Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

[PCM 2012] All'inseguimento di un sogno: parte II


Messaggi raccomandati

  • Risposte 173
  • Created
  • Ultima Risposta

Top Posters In This Topic

però ti voglio vedere correre con il casco integrale :mrgreen:

ehehehe :mrgreen:

Penso che stasera inizierò a raccontare le prime corse. Purtroppo, ha causa di una improvvisa morte del HD esterno ho perso un parte di screen, quindi vi dovrete accontentare di una lunga sfilza di parole, parole e parole ...

Link al commento
Condividi su altri siti

Quindi tu interpreti realmente te stesso... O ho capito male.... Comunque hai le stesse strade dei miei allenamenti... :smilie_daumenpos:

Nono, hai capito bene :smilie_daumenpos:

Le ho fatte poche volte quelle strade perchè abitando quasi a milano, con la mia MTB che cade a pezzi, è un po' dura arrivare integro :mrgreen:

Link al commento
Condividi su altri siti

praticamente è un leader in tutte le corse visto anche il 68 in pavè e il 69 in volate

età?

I valori di Volate e pavè li ho messi alla cacchio. Tanto di corse al nord non penso di farle, e per lo sprint l'ho messo senza pensarci.

Gli ho messo 23/24 anni se non mi sbaglio.

Link al commento
Condividi su altri siti

tourdownunderlogo.jpg

Con l'arrivo del mese di gennaio, la nostra stagione iniziava a tutti gli effetti. Come squadra World Tour partecipiamo di diritto alla prima vera corsa a tappe della stagione, il Tour Down Under. A me, questa lunga trasferta nella "terra dei canguri" non mi interessava, e per questo continuai i miei allenamenti nel freddo della Brianza mentre sette miei compagni di squadra presero un aereo per raggiungere la torrida Australia.

I convocati furono Oscar Freire (con il ruolo di leader), Luca Paolini, Vladimir Gusev, Pavel Brutt, Rüdiger Selig, Timofey Kristkiy e Vladimir Isaychev.

La prima tappa da Prospect a Clare (149km) era quasi praticamente un piattone, pertanto, il nostro obbiettivo sarebbe stato quello di permettere a Freire, o a Paolini, di disputare un volata decente. L'andamento della corsa su classico, ovvero, con fuga di due corridori praticamente sconosciuti per nulla pericolosi e con il gruppo che se la prendeva comoda fino ad una cinquantina di chilometri dal traguardo, per poi iniziare a tirare come forsennati per riprenderli. Sotto l'azione della RadioSchack, Vacansoleil ed in parte della FDJ il gruppo si ritrovò compatto ai meno dieci, dove entrammo in azione anche noi con un mini treno composto da Gusev, Paolini ed Oscarito. Aldilà di ogni più rosea previsione, il nostro piccolo trenino si impossessò della testa del gruppo e, da gran fuoriclasse, Freire si lanciò in una volata perfetta che gli portò la prima vittoria stagionale e, anche, la conquista della maglia di leader. Alle sue spalle si classificarono Giacomo Nizzolo (RadioSchack) e Nacer Bouhanni (FDJ).

La tappa successiva, da Lobethal a Stirling (148km), era già un pochetto più complessa da interpretare e gestire. Infatti, nel finale, si doveva affrontare un circuito per alcune volte e l'arrivo era posto in cima ad uno strappo. L'andamento di gara rimase invariato e a chiudere sulla fuga, questa volta, toccò a noi ma, nell'ultimo giro del circuito, più volte Txurruka (Euskaltel), Ponzi (Astana) e Barredo (Rabobank) cercarono di evadere dal gruppo, senza però troppa fortuna. La volata finale fu abbastanza convulsa e Freire, dopo aver preso lo strappo finale abbastanza indietro, riuscì lo stesso a mantenere la maglia di leader nonostante avesse concluso in sesta posizione, mentre Pablo Lastras (Movistar) vinse la tappa.

Link al commento
Condividi su altri siti

La terza e la quarta tappa (Unley-Victor Harbor 134,5km/Norwood-Tanuda 130km) sono più o meno l'una la fotocopia dell'altra. L'andamento di tappa è sempre quello ma, se nella terza frazione il nostro Freire riesce a conquistare la sua seconda vittoria in questo Down Under, nella quarta frazione di deve accontentare di un quarto posto alle spalle di Nizzolo, Bouhanni e Daniel Oss.

La quinta tappa, però, è quella più importante. 151,5 km da percorrere, sotto un cocente sole, da McLaren Vale fine Old Williunga Hill, con l'arrivo posto in cima ad un bello strappo. Come sempre parte la solita fuga che, sotto il nostro impulso, verrà ripresa a poco meno di 30km dal traguardo. Al primo passaggio sulla Williunga Hill si apre la bagarre con lo scatto di Txurruka, insieme a Barredo, inseguiti da Fabian Wegmann (Garmin) l'avversario più pericoloso per Freire, anche se era decimo in classifica alle spalle dei velocisti. Questa azione non prende vita e, nel successivo tratto di pianura e discesa, riusciamo a ricomporre la squadra mettendo Gusev e Brutt a tirare con decisione. In questo modo evitiamo scatti fino all'inizio dell'ultima salita dove Wegmann attaccato subito ma Freire non lo molla e, insieme, i due raggiungono il traguardo dove sarà il tedesco a trionfare con Oscarito subito dietro. Freire, in questo modo, aveva praticamente congelato la sua leadership.

Nella conclusiva passerella di Adealide, un immenso Freire concede il tris vincendo la volata a mani basse. Con ben tre vittorie di tappa, il Tour Down Under 2012 viene vinto da ...

freire.jpg

OSCAR FREIRE!!!

Classifica Generale:

1 - Óscar Freire - Katusha Team 19h33'56

2 - Fabian Wegmann - Garmin - Sharp + 23

3 - Benoît Vaugrenard - FDJ-Big Mat + 39

4 - Giacomo Nizzolo - RadioShack-Nissan + 52

5 - Michael Matthews - Rabobank Cycling Team + 1'06

6 - Assan Bazayev - Astana Pro Team s.t.

7 - Grega Bole - Lampre - ISD s.t.

8 - Wouter Mol - Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team s.t.

9 - Matteo Tosatto - Team Saxo Bank-Tinkoff Bank s.t.

10 - Joost Posthuma - RadioShack-Nissan s.t.

Link al commento
Condividi su altri siti

E adesso, è giunto il momento del nostro corridore leggendario. C'è chi dice che per attivarlo bisogna passargli un dito sulla faccia ... E, chi dice, che abbia paura delle papere. Noi sappiamo soltanto che si chiama ...

stigw.jpg

THE STIG!!!

Il momento di tornare in gruppo era ormai giunto. Come detto, la mia prima corsa sarebbe coincisa con la prima del calendario italiano quindi, dopo aver preparato tutto il necessario, partii in direzione Toscana per affrontare il Gran Premio Costa degli Etruschi. La maggior parte dei miei compagni di squadra erano i reduci della vittoria trasferta in terra d'Australia, quindi Paolini, Gusev, Brutt, Kristkiy (Freire aveva preferito tornare nella sua Spagna) e gli esordienti "stagionali" Krivstoff e Ignatiev.

Il nostro compito in questa gara sarebbe stato quello di portare Paolini a disputare la classica volata conclusiva nel miglior modo possibile perchè quest'anno la concorrenza era davvero di alto livello. Oltre ai soliti grandi velocisti italiani Petacchi, Belletti, Viviani ed altri, ai blocchi di partenza c'erano Tom Boonen e Fabian Cancellara, i due "mostri" del pavè, e John Degenkolb, fortissimo velocista tedesco della Argos.

La giornata era abbastanza bella e con la temperatura sui 15°, quindi non faceva freddissimo (rispetto ai 5-10° soliti delle mie zone sembrava estate) e per i primi chilometri di corsa viaggiammo tutti insieme in gruppo, fino a quando non iniziarono i soliti scatti e controscatti per portare via la fuga. Alla fine ci riuscirono, dopo quasi 30km, Ivan Santaromita, Paolo Tiralongo e Davide Ricci Bitti che in pochissimi chilometri presero quasi sei minuti di vantaggio sul gruppo (si andava molto, ma molto, piano).

Nel gruppo, io, svolgevo i compiti soliti di un gregario facendo avanti-indietro con l'ammiraglia per portare le varie borracce, mantelline robe del genere ai miei compagni di squadra. In questo modo cercavo di riprendere il più in fretta possibile la capacità di stare in gruppo, e anche per migliorare un po' il mio stato di forma. Facendo così però, mi stancai leggermente più dei miei compagni e quando, la Argos, Omega e Lampre, iniziarono a tirare in modo deciso per riprendere i tre fuggitivi, non essendo ancora abituato il ritmo-gara, mi ritrovai in poco tempo a viaggiare a centro gruppo.

etruschi2.png

Il ritmo impresso dalle squadre al comando era bello elevato, e nel giro di una cinquantina di chilometri, il vantaggio si era praticamente azzerato tanto che, già ai -30km, tornammo a viaggiare a gruppo compatto. Da qui in poi nessuno tentò di scattare e noi organizzammo un treno con Gusev e Ignatiev per portare Paolini nelle prime posizioni. Purtroppo le alte velocità non ci fecero combinare nulla e Paolini si ritrovò all'ultimo chilometro intorno alla ventesima posizione. Davanti la Omega-Quick Step aveva compiuto un lavoro fantastico permettendo a Tom Boonen di lanciarsi in una volata praticamente già decisa, cioè con lui come vincitore. Alle sue spalle, staccati quasi di una bicicletta, giunsero nell'ordine Giacomo Nizzolo e Greg Van Avermaet, al photofinish su Viviani, mentre solo settimo concluse il nostro Luca Paolini. Io arrivi in 86° posizione con le gambe quasi a pezzi ... Non mi ricordavo quanto fosse dura correre in bicicletta.

etruschi.png

1° - Tom Boonen - Omega - Quick-Step

2° - Giacomo Nizzolo - RadioSchack

3° - Greg Van Avermaet - BMC

...

7° - Luca Paolini - Katusha Team

86° - Simone Chinello - Katusha Team

Link al commento
Condividi su altri siti

E adesso, è giunto il momento del nostro ciclista leggendario. C'è chi dice che abbia paura delle campane ... E, chi dice, che la sua voce possa essere sentita solo dai gatti. Tutto quello che noi sappiamo è che si chiama ...

stigw.jpg

THE STIG!!!

Appena terminato il GP Costa degli Etruschi venni a sapere che, già il giorno successivo, avrei dovuto partecipare al Challenge Ciclista Mallorca, corsa che stava molto a cuore alla squadra, sopratutto per il folto di gruppo di spagnoli presenti nel roster. Intorno alle nove di sera, insieme a Gusev e Paolini, riuscii a raggiungere il resto della squadra nel nostro albergo di Palma, giusto in tempo per riuscire a far conoscenza con tutti i miei compagni di avventura in questa nelle Baleari. Oltre a Vladimir e Luca, già conosciuti in precedenza, correvano con noi Angel Vicioso, Xavier Florencio, Alberto Losada e, i due leader Oscar Freire e Joaquim Rodriguez, al suo esordio stagionale.

L'indomani si affrontava la prima tappa della corsa, un circuito da ripetere più volte lungo di strade di Palma. Il percorso non era per nulla difficile (era quasi un piattone stile Tour) e per questo continuai ai svolgere il mio lavoro di gregariato, con l'obbligo di correre sempre vicino a Purito. La corse si svolse con andamento più che turistico e solo negli ultimi giri si iniziò a correre in modo serio e il mio compito da "protettore" divenne un pochettino più difficile. Nelle prime posizioni, invece, il Team Sky e la Movistar imponeva ritmi altissimi per i loro velocisti, Cavenidsh e Rojas ma, sfruttando una insidiosa curva ai -3km, riuscimmo a portare Freire nelle prime posizioni del gruppo. Grazie a questa azione, nonostante scelse di anticipare la volata, Oscar disputò una volata relativamente tranquilla, riuscendo a conquistare la prima vittoria di tappa di questa corsa, lasciandosi alle spalle Favilli (Farnese) e Haussler (Garmin).

mallorcam.png

La tappa seguente, invece, fu praticamente l'opposto di questa. Da subito scatti e controscatti per cercare di andare in fuga e fin dalle prime ore del mattino iniziò a piovere, e a far freddo. Nonostante ciò, il mio compito restava sempre quello di stare vicino a Joaquim, mentre gli altri miei compagni si impegnavano a controllare la corsa per permettere a Freire di mantenere la maglia di leader. Questo compito fu svolto nel miglior modo impossibile, in quanto tenemmo i fuggitivi (quattro atleti sconosciuti) sui quattro minuti di vantaggio e poi, negli ultimi settanta chilometri, gli andammo a riprendere prima dell'ultimo strappettino.

Il tratto in salita fu affrontato in modo tranquillo ma in discesa, a sorpresa, attaccò Haussler, avversario pericoloso per Oscarito che, senza pensarci, ci si fiondò alla ruota, arrivando insieme a lui all'ultimo chilometro. I due si giocarono la tappa e in volata non ci fu praticamente storia perchè Freire vinse con grande facilità mentre, con un paio di secondi di ritardo, Van Avermaet regolò il gruppo.

Io arrivi nella pancia del gruppo dopo aver passato una giornata relativamente tranquilla ma, quando arrivai in albergo, Purito mi disse che nelle due tappe successive abbastanza impegnative avrebbe voluto provare qualcosa. Questa notizia mi fece leggermente preoccupare ...

Link al commento
Condividi su altri siti

mallorca32.png

La mattina della terza tappa (Deia-Deia 140.9km) mi svegliai leggermente preoccupato. La gamba e la condizione, di giorno in giorno, stavano migliorando ma il fatto di sapere che Purito, oggi, avrebbe voluto fare qualcosa mi faceva venire voglia di tornare a dormire ...

La partenza era già bella impegnativa, subito in salita verso Valldemossa, che nel finale di tappa avremmo affrontato in discesa, e i soliti tentativi di fuga scandivano la velocità del gruppo. Lungo la discesa, definitivamente, si formò un gruppetto di una decina di fuggitivi per nulla pericolosi e, per questo, decidemmo di affrontare la successiva salita del Coll d'Honor in modo molto tranquillo.

Davanti guadagnarono facilmente fino a cinque minuti, ma questo non ci preoccupava, mentre io viaggiavo nella pancia del gruppo sempre affiancato a Joaquim fino a quando, Vicioso e Florencio, iniziarono a tirare per riprendere i fuggitivi dopo aver scollinato sul Coll de Sa Batalla. Da qui in poi, però. la corsa prese una piega non desiderata perchè, dopo aver recuperato un paio di minuti ai fuggitivi sulla salita successiva (Coll de Puig Major), nel tratto in discesa, approfittando di un momento di relativo rilassamento, scattarono Michael Rogers (Sky) e Ametz Txurruka (Euskaltel).

mallorca3.png

I due guadagnarono subito un minuto sul gruppone e sulla salita del Coll de Soller ripresero, e staccarono, i fuggitivi andando in testa alla corsa. Dietro noi alzammo il ritmo con Losada ma ciò non servì a molto perchè recuperammo soltanto una dozzina di secondi. La corsa, ormai, ci era sfuggita di mano e sulla salita conclusiva, affrontata ad inizio tappa in discesa, iniziarono una serie di scatti e controscatti. Su suo ordine, pilotai Purito in testa a quel che rimaneva del gruppo, per poi scattare poco prima dei meno dieci, portandosi dietro Betancourt (Acqua & Sapone) Ruben Plaza (Movistar) e Leon Sanchez (Rabobank).

Purtroppo Rodriguez non era ancora al meglio e negli ultimi metri di salita perse le ruote dei tre ma, per sua fortuna, ad un paio di secondi c'ero io che, salendo del mio passo, ero riuscito a mantenere una buona velocità, e sfruttando il finale in discesa riuscii a riprenderlo per poi raggiungere insieme i tre inseguitori all'ultimo chilometro. Purtroppo per la tappa non c'era più nulla da fare perchè Rogers beffò allo sprint Txurruka, mentre noi arrivammo a ventinove secondi in sesta e settima posizione, con lo stesso tempo finale del gruppo.

CLASSIFICA GENERALE:

1 - Michael Rogers - Sky ProCycling 11h15'58"

2 - Amets Txurruka - Euskaltel-Euskadi + 8"

3 - Greg Van Avermaet - BMC Racing Team + 37"

...

14 - Joaquím Rodríguez - Katusha Team +49"

17 - Simone Chinello - Katusha Team s.t.

La tappa successiva (Inca-Inca 152,5km), l'ultima della corsa, cercammo di renderla il più dura possibile per cercare di far saltare Rogers. Insieme a noi, in questo compito, si unì la Garmin che ad un certo punto iniziò ad imprimere un ritmo forsennato. A circa venti chilometri dal traguardo c'era una salita lunga, ed impegnativa, non segnata come GPM e per Purito quello sarebbe stato il punto per attaccare ma, purtroppo, fu costretto ad attaccare appena all'imbocco perchè il primo ad accendere la bagarre fu Ryder Hesjedal, che fino a quel momento aveva spremuto a fondo i suoi gregari. Quella era una ruota buona e, dopo averlo ripreso, i due proseguirono fino in cima con poco più di trenta secondi di vantaggio.

mallorca4.png

Per loro sfortuna, nella discesa che portava al traguardo, il gruppo si riorganizzò e riuscì ad andarli a riprendere negli ultimi cinque chilometri. In molti provarono a scattare ma il gruppo viaggiava ad altissima velocità, tanto che la volata conclusiva fu molto convulsa e, a sorpresa, fu Daniel Navarro (Saxo-Bank) a spuntarla. Purito concluse la tappa dodicesimo (io trentesimo) e per questo fu molto deluso perchè voleva fortemente una vittoria ma, nonostante ciò, venne da me a ringraziarmi per l'ottimo lavoro svolto da suo "fido gregario" in questi quattro giorni.

CLASSIFICA GENERALE:

1 - Michael Rogers - Sky ProCycling 15h39'20"

2 - Amets Txurruka - Euskaltel-Euskadi + 8"

3 - Daniel Navarro - Team Saxo Bank-Tinkoff Bank + 29"

...

11 - Joaquím Rodríguez - Katusha Team +49"

12 - Simone Chinello - Katusha Team s.t.

Link al commento
Condividi su altri siti

E adesso, è giunto il momento del nostro corridore leggendario. C'è chi dice che il suo nome sia Hill ... E, chi dice, che la sua voce possa essere sentita solo dai gatti... Tutto quello che noi sappiamo è che si chiama ...

stigw.jpg

THE STIG

Terminate le mie fatiche a Mallorca, ero praticamente convinto di tornare in Italia, nella mia Milano, per proseguire lì i miei allenamenti ma ... Non fu così. Piva mi avvisò che, prima di tornare a casa, avrei dovuto affrontare anche il Tour Méditerranéen Cycliste Professionel, in parole povere il Giro del Mediterraneo.

Come corsa non mi piaceva moltissimo, su quattro tappe tre erano per velocisti e solo l'ultima era molto interessante, in quanto c'era il classico arrivo sul Mont Faron. Nonostante tutto, partii lo stesso per il sud della Francia dove avrei raggiunto il resto della squadra, composta da: Alexandr Kolobnev (leader), Mikhail Ignatiev, Marco Haller, Petr Ignatenko, Yuri Trofimov, Alexander Kristoff e Maxim Belkov.

Come immaginavo, le prime tre tappe furono una palla tremenda. La mattina partiva la fuga, il gruppo andava piano lasciandogli minuti su minuti per poi riprenderli negli ultimi cinquanta chilometri. Ok, facendo così il gruppo, mi aveva permesso di recuperare un po' dalle fatiche delle prime gare e di vivere anche qualche giornata, in mezzo al plotone, relativamente tranquilla ma dopo un po' il troppo relax stanca. L'unico momento emozionante è stato quando, nella seconda tappa, per evitare una caduta a metà gruppo (Belkov rimase coinvolto) sono stato costretto a fare un po' di rally, per non perdere le ruote dei primi.

medi42.png

Dopo aver assistito a tre tappe concluse in volata (2-1 per John Degenkolb su Arthur Vichot) si arrivò finalmente alla tappa decisiva del Mont Faron, in cui volevo provare a giocarmela, giusto per vedere come stavo. Avevo visto che, un punto decisivo nello svolgimento della tappa, sarebbe stato il tratto in discesa dal GPM di 2a Categoria verso Toulon, dove aveva inizio la salita finale.

Con la maglia di leader c'era Ben Hermans (RadioSchack) che scalatore proprio non è, e per questo, in quel tratto di discesa mi misi in testa al gruppo per cercare di allungarlo il più possibile, ma anche per aumentare sensibilmente la velocità. All'imbocco della salita mi trovavo in terza posizione, affiancato a Zaugg e Popovich, e subito Kiryienka (Movistar) partì all'attacco guadagnando subito cinquamentri, mentre al suo inseguimento si lanciarono Casar (FDJ), Carrara (Vacansoleil) ed io.

mediterraneo410.png

Sul corridore bielorusso rientrammo dopo qualche centinaia di metri, per poi staccarlo quasi subito e ritrovarci in testa alla corsa con una decina di secondi di vantaggio. Ai meno quattro, da dietro, scattarono di forza Nordaugh (Sky) e Rui Costa (Movistar), e questo preoccupò molto Casar e Carrara che, rallentarono vistosamente, e si voltarono ... Quello era il momento buono.

Senza alzarmi sui pedali aumentai, di un paio di km/h, la velocità riuscendo a guadagnare in pochissimi secondi un centinaio di metri. Da qual momento non mi voltai mai all'indietro, preferendo salire con lo sguardo fisso in avanti, mentre la gente continuava a urlare ed incitare qualsiasi ciclista.

mediterraneo411.png

Arrivato all'ultimo chilometro diedi una piccola sbirciatina alle mie spalle e ... c'era il vuoto. Questa visione mi mise una marcia in più e negli ultimi mille metri mi sembrava quasi di volare, mentre nella mia testa iniziarono a crearsi una miriade di pensieri. Gli ultimi cinquanta metri non li pedalai nemmeno perchè mi ero già messo a festeggiare. Quando vidi lo striscione del traguardo alzai le mani e nel momento in cui tagliai la linea urlai "Finalmente ho vinto!!!". Non sapevo se ridere o piangere perchè arrivò in un momento davvero inaspettato. Non mi interessava di quanto avessi staccato i miei avversari, e della probabile vittoria della generale ma, l'unica cosa che mi importava era la mia vittoria. Questa, però, non era la prima da professionista perchè, in realtà, ne avevo già vinta un nel 2010 al Giro ma ... Quella è meglio dimenticarla che ricordarla.

mediterraneo43.png

Questa mia vittoria inaspettata ebbe conseguenze mai immaginate. Il secondo, Rui Costa arrivò con quasi un minuto di ritardo permettendomi di vincere anche la Classifica Generale, inseme a quella degli Under 25 e degli Scalatori. Nemmeno da ubriaco mi sarei immaginato tutto questo ...

CLASSIFICA DI TAPPA:

1 - Simone Chinello Katusha Team 3h08'07"

2 - Rui Alberto Faria Costa Movistar Team + 58"

3 - Matteo Carrara Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team + 1'10"

4 - Lars Petter Nordhaug Sky ProCycling s.t.

5 - Sandy Casar FDJ-Big Mat + 1'56"

6 - Julien El Fares Team Type 1 - Sanofi + 2'26"

7 - Vasil Kiryienka Movistar Team s.t.

8 - Christian Knees Sky ProCycling s.t.

9 - Nicolas Vogondy Cofidis, le Crédit en Ligne s.t.

10 - Branislau Samoilau Movistar Team s.t.

CLASSIFICA GENERALE:

1 - Simone Chinello Katusha Team 12h26'32"

2 - Rui Alberto Faria Costa Movistar Team + 1'06"

3 - Matteo Carrara Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team + 1'22"

4 - Lars Petter Nordhaug Sky ProCycling + 1'30"

5 - Sandy Casar FDJ-Big Mat + 2'16"

6 - Jure Kocjan Team Type 1 - Sanofi + 2'18"

7 - Arthur Vichot FDJ-Big Mat + 2'26"

8 - Kristijan Koren Liquigas-Cannondale + 2'38"

9 - Alexandre Geniez Team Argos - Shimano + 2'40"

10 - Julien El Fares Team Type 1 - Sanofi + 2'46"

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.



×
×
  • Crea Nuovo...