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Ministoria: Buon Vino in Francia


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Il penultimo dei nostri è infatti Michele Scarponi, personaggio controverso e pesantemente implicato nella vicenda "Operacion Puerto". Per fortuna in Cym il doping non è ancora arrivato, e sulle strade del Tour si affaccia un Michele Scarponi pulito e convinto. Le sue qualità sono ideali per il ruolo di gregario di lusso in una corsa a tappe, forte in montagna, discreto a crono, dotato di buona resistenza e recupero, non potrà essere il leader in una formazione come la Astana, ma se in condizione saprà ritagliarsi i suoi spazi

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Nella sua carriera poche vittorie di prestigio ma molti piazzamenti importanti, soprattutto al Giro d'Italia. Quest'anno ha dominato la Settimana Ciclistica Internazionale

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E' la sua seconda esperienza al Tour, cosa le è rimasto dalla precedente partecipazione nel 2004?

"Molta voglia di riscatto. Arrivavo qui in una condizione approssimativa, avevo già corso il Giro ed ero stanco. chiusi oltre il 30° posto, senza acuti. Quest'anno voglio dimostrare che è ben altro il mio valore."

Lei correrà per Vinokourov. Le dispiace non poter essere il capitano?

"Certo che si, mi spiace, ma non sono così sciocco da pensare di poter fare meglio di Alexander. Lui è un mostro, in salita quasi gli sto dietro, ma a cronometro non lo vedo nemmeno. E poi, ha delle capacità di recupero impressionanti. Se saprò crescere, un giorno potrò essere io il leader, ma per adesso le cose stanno così."

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Ed ora dulcis in fundo, il leader. Alexander Vinokourov.

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Si può dire che il presidente kazako abbia creato questa squadra sulle ceneri della Liberty Seguros proprio per dare a Vinokourov una chance di competere ad alti livelli. Vino è il più importante personaggio sportivo del Kazakistan, la squadra nasce per lui. Alexander ormai ha 32 anni e questa potrebbe essere una delle sue ultime chance di sfilare in giallo sui campi Elisi. La preparazione è stata affinata soprattutto per gli ultimi 10 giorni, le prime 12 tappe non presentano asperità di rilievo.

Vino è competitivo su tutti i terreni, salita, pianura, collina, cronometro, ed ha qualità fisiche di primissimo livello.

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Il palmares del kazako è quello di un grande corridore: Un Criterium del Delfinato, un Giro di Germania, due edizioni della Parigi-Nizza, una Amstel e una Liegi più diverse tappe nei grandi giri e il podio nel Tour 2003, quando giunse 3°.

Nel 2006 per lui la Route du Sud e diversi piazzamenti nelle classiche delle Ardenne

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Una nazione intera alle spalle, una squadra costruita per lei, il ritiro di Armstrong che libera il campo. Non saranno troppe le pressioni su di lei?

"Non sono io il favorito. Ci tengo a far bene per i compagni, per la mia gente, per il presidente, ma qui non corro da solo, ci sono altri come me che partono per vincere e che forse hanno qualcosa in più, come Ivan o Ian. Anche Valverde mi fa paura, lo ho visto al Giro di Svizzera, va fortissimo."

Questi tre, più Vinokourov: è da questo ristretto lotto di nomi che uscirà il vincitore, o c'è qualcun altro da tener d'occhio?

"I nomi sono tanti, Landis, Leipheimer, Evans, Menchov, potrei andare avanti....... Nessuno di loro però secondo me può vincere il Tour. Sono forti, vinceranno delle tappe e magari arriveranno sul podio, ma la vittoria rimarrà un affare per noi quattro. Io parto un gradino sotto, sono il più vecchio, ma se non avessi speranze, beh, che ci farei qui?? :thumbup: "

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Grazie Dmax e Frank, avanti allora.

1° tappa

cronoprologo di 9 km piatto come un biliardo. :thumbup:

L'apertura del Tour è riservata ad una città di grande contenuto storico come Strasburgo. Tra le vie del capoluogo alsaziano si alternano a distanza di 90 secondi i 194 ciclisti che prendon il via alla Grande Boucle. Vedranno sfilare al loro fianco la cattedrale di Notre-Damè (da non confondere con la omonima parigina),

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il palazzo dei Rohan

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e la sede del parlamento europeo,

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ma sfrecceranno a velocità tali da non poter neanche prestare attenzione alle raffinate attrazioni che li avvolgeranno. 9 km da bere tutti d'un fiato. I favoriti sono sempre i soliti, T-Mobile e CSC spadroneggeranno come previsto con Rogers, Kaiser Ian, Julich, Zabriskie ed Ivan Basso? Vinokourov e Jaksche le nostre carte migliori.

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Il primo tempo di rilievo lo fa segnare uno dei favoriti di giornata, Michael Rogers della T-Mobile. Sarà 4° alla fine.

Per noi sfilano nell'ordine De Kort, Scarponi, Davis e Beloki, senza grandi ambizioni. Buona la prova del giovane olandese, che si affaccia senza timore sulle strade del Tour.

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E' poi il turno di Jaksche, che piazza un discreto tempo.

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Ottavo a 22" al momento dell'arrivo. Pochi istanti prima di lui era giunto Landis, che aveva agguantato il primo posto temporaneo scalzando Rogers. Ma mancano ancora parecchi pezzi da 90......

Vinokourov è tra questi. Ecco il suo arrivo.

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Nei freddi inverni del Kazakistan, nonni con lo sguardo solcato da rughe profonde racconteranno un giorno antiche gesta di eroi ai nipotini, mentre un camino più antico di loro provvederà a riscaldarne le ossa ormai stanche....... ma tra queste gesta non rientrerà di certo la "prodezza" odierna di Vinokourov. Sufficiente e niente più la sua prova. Arriva al traguardo 10°, poi con il sopraggiungere degli altri ciclisti scenderà fino al 16° posto finale.

Il vincitore è il più facilmente prevedibile, Ullrich. Lo aspettiamo in montagna.........

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Oltre le previsioni Moreau, Karpets ed Evans, sorprende l'assenza tra i top ten di Basso.

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Poche parole rilasciate da Vino, 16° a 24" al traguardo:

"La gamba non girava granchè, purtroppo. Nove chilometri sono pochi, non si fa in tempo a trovare il ritmo. Ma va bene così, sono all'80% della forma ed è giusto così. I conti si faranno tra un paio di settimane, sulle salite. Per allora sarò a lucido."

24° a 30" invece Jaksche:

"Accidenti, non dovevo perdere così tanto!! :thumbup: Speravo di prendere meno, nei prossimi giorni attaccherò, voglio provare a vincere una tappa e indossare la maglia gialla prima della lunga cronometro all'ottava tappa. Peccato, ma non mi arrendo di certo. Attaccherò comunque, non siamo mica qui a pettinare le bambole!!" :evil::evil:

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2° tappa

183 km, da Strasburgo a Strasburgo, difficoltà bassa.

prima tappa in linea dopo il cronoprologo, non ci si allontana dal capoluogo alsaziano.

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Partenza e arrivo da Strasburgo, con 183 km da percorrere nelle campagne alsaziane. Una modesta asperità prima di metà percorso, buona solo per assegnare la prima maglia a pois. Partirà quasi sicuramente una fuga, e quasi sicuramente il gruppo, ancora fresco, non concederà loro di arrivare al traguardo. Tattica semplice, uno in fuga (Nozal? Scarponi??) e tutti gli altri per Davis, che cercherà un buono spunto in volata.

Il grande caldo sarà il più duro nemico, sole a picco e 40°C.

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La seconda tappa sarà anche l'unica (almeno spero!!!) senza immagini. Ho deciso con grande brillantezza di prendere le immagini dal replay della corsa e non durante la tappa, per potermela giocare con tranquillità. Peccato che quando ho lanciato il replay il gioco abbia crashato :smilie_daumenpos::banghead: Lo avevo provato durante tutte le corse di Giugno e non era mai successo......... :(

Un breve riassunto:

Tappa movimentata dalla forte andatura dei corridori, si toccano medie da record nonostante il caldo soffocante. Parte una prima fuga con Kroon, Lowik e il nostro Scarponi, ma il gruppo non lascia spazio. Ci riprovano Kroon e Lowik, insieme a Loda e Ekimov. Questa volta per la Astana è Nozal a tentare di inserirsi nel drappello, con successo.

Si arriva ad un vantaggio massimo di 5 minuti, e durante la fuga si scollina anche sul GPM, dove Nozal con un guizzo passa in testa e diventa il primo a vestire la maglia a pois di questo tour :woohoo::woohoo::mrgreen: .

Il gruppo a 100 km dall'arrivo da una accelerata poderosa e la fuga si scioglie sotto il solleone alsaziano, a 25 dall'arrivo tutti insieme tranne quelli che non hanno retto il ritmo. Nessun corridore di nome ha ceduto.

Si arriva alla volata ad andature vertiginose, e succede il patatrac. Caduta generale, coinvolti una ventina di corridori, nessuno dei nostri ma alcuni nomi importanti, Evans, Kessler e Petacchi, restano a terra. Volata con Davis che, non avendo compagni in grado di formare un treno per lui, si fa portare nelle prime posizioni da Etxebarria e poi si incolla alla ruota di Hushovd. Il più veloce è Zabel, davanti a Ventoso. Davis chiude con un 6° posto dignitoso dietro a velocisti a lui superiori.

Tutta la Astana in gruppo tranne Nozal, che sfinito dalla fuga giunge a 10 minuti. Per lui ad attenderlo sul traguardo una maglia a pois, ne è valsa la pena.

L'ordine di arrivo:

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La classifica del GPM, Nozal in testa :mrgreen::mrgreen:

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ed i corridori ritirati in seguito alla caduta

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3° tappa

Arrivo a Esch sur Alzette, tappa mossa

Una tappa lunga e dall'altimetria un po' più frizzante. Il Tour sconfina in Lussemburgo ed arriva ad Esch Sur Alzette, seconda città della piccola nazione mitteleuropea ed importante bacino minerario. La città non presenta particolari attrattive turistiche, ma ha un'importanza non secondaria per l'industria lussemburghese. 223 km da percorrere per i corridori, con qualche ascesa e un po' di punti in palio per la classifica del GPM. Nozal dovrà faticare per difendere la maglia.

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La squadra anche oggi lavorerà per Davis. Un corridore in fuga per i punti del GPM, forse Nozal, forse qualcun altro un po' più forte anche in pianura. Nella tappa di ieri, Nozal ha sofferto tantissimo nei tratti pianeggianti, circondato com'era da compagni di fuga sicuramente più dotati di lui come passisti. Potrebbe essere l'occasione per Jaksche oggi, non è qui per fare classifica e se anche la fuga andasse male e venisse staccato nel finale, come accaduto ieri a Nozal, non sarebbe un dramma.

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Ma porc............................

crash di nuovo, subito dopo la partenza del replay...................

Mi incaxxo come un serpente a sonagli!!!! :banghead::mrgreen::mrgreen::mrgreen::woohoo::woohoo:

Sono riuscito a prendere le immagnin dello scatto di Jaksche sulla salita iniziale, poi........

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Jaksche primo sul primo GPM, ma nessunolo segue e il gruppo tira alla disperata, gli uomini T-Mobile lo temono viste le sue prestazioni al Giro. Ripreso Jaksche, parte una fuga a 12 con uomini di punta Bodrogi, Mattan, Flecha ed il nostro Etxebarria E' lui a scattare sui GPM ed a conquistare la maglia a pois, scalzando il compagno di squadra Nozal.

La tappa tiene un ritmo esasperato ed al traguardo dei 190 partenti solo 90 arrivano nel gruppo dei primi. La fuga viene ripresa a 20 km dal traguardo e si arriva in volata, ma Petacchi, McEwen e Napolitano hanno perso le ruote del gruppo.

Vittoria per Boonen, davanti a Zabel, 5° al fotofinish Davis.

L'ordine di arrivo:

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La classifica del GPM, maglia a pois per Etxebarria. :smilie_daumenpos:

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Clamorosa defaillance per alcuni uomini importanti. Il ritmo della tappa ha stroncato Boogerd, ma soprattutto Gomez Marchante, più di venti minuti di ritardo per lui al traguardo.

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L'arrivo ha visto anche un De Kort stravolto, a più di 25 minuti dai primi. Il ragazzo taglia il traguardo e lancia un'occhiata al suo ds, che lo attende. Non trova uno sguardo di rimprovero, non si può condannarlo, è ancora quasi un bambino e deve fare esperienza. Spairani gli si avvicina, lo prende sottobraccio e lo consola con parole piene di sensibilità.

"............ e poi non ti preoccupare, saprai renderti utile molto prima di quando tu pensi..............."

In uno spiazzo a 200 metri dalla linea di arrivo, sono rimaste solamente le ammiraglie, i giornalisti stanno scrivendo i loro pezzi, un paio di loro si sono attardati per raccogliere le impressioni di giornata di uno degli sconfitti di nome, Gomez Marchante, ed il pubblico è già sfollato.

Spairani accompagna de Kort all'ammiraglia.

"Koen, che fai, sali??"

"Rientriamo in albergo, no?"

"Nooooooo, è ora di rendersi utile...." :smilie_daumenpos::banghead:

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Una spugna, un secchiello, una canna per l'acqua e il detersivo. In fondo, l'ammiraglia deve essere sempre pulita!!!!!

Buon lavoro Koen........... :mrgreen::mrgreen::mrgreen:

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4° tappa

Lievi saliscendi e un finale movimentato verso Valkenburg.

Questo Tour dall'impronta decisamente filo-europeista tocca un'altra nazione, l'Olanda. Punto di arrivo della 4° tappa e Valkenburg, già più volte sede dei mondiali di ciclismo e punta di diamante del turismo olandese, della quale offriamo alcuni scorci.

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Con l'ammiraglia sfavillante (grazie Kort....) affrontiamo la tappa odierna, che prevede diversi saliscendi, di modesta entità, ed un arrivo con uno strappo breve ma deciso, simile a quello di Namur nella tappa del Giro dove si impose Jaksche, conquistando anche la maglia rosa. Chissà se il tedesco troverà di nuovo l'ispirazione.....

Il percorso attraverserà anche il Belgio, con uno sprint intermedio a Spa, già sede del gp di Formula 1 con il suo bellissimo circuito.

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Forte del sostegno dei suoi fans, la Astana si lancia con rinnovata fiducia nella 4° tappa.

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Sole, 33°C, e i soliti disperati che ci provano con lo striscione della partenza ancora in vista.

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Ma il gruppo non gradisce ed il tentativo ha vita breve. Di nuovo plotone compatto

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Altri coraggiosi ripartono, e tra questi nomi illustri. Il più prestigioso è quello di Paolo Bettini.

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I fuggitivi sono 12 questa volta. La Astana ha deciso di non mandare nessuno in fuga oggi, tutti a lavorare per Jaksche e Vinokourov, il finale può riservare diverse insidie.

Arrivano gli strappi, il vantaggio dei fuggitivi sfiora i 6 minuti ed il gruppo, con in testa T-mobile e Balears, decide di dare uno strattone. Plotone sfilacciato, chi ha meno gamba paga subito dazio.

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E, mentre dietro ci si organizza per la rincorsa, davanti c'è chi non ci sta. Paolo Bettini rilancia l'azione.........

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...... e nessuno riesce a tenergli la ruota. L'ultimo a mollare è Den Bakker.

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Il gruppo rincorre all'impazzata, Bettini prova il numero d'altri tempi, solo contro tutti. In vista dello strappo finale, con il gruppo ormai decimato, i big scattano. Valverde ed Ullrich allungano, Vinokourov è pronto a rispondere

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Siamo nell'ultimo chilometro, anche Basso tenta di riagganciarsi, Bettini sullo sfondo spende le ultime energie per mantenere i pochi secondi di vantaggio rimasti.

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E ce la fa. PAOLO BETTINI

Questa è la foto che la tappa odierna consegna agli archivi del Tour.

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L'ordine di arrivo premia anche Valverde e, in misura minore, Ullrich e Vinokourov. Basso perde qualcosa, il suo spunto non è stato brillante. Jaksche nel gruppetto con Basso, gli altri Astana tutti staccati.

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In Generale, Ullrich conserva per un'inezia la maglia gialla. Vinokourov sale!!!

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Per Bettini però un premio c'è, ed è la maglia di leader della montagna, che viene pertanto persa dal nostro Etxebarria. Bianco e rosso per Bettini.

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Al traguardo, una rapida intervista per Vinokourov.

"Non pensavo che già oggi fosse giornata per noi uomini di classifica. Valverde sta bene e ci prova dappertutto, finora è quello più in palla di noi, e gli abbiamo fatto vedere che non siamo disposti a concedergli nulla. Mi spiace per Jaksche, sembrava una tappa disegnata su misura per lui ma l'andatura è stata troppo tirata. E' stato comunque bravo ad arrivare al traguardo nel gruppo, avrà altre occasioni."

LE sue sensazioni? Oggi ha dato il primo colpo di acceleratore......

"Sto bene. Non sono ancora al 100%, ma sto bene. L'impressione è che davvero non ci possano essere altri al di fuori di me, Ian, Ivan e Alejandro per la vittoria, ma vedremo, è ancora presto."

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5° tappa

Un'altra giornata per ruote veloci.

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215 km e arrivo a Saint Quentin, non il carcere........ :bannana_guitar:

Spunti altimetrici nulli, due GPM su altrettanti cavalcavia e il resto della tappa a testa bassa e lavorando per Davis.

Etxebarria proverà la fuga, in ottica maglia a pois.

Saint Quentin è un comune di circa 60000 abitanti nella Picardia.

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Splendido il parco naturale di Marais d'Isle, zona protetta per decreto della comunità europea, che si trova proprio nel cuore della cittadina.

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Da visitare anche la basilica, in stile gotico.

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