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Ludocronache delle Due Ruote


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Top Posters In This Topic

[.Isoard.]

Bourg d'Oisans, 9/6/2006

Care Cronache,

Dopo il Mont Ventoux, il mito del ciclismo continua ad entrare nei nostri occhi e nei nostri cuori.

Oggi infatti s'è affrontato l'Isoard, un'altra storica salita.

Buon risultato per il prode Cadel, che giunge all'arrivo 4° battuto allo sprint da Popovych e superando Schleck. Davanti a questo trio, vittoria di Vinokourov con 30'' su Ullrich che mantiene la maglia. Netti miglioramenti anche in classifica generale, dove Evans scavalca un bel po' d'avversari e si attesta in sesta posizione. All'arrivo, purtroppo, si sono ritirati Vincenzo Nibali e Cristophe Moreau.

La tappa si è svolta in questa giornata ventosa, dove l'Isoard si collocava come terza asperità dopo due difficoltà di terza classe. Era in fuga un terzetto nel quale si era inserito Merckhx, ripreso sulle pendici antecedenti il Col de l'Izoard da un gruppetto composto da dieci corridori riusciti a prendere in salita un leggero gap sul gruppo, grazie all'apporto di pedalate importanti come quelle di Mancebo e Popovych. Nel gruppo si era poi inserito il nostro brillante Pieter Mertens, giunto bene al traguardo e quinto in classifica dei giovani. Ricompattato tutto il gruppo, era la volta delle prime schermaglie ai piedi dell'Izoard. Partivano gli scalatori minori, tra i quali Fertonani, Le Boulanger e altri. Poi, quando Ullrich si alzava sui pedali, anche Cadel Evans e tutti i migliori lo imitavano, formando un gruppo di testa composto da una ventina di elementi. Quindi, di potenza, Ullrich allungava in maniera inarrestabile e fenomenale, trovandosi solo al comando. Nessuno sapeva poi rispondere all'attacco sferrato da Vinokourov sull'ultimo chilometro di salita. Nella verticale discesa verso l'arrivo, Moreau guidava l'inseguimento in discesa. Alla fine di quest'ultima poi, Moreau e Nibali erano costretti allo stop da problemi fisici, mentre il chilometro scarso di pianura consentiva a Vinokourov di appaiarsi ad Ullrich, che doveva rifiatare per affrontare gli ultimi due chilometri in rapida e tremenda ascesa. Gli ultimi due chilometri, con un'alta pendenza, dovevano decisamente far sentire l'acido lattico nelle gambe dei ciclisti. E mentre Vinokourov negli ultimi metri lasciava indietro Kaiser Jan, lo stesso facevano Schleck, Popovych e Evans con gli altri compagni, giocandosi il terzo posto, poi conquistato negli ultimi metri dall'ucraino.

Adesso, solo due tappe separano il plotone dalla conclusione del Critèrium. Allons enfant de le velo!

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Mi scuso se sono costretto a propinarvi racconti pieni di parole e con poche o nessuna immagine, ma non capisco per quale motivo (sarà per i nuovi driver?) gli screenshot mi vengono così

PCM0096.png

But the show must go on

[.Molla quella maledetta ruota!.]

10/6/2006, La Toussuire

Care Cronache,

mentre mezza squadra è seminata in giro per l'Europa, un po' in Portogallo, un po' al Giro di Svizzera, dove in tappe di semplice pianura i nostri velocisti non sono riusciti ad entrare nemmeno nei primi 10, Cadel Evans ottiene un 7° posto che non cambia fondamentalmente niente, tranne l'ampliarsi del divario tra lui e i primi 4. La lotta che dobbiamo condurre in questo prossimo finale sarà quello per ottenere la 5° posizione occupata da Franck Schleck, con appena 40'' su Cadel. Occhio però al ritorno di Carlos Sastre, 7°. I due potrebbero anche darsi una mano, cosa poco simpatica, visto che se in questa squadra che ho selezionato per il Critèrium mancano dei gregari davvero importanti in salita. Oggi, infatti, nella leggendaria tappa che partiva da Borg D'Oisans per raggiungere La Toussuire, dopo immense salite, litri di sudore e freni consumati in discesa, sin dalla prima lunghissima difficoltà, il gruppo s'è sezionato. Dapprima in 66, erano poi tornati in 79 sul Col du Telegraphe, recuperando sui battistrada tra i quali si segnalavano Brad McGee, Pieter Mertens ed in un secondo momento Peter Weening.

Mi scuso se sono costretto a propinarvi racconti pieni di parole e con poche o nessuna immagine, ma non capisco per quale motivo (sarà per i nuovi driver?) gli screenshot mi vengono così

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But the show must go on

[.Molla quella maledetta ruota!.]

10/6/2006, La Toussuire

Care Cronache,

mentre mezza squadra è seminata in giro per l'Europa, un po' in Portogallo, un po' al Giro di Svizzera, dove in tappe di semplice pianura i nostri velocisti non sono riusciti ad entrare nemmeno nei primi 10, Cadel Evans ottiene un 7° posto che non cambia fondamentalmente niente, tranne l'ampliarsi del divario tra lui e i primi 4. La lotta che dobbiamo condurre in questo prossimo finale sarà quello per ottenere la 5° posizione occupata da Franck Schleck, con appena 40'' su Cadel. Occhio però al ritorno di Carlos Sastre, 7°. I due potrebbero anche darsi una mano, cosa poco simpatica, visto che se in questa squadra che ho selezionato per il Critèrium mancano dei gregari davvero importanti in salita. Oggi, infatti, nella leggendaria tappa che partiva da Borg D'Oisans per raggiungere La Toussuire, dopo immense salite, litri di sudore e freni consumati in discesa, sin dalla prima lunghissima difficoltà, il gruppo s'è sezionato. Dapprima in 66, erano poi tornati in 79 sul Col du Telegraphe, recuperando sui battistrada tra i quali si segnalavano Brad McGee, Pieter Mertens ed in un secondo momento Peter Weening.

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Forse, proprio queste presenze incombenti in cima alla classifica spingevano la T-Mo a recuperare sotto la potente propulsione di Kim Kirchen. Sul Col du Telegraphe partiva poi la fuga più concreta della gara, quella di Patxi Vila, che scollinando per primo con uno scatto nell'ultimo chilometro di salita riusciva a prendere un certo distacco in discesa. Intanto il gruppo continuava a frazionarsi e gli lasciava tanto piede libero da lasciargli un massimo margine superiore ai 4'. Intanto Cadel era protetto nella sua pedalata da Josep Jufrè e Mario Aerts, mentre Mertens e Vansummeren rimanevano nelle prime posizioni del gruppo. E poi, infine il Col du Molard. E il gruppo rimaneva composto di appena 11 uomini: Evans, Ullrich, Mancebo, Popovych, Sevilla, Sinkewitz, Vinokourov, Lovkist, Sastre, Schleck e Azevedo. Davanti Vila moriva pian piano.

Penultimo strappo. Poi, discesa. Poi l'Ascension finale. Parte per primo Vinokourov, risponde Mancebo, poi partono tutti gli altri. Attacco che finisce nel nulla. In discesa, sotto la spinta di Schleck e Evans vengono ripresi Ullrich, Mancebo e Vino. E si attaccavano dunque gli ultimi venti chilometri di salita.

Subito si ripeteva la scena precedente, con l'attacco del kazako, Mancebo e Ullrich che contrattaccano. Lo superano. Se ne vanno. Con Vinokourov rimane Popovych, vi si aggiunge poi Sastre. Cadel cerca di contenere i danni e rimane con il suo diretto avversario, il CSC Schleck. Cadel, incitato dall'ammiraglia (incitato per dire un eufemismo, come si può immaginare), forzava il ritmo negli ultimi 7-8 km, ma non riusciva a scollarsi dalla ruota il lussemburghese, che strenuamente resisteva.

Sul traguardo Ullrich batteva Mancebo allo sprint, e Schleck si metteva alle spalle la salita tagliando il traguardo con una bicicletta d'anticipo su Cadel Evans.

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In che senso che programma Held?

Io premo CTRL+T nel momento in cui voglio scattare e poi modifico con un programma di fotoritocco freeware paint.Net

Comunque credo di aver risolto il problema. Il fatto era che avevo accellerato ad 80 Hertz la rapidità d'aggiornamento dello schermo, riportandola a 70 ho avuto i precedenti risultati.

[.Doppietta.]

11/6/2006, Grenoble

Care Cronache, Alè.

Nel luogo dove la Nazionale Italiana di Rugby conquistò il suo diritto di sfidare la Nazionale Francese, battendola per la prima volta, la Davitamon ha visto oggi sorgere un grande trionfo nell'ultima tappa di questo Critèrium du Dauphinè. Ma partiamo dall'inizio.

Tappa breve e non durissima, ma temibile per gli alti ritmi da sopportare.

Solito fuggifuggi generale ad inizio tappa, ci prova per i nostri Nico Mattan, senza ambizioni, e viene subito ripreso. Nella fuga migliore si inserisce il buon Pieter Mertens, guarda un po'.

Dietro il gruppo lascia fare per poco. Quando i battistrada raggiungono il vantaggio di 5' a 85 km circa dalla conclusione, dietro cominciano a scattare uomini di un certo rilievo. Parte Dessel, parte Halgand, parte Fèdrigo. La T-mo comincia allora un forcing forsennato, capitanato dal supergregario Kim Kirchen. Pieter Mertens, superata la prima difficoltà prevista dalla gara, avvedendosi di essere rincorso da vicino dal gruppo, scatta mollando i 5 compagni di fuga ad un minuto di distanza.

Supera il secondo colle, scende a gran velocità. Dietro, solo Vansummeren e Evans tengono il ritmo, insieme ad un'altra 20ina di corridori. Il gruppo riassorbe pian piano tutti i fuggitivi.

Pieter viene raggiunto all'attacco dell'ultima salita, la Cote des Roussets.

Manco a dirlo, questa breve asperità, se mi viene concesso il neologismo, bichilometrica, era il trampolino che tutti attendevano. Nessuno però riusciva a sfruttare al massimo le potenzialità di questa salita per uno scatto, e nella discesa seguente, il gruppo di testa resta composto da 23 persone. Tira Alexandre Vinokourov.

Johann Vansummeren è sicuramente il miglior passista del gruppo. E così, al termine della discesa, undici chilometri dall'arrivo, il ragazzuolo si porta tra le prime posizioni e spara il suo attacco. Dietro di lui si muove la maglia gialla Jan Ullrich, con lui Francisco Mancebo. Vinokourov molla, Cadel Evans no. Si alza sui pedali e insegue il trio. Ullrich sembra avere la meglio, ma quando si risiede sui pedali è costretto a rallentare. E' il più debole in volata, e tenta di anticipare tutti. Inutile, chiudera quarto. Cadel sa di potersela giocare alla pari, anzi, forse con qualche vantaggio in più su Mancebo, e così gli si accoda. Vansummeren, intanto, primo a rimettersi a sedere sul sellino, a testa bassa preme sui pedali. Il quartetto ha guadagnato quei pochi metri che gli garantiscono di arrivare davanti al gruppo dietro, che comunque non avrà distacco di sorta all'arrivo. Vansummeren molla gli ultimi decisivi colpi di pedale. Si alza. Non guarda dietro e sprinta fino all'arrivo, in testa. Prima posizione.

doppietta.jpg

Cadel aspetta lo scatto di Ullrich, poi anticipa Mancebo e lo inchioda al terzo gradino del podio.

Doppietta.

Champagne.

Alè.

classifica.jpg

ps--> Scusate l'appunto rugbystico. Ma la passione ha superato le barriere del gioco :wink:

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  • 2 weeks later...

[.Quarto Posto.]

Care Cronache,

torno a scrivere dopo poche ore dal precedente capitolo, per aggiornare questi appunti di viaggio nel mondo della bicicletta con i risultati della mia Davitamon nella seconda tappa del Giro di Svizzera, dopo il ragguaglio sull'ULTIMA TAPPA [M'ero scordato di dirlo :D] del Critèrium. Giornata molto positiva, con Wim Van Huffel che sfiora il colpaccio in Svizzera, battuto solo in volata, non certo il suo punto forte.

PCM0121.png

Ma partiamo dall'inizio, dai primi chilometri di questa tappa in continua, leggera ascesa, che dopo diversi strappi si sarebbe conclusa con una fatica di otto chilometri ad anticipare il falsopiano finale. Dopo una decina di chilometri è Salvatore Commesso, e devo ammetterlo, quando è un italiano ad attaccare, mi fa sempre un po' piacere, ad aprire le danze. Con lui Ruggero Borghi, Massimo Giunti ai quali si aggiungeranno poco dopo diversi corridori, tra i quali il nostro Preben Van Hecke, fino a formare un discreto plotoncino di una decina di corridori, gruppetto che si sfalderà alla prima difficoltà, sezionandosi in tre gruppi distanti.

L'intensità della tappa ne giustifica la poca lunghezza, ben navigando con concezione di causa, i battistrada riescono a mantenere un discreto vantaggio fino ai 35 dal traguardo.

Nella discesa più spericolata, il gruppo, ridotto ad una sessantina di elementi, recupera lo svantaggio, finendo per colmarlo nel tratto in pianura seguente.

PCM0119.png

Davanti riusciamo a tenere Van Huffel, Chris Horner, Freddie Rodriguez e Van Hecke.

Sull'ultima asperità, l'attacco decisivo lo porta Gomez Marchante. Non per nulla, avevo già segnalato a Wim di stare attento al colpo di pedale del Saunier-Duval. Ed infatti Van Huffel, un po' opaco fino a quel momento, tiene la ruota di Marchante e risponde allo scatto, insieme al Phonak Martinez, a Gustov, a Danilo Di Luca. Horner rimane più indietro, vicino a Menchov e Savoldelli. Probabilmente, non è stata la miglior gestione possibile. Per quanto mi sembrasse dall'ammiraglia, Chris pareva più brillante di Wim Van Huffel, ma il ragionamento sul valore assoluto dei due ha preso il sopravvento, senza contare che a Wim ho già consegnato i gradi di capitano della corsa. Volata impietosa, che Di Luca si fa fregare da Martinez, per i più scalatori, con Wim che chiude 5°, e sale al 4° posto in classifica generale.

10° invece Chris Horner, che sale al 23°.

Domani tappa rilassante, in discesa. Vediamo se stavolta Robbie McEwen riuscirà a combinare qualcosa di serio.

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