Un altro morso, un altro ricordo. Dopo la delusione del team Tanel ero demoralizzato, passavo le giornate sdraiato sul divano fissando il vuoto. Fino a quando il telefono squillò ancora. Poteva essere la svolta che volevo. E così fu: un possibile sponsor mi aveva contattato per creare una squadra. Uno squarcio tra le nuvole: finalmente ora riuscivo a vedere il sole. Non ci pensai due volte ad accettare. Per la squadra dovevo pensare tutto io e dovevo ingaggiare io i corridori. Ma la luce presto si affievolì, riuscii solo a convicere qualche atleta. Qualche atleta però non bastava: mancavano ancora circa una dozzina di corridori. Tanti, troppi. Avevo finito il mio panino, ma rimasi seduto. Tutto ha una fine e oggi poteva essere il mio epilogo come manager. Fuori dalla finestra del fast food qualcosa mi incuriosì: un uomo stava parlando al telefono. E intanto gesticolava violentemente, era molto stizzito, anche se sembrava che non volesse farlo notare al suo interlocutore al telefono. Improvvismente mi ricordai. Quell‘uomo lo conoscevo! Ma certo, sono stato cieco a non capirlo prima! Quell‘uomo è...
Continua...