 41-42. Finelli ordina la zona, ora il match si gioca sui nervi. Se in questa fase i locali perdono smalto, dall’altro Treviso aggiusta la difesa e, merito anche per alcuni cambi azzeccati da Mahmuti, sembra avere la gara in mano. Specie al 25’10”, quando Chalmers buca la retina da distanza Nba e porta i suoi a +6 (53-59). Con una situazione-falli pesante (tecnico ad Amoroso sul 55-59), Montegranaro ha il merito di non perdere mai la testa: Minard torna a martellare, Lechthaler sotto i tabelloni fa la voce grossa. Al 30’ il tabellone segna 66-64, è tutto da giocare il match. Altri 5’ da punto-a-punto, fin quando Montegranaro piazza un devastante 10-0 nel momento topico. Ad Atsur (tripla del 71-72), rispondono in un amen Garris (tripla), Ford e Amoroso (altro tiro pesante). La Premiata va a condurre 81-72 ed è fatta. Chalmers è l’ultimo ad arrendersi, però il divario è incolmabile e per la truppa di Finelli la festa può cominciare.

Montegranaro:Thomas 19, Ford 18, Minard 16

Treviso: Chalmers 17, Mensah-Bonsu 16, Austin 14

Solsonica Rieti-Montepaschi Siena 75-76

Finisce con Lardo furibondo in campo ad affrontare la terna arbitrale. L'ultimo tiro di Hurd, quello che potrebbe valere la vittoria sulla capolista Siena, viene sporcato da Stonerook. Tutto regolare: scorrono i titoli di coda sul 75-76 e l'impresa, quasi sfiorata di una Solsonica trascinata dal tandem argentino Gigena-Prato. Ma capace di reggere il confronto anche nel pitturato con la quantità di Helliwell ed Hurd. Ilievski fa il McIntyre, Romero si traveste da Lavrinovic. Ma è Rieti a dettare tempi e ritmo nel primo quarto chiuso dai padroni di casa avanti di uno (25-24). Merito della zona 3-2 che crea problemi alla Montepaschi in attacco e del pick'n roll che, contro la uomo di Pianigiani, funziona a meraviglia. Il ritorno di Siena arriva puntuale nel secondo periodo: la freccia per il sorpasso la accende Romero, il resto lo fanno i canestri pesanti di Sato per il +11 del massimo vantaggio (31-42) e una tripla di Stonerook (37-48) che chiude il secondo periodo. L'allungo fino al +14 in avvio di terzo periodo (44-58) è l'illusione del k.o. per Siena, ma soprattutto l'inizio della rimonta per Rieti. Con due magie di Finley (tripla e assist per Smith) la Solsonica chiude il quarto 62-68 e di nuovo con la 3-2 annulla l'attacco di Siena per 4'31'' quando Stonerook infila la tripla del +3 (68-71). Non è finita: Hurd dalla lunetta rimette avanti Rieti (73-72), Sato risponde (73-74), Ilievski chiude i conti (73-76). Prima che Finley fissi il finale sul 75-76.

Solsonica: Finley e Gigena 18, Prato 17, Smith e Hurd 9

Siena: Ilievski 20, Romero 16, Sato 10

Air Avellino-Cimberio Varese 99-75

Tutto come da pronostico: l'Air riprende la marcia e risolve la pratica Cimberio già nella prima frazione. I lombardi pagano la serata grigia di Holland ed una panchina risicatissima, dopo i forfait di Brown e Hafnar dell'immediata vigilia. Avellino parte bene con uno Smith ispirato, autore di ben 21 punti nei primi venti minuti. I biancorossi rispondono colpo su colpo sfruttando la mano calda di Boscagin. Otto punti consecutivi dell'ex reggiano illudono gli ospiti (9-16 al 5'). Poco male perché l'Air va a canestro con una certa facilità. E' Lisicky con una tripla a portare la gara in parità all'8' (18-18). In chiusura di quarto arrivano anche i primi punti di Holland e Green. Una tripla del play di Philadelphia consente ai padroni di casa di chiudere in vantaggio il primo quarto (25-24 al 10'). Smith fa ammattire Holland e confeziona un personale break di 9-0 (34-24 al 13'). La difesa di Varese concede molto e qualche palla persa di troppo complica la situazione dei biancorossi. In casa biancoverde c'è gloria per tutti: Burlacu e Ortiz scavano un solco fondamentale grazie ad un parziale di 8-0 (42-26 al 15'). Il vate si gioca la carta De Pol, ma il collega Boniciolli dorme sonni tranquilli anche con le seconde linee sul parquet: il vantaggio supera le venti lunghezze al 19' (53-31). Applausi anche per chi il parquet lo vede poco come Bryan e Lisicky che sospingono l'Air al +26 sulla sirena finale del primo tempo (59-33). Scatto d'orgoglio degli ospiti al ritorno sul parquet. Passera e Boscagin non hanno intenzione di arrendersi, ma sulla sponda opposta Lisicky è una sentenza da oltre l'arco (65-40 al 25'). Varese pasticcia in attacco offrendo il fianco al contropiede irpino: Ortiz firma il +30 (71-41 al 27') e il pubblico si esibisce nella "ola" della serate migliori. Gli uomini di coach Bianchini limitano i danni con un parziale di 12-5, aggiudicandosi la terza frazione di una lunghezza (76-53 al 30'). L’ultimo quarto serve solo a regalare la doppia cifra al solista Holland ed un insolito 100% dalla lunetta a Williams. Mister 50 punti ne mette 12 di fila, ma gli ultimi acuti sono per Lisicky e Cavaliero. La Scandone chiude con il pallone in mano evitando agli ospiti l’onta dei 100 punti subiti (99-75).

Avellino: Smith 28, Williams 15, Lisicky e Burlacu 11

Varese: Boscagin 16, Holland e Lloreda 15, Passera 14

Pierrel Capo d'Orlando-Legea Scafati 94-84

La Legea ci ha provato ma la Pierrel soprattutto nell'ultimo parziale ha chiuso la strada alla formazione campana. Pozzecco ancora una volta determinate nel momento topico dell'incontro, quando con tre triple consecutive in poco più di un minuto ha tracciato il solco decisivo: mancavano 4' alla sirena (84-66). Scafati, bene Hatten, Wilson e Salvi, ha dimostrato carattere e voglia di non arrendersi, ma non è bastato. Bene tra i locali oltre al Poz anche Wallace e Howell, Mejia e Beck. Scafati parte con il piede giusto: va subito al comando ed anche grazie a due triple di Wilson si porta al + 5 dopo sei minuti. Capo d'Orlando cambia ritmo e con un parziale di 14-0 da il primo strappo all'incontro (29-15 a -55''). Scafati è però di carattere e con una impennata di orgoglio riesce a colmare in apertura del secondo parziale di divario (29 pari, -7'), con un preciso Babrauskas. La Pierrel capisce che deve giocare in velocità e dopo aver subito il +3 dei campani (34-37, -4'11''), si riporta in vantaggio con il primo canestro dalla distanza di Falls: 38-37. La gara è piacevole Scafati in difesa soffre la fisicità della Pierrel ma in attacco riesce a fare male dalla linea dei 6.25. Dopo un periodo di panchina Beck (11 punti nei primi 10'), si ripresenta in campo e Capo d'Orlando ritorna in vantaggio: 45-43 con un canestro di Cantone all'ultimo secondo. La partita resta in equilibrio anche nel terzo fino a quando i locali non passano ad una difesa più aggressiva: la Pierrel ritorna a +8 (58-50, - 3'55''). Negli ultimi 10' la Pierrel decide di chiudere la partita e con il suo leader Gianmarco Pozzecco (13 punti in meno di quattro minuti, con tre triple consecutive), si riporta in doppia cifra +18 (84-66, -5'04''). Finisce ancora una volta con l'ovazione del PalaFantozzi. Un film già visto.

Pierrel: Pozzecco 19, Mejia 18, Beck 16

Legea: Wilson 20, Hatten 17, Babrauskas 16

Upim Bologna-Scavolini Pesaro 91-84

Capire se la vera Fortitudo è quella che sbrana Pesaro (91-84) o la tremebonda squadra (specie in difesa) vista contro Biella equivale forse ad individuare la possibile mina vagante dei playoff. La Upim domina più di quanto non dica il finale, va sopra di 21, spinta dalla trio Mancinelli-Forte-Jenkins, mai così affiatato e determinante. Il diktat di Sakota alla vigilia: "Chi non difende, non gioca". Messaggio ricevuto: è un'altra Fortitudo rispetto alla figuraccia fatta contro Biella. Ritmo difensivo, dominio a rimbalzo (28 a 12 in 20') e 50 punti prodotti nel primo tempo. Praticamente la gara perfetta. Pesaro parte subito col fiatone, va sotto anche di 15 (33-18, tripla di Mancinelli) e mai si avvicina alla Upim (-7 il minimo svantaggio). Pasco e Slay sono su di giri, si beccano col pubblico e finiscono in panchina. L'unico applauso (di tutto il Paladozza) va a Myers per la tripla degli 11mila punti in carriera. Pioggia di triple nel terzo quarto. Quelle Fortitudo affossano definitivamente la gara della Scavolini che sprofonda a distanze imbarazzanti (-21, 72-51). Forte (5/6 da tre dopo 30'), Jenkins e Mancinelli (anche 9 rimbalzi) producono un basket veloce e spettacolare su cui Pesaro si affloscia. Sacripanti prova la carta delle seconde linee ma il 6/14 al tiro nel terzo periodo sembra castrare ogni possibilità di rimonta. Alla voce gestione del match però Bologna s'incarta, mostrando vecchi difetti: la Scavo arriva a -7. Poi si ferma lì.

Fortitudo: Forte 21, Mancinelli 14, Jenkins 14

Pesaro: Clark 18, Hicks 15, Zukauskas 12

Snaidero Udine-La Fortezza Bologna 80-76

Un incredibile finale di Best (21 punti consecutivi) non basta a La Fortezza, la Snaidero subisce la rimonta ma si salva negli ultimi secondi. Avvio comodo per Bologna che colpisce con Anderson (5 punti nel primo strappo: 2-10) e poi con Giovannoni (5 anche per lui sul 4-13). Udine reagisce con l'energia di Antonutti, 6 punti nella rimonta che si concretizza con il sorpasso al 7' (16-15). La Snaidero non si ferma e chiude il quarto con un 9-4 firmato Green e Schultze. Non cambia troppo dopo la prima pausa lunga. Buon contributo ancora del tedesco e di Sales: Udine a +13 (39-26) al 16'. I canestri di Di Giuliomaria e Green fissano il +16 (46-30) al 20'. Dopo il riposo, rapido +20 (53-33) per la Snaidero, sembra già finita. E invece La Fortezza risale a -11 (58-47) nel terzo, e si fa poi trascinare da Best a un'inattesa volata. Dal 66-55 il play segna 21 punti in fila senza errori e la Virtus arriva a -1 (76-75) nell'ultimo minuto. Decisivi gli errori dalla lunetta: uno di Best, due di Giovannoni.

Snaidero: Allen 15, Green 14, Di Giuliomaria 11

La Fortezza: Best 27, Anderson 15, Giovannoni 9

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Tisettanta Cantù-Eldo Napoli 73- 64

Angelico BI-Siviglia TE 98-100

PremiataMont.-BenettonTV 88- 82

Solsonica RI-Montepaschi 75- 76

Snaidero UD-La Fortezza 80- 76

Air AV-Cimberio VA 99- 75

Pierrel C.d.O.-Legea Sc. 94- 84

Upim BO-ScavoSpar PU 91- 84

Lottomatica RM-Armani MI (16') 35- 21

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Lottomatica Roma-Armani Jeans 80-70

E' pur sempre la sfida tra le due metropoli del basket italiano e in campo, le due squadre, se sono date di santa ragione, perché di perdere, nessuno ne aveva voglia. Alla fine la spunta Roma per 80-70 ma il risultato non tragga in inganno, fino alla fine, è stata battaglia vera. Poi Gabini è andato in catarsi e la partita l'ha vinta Roma. Hawkins firma il primo quarto della Virtus e orgogliosamente cerca di dare il meglio per cercare di stoppare sul nascere la serata del suo avversario diretto: Danilo Gallinari. Anche se nei primi 10' le due squadre si studiano e cercano di assestare gli equilibri difensivi, è proprio la grande aggressività di Hawkins e di tutta la Lottomatica a rispondere alla difesa di Milano. Un funambolico Di Bella nel finale firma il 23-23. Si torna in campo, Milano abbassa il quintetto per rispondere al trio Hawkins-Jaaber-Ukic ma ne risente in difesa, con i padroni di casa, che scappano sul 37-29. E' il primo strappo. Ma a quel punto alzano la testa Vukcevic e Gallinari, che approfittano di un leggero calo in difesa di Roma e riportano Milano a vista (42-39). Sulla sirena, De La Fuente firma la tripla del 45-39. Al ritorno in campo dopo la pausa lunga, Roma sembra poter inizia a prendere le misure alla zona di Milano, ma Vukcevic e una tripla di Booker, riportano l'Armani sul 52-49. Lorbek commette il 4° fallo e va in panchina. Milano fiuta la preda, ma una tripla di capitan Tonolli e la foga di David Hawkins arginano la falla. Ci si presenta in campo per l'ultimo faccia a faccia sul 61-55. Milano tenta il tutto per tutto. Gallinari firma la tripla del 65-62 e addirittura Shaw il sorpasso Armani al 5°: 66-65. La risposta della Lottomatica è però immediata e terrificante: Gabini si impossessa del palcoscenico e da solo firma 6 canestri di fila per un 13-0 a zero tutto argentino. Repesa tira un sospiro di sollievo e la Lottomatica rimane seconda.

Roma: Gabini 19, De La Fuente 13, Hawkins 12

Milano: Vukcevic 18, Gallinari 15, Watson 10

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Houston incontenibile

Battuti anche i Lakers

Ventiduesima vittoria consecutiva per i Rockets, trascinati da Alston, che prendono la testa a Ovest. Punteggio record per Denver che ne rifila 168 a Seattle, ok Detroit, Dallas, Cleveland e Atlanta

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Rafer Alston, pugno alzato, guida l'esultanza di Houston. Afp

NEW YORK, 17 marzo 2008 - Vittoria consecutiva numero 22 e vetta della classifica per Houston, che ferma i Lakers e approfitta della vittoria di Detroit su New Orleans. Record di franchigia per punti segnati nei tempi regolamentari per Denver sulla malcapitata Seattle, tutto facile per Dallas a Miami, vincono Cleveland e Atlanta.

Houston Rockets-Los Angeles Lakers 104-92

Ventidue vittorie consecutive, e la serie si allunga ancora. Ma la cosa più importante per Houston è che questo successo la pone in vetta alla classifica della Western Conference: “Abbiamo dimostrato chi sono i Rockets, quanto siamo forti anche in una gara che vale la prima posizione, abbiamo risposto alla grande”. Il grande protagonista, per una sera, non è Tracy McGrady, a fare la differenza sono stati un inatteso Rafer Alston (assolutamente letale dalla grande distanza dopo aver tirato 4/18 da fuori nelle ultime 2 gare) e un concreto Bobby Jackson (in 20’ di impiego). “Pensavo che difendessero soprattutto su Tracy, e che creando pericoli anche io li avrei costretti a lasciargli più spazio. Invece gli sono rimasti incollati tutta la sera”, ha detto Alston. I Lakers, senza Gasol per l’infortunio alla caviglia, sono rimasti bene in partita nel primo quarto malgrado 4 triple già a segno dei playmaker dei Rockets (24-23) ma sono andati invece pesantemente sotto nella seconda frazione quando anche le seconde linee (Jackson 9, Head 7) hanno partecipato attivamente alla gara (59-44 a metà partita). I gialloviola però difendono meglio nel terzo periodo, e con i punti di Odom e Bryant si riportano a -2 (68-66) prima dell’ennesima tripla di Alston in chiusura di quarto. Gli ospiti restano attaccati alla partita fino a 6’07" dalla fine (tripla di Farmar, 86-84), ma Houston produce un 14-2 (5 Battier, 5 Jackson, 2 per McGrady e Alston) per ricacciarli indietro e conquistare vittoria e primato a Ovest.

Houston: Alston 31 (2/11, 8/11, 3/4 tl), Jackson 19, Battier 14, Scola 13, McGrady 11. Rimbalzi: Scola 11. Assist: McGrady 6.

LA Lakers: Bryant 24 (11/29, 0/4, 2/4 tl), Odom 17, Turiaf 13. Rimbalzi: Odom 11. Assist: Fisher e Farmar 3.

Detroit Pistons-New Orleans Hornets 105-84

Il grande eroe della serata dei Pistons si chiama Jarvis Hayes, praticamente infallibile dal campo: ha guidato lui i suoi al +11 nel secondo quarto dopo aver iniziato male la gara (21-26 per New Orleans nel primo), segnando ben 19 punti in 10’ e dando ritmo ai compagni. “La nostra idea era proprio quella di concedergli qualcosa da fuori - dice il coach degli Hornets, Byron Scott - ma ci hanno battuti proprio così, e Jarvis Hayes è stato sorprendente”. L’ex-Washington ha poi segnato 8 dei primi 11 punti dei Pistons nell’ultimo quarto per andare a +16 (88-72), e quando Chris Paul e compagni mollano nel finale Juan Dixon firma il +24 (105-81).

Detroit: Hayes 29 (3/5, 7/8, 2/2 tl), Billups 17, Prince 14, Wallace 10. Rimbalzi: McDyess 11. Assist: Hamilton 6.

New Orleans: Stojakovic 21 (6/9, 2/6, 3/3 tl), Ely 15, Paul 14, Wright 10. Rimbalzi: Stojakovic 9. Assist: Paul 14.

Denver Nuggets-Seattle Supersonics 168-116

“Non ci sono parole per poter descrivere quello che è successo”, ha detto Kenyon Martin a fine partita. E risulta difficile immaginarsi come i Nuggets abbiano potuto segnare oltre 40 punti in tre dei quattro periodi, andando a realizzare il record di franchigia e terzo punteggio più alto di sempre nei tempi regolamentari nella storia della regular season NBA (dietro a 173 di Suns e Celtics e ai 169 dei 76ers). Otto giocatori in doppia cifra per un vero e proprio festival (44 assist, oltre il 60% dal campo) a cui i poveri Sonics hanno dovuto partecipare dalla parte sbagliata (partita chiusa dopo un quarto, 48-29). Camby festeggia anche la tripla doppia personale ma, nonostante tutto questo, Denver è ancora fuori dai playoff.

Denver: Anthony 26 (10/16, 0/1, 6/8 tl), Iverson 24, Martin 23, Atkins e Smith 19, Kleiza 17, Camby 13, Diawara 11. Rimbalzi: Camby 15. Assist: Camby 10.

Seattle: Durant 23 (8/12, 7/9 tl), Wilcox 17, Gelabale 16, Petro e Watson 14. Rimbalzi: Wilcox 12. Assist: Watson 7.

Cleveland Cavaliers-Charlotte Bobcats 98-91

Vittoria nel finale per i Cavs, che oltre al solito LeBron James (almeno 20 punti segnati in ognuna delle ultime 44 partite) hanno avuto contributi preziosissimi negli ultimi 2’ da Delonte West e Ben Wallace, autori di punti e giocate pesanti per resistere allo scatenato Jason Richardson. L’ex guardia di Golden State ne ha messi 14 nell’ultimo quarto per rimontare dal -12 (77-65 Cleveland a 10’55" dalla sirena). Con le sue triple porta Charlotte a -1 (92-91 a 1’07 dalla fine) contro una Cleveland tenuta avanti dagli unici 4 punti di Wallace nella partita. West riporta i Cavs a +3, e dopo il time-out la buona difesa di James, con l’aiuto di Wallace, costringe Richardson all’errore. Sul possesso successivo LBJ si prende la responsabilità, e chiude i conti (96-91 con 10” da giocare).

Cleveland: James 33 (10/21, 1/3, 10/16 tl), Ilgauskas 16, Pavlovic 11, Brown 10. Rimbalzi: Wallace 15. Assist: James 10.

Charlotte: Richardson 33 (7/13, 6/11, 1/1 tl), Felton 14, Okafor e Wallace 10. Rimbalzi: Okafor e Mohammed 12. Assist: Felton 9.

Miami Heat-Dallas Mavericks 73-98

Tutto facile per i Mavs, alla quinta vittoria consecutiva. I conti erano già stati fatti dopo 12’ (24-4 a 5’35" dalla fine del primo quarto, +23 al 12’) contro una squadra che aspetta da tempo che questa stagione da incubo vada agli archivi. Coach Avrey Johnson (che ha concesso dai 19’ ai 27’ a 10 giocatori), alla vigilia di tre partite cruciali contro Lakers, Boston e San Antonio, ha mostrato comunque la sua soddisfazione per la concentrazione messa in campo dalla sua squadra. Miami, tra infortuni e cessioni, ha potuto schierare un solo reduce della Finale 2006 tra Heat e Mavs: Jason Williams.

Miami: Barron 21 (9/14, 3/5 tl), Cook 11. Rimbalzi: Cook 8. Assist: Quinn 6.

Dallas: Nowitzki 21 (5/9, 2/2, 5/7 tl), Howard 15, Terry e Bass 14, Stackhouse 12. Rimbalzi: Howard, Dampier e Kidd 6. Assist: Kidd 5.

New York Knicks-Atlanta Hawks 98-109

Con un Joe Johnson ancora una volta incontenibile (29 punti di media nelle ultime 8 gare) e un Marvin Williams super nella seconda metà di gara, Atlanta passa al Madison Square Garden e continua a credere nei playoff. I Knicks, come noto senza Curry e Marbury, hanno pagato cara la cattiva serata ai tiri liberi (15/28, di cui 3/15 per la coppia Balkman-Morris) che ha facilitato le cose agli ospiti. New York prova a crederci sul serio nel terzo quarto portandosi sul +4 con un parziale di 11-0 (62-58 a 9’ dall’ultima pausa), ma Williams mette 14 punti in questa frazione di gara permettendo ai suoi Hawks di tornare a condurre (78-74 con 2’58 nel 3q). Nell’ultimo periodo inizia bene Atlanta, che tocca il +10 con un canestro e fallo di Johnson (92-82 a 10’10" dalla sirena) e poi allunga con Horford, Childress e Smith (102-87 a 5’54" dalla fine).

New York: Robinson 23 (8/19, 1/3, 4/5 tl), Jones 14, Randolph 13, Lee 12. Rimbalzi: Lee 9. Assist: Robinson 5.

Atlanta: Johnson 28 (5/12, 5/9, 3/3 tl), Williams 25, Childress 22, Smith 15. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Johnson 11.

Gazzetta.it

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Toronto, altro passo falso

Quarta sconfitta consecutiva per i Raptors, battuti 106-100 a Sacramento. Ancora assente Bosh, poco utilizzato Bargnani (17' con 5 punti e 3 rimbalzi). Tra i Kings svettano da Martin e Udrih

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Bargnani (a destra) e soci avviliti in panchina. Reuters

NEW YORK, 17 marzo 2008 - Quarta sconfitta consecutiva per i deludenti Raptors che steccano anche a Sacramento e vengono superati 106-100. Ancora una volta priva di Chris Bosh, il quale potrebbe tornare disponibile per il match di mercoledì contro gli Heat, la truppa di SamMitchell fa fatica soprattutto in difesa, mostrando anche pericolosi limiti caratteriali.

POCO MAGO - Non incide Andrea Bargnani, limitato dai falli e dalla solita eccessiva prudenza di coach Mitchell. L’azzurro, infatti, si vede fischiare contro due falli nei primi sette minuti del match e torna in panchina fino a metà del secondo quarto. Nella ripresa, poi Andrea incappa in altri due fischi nei minuti iniziali, va a sedersi a 7’56’’ dalla fine del terzo quarto non viene più schierato dal tecnico di Toronto, nemmeno quando nel finale la squadra canadese avrebbe bisogno di un tiratore dalla lunga distanza per ridurre il passivo. Una scelta quantomeno curiosa. Il cestista romano così chiude il match con cinque punti (1/5 da due, 1/2 da tre) e tre rimbalzi in soli 17’ di gioco.

GRINTA - Sacramento mostra di voler subito dimenticare la brutta performance offerta a Phoenix sabato sera e parte con grande aggressività mettendo in difficoltà la difesa dei Raptors grazie ai canestri di Kevin Martin e alla buona regia dell’ex-milanese Beno Udrih. Nel secondo quarto però Jason Kapono riesce a dare la scossa alla truppa di Sam Mitchell e i Raptors, guidati ancora una volta da un Rasho Nesterovic in un eccellente momento di forma, tornano sotto, arrivando al riposo in ritardo di sole quattro lunghezze (53-49).

TENTATIVO - La tripla di Bargnani in apertura di terzo quarto riporta Toronto al -1, poi però Kevin Martin realizza 11 punti nell’arco di due minuti e i padroni di casa riprendono saldamente in mano le redini del match. La squadra canadese non si arrende e nell’ultimo quarto tenta la rimonta. I liberi di Carlos Delfino permettono ai Raptors di tornare a -1 a 2’59’’ dalla sirena. Mitchell si rifiuta di reinserire Andrea Bargnani e Sacramento piazza un parziale di 6-0 che mette gli ospiti con le spalle al muro. L’ennesimo canestro di un ottimo Jason Kapono riavvicina i Raptors a 23’’ dalla fine del match (99-96), ma non cambia nulla perché Martin dalla lunetta toglie ogni speranza alla squadra di Sam Mitchell.

Sacramento: Martin 32 (7/18, 2/3), Artest 19, Moore 18, Udrih 15. Rimbalzi: Miller 11, Artest 10. Assist: Udrih 7. Toronto: Kapono 26 (10/13, 2/6), Nesterovic 20. Rimbalzi: Nesterovic 8. Assist: Calderon 9.

Gazzetta.it

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  • Amministratori

Chiamava time-out quando non aveva senso farlo e quando Milano era avanti e c'è stato il parziale di Roma (in cui Milano ha preso dei tiri ORRIBILI) non l'ha chiamato, ha continuato a difendere a Zona anche quando c'erano buchi paurosi in difesa...

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  • Amministratori

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27° Giornata

Sabato 15 Marzo 2008, ore 14.30

Tisettanta Cantù - Eldo Napoli 73-641157973895b_sky-sport-2.gif

Sabato 15 Marzo 2008, ore 21.00

Angelico Biella - Siviglia Wear Teramo 98-100 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 16 Marzo 2008, ore 12.00

Premiata Montegranaro - Benetton Treviso 88-82 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 16 Marzo 2008, ore 18.15

Solsonica Rieti - Montepaschi Siena 75-76

Snaidero Udine - La Fortezza Bologna 80-76

Air Avellino - Cimberio Varese 99-75

Pierrel Capo d'Orlando - Legea Scafati 94-84

Upim Bologna - Scavolini Spar Pesaro 91-84

Domenica 16 Marzo 2008, ore 20.30

Lottomatica Roma - Armani Jeans Milano 80-70 1157973895b_sky-sport-2.gif

Classifica

Montepaschi Siena 50

Lottomatica Roma 36

Premiata Montegranaro 36

Air Avellino 34

Pierrel Capo d'Orlando 32

Armani Jeans Milano 28

Upim Bologna 28

Scavolini Spar Pesaro 28

Solsonica Rieti 26

Tisettanta Cantù 26

Angelico Biella 26

Siviglia Wear Teramo 24

Snaidero Udine 24

Benetton Treviso 22

Eldo Napoli 22

La Fortezza Bologna 20

Legea Scafati 14

Cimberio Varese 10

Sopra Siena conquista aritmeticamente il 1° posto (se ce ne fosse stato bisogno) e le squadre fino a Pesaro la salvezza. Sotto: se settimana scorsa Scafati e Varese prendevano contatti per la LegaDue, adesso stanno già compilando i moduli necessari.

28° Giornata

Sabato 22 Marzo 2008, ore 12.00

Armani Jeans Milano - Snaidero Udine 1157973895b_sky-sport-2.gif

Sabato 22 Marzo 2008, ore 20.30

Legea Scafati - Angelico Biella

Scavolini Spar Pesaro - Cimberio Varese

Lottomatica Roma - Tisettanta Cantù

Siviglia Wear Teramo - Air Avellino

Eldo Napoli - Solsonica Rieti

Sabato 22 Marzo 2008, ore 21.00

Benetton Treviso - Montepaschi Siena 1157973895b_sky-sport-2.gif

Pierrel Capo d'Orlando - Upim Bologna

Mercoledì 25 Marzo 2008, ore 20.30

La Fortezza Bologna - Premiata Montegranaro

Trevi a Treviso hanno qualche speranza per la partitina?

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Chiamava time-out quando non aveva senso farlo e quando Milano era avanti e c'è stato il parziale di Roma (in cui Milano ha preso dei tiri ORRIBILI) non l'ha chiamato, ha continuato a difendere a Zona anche quando c'erano buchi paurosi in difesa...

mannaggia

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Boston passa a San Antonio

Utah le suona a Toronto

Impresa dei Celtics che rimonta dai -22 e manda a tutti un messaggio in chiave playoff. Orlando vince con le triple contro Cleveland e Atlanta passa a Washington. I Jazz senza pietà: 19° successo casalingo consecutivo, per Bargnani solo 5 punti

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L'esultanza di Paul Pierce per il successo a San Antonio. Afp

NEW YORK (Stati Uniti), 18 marzo 2008 - Niente da fare per i Raptors che s'inchinano davanti ai Jazz, ancora una volta insuperabili a Salt Lake City. Utah vince 96-79 e conquista così il suo 19° successo casalingo consecutivo, eguagliando un primato della franchigia. Toronto però può recriminare per uno scellerato inizio di quarto periodo che va a vanificare l'ottima pallacanestro messa in mostra nel terzo quarto. Sul banco degli imputati deve salire TJ Ford che non solo delude, ma perde le staffe e si fa espellere.

LA PARTITA - Il primo tempo non è sicuramente memorabile per Toronto. I Raptors, sempre privi di Chris Bosh, faticano a decollare e Utah ne approfitta per provare a distanziare gli ospiti. Andrea Bargnani nei primi due quarti fa fatica e all’intervallo torna negli spogliatoi senza punti a referto (0/5 dal campo) ma con tre falli a carico. Toronto, che nel primo tempo tira con un deludente 35%, è sotto 47-38 e può perfino ritenersi fortunata se il passivo non è più pesante. Nella ripresa però la musica cambia. Andrea Bargnani trova ritmo in attacco e firma 5 punti nei primi minuti de terzo quarto, Josè Calderon, poi, sale in cattedra e la squadra canadese, con un parziale di 13-5, torna in partita. Bargnani a 6'09'' dalla fine del quarto commette il suo quarto fallo sfondando su un Carlos Boozer abile a ingigantire il contatto. Questa volta però Sam Mitchell decide di dare fiducia ad Andrea che rimane sul parquet e dimostra di poter difendere anche con problemi di falli. Una bella risposta quella del giocatore italiano troppo spesso frettolosamente mandato in panchina da coach Mitchell ai primi problemi di falli. Toronto tiene bene il campo anche perché Utah non ha più la stessa fiducia del primo tempo. Williams e Calderon, intanto, lottano come due pugili, dando vita a un duello bellissimo. I Raptors chiudono la terza frazione in crescendo e appaiati (65 pari) ai padroni di casa. Tutto però si complica maledettamente all'inizio dell'ultimo quarto. Andrea Bargnani deve tornare negli spogliatoi dopo aver ricevuto, proprio nell'ultimo confuso possesso offensivo della frazione, una gomitata in pieno volto dal compagno Jamario Moon. Nulla di grave ma l'azzurro non rientra più sul parquet. Mitchell, poi, manda Calderon a rifiatare e affida la squadra a un nervosissimo TJ Ford che non solo commette un paio di turnover evitabili e difende con approssimazione, ma decide anche di farsi espellere a 6'58'' dalla sirena dando in escandescenza con gli arbitri dopo aver commesso un netto fallo in attacco. Intanto Utah scappa via piazzando un parziale da ko: 24-4. Il finale di gara è pura accademia e Toronto incassa così la sua quinta sconfitta consecutiva. Andrea Bargnani chiude con cinque punti (1/8 da due, 1/3 da tre), tre rimbalzi e una stoppata in 24’ di gioco.

Utah: Williams 21 (6/15, 2/2), Korver 17. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Price 5

Toronto: Calderon 16 (4/10, 2/2). Rimbalzi: Nesterovic 12. Assist: Calderon 7

LE ALTRE - Clamorosa rimonta dal -22 per i Celtics in casa di San Antonio, e vittoria cruciale che manda un messaggio a tutti gli avversari per i playoff. Orlando vince con le triple contro James e la sua Cleveland, Chris Paul domina Chicago nell’ultimo quarto e Atlanta fa un bel passo avanti verso la conquista dei playoff.

San Antonio Spurs-Boston Celtics 91-93

Quando a 44'' dalla fine del 1q Manu Ginobili ha infilato la tripla del 28-9, eravamo tutti già pronti a commentare il brillante ritorno alla vittoria di San Antonio contro una concorrente per il titolo. Invece no, i Celtics (sempre senza Ray Allen) hanno dimostrato di essere tanto solidi da poter rimontare un deficit del genere in casa dei campioni in carica, un chiaro messaggio a tutta la Lega anche in ottica playoff. Dopo altri 5 punti di Ginobili (35-13 a 10'30 dall’intervallo), è iniziata la rimonta di Boston, che con 12 punti del suo miglior Cassell, 8 di Garnett e 6 di Rondo ha chiuso bene il secondo quarto, rendendo il divario accettabile a metà gara (53-43). I Celtics hanno continuato a giocare molto bene all’inizio del 3q, piazzando un 17-4 (con altri 6 di Rondo) per andare a +3 (60-57). Da qui in poi sarà equilibrio: Horry e Ginobili (con 9 punti in coppia) tentano una nuova spallata per gli Spurs (81-72 a 5'56 dal termine), poi per i Celtics arriva il momento di Pierce e ritorna al lavoro Cassell: "PP" mette 9 punti in 4', lasciando al compagno l'onore e l’onere di riportare Boston avanti con la tripla (89-87 a 46'' dalla sirena). Ginobili prova a rispondergli ma sbaglia, e i tiri liberi successivi di Rajon Rondo (91-87 a 16'' dalla fine) mettono la partita tatticamente in mano agli ospiti, che chiudono i conti ancora dalla lunetta con Eddie House.

San Antonio: Ginobili 32 (6/11, 4/7, 8/8 tl), Parker 17, Duncan 10. Rimbalzi: Duncan 8. Assist: Parker 8

Boston: Pierce 22 (7/9, 1/4, 5/6 tl), Garnett 21, Rondo 20, Cassell 17. Rimbalzi: Pierce e Garnett 8. Assist: Pierce 5

Orlando Magic-Cleveland Cavaliers 104-90

È ancora una volta il tiro da fuori a salvare Orlando, anche contro LeBron James e malgrado una percentuale da due punti alquanto deficitaria (20/54, 37%). Nasce dal tiro pesante, infatti, la rimonta Magic nel terzo quarto: tre triple negli ultimi 2' del 3q (Evans, Turkoglu e Lewis) e un canestro+fallo di Nelson permettevano a Orlando di chiudere avanti il periodo 73-72 rientrando dal -7 (61-68). Poi, malgrado 9 dei 18 punti dell'ultimo quarto di Cleveland portino la firma di LBJ, le triple di Bogans (82-74), Turkoglu (89-81) e Nelson (96-84 a 2'30 dalla fine) si sono rivelate decisive per dare ossigeno a un attacco che faticava a trovare alternative (15/39 da due per quelli del quintetto base). "Sapevamo però che continuando a dare la palla dentro a Dwight Howard, perché attira molti aiuti e libera spazio ai tiratori".

Orlando: Howard 23 (6/14, 11/15 tl), Lewis 21, Turkoglu 18, Evans 10. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Nelson 7

Cleveland: James 30 (10/18, 1/4, 7/11 tl), West 16, Pavlovic 14. Rimbalzi: James 9. Assist: James 6

New Orleans Hornets-Chicago Bulls 108-97

Ennesima rimonta subita dai Bulls nell’ultimo quarto, con Chris Paul a segnare 16 punti negli ultimi 12’ (33-13 il parziale). “È stata una delle migliori partite che gli abbia mai visto giocare”, ha detto Tyson Chandler a proposito del suo playmaker. I Bulls, però, sono nuovamente sotto accusa per l’incapacità di gestire un vantaggio: con 6 punti di Gooden e 5 di Hughes i Bulls costruiscono un 14-4 per iniziare il 3q (64-55) e chiuderanno sempre a più 9 all’ultimo intervallo (84-75). Poi, però, è iniziato il Chris Paul Show e i ragazzi di Jim Boylan hanno incassato un terribile 24-4 negli ultimi 6 minuti che ha deciso la sfida in favore di New Orleans, sempre senza David West.

New Orleans: Paul 37 (13/18, 2/3, 5/7 tl), Stojakovic 21, Wells 19, Wright 14. Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Paul 13

Chicago: Gordon 31 (5/7, 5/10, 6/7 tl), Gooden 23, Deng e Hughes 16. Rimbalzi: Gooden 12. Assist: Hinrich 5

Indiana Pacers-New York Knicks 110-98

In questa stagione Mike Dunleavy si esalta quando legge New York sulle canotte degli avversari: l’ex Clipper ha pareggiato il suo massimo in carriera (per la seconda volta contro i Knicks) e viaggia a 30 di media nelle tre sfide contro la squadra di Isiah Thomas, tutte vinte. È lui a sorreggere l’attacco dei Pacers, ma gli avversari restano in partita abbondantemente per tre quarti, un film già visto per i Knicks (81-79). Poi si scatena anche Danny Granger: per lui 15 punti e 4 rimbalzi nell’ultimo quarto, e unendo le sue forze a quelle di Dunleavy i Pacers hanno costruito un margine rassicurante (da 86-84 a 102-91 a 4’26 dalla fine).

Indiana: Dunleavy 36 (8/13, 4/7, 8/9 tl), Granger 26, Murray 14, Murphy 13. Rimbalzi: Granger 11. Assist: Murray, Diener, Granger e Dunleavy 4

New York: Randolph 21 (4/13, 3/5, 4/4 tl), Crawford 16, Chandler 15, Balkman 11. Rimbalzi: Randolph 14. Assist: Collins 4

Washington Wizards-Atlanta Hawks 96-105

Ua vittoria preziosissima per Atlanta, che adesso ha una partita e mezza di vantaggio su New Jersey per l’ottavo posto a Est: gli Hawks non sono presenti ai playoff dalla stagione 1998-99, la serie più lunga della NBA (al momento) di stagioni senza post season. "Credo che abbiamo giocato con un’intensità da playoff - ha detto il coach Mike Woodson - e ora siamo padroni del nostro destino". Atlanta è passata in vantaggio con Marvin Williams nel terzo quarto (58-57 con 10’30 nel 3q) e non si è più voltata indietro. Anzi, con un parziale di 11-2 a cavallo degli ultimi due quarti è volata a +10 (87-77 con la tripla di Childress), resistendo poi al tentativo di rimonta di Washington (5 punti di Stevenson per il 92-96 a 4’39 dalla fine).

Washington: Jamison 25 (9/18, 1/3, 4/5 tl), Haywood 16, Mason 14, Stevenson 13, Butler 12. Rimbalzi: Jamison e Haywood 9. Assist: Butler 8

Atlanta: Bibby 23 (2/7, 5/6, 4/4 tl), Johnson 18, Smith 17, Childress 16, Horford 12. Rimbalzi: Horford 15. Assist: Johnson 10

Minnesota Timberwolves-LA Clippers 99-90

Quarta vittoria nelle ultime sei partite per i Wolves, che lasciano a Seattle l’ultimo posto della Northwest Division. Un buon momento per la squadra di Wittman, che ha avuto ancora una volta un Al Jefferson dominante, anche per la grossa differenza di tonnellaggio con l’ex scafatese e casertano Josh Powell in area. L’ex Boston Celtics è secondo solo a Dwight Howard nel numero di doppie doppie stagionali (48 contro 60). Decisiva è stata anche la panchina (31 punti contro i 10 delle riserve gialloblu), importante anche nel parziale di 13-4 (8 di McCants) per andare a +11 in avvio di ultimo quarto (81-70 a 8’04 dalla fine).

Minnesota: Jefferson 22 (10/15, 2/4 tl), Gomes 19, McCants 16, Snyder 14, Smith 11. Rimbalzi: Jefferson 14. Assist: Jaric 10

LA Clippers: Maggette 34 (6/10, 3/8, 13/15 tl), Thomas 22, Powell e Mobley 10. Rimbalzi: Powell 12. Assist: Knight 7

Memphis Grizzlies-Charlotte Bobcats 98-80

Finalmente una vittoria per i Grizzlies, che rompono la serie di 4 sconfitte consecutive grazie alle doppie doppie di Miller e Milicic e un’altra gran partita dello spagnolo Navarro, autore di una stagione ottima. Charlotte, però, ha giocato nettamente meglio nella prima metà di gara, chiudendola a +5 ma dopo aver toccato anche 14 lunghezze di vantaggio (43-29 a 5’28 dall’intervallo). Nel terzo quarto a iniziare la rimonta sono Milicic e Navarro (due triple in fila dello spagnolo ed è 57-53), e con 7 punti di Hakim Warrick negli ultimi 3’ del 3q i Grizzlies arrivano a +10 (72-62). Charlotte non ha reazione, e Memphis chiude i conti con un altro parziale (11-2) per volare a +18 (90-72 a 5’11 dalla fine, firmato Rudy Gay).

Memphis: Navarro 21 (4/6, 3/5, 4/5 tl), Warrick 19, Miller 18, Milicic. Rimbalzi: Miller 13. Assist: Conley 5

Charlotte: Anderson 17 (4/5, 3/5), Dudley 14, Wallace 10. Rimbalzi: Wallace e Mohammed 7. Assist: Boykins 5

Gazzetta.it

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A Bargnani manca la continiutà....ma Belinelli k fine ha fatto???

a bargnani servirebbe che anche tutto il resto della squadra giocasse meglio visto che non vincono da un bel pezzo... bellinelli è dato per disperso nelle panchine di oakland...

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I Celtics alzano un muro

Si ferma la corsa di Houston

Boston difende alla grande e s'impone 94-74 sul campo dei Rockets che interrompono a quota 22 la striscia di vittorie. Bryant trascina i Lakers al successo a Dallas con un grande Nowitzki che sbaglia il tiro del sorpasso

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Kevin Garnett, 31 anni, va a schiacciare contrastato da Luis Scola, 27. Afp

NEW YORK, 19 marzo 2008 - I Celtics interrompono la striscia vincente di Houston, confermandosi la migliore squadra della Lega. Grande vittoria dei Lakers a Dallas, malgrado la rimonta dei texani dal -21. Detroit regola Denver con un festival offensivo, Phoenix passa a Portland e Miami vince la prima partita del mese.

Houston Rockets-Boston Celtics 74-94

Niente 23ª vittoria consecutiva per Houston, a fermare la storica striscia vincente della squadra di Adelman ci hanno pensato i Boston Celtics, al momento i numeri uno della Lega. Dopo la vittoria di San Antonio, un ulteriore legittimazione della propria forza contro le squadre dell’Ovest (sempre senza Ray Allen), mantenendo a 13 punti e 5/15 dal campo la coppia McGrady-Battier. Dopo una prima metà di gara in equilibrio assoluto (40-40), i Celtics sono volati via nel terzo quarto. Un parziale di 13-3 costruito da Rajon Rondo (6 punti) e Garnett (4) ha portato gli ospiti sul +13 (60-47), e i Rockets non hanno più trovato la chiave per battere la difesa di Boston (34 punti e 11/33 dal campo nella seconda metà della partita). Il massimo vantaggio per gli ospiti arriverà alla fine dell’ultimo periodo (94-69) con un Leon Powe inatteso protagonista dalla panchina (8/12 dal campo in 20’). “Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui abbiamo difeso stasera”, ha detto poi Garnett, “abbiamo giocato con molta energia”. Gli fa eco Tracy McGrady: “Non ho mai visto nessuno difendere in questo modo: se giocano così ogni sera l’intera NBA è nei guai”. Quanto alla striscia vincente interrotta, in casa Rockets non se ne fa un dramma: “Abbiamo compiuto qualcosa di grande, e avremo qualcosa da raccontare ai nostri figli”.

Houston: Scola 15 (6/12, 3/6 tl), Alston e Harris 12, Brooks 10. Rimbalzi: Scola 8. Assist: McGrady 8.

Boston: Garnett 22 (9/20, 0/1, 4/4 tl), Powe 21, Pierce 20. Rimbalzi: Garnett 11. Assist: Pierce 5.

Dallas Mavericks-Los Angeles Lakers 100-102

Partita dai due volti: alla fine l’hanno spuntata i Lakers nel finale, dopo aver chiuso i primi due quarti con ben 21 lunghezze di vantaggio (59-38, con Bryant già a quota 20) prima di subire il recupero dei padroni di casa.

I Mavs, infatti, hanno prodotto uno spaventoso parziale di 23-3 a cavallo degli ultimi due quarti di gioco (74-79, con 9 punti di Nowitzki e 12 di Terry nel parziale), e a tenere avanti i Lakers ci ha pensato uno scatenato Radmanovic (3 triple in 2’, 90-78 a 7’31 dalla fine). Dallas però non cede: Josh Howard segna 6 punti in fila, e con due triple consecutive di Nowitzki è addirittura -1 (97-98 a 41” dalla sirena). Terry sbaglia il tiro del pareggio dopo i liberi di Odom, ma mette quello del nuovo -1 con 4” da giocare (100-101), commettendo fallo su Fisher subito dopo: il playmaker dei Lakers fa 1/2 dalla lunetta, ma Nowitzki sbaglia allo scadere il tiro del possibile sorpasso.

Dallas: Nowitzki 34 (8/16, 3/6, 10/12 tl), Howard e Terry 19. Rimbalzi: Nowitzki 11. Assist: Kidd 7.

L.A Lakers: Bryant 29 (10/19, 2/4, 3/6 tl), Radmanovic 21, Odom 17, Turiaf 11. Rimbalzi: Odom 17. Assist: Bryant 7.

Detroit Pistons-Denver Nuggets 136-120

Dopo aver vinto segnando 84 punti contro San Antonio, i Pistons danno dimostrazione di poter giocare anche con un avversario e uno stile contrapposto, battendo i Nuggets sul proprio terreno (42 assist, +28 a rimbalzo, oltre il 60% dal campo). Billups e compagni hanno approfittato delle croniche carenze difensive di Denver, sottolineate a fine gara dal coach George Karl, per chiudere avanti di 22 lunghezze a metà gara con un clamoroso 73-51. Denver rientrerà fino al -10 con un parziale di 16-2 (9 di Anthony) sull’83-73 a 4’35 dalla fine del terzo quarto, ma i padroni di casa non gli concedono di avvicinarsi oltre.

Detroit: Hamilton 24 (9/16, 2/3), Wallace 21, Maxiell 18, Hayes 17, Billups 14, Prince 13, Stuckey 11. Rimbalzi: McDyess e Maxiell 7. Assist: Billups 10.

Denver: Anthony 27 (6/12, 2/3, 9/12 tl), Iverson 20, Martin 16, Camby 15, Najera, Kleiza e Smith 10. Rimbalzi: Camby 11. Assist: Iverson 11.

Portland Trail Blazers-Phoenix Suns 98-111

“Stiamo migliorando, giocando di squadra, e io mi trovo sempre meglio”: le parole sono di Shaquille O’Neal ma potrebbe essere stato anche il pensiero comune dei Suns negli spogliatoi. La squadra di D’Antoni vince senza mai rischiare nulla a Portland, lasciando Brandon Roy a 3/14 dal campo avendo registrato l’ultimo svantaggio della partita sul 4-2 firmato da Aldridge, che ha tenuto in partita i suoi finché ha potuto (12 punti nella prima metà del terzo quarto, 66-70). I Suns hanno archiviato la pratica con un 18-5 a cavallo tra terzo e ultimo quarto (98-80 a 8’32 dalla sirena), con O’Neal a far sentire la sua presenza durante il parziale con due stoppate su Jarrett Jack.

Portland: Aldridge 31 (15/27, 1/2 tl), Outlaw 13, Frye e Jack 12, Blake 10. Rimbalzi: Aldridge 8. Assist: Roy 7.

Phoenix: Stoudemire 25 (8/17, 9/11 tl), Nash 22, O'Neal 16, Diaw e Barbosa 12, Hill 11. Rimbalzi: O'Neal 15. Assist: Nash 8.

Sacramento Kings-Golden State Warriors 122-105

I Kings spazzano via Marco Belinelli e compagni (ancora non entrato l’italiano) con un terzo quarto da 40 punti, dopo un sostanziale equilibrio nella prima metà di partita (con Baron Davis a quota 19 all’intervallo e +4 Kings, 61-57). Sacramento, guidata da Martin e Artest ma con tutto il quintetto base in doppia cifra, ha allungato con un parziale di 16-2 sul finire del terzo quarto (97-74 a 2’01 dall’ultima pausa), ma gli ospiti hanno reagito rimontando fino al -6 nell’ultimo quarto (107-101 a 5’35 dalla fine, con 6 punti di Brandan Wright). È l’ultimo sussulto per i Warriors, però: i Kings chiudono la saracinesca e non concedono nessun punto per oltre 4’ agli avversari, confezionando un 15-0 che chiude la partita.

Sacramento: Martin 34 (11/18, 2/4, 6/8 tl), Artest 26, Moore 19, Miller 14, Johnson 13. Rimbalzi: Miller 13. Assist: Johnson 13.

Golden State: Davis 24 (7/12, 2/6, 4/5 tl), Biedrins 13, Azubuike 12, Ellis 11, Harrington 10. Rimbalzi: Biedrins e Azubuike 8. Assist: Davis 8.

Chicago Bulls-New Jersey Nets 112-96

Sconfitti e sfortunati i New Jersey Nets, che hanno potuto avere in campo Devin Harris per soli 17’: il playmaker ex Dallas, infatti, è uscito per una distorsione alla caviglia destra a 1’56 dalla fine del secondo quarto.

La partita, però, era già stata ben indirizzata da parte dei Bulls, che hanno tenuto gli avversari a 8 punti segnati nel secondo quarto per chiudere a +24 all’intervallo (58-34). Abituati a regalare emozioni ai propri tifosi (ma subendo rimonte anziché farle), i Bulls avranno sudato freddo quando Richard Jefferson ha messo il tiro libero del -9 (79-70 a 11’21 dalla fine), ma stavolta i padroni di casa hanno reagito con un 15-2 risolutore grazie alle triple di Gordon, Hughes e Hinrich.

Chicago: Deng 20 (8/13, 4/4 tl), Gooden 19, Gordon 17, Hughes 16, Hinrich 14. Rimbalzi: Gooden 11. Assist: Hinrich 8

New Jersey: Carter 22 (8/14, 0/2, 6/6 tl), Jefferson 21 (5/12, 1/1, 8/10 tl), M. Williams 16. Rimbalzi: S. Williams 6. Assist: Carter 5.

Milwaukee Bucks-Miami Heat 106-112

Prima vittoria nel mese di marzo per Miami, che di questi tempi una rimonta dal -13 (49-62 a 7’17 dalla fine del terzo quarto) e 40 punti segnati nel solo ultimo quarto forse non osava nemmeno sperarli. E invece Milwaukee è costretta alla sesta sconfitta consecutiva dalle 6 triple segnate dagli Heat nell’ultimo periodo (3 delle quali di Chris Quinn) e dalla grande serata di Jason Williams, che ha partecipato al festival del tiro pesante (sua la tripla del 100-86 a 4’18 dalla sirena) e poi ha mantenuto il vantaggio di Miami dalla lunetta resistendo alla furiosa rimonta guidata da Mo Williams (15 punti negli ultimi 5’).

Milwaukee: Redd 27 (2/6, 4/8, 11/12 tl), Williams 26, Bell 15, Ruffin 14, Villanueva 10. Rimbalzi: Ruffin 16. Assist: Williams 11.

Miami: Williams 21 (0/6, 5/9, 6/7 tl), Quinn 17, Barron 16, Davis 14, Cook 12. Rimbalzi: Marion 12. Assist: Davis e Williams 10.

Gazzetta.it

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CLASSIFICA NBA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

Boston Celtic 54-13 806%

Toronto Raptors 34-33 507%

Philadelphia 76ers 33-34 493%

New Jersey Nets 28-39 418%

New York Knicks 19-48 284%

CENTRAL DIVISION

Detroit Pistons 49-18 731%

Cleveland Cavaliers 38-30 559%

Chicago Bulls 27-40 403%

Indiana Pacers 26-41 388%

Milwaukee Bucks 23-44 343%

SOUTHEAST DIVISION

Orlando Magic 45-24 652%

Washington Wizars 33-33 500%

Atlanta Hawks 29-38 433%

Charlotte Bobcats 24-43 358%

Miami Heat 12-54 182%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Utah Jazz 45-24 652%

Denver Nuggets 40-27 597%

Portland Trail Blazers 35-33 515%

Minnesota Timberwolves 16-50 242%

Seattle Supersonics 16-51 239%

PACIFIC DIVISION

L.A. Lakers 46-21 687%

Phoenix Suns 45-22 672%

Golden State Warriors 41-25 621%

Sacramento Kings 31-36 463%

L.A. Clippers 21-45 318%

SOUTHWEST DIVISION

Houston Rockets 46-21 687%

New Orleans Hornets 45-21 682%

San Antonio Spurs 44-23 657%

Dallas Mavericks 44-24 647%

Memphis Grizzlies 16-50 242%

già qualificate ai playoff

matematicamente eliminate

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