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Musica


lorenzo82

Messaggi raccomandati

  • Risposte 93
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Top Posters In This Topic

  • 9 months later...

Muse - Time is running out

Muse - Knights of cydonia

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Queen - Don't Stop Me Now

Fall Out Boy - Thnks fr th Mmrs

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Modena city ramblers- In un giorno di pioggia; una perfecta excusa; la legge giusta; 40 anni; clan banlieue;primo potere; I 100 passi; grande famiglia... ed è meglio ke mi fermo...

Ska-p - Cannabis

Punkreas- American dream

Plain white t's - Hey there delilah; Hate (i really don't like you)

Vasco- Hai mai; siamo soli; rewind; bollicine,

Rihanna- Rehab; SOS,

Amy winehouse- Rehab

Sex pistols- Anarchy in Uk; this is not a love song

Take that- Patience

Linkin park - no more sorrow, in the end, numb encore.

Ramones- Blitzkrieg pop

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Beh, di musica bella ce n'è un'infinità........Levi e Wanka sono quelli con cui mi identifico maggiormente nei gusti musicali.

- Simon and Garfunkel, ma anche Paul Simon da solo.

- Beatles (da Revolver in poi) e John Lennon

- Dire Straits

- Pink Floyd (Hey you è bellissima!)

- U2, quelli degli albori. Under a Blood red sky a mio giudizio è il live album più bello della storia, meglio anche del concerto di Central Park di Simon e Garfunkel. Dura 35 minuti, ma è un condensato di energia pura.

- Queen

- Coldplay

- Santana

- Jefferson Airplane (un applauso a chi li conosce)

- Mike Oldfield

.......e restando in Italia......

De Andrè, Paolo Conte, Battisti, Guccini (un grande), Matia Bazar, le musiche di Morricone, la voce di Mina (splendido il duetto con De Andrè per "la canzone di Marinella"), Battiato

Ma se ci pensassi un po' più a lungo, credo che ne troverei parecchi altri che meritano una citazione.

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Primo posto, inavvicinabile/inimitabile Fabrizo De andrè

segue Guccini, altro mostro sacro. Poi Modena City Ramblers, Bandabardò, Rino gaetano, De Gregori, i Nomadi (fino agli anni '90).

All'estero: REM, Dire Straits, Bob Marley, Nirvana, Pink Floid, Skun Anensis

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Red Hot Chili Peppers ( i miei preferiti anche se il loro ultimo album non mi piace assolutamente )

U2 ( Vertigo - Elevation - Misterious way )

Depeche Mode ( Enjoy the silence - Personal Jesus - Dream on )

REM ( Animal - Man on the moon - Bad day )

David Bowie ( Changes - The man who sold the world - Heroes )

Duran Duran ( Wild Boys - Ordinary World - Nice )

Dire Straits ( Walk of life - Sultan of Swing - Romeo and Juliet )

Scorpions ( The Zoo - Rock you like hurricane - Dust in the wind )

Robbie Williams ( Millenium - It's only us - Let love be your energy )

Michael Jackson ( Bad - Billy Jean - Thriller )

Queen ( We are the champions - Princess of univers - Bohemian rapsody )

Elvis Presley ( Crazy little thing called love - Blue suade shoes - Rubernekkin )

Bee Gees ( Stayng alive - Juliet - Saturday night fever )

Come donne direi

Madonna - Enya - Alanis Morisette

Di cantanti Italiani solo Mango

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Di Robbie Williams hai scelto le peggiori :P

I gusti sono gusti. Queste sono quelle che mi piacciono di più

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la più bella???? non c'è storia....

baba o'riley (teenage westaland) - the who!!!!

FANTASTICA!!!

Grande brano davvero :biggrin: , la versione originale è tratta da uno splendido disco del 71 who's next.

Anche la versione live dei Pearl Jam non è assolutamente male, anche questa la trovate in versione video su you tube

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<br /> <img src="style_emoticons/default/thumbup.gif" style="vertical-align:middle" emoid=":smilie_daumenpos:" border="0" alt="thumbup.gif" /> <img src="style_emoticons/default/thumbup.gif" style="vertical-align:middle" emoid=":unsure:" border="0" alt="thumbup.gif" /> <br />cipo 6 punk?<br /><br />

sento qualcosa di punk come i punkreas o gruppi minori

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la più bella???? non c'è storia....

baba o'riley (teenage westaland) - the who!!!!

FANTASTICA!!!

Grande brano davvero :blink: , la versione originale è tratta da uno splendido disco del 71 who's next.

Anche la versione live dei Pearl Jam non è assolutamente male, anche questa la trovate in versione video su you tube

non mi pace quella dei pearl jam.... a me piace il kitarrista dei who.... e come interpreta quel pezz di canzone... in quella ke hai detto te la canta tutta una sola persona e non rende a dovere!

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Grande brano davvero :mrgreen: , la versione originale è tratta da uno splendido disco del 71 who's next.

Anche la versione live dei Pearl Jam non è assolutamente male, anche questa la trovate in versione video su you tube

non mi pace quella dei pearl jam.... a me piace il kitarrista dei who.... e come interpreta quel pezz di canzone... in quella ke hai detto te la canta tutta una sola persona e non rende a dovere!

Hai perfettamente ragione, l'originale è migliore di tutte le altre versioni ma personalmente quella che hanno fatto i Pearl Jam è dignitosisssima, è acustica e il canto di Eddie Vedder offre un pathos elevato.

Certo gli Who con Pete Townshend alla chitarra e Roger Daltrey al canto (gli unici 2 viventi) con Entwistle al basso e Moon alla batteria hano fatto la storia del rock.

Già che ti piace il chitarrista volevo consigliarti, se non lo conoscessi ,un suo vecchio disco solista, è davvero notevole:Pete Townshend: Empty Glass del 1980

Un saluto dal vecio

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  • 3 weeks later...

Carissimi ero debitore delle mie scelte Italiane (sempre opinabilissime giacchè sono soggettive), di ogni autore che prediligo ho preferito indicare 1 solo album e nonostante ciò tantissimi nomi illustri o meno ma pur meritevoli di menzione sono rimasti fuori.

Per ogni decennio ho segnalato 5 dischi, unica eccezione gli anni 70(il mio decennio preferito musicalmente parlando) ove ne ho messo 6, non ce la facevo proprio a ridurre ancora……..

Anni 60

Nomadi: Per quando noi non ci saremo 1967. Sonorità beat e canzone d’autore (testi di Francesco Guccini) in sinergia per l’album d’esordio della band emiliana.

Le stelle di Mario Schifano:Dedicato a… 1967. Album rarissimo (chi lo trovasse in cantina il suo valore di mercato si aggira sui 3000 euri!) che vendette pochissime copie all’epoca, innovativo (siamo nel 67) e coraggioso nel proporre un groove psico-beat tipo primi Velvet Underground o Fugs.

New Trolls: Senza orario senza bandiera 1968. Considerato il primo album concept italiano (ossia un disco che ha una storia che lega tutte le canzoni) nei testi si avvalgono della collaborazione di Fabrizio De Andrè, impedibile Signore io sono Irish

Stormy Six Le idee di oggi per la musica di domani 1969. Album psichedelico-beat per la band Milanese , raro esempio di ricercatezza sonora per i gruppi italiani dell’epoca, testi non all’altezza dei suoni…..

Fabio Celi e gli Infermieri: Follia 1969. Rock pre-progressive con intervento massiccio di 2 tastiere, disco bandito immediatamente dalla Rai per i testi dissacratori e così per Celi e co. fu la fine di una carriera che durò soltanto la stagione di un disco, da rivalutare….

Anni 70

Alan Sorrenti Aria 1972 Strepitoso album d’esordio per l’artista napoletano-gallese che negli anni successivi si perse nei meandri delle canzonette pop tipo “Figli delle stelle”.In questo disco grandi musicisti coadiuvano Alan che usa la voce con una serie di modulazioni fascinosissime, impedibile la suite di 17 minuti Aria che occupa il lato A del vinile, 1° traccia del cd.

Claudio Rocchi “Volo Magico n.1” 1971 il ventenne ex bassista degli Stornmy Six in un album mistico-prog-cantautoriale con un giovanissimo Alberto Camerini alla chitarra, anche qui una suite lunghissima in apertura (18 minuti) in un disco carico di un lessico verbale-musicale fantasioso, da sentire “La realtà non esiste” brano manifesto del pensiero “costruttivista” Rocchiano. . Il Rocchi divenne poi anni dopo il responsabile della Comunità Italiana degli Hare Krisna.

Banco del Mutuo Soccorso “ Darwin” 1972. Capolavoro assoluto del rock-Progressivo Italiano (e non solo) è un album concept sulla evoluzione della specie umana. Grandi I fratelli Nocenzi alla tastiere e un immenso Di Giacomo al canto. E’ un album che colpisce sia a livello emozionale che a livello di tecnica musicale.Questa band romana l’ho rivista recentemente (Febbraio 2008 in teatro a Savona) in concerto e nonostante gli anni sono sempre immensi artisti!

Claudio Lolli “Ho visto anche degli zingari felici” 1976 testi (vedi estratto qua sotto) di una profondità eccelsa per il professore bolognese con un tappeto sonoro di grande impatto per l’epoca dei cantautori anni 70, l’intervento costante del sax è da brividi sulla pelle.

E siamo noi a far bella la luna

con la nostra vita

coperta di stracci e di sassi di vetro.

Quella vita che gli altri ci respingono indietro

come un insulto,

come un ragno nella stanza.

Ma riprendiamola in mano, riprendiamola intera,

riprendiamoci la vita,

la terra, la luna e l'abbondanza.

Di questo disco è uscita una riedizione (nuovi arrangiamenti) nel 2003 con Lolli coadiuvato dalla band calabrese Il parto delle nuvole pesanti.

Per gli estimatori del Pirata ricordo che nel 2006 Lolli ha sfornato un brano eccellente dal titolo “Le Rose di Pantani”.

Juri Camisasca “La finestra dentro”1974 Intensa opera prima del Milanese Juri, amicone di Battiato (si avverte la sua mano sui suoni), un disco surreale con testi crudi e visionari, con mirabili sonorità rock progressive, sicuramente uno dei viaggi musicali più fascinosi nei meandri della psiche umana.

Francesco Guccini “Radici” 1972. Mirabile esempio di capacità letteraria nella scrittura dei testi con un dignitoso supporto musicale a brani strafamosi come La Locomotiva, Il Vecchio e il bambino etc….

Anni 80

Fabrizio De Andrè “Creuza de Ma” 1984 disco in dialetto ligure (io sono di Savona….) dal tappeto sonoro ( le musiche sono di Mauro Pagani ex della Premiata Forneria Marconi) originalissimo e autenticamente seminale per gli anni successivi quando ci fu il boom della musica etnica e della world music.Ogni brano è un piccolo affresco della vita mediterranea.

Diaframma “Siberia” 1984. Prova d’esordio per la band fiorentina in un periodo dove cantare in Italiano ritmiche dark e new wave era rarissimo.Il coraggio nel mantenere la lingua madre è supportato dalle liriche di Federico Fiumani (autentico leader del gruppo)che esaltano la poetica testuale. Ottimo connubio tra suono decadente tipico del Dark e riff chitarristici “ caldi” tipici della new wave.

Litfiba “Eneide di Krypton” 1983.In origine colonna sonora per uno spettacolo teatrale qs. disco è permeato dalla classica atmosfera decadente-epica delle sonorità dark:batteria elettronica condita da percussioni magistrali, chitarre minimali ma di effetto sono le degne cornici degli strumenti di due autentici maestri quali Aiazzi (tastiere) e Maroccolo (basso).

L’album è prettamente strumentale, Piero Pelù (voce storica della band) interviene solo in un brano, ovviamente album totalmente differente dai Litfiba commerciali degli anni 90….

Franti “Il giardino delle 15 pietre” 1986. La band di Torino è stata una delle più audaci avventure musicali degli anni 80,fiore all’occhiello il fatto che non si sono mai sottomessi ad una etichetta Major, rimanendo sempre indipendenti con album e singoli editi in tirature limitate e distribuiti a prezzi no-profit esclusivamente nel circuito alternativo. Il loro sound spaziava tra strizzatine cantautorali a rock da west coast e jazz, folklore, blues e perfino vaghe reminiscenze pankettare. Band culto da ri-scoprire.

Ivano Fossati La pianta del The 1988. Album con sonorità andine (la title track) dalle ritmiche calde ed avvolgenti, dalle tematiche profonde (superbo il brano “l’uomo coi capelli da ragazzo” ove tratta mirabilmente il discorso della malattia mentale) il tutto impreziosito dalla presenza come guest star di De Gregori e De Andrè .

Anni 90

Gang “Storie d’italia” 1993.Rock-Folk cantautorale d’autore per la band Marchigiana. Considerati i Clash italiani per il combat rock qui invece li ritroviamo in una veste più sobria ed acustica con testi sempre molto taglienti (con “100 giorni a Palermo” si beccarono più di una denuncia ) ed emozionanti (la storia partigiana di “Eurialo e Niso” tocca il cuore).

Knot Toulose “Days are days”1996 La band di Acqui Terme è riuscita a coniugare, nello spazio di 2 dischi (questo è il secondo) e 1 mini, bellezza psych-folk e capacità di scrivere ballad struggenti ed intense, fuori da ogni schema. Sonorità alla Rem qua e là. Dalla critica dell’epoca furono definiti il miglior gruppo Folkedelico Italiano.

Finisterre “In limine” 1996. La band genovese del deus ex machina Fabio Zuffanti con atmosfere rock progressive e intense spruzzate del Sound Canterburiano dei 70 il tutto amalgamato dal virtuosismo dei musicisti ove spicca il flauto tra cascate sonore tipiche del sound dei Genesis era Peter Gabriel..

Lalli “Tempo di vento” 1999. L’ex cantante dei Franti qui in versione tipicamente cantautorale, se il timbro della voce è un pochino ripetitivo non lo sono invece le emozioni che qs.disco nel lento ma fascinosisssimo incedere anima.

Estra “Metamorfosi” 1997. Chitarre potenti e cadenzate che si sposano alla perfezione con le parole e la voce un pò languida un pò “disperata” di Giulio Casale, grande prova di indie Rock per la band Trevigiana, nulla da invidiare ai ben più conosciuti Afterhours!!

Anni 00

Valentina Dorme “Il coraggio dei piuma” 2005. Sinuose chitarre ora impetuose ora più docili ed acustiche accompagnano il lirismo dei testi di questa band veneta, i tappeti strumentali giocano con le distorsioni, spingendosi fino al noise ma anche ai suoni puliti e sognanti dell'indie e dell'alternative rock americano. Vi dico solo che per me questo fu il disco dell’anno 2005!!!

Andrea Chimenti ” Vietato morire” 2004. Disco di pura classe per l’ex cantante fiorentino dei Moda, band culto degli anni 80,strepitoso connubio tra canzone d’autore e un buon dispendio di strumenti acustici abbinati ad un uso moderato e gentile dell’elettronica.

Da ascoltare la soavità del brano “Oceano” cantato a due voci con Patrizia Laquidara (grande ma purtroppo poco conosciuto talento della musica italiana odierna).

Elettrojoyce “Illumina” 2000. Rock d’autore per la band Romana, con testi intensi e una forza suggestiva nella ritmica incalzante. Qs è un disco dove cavalcate elettrica lasciano ampio spazio ad atmosfere più soffuse.Q

Quintorigo “Rospo” 2000. Grande versatilità strumentale, intensa interpretazione vocale di John De Leo (il Demetrio Stratos dei giorni nostri), fusione di più generi con violini, contrabbassi, violoncelli e sassofoni e voce a farla da padrone.

Cristina Donà “Dove sei tu” 2003. Album ricco di vibrazioni emotive con Cristina elegante nel canto su un tappeto sonoro ove si incrociano ritmiche fascinose con chitarre elettriche potenti ma mai sopra le righe, un quartetto d’archi strepitoso e fiati delicati come una leggera carezza sul volto.

Un caro saluto dal vecio e...buon ascolto.............

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Ma che ti sei preso, una settimana di ferie per scrivere sto post? :biggrin::haha::mrgreen::rolleyes:

No, caro Padrino, l'ho scritto poco alla volta (salvato in word) e poi essendo una grande passione per me la musica(nella pagina precedente troverai gli stranieri...) ho messo poco tempo a scrivere anche se ho meditato un album al giorno .

Spero che possiate ricavare degli imput per scoprire nuovi gruppi o artisti di valore,scusate se sono stato prolisso ma era doveroso approfondire decennio per decennio.

Un abbraccio dal vecio

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Carissimi ero debitore delle mie scelte Italiane (sempre opinabilissime giacchè sono soggettive), di ogni autore che prediligo ho preferito indicare 1 solo album e nonostante ciò tantissimi nomi illustri o meno ma pur meritevoli di menzione sono rimasti fuori.

Per ogni decennio ho segnalato 5 dischi, unica eccezione gli anni 70(il mio decennio preferito musicalmente parlando) ove ne ho messo 6, non ce la facevo proprio a ridurre ancora……..

Anni 60

Nomadi: Per quando noi non ci saremo 1967. Sonorità beat e canzone d’autore (testi di Francesco Guccini) in sinergia per l’album d’esordio della band emiliana.

Le stelle di Mario Schifano:Dedicato a… 1967. Album rarissimo (chi lo trovasse in cantina il suo valore di mercato si aggira sui 3000 euri!) che vendette pochissime copie all’epoca, innovativo (siamo nel 67) e coraggioso nel proporre un groove psico-beat tipo primi Velvet Underground o Fugs.

New Trolls: Senza orario senza bandiera 1968. Considerato il primo album concept italiano (ossia un disco che ha una storia che lega tutte le canzoni) nei testi si avvalgono della collaborazione di Fabrizio De Andrè, impedibile Signore io sono Irish

Stormy Six Le idee di oggi per la musica di domani 1969. Album psichedelico-beat per la band Milanese , raro esempio di ricercatezza sonora per i gruppi italiani dell’epoca, testi non all’altezza dei suoni…..

Fabio Celi e gli Infermieri: Follia 1969. Rock pre-progressive con intervento massiccio di 2 tastiere, disco bandito immediatamente dalla Rai per i testi dissacratori e così per Celi e co. fu la fine di una carriera che durò soltanto la stagione di un disco, da rivalutare….

Anni 70

Alan Sorrenti Aria 1972 Strepitoso album d’esordio per l’artista napoletano-gallese che negli anni successivi si perse nei meandri delle canzonette pop tipo “Figli delle stelle”.In questo disco grandi musicisti coadiuvano Alan che usa la voce con una serie di modulazioni fascinosissime, impedibile la suite di 17 minuti Aria che occupa il lato A del vinile, 1° traccia del cd.

Claudio Rocchi “Volo Magico n.1” 1971 il ventenne ex bassista degli Stornmy Six in un album mistico-prog-cantautoriale con un giovanissimo Alberto Camerini alla chitarra, anche qui una suite lunghissima in apertura (18 minuti) in un disco carico di un lessico verbale-musicale fantasioso, da sentire “La realtà non esiste” brano manifesto del pensiero “costruttivista” Rocchiano. . Il Rocchi divenne poi anni dopo il responsabile della Comunità Italiana degli Hare Krisna.

Banco del Mutuo Soccorso “ Darwin” 1972. Capolavoro assoluto del rock-Progressivo Italiano (e non solo) è un album concept sulla evoluzione della specie umana. Grandi I fratelli Nocenzi alla tastiere e un immenso Di Giacomo al canto. E’ un album che colpisce sia a livello emozionale che a livello di tecnica musicale.Questa band romana l’ho rivista recentemente (Febbraio 2008 in teatro a Savona) in concerto e nonostante gli anni sono sempre immensi artisti!

Claudio Lolli “Ho visto anche degli zingari felici” 1976 testi (vedi estratto qua sotto) di una profondità eccelsa per il professore bolognese con un tappeto sonoro di grande impatto per l’epoca dei cantautori anni 70, l’intervento costante del sax è da brividi sulla pelle.

E siamo noi a far bella la luna

con la nostra vita

coperta di stracci e di sassi di vetro.

Quella vita che gli altri ci respingono indietro

come un insulto,

come un ragno nella stanza.

Ma riprendiamola in mano, riprendiamola intera,

riprendiamoci la vita,

la terra, la luna e l'abbondanza.

Di questo disco è uscita una riedizione (nuovi arrangiamenti) nel 2003 con Lolli coadiuvato dalla band calabrese Il parto delle nuvole pesanti.

Per gli estimatori del Pirata ricordo che nel 2006 Lolli ha sfornato un brano eccellente dal titolo “Le Rose di Pantani”.

Juri Camisasca “La finestra dentro”1974 Intensa opera prima del Milanese Juri, amicone di Battiato (si avverte la sua mano sui suoni), un disco surreale con testi crudi e visionari, con mirabili sonorità rock progressive, sicuramente uno dei viaggi musicali più fascinosi nei meandri della psiche umana.

Francesco Guccini “Radici” 1972. Mirabile esempio di capacità letteraria nella scrittura dei testi con un dignitoso supporto musicale a brani strafamosi come La Locomotiva, Il Vecchio e il bambino etc….

Anni 80

Fabrizio De Andrè “Creuza de Ma” 1984 disco in dialetto ligure (io sono di Savona….) dal tappeto sonoro ( le musiche sono di Mauro Pagani ex della Premiata Forneria Marconi) originalissimo e autenticamente seminale per gli anni successivi quando ci fu il boom della musica etnica e della world music.Ogni brano è un piccolo affresco della vita mediterranea.

Diaframma “Siberia” 1984. Prova d’esordio per la band fiorentina in un periodo dove cantare in Italiano ritmiche dark e new wave era rarissimo.Il coraggio nel mantenere la lingua madre è supportato dalle liriche di Federico Fiumani (autentico leader del gruppo)che esaltano la poetica testuale. Ottimo connubio tra suono decadente tipico del Dark e riff chitarristici “ caldi” tipici della new wave.

Litfiba “Eneide di Krypton” 1983.In origine colonna sonora per uno spettacolo teatrale qs. disco è permeato dalla classica atmosfera decadente-epica delle sonorità dark:batteria elettronica condita da percussioni magistrali, chitarre minimali ma di effetto sono le degne cornici degli strumenti di due autentici maestri quali Aiazzi (tastiere) e Maroccolo (basso).

L’album è prettamente strumentale, Piero Pelù (voce storica della band) interviene solo in un brano, ovviamente album totalmente differente dai Litfiba commerciali degli anni 90….

Franti “Il giardino delle 15 pietre” 1986. La band di Torino è stata una delle più audaci avventure musicali degli anni 80,fiore all’occhiello il fatto che non si sono mai sottomessi ad una etichetta Major, rimanendo sempre indipendenti con album e singoli editi in tirature limitate e distribuiti a prezzi no-profit esclusivamente nel circuito alternativo. Il loro sound spaziava tra strizzatine cantautorali a rock da west coast e jazz, folklore, blues e perfino vaghe reminiscenze pankettare. Band culto da ri-scoprire.

Ivano Fossati La pianta del The 1988. Album con sonorità andine (la title track) dalle ritmiche calde ed avvolgenti, dalle tematiche profonde (superbo il brano “l’uomo coi capelli da ragazzo” ove tratta mirabilmente il discorso della malattia mentale) il tutto impreziosito dalla presenza come guest star di De Gregori e De Andrè .

Anni 90

Gang “Storie d’italia” 1993.Rock-Folk cantautorale d’autore per la band Marchigiana. Considerati i Clash italiani per il combat rock qui invece li ritroviamo in una veste più sobria ed acustica con testi sempre molto taglienti (con “100 giorni a Palermo” si beccarono più di una denuncia ) ed emozionanti (la storia partigiana di “Eurialo e Niso” tocca il cuore).

Knot Toulose “Days are days”1996 La band di Acqui Terme è riuscita a coniugare, nello spazio di 2 dischi (questo è il secondo) e 1 mini, bellezza psych-folk e capacità di scrivere ballad struggenti ed intense, fuori da ogni schema. Sonorità alla Rem qua e là. Dalla critica dell’epoca furono definiti il miglior gruppo Folkedelico Italiano.

Finisterre “In limine” 1996. La band genovese del deus ex machina Fabio Zuffanti con atmosfere rock progressive e intense spruzzate del Sound Canterburiano dei 70 il tutto amalgamato dal virtuosismo dei musicisti ove spicca il flauto tra cascate sonore tipiche del sound dei Genesis era Peter Gabriel..

Lalli “Tempo di vento” 1999. L’ex cantante dei Franti qui in versione tipicamente cantautorale, se il timbro della voce è un pochino ripetitivo non lo sono invece le emozioni che qs.disco nel lento ma fascinosisssimo incedere anima.

Estra “Metamorfosi” 1997. Chitarre potenti e cadenzate che si sposano alla perfezione con le parole e la voce un pò languida un pò “disperata” di Giulio Casale, grande prova di indie Rock per la band Trevigiana, nulla da invidiare ai ben più conosciuti Afterhours!!

Anni 00

Valentina Dorme “Il coraggio dei piuma” 2005. Sinuose chitarre ora impetuose ora più docili ed acustiche accompagnano il lirismo dei testi di questa band veneta, i tappeti strumentali giocano con le distorsioni, spingendosi fino al noise ma anche ai suoni puliti e sognanti dell'indie e dell'alternative rock americano. Vi dico solo che per me questo fu il disco dell’anno 2005!!!

Andrea Chimenti ” Vietato morire” 2004. Disco di pura classe per l’ex cantante fiorentino dei Moda, band culto degli anni 80,strepitoso connubio tra canzone d’autore e un buon dispendio di strumenti acustici abbinati ad un uso moderato e gentile dell’elettronica.

Da ascoltare la soavità del brano “Oceano” cantato a due voci con Patrizia Laquidara (grande ma purtroppo poco conosciuto talento della musica italiana odierna).

Elettrojoyce “Illumina” 2000. Rock d’autore per la band Romana, con testi intensi e una forza suggestiva nella ritmica incalzante. Qs è un disco dove cavalcate elettrica lasciano ampio spazio ad atmosfere più soffuse.Q

Quintorigo “Rospo” 2000. Grande versatilità strumentale, intensa interpretazione vocale di John De Leo (il Demetrio Stratos dei giorni nostri), fusione di più generi con violini, contrabbassi, violoncelli e sassofoni e voce a farla da padrone.

Cristina Donà “Dove sei tu” 2003. Album ricco di vibrazioni emotive con Cristina elegante nel canto su un tappeto sonoro ove si incrociano ritmiche fascinose con chitarre elettriche potenti ma mai sopra le righe, un quartetto d’archi strepitoso e fiati delicati come una leggera carezza sul volto.

Un caro saluto dal vecio e...buon ascolto.............

bella recensione.... :rolleyes:

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