Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

Nba e dintorni...


sateo

Messaggi raccomandati

Braves e palla a spicchi

L'altra faccia dell'Ncaa

La storia della squadra di Alcorn State, uno dei college meno famosi del campionato universitario statunitense. Budget ridotto all'osso, poche vittorie (3 su 24), allenatore-insegnante e giocatori-autisti per risparmiare sui costi

ncb_alcorn_bench_600--346x212.jpg

Gli Alcorn State Braves hanno un record di 3 vinte e 21 perse

MILANO, 15 febbraio 2008 - Si chiamano Braves, e forse non a caso, i ragazzi dell'università di Alcorn State. 'Coraggiosi', perché a differenza di molte altre squadre del campionato Ncaa, continuano imperterriti a giocare, nonostante le evidenti difficoltà logistiche. Su 339 atenei partecipanti ai campionati universitari di pallacanestro, il budget dei Braves è il terz'ultimo; tanto per fare un paragone, i Florida Gators con dieci milioni di dollari all'anno provvedono a un solo atleta. Bene, dividete per tre la cifra appena citata e avrete, spicciolo più, spicciolo meno, i soldi a disposizione per tutti i Braves.

POESIE DA VIAGGIO - Da Lorman, Mississippi, profondo sud degli Stati Uniti, dove ha sede l'ateneo, i ragazzi di Alcorn State si muovono sempre e solo in pullman. Aerei? Manco a parlarne. Anzi, il più delle volte alla guida del mezzo si mette uno studente, per risparmiare qualche soldo. Durante le trasferte, a bordo, non si dorme e non si ascolta musica. Si recitano poesie, a seconda dei gusti dei giocatori. L'allenatore Samuel West (che guadagna 25 mila dollari l'anno), poi, deve fare anche da insegnante; così a rotazione interroga i ragazzi sulla storia afro-americana. Ogni viaggio diventa una visita culturale. "Si gioca contro Alabama State? Perfetto, allora andiamo a vedere il Martin Luther King Museum". Coach e maestro. Per le cene, infine, c'è un solo rimedio: McDonald's.

POCHI RISULTATI - Non che agli allenamenti vada meglio. Gli ascensori non funzionano, e su otto docce negli spogliatoi, solo due hanno l'acqua calda. Lo staff tecnico, a parte i giocatori e coach West, consiste solo in un vice-allenatore. Stop. E' dunque impossibile, come dire, migliorare la squadra con questi mezzi. I risultati sul campo, inevitabilmente, ne risentono. Su 24 partite disputate fin qui nella Southwestern Athletic Conference (Swac), i Braves ne hanno vinte appena tre di cui due al supplementare. L'ultima, un mese fa. Ben altro ruolino di marcia rispetto agli Anni 70 e 80, quando Alcorn State era, tra le cosiddette Hbcu (le università storicamente per studenti afro-americani) sicuramente la più forte, grazie al lavoro del leggendario allenatore Davey Whitney a cui è stato dedicato l'impianto da 7000 posti dove giocano i Braves. Anzi, più che forte: la prima Hbcu a superare il primo turno a un torneo Ncaa, nel 1980.

DISINCANTO E ONORE - Tra gli studenti di Alcorn State, quasi nessuno ha raggiunto livelli eccelsi nella pallacanestro. Tranne uno: Larry Smith, per 13 anni allenatore nella Nba, e vice di Rudy Tomjanovich ai tempi dei Rockets due volte campioni. E' andata meglio in altri campi. Steve McNair e Donald Driver, stelle della Nfl, hanno vestito la maglia dei Braves, seppur quella di football che è la grande passione nell'ateneo. In ambito cinematografico, poi, ha fatto carriera Michael Clarke Duncan, gigantesco protagonista del "Miglio verde". Ma torniamo al basket, ai giocatori attuali di Alcorn State, che possono solo sognare il 'torneo Ncaa. Per loro la "March madness", la follia di marzo, che accompagna il campionato più seguito degli Stati Uniti, rimane un miraggio. "Non abbiamo grandi mezzi a disposizione, è vero; però siamo orgogliosi di noi stessi - dice la guardia Jumane Reed -. Da sempre c'è stato un Davide che ha sconfitto Golia. Guardate al dottor King". Martin Luther, ovviamente. Il coraggio, si vede, non manca.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 1,5k
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

Dall'America all'Italia

Che pallacanestro volete?

Dibattito intitolato "America! Madre o matrigna per il basket italiano?" lunedì sera a Brescia con Peterson, Bianchini e Taurisano. Gli spunti più interessanti dei lettori di Gazzetta.it affrontati dai partecipanti

2084556--346x212.jpg

Dan Peterson, 72 anni, alla mostra America! di Brescia. Sioli

BRESCIA, 15 febbraio 2008 - "America! Madre o matrigna per il basket italiano?": un titolo forte per un dibattito che avrà dagli ospiti alcune delle menti più brillanti della pallacanestro italiana. E' quanto avverrà lunedì sera presso la Camera di Commercio di Brescia nell'ambito di una serie di eventi collaterali alla mostra America! che è in corso presso il Museo di Santa Giulia.

PARTERRE DE ROI - Testimonial della serata sarà Dan Peterson, il perfetto anello di congiunzione delle due realtà, che vivacizzerà la serata a cui parteciperanno anche Valerio BIanchini, attualmente allenatore di Varese, e Arnaldo Taurisano, uno scudetto e quattro coppe internazionali come allenatore di Cantù. Alla vigilia del loro incontro ufficiale, come rappresentanti di Fip e Lega, sarannno presenti anche Fausto Maifredi e Francesco Corrado.

DI' LA TUA - I lettori di Gazzetta.it sono invitati a dire la loro nell'apposito spazio del "Di' la tua". Come vorrebbero cambiare il basket ? Quali regole vorrebbero vedere realizzate magari prendendo spunto da qualche principio in voga negli Stati Uniti? Come separare i campionati pro da quelli dilettantistici? Gli spunti più interessanti saranno proposti ai partecipanti e diventeranno tema del dibattito.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Frattura alla schiena

Lungo stop per Hackett

Il playmaker italiano di Southern California è alle prese con un infortunio da stress: la sua stagione potrebbe essere finita. Pessimista l'allenatore Floyd, più ottimisti il trainer e la superstar Mayo

2121377--346x212.jpg

Daniel Hackett è nato il 19 dicembre 1987. Ap

LOS ANGELES (California), 15 febbraio 2008 - Brutte notizie per Daniel Hackett, playmaker della Southern California University e anche regista della Nazionale italiana di Carlo Recalcati che a settembre dovrà disputare le qualificazioni per l'Europeo 2009. A Hackett, che da un paio di settimane era alle prese con un problema ad un'anca, è stata diagnosticata una frattura da stress nella parte inferiore della schiena. Per lui non ci sarà bisogno di un intervento chirurgico, ma la sua stagione con la maglia dei Trojans è verosimilmente finita.

TORNA NON TORNA - "Da come me l'hanno venduta - ha detto il coach di Usc Tim Floyd - lo scenario è che per questa stagione non giocherà più. Affronteremo il resto del campionato come se non ci fosse, ma con la speranza di poterlo riavere in qualche momento della stagione". Più ottimista il trainer della squadra Bobby Walls: "Non c'è una prognosi precisa per il recupero: potrebbe essere una settimana, potrebbero essere sei". Di certo il gonfiore della zona interessata non ha ancora permesso a Daniel di iniziare una terapia riabilitativa.

PARLA MAYO - A sostegno di Hackett, 9.4 punti con 3.9 rimbalzi e 3.6 assist di media in 22 partite giocate, arriva il compagno di squadra e stella della squadra O.J. Mayo una cui gomitata, che qualcuno definì non del tutto involontaria, gli ruppe una mandibola in precampionato: "Senza di lui saremo costretti a giocare meglio tutti. Daniel è dispiaciuto di essere infortunato, ma ora ha bisogno di guarire. Non c'è bisogno che rischi di aggravare la sua condizione col rischio di perderlo per la stagione. Forse avremmo dovuto tenerlo fermo nelle due partite precedenti quando ha giocato infortunato".

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

I 50 anni di Oscar Schmidt

Auguri alla Mano Santa

Il brasiliano, miglior realizzatore di sempre del nostro campionato, festeggia il mezzo secolo. Oggi fa il commentatore e non si dimentica del suo passato: "Vorrei mandare un bacio a tutti gli italiani" 

1092816--346x212.jpg

Oscar Schmidt con Dino Meneghin all'All Star Game di Genova nel 2003. Lapresse

RIO DE JANEIRO (Brasile), 16 febbraio 2008 - Un gigante del basket, in tutti i sensi, compie 50 anni di cui 32 spesi sui parquet di tutto il mondo. Oscar Schmidt, 205 centimetri, idolo a Caserta e Pavia, nato a Natal nello stato brasiliano di Rio Grande do Norte, spegne 50 candeline e lo fa ancora parlando del suo tema preferito: la pallacanestro, facendo delle conferenze sul tema e nel ruolo di commentatore delle emittenti Globo e SporTV.

MAGLIE RITIRATE - "Sono molto felice. Non tutti possono festeggiare i 50 anni sentendosi realizzati come me. Prima mi guadagnavo la vita giocando a basket, adesso lo faccio parlandone". Il suo cuore batte ancora forte quando pensa alle esperienze a Caserta e a Pavia: "I miei grandi momenti in Italia furono le loro promozioni alla massima divisione. Provai una gioia immensa in quelle due città. Vorrei mandare un bacio a tutti gli italiani". Oscar ha lasciato delle radici in Campania e in Lombardia, dove gli resero omaggio togliendo rispettivamente le maglie 18 e 11 (oggi indossata da Heinrich, ma è una nuova società), come fece poi il Flamengo, rossonero di Rio dove chiuse la sua carriera agonistica nel 2003, col numero 14.

CRITICHE - O'Rey do triple, come era chiamato in Italia, o Mao Santa (mano santa), come è soprannominato in Brasile, ammette di non seguire molto il basket italiano attualmente: “È la distanza che ci separa. A volte mi chiama qualcuno per commentare i risultati”. Se il basket italiano non passa un gran momento, quello brasiliano è bersagliato dalle critiche di Oscar: “L’ultimo grande risultato fu nel 1987 (vittoria sugli Usa nella finale dei Panamericani d’Indianapolis con partita strepitosa di Oscar ndr). Siamo rimasti fuori dalle ultime due Olimpiadi e per Pechino dovremo sperare nel ripescaggio. Mancano risultati, mancano sponsor, mancano nuovi giocatori, mancano i mass media. Il basket brasiliano è in preda alla confusione: è povero di idee, di valori, di tutto".

NOSSA LIGA - Lo spagnolo Moncho Monsalve, a Mestre per un breve periodo nel 1982-83, è stato recentemente nominato c.t. della nazionale brasiliana. La nomina di uno straniero ha suscitato proteste. Oscar approva, ma con riserva: “Come terapia choc va bene. Cercare di qualificare il Brasile a Pechino e guidare la nazionale all’olimpiade. Ma non può essere una soluzione a lungo termine". Oscar fu il creatore della Nossa Liga, lega alternativa a quella ufficiale, ma il progetto non è mai decollato: "Ho fatto la mia parte. La situazione è triste. Era meglio quando ero sul parquet. Molti club hanno disertato. Oggi la lega ancora esiste, ma non ha più il suo campionato. Alcuni avevano paura di giocare una competizione alternativa a quella della confederazione”. Auguri Oscar, grande campione: vincere non è mai stata la cosa che ti riusciva meglio, ma nessuno ha saputo fare canestro come te.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Bryant, mignolo fuori uso

ma è costretto a giocare

La stella dei Lakers dovrebbe operarsi ma prima dell'Olimpiade non ne vuole sapere. Intanto le rigide regole dell'All Star Game ne assicurano la presenza domenica: se salta il match, scatta una giornata di squalifica. Los Angeles chede un compromesso

0JW7P8WF--346x212.jpg

Fasciatura al mignolo per Kobe Bryant nell'ultimo match. Reuters

NEW YORK, 16 Febbraio 2008 - Kobe Bryant crea di nuovo problemi ai Lakers. Questa volta non sono le bizze della stella di L.A. a far preoccupare Phil Jackson ma le sue condizioni fisiche. Kobe, infatti, si è procurato un serio infortunio ai legamenti del dito mignolo della mano destra. Sembrava una cosa da poco, invece gli esami hanno dato un responso ben più drammatico.

SOTTO I FERRI -Bryant dovrebbe infatti operarsi costringendo i Lakers a fare a meno del loro leader per almeno sei settimane. Una diagnosi davvero impietosa per una squadra che ha sì rubato Pau Gasol ai Grizzlies, ma deve comunque fare i conti con il forfait di Andrew Bynum. Bryant però dell'operazione in questo momento non vuole proprio sentir parlare. Il giocatore di Los Angeles, infatti, proverà a stringere i denti e a rimandare l'intervento dopo l'olimpiade di Pechino. Con queste premesse la sua assenza nel match di domenica sembrava praticamente scontata ma Kobe adesso deve fare i conti con le ferree regole della Nba.

COMPROMESSO - Il regolamento, infatti, parla chiaro: se un giocatore partecipa all’ultima gara prima dell'All Star Game e a quella successiva alla manifestazione, allora è "costretto" anche a giocare nella gara delle stelle. Pena una squalifica di una giornata. "Se devo essere sincero, preferirei non giocare – confessa Kobe Bryant – ma cosa posso fare? Non voglio sicuramente farmi squalificare". I Lakers ora stanno tentando la strada della diplomazia, chiedendo alla Nba un po' di comprensione nei confronti del loro giocatore. Un compromesso potrebbe essere quello di far fare solo una passerella a Bryant per toglierlo dal match dopo pochi minuti. Questo perché i Lakers, con l'arrivo a Los Angeles di Pau Gasol, hanno cominciato a sognare le finali Nba.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Bryant, mignolo fuori uso

ma è costretto a giocare

La stella dei Lakers dovrebbe operarsi ma prima dell'Olimpiade non ne vuole sapere. Intanto le rigide regole dell'All Star Game ne assicurano la presenza domenica: se salta il match, scatta una giornata di squalifica. Los Angeles chede un compromesso

0JW7P8WF--346x212.jpg

Fasciatura al mignolo per Kobe Bryant nell'ultimo match. Reuters

NEW YORK, 16 Febbraio 2008 - Kobe Bryant crea di nuovo problemi ai Lakers. Questa volta non sono le bizze della stella di L.A. a far preoccupare Phil Jackson ma le sue condizioni fisiche. Kobe, infatti, si è procurato un serio infortunio ai legamenti del dito mignolo della mano destra. Sembrava una cosa da poco, invece gli esami hanno dato un responso ben più drammatico.

SOTTO I FERRI -Bryant dovrebbe infatti operarsi costringendo i Lakers a fare a meno del loro leader per almeno sei settimane. Una diagnosi davvero impietosa per una squadra che ha sì rubato Pau Gasol ai Grizzlies, ma deve comunque fare i conti con il forfait di Andrew Bynum. Bryant però dell'operazione in questo momento non vuole proprio sentir parlare. Il giocatore di Los Angeles, infatti, proverà a stringere i denti e a rimandare l'intervento dopo l'olimpiade di Pechino. Con queste premesse la sua assenza nel match di domenica sembrava praticamente scontata ma Kobe adesso deve fare i conti con le ferree regole della Nba.

COMPROMESSO - Il regolamento, infatti, parla chiaro: se un giocatore partecipa all’ultima gara prima dell'All Star Game e a quella successiva alla manifestazione, allora è "costretto" anche a giocare nella gara delle stelle. Pena una squalifica di una giornata. "Se devo essere sincero, preferirei non giocare – confessa Kobe Bryant – ma cosa posso fare? Non voglio sicuramente farmi squalificare". I Lakers ora stanno tentando la strada della diplomazia, chiedendo alla Nba un po' di comprensione nei confronti del loro giocatore. Un compromesso potrebbe essere quello di far fare solo una passerella a Bryant per toglierlo dal match dopo pochi minuti. Questo perché i Lakers, con l'arrivo a Los Angeles di Pau Gasol, hanno cominciato a sognare le finali Nba.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

L'Nba sbarca in Europa?

Per ora soltanto parole

L'ipotesi di un'espansione nel Vecchio Continente torna ogni anno con l'All Star Game. Il boss David Stern pronto a smentire le anticipazioni di Sports Illustrated: selezione di 5 squadre per un totale di 35 franchigie

0JW97RJP--346x212.jpg

L'Nba Commissioner David Stern, 65 anni. Ap

NEW YORK (Stati Uniti), 16 febbraio 2008 - Ci risiamo. Puntuale a ogni All Star Game arriva l'ipotesi di un'espansione della Nba in Europa. Solitamente sono i giornalisti del Vecchio Continente a pressare David Stern nella sua solita conferenza stampa della vigilia, questa volta invece ad anticipare i tempi è stata la prestigiosa rivista Sports Illustrated che, citando fonti vicine al commissioner, ha parlato del progetto di una vera e propria "European Division", cioè di almeno cinque squadre, da creare nei prossimi 10 anni.

RESISTENZA EUROPEA - La Nba così passerebbe a 35 franchigie, davvero tante, ma perlomeno le trasferte delle squadre americane in Europa diventerebbero fattibili (con una sola compagine i viaggi, invece, sarebbero davvero complicati) perché una squadra potrebbe così attraversare l'Atlantico e giocare cinque partite. Senza dubbio un'ipotesi affascinante con la quale Stern sta flirtando da tempo, ma le resistenze della Eurolega e di tutte le leghe nazionali europee è davvero fortissima. Ci sono poi una serie di problemi logistici non facili da superare, a partire dalle differenti condizioni fiscali per gli stipendi ai giocatori a seconda del Paese (in uno sport con la Salary Cap quello diventa un problema quasi insormontabile), alle decisa riluttanza verso il progetto da parte dell'associazione giocatori. Senza dimenticare, cosa che passa in secondo piano anche per Sports Ilustrated, l'eventuale orario di inizio delle gare in Europa.

FUSORARIO - Togliere alle televisioni americane il "primetime", cioè la prima serata, significherebbe diminuire di molto le richieste economiche da parte della Nba. Ma una partita in Europa dovrebbe iniziare per forza di cose alle 8.30 o alle nove della sera, il che significa alle 2.30 o alle tre del pomeriggio nella costa Est. Durante la settimana un orario del genere sminuirebbe non poco il prodotto Nba per i network a stelle e strisce. Stern comunque verrà bersagliato dalle domande dei reporter e l’argomento "espansione in Europa" sarà sicuramente quello più gettonato. Chi lo conosce è convinto che il commissioner farà spallucce e rimanderà al mittente tutti i quesiti sul progetto "Nba Europe".

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Sophomores dilaganti

Bargnani fa il possibile

Nell'antipasto di All Star Game, i giocatori del 2° anno travolgono le matricole 136-109. L'azzurro non si piega allo spettacolo a tutti i costi e chiude con 8 punti (4/6 da due e 0/3 da tre) in 17' minuti di gioco. Gibson (Cavs) mvp del match

0JWBA8RR--346x212.jpg

Lotta a rimbalzo tra Andrea Bargnani e Luis Scola. Reuters

NEW ORLEANS (Stati Uniti), 16 febbraio 2008 - La sfida Rookies-Sophomores non è sicuramente l'appuntamento più affascinante del weekend, lo dicono anche gli spalti della New Orleans Arena, semideserti nonostante i tantissimi biglietti regalati agli studenti delle scuole della Big Easy. Ma lo spettacolo comunque non manca, grazie naturalmente alle giocate individuali di una sfida che come al solito perde la benché minima intensità dopo pochi minuti. Alla fine vincono i Sophomores 136-109, ma il risultato naturalmente conta fino a un certo punto.

ECCO BARGNANI - Andrea Bargnani, abituato come tutti gli europei a giocare sempre "per i due punti" a partite come questa farebbe volentieri a meno ma in una stagione altalenante, nonostante i progressi delle ultime settimane, essere a New Orleans è comunque una soddisfazione per il giocatore italiano. L’azzurro capisce che di palloni ne vedrà molti pochi e prova a sfruttare tutte le opportunità offensive che ha, aprendo le ostilità con i primi due punti del match. Perentoria schiacciata, alla quale fa seguito un canestro dalla media distanza. Poi un errore da tre. Nei primi 1'40'' di gioco ha, quindi, già tentato tre conclusioni. Dall'altra parte Kevin Durant prova a rubare le luci della ribalta e s'inventa un paio di canestri pregevoli anche se le giocate più spettacolari e applaudite nel primo tempo le firma la matricola di Atlanta Sean Williams.

EUROPEI GIU' - Bargnani, intanto, dopo 8'34'' torna in panchina con quattro punti e 2/6 dal campo. Nemmeno Luis Scola e Juan Carlos Navarro sembrano gradire particolarmente l'atmosfera da schiacciata a tutti i costi della gara e fanno soltanto il minimo indispensabile. I Rookies rimangono avanti fino a metà del primo tempo quando i Sophomores riprendono saldamente in mano il match grazie alle triple di un ottimo Daniel Gibson (21 punti in 10' nella prima frazione). Così i giocatori al secondo anno vanno al riposo avanti 66-52. Nella ripresa il trend non cambia. Andrea prova a giocare come si deve e quando penetra tenta anche lo scarico. Naturalmente nessuno lo imita e tutti pensano a come rimpinguare le proprie statistiche.

GIBSON MVP - Bargnani chiude così con otto punti (4/6 da due e 0/3 da tre) in 17' minuti di gioco. I Sophomores, intanto, archiviano la pratica Rookies già all’inizio della ripresa e negli ultimi minuti si divertono sotto le direttive dello spettatore LeBron James che dalla sua postazione a bordo campo "ordina" al compagno di squadra Daniel Gibson di continuare a tirare per portare a casa il premio di Mvp del match, cosa che puntualmente accade. Gibson mette a referto 33 punti tirando solamente dalla lunga distanza (11/20).

Sophomores: Gibson 33 (11/20 da tre), Gay 22, Farmar, Roy 17. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Farmar 12

Rookies: Durant 23 (10/19), Horford 19, Williams 17. Rimbalzi: Willams 10. Assist: Conley 8

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Italia, ostacolo Serbia

sulla strada per l'Europeo

Qualificazioni a Euro 2009, con gli azzurri anche Finlandia, Ungheria e Bulgaria. Recalcati: "Mi piace pensare che anche loro avrebbero voluto evitare noi". Il presidente del Coni Petrucci contrario allo sbarco Nba: "Il nostro basket sia compatto e unito"

0JWC6KCG--346x212.jpg

Il c.t. dell'Italia Carlo Recalcati, 62 anni. Ciam/Cast

VENEZIA, 16 febbraio 2008 - Finlandia, Ungheria, Bulgaria e Serbia. Sono queste le squadre che contenderanno all'Italia la qualificazione agli Europei di basket del 2009. Alla rassegna continentale, in programma in Polonia dal 7 al 20 settembre del prossimo anno, accedono le vincitrici dei 4 gironi e le tre migliori seconde. L'ottavo posto verrà assegnato da un torneo di ripescaggio. Già qualificate Polonia, Russia, Spagna, Lituania, Grecia, Germania, Croazia e Slovenia. Questi gli altri raggfruppamenti: gruppo B Lettonia, Estonia, Portogallo, Macedonia; gruppo C Turchia, Francia, Belgio, Ucraina; gruppo D Repubblica Ceca, Israele, Gran Bretagna, Bosnia Erzegovina.

OSTACOLO SERBIA - Un girone difficile. La pensa così il c.t. degli azzurri, Carlo Recalcati: "Guardando i primi due gironi con Italia e Serbia e l'altro con Francia e Turchia, si capisce subito che sono i due gironi più difficili. Avremmo voluto evitare la Serbia, ma mi piace pensare che anche la Serbia avrebbe voluto evitare l'Italia. Detto questo, il nostro obiettivo è arrivare primi nel girone, con la consapevolezza, però, che si qualificano anche le tre migliori seconde. Perché abbiamo chiesto di giocare nel girone a cinque? Per giocare una partita in più in Italia. È dal gennaio del 2002 che non giochiamo una gara ufficiale in Italia e ne sentiamo la necessità, così come abbiamo tante richieste".

VECCHI E NUOVI - L'incognita principale è legata alla composizione della squadra. "Mi sento di dire che abbiamo anche questo in comune con la Serbia - prosegue Recalcati - nel senso che non conosco ancora la disponibilità dei vari giocatori. Sarà una squadra giovane se ci saranno Bargnani, Belinelli, Hackett e Gallinari, oppure potrei convocare chi sta facendo bene in campionato, anche se non è più giovanissimo, come Alex Righetti. In ogni caso, non potremo prescindere da giocatori con esperienza. Con due partite a settimana sarà come giocare in Eurolega, ci siamo abituati, tutti i giocatori lo sono, e chi non lo è ha la possibilità di fare esperienza".

APPOGGIO CONI - "Non siamo pienamente soddisfatti di questi sorteggi - sono le parole di Fausto Maifredi, presidente della Fip -. La Serbia è un brutto cliente nel girone maschile, mentre in quello femminile, Turchia e Polonia sono avversari temibili". Presente anche il presidente Coni Giovanni Petrucci: "Sono qui per essere vicino alla pallacanestro e alle sue Nazionali che, ne sono sicuro, stanno lavorando per il proprio riscatto. La mancata qualificazione ai Giochi olimpici? Quello che è stato, è stato. Sono venuto anche qui a sottolineare che lo sport italiano è vicino a Fiba e Fip affinché il basket europeo sia compatto e unito". Niente Nba in Europa, dunque.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Avellino e Treviso, che colpi Anticipi vincenti in trasferta

Le prime due sfide della 23ª giornata confermano il gran momento di forma dell'Air Avellino - che vince a Biella e si porta momentaneamente al secondo posto solitario -, e rilanciano Treviso, che sbanca Cantù in volata

0JWCQFFM--346x212.jpg

Alex Righetti a canestro contro Biella: ha segnato 17 punti, miglior marcatore della sua squadra. Ciam/Cast

MILANO, 16 febbraio 2008 - Gli anticipi della sesta giornata di ritorno di serie A registrano due successi esterni. Avellino, fresca di trionfo in coppa Italia, passa a Biella, mentre Treviso vince a Cantù di misura.

ANGELICO BIELLA-AIR AVELLINO 71-82

Erano in tanti ad attendere al varco l'Air, fresca vincitrice della coppa Italia, nell'immediata rivincita della semifinale della Final Eight in casa dell'Angelico Biella. La domanda era semplice: la sbornia di entusiasmo della band di Boniciolli avrebbe causato distrazioni, o i lupi irpini si sarebbero rimessi subito a marciare compatti? Buona la seconda, e fin da subito: Avellino parte bene, con 9 punti della coppia Williams-Smith (3-11) e in meno di 5' va già oltre i 10 punti di margine con la tripla di Green e due punti di Righetti (5-16). L'Air gioca benissimo nel primo quarto, difendendo alla perfezione e muovendo la palla come in allenamento, tenendo nuovamente fuori partita la coppia Bell-Elder. Cavaliero firma il +15 (13-28) poco prima della fine del primo quarto, e a coach Bechi sembra di rivedere il film di Casalecchio. I piemontesi però vogliono dimostrare di esserci: il francesino Ona Embo ruba palla a Green e riporta sotto Biella (19-28), che si avvicina ulteriormente con un 6-0 del trio Rosselli-Pinkney-Cinciarini poco prima della pausa (36-41). Il momento buono dell'Angelico continua: Avellino parte con 1/9 dal campo nel terzo quarto, Biella sembra aver cambiato marcia quando Bell si sblocca dal campo (7 punti in 3') e tocca il primo vantaggio con il suo tap-in per il 53-52. Cavaliero e Righetti reagiscono da fuori, ma Jerebko, trovato libero sotto canestro da Cotani, pareggia a 60 sulla sirena del 3° quarto. Fin lì Biella ha resistito allo strapotere fisico degli ospiti, dominatori a rimbalzo d'attacco con il doppio lungo (Williams e Burlacu), ma l'episodio che sblocca l'equilibrio è l'antisportivo di Cotani su Smith, che segna 5 punti in fila e poi serve l?assist in backdoor per un perfetto Righetti (62-67). Torna a segnare anche Green (62-69 con 5?45 sul cronometro), e mentre Biella moltiplica le forzature Cavaliero punisce ancora da fuori (65-74 a 3'12). Ci sarebbe ancora tempo, ma a 2'35 dalla fine c'è una clamorosa sciocchezza di Bell, che commette fallo sul tiro da 10 metri di Green allo scadere dei 24": il playmaker infila un perfetto 3/3 ai liberi per il +12 (65-77) che chiude i conti.

Biella: Bell 17, Hunter 13, Pinkney ed Elder 9.

Avellino: Righetti 17, Smith e Williams 16.

TISETTANTA CANTU'-BENETTON TREVISO 72-74

La Benetton sfata il tabù Cantù (tre sconfitte consecutive per un punto) punendo la formazione lombarda nelle ultime due azioni stoppando dapprima Gerald Fitch a 5" dalla sirena (72-73) poi con un libero realizzato da Lionel Chalmers impedendo a DeShaun Wood l’ultimo tiro sulla sirena. Per la Benetton, sempre avanti nel punteggio (29-38 al 16') una prova d’orgoglio nonostante le troppe palle perse e qualche disattenzione in attacco. Nella Tisettanta, lenta e troppo monocorde in attacco, il solo Fitch ha segnato con continuità, pesano le pessime prestazioni di Brown e Francis.

Cantù: Fitch 29, Wood 13, Toure 11

Treviso: Chalmers 16, Austin 15, Lucas 11, Atsur 10

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Atlanta si prende Bibby

In attesa che si evolva la vicenda Kidd, gli Hawks anticipano la concorrenza e portano a casa il play di Sacramento. Si chiude un capitolo della storia dei Kings

0JW08X8A--346x212.jpg

Mike Woodson, coach di Atlanta: felice della mossa. Ansa

NEW ORLEANS (Stati Uniti), 17 febbraio 2008 - Mentre tutti aspettano l’evolversi della trade più bizzarra della stagione, quella che avrebbe dovuto portare Jason Kidd da New Jersey a Dallas, Atlanta anticipa un po’ tutti e riesce a strapare alla concorrenza un altro pezzo pregiato del mercato, il playmaker di Sacramento Mike Bibby. Gli Hawks, attualmente al nono posto della Eastern Conference ma a un passo dalla zona playoff, ricevono il giocatore dei Kings e mandano a Sacramento Anthony Johnson, Shelden Williams, Tyronn Lue, Lorenzen Wright e una seconda scelta al prossimo draft.

SODDIDFAZIONE - “Siamo molto contenti di poter contare su un giocatore dell’esperienza e del talento di Mike Bibby – commenta il coach di Atlanta Mike Woodson –, sono convinto che con noi potrà fare grandi cose”. Adesso il backcourt degli Hawks diventa davvero interessante. Joe Johnson rappresentava in pratica l’unico vero pericolo dal perimetro per gli avversar di Atlanta, con l’arrivo di Bibby anche l’ex giocatore di Phoenix potrà così diventare ancora più pericoloso. L’addio di Mike Bibby chiude, invece, un capitolo della storia dei Kings.

RICORDI - L’ultimo pezzo del puzzle che aveva fatto diventare Sacramento una grande realtà se ne va. Sotto la guida del tecnico Rick Adelman la squadra californiana, grazie soprattutto a Bibby, Chris Webber, Peja Stojakovic e Vlade Divac per cinque anni ha fatto divertire non solo i fan di Sacramento ma tutta l’Nba per il suo basket veloce e spregiudicato. “Voglio ringraziare Mike – dice il presidente dei Kings Geoff Petrie – per tutto quello che ha fatto a Sacramento. Abbiamo fatto bene per diversi anni, ora è arrivato il momento di separarci ma io voglio augurargli ogni bene. Sono sicuro che ad Atlanta farà benissimo”.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Siena, l'intervallo è finito

Milano brucia ogni passione

I campioni d'Italia, dopo il passo falso di Coppa, confermano la loro imbattibilità con una prestazione impeccabile. L'Armani non sa sfruttare la spinta dei 7500 spettatori e dopo 6' è già fuori partita

0JWDVB6G--346x212.jpg

Terrell McIntyre (sin.) grande protagonista nel 3° quarto, chiude con 16 punti. Ciam/Cast

MILANO, 17 febbraio 2008 - Siena riprende la corsa anche in campionato dopo lo stop di coppa Italia, stritola Milano al Forum 90-67 con una prestazione impeccabile (Lavrinovic 18 punti in 18’ con 7 rimbalzi, McIntyre 16, Sato, Thornton 15). L’Armani, al 6’ ha già perso la partita dopo aver subito un 12-0 dal quale non ha più la forza di riprendersi. L’atteggiamento difensivo è un oltraggio per i 7500 spettatori venuti fino ad Assago: vero che la Montepaschi è di una categoria superiore, il problema è avere una squadra che non sente la necessità di dare il massimo quando la città dà segnali importanti di passione.

Siena non sbaglia nulla, ma la difesa di Milano del primo quarto è una barzelletta, non tiene un uno contro uno ed è sempre in ritardo sui cambi sistematici. Il risultato è un 12-0 senese che spezza subito in due la gara (6-22). Solo Vukcevic smuove un po’ l’Armani, visto che anche Gallinari si sbatte, ma se la passa male contro Sato. Il primo quarto si chiude 15-33: nella Montepaschi hanno segnato solo in tre (13 Thornton, 10 Eze e Sato con un complessivo 13 su 16 al tiro). Milano perde 8 palloni nei primi 10’ (a zero) senza assist. Eze arriva a 6/6 prima di riposare, Diener realizza i primi punti in maglia Mps contro la squadra che lo voleva, chiude con 6 punti e 2/5 da tre, e con Lavrinovic (14 punti nei primi 8’ in campo) arriva il +23 (27-50 al 14’30"): anche con la zona, lo spettacolo milanese è indecoroso. L’unica cosa da salvare è un Sesay capace di realizzare 15 dei 21 punti milanesi del 2° quarto e Gallinari che contro Carraretto respira un po’. E’ umano che la concentrazione senese cali con le rotazioni, 5 palle perse danno l’ossigeno agli avversari per bloccare l’emorragia difensiva.

La gara, nella ripresa, sta sospesa, perché Siena fa sempre la cosa giusta come nel primo tempo ma i tiri, facili, non entrano. Così, appena esce Sato, due triple e un recupero di Gallinari danno all’Armani un aspetto meno tragico (51-66). Il problema è che quando passa la palla va in area, Siena fa un lavoro eccellente e McIntyre, silente a parte i 5 assist nei primi 20’, segna 13 punti nel 3° quarto (53-75). Sesay chiude con 24 punti, Gallinari con 15 (ma pochi arrivano quando ha di fronte Sato, bene gli 8 rimbalzi). Sgorgano applausi, ma sono per alcune giocate di Siena. Pianigiani colleziona l’83ª vittoria su 100 partite sulla panchina della Mens sana mentre Giorgio Corbelli conferma che in settimana il rappresentante del compratore americano sarà a Milano per vedere i conti e chiudere la trattativa per la cessione del 40% del club. Fortunatamente non ha visto la squadra.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

All Star, è già spettacolo

Howard sfida la fisica

Nella gara delle schiacciate il giocatore dei Magic, travestito da Superman, si laurea campione con un'invenzione dopo l'altra. Nel tiro da tre Kapono (Toronto) eguaglia il record 1986 di Hodges

0JWD8JGA--346x212.jpg

Dwight Howard, fenomeno degli Orlando Magic. Afp

NEW ORLEANS, 17 febbraio 2008 - L’All Star Saturday si apre con le rassicurati parole di un David Stern in splendida forma. Le polemiche sulle squalifiche di Boris Diaw e Amare Stoudemire durante i playoff e il “terremoto Tim Donaghy” sembrano lontani anni luce. La Lega, giura il commissioner, è in gran salute. Arriva poi, puntuale, la ramanzina di Stern ai giornalisti colpevoli di aver dato troppa enfasi al “progetto Europa”. “Non c’e’ assolutamente nulla di nuovo – dice il commissioner –: da tempo diciamo che il mercato europeo ci interessa ma prima dovranno esserci arene pronte per il basket Nba e poi, solo allora, le discussioni potranno iniziare”.

ANTIPASTI - Poi si passa al parquet e il primo antipasto al piatto forte, leggi la gara delle schiacciate, è la Shooting Stars, l’evento che mette insieme, per una serie di tiri, un attuale giocatore, una leggenda Nba e una cestista Wnba. A vincere sono gli Spurs del trio Tim Duncan-David Robinson-Becky Hammon. Più divertente la Skills Challange. A sfidarsi in un percorso che esalta l’abilità dei playmaker, sono quattro guardie di tutto rispetto come Jason Kidd, sempre nel suo particolarissimo limbo, tra Dallas e New Jersey, Dwyane Wade, Deron Williams e l’idolo dei tifosi di New Orleans Chris Paul. Vince con un eccellete 25"5’ il play di Utah che in finale supera proprio Paul.

CINEMA - Nella sfida del tiro da tre stecca Steve Nash con un misero nove viene subito eliminato al primo turno. In finale vanno Dirk Nowitzki, Daniel Gibson e il campione in carica Jason Kapono. La guardia di Toronto dimostra ancora una volta di essere un tiratore straordinario e si porta a casa i 35.000 dollari messi in palio realizzando la bellezza di 25 punti ed eguagliando così il record della competizione stabilito nel 1986 da Craig Hodges. La gara delle schiacciate non delude. Nel turno preliminare Dwight Howard manda un chiaro messaggio ai giudici realizzando una schiacciata da cinema, partendo da dietro il canestro, facendo rimbalzare il pallone sul tabellone e chiudendo al ferro con una veemenza impressionane. La prodezza del giocatore dei Magic totalizza il punteggio massimo.

FENOMENI - Poi Howard si traveste da Superman, con tanto di mantello, e vola a schiacciare sull’assist di Nelson. Un altro “perfect score”, così Dwight va in finale e sfida Gerald Green. In finale però a votare sono i tifosi via sms. Howard fa un movimento che sfida le leggi della fisica, fa saltare il pallone, poi in volo lo appoggia al tabellone con la mano sinistra per schiacciare con la destra sul susseguente rimbalzo. Green schiaccia da scalzo ma il giocatore di Orlando ne inventa un'altra delle sue: fa appendere (dal fido Nelson) un piccolo canestro accanto a quello regolamentare, ci posiziona su la palla a la va schiacciare con un movimento da marziano. Naturalmente i fan lo premiano e Dwight Howard si laurea campione nella gara delle schiacciate. Giusto così.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Scavolini Pesaro-Premiata Montegranaro 88-91

Il derby del pubblico (quasi) record, 8967 persone presenti - e del fair play va a Montegranaro, che festeggia tra gli applausi all’Adriatic Arena. La Premiata comanda dalla palla a due: 0- 4, 6-10, 9-15, 16-24 con il duo Amoroso-Ford a menare le danze. In tutto il primo quarto gli ospiti sbagliano appena un tiro (10/11) e il vantaggio è meritato. Slay, l’ex di turno, è un po’ in confusione e l’ attacco della Vuelle è affidato in particolare a Hicks. Al 14' siamo 22-42, la Scavolini si sblocca nel secondo quarto con un canestro di Fultz dopo 4’45”. Pesaro rientra fino al 34-45 a 1’24” dall’intervallo lungo. Nella ripresa, la gara si scalda: da 45-56 a 57-59 al 27', grazie alla difesa e a uno Slay entrato appieno in partita. Vitali cambia il ritmo alla partita (60-69), Ford domina sotto le plance (66-76) e non sbaglia nulla da due (11/11). A 1’07” dal termine siamo 84-86, 86-87 a 40” e sull’88 pari Vitali infila la tripla della vittoria. Slay fallisce quella per mandare il match al supplementare.

Pesaro: Clark 23, Hicks 21, Slay 16

Montegranaro: Ford 26, Vitali 21, Amoroso 20

Upim Bologna-Cimberio Varese 85-81

L'ultimo minuto rimette tutto in discussione ma la Fortitudo, dopo aver dilapidato 11 punti in 9', trova la forza di blindare un risultato che Varese ha il merito di tenere in bilico fino alla fine. Tante emozioni precluse a una quarantina di tifosi varesini (alticci e irrequieti), il cui pullman è stato dirottato in questura prima del match. Tutto facile con il 9-3 iniziale e i 7 punti di Forte? Neanche per sogno. Per l'Upim i dolori cominciano presto. Bianchini toglie Passera, inserisce Boscagin, mette la squadra in mano a Brown e Varese vola: break di 12-4 per il primo vantaggio (15-13 al 7') e poi l'allungo fino a +12 (43-31) limato prima dell'intervallo da un canestro di Mancinelli e una tripla di Calabria (36-43). La Fortitudo si rianima sull'asse Forte-Mancinelli, i migliori in campo. Sono loro a lanciare il parzialone di 21-3 che spinge Bologna avanti di 10 (57-47) sul finire del terzo quarto. Varese facilita il compito a Bologna spegnendosi al tiro: solo 5 punti nei 7'. Sembra la fuga decisiva ma non è così. Holland e la zona 1-3-1, spingono la Cimberio a ruota della Fortitudo sulle ultime curve (79-78 al 39', tripla di Boscagin). Poi Forte e Torres, dalla lunetta, soffocano la paura.

Bologna: Mancinelli 26, Forte 18, Jenkins 8, Thomas 8

Varese: Boscagin 17, Holland 16, Brown 15

Legea Scafati-Snaidero Udine 86-82

Dopo cinque sconfitte di fila, la Legea ritrova il successo, e mantiene vive le speranze di una salvezza comunque sempre difficilissima. Primo tempo con Scafati che gioca meglio di Udine, ed è più determinata rispetto alla gara di mercoledì contro l’Upim. Le squadre all’inizio giocano a rincorrersi, poi la Legea cerca di allungare, approfittando pure dell’espulsione di Sales (fino a quel momento il migliore dei suoi con 14 punti in 10’) per proteste decretata da Facchini al 17’: massimo vantaggio sul 38-31, si va al riposo sul 43-38. Nella terza frazione, i ragazzi di Calvani vanno più volte sul +11 (65-54 l’ultima con la tripla di Williams), chiudono sul 71-61, quindi nella quarta frazione toccano il +12 al 31’ (71-59) con una tripla di Hatten e i punti di un positivo Killingsworth. Non finisce qui, perché come spesso accade arriva il passaggio a vuoto che permette a Udine di giungere sul -2 in pochi minuti (75-73) e di restare quindi attaccata al match. Al 38’ arriva l’80-80 con una tripla di Penberthy, si decide tutto nell’ultimo giro di lancette, dove Scafati non sbaglia i liberi con Williams e Hatten e può festeggiare.

Scafati: Killingsworth 23, Datome 14, Lauwers 13, Williams 13

Udine: Allen 24, Penberthy 16, Sales 14

Siviglia Teramo-Solsonica Rieti 91-82

La Siviglia vince con merito una partita difficile nel giorno dell'esordio di Green. Inizio in equilibrio tra Siviglia e Solsonica: gli attacchi faticano a decollare, le palle perse si accumulano da una parte e dall’altra, lo stop di 15 giorni si sente. Il primo quarto vede le due squadre sempre molto vicine: Rieti prova ad alternare uomo e zona, mentre Teramo difende sempre individuale. La Siviglia prova a staccarsi con il primo canestro di Green e un break di 6-0 in avvio di secondo periodo: 25-19 ancora a 5’ dalla pausa. Rieti fatica a trovare il canestro, reagisce con una difesa dura, prova a restare incollata. Teramo invece ha molte frecce nel suo arco e, ogni volta, trova in attacco l’uomo giusto; a 3’’ dalla fine Carra sigla il max vantaggio 40-32. Dopo la pausa la Siviglia allunga con Powell e Green fino al 52-40 del 24’, ma la Solsonica non si arrende e, con pazienza, si riavvicina soprattutto grazie a Finley: 61-59 alla fine del terzo quarto con canestro da 3 di Gigena. L’ultima frazione è un continuo alternarsi, Rieti passa in vantaggio al 36’ con Finley protagonista, ma sul 71-72 la Siviglia ritrova Powell, Green e Brown: scappa di nuovo con il parziale decisivo di 10-0 per l'81-72 che diventa letale.

Teramo: Powell 19, Green 16, Brown 14

Rieti: Finley 30, Hurd 15, Gigena 8, Prato 8

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Eldo Napoli-La Fortezza Bologna 84-76

Sei vittorie casalinghe consecutive: stavolta la Eldo vince e convince nella parte centrale del match. Alza il ritmo gara e poggiando sulla serata positiva di Bernard, 6 punti, 75% al tiro, 6 rimbalzi e 3 stoppate, con Monroe miglior realizzatore della serata con 21 punti e il ritrovato Thomas e con la consueta efficacia di Jumaine Jones infligge agli ospiti un gap di 19 punti nell'ultimo quarto da cui diventa impossibile risalire. Per Napoli due punti importanti sulla strada salvezza, ma forse ancor più sulla via del possibile raggiungimento dei play off. Per Bologna l'attenuante di non aver potuto contare su un giocatore della personalità di Best. Partenza decisa di Napoli che nel quintetto base presenta quel Jamel Thomas apparso in dubbio fino a poche ore dal match per via di un risentimento muscolare. Sono proprio del coloured americano i primi punti della sfida: piazza due triple consecutive che lanciano la Eldo sul 6-0. Un vantaggio illusorio perchè appena la Virtus carbura per il team napoletano le cose cambiano (15-23). Fulminante l'avvio di secondo quarto di Napoli con Flamini e Bernard piazzati sotto i tabelloni e Malaventura in regia. Le Vu-nere rimangono sorprese dal ritmo vorticoso prodotto dai padroni di casa e si arrendono dinanzi ad un parziale di 16-1 che capovolge i termini della contesa. Il pubblico si infiamma. La risalita ospite è guidata da Garri e dal solito Spencer che riportata la gara su ritmi a loro più congeniali, riescono a ricucire lo strappo. Il duello Bernard-Garri diventa a tratti la chiave della partita. E proprio con le giocate del 'centrone' statunitense e sfruttando un tecnico alla panchina Virtus che Napoli rompe gli equilibri e va in fuga. Piazza un break di 18-2 nei 3' di fine terzo quarto ed accumula un vantaggio di +18 sulla sirena: 73-55. La Elod controlla e tiene bene al ritorno virtussino.

Napoli: Monroe 21, Jones 20, Thomas 15

Bologna: Anderson 15, Giovannoni 14, Spencer 12

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

Pierrel Capo d'Orlando-Lottomatica Roma 82-71

La Pierrel di rimonta nella bolgia del PalaFantozzi batte con merito la Lottomatica e dopo tre sconfitte consecutive riparte in classifica. E' stata la gara degli ultimi arrivati: Mejia e Beck, ma anche la conferma per Howell oltre al solito imprevedibile Poz. Roma sembrava poter disporre dell'avversario (ottimi Stefansson e Hawikins) e avere la possibilità di vincere a mani basse, per 3/4 sempre avanti, ma non ha previsto il ritorno dei locali.

Come annunciato, alla palla a due mancano Jaaber e Ray per Roma e Slay per la Pierrel che invece propone in quintetto il neo acquisto Beck. La Lottomatica che in cabina di regìa alterna Stefansson e Hawkins, parte bene e riesce a fare subito un mini break e a portarsi sul 14 a 9 dopo sei minuti. Ai rimbalzi Roma è superiore (13 catturati dopo i primi 10', contro i 7 dei locali), Capo d'Orlando soffre ma con un buon Beck recupera proprio in chiusura. Repesa fa giocare i suoi prevalentemente a zona, i siciliani dimostrano di avere qualche problema di troppo ad attaccarla. Un fallo tecnico alla panchina dei locali, contribuisce a portare la formazione capitolina sul + 11 (- 2'31'', massimo vantaggio nei primi 20'), Stefansson (che durante il riscaldamento si è fatto male ad una caviglia) dimostra di essere il miglior tiratore e grazie ad un 3/4 da due e 2/4 da tre, al riposo lungo timbra già 12 punti. Capo d'Orlando risponde con il solito Poz: 11 punti (con due triple) e con Howell che contribuisce a recuperare buona parte del gap sotto i tabelloni. Nel terzo parziale Roma va via anche con i canestri pesanti di Hawhins (16 punti complessivi), e raggiunge il + 13: 38 - 51. Sacchetti ordina ai suoi la difesa aggressiva. Il cambio porta subito i suoi frutti e la Pierrel comincia a rosicchiare punti agli ospiti. Nella bagarre Capo d'Orlando si esalta e sull'asse Poz - Howell - Beck, raggiunge per la prima volta il pari, 54 - 54 (- 1'10'') e lo mantiene fino al 30' (56 - 56). In apertura di ultimo quarto i locali passano in vantaggio + 8 (71 - 63 - 4'53''), con un ritrovato Beck, con due triple consecutive di Mejia, ma soprattutto con uno scatenato Howell che cattura rimbalzi e mette punti pesanti. Negli ultimi minuti Pozzecco illumina il PalaFantozzi con alcune incredibili giocate, Mejia e Beck continuano a bombardare la retina di Roma che nel momento cruciale si trova senza più frecce al suo arco.

Pierrel: Beck 21, Howell 16, Pozzecco 13

Lottomatica: Hawkins 19, Stefansson 17, Lorbek 13

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

LeBron stella tra le stelle

L'All Star Game va a Est

Il fuoriclasse dei Cleveland Cavaliers segna 27 punti, con 8 rimbalzi e 9 assist e trascina i suoi al successo 134-128 sull'Ovest che, praticamente privo dell'acciaccato Kobe Bryant, resta in partita fino alla fine

0JWF3PMP--346x212.jpg

LeBron James è nato il 30 dicembre 1984. Ap

NEW ORLEANS (Louisiana, Usa), 18 febbraio 2008 - Dopo la brutta sconfitta rimediata lo scorso anno a Las Vegas, l’Est si prende la rivincita e batte l’Ovest 134-128. Una partita iniziata in sordina, ma che ha preso fuoco nell’ultimo quarto e ha regalato, oltre alle solite giocate spettacolari, anche una pallacanestro intensa e appassionante nei minuti finali. La Nba può dare lezioni a tutti in fatto di marketing, ma questa volta i colori delle maglie, blu con il retro argentato per l’Est e bianco-oro per l’Ovest, non sembrano molto azzeccati e non aiutano troppo gli spettatori, soprattutto quelli davanti agli schermi.

NO KOBE - Come da programma la partita di Kobe Bryant dura pochissimo. Dopo 2’47’’ Byron Scott fa alzare dalla panchina Steve Nash e toglie la stella dai Lakers. Bryant sembra davvero sofferente, addirittura porge il cinque ai compagni con la mano sinistra: giocare in queste condizioni non è sicuramente facile e i Lakers alla lunga potrebbero pagare dazio alla decisione di Kobe di evitare, almeno per ora, l’operazione al mignolo.

PRIMO TEMPO - Il ritmo naturalmente, almeno all’inizio, è da All Star Game, ma l’Est nei primi minuti sembra più concreto. Chris Bosh firma subito otto punti e l’Ovest va sotto di 11 a metà del primo quarto. Un parziale di 8-0 rimette però in carreggiata la Western Conference. Alla fine del primo quarto comunque Jason Kidd e compagni sono avanti 34-28. Il match (e il pubblico della New Orleans Arena) si scalda nel secondo quarto grazie a un paio di schiacciate da cinema griffate da LeBron James e da “Superman” Dwight Howard. Il padrone di casa Chris Paul dispensa assist a grappoli ma l’Ovest continua a inseguire. Tra le varie giocate spettacolo passa quasi inosservata una follia di Rasheed Wallace che tira, e trova il canestro, dalla lunga distanza di sinistro. Se ne accorgono in pochi perché il movimento del Bad Boy dei Pistons è perfetto. Nessuno difende, naturalmente e le due squadre vanno al riposo con gli “ospiti” dell’Est avanti 74-65.

SECONDO TEMPO - Dopo lo show dell'intervallo, un tributo al Jazz della Big Easy (soprannome yankee di New Orleans) con Harry Connick Jr. nella veste di apprezzato cerimoniere, si torna in campo e nel terzo quarto l’Est allunga. LeBron James strizza l’occhio al premio di Mvp con un paio di giocate che fanno esplodere il palazzo. I canestri della coppia dei Celtics Ray Allen-Paul Pierce permettono alla squadra della Eastern Conference di chiudere il terzo quarto avanti 106-93. L’Ovest non ci sta e si affida alla regia di Paul che produce i canestri di Duncan e Nowitzki che permettono alla Western Conference di tornare in partita e addirittura di andare a condurre (112-110) a metà dell’ultimo quarto. Il finale è intenso e divertente. Le squadre decidono addirittura di difendere con aggressività. Due triple consecutive di Ray Allen riportano la truppa di Doc Rivers al +3 (125-122), Paul trova il pareggio dalla lunga distanza, ma ci pensa LeBron James con una perentoria schiacciata rimettere le cose a posto. I canestri di Wade e Allen poi chiudono definitivamente i conti. Il premio Mvp non sfugge a LeBron James che flirta con una tripla doppia e chiude con 27 punti, otto rimbalzi e nove assist.

Est: Allen 28 (5/5, 5/9), James 27, Howard 16. Rimbalzi: Howard 9. Assist: Kidd 10.

Ovest: Stoudemire, Roy, Anthony 18, Paul 16. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Paul 14.

Gazzetta.it

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

logo2.gif

23° Giornata

Sabato 16 Febbraio 2008, ore 21.00

Angelico Biella - Air Avellino 71-82

Tisettanta Cantù - Benetton Treviso 72-74

Domenica 17 Febbraio 2008, ore 12.00

Armani Jeans Milano - Montepaschi Siena 67-90

Domenica 17 Febbraio 2008, ore 18.15

Eldo Napoli - La Fortezza Bologna 84-76

Upim Bologna - Cimberio Varese 85-81

Scavolini Spar Pesaro - Premiata Montegranaro 88-91

Legea Scafati - Snaidero Udine 86-82

Siviglia Wear Teramo - Solsonica Rieti 91-82

Domenica 17 Febbraio 2008, ore 21.00

Pierrel Capo d'Orlando - Lottomatica Roma 82-71

Classifica

Montepaschi Siena 42

Air Avellino 32

Premiata Montegranaro 32

Lottomatica Roma 30

Pierrel Capo d'Orlando 26

Scavolini Spar Pesaro 24

Angelico Biella 24

Armani Jeans Milano 22

Siviglia Wear Teramo 22

Upim Bologna 22

Benetton Treviso 20

La Fortezza Bologna 20

Solsonica Rieti 20

Tisettanta Cantù 20

Snaidero Udine 20

Eldo Napoli 18

Legea Scafati 12

Cimberio Varese 8

Disastrosa prestazione di Milano, se non fosse stato per il 1° quarto la partita sarebbe andata punto a punto. Come mi disse sabato una mia compagna "Domenica vado al Forum, sono convinta che vinciamo"

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

uleb_home_link.gif

Sedicesimi di Finale

A - Asco Slask vs. Dynamo Moscow 20:00 (Diretta Eurosport 2)

B - Lukoil Academic vs. BK Ventspils 18:30

C - Telindus Oostende vs. BC Kyiv 20:30

D - CEZ Nymburk vs. PGE Turow 18:00

E - Elan Chalon vs. Akasvayu Girona 20:30

F - Hemofarm vs. Buducnost 20:00

G - Unics Kazan vs. Turk Telekom 17:00

H - Artland Dragons vs.Triumph 19:30

I - Allianz Swans vs. DKV Joventut 19:30

J - Köln 99ers vs. Khimki 19:30

K - Azovmash Mariupol vs. Zadar 17:00

L - Panionios On Telecoms vs. Pamesa 18:10 (Differita Eurosport 2)

M - Hapoel Jerusalem - Besiktas C. Turka 18:00

N - Red Star vs. Benetton Treviso 18:00 (Diretta Eurosport 2)

O - Asvel Basket - Galatasaray C. Crown 20:30

P - KK Bosna vs. Kalise Gran Canaria 20:00

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Amministratori

d65.jpg

Top 16 - Prima Giornata

Mercoledì 20 Febbraio 2008, ore 18.15

CSKA Moscow - AXA FC Barcelona

Mercoledì 20 Febbraio 2008, ore 19.15

Efes Pilsen - Montepaschi Siena

Lietuvos Rytas - Aris TT Bank

Mercoledì 20 Febbraio 2008, ore 19.45

Panathinaikos - Partizan Igokea

Mercoledì 20 Febbraio 2008, ore 20.30

Tau Ceramica - Fenerbahce Ulker

Giovedì 21 Febbraio 2008, ore 19.15

Zalgiris Kaunas - Maccabi Elite Tel Aviv

Giovedì 21 Febbraio 2008, ore 20.30

Lottomatica Roma - Unicaja

Giovedì 21 Febbraio 2008, ore 20.45

Real Madrid - Olympiacos

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...