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52nd Amstel Gold Race


PR8

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52nd Amstel Gold Race (1.UWT)

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Startlist:

Bahrain Merida Pro Cycling Team
1 GASPAROTTO Enrico
2 ARASHIRO Yukiya
3 BOLE Grega
4 WANG Meiyin
5 COLBRELLI Sonny
6 IZAGIRRE Ion
7 GARCIA CORTINA Ivan
8 VISCONTI Giovanni


Team Sky
11 KWIATKOWSKI Michal
12 ELISSONDE Kenny
13 GEOGHEGAN HART Tao
14 GOLAS Michal
15 HENAO Sebastián
16 HENAO Sergio Luis
18 VAN POPPEL Danny


Quick-Step Floors
21 GILBERT Philippe
22 BRAMBILLA Gianluca
23 DEVENYNS Dries
25 JUNGELS Bob
26 MARTIN Daniel
27 VAKOC Petr
28 VERMOTE Julien


Movistar Team
31 VALVERDE Alejandro
32 BETANCUR Carlos
33 ERVITI Imanol
34 HERRADA Jesús
35 MORENO Daniel
36 ROJAS José Joaquín
37 SUTHERLAND Rory
38 BARBERO Carlos


ORICA-Scott
41 KREUZIGER Roman
42 ALBASINI Michael
43 DURBRIDGE Luke
44 GERRANS Simon
45 IMPEY Daryl
46 HEPBURN Michael
47 KEUKELEIRE Jens
48 HAYMAN Mathew


Team Sunweb
51 MATTHEWS Michael
52 CURVERS Roy
53 GESCHKE Simon
54 KELDERMAN Wilco
55 BARGUIL Warren
56 OOMEN Sam
57 PREIDLER Georg
58 TIMMER Albert


Lotto Soudal
61 WELLENS Tim
62 BENOOT Tiesj
63 DE BIE Sean
64 MARCZYNSKI Tomasz
65 MERTZ Remy
66 ROELANDTS Jurgen
67 VAN DER SANDE Tosh
68 VANENDERT Jelle


BMC Racing Team
71 VAN AVERMAET Greg
72 DE MARCHI Alessandro
73 DILLIER Silvan
74 GERTS Floris
75 HERMANS Ben
76 SÁNCHEZ Samuel
77 TEUNS Dylan
78 VLIEGEN Loïc


Team LottoNL-Jumbo
81 BOOM Lars
82 BATTAGLIN Enrico
83 DE TIER Floris
84 LINDEMAN Bert-Jan
85 LOBATO Juan José
86 MARTENS Paul
87 ROOSEN Timo
88 TANKINK Bram


Bora - Hansgrohe
91 KONRAD Patrick
92 BAšKA Erik
93 BENEDETTI Cesare
94 BURGHARDT Marcus
95 MCCARTHY Jay
96 MÜHLBERGER Gregor
97 PFINGSTEN Christoph
98 SCHWARZMANN Michael


Trek - Segafredo
101 BEPPU Fumiyuki
102 CARDOSO André
103 DANIEL Gregory
104 FELLINE Fabio
105 GOGL Michael
106 GUERREIRO Ruben
107 HERNÁNDEZ Jesús
108 THEUNS Edward


Astana Pro Team
111 FUGLSANG Jakob
112 GATTO Oscar
113 GRIVKO Andrei
114 BRESCHEL Matti
115 LUTSENKO Alexey
116 DE VREESE Laurens
117 STALNOV Nikita
118 VALGREN Michael


Team Katusha - Alpecin
121 BIERMANS Jenthe
122 KUZNETSOV Viacheslav
123 LAMMERTINK Maurits
124 ZABEL Rick
125 MATHIS Marco
126 PLANCKAERT Baptiste
127 WÜRTZ SCHMIDT Mads
128 VICIOSO Ángel


AG2R La Mondiale
131 CHÉREL Mickaël
132 JAUREGUI Quentin
133 DUVAL Julien
133 DOMONT Axel
134 GAUTIER Cyril
135 GOUGEARD Alexis
137 NAESEN Oliver
138 VANDENBERGH Stijn


FDJ
141 COURTEILLE Arnaud
142 EIKING Odd Christian
143 VICHOT Arthur
144 MOLARD Rudy
145 PINEAU Cédric
146 RÉZA Kévin
147 ROUX Anthony
148 VAUGRENARD Benoit


UAE Team Emirates
151 COSTA Rui
152 BONO Matteo
153 MARCATO Marco
154 MOHORIC Matej
155 MORI Manuele
156 PETILLI Simone
157 SWIFT Ben
158 ULISSI Diego


Cannondale-Drapac Pro Cycling Team
162 BETTIOL Alberto
163 LANGEVELD Sebastian
164 CLARKE Simon
165 HOWES Alex
166 SKUJI
167 SLAGTER Tom-Jelte
168 VAN BAARLE Dylan


Dimension Data
171 HAAS Nathan
172 NIYONSHUTI Adrien
173 JANSE VAN RENSBURG Jacques
174 KING Benjamin
175 REGUIGUI Youcef
176 SBARAGLI Kristian
177 VAN ZYL Johann
178 VENTER Jaco


Sport Vlaanderen - Baloise
181 VAN HECKE Preben
182 DECLERCQ Benjamin
183 DELTOMBE Kevin
184 LIETAER Eliot
185 SPRENGERS Thomas
186 VAN GESTEL Dries
187 DE GENDT Aime
188 VAN ROOY Kenneth


Roompot - Nederlandse Loterij
191 ARIESEN Tim
192 BUDDING Martijn
193 LIGTHART Pim
194 MEIJERS Jeroen
195 TUSVELD Martijn
196 VAN DER LIJKE Nick
197 RIESEBEEK Oscar
198 ASSELMAN Jesper


Wanty - Groupe Gobert
201 VAN KEIRSBULCK Guillaume
202 BACKAERT Frederik
203 BAUGNIES Jerome
204 DEGAND Thomas
205 KREDER Wesley
206 MARTIN Guillaume
207 ANTONINI Simone
208 VANSPEYBROUCK Pieter


Bardiani - CSF
211 BARBIN Enrico
212 BOEM Nicola
213 CICCONE Giulio
214 MAESTRI Mirco
215 MARONESE Marco
216 ROTA Lorenzo
217 ALBANESE Vincenzo
218 SIMION Paolo


CCC Sprandi Polkowice
221 PATERSKI Maciej
222 KUREK Adrian
223 PALUTA Michal
224 KOCH Jonas
225 PONZI Simone
226 SISR Frantisek
227 KACZMAREK Jakub
228 TRATNIK Jan


Direct Energie
231 COQUARD Bryan
232 CALMEJANE Lilian
233 BOUDAT Thomas
234 DUCHESNE Antoine
235 HIVERT Jonathan
236 OURSELIN Paul
237 SICARD Romain
238 TULIK Angelo

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On 25/4/2016 at 8:17 AM, smec-easyjet said:

E invece ha vinto Poels... Cmq queste classiche delle Ardenne sono sempre più noiose: le cotes asfaltate non riescono più a fare selezione, e anzi troppe salite nel finale paralizzano la corsa fino agli ultimi km. Paradossalmente, ormai, per vedere più selezione da lontano queste classiche andrebbero alleggerite, soprattutto spostando gli arrivi dalla rampetta di turno alla pianura. Altrimenti, la gente continuerà ad aver paura di piantarsi sull'ultimo strappo, e preferirà arrivare il più in là possibile dentro al gruppo di modo che, mal che vada, porta a casa cmq un piazzamento.

 

On 25/4/2016 at 3:58 PM, smec-easyjet said:

E poi, sarà un caso, ma NESSUNA classica del Nord presenta tratti salienti negli ultimissimi km, lì le difficoltà maggiori arrivano prima. E devi per forza osare se vuoi evitare la volata.

 

On 26/4/2016 at 9:15 AM, smec-easyjet said:

Le strade strette ci sono anche all'Amstel, eppure si risolve sempre in un pecorame fino all'arrivo. 

Davvero, continuo a credere che il discrimine stia nell'eliminare difficoltà eclatanti almeno negli ultimi 6-7 km, altrimenti chi sta bene aspetterà l'ultimo strappo per attaccare, e anche chi sta male lo aspetterà per sperare di strappare un piazzamento (perché cmq non si parla di arrivi a gruppo compatto, ma al massimo tra 15-20 corridori, e una top 20 nel ciclismo di oggi la disdegnano solo i campioni affermati).

Se invece sa che per fare la differenza deve per forza inventartsi qualcosa prima, e che nel finale non ci sono grossi scogli contro cui incagliarsi, magari tra la somma dei pro e dei contro all'outsider conviene muoversi prima quantomeno per scremare il gruppo, perché a quel punto se invece aspetta in cavalleria il finale rischia anche di avere a che fare con 70-80 corridori, e anche il contentino del piazzamento diventa difficile da ottenere

 

queste cose le avevo scritte un anno fa dopo la Liegi, al termine dell'ennesimo Trittico delle Ardenne soporifero: detto, fatto, l'Amstel ha alleggerito il finale e ne è venuta fuori una corsa spettacolare. Togliere il duro dalla fine, anziché mortificare il percorso, lo esalta. Sono convinto che dall'anno prossimo cambieranno anche la Liegi, quantomeno abolendo l'orrendo ultimo km in salita ad Ans e che, anzi, se potessero gli organizzatori lo modificherebbero già in vista di domenica prossima. Diversifichiamole, queste cacchio di classiche delle Ardenne, lasciando l'arrivo in salita magari giusto alla Freccia, se non altro perché almeno il muro di Huy è il muro di Huy, e perché cmq si tratta di una corsa di km (e, negli ultimi 20 anni) anche di lignaggio inferiore alle altre due.

Su Gilbert (e Kwiatkowski), niente da dire, grandissimi corridori entrambi

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  • Amministratori

Il contratto con Ans è valido tipo ancora per 5-6 anni, ma la Liegi non è eccessivamente dura nel finale, anzi.... ieri credo, più che altro, che abbia influito il maltempo ed il forte vento laterale in alcuni tratti oltre il fatto che essendo un percorso nuovo molte squadre non hanno ancora preso le misure come si deve. Mi aspetto il volatone nei prossimi anni. A livello di pubblico, inoltre, sul Cauberg non è successo niente e questo alla lunga si paga.

Con questo ragionamento è nato il Tour 2012, ricordo...

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22 ore fa, emmea90 dice:

Il contratto con Ans è valido tipo ancora per 5-6 anni, ma la Liegi non è eccessivamente dura nel finale, anzi.... ieri credo, più che altro, che abbia influito il maltempo ed il forte vento laterale in alcuni tratti oltre il fatto che essendo un percorso nuovo molte squadre non hanno ancora preso le misure come si deve. Mi aspetto il volatone nei prossimi anni. A livello di pubblico, inoltre, sul Cauberg non è successo niente e questo alla lunga si paga.

Con questo ragionamento è nato il Tour 2012, ricordo...

Io non ne farei (e non ne facevo) un discorso di durezza eccessiva o insufficiente, ma piuttosto di cambiare periodicamente i connotati alla corsa. Il Cauberg è stato arrivo esattamente per 10 edizioni, è stato a ridosso dell'arrivo per altre 4, quindi è parte della tradizione di questa gara, ma non è LA tradizione di questa gara. Se non rappresenterà più il punto decisivo, peraltro anche quando era nel finale non sempre lo è stato, il pubblico potrà sempre decidere di spostarsi

Poi, per fare un esempio di punti tradizionali, quest'anno è stato determinante, e ha visto i corridori sparpagliati a 100 km dal traguardo, il Muur, questo per dire quanto sia patetica la pretesa di incasellare il ciclismo su strada in punti "decisivi" (ovviamente, per vendere biglietti di accesso a quei punti a centinaia di euro) nei quali vedere senza dubbio delle sfide all'O.k. corral.

 

EDIT: Venendo invece a Gilbert, questa primavera mi lascia l'impressione che nel quinquennio in bmc il vallone abbia fatto il ciclista part-time, andando forte qualche giorno all'anno, altrimenti chissà...

Modificato da ian
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On 17/4/2017 at 10:34 AM, emmea90 said:

Il contratto con Ans è valido tipo ancora per 5-6 anni, ma la Liegi non è eccessivamente dura nel finale, anzi.... ieri credo, più che altro, che abbia influito il maltempo ed il forte vento laterale in alcuni tratti oltre il fatto che essendo un percorso nuovo molte squadre non hanno ancora preso le misure come si deve. Mi aspetto il volatone nei prossimi anni. A livello di pubblico, inoltre, sul Cauberg non è successo niente e questo alla lunga si paga.

Con questo ragionamento è nato il Tour 2012, ricordo...

il Tour 2012 non mi ricordo avesse tappe con salite durissime a metà e arrivi in pianura: aveva semplicemente tanta crono e arrivi in salita pedalabili, non c'entra niente... e d'altra parte non ha nemmeno molto senso paragonare il percorso di un GT a quello di una classica.

Dire che domenica all'Amstel la selezione sia stata fatta "a causa del vento" o per "la mancanza di punti di riferimento" da parte delle squadre mi sembra molto riduttivo, perché quello proposto NON era affatto "un percorso nuovo": gli strappi sono sempre quelli e all'incirca pure nello stesso ordine, i corridori e i ds sanno benissimo in quali punti è possibile fare selezione e dove invece non ci si riesce. Ed è proprio per questo - cioè proprio perché le squadre AVEVANO i loro precisi punti di riferimento - che la corsa è stata infiammata laddove, con il nuovo circuito finale, era possibile: e cioè non più sul Cauberg (troppo breve per scavare la selezione decisiva, quando diventa necessario guadagnare ben più del paio di secondi che era sufficiente con l'arrivo a 1 km) ma tra Kruisberg e Eyserbosweg, sfruttando anche (e soprattutto) i relativi falsopiani successivi agli strappi.

È vero che un'edizione da sola non fa primavera, come una rondine, ma non liquiderei lo spettacolo di domenica alla semplice "mancanza di punti di riferimento" come è stato, forse, per le Manie alla Sanremo 2008 (con tutto che le Manie, anche a costo di diventare conosciute, devono tornare nel percorso): quella sì che era una salita inedita, nonché una variante che andava a movimentare la corsa in un ponto insolito per la Sanremo. All'Amstel, ripeto, le salite sono sempre quelle, ma è logico che chi vuole anticipare gli sprinter ora non può più aspettare il Cauberg, e quindi si regola di conseguenza. Benissimo così.

Quanto alla Liegi: c'è un contratto che li obbliga ad arrivare ad Ans per i prossimi 5-6 anni? e allora che tolgano il Saint-Nikolas, di modo che chi vuole battere Valverde sia portato ad attaccare per forza tra Redoute e Roche :wink:

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Vero che chi vuole attaccare deve muoversi da lontano, però se ci fosse qualcuno che la corsa la vuole tenere compatta per portare il proprio uomo in volata, se il percorso lo lasci esattamente uguale per i prossimi 10 anni, a un certo punto magari sa quanto può concedere al massimo a un gruppetto in cima a questa o quella salita, se posta in quel punto e a quella distanza dal traguardo. Quindi gli attacchi ci sono ma diventa più semplice capire come poterli neutralizzare (ammesso che si possa).

Esattamente ciò che accade alla Sanremo, dove quest'anno, come in un'altra edizione nelle ultime 10, non si è potuto chiudere su un attacco perché estremamente efficace: ma in linea di massima chi vuole arrivare in volata sa benissimo quanto può concedere ai fuggitivi a seconda di dove si trova la corsa con l'approssimazione di un centesimo di secondo

 

Quindi in questo senso i punti di riferimento contano, e non è indifferente quando o dove affronti una salitella, anche se l'hai fatta 400 volte nella tua vita. Poi non nego che un'eccessiva durezza del finale ha il suo peso nell'addormentare la corsa (al pari di condizioni climatiche di un certo tipo).

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  • Amministratori

Il punto è che le squadre credevano benissimo si potesse arrivare in volata, anche ampia, e hanno forse sottovalutato l'azione perché "tanto qualcuno tira". Sapendo che c'è questo tipo di sviluppo l'anno prossimo faranno corsa in maniera diversa, magari portando un paio di uomini più adatti all'inseguimento o - viceversa - seguendo subito le azioni. Io continuo comunque a vederla come poco rispettosa del pubblico sul Cauberg.

Il problema della Liegi, invece, è che dopo la Redoute e la Roche c'è un sacco di pianura dove gli attacchi vengono puntualmente neutralizzati, per rientrare a Liegi hai gli stradoni che in Olanda non hai e solitamente viene tutto neutralizzato prima del Saint-Nicolas.

Se si vuole sviluppare un business, comunque, i punti fondamentali dove sai che si svilupperà la corsa e puoi ammassare pubblico ci vogliono

 

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53 minuti fa, emmea90 dice:

Io continuo comunque a vederla come poco rispettosa del pubblico sul Cauberg.

Ma scusa, hanno ammanettato qualcuno sul Cauberg? Perché se uno va a vedere una gara può immaginare dove questa potrà o non potrà svilupparsi. Poi la questione del rispetto è molto sgarbozziana.

53 minuti fa, emmea90 dice:

Se si vuole sviluppare un business, comunque, i punti fondamentali dove sai che si svilupperà la corsa e puoi ammassare pubblico ci vogliono

Ma hai mai visto una gara sul ciglio della strada? Cosa si vede, cosa si capisce, per quanto tempo vedi passare i corridori... Mi fa quasi tenerezza pensare a questo tipo di illusione

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  • Amministratori
11 minuti fa, ian dice:

Ma scusa, hanno ammanettato qualcuno sul Cauberg? Perché se uno va a vedere una gara può immaginare dove questa potrà o non potrà svilupparsi. Poi la questione del rispetto è molto sgarbozziana.

Ma hai mai visto una gara sul ciglio della strada? Cosa si vede, cosa si capisce, per quanto tempo vedi passare i corridori... Mi fa quasi tenerezza pensare a questo tipo di illusione

3-4 volte, tutte in pianura. Infatti la gente va sulle salite apposta.... 

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Ecco, io quasi sempre in salita (Finestre, Jafferau, Vinadio, Sestriere, Moncenisio, ecc.) ma a parte la percezione degli eventi differente e molto interessante, anche vedendo i corridori passare a 10 all'ora, non si potrà mai avere la prospettiva che si può avere seguendo la trasmissione in tv, anche trovandosi nel punto più decisivo di tutti. Non dico che una cosa sia preferibile rispetto all'altra, ma sono differenti.

E così è, intuitivamente, per qualsiasi sport che si disputi in uno spazio non confinabile entro il campo visivo di una persona. Poi certo, lo sci alpino si inventa i paralleli, che consentono allo spettatore di vedere l'intero sviluppo della gara, ma il riferimento di questo sport restano i pendii con altre lunghezze e altri dislivelli, non la gara lunga 20". E anche nel ciclismo io sono favorevolissimo all'introduzione di gare sprint su circuiti o anelli (simili a quelle del fondo), con sfide che lo spettatore può fruire (quasi) nella sua interezza. Ma il ciclismo vero resterà una storia diversa, a meno di non disputare le corse dietro alla safety car e aprire le ostilità solo là dove c'è pubblico a bordo strada (EDIT: in realtà anche qui, il punto decisivo, è magari una salita di 20 km, quindi azzeccare il punto decisivo è come vincere a tombola)

Modificato da ian
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a parte che chi guarda una corsa da bordo strada si diverte a prescindere dal fatto che la corsa si decida esattamente sotto il suo naso, perché altrimenti uno se la guarderebbe tutta la vita in tv per apprezzare al meglio lo svolgimento della corsa... a parte questo, e a parte il fatto che quindi sarebbe inutile insistere sui "punti cruciali" di un percorso, perché al pubblico su strada interessano relativamente, e in compenso banalizzano la corsa per chi la guarda da casa; a parte poi il fatto che chi era sul Cauberg domenica ha potuto vedere i corridori molto più sgranati anziché ammassati nel gruppo, e penso abbia ugualmente apprezzato vedere Gilbert e Kwiatek e gli altri passargli davanti, anche se in quel preciso momento non si stavano sbranando a vicenda...

a parte tutto questo, e tornando invece a quello che mi interessa: tutti e due, @emmea90 e @ian (che non riesco a taggare :D ) date per scontato che i gregari dei velocisti sarebbero riusciti a tenere la corsa, se solo lo svolgimento tattico fosse stato diverso o se non avessero sottovalutato l'azione nata ai 40 km dall'arrivo. E non avete pensato che, invece, quando i grossi calibri attaccano (per altro su un percorso senza un metro di pianura, e strettissimo) per le squadre sia tutt'altro che scontato tenere la corsa? lo si vede plasticamente sulle pietre, dove spesso pochi corridori riescono a scavare un margine incolmabile su un ben più folto gruppo inseguitore, semplicemente perché quelli davanti ne hanno di più; e perché non dovrebbe essere lo stesso anche sulle Ardenne, quando a muoversi da lontano sono i Gilbert e i Kwiatkowski e non, come in anni passati, i Giampaolo Caruso o i Van Hecke? 

Perché è questa la differenza sostanziale: se l'Amstel finisce sul Cauberg o poco dopo, NESSUNO dei big (a parte Wellens) si muove prima, lasciando il compito alle mezze punte che effettivamente possono poi essere tenute a bada dal gruppo (ma da un gruppo in cui, evidentemente, quasi tutte le squadre hanno interesse a tirare). Se invece, come successo domenica grazie al cambio di percorso, a muoversi sono i big assoluti, 1) per gli inseguitori diventa più difficile andarli a riprendere, e oltretutto molti gregari restano staccati prima, in corrispondenza appunto del momento in cui la corsa si infiamma; 2) al netto della squadra di Matthews o di chissà quale altro fantomatico velocista al via, chi dovrebbe tirare nel momento in cui tutte le altre squadre si ritrovano con il loro capitano in ballo là davanti?

a me sembra una considerazione elementare e che voi non tenete in conto

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7 minuti fa, smec-easyjet dice:

a me sembra una considerazione elementare e che voi non tenete in conto

Certo, ammetto che può starci, infatti ho sottolineato il discorso di poter tenere la corsa, che banalmente dipende dal rispettivo valore di chi vuole muovere la gara e tenerla cucita. Diciamo che per capire cosa conta di più tra i fattori elencati (percorso, novità, meteo) dovremmo vedere altre 3-4 edizioni. Al che spero si cambi di nuovo percorso

7 minuti fa, smec-easyjet dice:

a parte che chi guarda una corsa da bordo strada si diverte a prescindere dal fatto che la corsa si decida esattamente sotto il suo naso, perché altrimenti uno se la guarderebbe tutta la vita in tv per apprezzare al meglio lo svolgimento della corsa... a parte questo, e a parte il fatto che quindi sarebbe inutile insistere sui "punti cruciali" di un percorso, perché al pubblico su strada interessano relativamente, e in compenso banalizzano la corsa per chi la guarda da casa; a parte poi il fatto che chi era sul Cauberg domenica ha potuto vedere i corridori molto più sgranati anziché ammassati nel gruppo, e penso abbia ugualmente apprezzato vedere Gilbert e Kwiatek e gli altri passargli davanti, anche se in quel preciso momento non si stavano sbranando a vicenda...

Oh, esatto. Tra l'altro lo spettatore da salite è abbastanza spesso un cicloamatore che le corse le segue più o meno, che conosce qualche corridore, ma che probabilmente non sta seguendo la seconda tappa del Tour of Alps (e magari sentendo questo nome pensa a qualche ultra trail o gara di sci alpinismo). Questo solo per portare le cose nella loro giusta dimensione

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