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  • Amministratori

Shaquille O'Neal a Phoenix: Lo scambio è quasi fatto

Il centro dei Miami Heat approderebbe alla corte di Mike D'Antoni in cambio di Shawn Marion e Marcus Banks.

Manca solo l'ok dello staff medico dei Suns che in serata visiterà il giocatore

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Shaquille O'Neal è nato il 6 marzo 1972. Ap

NEW YORK, 6 febbraio 2008 – Fuochi d'artificio. Con tutti gli occhi del mondo Nba puntati su Jason Kidd e sulle sue possibili destinazioni, una notizia bomba scuote a sorpresa il mercato: Shaquille O'Neal sarebbe in partenza da Miami e la destinazione sarebbero i Phoenix Suns di Mike D'Antoni. Secondo quanto trapelato mancherebbero solo l'ok dei medici circa del condizioni fisiche del centro degli Heat per ufficializzare uno scambio che lo porterebbe in Arizona in cambio di Shawn Marion e Marcus Banks.

SHAQUILLE CALANTE - Shaquille O'Neal è atteso a Phoenix oggi per le visite mediche mentre Marion, 9 stagioni e oltre 12.000 punti in maglia Suns è già stato informato che la sua avventura a Phoenix è probabilmente al capolinea. Shaq, 36 anni a marzo, è attualmente fermo per un infortunio all'anca sinistra e sta vivendo in questa stagione la sua annata più difficile con 14,2 punti e 7,8 rimbalzi di media in sole 32 partite giocate. I suoi rapporti con Pat Riley sono abbastanza tesi e l'approdo a Phoenix, a dispetto di uno stile di gioco che poco nulla si addice alle sue caratteristiche, potrebbe regalargli nuove motivazioni visto che passerebbe dala squadra col peggior record della lega (9-37) a quella con il miglior record della Western Conference (34-14).

DA DAWKINS A O'NEAL - Sicuramente sarebbe una mossa azzardata per Phoenix che cambierebbe decisamente assetto tattico e una scommessa anche per Mike D'Antoni che, dopo la deludente esperienza con Darryl Dawkins a Milano nel 1991-92, non ha più voluto centri dominanti ma poco mobili nelle sue formazioni. L'arrivo di O'Neal costruingerebbe Steve Nash a interpretare una pallacanestro più ragionata, senza la tradizionale ricerca del tiro entro sette secondi, anche perché con Amare Stoudamire a fianco di Shaq i Suns avrebbe una coppia di lunghi di potenza straripante, la risposta perfetta ai Lakers che a fianco di Bynum hanno appena acquistato Gasol.

ALTO RISCHIO - "Per noi significherebbe molto, è un'ipotesi che va pensata e ponderata" ha ammesso D'Antoni circa le possibilità che avvenga lo scambio. Considerato che O'Neal guadagnerà 40 milioni di dollari nei prossimi due anni, e che il suo arrivo costerebbe un'enormità anche in termini di luxury tax, sarebbe una mossa ad alto rischio, non molto dissimile da quella che fece, con successo, Miami quanto acquistò Shaq dai Lakers arrivando al titolo nella sua seconda stagione in Florida. Ovvio che Shaquille non è lo stesso giocatore di quattro anni fa, ma è anche vero che i Suns di oggi sono meglio degli heat del 2004. Ovviamente per far tornare i conti, oltre alla salute del centro e alla chimica della squadra, Phoenix dovrà sperare che Boris Diaw, alla meno convincente stagione in maglia Suns della carriera, ritrovi lo smalto parzialmente smarrito.

(gazzetta.it)

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A quanto pare Wade non era il solo a sopportare la situazione di Miami. Mi sa che Stoudemire non la prenderà molto bene. E' sempre bello vedere comunque come gli atleti abbandonino la barca che affonda.

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Gasol, esordio da urlo

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Davanti ai New York Giants, freschi trionfatori del Super Bowl di football, i Lakers si esaltano e superano New Jersey, trascinati dal nuovo acquisto, migliore in campo con 24 punti e 12 rimbalzi. Cleveland passa di misura contro Boston

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Pau Gasol e Kobe Bryant si scambiano un "cinque". Reuters

NEW YORK, 6 febbraio 2008 – Lakers da urlo con l’innesto di Pau Gasol (24 punti), il cui ottimo debutto con i gialloviola è agevolato dalla pochezza del frontcourt avversario. LeBron James guida Cleveland al successo in extremis contro Boston.

New Jersey-L.A. Lakers 90-105

Se il buongiorno si vede dal mattino, i Lakers diventeranno presto la squadra da battere nella Western Conference. In un clima di festa all’Izod Center dovuto alla presenza di Michael Strahan e compagni dei New York Giants, neo campioni Nfl, i Lakers si esaltano per l’esordio scoppiettante di Pau Gasol, migliore in campo con 24 punti e 12 rimbalzi. Tutti gli occhi sono puntati su Gasol che parte in quintetto, commette due falli nei primi minuti, ma fa subito vedere buone cose nel suo debutto con i Lakers e va al riposo con 6 punti (3/7). Il primo tempo si conclude in perfetto equilibrio (47-47) con Vince Carter protagonista dell’attacco dei Nets con 16 punti all’attivo e un Kobe Bryant molto tranquillo con solo 2 punti (1/5) e un breve ritorno in spogliatoio per controllare una botta al mignolo della mano destra. Prima di lui, è Richard Jefferson ad abbandonare il campo temporaneamente per una gomitata involontaria di Odom. Nel terzo quarto, New Jersey inizia perdendo qualche pallone di troppo, gli avversari mettono la testa avanti e concludono la frazione in vantaggio 75-71. Bryant non è in serata al tiro e perde anche sette palloni, allora preferisce dedicarsi al sacrificio difensivo su Carter che si spegne nel finale, avendo il solo Nachbar a dargli una mano in attacco. È Pau Gasol che pian piano diventa il faro dell’attacco dei Lakers e nell’ultimo quarto sale in cattedra con 11 punti e tante belle giocate che ridicolizzano l’acerbo Josh Boone. Dopo un parziale di 9-2 targato Gasol a metà del quarto, i Nets mollano e negli ultimi minuti di gara Bryant è il ritratto della felicità: “C’è un Dio – è il commento a caldo di Kobe dopo la gara -. Avevamo già tante armi, ma l’innesto di Gasol è un manna dal cielo. Con la sua presenza in post basso e le sue qualità tecniche, ora le difese non potranno più concentrarsi sul mio lato, ma dovranno coprire tutte le zone del campo.”

New Jersey: Carter 27 (10/26), Nachbar 19 (7/11). Rimbalzi: Nachbar 10. Assist: Kidd 10.

L.A. Lakers: Fisher 28 (9/18), Gasol 24 (10/15). Rimbalzi: Odom 15. Assist: Bryant 8.

Cleveland-Boston 114-113

I Cavs superano di misura Boston con 33 punti di LeBron James che sfiora anche la tripla doppia aggiungendo 9 rimbalzi e 12 assist. Per James ci sono anche 5 palle recuperate e 2 stoppate. Le difese lasciano a desiderare per tre quarti di gara e solo nell’ultimo quarto la partita diventa intensa. Stavolta James ha un grande contributo dal supporting cast nel finale e non deve fare tutto da solo. Un recupero di Gibson nell’ultimo minuto si rivela decisivo. Doc Rivers non vuole usare l’assenza di Garnett come scusante per la sconfitta e si lamenta della difesa della sua squadra: “Siamo stati orribili in difesa. Quando tiri con il 57% e perdi è dura da digerire”. A Cleveland mancavano Pavlovic e Varejao, mentre Gooden si è infortunato nel terzo quarto. Per Cleveland si tratta della seconda vittoria stagionale contro Boston.

Cleveland: James 33 (11/21), Ilgauskas 21. Rimablzi: Ilguaskas 10. Assist: James 12.

Boston: Allen 24 (8/13), Rondo 21 (8/13). Rimbalzi: Rondo 7. Assist: Allen 5.

Philadelphia-Washington 101-96

I Wizards commettono l’errore di ritenere ormai chiusa la pratica e si fanno recuperare un vantaggio di 12 punti a subendo la rimonta improvvisa di Philadelphia che nell’ultimo quarto passa al comando grazie a un parziale di 17-0. Il crollo di Washington avviene dopo l’abbandono di Caron Butler che va negli spogliatoi nel terzo quarto per uno stiramento muscolare.

Philadelphia: Iguodala 20 (9/17), Young 17. Rimbalzi: Young 9. Assist: Miller 14.

Washington: Stevenson 19 (6/15), Haywood 18. Rimbalzi: Jamison 4. Assist: Butler 9.

Indiana-San Antonio 89-116

San Antonio si dimentica di difendere nel primo tempo che si chiude in parità 59-59. Nella ripresa la musica cambia e agli Spurs basta aumentare l’intensità difensiva per battere facilmente Indiana. Nel terzo quarto, Indiana realizza la miseria di 9 punti con il 18% dal campo. In attacco gli Spurs non hanno problemi con Duncan solido come sempre, e un preciso Vaughn autore di 16 punti (7/:smilie_daumenpos:. Ginobili aggiunge 15 punti con 3/6 da tre e 7 assist.

Indiana: Ganger 16, Murphy 15. Rimbalzi: Murphy 7. Assist: Diener 6.

San Antonio: Duncan 19 (7/12), Vaughn 16. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Ginobili 7.

Memphis-Milwaukee 97-102

Con un ottimo Mo Williams nel finale di gara, i Bucks conquistano il campo di Memphis tornando al successo dopo tre sconfitte consecutive. Williams segna gli ultimi 10 punti di Milwaukee che risale da -5 negli ultimi due minuti di gioco.

Memphis: Miller 32 (12/21), Gay 21. Rimbalzi: Milicic 12. Assist: Lowry 7.

Milwaukee: Williams 32 (14/22), Bell 17. Rimbalzi: Villanueva 16. Assist: Williams 7.

Gazzetta.it

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Shaquille O'Neal a Phoenix: Lo scambio è quasi fatto

Il centro dei Miami Heat approderebbe alla corte di Mike D'Antoni in cambio di Shawn Marion e Marcus Banks.

Manca solo l'ok dello staff medico dei Suns che in serata visiterà il giocatore

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Shaquille O'Neal è nato il 6 marzo 1972. Ap

NEW YORK, 6 febbraio 2008 – Fuochi d'artificio. Con tutti gli occhi del mondo Nba puntati su Jason Kidd e sulle sue possibili destinazioni, una notizia bomba scuote a sorpresa il mercato: Shaquille O'Neal sarebbe in partenza da Miami e la destinazione sarebbero i Phoenix Suns di Mike D'Antoni. Secondo quanto trapelato mancherebbero solo l'ok dei medici circa del condizioni fisiche del centro degli Heat per ufficializzare uno scambio che lo porterebbe in Arizona in cambio di Shawn Marion e Marcus Banks.

SHAQUILLE CALANTE - Shaquille O'Neal è atteso a Phoenix oggi per le visite mediche mentre Marion, 9 stagioni e oltre 12.000 punti in maglia Suns è già stato informato che la sua avventura a Phoenix è probabilmente al capolinea. Shaq, 36 anni a marzo, è attualmente fermo per un infortunio all'anca sinistra e sta vivendo in questa stagione la sua annata più difficile con 14,2 punti e 7,8 rimbalzi di media in sole 32 partite giocate. I suoi rapporti con Pat Riley sono abbastanza tesi e l'approdo a Phoenix, a dispetto di uno stile di gioco che poco nulla si addice alle sue caratteristiche, potrebbe regalargli nuove motivazioni visto che passerebbe dala squadra col peggior record della lega (9-37) a quella con il miglior record della Western Conference (34-14).

DA DAWKINS A O'NEAL - Sicuramente sarebbe una mossa azzardata per Phoenix che cambierebbe decisamente assetto tattico e una scommessa anche per Mike D'Antoni che, dopo la deludente esperienza con Darryl Dawkins a Milano nel 1991-92, non ha più voluto centri dominanti ma poco mobili nelle sue formazioni. L'arrivo di O'Neal costruingerebbe Steve Nash a interpretare una pallacanestro più ragionata, senza la tradizionale ricerca del tiro entro sette secondi, anche perché con Amare Stoudamire a fianco di Shaq i Suns avrebbe una coppia di lunghi di potenza straripante, la risposta perfetta ai Lakers che a fianco di Bynum hanno appena acquistato Gasol.

ALTO RISCHIO - "Per noi significherebbe molto, è un'ipotesi che va pensata e ponderata" ha ammesso D'Antoni circa le possibilità che avvenga lo scambio. Considerato che O'Neal guadagnerà 40 milioni di dollari nei prossimi due anni, e che il suo arrivo costerebbe un'enormità anche in termini di luxury tax, sarebbe una mossa ad alto rischio, non molto dissimile da quella che fece, con successo, Miami quanto acquistò Shaq dai Lakers arrivando al titolo nella sua seconda stagione in Florida. Ovvio che Shaquille non è lo stesso giocatore di quattro anni fa, ma è anche vero che i Suns di oggi sono meglio degli heat del 2004. Ovviamente per far tornare i conti, oltre alla salute del centro e alla chimica della squadra, Phoenix dovrà sperare che Boris Diaw, alla meno convincente stagione in maglia Suns della carriera, ritrovi lo smalto parzialmente smarrito.

(gazzetta.it)

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A quanto pare Wade non era il solo a sopportare la situazione di Miami. Mi sa che Stoudemire non la prenderà molto bene. E' sempre bello vedere comunque come gli atleti abbandonino la barca che affonda.

per me è una mossa azzardata più per i suns che per miami

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Coppa Italia: Tutti contro Siena

Partono giovedi` al Palamalaguti di Bologna le Final Eight di Coppa Italia. Si assegna il secondo trofeo della stagione (il primo, la Supercoppa, l`ha vinto Siena battendo in finale Treviso), crocevia della prima parte della stagione. Perche` nel basket, al contrario del calcio, la Coppa Italia ha ancora molto appeal. Sara` la nona volta che il trofeo si assegnera` con la formula delle Final Eight, la seconda consecutiva a Casalecchio di Reno. Aprira` le danze la Montepaschi campione d`Italia, che alle 18.30 affrontera` Pesaro (diretta Sky Sport 2) nel primo quarto di finale. Siena naturalmente parte con i favori del pronostico, avendo accumulato fiino a qui la bellezza di 31 vittorie stagionali a fronte di sole sei sconfitte (solo due nei confini nazionali).

Il calo avuto dalla formazione di Pianigiani (che vuole a tutti i costi vincere il trofeo anche per `vendicare` la beffarda eliminazione del 2007 subita in semifinale da Treviso) in campionato e` stato puramente fisiologico, e pare difficile che la Scavolini delle ultime uscite (eccezion fatta per l`ultima vittoria casalinga con Biella) possa impensierire i campioni d`Italia. Ma con un Myers in squadra tutto puo` succedere.

Nell`altra semifinale, che andra` a completare la parte alta del tabellone, si affronteranno Roma e Virtus Bologna (ore 21, diretta Sky Sport 2). I capitolini, finalisti a Forli` due anni or sono (sconfitta ai supllementari contro Napoli), si presentano al via come gli antagonisti principali di Siena. Dopo la qualificazione ottenuta alle Top 16 di Eurolega, la squadra di Repesa vuole un risultato che dia prestigio ad una stagione fin qui troppo altalenante e fortemente condizionata dai continui infortuni. L`inserimento di De la Fuente e` stato positivo, mentre Hawkins (Mvp nel 2006) e` in costante crescita. Senza contare l`apporto di quel campione assoluto di Allan Ray, che ancora non ha espresso in pieno il proprio sconfinato potenziale.

Nella parte bassa del tabellone sono state inserite le quattro `Cenerentole` della competizione: Capo d`Orlando, Biella, Montegranaro e Avellino. Si tratta infatti di quelle squadre che stanno disputando un campionato straordinario e che hanno `rubato` la sedia di alcune `big` storiche della pallacanestro, che la Coppa Italia la vedranno solo in televisione (vedi Treviso, Napoli, Fortitudo e Milano). Venerdi` alle 18.30 (Sky Sport 2) Pierrel C.d`Orlando e Angelico Biella proveranno ad entrare nella storia dei rispettivi club. E` gia` capitato in passato che una outsider arrivasse in finale (Cantu` nel 2003 o Reggio Emilia nel 2004) o addirittura potesse alzare il trofeo (su tutte la Glaxo Verona del 1991).

Capo d`Orlando pare un po` svuotata dal caso-Diener, mentre Biella arriva da tre sconfitte consecutive in campionato e sembra stanca dal punto di vista fisico. Chi invece sta benissimo e` Avellino, che alle 21 di venerdi` (diretta Sky Sport 2) se la vedra` con Montegranaro. Le due affiancano Roma a quota 30 in campionato e sono le autentiche rivelazioni di questo torneo. Chi vince fra queste due arriva da favorita in semifinale. Il penultimo atto della competizione andra` in scena sabato (ore 18.30 e ore 21), mentre la finalissima si giochera` domenica (ore 21). Siena parte davanti a tutti, ma le `Cenerentole` non hanno alcuna intenzione di svegliarsi. Anzi, vogliono trasformare il Palamalaguti nel castello del Principe azzurro.

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Parla mamma Pozzecco

"Che bella fatica crescerlo"

Lalla Boedan racconta il rapporto col figlio Gianmarco: " A un anno è evaso dal lettino a gattoni. Ho sempre pensato che sarebbe diventato un campione: il problema era solo convincerlo a giocare con gli altri"

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Lalla Boedan, madre di Gianmarco Pozzecco. Liverani

TRIESTE, 6 febbraio 2008 - Al telefono con Gianmarco Pozzecco. "Un’intervista a mia madre? E dovrei avvisarla? Proprio ieri sera abbiamo avuto una discussione... Insomma, una bella baruffa. Però è brutto se non l’avviso, eh? Va bene, la chiamo". Non la chiama. Manda un sms che adesso Lalla Pozzecco - sarebbe Laura ma è una lunga storia, ve la raccontiamo dopo - declama divertita nel salotto di casa ("almeno è coerente, ha detto che non l’avrei sentito per un po’ e tecnicamente non l’ho sentito"). Come ve l’immaginate la mamma di Pozzecco? Ecco, Lalla è così, minuta e vivace, un’irresistibile macchina da aneddoti. Papà Franco, vecchia roccia del basket triestino anni 70, è l’opposto: un orso Baloo colossale e pacioso. Dirà alcune cose bellissime, ma questo è il palcoscenico di Lalla. I rumori di fondo sono di un merlo che parla un eccellente dialetto giuliano.

IL DIFENSORE - "Regalo del figlio maggiore, Gianluca, detto il capobranco perché la leadership in famiglia è da tempo sua. Ha due anni più di Gianmarco, un negozio di computer, non ci ha mai dato pensieri e la sua vera professione è avvocato difensore del fratello. L’altra sera, come sa, abbiamo litigato: Gianluca mi ha chiamato dopo un po’ per dirmi che ero stata troppo dura. Si sono sempre voluti bene pur essendo molto diversi, cosa che Gianmarco un po’ pativa. Ricordo il suo sguardo beffardo un giorno che lo pizzicai a marinare la scuola, che nel nostro dialetto si dice fare lippe. 'Lo sai con chi ho fatto lippe, mamma? Con il santo'. Intendeva suo fratello".

TI GIURO - "A meno di un anno Gianmarco evade dal lettino scendendo un piano di scale a gattoni, a due mi espone a figure terribili in tram perché grida 'quella signora ha i baffi' indicando la poveretta, a tre mi costa la multa per non avergli pagato il biglietto sul bus, il cui controllore lo trova alto un metro esatto. Tornati a casa lo piazzo contro lo stipite che usiamo per le misure: 98 centimetri. 'Ma in autobus ero sulle punte dei piedi' dice trionfante. Da ragazzino la frase che gli sento dire più spesso è 'ti giuro che stavolta non è colpa mia'. L’altra, quando minaccio di fargli saltare l’allenamento se non finisce i compiti, è 'telefono a Franco'...". "Per lui - interviene il padre - non siamo mai stati papà e mamma, ma Franco e Lalla". "Tranne quando ha scoperto che il mio nome da ragazza era Laura Boedan. Cominciò a chiamarmi così cento volte al giorno, 'Laura Boedan, sono pronti gli spaghetti?', 'Laura Boedan, hai lavato la mia tuta?', 'Gianluca, hai visto Laura Boedan?'. Ho dovuto intimargli di tornare al Lalla. Crescerlo è stata la fatica più bella che possa augurare a ogni madre, i problemi sono sempre andati a braccetto con le soddisfazioni. Ma fatica lo sottolinei, eh... Ho sempre pensato che sarebbe diventato un campione, fin dal minibasket le cose gli venivano troppo facili. Il problema era convincerlo a giocare con gli altri. Se dava un assist e il compagno sbagliava, altri palloni se li sognava. Io lo rimproveravo. Era imbarazzante, le madri dei suoi amichetti mi squadravano furenti. E lui 'guarda che a portare su la palla ci si stanca, perché buttarla via'?".

IL CALCIO - "Io pensavo che sarebbe diventato un calciatore, non ha idea di quanto fosse divertente da vedere - dice il padre -. Forse ha puntato sul basket per battere il mio scetticismo". "La sera del debutto in serie A - di nuovo Lalla - era ospite con la squadra in tv. Mi chiama per segnalare la capigliatura 'creativa' scelta per l’occasione: a me le sue mattane piacciono, abbiamo lo stesso carattere, ma a Franco non dico niente, è più tradizionalista. Quando la telecamera inquadra il cranio quasi rasato, con i pochi capelli superstiti che disegnano un variopinto POZ, lui esplode 'adesso tutta Italia ha visto quella testa'...". Nella ricerca della stima cestistica di Franco quel debutto era solo il primo passo. Una notte squilla il telefono di casa, accendo la luce e vedo che sono le 3 e mezza. Pronto... "Mamma, sveglia tutti e metti il viva voce!". Ma Gianmarco, cos’è successo, hai visto che ore sono? "Il viva voce!". Due minuti dopo siamo radunati, io, suo padre e suo fratello. "Ci siete tutti? Tenetevi forte: Messina mi ha convocato in na-zio-na-le!"»

VICINI - "Questo è Gianmarco - dice Franco con tenerezza -. Ci ha sempre nascosto i suoi problemi facendoci invece partecipare in tempo reale alle sue gioie. E volendoci sempre vicini". "A Varese e Bologna ho vissuto lunghi periodi con lui - ricorda Lalla -. E’ incredibilmente geloso. Se metto un vestito appena scollato è capace di dirmi 'dove vai così conciata, credi di essere una ragazzina?'. Che tipo... Mi ha sempre trattato come una principessa, gli anni di Varese sono stati i più belli della mia vita. Gianmarco è un ragazzo buono, e devo dire che i tifosi di Cantù l’hanno capito, con quello striscione che l’ha commosso sino alle lacrime. L’ho preso come un indennizzo: una volta a Cantù ci corsero dietro, a tutta la famiglia intendo, se non fosse intervenuta la signora Recalcati sarebbe finita male". "Una volta Charly mi ha raccontato la riunione prepartita della finale-scudetto di Varese - racconta il padre -. Lui spiegava, Gianmarco tirava palline di carta a De Pol, che slacciava le stringhe a Meneghin, che infastidiva non so come Zanus Fortes. Charly pensò di interrompere, ma decise di far finta di niente. Andarono in campo, giocarono nel modo richiesto, e vinsero il titolo. Erano fatti così, avevano bisogno di abbassare la pressione. Per questo Recalcati ha convocato Gianmarco per ultimo all’Olimpiade di Atene, voleva preservarlo".

ATENE - "Ma in finale se l’è dimenticato in panchina - interviene Lalla -, l’Argentina si poteva battere. Ho visto la partita accanto a Benedetta Mazzini, la figlia di Mina, e una sua amica. Stravedevano per Gianmarco, alla fine mi hanno dato un numero di telefono da passargli. Era uno scherzo. Lui ha chiamato, e ha risposto... Mina. Sono rimasti un’ora a parlare, lei lo apprezzava, lui era incantato. Credo che il più incredibile dei suoi talenti sia comunicare. A Varese passava i pomeriggi nella villa dei Missoni, a chiacchierare in dialetto con Ottavio e Rosita, entrambi pazzi di lui". "A Mosca aveva un rapporto speciale con Vera Vakulenko, la potente vicepresidente del Cska - dice Franco -. Per parlare con quella donna la gente fa ore di anticamera, ma appena vede Gianmarco, non esiste nient’altro. Quando a un party la informarono che ero suo padre, mi fece trattare come un re. Grazie a mio figlio ho vissuto molto al di sopra di ciò che compete a un impiegato del Lloyd Adriatico, e gliene sarò grato per sempre". Lalla non dice più niente, "basta, altrimenti mi metto a piangere. Sono andata bene?". Benissimo signora, perché? "Perché magari legge l’intervista e mi telefona". Gianmarco, chiama la mamma o da domani scriviamo che sei scarso.

Gazzetta.it

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Final Eight, che rebus

Siena sfida le debuttanti

Scatta stasera alle 18.30 la sfida tra le otto migliori della A: la Montepaschi parte dalla Scavolini per conquistare un trofeo tabù. Ci sono Roma e la Virtus Bologna, ma sono Avellino e Montegranaro a promettere scintille. Pubblico senza barriere la sfida più grande

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Romain Sato, 26 anni, torna dopo l'infortunio. LaPresse

MILANO, 6 febbraio 2008 - Scordatevi l'albo d'oro. Tra le otto che partecipano alle final eight di coppa Italia 2008 (da oggi a domenica al PalaMalaguti di Casalecchio), solo due l'hanno già vinta, secoli fa. La Virtus Bologna nel 2002, la Scavolini Pesaro dieci anni prima. Altri giocatori, altre storie. Chi avrebbe avuto qualcosa da raccontare, o da rimettere in gioco, quest'anno non c'è: Treviso, campione uscente, e Napoli, sorpresa del 2006, restano a casa. Una coppa fatta apposta per Siena? Roma, Bologna, Pesaro, Montegranaro, Capo D'Orlando, Biella e Avellino non la pensano così. Vediamo perché.

Montepaschi Siena-Scavolini Pesaro

I campioni d'Italia, sconfitti solo due volte in questo campionato (entrambe a gennaio) arrivano a Bologna cavalcando l'onda del successo al Pireo. Ma l'equilibrio perfetto s'era incrinato prima: l'assenza di Kaukenas (che non è McLeod) e i dubbi legati alle condizioni di Sato i motivi scatenanti. Pesaro dovrà buttarla sulla corsa: ha appena fatto in tempo a battere Biella ma non a superare il caso Sacripanti-Slay. Inutile nascondere che senza il suo giocatore più utilizzato e una seconda primavera dai 6.25, difficilmente la Scavolini oltrepasserà questo scoglio.

Lottomatica Roma-La Fortezza Bologna

Stefansson non è al top, Hawkins sì. Sono lo specchio di una Lottomatica che negli ultimi tempi ha vinto più di Siena con alti e bassi clamorosi. La Lottomatica che ha battuto Panathinaikos, Real Madrid e Barcellona travolge la Virtus, quella che ha perso con Fenerbahce e Roanne ne prende. Anche perché, dall'altra parte, la cura Pasquali qualche effetto comincia ad averlo: Anderson è il più devoto e sta rispondendo sul campo, Giovannoni uno che da solo scalda il PalaMalaguti, Michelori e Crosariol due nuovi acquisti. Se poi andrà male, Bologna arriverà comunque in finale con l'organizzazione firmata interamente dal patron Claudio Sabatini.

Angelico Biella-Pierrel Capo d'Orlando

"Avversaria più facile non ci poteva toccare". Lo dicono a Biella, lo ripetono a Capo D'Orlando, ma per i numeri sono pari: tre sconfitte nelle ultime tre uscite in campionato. In casa Angelico incrociano le dita: se Hunter dà la scossa a Bell, Elder e Pinkney c'è partita, altrimenti... Dall'altra parte è atteso un Pozzecco show: sarà la sua ultima final eight ed è scontato che proverà a lasciare il segno. Certo, il calo di rendimento c'è stato ma per una squadra che in quanto a punti segnati è seconda solo a Siena, ogni partita è quella giusta per tornare a dar spettacolo. Sempre che sia stato superato il caso Diener. Slay, intanto, rientra.

Premiata Montegranaro-Air Avellino

L'esatto contrario: "Avversaria più difficile non ci poteva toccare". Difficile essere outsider e favoriti allo stesso tempo, eppure è la presentazione che merita chi nella stagione in corso ha battuto Siena. E' il caso di Montegranaro, la più in palla e galvanizzata, con Ford calamita di rimbalzi e Thomas macchina da punti. Partito Filloy, se non paga tre match in tre giorni, è da finale. Ma è anche il caso di Avellino: delle ultime 5, ne ha vinte 4 e poi c'è Green: chi, se non lui, può tirare un colpo basso? Un peccato che si affrontino subito al primo turno.

Gazzetta.it

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Ufficiale: Shaq a Phoenix

Esami medici superati: Shaquille O'Neal è il nuovo centro dei Suns. Agli Heat vanno Shawn Marion e Marcus Banks.

Coach D'Antoni è felicissimo: "Qui farà benissimo, i suoi critici si ricrederanno". E a Miami inizia il nuovo corso

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NEW YORK, 7 febbraio 2008 - La più imprevedibile e inaspettata trade nella recente storia della Nba si è consumata. ShaquilleO’Neal, infatti, ha superato tutti gli esami medici e i Suns hanno dato il loro assenso all’arrivo a Phoenix del centro 35enne. Phoenix, così, acquista da MiamiShaq e spedisce a South Beach lo scontento Shawn Marion e Marcus Banks, un giocatore che non ha mai legato con Mike D’Antoni e che ha spesso causato problemi nello spogliatoio dei Suns.

KERR - Una mossa davvero coraggiosa quella effettuata da Steve Kerr. Nessuno, infatti, avrebbe mai immaginato che un giocatore dalle caratteristiche di O’Neal avrebbe potuto interessare alla dirigenza dei Suns. Ma dopo il "furto" di Gasol perpetrato dai Lakers nei confronti di Memphis, gli equilibri nella Western Conference sono cambiati, così il General Manager di Phoenix ha deciso di rischiare giocando d’azzardo con la carta Shaq. "So benissimo che questa è una mossa rischiosa – sostiene Steve Kerr – ma rischiare fa parte del mio lavoro. Sono convinto che con Shaq avremo maggiori possibilità di vincere durante i playoff".

CONDIZIONI FISICHE - Il problema non è tanto lo stipendio di O’Neal, 20 milioni a stagione per altri due anni, che comunque renderà complicato operare sul mercato per Kerr nell’immediato futuro, e nemmeno i problemi di adattabilità di Shaq al gioco dei Suns (la scorsa stagione, per esempio, Kurt Thomas raramente correva in contropiede dopo aver conquistato il rimbalzo difensivo), ma piuttosto le condizioni fisiche dell’ex giocatore di Miami. Shaq giura di essere integro e pronto a qualsiasi sacrificio per aiutare i Suns a vincere il titolo. Il giocatore, appena arrivato a Phoenix per le visite mediche, ha subito chiamato il leader dei Suns Steve Nash rassicurandolo con un eloquente "stai tranquillo, non ti deluderò".

D'ANTONI SODDISFATTO - Mike D’Antoni ha accolto con grande soddisfazione l’arrivo di Shaq. Marion, oramai, aveva fatto terra bruciata nello spogliatoio e adesso il grande carisma di O’Neal è visto come un toccasana per la "chimica" della squadra. "Con Shaq siamo una compagine migliore - afferma convinto l’ex coach di Milano e Treviso –, sono convinto che farà benissimo qui a Phoenix. I suoi critici dovranno ricredersi".

RIFONDAZIONE MIAMI - Miami, invece, inizia a ricostruire ma la missione di Pat Riley non è semplice. Marion ha una clausola sul suo contratto e potrebbe diventare un free agent alla fine della stagione. Banks e’ un cestista di talento che però pecca di eccessivo egoismo. Ma il sacrificio di Shaq per Riley era diventato inevitabile per il futuro della franchigia. "Stimo tantissimo Shaq – commenta Riley, con il quale comunque O’Neal aveva avuto diversi problemi negli ultimi tempi –, sinceramente mi dispiace tantissimo vederlo andare via. Quando è arrivato a Miami, ero convinto che avrebbe chiuso la carriera con gli Heat. Ma nella Nba non c’e’ posto per i sentimenti. Auguro ogni bene a Shaq, sono convinto che Phoenix adesso sia la favorita nella corsa al titolo della Western Conference".

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Nowitzki, prima tripla doppia

Guarda gli highlights Nba

Il tedesco sempre più leader di Dallas: contro Milwaukee, oltre ai soliti 29 punti e 10 rimbalzi, anche 12 assist! Joe Johnson trascina Atlanta al successo sui Lakers. New Orleans passa a Phoenix dopo due supplementari. Decima vittoria consecutiva per Utah (all'overtime contro Denver)

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Dirk Nowitzki (sx.) lotta a canestro contro Ivey. Ansa

NEW YORK, 7 febbraio 2008 - New Orleans espugna il campo di Phoenix dopo due supplementari grazie a una magia di Stojakovic. Ovetime anche a Denver, che deve cedere il passo agli Utah Jazz. Sconfitta dei Lakers dei Atlanta. Continua la marcia di Boston, Detroit e Orlando. Dirk Nowitzki conquista la prima tripla doppia della sua carriera.

Phoenix-New Orleans 130-132 (2ts)

A conclusione di un incontro ricco di emozioni, un canestro ad altissimo coefficiente di difficoltà di Peja Stojakovic allo scadere del secondo tempo supplementare, consegna a New Orleans una prestigiosa vittoria sul campo di Phoenix. I padroni di casa avevano appena finito di esultare per una tripla disperata di Leandro Barbosa che pareggia 130-130 a 3” dalla fine. Ma sono gli Hornets a ridere per ultimi quando trovano sulla rimessa Stojakovic che riesce a far partire il tiro della vittoria, nonostante Amare Stoudemire gli sia addosso. La differenza alla fine è data dalle 21 palle perse di Phoenix (10 di Nash) contro 9 di New Orleans e una soltanto per un eccellente Chris Paul che realizza 42 punti e recupera 8 palloni.

Phoenix: Nash 32 (13/23), Stoudemire 26, Barbosa e Diaw 22. Rimbalzi: Stoudemire 20. Assist: Nash 11.

New Orleans: Paul 42 (18/33), Stojakovic 26, Pargo 22 (9/14), West 21. Rimbalzi: West 13. Assist: Paul 9.

Denver-Utah 115-118 (dts)

I Jazz ottengono la decima vittoria consecutiva con 27 punti di Kyle Korver, inclusi 4 punti dalla lunetta alla fine dell’overtime. Korver porta Utah avanti 116-115 con 2/2 a 19” dalla fine. La successiva conclusione di Iverson è corta e Korver cattura il rimbalzo e converte altri due lieri dopo il fallo subìto. I Jazz sono 16-2 dall’acquisto di Korver. Deron Williams guida il tabellino di Utah con 29 punti, compresa la tripla del pareggio a 19” dalla sirena nei tempi regolamentari.

Denver: Iverson 34 (9/27), Anthony 29. Rimbalzi: Camby 17. Assist: Iverson 10.

Utah: Williams 29 (11/19), Korver 27. Rimbalzi: Boozer 11. Assist: Williams 11.

Atlanta-L.A. Lakers 98-95

Una grande serata di Joe Johnson permette agli Hawks di dare il primo ko ai Larkers dall’acquisto di Gasol. Johnson mette la firma sulla vittoria con 2/2 dalla lunetta nel secondi finali dopo che Kobe Bryant, pressato dallo stesso Johnson, perde la sfera a 8” dalla fine per infrazione di metà campo. Bryant incappa nella seconda serata no al tiro (4/16) consecutiva e chiude con 11 punti. Non va molto meglio a Pau Gasol, autore di 12 punti e 5/14 dal campo. Ottimo per Atlanta il rookie Al Horford con 15 punti e 20 rimbalzi.

Atlanta: Johnson 28 (10/20), Smith 17. Rimbalzi: Horford 20. Assist: Smith 9.

L.A. Lakers: Odom 19 (8/12), Fisher 17. Rimbalzi: Odom 11. Assist: Bryant 10.

Washington-San Antonio Spurs 77-85

Senza Caron Butler (che rischia di dover rinunciare all’All Star Game), i Wizards subiscono il quinto ko consecutivo segnando soltanto 77 punti. In una partita poco dal punteggio basso e con pochi spunti interessanti, la chiave è il parziale di 17-4 nel secondo tempo per San Antonio, in cui si rivede il 37enne Robert Horry, che segna 7 punti (su 9 totali) in quel frangente. Alla seconda gara con gli Spurs, Damon Stoudamire parte titolare al posto di Parker e chiude con 9 punti e 3/5 da tre. Tony Parker resterà a riposo almeno fino alla pausa dell’All Star Game.

Washington: Jamison 18 (5/14), Blatche 16. Rimbalzi: Blatche 15. Assist: Daniels 7.

San Antonio Spurs: Duncan 23 (9/16), Oberto 10. Rimbalzi: Oberto 11. Assist: Ginobili 10.

New York-Indiana 100-103

Indiana interrrompe una striscia di sette sconfitte superando New York grazie ai 24 punti di Kareem Rush e a un’ottima difesa nell’ultimo quarto. I Pacers limitano gli avversari a solo tre canestri dal campo negli ultimi 8 minuti e mezzo. Dunleavy contribuisce con 17 punti e Granger con 16.

New York: Randolph 26 (11/20), Crawford 21, Curry 20. Rimbalzi: Balkman 12. Assist: Crawford 7.

Indiana: Rush 24 (10/13), Dunleavy 17. Rimbalzi: Murphy 7. Assist: Dunleavy 9.

Detroit-Miami 100-95

Qualche ora dopo la partenza di Shaq per Phoenix, gli Heat combattono fino alla fine contro i favoriti Pistons ma devono cedere nel finale, con Detroit glaciale dalla lunetta. A meno di tre minuti dalla fine, Wade porta Miami a -1 e ancora Wade trova Ricky Davis che segna da tre per il 92-94 a 21” dalla sirena. Detroit non si scompone e con 2 tiri liberi di Hamilton e 4 di Billups porta a casa la vittoria.

Detroit: Wallace 26 (9/15), Hamilton 19. Rimbalzi: McDyess 13. Assist: Billups 10.

Miami: Wade 30 (11/25), Davis 20. Rimbalzi: Johnson e Wright 8. Assist: Wade 12.

Boston-L.A. Clippers 111-100

Con un career high di 24 punti, Rajon Rondo conduce Boston al successo dopo aver provocato l’espulsione di Sam Cassell del quale i Clippers devono fare a meno nel secondo tempo. Senza Garnett, la panchina di Boston dà un apporto fondamentale con 44 punti. Paul Pierce chiude con 15 punti e 7/9 segnano i primi 9 punti dalla gara. Tony Allen segna 17 punti e Leon Powe conquista una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi.

Boston: Rondo 24 (10/13), Allen 19. Rimbalzi: Powe 10. Assist: Rondo 8.

L.A. Clippers: Maggette 33 (11/18), Mobley 16. Rimbalzi: Kaman 9. Assist: Cassell 3.

Orlando-New Jersey 100-84

Tra Magic e Nets partita senza storia, a parte un primo quarto equilibrato. Orlando ha una grande spinta dalla panchina nel primo tempo soprattutto con Cook e Dooling, poi inizia a servire Howard con continuità vicino a canestro e i Nets non hanno risposte contro il dominio fisico del centro dei Magic. Un abulico Richard Jefferson non aiuta Lawrence Frank a far reagire i Nets, che crollano sotto i colpi del trio Howard, Lewis e Turkoglu.

Orlando: Howard 21 (6/11), Lewis e Turkoglu 19. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Nelson 8.

New Jersey: Carter 18 (6/14), Kidd e Nachbar 13. Rimbalzi: Krstic e Boone 6. Assist: Kidd 7.

Dallas-Milwaukee 107-96

Grazie alla prima tripla doppia in carriera di Dirk Nowitzki Dallas supera Milwaukee che si consola con una prova stellare di Mo Williams. Disco Dirk realizza 29 punti, cattura 10 rimbalzi e distribuisce 12 assist. "Sto subendo molti più raddoppi di marcatura adesso che nel corso della mia carriera. – dice Nowitzki -. Il mio post game è migliorato e con i raddoppi sono stato in grado di trovare compagni liberi".

Dallas: Nowitzki 29 (9/17), Terry 23. Rimbalzi: Nowitzi e Dampier 10. Assist: Nowitzki 12.

Milwaukee: Williams 36 (14/29), Bogut 24. Rimbalzi: Bogut 14. Assist: Williams 4.

Portland-Chicago 100-97

Il career high di Thaboo Sefolosha (22 punti) non basta ai Bulls per vincere a Portland, che si affida al suo giovane leader Brandon Roy, autore di 29 punti, e a LaMarcus Aldridge che mette a segno 18 punti con 8/15 al tiro.

Portland: Roy 28 (12/19), Aldrigdge 18. Rimbalzi: Aldridge 6. Assist: Blake 7.

Chicago: Nocioni e Sefolosha 22. Rimbalzi: Wallace 8. Assist: Duhon 9.

Sacramento-Seattle 92-105

Grazie a una brillante prestazione di Earl Watson che chiude con una tripla doppia (23+10+10), Seattle vince a Sacramento per la quarta volta negli ultimi cinque incontri.

Seattle: Watson 23 (9/12), Durant 17. Rimbalzi: Watson e Wilcox 10. Assist: Watson 10.

Sacramento: Artest 20 (9/22), Salmons e Garcia 11. Rimbalzi: Moore 9. Assist: Artest 4.

Gazzetta.it

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Coppa Italia - Final Eight

Bologna - Palamalaguti

Quarti di Finale

Giovedì 7 Febbraio 2008, ore 18.30

Montepaschi Siena - Scavolini Pesaro

telecronaca Geri De Rosa, commento Riccardo Pittis

Giovedì 7 Febbraio 2008, ore 21.00

La Fortezza Bologna - Lottomatica Roma

telecronaca Flavio Tranquillo, commento Davide Pessina

Venerdì 8 Febbraio 2008, ore 18.30

Premiata Montegranaro - Air Avellino

telecronaca Geri De Rosa, commento Davide Pessina

Venerdì 8 Febbraio 2008, ore 21.00

Pierrel Capo d'Orlando - Angelico Biella

telecronaca Flavio Tranquillo, commento Franco Casalini

Semifinali

Sabato 9 Febbraio 2008, ore 18.30

Vincente QF1 - Vincente QF 2

telecronaca Geri De Rosa, commento Franco Casalini

Sabato 9 Febbraio 2008, ore 21.00

Vincente QF3 - Vincente QF4

telecronaca Flavio Tranquillo, commento Riccardo Pittis

Finale

Domenica 10 Febbraio 2008, ore 21.00

Vincente SF1 - Vincente SF2

telecronaca Flavio Tranquillo, commento Davide Pessina

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ecco la lista del THREE POINT SHOOTOUT

Kobe Bryant (Lakers)

Daniel Gibson (Cavs)

Richard Hamilton (Pistons)

Jason Kapono (Raptors) - vincitore 2007

Steve Nash (Suns)

Peja Stojakovic (Hornets) - vincitore 2002 e 2003

vai trevi......il mio sogno si è avverato....super kobe ai 3 punti

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Myers show, Siena è fuori

Subito sconfitti nella Final Eight i campioni d'Italia: decisivo l'istant replay sulla tripla di McIntyre che avrebbe portato il match all'over time. Vince Pesaro 78-77 grazie alle triple del suo numero 10

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L'esultanza di Carlton Myers, 36 anni e 17 punti. Ciam/Cast

CASALECCHIO DI RENO (Bo), 7 febbraio 2008 - Ha inciampato nel primo gradino la super favorita della coppa Italia. La Montepaschi Siena è infatti andata in testacoda alla prima curva perdendo nei quarti di finale con la Scavolini Pesaro (77-78), in semifinale grazie a una strana partita, risoltasi con un finale thrilling, deciso dall'instant replay. Dalle 21 in campo Lottomatica Roma-La Fortezza Bologna.

Montepaschi Siena-Scavolini Pesaro 77-78

Nel teatro del suo primo trionfo personale (coppa Italia con la Fortitudo 1998), Carlton Myers, in un finale da brividi e triple, spinge l'impresa di Pesaro (78-77) che rende indigesta la coppa Italia per la strafavorita Siena. Ci vuole però l'instant replay per dire che il tiro della disperazione di McIntyre è da due punti, poi può esplodere la gioia pesarese guidata da uno scatenato Carlton. Siena può piangere solo sulla propria tendenza a sentirsi bella troppo presto quando la Scavolini, con quel terrificante 0/15 dal campo nel secondo quarto, sembrava già sulla strada di casa. Il resto lo hanno fatto il 19/31 ai liberi Montepaschi e l'incapacità di trovare un'alternativa a Mc Intyre. Siena parte in folle, Pesaro invece dà l'impressione di esserci, gratificata dall'atteggiamento propositivo dell'esuberante Slay e dalla sostanza di Clark. Per poco però. Perché tutti spariscono davanti all'estro di McIntyre: il play Mps mette la marcia alta (11 punti e 3 assisti in 10') e la Scavolini scivola indietro. Alla prima sirena la corazzata senese è a + 6 (20-14) ma la grandinata deve ancora cominciare. Quando si conclude la Scavolini sconta un 13-0 di parziale, il -10 (26-16) e un 6/25 al tiro che dà i brividi. A Pesaro però non basta e quindi comincia a farsi male da sola gettando palloni in tribuna a ogni raddoppio, non producendo, nel secondo quarto, nemmeno un canestro dal campo per un totale, dopo 20', di 6/30. Siena quindi procede d'inerzia, anch'essa con percentuali al limite dell'imbarazzo (9/30). Dopo l'1/11 da tre nel primo tempo, la Scavolini si rianima con le triple: Hicks (due volte) e Slay riaccendono il match che continua a vivere delle fiammate di McIntyre (7 punti in 2' per il +12 al 17') ma anche del break di 11-0 firmato Pesaro (soprattutto Brokenborough) che vale il -3 (45-42). Che diventa parità (59-59) sull'asse Clark-Myers-Slay a 5' dalla fine. A questo punto Siena cade sotto le triple di Myers e Brokenborough.

Bologna: Myers 17, Slay 17, Clark 12

Siena: McIntyre 29, Stonerook 9, Thornton 9

Gazzetta.it

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secondo me avrei inserito anche un jason richardson tanto per mettere un altro vincitore di gara di schiacciate... pronostici?? secondo me tripla il successo stojakovic...

si ma occhio a kapono, kobe e gibson.......secondo me sarà molto tirata come gara anche se si sa che spesso il favorito tira malissimo

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Shaq riparte a tutto gas

"Phoenix diventerà la n.1"

A quasi 36 anni il quattro volte campione Nba caccia indietro le critiche: "A Miami era tutta la squadra a non correre. Io ho ancora benzina, ve ne accorgerete. Nash e Bell non hanno bisogno dei miei consigli, Stoudemire sì: sarò il suo grande fratello"

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Shaquille O'Neal, 35 anni, sorride alla stampa di Phoenix. Ap

PHOENIX (Stati Uniti), 7 febbraio 2008 - Non fatelo arrabbiare. Altrimenti - parola di Shaquille O'Neal - conviene scommettere sui Phoenix. A 36 anni il prossimo 6 marzo, ecco a voi la seconda giovinezza (almeno a parole) di Shaq, l'uomo più felice del mondo dopo aver cambiato aria, squadra, compagni: "Per la mia età, il mio corpo è in gran forma. Vedrete, con il mio arrivo migliorerà tutta la squadra".

NASH E STOUDEMIRE - C'è un "progetto Amaré" nella testa del gigante 4 volte campione Nba: "Steve Nash, lui non ha bisogno di me per migliorare. E' di già uno dei migliori nella storia dell'Nba. Anche Raja Bell dall'arco dei tre punti non ha bisogno di consigli. Il mio chiodo fisso è far diventare Amaré Stoudemire un giocatore migliore. Io sono un suo sostenitore, potenzialmente è la migliore ala forte del futuro. Per questo sarò il suo grande fratello, per farlo crescere ancora".

AGLI SCETTICI - O'Neal ha parole d'oro per Phoenix: "Sono davvero contento di essere qui, in una delle migliori squadre dell'Ovest. Datemi il tempo d'integrarmi e continueremo a esserlo. Cosa significa? A Miami non ero io che non correvo, era tutta la squadra. Adesso vedrete". Shaq ha saltato la bellezza di 15 partite dall'inizio del 2008, giocandone appena 4. "Ma ho già cominciato a lavorare con lo staff, dopo la pausa dell'All Star Game (17 febbraio) conto di poter giocare. Vedrete, vi sorprenderò, di gas ne ho ancora, eccome". Shaq chiude con una massima: "Il vero giocatore non si vede né dai punti segnati, né dall'"io, io e ancora io". Il vero grande giocatore è quello che rende grandi anche gli altri".

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Miami in caduta libera

Houston doma LeBron

Philadelphia fa a pezzi gli Heat, sconfitti 21 volte nelle ultime 22 gare. Cleveland anche con McGrady a mezzo servizio non regge all'urto dei Rockets

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Louis Williams (al centro) va a canestro. Afp

New York, 8 febbraio 2008 – Philadelphia si libera facilmente degli Heat in caduta libera. Houston doma LeBron James e i Cavs pur con Tracy McGrady a mezzo servizio.

Philadelphia-Miami 101-84

Sesto ko consecutivo di Miami che con tre punti da recuperare alla fine del terzo quarto, subisce un parziale di 12-3 dal quale non si riprende più. In una gara tutt’altro che entusiasmante conclusa con il 36% al tiro, gli Heat si bloccano all’inizio dell’ultimo quarto (1/10 dal campo) e i Sixers ringraziano. Pat Riley, che non ha ancora a disposizione Marion e Banks, i nuovi arrivi ottenuti dallo scambio con Shaq, può utilizzare solo nove giocatori e presto perde Alexander Johnson per distorsione alla caviglia. Miami ha perso 21 delle ultime 22 gare e, sempre ferma a 9 vittorie, è il fanalino di coda del campionato.

Philadelphia: Iguodala 25 (9/19), Miller 21. Rimbalzi: Evans 14. Assist: Miller 7.

Miami: Wade 19 (5/17), Wright 16. Rimbalzi: Wright e Blount 10. Assist: Wade 9.

Houston-Cleveland 92-77

I Rockets riescono a supplire a un debilitato McGrady, che per un’infezione alle vie respiratorie arriva dall’ospedale un’ora prima della partita, e battono Cleveland grazie alla difesa e al dominio sotto i tabelloni (55-35 nei rimbalzi). McGrady segna 8 punti (3/11) in 32 minuti, ma Houston si affida alla torre Yao Ming che chiude con una doppia doppia (22+12). Cleveland è LeBron James (32 punti) e niente più, e soffre la mancanza di Drew Gooden, che salta la prima partita dell’anno per infortunio all’inguine. Houston è 9-1 negli ultimi dieci incontri.

Houston: Yao 22 (9/19), Alston 17. Rimbalzi: Yao 12. Assist: Alston 9.

Cleveland: James 32 (12/23), Hughes 13. Rimbalzi: Ilgausks 8. Assist: James 6.

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Golden State cade in casa

Belinelli a bocca asciutta

Sorprendente k.o. dei Warriors che si fanno battere dai rimaneggiatissimi Bulls 114-108. L'azzurro colleziona l'ennesimo "dnp", ma almeno va a referto

Una contesa fra Adrian Griffin (a destra) e Stephen Jackson. Ansa

NEW YORK, 8 Febbraio 2008 - Sorprendente sconfitta casalinga per i Warriors che si fanno superare dai rimaneggiatissimi Bulls. Golden State festeggia l’esordio di Chris Webber ma gioca senza la giusta intensità e concede troppo a Chicago. Alla fine così i Bulls riescono a vincere all’Oracle Arena 114-108. Per Marco Belinelli arriva l’ennesimo “dnp”, ma perlomeno (magra consolazione) l’azzurro contro i Bulls va a referto.

DUHON IMMARCABILE - Il pubblico di Oakland concede una standing ovation a Chris Webber prima del match e Don Nelson gli regala il palcoscenico facendolo partire in quintetto e lasciando fuori Al Harrington. L’ex Fab Five però appare lontano dalla migliore condizione e in difesa soffre parecchio. Gli ospiti devono fare a meno di tre pedine fondamentali come Ben Gordon. Luol Deng e Kirk Hinrich ma giocano senza nessun timore reverenziale. Nel primo quarto le squadre sembrano giocare a casacche invertite. Chicago, che in teoria, anche a causa delle assenze, vorrebbe tenere basso il ritmo, corre a ogni opportunità, Golden State, invece, fa confusione in attacco e litiga con il canestro. Ne viene fuori un quarto davvero buono per i Bulls, con un immarcabile Chris Duhon (15 punti nella frazione) a dettare i tempi e Joe Smith a far soffrire i lunghi di Golden State. Chicago tira con il 62% dal campo e chiude la frazione avanti 32-23. Nel secondo periodo però Harrington, subentrato a Webber, suona la carica, Chicago inizia a sporcare le proprie percentuali al tiro e i padroni di casa tornano nel match.

TROPPO TARDI - Nella ripresa i Warriors giocano decisamente meglio in attacco e sembrano in grado di riprendere in mano le redini della gara. Monta Ellis in penetrazione è inarrestabile, Baron Davis gioca la sua pallacanestro anche se condita da qualche errore di troppo al tiro. Ma i Bulls, un po’ a sorpresa, continuano a produrre in attacco. Tyrus Thomas regala ottimi minuti a coach Boylan, realizzando 13 dei suoi 15 punti nell’ultimo quarto, mentre la coppia Duhon-Smith fa il resto. Chicago riesce anche a convivere senza troppi problemi con gli errori dalla lunetta di un Ben Wallace comunque positivo (0/7 ai liberi) e cambia marcia nell’ultimo quarto quando Golden State arriva al +1 (101-100) a 2’16’’ dalla sirena. Gli ospiti, infatti, piazzano un parziale di 7-0 e mettono al tappeto i Warriors. I Bulls vincono con pieno merito, rovinando così la serata a Chris Webber.

Golden State: Ellis 25 (11/12), Davis 22, Harrington 20, Jackson 19. Rimbalzi: Biedrins 18. Assist: Davis 8.

Chicago: Duhon 34 (7/10, 4/6), Smith 27, Thomas 15. Rimbalzi: Noah 10. Assist: Duhon 9.

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Siena si consola con Diener

Dopo l'eliminazione nei quarti di coppa Italia la Mps vince la concorrenza di Milano e Bologna e strappa la guardia americana a Capo d'Orlando

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Drake Diener, 27 anni, viaggia a 18,2 punti a partita. Lapresse

CAPO D'ORLANDO (Messina), 8 febbraio 2008 - Manca solo il comunicato ufficiale, ma sembra che ormai, dopo oltre un mese di estenuanti trattative, nella tarda nottata di ieri sia finalmente conclusa la trattativa di mercato che riguarda Drake Diener. La guardia americana passa dalla Pierrel Capo d'Orlando alla Montepaschi Siena. All'indomani della clamorosa sconfitta in coppa Italia, la società toscana è riuscita quindi a superare la concorrenza di Milano e Virtus Bologna e ad aggiudicarsi il sesto marcatore della serie A.

PERSONALITA' - Drake Diener ha ventisette anni, è alto 196 cm ed è attualmente fermo da tre domeniche per un infortunio. Dopo l'esperienza della scorsa stagione in Legadue a Castelletto Ticino, nella quale è stato protagonista indiscusso nella conquista della salvezza (è giunto nel girone di ritorno, reduce da una angosciosa malattia, il Morbo di Crohn che lo ha tenuto lontano anche dalla NBA), è esploso all'esordio in serie A con Capo d'Orlando. Grande tiratore, con oltre il 50% da due e con il 34,8 da tre, viaggia sui 18,2 punti di media a partita (364 punti complessivi nella 20 gare disputate, ndr), nella Pierrel si è subito messo in mostra per personalità e grande duttilità nei ruoli.

LA SVOLTA - La prima vera proposta, anche se timida, poco dopo metà del girone di andata, era stata proprio di Siena, ma il patron della Pierrel, Enzo Sindoni, aveva cortesemente ringraziato e rispedito al mittente le avance. L'AJ Milano ha cominciato a tastare il terreno per un possibile acquisto dopo che al PalaLido Diener era stato con 34 punti (sua migliore prestazione in A), protagonista indiscusso della vittoria di Capo d'Orlando. Una trattativa portata avanti con il procuratore che ha forse infastidito la società siciliana che ancora non aveva preso in considerazione l'eventualità di lasciare in corsa il giocatore. Una volta aperte le danze, la Virtus Bologna si è inserita rilanciando l'offerta di Corbelli (sembra sui 200mila euro). A questo punto Siena è ritornata sotto e negli ultimi giorni, considerato anche l'infortunio di Kaukenas, ha stretto la trattativa fino alla definitiva chiusura di ieri sera, quando i responsabili del mercato della Montepaschi si sono incontrati a Bologna con il d.s. Gianmaria Vacirca. Già oggi Diener dovrebbe essere a Siena per sottoporsi alle visite mediche.

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Lottomatica Roma-La Fortezza Bologna 69-75

Il graffio letale arriva da Trevis Best a 70" dalla fine: canestro più fallo, che piegano in due le gambe della Lottomatica (75-69), in teoria la numero 2 del tabellone, respinta al mittente da una Virtus uscita dal pantano della crisi grazie soprattutto alla colonna americana, un tempo causa delle disfatte a raffica e ora fattore della rinascita. Best, Anderson, Spencer e il rientrante Blizzard, insieme alla certezza Giovannoni, trascinano La Fortezza alla semifinale con Pesaro. Roma saluta e se ne va in punta di piedi, prostrata dall'umore troppo altalenante delle sue stelle. La Fortezza parte a razzo (12-0) e la Lottomatica rimane bruciata dal suo 0/5 e dalle 6 palle perse. Repesa cambia subito: dentro Ray perché serve più ritmo e giocate in transizione. Bologna gode con le invenzioni di Giovannoni, le fiammate di Spencer e Anderson e la scienza di Best. E c'è anche spazio per l'esordio stagionale di Blizzard, fermo dalla finale scudetto dell'anno scorso. Roma deve rimpolpare il 3/15 al tiro per impedire alla Virtus di viaggiare comoda (+12, 26-14, al 9'). Ma la banda Repesa sconta troppi gap: sotto canestro dove racimola poco o nulla e subisce troppo l'asse Chiacig-Giovannoni, e l'apatia dei suoi big, Ray e Hawkins su tutti (inguardabili nel primo tempo). La Virtus invece si esalta con le invenzioni di un Anderson sempre più sciolto e determinante (12 punti, 2 recuperi e 4 falli subiti in 20'). Tanto basta a La Fortezza per arrivare all'intervallo avanti di 13 (41-28). Quando si ricomincia a sudare, Roma è un'altra squadra: difesa e contropiede, qualche tripla (Ray e De La Fuente) a cancellare l'8/26 del primo tempo, e il parziale di 16-0 è servito. La parità arriva al 26' (44-44) con Bologna che affoga nelle palle perse incapace di costruire un tiri puliti. Anderson e Spencer forzano troppo, Ray invece lievita con 9 punti filati (12 in 10'). Sull'ultima discesa il discorso è ancora aperto. Prova a chiuderlo Blizzard con due triple, ma Fucka ricuce: a 3'04" dalla sirena, la Virtus è avanti di 4 per un attacco di nervi di Gabini che costa liberi e possesso. Roma accorcia ma non abbastanza.

Roma: Ray 22, Hawkins 12, De La Fuente 10

Bologna: Spencer 16, Giovannoni 14, Anderson 13

Gazzetta.it

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