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Bargnani c'è, Toronto stecca

I Raptors battuti in casa dai decimati Pacers 122-111, ma buona la prestazione del romano, impreciso al tiro, ma instancabile in difesa ed aggressivo in attacco. Alla fine chiude con 27 punti e 9 rimbalzi

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Andrea Bargnani al tiro, ostacolato da Mike Dunleavy. Reuters

NEW YORK, 1 marzo 2008 - Contro i decimati Pacers, Toronto stecca e si fa sorprendere. Indiana deve rinunciare agli infortunati Jermaine O’Neal e Jamaal Tinsley e non può contare neppure su Danny Granger, squalificato dalla Nba per una giornata per il duro intervento nei confronti di Andres Nocioni, ma riesce a giocare un’ottima partita, soprattutto dal punto di vista offensivo, e alla fine vince 122-111. Positivo Andrea Bargnani che non tira benissimo dal campo, ma gioca con grande aggressività e alla fine chiude con 27 punti e nove rimbalzi. Una buona risposta quella di Andrea che riesce a farsi rispettare anche senza l’ausilio delle buone percentuali dalla lunga distanza.

Sintomatico il primo quarto dell’azzurro. Bargnani mette a referto solo tre canestri dal campo, due con perentorie schiacciate e il terzo da sotto, trova sempre il primo ferro con il tiro dal perimetro (alla fine della frazione il suo score dirà 3/10), ma dimostra di poter dare il suo contributo anche quando la mano non è caldissima, attaccando con frequenza il canestro. In più Andrea in difesa usa benissimo il proprio corpo lottando nella zona pitturata con Jeff Foster e sugli scambi riesce anche a contenere la penetrazione delle guardie di Indiana. Proprio l’Andrea Bargnani che tutti a Toronto vorrebbero sempre vedere. Il tiro, infatti, è l’ultimo dei suoi problemi, ma la sua abnegazione in difesa e aggressività in attacco si erano viste solo a sprazzi in questo campionato. Con l’andare dei minuti, infatti, Bargnani, ritrova anche ritmo dal perimetro.

Indiana però in attacco gioca davvero bene e Toronto soffre anche a causa del forfait di Chris Bosh. Il lungo di Toronto dopo 10' deve gettare la spugna a causa di un problema al ginocchio destro. I padroni di casa dopo aver inseguito per tutto il primo tempo nel terzo quarto arrivano al –1 (74-73), ma un caldissimo Mike Dunleavy segna 11 punti consecutivi e i Pacers scappano via. Bargnani prova a tenere in partita i Raptors, ma i falli nell’ultimo quarto lo limitano e a 1’42’’ dalla sirena deve tornare in panchina con il suo sesto fischio a carico. Anthony Parker e TJ Ford non bastano, Indiana, infatti, riceve punti fondamentali da Kareem Rush e perfino da Stephen Graham, il quale per alcuni minuti incrocia sul parquet anche il suo gemello Joey, ala di Toronto, e alla fine porta a casa un meritato successo.

Toronto: Bargnani 27 (9/15, 3/10), Parker 25, Ford 15. Rimbalzi: Bargnani 9. Assist: Calderon 11.

Indiana: Dunleavy 36 (5/10, 6/9), Rush 23, Murphy 18, Graham 16. Rimbalzi: Rush 9. Assist: Diener 10.

Gazzetta.it

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I Blazers fermano Bryant

James mostruoso, Cavs ok

Il filotto delle vittorie consecutive di Los Angeles (10) viene interrotto da Portland, trascinata da Roy. Cleveland supera Minnesota guidata dal suo fuoriclasse pur reduce da un infortunio. Dallas batte Sacramento e viaggia a ritmi record in casa

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Un contrasto tra Kobe Bryant e Brandon Roy. Epa

1 marzo 2008 - Nba: ecco il quadro della serata di ieri.

New Orleans Hornets-Utah Jazz 110-98

Non era solo la sfida tra la sorpresa dell’anno contro una delle migliori squadre dell’Ovest, ma soprattutto quella tra Chris Paul e Deron Williams, che ormai impazza anche nelle conversazioni da bar dei tifosi NBA. Chi è il più forte? Stanotte, senza dubbio, è stato CP3, il nuovo idolo di New Orleans. Il playmaker di Byron Scotto ha totalizzato (almeno) 24 punti, 16 assist e 5 recuperi per la seconda volta in questa stagione: prima di lui ci riuscirono, una volta sola, Kevin Johnson e Kenny Anderson nella stagione 1993-94. La carica che trasmette è stata ben dimostrata da tutti gli Hornets nel primo quarto: partita indirizzata con un parziale di 23-0 (da 10-10 a 33-10) contro una delle squadre meglio allenate della Lega, con 15 punti della premiata ditta Paul-West. "Dobbiamo essere più concentrati e attenti a non perdere palla, soprattutto io", ha commentato Deron Williams. Utah, però, lavorando con pazienza è tornata in partita con il passare dei minuti, e si è riavvicinata fino al -4 (89-85 a 6’33 dalla fine) con Andrei Kirilenko. La risposta non si è fatta attendere: dalle mani di Peja Stojakovic e Jannero Pargo arrivano rispettivamente 6 e 7 punti per ricacciare indietro i Jazz (102-91 a 3’31 dalla sirena) e consentendo a Paul e West di gestire il finale di gara.

New Orleans Hornets: West 25 (10/18, 5/6 tl), Paul 24, Stojakovic 20, Pargo 15, Chandler 10. Rimbalzi: West 13. Assist: Paul 16.

Utah Jazz: Okur 23 (10/15, 0/7), Williams 22, Brewer 15, Boozer 10. Rimbalzi: Okur 13. Assist: Williams 10.

Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 119-111

Torna Brandon Roy e cambia la vita per i Blazers, che stoppano a 10 la striscia di vittorie consecutive dei gialloviola. "Ci siamo divertiti un sacco” - dice il Rookie of the Year 2007 - e spero che questa fiducia ci accompagni per il resto della stagione". Malgrado lui, però, i Lakers non si sono voluti arrendere fino alla fine, e per due volte nell’ultimo quarto hanno pareggiato con le triple di Sasha Vujacic (a 100 e 107), prima di subire un 10-0 iniziato da Roy e terminato da 4 punti di Jarrett Jack. Con i complimenti di Kobe Bryant, alla quinta sconfitta consecutiva al Rose Garden: "Sono stati bravi a segnare tutti i tiri importanti”.

Portland: Aldridge 22 (10/18), Jack 21, Roy 20, Outlaw 18, Blake 15. Rimbalzi: Przybilla 12. Assist: Roy 12. LA Lakers: Bryant 33 (10/16, 2/8, 7/8 tl), Walton e Odom 17, Gasol 15. Rimbalzi: Odom 12. Assist: Bryant 5.

Houston Rockets-Memphis Grizzlies 116-95

Senza Yao, è bastato McGrady a confezionare la vittoria consecutiva numero 14 per i texani (la più lunga della stagione nella NBA), che hanno chiuso imbattuti il mese di febbraio. "Era uno dei nostri obiettivi più immediati e ci siamo riusciti - ha detto T-Mac - ma ora aspettiamo qui New Orleans e non possiamo deconcentrarci". Gara chiusa già nel primo quarto (37-17) e amministrata negli altri tre, con McGrady seduto negli ultimi 12’. Per Memphis la nota positiva è il career-high del rookie Javaris Crittenton e quello di Kyle Lowry.

Houston: McGrafy 25 (8/13, 2/5), Scola, Head e Landry 15, Battier 13, Alston 11. Rimbalzi: Mutombo 13. Assist: Alston 8. Memphis: Crittenton 22 (8/16, 1/3), Lowry 18, Gay e Navarro 11. Rimbalzi: Milicic 8. Assist: Lowry 6.

Boston Celtics-Charlotte Bobcats 108-100

Rajon Rondo e Kendrick Perkins hanno fatto vedere ai Bobcats che focalizzarsi solo su Garnett, Allen e Pierce dimenticandosi del "Supporting cast" può essere letale. "Penso che le altre squadre stiano iniziando a capire che non ci siamo solo noi tre - dice Pierce - Rondo (career-high negli assist) ha dimostrato di nuovo quanto sa essere altruista". La pratica Charlotte non era delle più complesse: +15 a metà gara (61-46), gli ospiti si sono riavvicinati nel finale fino a -5 contro una squadra già rilassata ma ancora sufficientemente concentrata da non rischiare nulla.

Boston: Allen 23 (2/7, 5/7, 4/4 tl), Perkins 19, Garnett 17, Pierce 13. Rimbalzi: Perkins e Garnett 9. Assist: Rondo 16. Charlotte: Richardson 30 (6/13, 4/13, 6/6 tl), Felton 22, Carroll 16, Okafor 11. Rimbalzi: Felton 10. Assist: Dudley e Boykins 3.

Cleveland Cavaliers-Minnesota Timberwolves 92-84

Malgrado la distorsione alla caviglia subìta nella gara precedente contro Boston, per LeBron James è arrivata l’ennesima prestazione mostruosa, e l’ennesima tripla doppia sfiorata. Cleveland, praticamente sempre avanti, ha dovuto guardarsi dall’assalto finale dei Wolves (arrivati a -4 sul 79-75 a 4’37dalla fine). Dopo il time-out chiesto da Mike Brown, i Cavs sono tornati con un’altra faccia e hanno chiuso i conti con un break di 11-0, con il contributo anche di Ben Wallace e Delonte West. LBJ rimane il numero uno, e incassa i complimenti del rookie di Minnesota Corey Brewer: “Credo che oggi sia il più forte di tutti nella NBA”.

Cleveland: James 30 (10/18, 1/4, 7/9 tl), Brown 13, West 12, Jones 11, Ilgauskas 10. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: James 13. Minnesota: Jefferson 22 (10/22), Brewer 15, Gomes 13, Telfair e McCants 11. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: McCants 3.

Dallas Mavericks-Sacramento Kings 115-106

Jason Kidd ha finalmente recepito il messaggio. “Tira!” gli ripetono in continuazione compagni e allenatore, e stavolta ha eseguito, stabilendo il suo high-stagionale. “Se non l’avessi fatto mi avrebbero lasciato un bigliettino per ricordarmelo”, scherza Kidd. “Malgrado” questo, però, non è mancato il solito contributo di rimbalzi e assist, andando vicinissimo alla tripla doppia numero 100 in carriera ma guidando a suon di parziali la vittoria di Dallas (compreso il 10-2 nel finale dopo che i Kings erano arrivati a -1, 103-102), che adesso – insieme a Utah – ha il miglior record in casa di tutta la NBa (25-3).

Dallas: Nowitzki 34 (13/22, 2/4), Stackhouse 23, Kidd 21, Howard 20. Rimbalzi: Dampier 13. Assist: Kidd 9. Sacramento: Martin 25 (3/7, 2/4, 13/13 tl), Udrih 25 (10/15, 5/6 tl), Artest 22, Miller 10. Rimbalzi: Moore 12. Assist: Martin e Udrih 5.

Chicago Bulls-Washington Wizards91-97

Non l’ha presa bene Jim Boylan, il coach di Chicago: “Stasera abbiamo messo in imbarazzo il nostro club e la città. Chiediamo scusa”. Parole forti, ma d’altra parte è difficile trovare argomentazioni tecniche per spiegare una sconfitta nata essere stati a +18 a metà partita (52-34) contro degli avversari senza Arenas, Butler e nemmeno Stevenson nel secondo tempo, espulso. “Potevamo farci abbattere e invece abbiamo lavorato di squadra in attacco e in difesa”, dice Antwan Jamison, tra i protagonisti del break di 22-1 che ha ribaltato la partita nel terzo quarto (per condurre 69-66). Hinrich e Nocioni tengono in partita i Bulls nel finale con le triple (91-93 a 39” dalla fine), ma un 2+1 realizzato da Jamison dopo il time-out ha chiuso i conti (96-91 a 27” dalla sirena).

Chicago: Nocioni 19 (5/7, 3/7), Deng 18, Hughes e Hinrich 16. Rimbalzi: Deng 11. Assist: Hughes 6. Washington: Jamison 17 (5/15, 0/3, 7/7 tl), Mason 17 (5/11, 1/3, 4/5 tl), Blatche 17 (7/13), Daniels 16, Songaila 14, Haywood 10. Rimbalzi: Blatche 10. Assist: Daniels 5.

Atlanta Hawks-New York Knicks 99-93

Sembra cambiata la vita per tanti giocatori in Georgia dall’arrivo di Mike Bibby: sia per un Josh Smith sempre più aereo, sia per un Al Horford capace di stabilire il record personale nei punti: “Mike rende le cose molto più facili, non solo a me ma a tutta la squadra”. “Trasmette una grande fiducia”, gli fa eco Smith, che a 1’12 dalla fine ha inchiodato un alley-hoop per portare gli Hawks a +1 (92-91, dopo che a 8’01 dalla fine i Knicks conducevano 88-83) e lanciare il break finale. Malgrado questa vittoria, però, la posizione del coach Mike Woodson sembra sia stata messa in discussione dal gm Billy Knight già subito dopo la trade che ha portato Bibby ad Atlanta.

Atlanta: Smith 25 (10/17, 1/2), Horford e Johnson 20, Bibby 11. Rimbalzi: Horford 11. Assist: Bibby 10. New York: Randolph 29 (11/20, 0/1, 7/8 tl), Crawford 21, Richardson e Jones 11. Rimbalzi: Randolph 17. Assist: Crawford 8.

Denver Nuggets-Los Angeles Clippers 110-104

Li si potrebbe chiamare “quelli del trentello”: Iverson e Anthony mettono insieme altri 68 punti e guidano praticamente da soli i Nuggets alla seconda vittoria consecutiva, e proprio nel finale c’è voluta tutta l’arte di “the Answer”. Dopo i tiri liberi di Maggette e l’inopinato vantaggio dei Clippets (102-104 a 2’17 dalla fine dopo essere stati sempre sotto, anche di 13), l’ex idolo di Philadelphia si è messo in proprio con 4 punti in fila ridando il vantaggio – stavolta definitivo – ai giocatori di coach Karl. Da notare la 23esima doppia-doppia stagionale di Marcus Camby e il career-high del promettentissimo rossoblu Al Thornton, rookie in ascesa.

Denver: Iverson 38 (11/16, 2/6, 10/11 tl), Anthony 30, Martin 13, Camby 12. Rimbalzi: Camby 17. Assist: Carter, Iverson e Anthony 6.

LA Clippers: Thornton 33 (11/19, 2/3, 5/6 tl), Maggette 28, Thomas 12, Powell 10. Rimbalzi: Thornton 12. Assist: Knight 12.

Golden State Warriors-Philadelphia 76ers 119-97

Tutto facile, per una volta, per la squadra di Don Nelson, che ha festeggiato un Brandan Wright da 11 punti nel primo quarto e career-high. “Di solito iniziamo andando sotto di dieci - dice il rookie - stavolta abbiamo iniziato subito con energia”. La partita in sé ha poco da dire: Philadelphia mai in vantaggio e sotto di 15 all’intervallo (67-52) dopo un secondo quarto da 41 punti subiti. Così i Warriors hanno potuto permettersi un Baron Davis da 4 punti e 2/16 al tiro. Belinelli, stavolta, non era tra i dodici a disposizione.

Golden State: Pietrus 23 (4/4, 3/3, 6/7 tl), Jackson ed Ellis 21, Wright 12. Rimbalzi: Barnes 10. Assist: Davis 10.

Philadelphia: Miller 18 (8/19, 0/1), Carney 18 (8/10, 0/1), Green e Williams 17, Iguodala 15. Rimbalzi: Dalembert 10. Assist: Williams 6.

Seattle SuperSonics-Miami Heat 93-103

In una sfida che poco aveva da mostrare se non l’infelice Dwyane Wade contro la futura stella Kevin Durant, gli Heat vincono la terza partita sulle ultime 30 giocate scappando via nell’ultimo quarto (26-17 il parziale), e chiudendo una serie di 14 sconfitte consecutive fuori casa. A Reggie Miller, che aveva criticato Wade dicendo che era solo al 60% rispetto a quello che portò Miami al titolo, la stella di Pat Riley ha risposto per le rime: “Fatelo venire in palestra e gli farò vedere se sono più vicino al 60% o al 100%. Io gioco per la squadra, non mi risparmio mai e non mi interessano i discorsi sulla possibilità di avere una scelta alta al prossimo Draft”.

Seattle: Wilcox 30 (11/17, 8/10 tl), Durant 24, Collison 12, Wilkins 10. Rimbalzi: Green 11. Assist: Ridnour 5.

Miami: Wade 31 (12/23, 1/2, 4/7 tl), Davis 15, Marion 14, Barron 10. Rimbalzi: Marion 13. Assist: Williams 7.

Gazzetta.it

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I Blazers fermano Bryant

James mostruoso, Cavs ok

Il filotto delle vittorie consecutive di Los Angeles (10) viene interrotto da Portland, trascinata da Roy. Cleveland supera Minnesota guidata dal suo fuoriclasse pur reduce da un infortunio. Dallas batte Sacramento e viaggia a ritmi record in casa

0JX1HAZA--346x212.jpg

Un contrasto tra Kobe Bryant e Brandon Roy. Epa

1 marzo 2008 - Nba: ecco il quadro della serata di ieri.

New Orleans Hornets-Utah Jazz 110-98

Non era solo la sfida tra la sorpresa dell’anno contro una delle migliori squadre dell’Ovest, ma soprattutto quella tra Chris Paul e Deron Williams, che ormai impazza anche nelle conversazioni da bar dei tifosi NBA. Chi è il più forte? Stanotte, senza dubbio, è stato CP3, il nuovo idolo di New Orleans. Il playmaker di Byron Scotto ha totalizzato (almeno) 24 punti, 16 assist e 5 recuperi per la seconda volta in questa stagione: prima di lui ci riuscirono, una volta sola, Kevin Johnson e Kenny Anderson nella stagione 1993-94. La carica che trasmette è stata ben dimostrata da tutti gli Hornets nel primo quarto: partita indirizzata con un parziale di 23-0 (da 10-10 a 33-10) contro una delle squadre meglio allenate della Lega, con 15 punti della premiata ditta Paul-West. "Dobbiamo essere più concentrati e attenti a non perdere palla, soprattutto io", ha commentato Deron Williams. Utah, però, lavorando con pazienza è tornata in partita con il passare dei minuti, e si è riavvicinata fino al -4 (89-85 a 6’33 dalla fine) con Andrei Kirilenko. La risposta non si è fatta attendere: dalle mani di Peja Stojakovic e Jannero Pargo arrivano rispettivamente 6 e 7 punti per ricacciare indietro i Jazz (102-91 a 3’31 dalla sirena) e consentendo a Paul e West di gestire il finale di gara.

New Orleans Hornets: West 25 (10/18, 5/6 tl), Paul 24, Stojakovic 20, Pargo 15, Chandler 10. Rimbalzi: West 13. Assist: Paul 16.

Utah Jazz: Okur 23 (10/15, 0/7), Williams 22, Brewer 15, Boozer 10. Rimbalzi: Okur 13. Assist: Williams 10.

Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 119-111

Torna Brandon Roy e cambia la vita per i Blazers, che stoppano a 10 la striscia di vittorie consecutive dei gialloviola. "Ci siamo divertiti un sacco” - dice il Rookie of the Year 2007 - e spero che questa fiducia ci accompagni per il resto della stagione". Malgrado lui, però, i Lakers non si sono voluti arrendere fino alla fine, e per due volte nell’ultimo quarto hanno pareggiato con le triple di Sasha Vujacic (a 100 e 107), prima di subire un 10-0 iniziato da Roy e terminato da 4 punti di Jarrett Jack. Con i complimenti di Kobe Bryant, alla quinta sconfitta consecutiva al Rose Garden: "Sono stati bravi a segnare tutti i tiri importanti”.

Portland: Aldridge 22 (10/18), Jack 21, Roy 20, Outlaw 18, Blake 15. Rimbalzi: Przybilla 12. Assist: Roy 12. LA Lakers: Bryant 33 (10/16, 2/8, 7/8 tl), Walton e Odom 17, Gasol 15. Rimbalzi: Odom 12. Assist: Bryant 5.

Houston Rockets-Memphis Grizzlies 116-95

Senza Yao, è bastato McGrady a confezionare la vittoria consecutiva numero 14 per i texani (la più lunga della stagione nella NBA), che hanno chiuso imbattuti il mese di febbraio. "Era uno dei nostri obiettivi più immediati e ci siamo riusciti - ha detto T-Mac - ma ora aspettiamo qui New Orleans e non possiamo deconcentrarci". Gara chiusa già nel primo quarto (37-17) e amministrata negli altri tre, con McGrady seduto negli ultimi 12’. Per Memphis la nota positiva è il career-high del rookie Javaris Crittenton e quello di Kyle Lowry.

Houston: McGrafy 25 (8/13, 2/5), Scola, Head e Landry 15, Battier 13, Alston 11. Rimbalzi: Mutombo 13. Assist: Alston 8. Memphis: Crittenton 22 (8/16, 1/3), Lowry 18, Gay e Navarro 11. Rimbalzi: Milicic 8. Assist: Lowry 6.

Boston Celtics-Charlotte Bobcats 108-100

Rajon Rondo e Kendrick Perkins hanno fatto vedere ai Bobcats che focalizzarsi solo su Garnett, Allen e Pierce dimenticandosi del "Supporting cast" può essere letale. "Penso che le altre squadre stiano iniziando a capire che non ci siamo solo noi tre - dice Pierce - Rondo (career-high negli assist) ha dimostrato di nuovo quanto sa essere altruista". La pratica Charlotte non era delle più complesse: +15 a metà gara (61-46), gli ospiti si sono riavvicinati nel finale fino a -5 contro una squadra già rilassata ma ancora sufficientemente concentrata da non rischiare nulla.

Boston: Allen 23 (2/7, 5/7, 4/4 tl), Perkins 19, Garnett 17, Pierce 13. Rimbalzi: Perkins e Garnett 9. Assist: Rondo 16. Charlotte: Richardson 30 (6/13, 4/13, 6/6 tl), Felton 22, Carroll 16, Okafor 11. Rimbalzi: Felton 10. Assist: Dudley e Boykins 3.

Cleveland Cavaliers-Minnesota Timberwolves 92-84

Malgrado la distorsione alla caviglia subìta nella gara precedente contro Boston, per LeBron James è arrivata l’ennesima prestazione mostruosa, e l’ennesima tripla doppia sfiorata. Cleveland, praticamente sempre avanti, ha dovuto guardarsi dall’assalto finale dei Wolves (arrivati a -4 sul 79-75 a 4’37dalla fine). Dopo il time-out chiesto da Mike Brown, i Cavs sono tornati con un’altra faccia e hanno chiuso i conti con un break di 11-0, con il contributo anche di Ben Wallace e Delonte West. LBJ rimane il numero uno, e incassa i complimenti del rookie di Minnesota Corey Brewer: “Credo che oggi sia il più forte di tutti nella NBA”.

Cleveland: James 30 (10/18, 1/4, 7/9 tl), Brown 13, West 12, Jones 11, Ilgauskas 10. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: James 13. Minnesota: Jefferson 22 (10/22), Brewer 15, Gomes 13, Telfair e McCants 11. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: McCants 3.

Dallas Mavericks-Sacramento Kings 115-106

Jason Kidd ha finalmente recepito il messaggio. “Tira!” gli ripetono in continuazione compagni e allenatore, e stavolta ha eseguito, stabilendo il suo high-stagionale. “Se non l’avessi fatto mi avrebbero lasciato un bigliettino per ricordarmelo”, scherza Kidd. “Malgrado” questo, però, non è mancato il solito contributo di rimbalzi e assist, andando vicinissimo alla tripla doppia numero 100 in carriera ma guidando a suon di parziali la vittoria di Dallas (compreso il 10-2 nel finale dopo che i Kings erano arrivati a -1, 103-102), che adesso – insieme a Utah – ha il miglior record in casa di tutta la NBa (25-3).

Dallas: Nowitzki 34 (13/22, 2/4), Stackhouse 23, Kidd 21, Howard 20. Rimbalzi: Dampier 13. Assist: Kidd 9. Sacramento: Martin 25 (3/7, 2/4, 13/13 tl), Udrih 25 (10/15, 5/6 tl), Artest 22, Miller 10. Rimbalzi: Moore 12. Assist: Martin e Udrih 5.

Chicago Bulls-Washington Wizards91-97

Non l’ha presa bene Jim Boylan, il coach di Chicago: “Stasera abbiamo messo in imbarazzo il nostro club e la città. Chiediamo scusa”. Parole forti, ma d’altra parte è difficile trovare argomentazioni tecniche per spiegare una sconfitta nata essere stati a +18 a metà partita (52-34) contro degli avversari senza Arenas, Butler e nemmeno Stevenson nel secondo tempo, espulso. “Potevamo farci abbattere e invece abbiamo lavorato di squadra in attacco e in difesa”, dice Antwan Jamison, tra i protagonisti del break di 22-1 che ha ribaltato la partita nel terzo quarto (per condurre 69-66). Hinrich e Nocioni tengono in partita i Bulls nel finale con le triple (91-93 a 39” dalla fine), ma un 2+1 realizzato da Jamison dopo il time-out ha chiuso i conti (96-91 a 27” dalla sirena).

Chicago: Nocioni 19 (5/7, 3/7), Deng 18, Hughes e Hinrich 16. Rimbalzi: Deng 11. Assist: Hughes 6. Washington: Jamison 17 (5/15, 0/3, 7/7 tl), Mason 17 (5/11, 1/3, 4/5 tl), Blatche 17 (7/13), Daniels 16, Songaila 14, Haywood 10. Rimbalzi: Blatche 10. Assist: Daniels 5.

Atlanta Hawks-New York Knicks 99-93

Sembra cambiata la vita per tanti giocatori in Georgia dall’arrivo di Mike Bibby: sia per un Josh Smith sempre più aereo, sia per un Al Horford capace di stabilire il record personale nei punti: “Mike rende le cose molto più facili, non solo a me ma a tutta la squadra”. “Trasmette una grande fiducia”, gli fa eco Smith, che a 1’12 dalla fine ha inchiodato un alley-hoop per portare gli Hawks a +1 (92-91, dopo che a 8’01 dalla fine i Knicks conducevano 88-83) e lanciare il break finale. Malgrado questa vittoria, però, la posizione del coach Mike Woodson sembra sia stata messa in discussione dal gm Billy Knight già subito dopo la trade che ha portato Bibby ad Atlanta.

Atlanta: Smith 25 (10/17, 1/2), Horford e Johnson 20, Bibby 11. Rimbalzi: Horford 11. Assist: Bibby 10. New York: Randolph 29 (11/20, 0/1, 7/8 tl), Crawford 21, Richardson e Jones 11. Rimbalzi: Randolph 17. Assist: Crawford 8.

Denver Nuggets-Los Angeles Clippers 110-104

Li si potrebbe chiamare “quelli del trentello”: Iverson e Anthony mettono insieme altri 68 punti e guidano praticamente da soli i Nuggets alla seconda vittoria consecutiva, e proprio nel finale c’è voluta tutta l’arte di “the Answer”. Dopo i tiri liberi di Maggette e l’inopinato vantaggio dei Clippets (102-104 a 2’17 dalla fine dopo essere stati sempre sotto, anche di 13), l’ex idolo di Philadelphia si è messo in proprio con 4 punti in fila ridando il vantaggio – stavolta definitivo – ai giocatori di coach Karl. Da notare la 23esima doppia-doppia stagionale di Marcus Camby e il career-high del promettentissimo rossoblu Al Thornton, rookie in ascesa.

Denver: Iverson 38 (11/16, 2/6, 10/11 tl), Anthony 30, Martin 13, Camby 12. Rimbalzi: Camby 17. Assist: Carter, Iverson e Anthony 6.

LA Clippers: Thornton 33 (11/19, 2/3, 5/6 tl), Maggette 28, Thomas 12, Powell 10. Rimbalzi: Thornton 12. Assist: Knight 12.

Golden State Warriors-Philadelphia 76ers 119-97

Tutto facile, per una volta, per la squadra di Don Nelson, che ha festeggiato un Brandan Wright da 11 punti nel primo quarto e career-high. “Di solito iniziamo andando sotto di dieci - dice il rookie - stavolta abbiamo iniziato subito con energia”. La partita in sé ha poco da dire: Philadelphia mai in vantaggio e sotto di 15 all’intervallo (67-52) dopo un secondo quarto da 41 punti subiti. Così i Warriors hanno potuto permettersi un Baron Davis da 4 punti e 2/16 al tiro. Belinelli, stavolta, non era tra i dodici a disposizione.

Golden State: Pietrus 23 (4/4, 3/3, 6/7 tl), Jackson ed Ellis 21, Wright 12. Rimbalzi: Barnes 10. Assist: Davis 10.

Philadelphia: Miller 18 (8/19, 0/1), Carney 18 (8/10, 0/1), Green e Williams 17, Iguodala 15. Rimbalzi: Dalembert 10. Assist: Williams 6.

Seattle SuperSonics-Miami Heat 93-103

In una sfida che poco aveva da mostrare se non l’infelice Dwyane Wade contro la futura stella Kevin Durant, gli Heat vincono la terza partita sulle ultime 30 giocate scappando via nell’ultimo quarto (26-17 il parziale), e chiudendo una serie di 14 sconfitte consecutive fuori casa. A Reggie Miller, che aveva criticato Wade dicendo che era solo al 60% rispetto a quello che portò Miami al titolo, la stella di Pat Riley ha risposto per le rime: “Fatelo venire in palestra e gli farò vedere se sono più vicino al 60% o al 100%. Io gioco per la squadra, non mi risparmio mai e non mi interessano i discorsi sulla possibilità di avere una scelta alta al prossimo Draft”.

Seattle: Wilcox 30 (11/17, 8/10 tl), Durant 24, Collison 12, Wilkins 10. Rimbalzi: Green 11. Assist: Ridnour 5.

Miami: Wade 31 (12/23, 1/2, 4/7 tl), Davis 15, Marion 14, Barron 10. Rimbalzi: Marion 13. Assist: Williams 7.

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3 cose sulle partite di serie A giocate fino adesso:

- Pesante vittoria di Milano su Montegranaro, ora al 5° posto. A parte Siena nelle ultime partite Milano ha dominato con tutte

- Pesantissima vittoria di Napoli contro Varese, condannando al 90% i Lombardi alla Legadue. L'ultima squadra salva sarebbe la Benetton Treviso, saldamente a +8 sulla penultima (Scafati)

- Bellissimo derby di Bologna, vinto meritatamente dalla Upim, ora, anch'essa al 5° posto.

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Milano volata vincente

L'Armani Jeans supera 78-74 la Premiata Montegranaro nel primo anticipo della 25ª giornata: decisivo Booker nel finale, ma pesa un fischio ai danni di Amoroso. A Napoli la Eldo supera Varese 84-75

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Danilo Gallinari, 19 anni, 17 punti contro Montegranaro. Ciam/Cast

MILANO, 1 marzo 2008 - Due gli anticipi della 25ª giornata: il primo premia Milano su Montegranaro mentre a Napoli la Eldo, al settimo successo consecutivo in casa, ha sconfitto 84-75 la Cimberio Varese, che pure era partita benissimo.

Armani Jeans Milano-Premiata Montegranaro 78-74

Una bella partita, vinta da Milano con merito ma decisa in maniera imbarazzante da un eccesso di protagonismo dell’arbitro Crescenti, che fischia una simulazione ad Amoroso a 51" dalla fine che valgono 6 punti all’AJ e il sorpasso che vale i due punti. L’inizio è tutto di Milano, che difende e costringe la Premiata a 9 errori sui primi 14 tiri. L’Olimpia invece ne infila 8 (su 13) e costruisce rapidamente un discreto vantaggio (23-12), spinta dai 9 punti di Melvin Booker. Quando il playmaker va in panchina a riposare, l’attacco dell’Olimpia ne risente. Montegranaro trova più fluidità nell’esecuzione offensiva e vèrve con l’ingresso di Vitali. Minard trova punti importanti per il riavvicinamento degli ospiti, che lentamente ritornano a -1 (29-28) proprio con una tripla dello statunitense. Ci pensa Gallinari a tenere avanti Milano, fino a quando non si scatena Mindaugas Katelynas. Il lituano infila il trepunti del 37-32 e poi segna altri 6 punti in un amen che regalano il massimo vantaggio all’AJ (45-33). Un fallo di Sesay, con tecnico per proteste, regala però 4 tiri liberi (3 a segno) e palla alla Premiata, che chiude il primo tempo con una tripla di Minard. Si va al riposo sul 45-39 e con Katelynas perfetto (12 punti con 5/5 e 3 rimbalzi) e Milano che tira con l’80% da due (12/15). Ripresa e subito strappo per l'Armani Jeans, che, ancora con Gallinari e con il lituano, piazza un 6-0 per il 51-39. Una tripla di tabellone di Booker per il 54-43 sembra spostare in maniera definitiva la gara pro-Milano. Ma la squadra di Caja pasticcia, perde troppi palloni (8 nella terza frazione) e subisce un 10-2 nei 5’ conclusivi del terzo periodo che rimettono in partita gli ospiti (58-55 al 30’). Amoroso prosegue il gran momento della Premiata con due triple in avvio di quarto periodo per il sorpasso (58-61). Milano ricuce il -4 del 66-70 dalla lunetta con Gallo e Booker. Poi l’arbitro Crescenti s’inventa la simulazione di Amoroso su un contatto (reale) con Sesay. Canestro buono (72-72), due liberi di Booker che a -51" danno il +2 all’AJ e il possesso palla. Gallinari sbaglia da tre a -26" ma Watson, pur disastroso nel finale (0/5) cattura un rimbalzo d’attacco fondamentale. Montegranaro è costretto a far fallo, i liberi di Booker a -21" valgono il 76-72, Garris fa 76-74 a -10", ma è ancora Booker con un 2/2 ai liberi a chiudere i conti.

Milano: Booker 20, Gallinari 17, Katelynas 16

Montegranaro: Minard 18, Ford 14, Amoroso 11, Vitali 11

Eldo Napoli-Cimberio Varese 84-75

Varese assapora per un tempo il primo successo esterno della regular season, ma il terzo quarto di Napoli, ormai chiamato da queste parti Eldo-time, ribalta il risultato e alla fine Piero Bucchi riesce a rimettere a posto gli equilibri che per circa 28' l’abile Valerio Bianchini riesce a disinnescare grazie all’oscuro lavoro difensivo di Galanda e a un Holland strepitoso per un quarto (5/8 dal campo e 12 punti). Al riposo la Cimberio è a +12. Ma l’Eldo-time finisce 30-13 e i padroni di casa rimettono il naso avanti perché Rocca non è più solo a lottare, Monroe anche se è cocciuto azzecca parecchi assist, Malaventura è devastante da tre (3/5 nell’ultimo quarto) e soprattutto Jumaine Jones (24 punti e mvp della serata) regalano a Napoli il settimo successo consecutivo in casa, quello che consente di sognare ancora un posticino nei play off.

Napoli: Jones 24, Rocca 14

Varese: Holland 18, Lloreda 14.

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Phoenix, con Shaq non va

Ginobili show a Milwaukee

Suns battuti in casa da Philadelphia: è la quarta sconfitta in sei partite con O'Neal. San Antonio passa in casa dei Bucks, 30 punti dell'argentino. Orlando batte New York, 26 punti e 22 rimbalzi per Howard

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Un'entrata di Manu Ginobili. Ansa

MILANO, 2 marzo 2008 - Phoenix fatica con Shaquille: sconfitta con Phila, quarto k.o. in sei partite. Show di Ginobili e Howard contro Milwaukee e New York.

Phoenix Suns-Philadelphia 76ers 114-119

Ok, se siete tifosi dei Suns potete ufficialmente iniziare a preoccuparvi: quattro sconfitte in sei partite con Shaquille O’Neal, e nella ristrettissima classifica della Western Conference se il trend rimarrà questo potrebbero essere dolori per Mike D’Antoni in vista degli accoppiamenti ai playoff. Davanti a loro c’era una Philadelphia che ha avuto prove sontuose da Andre Iguodala e Andre Miller, ma soprattutto hanno fatto registrare l’undicesima vittoria sulle dodici "seconde gare" di un back-to-back. "Ogni volta che perdiamo vogliamo subito tornare in campo per rifarci", dice Iguodala. Steve Nash conferma le preoccupazioni di casa Suns: "Non voglio mettere tutti nel panico, ma non possiamo continuare così. La situazione in classifica è molto sottile, si rischia addirittura di non fare i playoff".

La partita, come si suol dire, l’hanno fatta i 76ers: subito avanti di 10 nel primo quarto (28-18), dopo essere stati raggiunti a metà gara con la parità perfetta hanno provato sempre e solo loro a scappare nella ripresa. Prima un 10-0 nel terzo quarto (74-64, tripla di Iguodala con 4’53" nel terzo quarto), poi un 15-2 per rispondere alla rimonta Suns (95-83 a 7’21" dalla fine, chiuso da Louis Williams) e il massimo vantaggio sul 103-87, firmato Iguodala a 4’52" dalla sirena.Con 9 punti di Nash (tra cui due triple) e un tap-in di Stoudemire, Phoenix si avvicina a -2 (114-116) con 9 secondi da giocare: tutto inutile, Willie Green chiude la questione con tre tiri liberi.

Phoenix: Stoudemire 26 (11/21, 4/4 tl), Barbosa 22, Nash 21, Diaw 17, Bell 12. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Nash 11.

Philadelphia: Iguodala 32 (13/20, 2/3), Miller 25, Green 17, Evans e Williams 13, Young 12. Rimbalzi: Evans 13. Assist: Miller 12.

Milwaukee Bucks-San Antonio Spurs 94-96

Il Manu Ginobili Show ha fatto tappa anche nel Wisconsin: oltre alla miriade di punti e giocate spettacolari, l’argentino dei campioni Nba ha anche segnato il canestro decisivo a 17” dalla sirena contro l’orgogliosa squadra di Larry Krytskowiak, che non ha mai mollato. Anzi, con un break di 11-3 (chiuso da Charlie Bell) si erano portati addirittura in vantaggio sul 94-93 con 20” da giocare, dopo aver chiuso avanti i primi due quarti (51-47). Ma l’esperienza dei nero-argento ha di nuovo fatto la differenza. "Ginobili ci ha letteralmente sospinti nell’ultimo mese e mezzo": la consacrazione di coach Popovich.

Milwaukee: Redd 25 (8/17, 0/2, 9/12 tl), Bogut 17, Williams 13, Mason 12, Simmons 11. Rimbalzi: Bogut 15. Assist: Bell e Simmons 3.

San Antonio: Ginobili 30 (9/12, 1/5, 9/11 tl), Parker 26, Finley 11. Rimbalzi: Oberto 8. Assist: Parker 5.

Los Angeles Clippers-Detroit Pistons 73-103

Malgrado l’assenza di Chauncey Billups, e scusate se è poco, Detroit si sbarazza facilmente del relativo ostacolo rappresentato dai californiani, dando ampio spazio alla propria panchina (41 punti totali, benissimo la new-entry Juan Dixon). La gara era già diventata normale amministrazione dopo due quarti (+13, 55-42), nell’ultimo anziché calare d’intensità i Pistons sono letteralmente stati devastanti (27-10 il parziale). Senza Billups, si è trovato comunque bene Tayshaun Prince: "Quando manca un giocatore importante sentiamo di dipendere non da lui ma dal lavoro di squadra. Io ho potuto giocare spesso da point-forward, e ho cercato di mettere insieme giocate importanti".

LA Clippers: Maggette 22 (4/12, 1/3, 11/14 tl), Powell e Kaman 13. Rimbalzi: Kaman 14. Assist: Maggette e Powell 3.

Detroit: Prince 22 (10/17, 0/1), Wallace 17, Hamilton e Dixon 14. Rimbalzi: Maxiell 8. Assist: Prince 10.

Orlando Magic-New York Knicks 118-92

Settimo doppio ventello stagionale per Dwight Howard (52 doppie doppie, mostruoso), tripla doppia sfiorata per Hedo Turkoglu, Carlos Arroyo addirittura diligente (una sola palla persa). E i Knicks? I soliti: apatici, tenerissimi in difesa, poco consistenti. E spazzati via dalla squadra di Stan Van Gundy, che ha messo a segno ben 68 punti (a 55) nella prima metà di gara, facendo il break con un 13-0 con protagonista Howard con sei punti e con una tripla di Rashard Lewis. New York aveva iniziato tirando benissimo (16/25 dal campo), ma si è spenta molto presto. "Siamo andati sotto di 13/14 punti prima ancora che ce ne accorgessimo", commenta coach Thomas.

Orlando: Howard 26 (10/16), Turkoglu 25, Lewis 22, Arroyo 13, Evans 11. Rimbalzi: Howard 22. Assist: Turkoglu 10.

New York: Crawford 23 (6/19, 2/3, 5/5 tl), Richardson 16, Lee e Rose 11. Rimbalzi: Richardson e Lee 7. Assist: Crawford 7.

Memphis Grizzlies-Utah Jazz 92-113

Dopo aver perso contro formazioni del "calibro" di Minnesota e Clippers in trasferta, i Jazz volevano far capire di voler dare maggiore continuità fuori casa, dov’è arrivata la vittoria numero 13 in 19 esibizioni (l’unica tra le migliori sei squadre della Western ad avere un record perdente lontano da casa). E dire che i Grizzlies avevano iniziato andando a +11, ma stavolta Deron Williams e compagni non si sono disuniti: 26 punti della coppia Boozer-Korver li hanno riavvicinati fino al -4 di metà gara (53-49), con 10 punti di Brewer nel terzo quarto Utah vola a +10 (78-68) e poi chiude i conti con un 16-3 nell’ultimo quarto dopo la rimonta di Memphis fino al -2 (80-82).

Memphis: Gay 20 (3/8, 3/9, 5/6 tl), Warrick e Navarro 17, Milicic 11. Rimbalzi: Warrick 13. Assist: Navarro 5.

Utah: Boower 18 (8/14), Okur e Korver 17, Kirilenko e Brewer 16, Millsap 14, Williams 13. Rimbalzi: Okur 13. Assist: Williams 19.

Gazzetta.it

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Ciliegine sulla torta Boston

Dopo Brown arriva Cassell

Celtics sempre più forti in vista dei playoff: a giorni ci sarà l'acquisizione del play che servirà a dare respiro a Rondo. Mentre in settimana è stato convinto l'ex-Bulls che aiuterà Garnett

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Cassell (des.) con la maglia dei Clippers nel novembre 2007. Ap

NEW YORK, 2 marzo 2008 - Sembra che dal clamoroso arrivo a Los Angeles di Pau Gasol il trend nella Nba sia molto chiaro. I ricchi, infatti, si arricchiscono e adesso anche la squadra più ricca di successi nella Eastern Conference, Boston, è riuscita ad aggiungere due preziosi puntelli in grado di regalare alla truppa di Doc Rivers solidità e soprattutto esperienza in previsione dei playoff.

ESPERIENZA - I Celtics, infatti, in settimana sono riusciti a convincere PJ Brown, a lungo corteggiato da San Antonio e soprattutto da Phoenix, a mettere da parte i propositi pensionistici e a provare a dare una mano a Kevin Garnett e compagni. Ora, dopo il tanto atteso buyout dei Clippers nei confronti di Sam Cassell, anche la guardia è in procinto di approdare a Boston e lunedì, salvo clamorosi, quanto inattesi contrattempi, firmerà un contratto con la franchigia biancoverde. Trentotto primavere per entrambi i giocatori, che, naturalmente, portano in dote un enorme bagaglio di esperienza. Fin troppo chiaro il progetto di Danny Ainge, il quale durante l’estate è riuscito a rifare il trucco di una squadra in caduta libera: vincere subito.

OCCASIONE - Brown dopo una buona stagione a Chicago aveva deciso di smettere nella offseason, non ascoltando le sirene che provenivano soprattutto da Phoenix. Steve Kerr, infatti, vedeva nell’ex Bulls il perfetto backup per Amare Stoudemire. Adesso, invece, Brown, andrà a dare ossigeno proprio a Kevin Garnett, il giocatore che sta trascinando i Celtics al miglior record della regular season (45-12). “Voglio riuscire a realizzare il mio sogno - ammette il 38enne Brown - credo che l’unica cosa che manchi alla mia carriera sia proprio il titolo Nba e penso di essere arrivato in una squadra in grado di vincere l’anello”.

AIUTO - Molto importante, in vista della postseason, anche l’acquisizione ormai praticamente sicura di Sam Cassell, il quale da tempo stava strizzando l’occhio ai Celtics. Boston, infatti, ha un disperato bisogno di un backup per Rajon Rondo. L’ex play di Kentucky, comunque, sta disputando un ottimo campionato e proprio dopo aver annusato l’arrivo in città di Cassell ha fornito la sua miglior prestazione in carriera distribuendo la bellezza di 16 assist venerdì contro i Bobcats. “I consigli di coach Rivers mi hanno aiutato tantissimo in questi mesi - sottolinea Rondo - ma avere al mio fianco un giocatore dell’esperienza di Cassell sarà utilissimo per me”. Boston, con Cassell e Brown, diventa ancora più solida e punta decisa alle finali Nba. Che sia davvero arrivato il momento della sfida a giugno sognata da tutti, David Stern per primo, Lakers-Celtics?

Gazzetta.it

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Alla Fortitudo il derby

Virtus k.o. all'overtime

A Bologna sfida mozzafiato: La Fortezza avanti ma nel finale Jenkins riporta sotto la Upim fino all'80-80. Nel supplementare si sveglia Forte per il definitivo sorpasso: finisce 95-92

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Horace Jenkins controllato da Travis Best. Ciam/Cast

BOLOGNA, 2 marzo 2008 - Dopo gli anticipi di ieri, Milano che batte Montegranaro e Napoli, al 7° successo consecutivo in casa, che supera la Cimberio Varese, la 25ª giornata s'infiamma col derby di Bologna, deciso dai liberi di Jenkins e Torres a 10'' dal termine del primo overtime. Finisce 95-92 per la Fortitudo, si dispera la Virtus.

La Fortezza Bologna-Upim Bologna 92-95

L'uomo derby si sveglia solo nel supplementare. Joseph Forte segna 9 punti d'un fiato, dopo una partita inguardabile e consegna alla Fortitudo la stracittadina numero 101 (95-92), il primato bolognese (all'andata +17 Upim) e la quarta vittoria consecutiva che la rilancia in piena zona playoff. La Virtus combatte fino all'ultimo respiro, scandito dalla tripla di Blizzard che non innesca il secondo supplementare. Nel dopo-gara, Sabatini annuncia in maniera sibillina una novità: "Domani illustreremo in una conferenza stampa i termini di un'operazione che abbiamo conluso". Società in vendita? "Non ho detto questo". Rimane il mistero, ma di certo c'è che Sabatini è e rimarrà il patron della Virtus.

LA PARTITA - Il primo tempo è Fortitudo contro Travis Best. Il play virtussino è anima e punti di una squadra che fatica a stare dietro ai ritmi e i canestri dell'avversario. L'americano ricuce il 7-0 iniziale e il -8 (22-30) dopo 13', poi la tripla del debuttante Lauwers vale anche il +2 ma in realtà i primi 20' li comanda la Fortitudo. Che però ha il demerito di tenersi la Virtus a ridosso pur avendo i mezzi per staccarla. L'Upim comanda nelle triple con Mancinelli e Janicenoks e trova spesso canestro più fallo con Jenkins, incontenibile per il duo Best-Blizzard. Ma la Fortitudo getta al vento i possessi dell'allungo e così, dopo 20', comanda solo di 1 punto (46-45). Al ritorno in campo la Fortitudo continua a farsi male da sola: 1/10 al tiro, mentre la Virtus trova in Chiacig un punto fermo sotto canestro, sufficiente per produrre il proprio massimo vantaggio (62-56 a 2'20" dalla sirena). Le percentuali orribili della Upim spingono quasi per inerzia La Fortezza a +9 (70-61) al 32': Best, Blizzard e la tripla di Mc Grath danno l'illusione che sia finita e invece la Fortitudo ha ancora energia per risalire. Janicenoks firma il -2 (71-69) al 37'. Ma soprattutto le due triple di Torres e Jenkins vanificano il +7 Virtus a 59". I 6 punti del play Fortitudo nell'ultimo minuto (27 quelli finali) gli consentono di avere il tiro vittoria a 2'' da fine ma non entra e si va al supplementare. Dove ride solo la Fortitudo.

Virtus: Anderson 22, Best 19, Chiacig 16

Fortitudo: Jenkins 27, Janicenoks 19, Mancinelli 18

Gazzetta.it

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25° Giornata

Sabato 1° Marzo 2008, ore 18.00

Armani Jeans Milano - Premiata Montegranaro 78-74

Sabato 1° Marzo 2008, ore 21.00

Eldo Napoli - Cimberio Varese 84-75 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 2 Marzo 2008, ore 12.00

La Fortezza Bologna - Upim Bologna 92-95 d.t.s. 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 2 Marzo 2008, ore 18.15

Angelico Biella - Montepaschi Siena 62-88

Lottomatica Roma - Benetton Treviso 79-64

Pierrel Capo d'Orlando - Air Avellino 81-76

Snaidero Udine - Solsonica Rieti 67-78

Tisettanta Cantù - Scavolini Spar Pesaro 83-80

Domenica 2 Marzo 2008, ore 21.00

Legea Scafati - Siviglia Wear Teramo 95-75 1157973895b_sky-sport-2.gif

Classifica

Montepaschi Siena 46

Air Avellino 32

Lottomatica Roma 32

Premiata Montegranaro 32

Pierrel Capo d'Orlando 28

Armani Jeans Milano 26

Upim Bologna 26

Scavolini Spar Pesaro 26

Tisettanta Cantù 24

Solsonica Rieti 24

Angelico Biella 24

Eldo Napoli 22

Siviglia Wear Teramo 22

Snaidero Udine 22

Benetton Treviso 20

La Fortezza Bologna 20

Legea Scafati 14

Cimberio Varese 10

E se Scafati si salvasse ai danni di Treviso?

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E se Scafati si salvasse ai danni di Treviso?

sto avendo un brutto presentimento anch'io... apparte che con roma siamo andati senza gaines e pops e il povero renzi si è dovuto cuccare 20 minuti nonostante la sua età... spero per loro che si salvino perchè si no è già tanto che riescono a superare i confini di treviso...

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Siena vola, Avellino cade

Alla Fortitudo il derby

La Montepaschi passa a Siena ed è a +14 su un terzetto composto da Air (k.o. a Capo d'Orlando), Montegranaro e Roma che ha travolto Treviso. La stracittadina di Bologna premia l'Upim al supplementare

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Horace Jenkins controllato da Travis Best. Ciam/Cast

MILANO, 2 marzo 2008 - Dopo gli anticipi di ieri, Milano che batte Montegranaro e Napoli che supera la Cimberio Varese, la 25ª giornata offre la vittoria della Fortitudo nel derby di Bologna e i successi di Siena, Roma, Capo d'Orlando, Cantù, e Rieti.

La Fortezza Bologna-Upim Bologna 92-95

L'uomo derby si sveglia solo nel supplementare. Joseph Forte segna 9 punti d'un fiato, dopo una partita inguardabile e consegna alla Fortitudo la stracittadina numero 101 (95-92), il primato bolognese (all'andata +17 Upim) e la quarta vittoria consecutiva che la rilancia in piena zona playoff. La Virtus combatte fino all'ultimo respiro, scandito dalla tripla di Blizzard che non innesca il secondo supplementare. Nel dopo-gara, Sabatini annuncia in maniera sibillina una novità: "Domani illustreremo in una conferenza stampa i termini di un'operazione che abbiamo conluso". Società in vendita? "Non ho detto questo". Rimane il mistero, ma di certo c'è che Sabatini è e rimarrà il patron della Virtus. Il primo tempo è Fortitudo contro Travis Best. Il play virtussino è anima e punti di una squadra che fatica a stare dietro ai ritmi e i canestri dell'avversario. L'americano ricuce il 7-0 iniziale e il -8 (22-30) dopo 13', poi la tripla del debuttante Lauwers vale anche il +2 ma in realtà i primi 20' li comanda la Fortitudo. Che però ha il demerito di tenersi la Virtus a ridosso pur avendo i mezzi per staccarla. L'Upim comanda nelle triple con Mancinelli e Janicenoks e trova spesso canestro più fallo con Jenkins, incontenibile per il duo Best-Blizzard. Ma la Fortitudo getta al vento i possessi dell'allungo e così, dopo 20', comanda solo di 1 punto (46-45). Al ritorno in campo la Fortitudo continua a farsi male da sola: 1/10 al tiro, mentre la Virtus trova in Chiacig un punto fermo sotto canestro, sufficiente per produrre il proprio massimo vantaggio (62-56 a 2'20" dalla sirena). Le percentuali orribili della Upim spingono quasi per inerzia La Fortezza a +9 (70-61) al 32': Best, Blizzard e la tripla di Mc Grath danno l'illusione che sia finita e invece la Fortitudo ha ancora energia per risalire. Janicenoks firma il -2 (71-69) al 37'. Ma soprattutto le due triple di Torres e Jenkins vanificano il +7 Virtus a 59". I 6 punti del play Fortitudo nell'ultimo minuto (27 quelli finali) gli consentono di avere il tiro vittoria a 2'' da fine ma non entra e si va al supplementare. Dove ride solo la Fortitudo.

Virtus: Anderson 22, Best 19, Chiacig 16

Fortitudo: Jenkins 27, Janicenoks 19, Mancinelli 18

Angelico Biella-Montepaschi Siena 62-88

La capolista Montepaschi è troppa roba tutta insieme per un'Angelico giunta alla sesta sconfitta consecutiva, in piena crisi, per di più orfana del tagliato Troy Bell e ancora priva del probabile nuovo arrivo Keith Langford. La partita vera è durata dieci minuti, quando i padroni di casa hanno saputo rispondere al 10-2 iniziale senese, chiudendo il quarto in parità a quota 14, merito di 10 punti di BJ Elder, poi ben limitato nel resto dell'incontro dalle staffette biancoverdi. Poi un ispirato Vlado Ilievski ha dato il la alla fuga ospite, solo limitata all'intervallo da una tripla allo scadere del giovane Carl Ona Embo (33-44). La speranza biellese di un nuovo controbreak è durata poco, poiché la tripla di Stonerook del 53-37, al 23', ha di fatto congelato il risultato. Pianigiani ha così potuto effettuare ampie rotazioni, dividendo i minuti tra un roster apparso davvero impressionante per solidità e concentrazione. L'Angelico ha mostrato una reazione d'orgoglio al taglio del capitano Bell, ma non era la partita giusta per ottenere anche il successo.

Biella: Elder 19, Hunter 12, Cotani 9

Siena: Ilievski 16, Diener 12, Lavrinovic 11

Lottomatica Roma-Benetton Treviso 79-64

Vince Roma senza problemi: i capitolini si presentano all’appuntamento più concentrati, offesi per lo smacco di Barcellona e decisi a rialzare subito la testa. Di fronte una Benetton smagliata, poco unita e sorretta nelle prime due frazioni da Lionel Chalmers che però nulla ha potuto per frenare il ritmo di una Lottomatica determinata, guidata da Roko Ukic, che non smette mai di attaccare il canestro e di aprire spazi. Treviso cerca di tirare fuori dall’area Lorbek e Gabini, ma Mordente e Atsur in penetrazione non portano fieno in cascina. Brilla la difesa di Roma, che chiude ogni angolo del campo ai trevigiani che faticano enormemente a trovare la via del canestro. Fino alla pausa lunga, comunque, Treviso regge (44-34), ma al ritorno in campo, Roma scappa via e non si ferma più nonostante qualche sussulto di Soragna. Lorbek e Gabini annichiliscono Austin e Gigli che nonostante chili e centimetri a loro favore, non riescono ad arginare la maggiore velocità e il maggiore talento dei rispettivi dirimpettai. Momenti anche di grande spettacolo, con Hawkins, Lorbek e Jaaber che incantano un PalaLottomatica pieno finalmente anche di tanti bambini.

Roma: Lorbek 17, Ukic 14, Fucka 9, Jaaber 9

Treviso: Chalmers 16, Austin 12, Soragna 12

Pierrel Capo d'Orlando-Air Avellino 84-76

Alla Pierrel piace il brivido finale e dopo aver surclassato Avellino per oltre 30' si complica la vita negli ultimi 5'. Un parziale di 25-5 per gli irpini nel quarto periodo aveva tenuto con il fiato sospeso gli oltre 3000 del PalaFantozzi. Ma la buona giornata dei tiratori isolani ha evitato la rimonta degli ospiti. Bene Falls, Wallace e Beck per la Pierrel, nell'Air Green si è parzialmente riscattato solo nel finale. Difesa aggressiva e percentuali al tiro altissime per Capo d'Orlando che stordisce Avellino e passa subito a condurre. Il vantaggio aumenta con il passare dei minuti, Green non incide sul match e la Pierrel in chiusura di quarto vola a + 15 con un imprendibile Wallace autore di 14 punti. Nel secondo parziale i locali tracciano il solco grazie a Falls che all'esordio casalingo si presenta con 4/6 da tre. Capo d'Orlando trova un vantaggio rassicurante + 24 (45- 21, - 1'50'') mentre l'Air non riesce a tamponare in difesa malgrado Boniciolli cambi ripetutamente i lunghi (25 rimbalzi per la Pierrel contro i 5 dell'Air al riposo lungo). Il tecnico dei campani al rientro tenta la carta della disperazione cambiando il quintetto iniziale. La mossa crea un attimo di smarrimento nella Pierrel, Avellino recupera in un amen 8 punti (50-34, -7'10''), poi un fallo tecnico alla panchina irpina permette ai siciliani di rifiatare e riordinare le idee. Beck si scopre anche dai 6.25 un buon tiratore e contribuisce con due triple a riportare i suoi a livello di sicurezza (65-39, -2'30''). All'inizio degli ultimi 10' Avellino tenta il tutto per tutto passando a una difesa molto aggressiva e riesce a recuperare molto con Green che gioca ai suoi livelli e un positivo Righetti (76-67, -3'50''). Un parziale di 25-5 per Avellino e la partita è riaperta. Fabi a questo punto prende in mano la squadra e con due assist e un due punti contribuisce a battere la vice capolista.

Capo d'Orlando: Wallace 20, Falls 15, Howell 13

Avellino: Radulovic 15, Smith 15, Green 12

Tisettanta Cantù-Scavolini Pesaro 83-80

Nel giorno del ritorno di un acclamatissimo Pino Sacripanti in quella che fu (e forse lo è ancora) la sua Cantù, vanno alla Tisettanta di Luca Dalmonte due punti importantissimi che, di fatto, proiettano i brianzoli in piena zona playoff. Trascinati da un immenso Francis (anche 14 rimbalzi) e con cinque uomini in doppia cifra, la formazione di casa prova a complicarsi la vita in una gara virtualmente chiusa (74-65 al 37') perdendo troppi palloni (23). Per la Scavolini le pecche maggiori arrivano dai rimbalzi (52-36 il computo totale), permettendo a Cantù (19 rimbalzi offensivi) parecchie seconde opportunità. Nella Tisettanta oltre al solito Wood, le notizie positive arrivano da Cukinas (11 punti), quelle negative da Fitch (3 punti) autore di una partita confusionaria conclusa con un infortunio a metà terzo quarto.

Cantù: Wood 22, Francis 20, Mazzarino 14

Pesaro: Clark 20, Hicks 14, Myers 11

Snaidero Udine-Solsonica Rieti 67-79

Rieti batte meritatamente la Snaidero in uno spareggio playoff. Buon avvio della Solsonica (0-5) ma Udine rientra subito con un parziale di 11-2: una tripla di Penberthy fissa l'11-7. Rieti riparte con un buon contributo di Smith e l'energia di Ingles, prende 4 punti di vantaggio alla fine del primo quarto (18-22) e domina il secondo ancora con Smith (10 punti suoi e 24 della panchina Solsonica al riposo) e Finley che infila sulla sirena il massimo vantaggio (32-45). Si ricomincia e Rieti spacca la partita: 37-57 al 27' dopo una tripla di Hurd e 4 punti di Finley in penetrazione. Reazione della Snaidero (45-57) al 29' con Penberty, Antonutti e Schultze, ma il quarto si chiude con un altro tre-punti di Finley e la Solsonica a +13. Il tentativo di rimonta di Udine, che risale a -10 (52-62) e poi a -9 (60-69), viene spento ancora da Finley, monumentale e decisivo.

Udine: Di Giuliomaria 13, Penberthy 12, Allen 11

Rieti: Finley 26, Hurd 14, Smith 13

Legea Scafati-Siviglia Teramo 95-75

Ti aspetti una squadra campana in smobilitazione anche mentale, dopo la cessione di Lauwers alla Virtus Bologna. Tutt’altro, è proprio la squadra di Marco Calvani a dominare la partita, e adesso per sapere se rincorrere la salvezza ha ancora un senso bisogna attendere l’esito delle trasferte di Rieti e Capo d’Orlando. Di sicuro la Legea vista stasera è autorizzata a provarci. Teramo? Male. E può bastare. Si comincia con un bel duello tra Gigi Datome e Devin Green (5 punti a testa, 7-8 con 7'25 nel 1° quarto), ma Scafati è in serata e vuole tenere il ritmo alto, provando la prima fuga (Hatten in contropiede, 22-16). La mano da 3 punti è caldissima (9/15 nei primi 20’, 18/34 alla fine!), e sono proprio le triple di Salvi e Williams a dare il +15 ai campani (52-37 a 42” dall’intervallo, già 12 per l’ex dei Knicks). Ancora Williams, sul primo possesso della ripresa, firma da fuori il +18 (55-37), la Siviglia Wear non reagisce mai con una difesa accettabile e viene letteralmente sommersa dalle triple scafatesi, che trovano anche il miglior Babrauskas della stagione (6/6 dal campo). Così è naturale il +24 a circa 2 minuti dalla fine (92-68, tripla di Datome). La Legea, dunque, spera ancora. Teramo il meglio sembra averlo già espresso, senza Tucker è un’altra squadra.

Scafati: Williams 19, Wilson, Datome 15.

Teramo: Yango 17, Poeta 15, Powell 11.

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Volata Salvezza

Considerando Varese già iscritta alla prossima LegaDue ecco le partite di Scafati, Bologna e Treviso.

Accanto la previsione considerando il risultato più probabile.

Legea Scafati

Solsonica Rieti - Legea Scafati 2

Pierrel Capo d'Orlando - Legea Scafati 1

Legea Scafati - Angelico Biella 1

Air Avellino - Legea Scafati 1

Legea Scafati - Benetton Treviso 1

Eldo Napoli - Legea Scafati 1

Legea Scafati - Armani Jeans Milano 2

Legea Scafati - La Fortezza Bologna 1

Cimberio Varese - Legea Scafati 2

Tot. Punti 10

Benetton Treviso

Benetton Treviso - Snaidero Udine 2

Premiata Montegranaro - Benetton Treviso 1

Benetton Treviso - Montepaschi Siena 2

Benetton Treviso - Eldo Napoli 1

Legea Scafati - Benetton Treviso 1

Benetton Treviso - Upim Bologna 2

Air Avellino - Benetton Treviso 1

Angelico Biella - Benetton Treviso 1

Benetton Treviso - Siviglia Wear Teramo 1

Tot. Punti 4

La Fortezza Bologna

Montepaschi Siena - La Fortezza Bologna 1

Snaidero Udine - La Fortezza Bologna 1

La Fortezza Bologna - Premiata Montegranaro 1

Solsonica Rieti - La Fortezza Bologna 2

La Fortezza Bologna - Armani Jeans Milano 2

La Fortezza Bologna - Cimberio Varese 1

Siviglia Wear Teramo - La Fortezza Bologna 1

Legea Scafati - La Fortezza Bologna 1

La Fortezza Bologna - Lottomatica Roma 2

Tot. Punti 6

Purtroppo i calendari di Treviso e Bologna non sono per niente facili, secondo me. Finisse come previsto la classifica nella "Zona Calda" sarebbe:

15°) La Fortezza Bologna 26

16°) Legea Scafati 24

16°) Benetton Treviso 24

18°) Cimberio Varese

E quindi la retrocessione verrebbe decisa dall'esito della partita tra Scafati e Treviso, andata +9 per i Verdi.

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CLASSIFICA NBA

EASTERN CONFERENCE

ATLANTIC DIVISION

Boston Celtic 46-12 793%

Toronto Raptors 32-26 552%

Philadelphia 76ers 27-33 450%

New Jersey Nets 26-33 441%

New York Knicks 18-41 305%

CENTRAL DIVISION

Detroit Pistons 43-16 729%

Cleveland Cavaliers 34-26 567%

Indiana Pacers 24-36 400%

Chicago Bulls 23-36 390%

Milwaukee Bucks 22-38 367%

SOUTHEAST DIVISION

Orlando Magic 38-23 623%

Washington Wizars 29-30 492%

Atlanta Hawks 24-33 421%

Charlotte Bobcats 20-39 339%

Miami Heat 11-46 193%

WESTERN CONFERENCE

NORTHWEST DIVISION

Utah Jazz 38-22 633%

Denver Nuggets 35-23 603%

Portland Trail Blazers 31-29 517%

Seattle Supersonics 16-43 271%

Minnesota Timberwolves 12-46 207%

PACIFIC DIVISION

L.A. Lakers 42-18 700%

Phoenix Suns 39-20 661%

Golden State Warriors 36-22 621%

Sacramento Kings 27-32 458%

L.A. Clippers 19-38 333%

SOUTHWEST DIVISION

San Antonio Spurs 41-17 707%

New Orleans Hornets 39-19 672%

Houston Rockets 38-20 655%

Dallas Mavericks 39-21 650%

Memphis Grizzlies 14-45 247%

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STATISTICHE INDIVIDUALI NBA

SCORING

1) LeBron James 30,3

2) Kobe Bryant 28,2

3) Allen Iverson 26,7

4) Carmelo Anthony 25,9

5) Dwyane Wade 24,5

TIRI REALIZZATI TOTALI

1) LeBron James 585\1203 486%

2) Kobe Bryant 570\1224 466%

3) Carlos Boozer 526\978 538%

3-POINT SHOOTING

1) Jason Richardson 167\406 411%

2) Rashard Lewis 165\414 399%

3) Peja Stojakovic 156\334 467%

ASSIST

1) Steve Nash 666 11,5

2) Chris Paul 608 10,9

3) Jason Kidd 605 10,4

STOPPATE

1) Marcus Camby 223 3,98

2) Josh Smith 173 3,09

3) Dwight Howard 146 2,39

RIMBALZI

1) Dwight Howard 888 14,6

2) Marcus Camby 787 14,1

3) Al Jefferson 680 11,7

RUBATE

1) Chris Paul 152 2,71

2) Baron Davis 146 2,52

3) Andre Iguodala 126 2,10

PALLE PERSE

1) Steve Nash 228 3,9

2) Deron Williams 214 3,6

3) Dwyane Wade 212 4,4

TIRI LIBERI

1) Allen Iverson 482\589 818%

2) Kobe Bryant 451\535 843%

3) Richard Jefferson 430\539 798%

MINUTI IN CAMPO

1) Allen Iverson 2500 42,4

2) Jamal Crawford 2416 41,7

3) Dwight Howard 2363 38,7

FALLI COMMESSI

1) Mikki Moore 220 3,7

2) Carlos Boozer 218 3,7

3) Danny Granger 209 3,5

DOPPIA DOPPIA

1) Dwight Howard 52

2) Al Jefferson 41

3) Carlos Boozer 40

TRIPLA DOPPIA

1) Jason Kidd 12

2) LeBron James 6

3) Caron Butler\Baron Davis 2

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STATISTICHE INDIVIDUALI SERIE A REGULAR SEASON

PUNTI TOTALI

1) Clay Tucker 444 21,00 (ceduto)

2) Morris Finley 424 20,38

3) Jumaine Jones 340 18,89

4) DaShaun Wood 468 18,72

5) Devin Smith 461 18,44

VALUTAZIONE

1) Danilo Gallinari 426 21,30

2) Morris Finley 446 21,24

3) DaShaun Wood 512 20,48

TIRI DA 2

1) Rolando Howell 91\134 67,91%

2) Sharrod Ford 130\193 67,36%

3) Torin Francis 100\149 67,11%

TIRI DA 3

1) Jobey Thomas 71\145 48,97%

2) DaShaun Wood 45\94 47,87%

3) Janis Blums 38\84 45,24%

TIRI LIBERI

1) Drake Diener 83\89 93,26%

2) Terrell Mc Intyre 75\83 90,36%

3) Gianmarco Pozzecco 104\118 88,14%

TIRI TOTALI

1) Sharrod Ford 131\200 65,50%

2) Eric Williams 123\198 65,12%

3) Richard Mason Rocca 114\192 59,38%

SCHIACCIATE

1) Pervis Pasco 50 2,00

2) Sharrod Ford 46 1,84

3) Pape Sow 31 1,63 (ceduto)

STOPPATE

1) Sharrod Ford 39 1,56

2) Pervis Pasco 29 1,16

3) Pops Mensah-Bonsu 27 1,13

RIMBALZI

1) James Thomas 252 10,50

2) C.J. Wallace 259 10,36

3) Sharrod Ford 256 10,24

ASSIST

1) Gianmarco Pozzecco 151 7,95

2) Marques Green 156 6,24

3) Terrell Mc Intyre 133 5,32

PALLE RECUPERATE

1) Marques Green 96 3,84

2) DaShaun Wood 73 2,92

3) Shaun Stonerook 68 2,83

PALLE PERSE

1) Gianmarco Pozzecco 123 6,47

2) DaShaun Wood 87 3,48

3) Morris Finley 72 3,43

FALLI COMMESSI

1) C.J. Wallace 95 3,80

2) Kevin Pinkney 90 3,60

3) Eric Williams 90 3,60

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Top 16 - Quarta Giornata

Mercoledì 5 Marzo 2008, ore 18.45

Partizan Igokea - Montepaschi Siena

Mercoledì 5 Marzo 2008, ore 19.15

Fenerbahce Ulker - Aris TT Bank

Mercoledì 5 Marzo 2008, ore 20.30

Tau Ceramica - Lietuvos Rytas

Mercoledì 5 Marzo 2008, ore 20.45

Unicaja - AXA FC Barcelona

Giovedì 6 Marzo 2008, ore 19.15

Zalgiris Kaunas - Real Madrid

Giovedì 6 Marzo 2008, ore 19.50

Maccabi Elite Tel Aviv - Olympiacos

Giovedì 6 Marzo 2008, ore 20.30

Lottomatica Roma - CSKA Moscow

Giovedì 6 Marzo 2008, ore 20.45

Panathinaikos - Efes Pilsen

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L'Italia riparte dal basso

Recalcati: "Vincere sempre"

Il c.t. azzurro si mette alle spalle la mancata Olimpiade e si butta con entusiasmo verso le qualificazioni europee: "Sogno una squadra giovane, ma competitiva. Saranno vietati i passi falsi". Il presidente Maifredi: "Ticchi sarà il c.t. delle donne"

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Da sinistra il presidente federale Fausto Maifredi, 59 anni, il c.t. azzurro Carlo Recalcati, 62, e Danilo Gallinari, 19. Ciam/Cast

MILANO, 3 marzo 2008 - Quattro anni dopo Atene, non sarà Pechino per la Nazionale italiana. Gli azzurri di Carlo Recalcati torneranno invece in campo il 20 agosto, in piena Olimpiade, a Cagliari contro la Serbia nel primo match delle qualificazioni agli Europei del 2009. "E' un dispiacere per noi - spiega il c.t. - e anche per gli sportivi italiani. Mi spiace non potere vedere sfilare Danilo Gallinari alla cerimonia d'apertura dell'8 agosto nel giorno del suo 20° compleanno. Lui sarà comunque l'emblema della pallacanestro italiana".

IL GIRONE - L'Italia, verso l'Europeo, sfiderà Serbia, Ungheria, Bulgaria e Finlandia. Si qualificheranno la prima di ognuno dei quattro gironi di qualificazione e le migliore tre seconde. Gli azzurri giocheranno a Cagliari, Chieti, Porto San Giorgio e Torino; molte sono le città che avevano chiesto una partita: "Ci dispiace - dice il presidente federale Fausto Maifredi - per Trento, per alcuni centri friulani e per tante altre città che avevano avanzato la candidatura per ospitare una gara".

AMBIZIONI - "Il nostro obiettivo - dice Recalcati - è quello di qualificarci per gli Europei. Il girone non è facilissimo, ma noi vogliamo vincere tutte le partite. Non è un risultato proibitivo, però saranno vietati passi falsi. Dovremo mantenere la concentrazione al massimo. ai giocatori veterani dell'Eurolega chiederò di trasmettere ai più giovani la loro esperienza perché il doppio impegno settimanale su campi sempre diversi sarà un po' come la coppa europea".

LO STAFF - Recalcati conferma Giovanni Piccin, Enrico Rocco e Giovanni Benedetto, ma si riserva di scegliere il vice che sostituirà Fabrizio Frates: "I nostri tempi non si sposano con quelli degli allenatori di club, essere impegnati fino al 15 settembre è penalizzante e quindi ho bisogno di tempo prima di effettuare una scelta. Grazie comunque a Frates per i sacrifici che ha fatto per la Nazionale e per il segno che ha lasciato nella squadra azzurra".

CHARLIE IN THE USA - Il c.t. lunedì 10 partirà per gli Stati Uniti dove incontrerà Bargnani, Belinelli e Hackett: "La delusione del 2007 deve essere pari alla voglia di rivincita. Voglio avere giocatori molto motivati, prima parlo con loro e poi farò delle considerazioni. Ci dovrà essere unità d'intenti, sarà un gruppo eterogeneo, non ci sarà differenza tra operai e imprenditori".

RINNOVAMENTO - "Dipenderà - prosegue Recalcati - dalla disponibilità dei giocatori. Non so dire se il rinnovamento sarà totale. Se avessi tutti a disposizione potrei dire con certezza che farei una squadra abbastanza giovane. L'ideale sarebbe puntare tutto su giovani di esperienza e senza veterani, ma siccome voglio una squadra competitiva e abbiamo solo un Bargnani, solo un Belinelli e solo un Gallinari, potrei anche avere bisogno di 1-2 vecchi".

IL GRUPPO - Recalcati potrà alternare nel corso delle otto partite 24 giocatori, scegliendo di volta in volta i 12 disponibili. "Le scelte comunque non sono ampie perché gli italiani che giocano sono pochi. Però ho avuto la conferma che chi può giocare cresce, Vitali ne è la dimostrazione. Idem Amoroso, Michelori che ha recuperato bene dall'infortunio, Poeta e Datome che va meglio dello scorso anno ed è la dimostrazione che ci si tempra anche nelle difficoltà. Mancinelli, se prende coscienza che può giocare nel ruolo che gli ho chiesto, può ripetere la buona prova del derby anche in Nazionale. Quanto ai naturalizzati non chiamerò nessuno che non è stato già in Nazionale perché, stante le attuali regole, non voglio essere io a decidere chi può diventare utilizabile in quota italiani in campionato".

DONNE - La Nazionale femminile contenderà la qualificazione europea a Turchia, Polonia, Bosnia e Finlandia con la prima qualificata (e la migliore seconda di quattro gironi) alla rassegna continentale del prossimo anno in Lettonia: i match casalinghi saranno a Cagliari, Chieti, Bologna e Schio. Il presidente federale conferma che la scelta per l'incarico di c.t. è caduta su Giampiero Ticchi, 48enne pesarese: "Manca ancora l'ufficialità - ammette Maifredi - per rispetto al club (Rimini, in Legadue maschile ndr) dove allena, ma ha già iniziato a lavorare e speriamo con lui di voltare pagina e cominciare un ciclo importante".

Gazzetta.it

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Utah, altra legnata a Dallas

I Jazz vincono una gara "da playoff" rifilando ai Mavericks la terza sconfitta in pochi giorni: Williams e Boozer super. Paul guida New Orleans nel successo a New York, Phila passeggia con i Clippers

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Da sin.: Dampier e Nowitzki, sanzionato con un antisportivo. Reuters

NEW YORK, 4 marzo 2008 - Gli Utah Jazz continuano la loro incredibile stagione in casa (26-3) e piegano anche la resistenza di Dallas con un Deron Williams di lusso. Chris Paul domina anche al Madison Square Garden e abbatte i Knicks nel finale. Prosegue il momento felice di Philadelphia, che passeggia a Los Angeles contro i Clippers.

Utah Jazz-Dallas Mavericks 116-110

E' successo di tutto a Salt Lake City, dove i Mavs hanno rimediato la terza sconfitta di misura in pochi giorni contro una big della Western Conference. Dopo i ko di San Antonio e Los Angeles (sponda Lakers), Nowitzki e compagni hanno dovuto cedere il passo ai Jazz di Deron Williams (magistrale anche contro J-Kidd) , che si confermano quasi invincibili in casa propria. I padroni di casa hanno giocato quasi tutta la partita senza Andrei Kirilenko, uscito dopo cinque minuti per un contatto duro subito da Dirk Nowitzki e sanzionato da un flagrant foul (il nostro antisportivo). A quel punto, però, erano già avanti 21-6, e a 2’51" dalla fine del primo quarto il margine a favore dei Jazz era addirittura di 21 punti (35-14 con il tiro di Deron Williams). Dallas continua a subire nel secondo quarto, e arriva a metà gara con 64 punti concessi (-14), imponendo un cambio radicale di atteggiamento per rientrare in partita. Terry e Dampier segnano subito 9 punti (69-59 con 8’48 nel terzo quarto), poi con il buon lavoro di Josh Howard (10 punti nel quarto) e ancora Dampier arrivano a -4 (2’54 nel terzo quarto, 79-75), dando l’impressione di poterla ribaltare. Cosa che avviene in apertura di ultimo quarto: Jason Kidd segna 5 punti in un parziale di 9-0 che da il +3 ai Mavs (92-89 a 6’28 dalla fine), ma i Jazz anziché disunirsi mostrano adesso il loro volto migliore. In poco più di 3’ confezionano un parziale di 16-0 lanciato da 4 punti di Boozer e chiuso dai tiri liberi di Harpring e Korver (105-92 a 3’13 dalla sirena). Nowitzki e Kidd tentano un ultima reazione con le triple (una del tedesco, due del playmaker), ma non vanno oltre il -4 a 18 secondi dal termine (114-110). “C’era un’atmosfera da playoff”, dice Carlos Boozer, “gente che si tuffava su ogni pallone, che si batteva a rimbalzo. E sarà così per le prossime 20 partite, dove cercheremo la miglior posizione possibile per il tabellone”.

Utah: Boozer 28 (12/19, 4/4 tl), Okur 20, Williams e Korver 17, Brewer 15. Rimbalzi: Okur 12. Assist: Williams 20.

Dallas: Howard 25 (9/12, 0/1, 7/8 tl), Nowitzki 23, Terry 21, Kidd 19, George 12. Rimbalzi: Nowitzki 7. Assist: Kidd 9.

New York Knicks-New Orleans Hornets 88-100

Ancora uno show di Chris Paul, decisivo nel finale, nella vittoria degli Hornets al Madison Square Garden. Lui, però, elogia Tyson Chandler anziché parlare di sé: “E' uno dei centri più atletici della Lega. Quando lui non è in campo delle volte penso: e ora che faccio?”. In effetti l’ex Bulls è stato nuovamente il dominatore a rimbalzo, malgrado l’opposizione del sempre tenace David Lee. Isiah Thomas si è beccato la sua razione di fischi nel finale: con i Knicks a -4 ha tolto Nate Robinson, il suo miglior difensore sul perimetro, per inserire Wilson Chandler, e i tifosi del Garden gli hanno fatto sapere cosa ne pensavano. Paul ringrazia: prima a segno per il 92-88 a 1’46 dalla fine, poi lancia l’alley-oop per Tyson Chandler e infine chiude i conti con la tripla del +9 (97-88). Con tanti saluti a coach Isiah.

New York: Crawford 20 (5/14, 2/6, 4/4 tl), Curry 19, Robinson 17. Rimbalzi: Lee 16. Assist: Crawford 6.

New Orleans: Paul 27 (9/14, 2/3, 3/4 tl), West 19, Chandler 15, Peterson 11. Rimbalzi: Chandler 18. Assist: Paul 8.

Los Angeles Clippers-Philadelphia 76ers 80-106

Decima vittoria nelle ultime tredici gare per i 76ers, che si rilanciano a Est in ottica playoff. Continua, invece, il momento disgraziato dei rossoblu, che sembrano incapaci di dare una svolta positiva e che forse iniziano a pensare al Draft. La cronaca della partita è molto facile: hanno condotto sempre gli ospiti con grande facilità, ispirati dalla ottima regia di Andre Miller (ex di turno) e facendo lievitare il proprio vantaggio con il passare dei minuti senza trovare valida opposizione. “Abbiamo perso troppi palloni, soprattutto io - dice il rookie Al Thornton (che ne ha totalizzate 10) -. Non si possono fare tutti questi errori contro una squadra come questa che poi sa come punirti in transizione o contropiede”. Otto delle ultime undici sconfitte dei Clippers sono arrivate con la doppia cifra di scarto: di queste, oltre al -26 di ieri notte, anche un altro -21 rimediato da Philadelphia lo scorso 9 febbraio.

LA Clippers: Thornton 20 (4/7, 2/4, 6/7 tl), Maggette 16, Mobley 12, Kaman 10. Rimbalzi: Maggette 9. Assist: Knight 7.

Philadelphia: Iguodala 18 (7/9, 1/3), Williams 16, Young e Green 13, Dalembert e Carney 12. Rimbalzi: Dalembert 12. Assist: Miller 8.

Gazzetta.it

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Noah jr tra parquet e voto

"Obama la persona giusta"

Il francese figlio d'arte si confessa: "Con i Bulls è dura ma imparo molto. Mio padre? Un amico cui posso dire tutto. Gli Stati Uniti hanno bisogno di uno come Barack"

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Joakim Noah (Chicago, a des.) in lotta con Foster (Indiana). Afp

PARIGI, 4 marzo 2008 – Stessi capelli, stessi denti. Ma soprattutto stesso stile e pensiero. Come il padre Yannick, e il nonno Zacharie, Joakim Noah si sta affermando nello sport di alto livello. Né tennis, né calcio. Il mondo di Noah Jr ruota intorno al basket. L’Nba, Chicago Bulls. Ma non solo. Come il padre, l’impegno extrasportivo si concretizza in prese di posizione senza compromessi: contro il razzismo e in favore di Barack Obama, candidabile democratico alla corsa alla Casa Bianca.

SAGA – In Francia, il nuovo Noah è già considerato una stella. I due campionati universitari vinti con i Florida Gators gli sono bastati per entrare nel cuore dei francesi. Ma Joakim piace anche perché fa rivivere la leggenda di Yannick, che vinse a sorpresa il Roland Garros nel 1983 scrivendo una pagina storica del tennis, per poi convertirsi in cantante di successo e guru psicologico per la nazionale di calcio del Camerun. La saga Noah era cominciata nel 1961 con il nonno Zacharie, campione di Francia con la squadra di calcio del Sedan.

SOGNO – Cresciuto tra la banlieue chic di Parigi e New York, Joakim si è rifatto un nome nel basket. Dopo i due campionati universitari vinti con i Gators è stato messo sotto contratto dai Chicago Bulls: "Il mio sogno". L’inizio di stagione difficile però non lo preoccupa: “Vivo un periodo di transizione, è dura ma imparo molto”.

SPIRITO - Lo spirito giusto, trasmessogli dal padre: “Più che un padre lo considero un amico a cui posso dire tutto. Con lui posso pure andare in discoteca. Non mi ha mai vietato nulla, ma mi ha sempre spinto a pormi delle domande, a chiedermi cosa conta nella vita”.

OBAMA – Da qui le prese di posizioni contro il razzismo e anche in politica. Noah jr ha tre nazionalità: svedese (per la madre), francese e statunitense (è nato a New York). “Votare – spiega al magazine dell'Equipe – è importante. In certi paesi non ne hai neanche il diritto, per cui penso che per me sia quasi un obbligo. Soprattutto oggi con un tipo come Barack Obama. Lui è la persona giusta. Questo paese ne ha bisogno”. La saga è solo all’inizio.

Gazzetta.it

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Yao Ming, operazione riuscita

Sarà alle Olimpiadi di Pechino

Perfettamente riuscito l'intervento al piede sinistro del centro di Houston: quattro mesi per tornare come prima. "Sono molto sollevato", dice. E senza di lui i Rockets ne vincono due su due

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Tom Clanton, medico dei Rockets, spiega la frattura di Ming. Afp

NEW YORK, 4 marzo 2008 - Il bollettino medico dovrebbe far tirare un sospiro di sollievo agli sportivi cinesi e a tutti i tifosi dei Rockets. L’intervento chirurgico al piede sinistro al quale si è sottoposto Yao Ming nella giornata di lunedì è perfettamente riuscito. Ci vorranno quattro mesi per rivedere il centro cinese sul parquet per cui l’olimpiade di Pechino, che vede come uomo immagine proprio il centro dei Rockets, non è a rischio.

GARANZIE - Yao Ming non lo ha voluto dire pubblicamente ma ha confidato al suo entourage che si sarebbe sottoposto a un intervento chirurgico solamente dopo aver avuto dai medici la garanzia di poter indossare la maglia della nazionale cinese alle olimpiadi. Altrimenti Yao avrebbe optato per la rieducazione, il lavoro in palestra e avrebbe stretto i denti, giocando anche su un piede solo a Pechino. Troppo, infatti, l’amore del giocatore di Houston per la sua nazionale. Ma il dottor Tom Clanton, che ha effettuato l’intervento chirurgico, gli ha dato tutte le rassicurazioni del caso. Quattro mesi per tornare come prima. Esultano quindi i vertici della federazione cinese mentre cambia poco per la dirigenza dei Rockets, conscia del fatto che Yao sarebbe comunque rimasto al palo per il resto della stagione Nba.

SOLLIEVO - “L’operazione è perfettamente riuscita - sostiene in un comunicato il dottor Clanton - continueremo a monitorare i progressi di Yao e poi inizieremo una rieducazione molto aggressiva”. Scongiurata l’ipotesi di una sua assenza all’evento più importante, almeno fino a questo momento, della sua carriera, Yao può quindi tirare un sospiro di sollievo. "Sono molto sollevato, tutto è andato per il verso giusto – commenta il lungo dei Rockets -: vorrei ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino in questo momento. Adesso voglio iniziare il prima possibile la rieducazione. Appena mi sarà possibile tornerò con i miei compagni di Houston, per dare il mio incitamento dalla panchina”.

PROSPETTIVE - Pur privi di Yao Ming i Rockets sono riusciti a vincere le ultime due gare, fondamentale in prospettiva playoff soprattutto il successo di domenica su Denver, portando quindi a 15 il filotto di vittorie. Ma senza il centro cinese Houston, naturalmente, non spaventa più come prima gli agguerritissimi avversari della Western Conference. Per i tifosi dei Rockets quindi la giornata di lunedì non ha avuto un epilogo così positivo come per i milioni di tifosi di Yao sparsi per tutta la Cina. L’olimpiade di Pechino senza il suo protagonista più atteso, infatti, non avrebbe avuto lo stesso sapore.

Gazzetta.it

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BASKET, NBA: REINTEGRATO ANDERSEN

Dopo una esclusione di due anni, la NBA e la associazione giocatori (NBPA) hanno reintegrato Chris Andersen nella lega. Il giocatore era stato estromesso il 27 gennaio 2006 dopo essere risultato positivo ad una sostanza proibita dal programma antidoping. I diritti di Andersen appartengono ai New Orleans Hornets, che hanno 30 giorni di tempo per offrire un contratto al giocatore.

Repubblica.it

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Raptors, nuovo scivolone

Il Mago si arrende ai Magic

A Orlando, Toronto regge l'urto dei padroni di casa fino all'ultimo quarto, quando crolla. La squadra canadese, e Bargnani in particolare, soffre più del dovuto l'assenza di Bosh: finisce 102-87

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Parker dei Raptors cerca di contrastare Nelson che va a canestro. Ap

NEW YORK, 5 marzo 2008 - Seconda brutta prestazione consecutiva per i Raptors i quali privi di Chris Bosh non riescono a mettere in difficoltà i Magic e vengono superati 102-87. Davvero una performance da dimenticare per la squadra canadese che fa troppa confusione in attacco e non riesce ad approfittare della serata poco brillante di Dwight Howard, limitato soprattutto dai problemi di falli. L’All Star di Orlando, infatti, non incide nei primi tre quarti del match (tre soli punti con 1/3 dal campo) ma poi torna a far male alla difesa di Toronto proprio nell’ultimo quarto, realizzando 16 punti. I canestri di Howard permettono così a Orlando di staccare Toronto e di portare a casa il successo.

DELUSIONE - Delude anche Andrea Bargnani il quale non riesce a trovare ritmo in attacco chiudendo con sei punti (2/9 da due, 0/2 da tre e 2/2 ai liberi), cinque rimbalzi e due assist. L’azzurro prova a dare il suo contributo attaccando il canestro, ma non è serata e la mancanza di Bosh finisce per penalizzarlo più del previsto. I Raptors pur giocando una partita non particolarmente brillante, riescono a rimanere aggrappati ai padroni di casa fino all’ultimo quarto, poi però quando Howard accelera Toronto risponde con il solo TJ Ford. Il playmaker tiene vive le speranze della squadra canadese realizzando 13 dei suoi 20 punti nel quarto periodo ma Hedo Turkoglu e soprattutto Howard nelle battute finali fanno la differenza e i Raptors vanno ko.

IL PESO DELL'ASSENTE - “Giocare senza Chris è molto difficile – prova a mettere le mani avanti Sam Mitchell – naturalmente lui è un giocatore fondamentale per la nostra squadra. Ma gli infortuni fanno parte del gioco e non possiamo cercare alibi inutili.” Toronto senza Bosh non riesce a produrre soprattutto nella zona pitturata. Al 2/11 di Bargnani si aggiunge anche un deludente 1/7 di Rasho Nesterovic e un 2/7 di Jamario Moon. I lunghi di Toronto, quindi, staccano e le discrete prestazioni di Anthony Parker e, soprattutto, di TJ Ford, quindi non bastano. Ora Toronto deve tornare in carreggiata il più presto possibile, evitando altri scivoloni già dalla gara di mercoledì contro gli Heat.

Orlando: Turkoglu 24 (8/13, 2/3), Lewis 22, Howard 19. Rimbalzi: Howard 14. Assist: Turkoglu 8. Toronto: Ford 20 (7/11, 1/2), Parker 19. Rimbalzi: Delfino, Parker 9. Assist: Calderon, Delfino 3.

Gazzetta.it

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Spurs e Lakers, volata lunga

Phoenix fatica ma è in corsa

San Antonio e Los Angeles continuano a vincere e continuano il testa a testa per il predominio nella Western Conference. I Suns non mollano però Shaq resta un problema. Golden State a valanga, ma Belinelli non c'è

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Manu Ginobili in penetrazione nell'area dei Nets. Afp

NEW YORK, 5 marzo 2008 - Decima vittoria consecutiva per San Antonio, che continua il testa a testa nella Western Conference con i Lakers di super Bryant. Phoenix passa faticando a Porland, Detroit vince in rimonta contro Seattle. Show di Golden State ad Atlanta, ma Belinelli ancora non c’è.

San Antonio Spurs-New Jersey Nets 81-70

"Pensate solo a questo: hanno vinto tirando con il 33% dal campo. Questo dato dimostra da solo quanto sono forti". Le parole sono di Lawrence Frank, coach dei Nets. La partita è stata da "sporchi, brutti e cattivi", e in questo contesto gli attuali campioni della NBA sono pressoché imbattibili. Decisiva la parte centrale della partita: i parziali combinati del secondo e terzo quarto dicono 46-27 per gli Spurs, che raccolgono così la decima vittoria consecutiva e rimangono al vertice della Western Conference. Ma se pensate che San Antonio sia soddisfatta della gara, vi sbagliate. "Non abbiamo giocato bene, non è stata una prestazione memorabile né in attacco, né in difesa", dice coach Gregg Popovich. Gli fa eco Tim Duncan: "Abbiamo difeso male, abbiamo tirato male (26/77 dal campo), ma abbiamo comunque fatto abbastanza per vincere". E dire che i Nets sono partiti bene (+7) con la tripla di Marcus Williams a 8 secondi dalla fine del primo quarto (24-17), ma una volta raggiunti e superati dalla tripla di Ime Udoka nel secondo quarto, non hanno avuto più scampo. Per San Antonio è l’undicesima vittoria consecutiva contro New Jersey, che ha schierato per la prima volta in quintetto Devin Harris da quando è arrivato in cambio di Jason Kidd.

San Antonio: Duncan 29 (11/21, 7/9 tl), Ginobili 12, Parker 11, Bowen 10. Rimbalzi: Duncan 12. Assist: Ginobili, Duncan e Udoka 3.

New Jersey: Carter 19 (8/14, 0/4, 3/3 tl), Williams 16, Harris 13, Jefferson 10. Rimbalzi: Krstic 10. Assist: Harris 7.

Portland Trail Blazers-Phoenix Suns 92-97

Solo 6 punti per Shaquille O’Neal, ma i Suns sono comunque riusciti a spuntarla al Rose Garden resistendo alla rimonta dei padroni di casa. La squadra di D’Antoni, infatti, ha giocato un gran primo tempo portandosi anche oltre i 20 punti di vantaggio (51-30 con Raja Bell nel secondo quarto), ma Brandon Roy e compagni non hanno mai mollato: prima con Blake (-6), poi soprattutto con Przybilla e Outlaw (87-89), poi con 41 secondi sul cronometro un buon Amaré Stoudemire mette a segno i tiri liberi del 91-87. Sull’azione successiva, Channing Frye va per il tap-in dopo l’errore di Roy, ma gli viene sanzionata un’interferenza che annulla i due punti, consegnando la gara ai Suns.

Portland: Roy 25 (10/14, 0/4, 5/6 tl), Outlaw 14, Aldridge, Jack e Frye 11. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Blake e Roy 4.

Phoenix: Stoudemire 22 (7/18, 8/9 tl), Nash 19, Hill 18, Diaw 14. Rimbalzi: O'Neal 14. Assist: Nash, Barbosa e Hill 4.

Sacramento Kings-Los Angeles Lakers 105-117

Non saranno affascinanti come Shaq e Kobe, ma Pau e Kobe al momento vanno bene lo stesso. E funzionano. In particolare il #24, che segna 17 punti nell’ultimo quarto contribuendo alla fuga decisiva dei suoi Lakers. Anzi, di più: Bryant quei 17 punti (di cui 11 consecutivi) li ha segnati tutti negli ultimi 5’56 di gioco, contribuendo al sorpasso (101-100 ai tiri liberi con 4’04 sul cronometro) e conducendo i suoi alla vittoria (36-18 il parziale del quarto periodo). Sacramento, che è stata avanti anche di 13 punti a 5’31 dalla fine del terzo quarto (77-64 con canestro e fallo di Miller), è tornata a subire la legge dei Lakers, come ai vecchi tempi (ricordate le sfide playoff di qualche anno fa?).

Sacramento: Artest 23 (10/19, 0/4, 3/3 tl), Martin 23 (7/14, 1/3, 6/6 tl), Salmons 17, Udrih 15, Miller 14. Rimbalzi: Moore 13. Assist: Miller 4.

LA Lakers: Bryant 34 (10/23, 0/3, 14/16 tl), Gasol 31, Odom 19, Fisher 17. Rimbalzi: Odom 12. Assist: Fisher 6.

Detroit Pistons-Seattle SuperSonics 100-97

Troppo bello, troppo presto per Seattle, che ha chiuso avanti per 41-28 il primo quarto (con l’82% al tiro) ma non ha avuto il tempo di godersela appieno. È stata comunque una vittoria difficile per i Pistons, che dopo aver rimontato hanno comunque faticato fino alla fine per aver ragione di Kevin Durant e compagni. Un 13-2 in apertura di ultimo quarto sembrava mettere decisamente la gara dalla parte di Detroit (90-80 a 5’41 dalla fine) ma un controparziale chiuso da Earl Watson ma con 7 punti di Durant rimetteva tutto in discussione (96-94 a 43” dalla sirena). A chiudere i conti ci pensa Billups: prima trova Amir Johnson per due punti nel traffico, poi a 8” dal termine ridà 6 punti di vantaggio ai suoi dalla lunetta.

Detroit: Prince 24 (6/14, 2/3, 6/7 tl), Billups 20, Hamilton 18. Rimbalzi: Maxiell 9. Assist: Billups 9.

Seattle: Watson 23 (8/12, 0/2, 7/8 tl), Durant e Wilcox 20, Green 15. Rimbalzi: Wilcox e Petro 10. Assist: Watson 7.

Atlanta Hawks-Golden State Warriors 118-135

Vittoria numero 16 in trasferta per i Warriors, il massimo dalla stagione 1993-94. Primo tempo da pistoleri assoluti (70-68 per gli Hawks), ma a quel ritmo sono i ragazzi di Nelson a trovarsi meglio. E infatti Atlanta cala nel terzo quarto, Golden State invece risponde con un break di 15-0 (10 dei quali di Stephen Jackson) per andare a condurre 88-74 con 7’46 prima dell’ultimo intervallo. Atlanta prova a restare in scia, ma un altro break (11-0) nell’ultimo quarto allontana in maniera definitiva gli ospiti (115-95 con Pietrus a 8’15 dalla fine).

Atlanta: Johnson 38 (8/15, 5/7, 7/7 tl), Williams e Smith 20, Horford 14, Stoudamire 12. Rimbalzi: Smith 11. Assist: Bibby e Johnson 6.

Golden State: Davis 35 (15/21, 1/4), Jackson 29, Ellis 20, Pietrus 19, Harrington 13. Rimbalzi: Pietrus 12. Assist: Davis 9.

Chicago Bulls-Memphis Grizzlies 112-97

I Bulls lo stavano rifacendo: sprecare un clamoroso vantaggio in casa. Dopo il ko subito da Washington, però, stavolta i ragazzi di Boylan hanno trovato il modo di fermare in tempo l’emorragia. Dopo cinque minuti del terzo quarto, infatti, i padroni di casa conducevano agilmente per 69-39, vantaggio ridotto a 13 lunghezze con 2’17 da giocare prima dell’ultimo quarto (75-62 con Rudy Gay). Come detto, però, stavolta i Bulls non si sono disuniti di fronte alla rimonta, mantenendo un comodo vantaggio fino alla fine, incrementandolo con 7 punti in fila di Gordon (109-91 a 1’37 dalla fine).

Chicago: Deng 21 (8/16, 0/1, 5/5 tl), Gooden 21 (10/15), Nocioni 20, Hinrich 19, Gordon 16. Rimbalzi: Gooden 14. Assist: Hinrich 12.

Memphis: Lowry 24 (7/11, 1/1, 7/8 tl), Gay e Milicic 21, Crittenton 17. Rimbalzi: Warrick 10. Assist: Lowry e Crittenton 4.

Minnesota Timberwolves-Charlotte Bobcats 89-109

Charlotte interrompe una serie di 9 sconfitte consecutive in trasferta, pur senza Gerald Wallace, con un eccellente Jason Richardson e un buon apporto del tiratore Matt Carroll. I Bobcats non vincevano due partite di fila da metà gennaio. Minnesota è stata avanti nel terzo quarto (62-59 con 8’22 nel 3q con due triple consecutive di Ryan Gomes), ma le triple di Jared Dudley e Richardson hanno messo le cose a posto per gli ospiti nell’ultimo periodo (+12 Bobcats, 93-81 a 6’03). Da lì in avanti, una sola squadra in campo e sconfitta numero 47 per Marko Jaric e compagni.

Minnesota: Jefferson 18 (8/19), Gomes, Foye 16, Smith 15, Telfair 12. Rimbalzi: Jefferson 11. Assist; Telfair 9.

Charlotte: Richardson 25 (3/9, 4/8, 5/6 tl), Okafor 19, Carroll 14, Felton e Dudley 14, Mohammed 10. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: Felton 10.

Gazzetta.it

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Eurolega, Siena inciampa

A Belgrado festa rinviata

La Montepaschi parte piano, poi risale e controlla. Partizan avanti a 1'26'' dalla fine, poi sul 76-75 Stonerook sbaglia i liberi decisivi e commette antisportivo quando mancano 3''. Finisce 78-75. Per il primo posto nel girone decisiva la trasferta ad Atene

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Shaun Stonerook contrastato da Milenko Tepic. Ap

BELGRADO (Ser), 5 marzo 2008 - Siena spreca una grande occasione e si complica la vita nella strada che dovrebbe portarla alle Final Four di Madrid. Ha la partita in mano sul caldissimo campo del Partizan, ma se la lascia sfuggire almeno due volte. Prima permettendo il rientro e il sorpasso ai serbi nei 5' finali, poi fallendo con Stonerook i due liberi della vittoria a 3" dalla sirena. Il passaggio ai playoff è rimandato, anche se per nulla compromesso, ma per il primo posto nel girone ora ci sarà da sudare, con la sfida di giovedì prossimo ad Atene con il Panathinaikos che diventa fondamentale, partendo però dal +9 dell'andata.

LA GARA - Siena ha un approccio molle alla gara, con McIntyre (limitato nei movimenti laterali da una caviglia malconcia), che fatica contro Milt Palacio. L'ex bostoniano ha un fisico da linebacker della Nfl e cerca di sfruttarlo portando sottocanestro il minuto play dei toscani. Sono dell'unico straniero del Partizan i primi 4 punti della gara e sua è anche limpronta sul 14-6 che dopo 7'30'' sembra portar cattivi presagi in casa Mps. I tricolori trovano anche buon tiri ma li sbagliano (6/15 in avvio), segno invece che le cose prima o poi si sistemeranno. Accade con l'ingresso in campo di Vlado Iliesvki. Siena ritrova ritmo in attacco, anche se i serbi ora difendono con grande fisicità. Sono le triple di Stonerook (3/5 nel primo tempo) a permettere all'Mps di operare prima l'aggancio a quota 21 (7'14'' dalla pausa) e poi il sorpasso con un break di 8-1 che le regala il massimo vantaggio della prima frazione sul 29-34, con 4 punti di Eze. Il nigeriano trova spazi all'interno della zona serba, ''ancorata'' dall'immobile Vranes. Si va al riposo con i campioni d'Italia avanti di due punti (32-34).

RIPRESA - La ripresa pare avere lo stesso canovaccio: il Partizan aggredisce e piazza un 5-0 tutto di Pekovic (37-34), ma l'Mps risponde alla grande, con una difesa asfissiante che toglie ossigeno ai serbi, li costringe a perdere palloni su palloni e restare a secco per quasi 7'. Sotto l'altro canestro è la coppia McIntyre-Eze a fare il bello e cattivo tempo. Una serie infinita di pick and roll portano il centro di Siena a realizzare 10 punti nel quarto e la Montepaschi a toccare il +11 sul 41-52 al 27'. Stonerook fallisce la tripla del +14 che potrebbe forse chiudere il match e il Partizan trova l'energia per mettere assieme un mini parziale, ispirato da Milenko Tepic, che gli vale il -7 a fine terzo quarto (47-54). Il break si dilata con un 5-0 in avvio di ultima frazione, con lo stesso Tepic e Palacio (52-54). Ma ogni volta che il Partizan alza la testa, Siena lo rimanda sotto, tornando a mordere in difesa. Stavolta tocca a Lavrinovic (7 punti in fila), sin lì corpo estraneo visti i 3 falli a carico nel 1° tempo. Sono poi ancora Stonerook e McIntryre a firmare il nuovo allungo (60-68 a -4'). Sembra fatta, ma Palacio ha altre idee. Dalla lunetta fa 4/4 per il -4 (64-68) a -3'30". McIntyre perde un pallone pesantissimo e Pekovic con due liberi fa -2 (66-68 a -2'45'').

IL FINALE - Siena ora non trova più facili tiri, pasticcia e perde un'altra palla, con Palacio che in contropiede pareggia a -2'12". E' la tripla di Veljkovic dall'angolo a -1'26" a dare il +1 ai serbi (71-70), mentre è l'errore dai 6.25 di Stonerook a -54'' a costringere l'Mps a inseguire con il fallo sistematico. Sbaglia però anche Sato, imitato da Kecman (76-73 a -19''). McIntyre fa -1 (76-75) a -13''. Palla al Partizan che però la butta via sulla rimessa con Veljkovic, che va poi a commettere fallo su Stonerook a 3'' dalla fine. L'ex canturino ha i due liberi della vittoria, ma li fallisce entrambi, commettendo poi antisportivo su Kecman. Finisce così. Peccato.

Belgrado: Palacio 26, Pekovic 16, Velickovic 10

Siena: Eze 16, McIntyre 16, Stonerook 13

Gazzetta.it

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