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Denver, Warriors sorpassati

Phoenix, successo prezioso

Nella corsa all'ottavo posto a Ovest i Nuggets battono Golden State rientrando nel tabellone playoff. Importante vittoria dei Suns in casa di New Jersey. Male LeBron e Detroit batte Cleveland

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Kelenna Azubuike (a sin.) prova a fermare Allen Iverson. Afp

MILANO, 30 marzo 2008 - Continua l’entusiasmante lotta per l’ottavo posto a Ovest: dopo il successo di stanotte su Golden State, i Denver Nuggets rientrano nel tabellone dei playoff ma la situazione potrà cambiare praticamente ogni sera da qui alla fine. Detroit tiene a bada James e supera facilmente Cleveland, importante successo di Phoenix in casa dei Nets.

Denver Nuggets-Golden State Warriors 119-112

C’è un altro duello a tre molto entusiasmante nella Western Conference. E non riguarda il primo posto, ma l’ottavo, l’ultimo disponibile per i playoff. Stanotte è andato in scena un episodio importantissimo, con i Mavericks (45-27) fermi. I Nuggets (45-28) hanno ottenuto la vittoria che gli permette di soffiare per ora l’ottava posizione ai Warriors (44-28). Ma per farlo hanno dovuto fare appello alla profondità del roster di coach Karl, perché Iverson ha sparato un inusuale 4/20. E così Smith (8), Kleiza (6) e Najera (6 con 2 triple in fila) hanno messo a referto i primi punti di Denver nell’ultimo quarto, passando dal +2 al +12 (108-96 a 6’26" dalla fine). I Warriors reagiscono con 4 punti a testa di Ellis e Jackson e la tripla di Croshere per riportarsi a -3 (113-110 a 1’59" dalla sirena), ma dopo il tiro di un super Kenyon Martin gli ospiti sbagliano tre triple nell’ultimo minuto (2 Davis, 1 Azubuike), mentre dall’altra parte J.R. Smith e Iverson chiudono il conto dalla lunetta. "Questa partita dimostra che tipo di squadra siamo. Se io tiro così male e vinciamo lo stesso, ci si rende conto della forza di ‘Melo (Anthony), Kenyon (Martin), Eddie (Najera), J.R. (Smith) e tutti gli altri", ha detto Iverson a fine partita.

Denver: Martin 30 (12/21, 6/8 tl), Anthony 25, Smith 20, Iverson 14, Najera 11. Rimbalzi: Camby 12. Assist: Iverson 8.

Golden State: Davis 28 (7/14, 4/10, 2/3 tl), Jackson 25, Ellis 22, Biedrins 17. Rimbalzi: Biedrins 17. Assist: Davis 7.

Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 85-71

Quando LeBron torna sulla terra, è tutta un’altra storia per i Cavs: i giocatori di Mike Brown producono appena 50 punti nei primi tre quarti (chiusi sul +22 Detroit) contro la difesa dei Pistons, nella serata in cui la superstar in maglia 23 segna meno di 20 punti per la prima volta dallo scorso 11 dicembre. Per Detroit da registrare il buon ritorno del motivatissimo Richard Hamilton "Era una partita che non volevo assolutamente perdermi" - ha detto Rip - "Ci hanno dominati con la loro difesa", ha ammesso poi LeBron James.

Detroit: Hamilton 14 (3/10, 0/2, 8/8 tl), Billups e Maxiell 13, Prince e McDyess 12. Rimbalzi: McDyess 10. Assist: Prince 5.

Cleveland: James 13 (3/12, 1/5, 4/6 tl), Ilgauskas e Brown 11, Smith 10. Rimbalzi: Varejao 9. Assist: Jones 6.

New Jersey Nets-Phoenix Suns 104-110

Senza Grant Hill e con Steve Nash in campo malgrado i suoi problemi alla spalla, Amaré Stoudemire e Shaquille O’Neal hanno permesso a coach D’Antoni di cogliere un nuovo successo per agganciare i Lakers in vetta alla Pacific Division, che (se vinta) garantirebbe almeno la terza posizione nel tabellone dei playoff. La gara è iniziata in salita (31-21 Nets nel primo quarto con 10 punti di Krstic), ma la rimonta è arrivata nel secondo quarto (con 12 punti di Barbosa e 11 di Stoudemire, 52-51 Suns a metà partita). Nel terzo periodo i Suns tentano la fuga, sempre con Stoudemire (8 punti in 2 minuti, 73-61), ma i Nets si rifanno sotto nel 4° quarto (tripla di Harris e 5 di Carter, 90-93 a 4’58 dalla fine). Nash, malgrado il dolore, fa sentire la sua leadership con la tripla del +8 (102-94 a 1’29 dalla sirena), e quando mancavano 48” e con 5 lunghezze da difendere, un 2/2 ai liberi di O’Neal ha dato tre possessi di vantaggio fondamentali per chiudere la gara con la vittoria.

New Jersey: Carter 32 (7/18, 3/4, 9/12 tl), Jefferson 20, Harris 13, Krstic 12. Rimbalzi: Boone 13. Assist: Harris 7.

Phoenix: Stoudemire 33 (12/15, 9/14 tl), Barbosa 21, O'Neal 17, Diaw 12, Bell 11, Nash 10. Rimbalzi: Stoudemire 15. Assist: Nash 11.

Chicago Bulls-Milwaukee Bucks 114-111

La solita Chicago: prima fa, poi disfa. I giocatori di Jim Boylan hanno condotto senza problemi la partita per tre quarti (94-77 al 36’), per poi rischiare tutto con l’ennesima rimonta subita davanti ai propri tifosi. Un 14-2 di parziale chiuso dai liberi di Ramon Sessions e 5 punti di Bobby Simmons, infatti, riporta i Bucks sul -4 (102-98) a 5’56" dalla fine. Ci pensano Thabo Sefolosha e Joakim Noah a ridare serenità ai compagni (112-102 a 2’09" dal termine) e dopo la sfuriata di Redd a chiudere i conti ci pensa Hughes dalla lunetta (114-109 a 14” dalla sirena).

Chicago: Hughes 19 (6/11, 1/2, 4/4 tl), Noah 18, Nocioni 17, Deng 16, Hinrich e Gordon 11, Thomas 10. Rimbalzi: Noah 15. Assist: Hinrich 6. Milwaukee: Redd 33 (11/22, 2/5, 5/5 tl), Villanueva 26, Jianlian 14, Williams 13. Rimbalzi: Villanueva 9. Assist: Redd 6.

Portland Trail Blazers-Charlotte Bobcats 85-93

Malgrado la doppia doppia di Aldridge e la mira da fuori di Outlaw, i Blazers hanno dovuto cedere il passo ai Bobcats, che raccolgono un altro successo esterno dopo quello inopinato a casa dei Lakers. Gli ospiti hanno fatto la differenza proprio sul finire della gara, ribaltando con un parziale di 14-2 il vantaggio di Portland (83-79), ancora priva di Brandon Roy. Ray Felton ha firmato prima la tripla del sorpasso (86-83) e poi il canestro della sicurezza (92-85 a 42” dalla sirena).

Portland: Outlaw 26 (6/17, 4/6, 2/2 tl), Aldridge 21, Blake e Jack 11. Rimbalzi: Przybilla 18. Assist: Blake 7.

Charlotte: Okafor 21 (9/11, 3/5 tl), Richardson 20, Felton 18. Rimbalzi: Carroll 7. Assist: Felton 9.

Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 110-97

C’è voluto un super Al Thornton per permettere ai Clippers di interrompere la striscia di 10 sconfitte consecutive. Per il rookie, oltre al massimo in carriera nei punti, sono arrivate anche le prime due triple (dopo 13 errori) per i gialloblu, che hanno consentito ai padroni di casa di andare sul +10 all’inizio dell’ultimo quarto (81-71). Saranno 20 i punti di Thornton nel solo ultimo quarto, compreso il tiro libero del massimo vantaggio (108-91 a 1’02 dalla fine). "Sono contento, e sto continuando a imparare molto con coach Dunleavy", ha detto l’interessato.

LA Clippers: Thornton 39 (10/17, 3/6, 10/12 tl), Maggette 26, Knight 14, Mobley 13, Kaman 10. Rimbalzi: Kaman 15. Assist: Knight 11.

Memphis: Gay 23 (9/15, 0/3, 5/7 tl), Lowry 20, Conley 17, Warrick 14. Rimbalzi: Milicic 9. Assist: Conley 5.

Gazzetta.it

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  • Amministratori
ma se eravate sopra di 13??? boh... intanto la benetton sconfigge la eldo allungando nel finale...

Ho visto il risultato... una mia compagna che era al forum hanno detto che hanno perso un casino di palloni... peccato perchè era forse l'ultima occasione di rincorrere il fattore campo nei play-offs.

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  • Amministratori

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29° Giornata

Venerdì 28 Marzo 2008, ore 20.30

Montepaschi Siena - Scavolini Spar Pesaro 105-74

Sabato 29 Marzo 2008, ore 14.30

Solsonica Rieti - La Fortezza Bologna 83-81 1157973895b_sky-sport-2.gif

Sabato 29 Marzo 2008, ore 20.30

Air Avellino - Legea Scafati 103-84

Sabato 29 Marzo 2008, ore 21.00

Premiata Montegranaro - Pierrel Capo d'Orlando 87-84 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 30 Marzo 2008, ore 12.00

Upim Bologna - Lottomatica Roma 69-80 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 30 Marzo 2008, ore 18.15

Benetton Treviso - Eldo Napoli 83-71

Armani Jeans Milano - Angelico Biella 81-87

Cimberio Varese - Tisettanta Cantù 76-83

Domenica 30 Marzo 2008, ore 21.00

Snaidero Udine - Siviglia Wear Teramo 1157973895b_sky-sport-2.gif

Classifica

Montepaschi Siena 54

Lottomatica Roma 40

Air Avellino 38

Premiata Montegranaro 38

Pierrel Capo d'Orlando 34

Armani Jeans Milano 30

Scavolini Spar Pesaro 30

Solsonica Rieti 28

---------------------------------------

Upim Bologna 28

Tisettanta Cantù 28

Angelico Biella 28

Benetton Treviso 24

Siviglia Wear Teramo* 24

Eldo Napoli 24

Snaidero Udine* 24

La Fortezza Bologna 22

Legea Scafati 16

Cimberio Varese 10

Ecco i risultati in attesa dell'inutile posticipo. Grande corsa per l'VII posto.

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  • Amministratori

Una considerazione.

Questa è la classifica NBA ora.

Boston Celtics** 79%

Detroit Pistons* 71%

San Antonio Spurs 69%

New Orleans Hornets*** 68%

Houston Rockets* 67%

Utah Jazz* 67%

Los Angeles Lakers* 67%

Phoenix Suns* 67%

Orlando Magic 64%

Dallas Mavericks** 63%

Denver Nuggets* 62%

Golden State Warriors** 61%

Cleveland Cavaliers* 55%

Toronto Raptors** 51%

Washington Wizards** 51%

Philadelphia 76ers* 51%

Portland Trail Blazers 50%

Atlanta Hawks** 46%

New Jersey Nets 42%

Sacramento Kings** 42%

Indiana Pacers* 41%

Chicago Bulls* 41%

Charlotte Bobcats* 38%

Milwaukee Bucks** 35%

Los Angeles Clippers* 30%

New York Knicks** 28%

Memphis Grizzlies* 26%

Minnesota Timberwolves*** 25%

Seattle Supersonics* 23%

Miami Heat** 19%

In Rosso le squadre già ai play-off, in arancio quelle che sarebbero ai play-off, in blu quelle già fuori.

Cleveland è già ai play-off (3), Golden State sarebbe fuori con un record migliore. Discorso analogo per Portland (matematica fuori) mentre Atlanta sarebbe qualificata.

Ha senso una cosa del genere?

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Benetton Treviso-Eldo Napoli 83-71

In una partita dall’andamento assurdo, Treviso conquista la vittoria che le permette di tenere lontana Scafati e ferma la marcia della Eldo verso i playoff. Nei primi due quarti non c’è storia: la Benetton (che perde quasi subito Mensah-Bonsu per infortunio) gioca molto meglio, sospinta da Chalmers e Austin davvero incontenibili. La Eldo boccheggia e sono Malaventura e uno strepitoso Jumaine Jones a contenere lo svantaggio entro limiti accettabili: il 45-35 con cui si chiude il primo tempo è la fotografia fedele delle forze in campo. Poi, al ritorno dagli spogliatoi, cambia tutto: la difesa di Bucchi diventa improvvisamente impenetrabile per i trevigiani, e l’attacco partenopeo si scatena. Il risultato è un parziale di 27-12 che proietta la Eldo a +5 (57-62). Quando tutto sembra perduto, Mahmuti riesce a ritrovare la lucidità dai suoi: Austin gioca un ultimo quarto perfetto e la squadra lo segue, Mordente in primis. Quando Jones schianta sul ferro due triple di seguito è il segnale che la Eldo alza bandiera bianca

Treviso: Austin 25, Chalmers 19, Mordente 11, Soragna 11

Napoli: Jones 25, Monroe 18, Thomas 9

Armani Jeans Milano-Angelico Biella 81-87

Sotto l’attento sguardo di Kevin McHale, grande ex dei Boston Celtics, ora gm di Minnesota, Biella sbanca il Forum, con un grande Daniele Cinciarini e un Elder rinato nella ripresa. Biella è reduce da 8 sconfitte nelle ultime 9 gare e inizia con il piglio giusto, portandosi sul +6 (7-13) con Jerebko. La reazione di Milano è immediata: un 12-0 con due triple di Booker e un buon Sesay per il 19-13, che diventa in fretta un +13 (33-20) grazie a Vukcevic, il migliore dell’AJ nei primi 20’. L’Angelico chiude il primo quarto con un imbarazzante 2/10 ai liberi (2/7 di Hunter), ma trova uno splendido Cinciarini nei secondi 10’. L’italiano, entrato al posto dello spento Elder (2 punti e 3 falli in 8’), segna 9 dei suoi 12 punti nel secondo quarto e permette ai piemontesi di riportarsi sotto (38-35 con Langford). E’ ancora Cinciarini a rubar palla e servire l’assist per la schiacciata di Hunter che fissa il 42-40 alla pausa. Ripresa con Biella che continua nel buon momento e si porta avanti sul 47-52 con Hunter. L’Olimpia replica con un 8-0 firmato Gallinari, Vukcevic e Sesay, ma poi perde qualche pallone di troppo (8 in 10’) e riallunga solo grazie al maldestro finale di quarto biellese, con i quarti falli di Elder, Hunter e Jerebko che, in soli 23", regalano un 6-0 a Milano. Dopo 30' l'Armani è sopra di 6 (66-60) grazie a 4 punti in fila di Shaw. Il passaportato replica in avvio di quarto periodo per il 68-60. Booker sigla il +9 (77-68), ma i rientrati Hunter ed Elder non mollano (79-76 a -3’45"). E’ ancora Cincinarini con una tripla a effettuare il nuovo sorpasso esterno (79-80 a -1’46"). Arrivo in volata, con Milano che fallisce due entrate con Booker e Biella che dalla lunetta mette i liberi della vittoria.

Milano: Vukcevic 17, Booker 15, Gallinari 14

Biella: Elder 22, Hunter 18, Cinciarini 17

Cimberio Varese-Tisettanta Cantù 76-83

Il miglior Fitch della stagione chiude il suo “match perfetto” con 37 di valutazione – frutto di un ottimo 6/10 da 2, 6 falli subiti e ben 6 assist – per costringere Varese all’onta della seconda retrocessione della propria storia in un amarissimo derby con i cugini brianzoli. Dopo aver subito le sfuriate di un buon Passera in doppia cifra già all’intervallo (11 punti per il playmaker sul massimo vantaggio Cimberio di 38-27 al 18'), la Tisettanta nella ripresa ha registrato i meccanismi difensivi, trovando soprattutto il modo di limitare i rifornimenti a Holland: l’ala statunitense ha potuto così presentarsi solo due volte (2/4 ai tiri liberi) in lunetta lungo l’arco di tutti i 40 minuti. Messa in al freccia del sorpasso una prima volta sul 41-43 del 25', la squadra di coach Dalmonte ha saputo respingere ogni tentativo varesino di rimettersi in carreggiata ricevendo punti preziosissimi dalla panchina: alle sette triple del duo Mazzarino-Casini ha fatto il paio l’ottima prestazione sotto le plance di Cukinas (5/7 al tiro in aggiunta a 9 rimbalzi). Ancora in parità sul 70-70 al 36', la sfida di Masnago si è decisa con un gran conclusione di Fitch dalla distanza contro la zona 2-3 proposta da Bianchini, subito doppiata da un tiro allo scadere dei 24 secondi messo a segno da Tourè: Varese sprofonda così in Legadue anche per la matematica, mentre Cantù può continuare la sua inaspettata corsa verso l’obiettivo playoff.

Varese: Holland 22, Passera 14, Brown 12, Melvin 12

Cantù: Fitch 27, Mazzarino 11, Cukinas 10, Mazzarino 10

Snaidero Udine-Siviglia Teramo 80-87

Finisce con Teramo a punire dalla lunetta (28/31 alla fine) e a centrare una vittoria esterna che la rassicura definitivamente sulla permanenza in A e la tiene in vita nella corsa ai playoff. Vittoria meritata per la Siviglia che va sotto all'inizio (0-7) ma rientra in fretta e poi guida il punteggio per quasi tutti la partita. La mente è Poeta, il braccio sono Powell e Adams (da vedere in tv una schiacciata al volo su assist del play). Dall'altra parte la Snaidero si anima un po' quando c'è Antonutti, non Hill, che è all'esordio (Penberthy ai box per un guaio a un piede) ma non ancora in condizione: finirà con 1/8 da tre punti. Dopo due quarti equilibrati Teramo scappa sul finire del terzo: 56-63 al 29'. La Snaidero pareggia a quota 68 con Scultze ma con Poeta e Carra assieme in campo il finale è tutto della Siviglia. Con i liberi-sentenza di Poeta, Brown e Green.

Udine: Antonutti 17, Zacchetti 14, Allena 14

Teramo: Poeta 19, Powell 19, Adams 15

Gazzetta.it

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Bargnani è solo una comparsa

New Orleans affonda Toronto

Il Mago, ancora fuori dal quintetto, gioca poco e male (4 punti con 0/3 al tiro) nella sconfitta casalinga 118-111 dei Raptors con gli Hornets. Partita senza storia, David West grande protagonista con 32 punti

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David West, 27 anni, autore di 32 punti contro Toronto. Reuters

NEW YORK, 31 marzo 2008 - Troppo forti questi Hornets per i Raptors. Toronto si fa dominare per tre quarti, poi tenta una reazione nell’ultimo periodo, quando però la gara è saldamente nelle mani di New Orleans e alla fine si fa superare 118-111. Gli Hornets, così riscattano la brutta sconfitta rimediata venerdì a Boston e conquistano il sesto successo nelle ultime sette gare.

PRIMO TEMPO - Nel primo tempo le due squadre decidono di non difendere. Sam Mitchell promuove nel quintetto titolare Jason Kapono, una mossa che si rivelerà sbagliata visto che l’ex Heat non produce nemmeno un punto, retrocedendo Jamario Moon, che va così a far compagnia in panchina a Calderon e ad Andrea Bargnani. New Orleans parte con il piede sull’acceleratore e viaggia a ritmi altissimi. David West sotto canestro è immarcabile (24 punti nei primi due quarti) e la regia di Chris Paul come al solito è straordinaria. Chris Bosh prova a tenere in partita i Raptors che però ricevono troppo poco da Kapono e da Anthony Parker. Bargnani nel primo tempo prova ad attaccare il canestro, ma fallisce le sue uniche due conclusioni dal campo e va al riposo con quattro punti a referto. Toronto fa fatica a rallentare New Orleans e torna negli spogliatoi sotto 69-58.

SECONDO TEMPO - Paul e compagni non vogliono correre nessun rischio e tornano sul parquet con la voglia di chiudere subito i conti. Così gli ospiti mettono alle corde la squadra canadese aprendo la ripresa con un parziale di 18-5 che in pratica toglie interesse al match. Bosh e un Carlos Delfino in gran spolvero tentano quantomeno di rendere meno severo il punteggio e nell’ultimo quarto i Raptors riescono anche a segnare con una certa continuità. Il risultato non è mai in discussione, ma almeno Toronto salva l’onore con un break di 32-17 nell'ultimo periodo. Quando New Orleans riesce a tirare con il 60% dal campo batterla però diventa davvero difficile. Bargnani, sempre meno utilizzato da Mitchell, chiude una gara sicuramente non memorabile con quattro punti (0/2 da due, 0/1 da tre e 4/4 ai liberi), tre rimbalzi e due assist in soli 17’ di gioco.

Toronto: Bosh 21 (7/15, 1/1), Delfino 18. Rimbalzi: Humphries, Bosh 7. Assist: Calderon 11.

New Orleans: West 32 (13/20, 0/1), Stojakovic 25, Paul 20, Chandler 17. Rimbalzi: Chandler 17. Assist: Paul 16.

Gazzetta.it

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Avanti Memphis e Kansas

Final Four da numero uno

I Tigers superano Texas e i Jayhawks battono a fatica la sorprendente Davidson. Con loro a San Antonio ci saranno North Carolina e Ucla. Non era mai accaduto che tutte e quattro le prime teste di serie arrivassero fino in fondo

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Kansas festeggi con Darrell Arthur (00), Brandon Rush (25) e Russell Robinson (3). Reuters

NEW YORK, 31 Marzo 2008 - Kansas e Memphis vanno a San Antonio così per la prima volta nella storia tutte e quattro le teste di serie numero uno approdano alle Final Four.

South

Memphis (1)-Texas (2) 85-67

I Tigers convincono una volta per tutte gli scettici giocando alla grande contro Texas e strappando il biglietto per le Final Four. In molti erano convinti che Memphis fosse la testa di serie numero uno meno solida delle quattro del torneo Ncaa, invece i ragazzi di coach Calipari dimostrano anche contro i Longhorns di poter contare su un gruppo molto talentuoso che va oltre il fenomeno Derrick Rose. Memphis a San Antonio in semifinale affronterà Ucla dando così vita a un’affascinante sfida nella sfida tra due freshman eccezionali come Rose, appunto, e Kevin Love. “Probabilmente i critici non ci hanno rispettato molto – commenta Chris Douglas-Roberts che contro Texas chiude con 25 punti a referto – ma non ci interessa. Adesso noi andiamo a San Antonio, i critici dovranno farsene una ragione.”Rose stravince l’atteso duello con il leader di Texas DJ Augustin, il quale incappa in una giornata difficile a alla fine si deve accontentare di un deludente 4/18 dal campo per 16 punti. A mettere in difficoltà Augustin e il resto dei Longhirns è stata la pressione costante sui portatori di palla delle guardie di Memphis,. I Tigers giocano un buon primo tempo andando al riposo avanti di 11 lunghezze. Texas prova a tornare in partita nella ripresa, ma raramente i Longhorns riescono a trovare ritmo in attacco. Memphis controlla la gara senza grossi problemi, Rose e un eccellente Douglas-Roberts, poi, con le loro penetrazioni mandano in tilt la difesa di Texas. I Tigers così vanno a vincere in scioltezza e Derrick Rose si porta a casa il premio di miglior giocatore del South Regional.

Midwest

Kansas (1)-Davidson (10) 59-57

Non basta il coraggio, il cuore e la determinazione di Davidson. I centimetri sotto canestro di Kansas alla fine si fanno sentire e i Jayhawks, così, vanno a San Antonio regalando al tecnico Bill Self la sua prima Final Four in carriera. Ma quanta fatica per avere ragione di Stephen Curry e compagni. Davidson non si fa per nulla intimidire dal pedigree di Kansas e lotta alla pari per tutto il match. Curry, costantemente raddoppiato, forza un po’ troppo, ma riesce comunque a trovare qualche tripla da cinema. I Wildcats in difesa devono fare gli straordinari per tenere a bada i lunghi di Kansas anche se alla lunga Jackson e soprattutto Kaun nella zona pitturata fanno la differenza. Non importa perché ogni volta che Davidson ha bisogno di un canestro fondamentale Curry e un sorprendente Barr trovano la risposta giusta. Kansas sembra essersi finalmente liberata di tutti i propri fantasmi a un minuto dalla fine. Avanti di cinque e con i Wildcats in riserva il match sembra chiuso. Invece una tripla da distanza siderale a 54’’ dalla fine del solito Curry riporta Davidson al -2. I Jayhawks non trovano il canestro nel susseguente possesso offensivo così a 16’’ dalla sirena i Wildcats hanno in mano il pallone per il supplementare o addirittura per le Final Four. Curry lo gestisce, ma la difesa di Kansas è eccezionale così il giocatore è costretto a cederlo a Jason Richards il quale proprio allo scadere tenta una tripla impossibile che non trova la retina. Kansas si salva ma Davidson esce dal torneo Ncaa a testa altissima.

Gazzetta.it

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Spurs e Warriors alla grande

Colpi grossi in ottica playoff

San Antonio supera 109-88 Houston ed è al settimo successo consecutivo. Golden State batte 114-104 Dallas e la raggiunge al settimo posto a Ovest. Passo falso di Utah, a segno Boston, L.A. Lakers e Cleveland

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Baron Davis, 28 anni, contrastato da Jason Kidd, 35. Afp

NEW YORK, 31 marzo 2008 - Gli Spurs vincono un altro scontro diretto e superano anche Houston in classifica, restando ora da soli al secondo posto (51-23) all’inseguimento di New Orleans (50-22). Golden State batte Dallas e ora entrambe le squadre (insieme a Denver) sono appaiate con lo stesso record (45-28) tra settimo e nono posto. I Lakers rischiano anche contro Washington, tutto facile per Boston su Miami, cade Utah a Minneapolis.

San Antonio Spurs-Houston Rockets 109-88

Settimo successo consecutivo dei campioni uscenti, che sembrano essere tornati quelli di sempre nel momento dello sprint decisivo nella Western Conference. Popovich in questo momento può anche contare su un Michael Finley in grande forma e su un giocatore come Ime Udoka capace di uscire dalla panchina e dare subito un contributo, il che allunga ulteriormente le rotazioni. La differenza gli Spurs l’hanno fatta proprio con Finley e Parker (19/28 e 1 palla persa in coppia), considerando anche il lavoro difensivo sui pariruolo di Houston (9/38 al tiro per la coppia McGrady-Alston). San Antonio trova subito grande ritmo in attacco e fa lo strappo decisivo già nel secondo quarto, chiuso avanti di 18 lunghezze (66 è il record stagionale per di punti segnati all’intervallo per gli Spurs) con il 64% dal campo di squadra e con Parker e Finley già a quota 32 con 13/15 al tiro. L’unica nota veramente positiva per Rick Adelman è stata la prestazione di Luis Scola, giocatore che proprio gli Spurs hanno ceduto la scorsa estate ai loro vicini texani. “Ci sono stati subito addosso, non abbiamo mai avuto il controllo di questa partita”, ha detto alla fine l’allenatore dei Rockets. “È stato bello giocare intensi per 48 minuti, cosa che non avevamo fatto nelle ultime due partite in casa”, ha commentato invece Bruce Bowen.

San Antonio: Parker 22 (10/15, 2/2 tl), Finley 22 (8/11, 1/2, 3/3 tl), Ginobili 14, Duncan 13, Thomas 10. Rimbalzi: Thomas 7. Assist: Oberto, Parker e Ginobili 5.

Houston: Scola 24 (7/12, 10/12 tl), McGrady e Alston 13, Head 10. Rimbalzi: Scola 7. Assist: McGrady 6.

Golden State Warriors-Dallas Mavericks 114-104

Se dopo la vittoria di Denver sui Warriors il discorso per l’ottavo posto a Ovest era complesso, adesso sono saltate le marcature. Golden State, Denver e Dallas sono appaiate con il record di 45-28, ma i Warriors al momento sono quelli che rimangono fuori dal tabellone. Dallas aveva iniziato meglio sfruttando lo 0/10 di partenza di Golden State (12-0 con 6 di Howard), ma con 7 punti di Harrington e le triple di Azubuike e Davis i padroni di casa sono rientrati in partita subito, conducendo 27-26 alla fine del primo quarto. Davis è stato protagonista anche del 7-0 che ha portato i suoi a +14 nel terzo quarto (69-55), ma dalla fine del terzo quarto in poi – oltre a Howard – si scatena anche Brandon Bass: il lungo di riserva dei Mavs segna 15 punti dal 35’ al 43’, realizzando anche il canestro+fallo del -4 (102-98 a 4’18 dalla fine). Qui, malgrado il grande lavoro di Monta Ellis, i punti decisivi li segna Azubuike: ne arrivano 5 in 2 minuti (con in mezzo i liberi di Biedrins) per ridare 9 lunghezze di vantaggio ai suoi (109-100 a 2’27 dal termine), che non si voltano più indietro. Le due formazioni si rivedranno il 2 aprile, a campi invertiti.

Golden State: Ellis 30 (13/25, 0/1, 4/6 tl), Davis 21, Jackson e Biedrins 16, Azubuike 15, Harrington 14. Rimbalzi: Biedrins 14. Assist: Jackson ed Ellis 5.

Dallas: Howard 36 (12/21, 1/4, 9/9 tl), Bass 21, Terry 15, Kidd 13, Allen 12. Rimbalzi: Howard e Kidd 9. Assist: Kidd 14.

Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 110-103

La foto dei Jazz: bellissimi, quasi imbattibili a domicilio, ma vulnerabili a casa di chiunque (16-22 il record esterno, secondo ko stagionale al Target Center). Anche di questi ‘Wolves, che però nelle ultime settimane stanno giocando un’ottima pallacanestro. Le attenuanti per coach Sloan si chiamano Okur e Kirilenko (fuori per malanni fisici), ma Deron Williams dice: “Nei playoff per andare avanti devi vincere fuori casa. E noi sembriamo non avere la stessa energia lontani da Salt Lake City”. Dopo 3 quarti di equilibrio (76-74), McCants permette ai suoi di allungare (7 punti nell’11-2 che porta sull’89-80 a 8’33 dalla fine), nel finale risultano decisivi Jaric (tripla del 101-94) e Kirk Snyder con il gioco da 3 punti del +6 (104-98) a 44” dalla sirena.

Minnesota: Jefferson 22 (7/18, 8/9 tl), Gomes 17, C. Brewer e McCants 16, Jaric e Snyder 10. Rimbalzi: Jefferson 8. Assist: Jaric e Foye 5.

Utah: Boozer 25 (12/18, 1/1 tl), R. Brewer 20, Williams e Millsap 15, Harpring 12. Rimbalzi: Boozer 10. Assist: Williams 13.

Boston Celtics-Miami Heat 88-62

Davide contro Golia, ed è il gigante a prevalere senza problemi. A 1’44 dalla fine del primo quarto, Leon Powe e Kendrick Perkins firmano due schiacciate consecutive per il 27-4 dei padroni di casa, che poi hanno il buon cuore di non infierire troppo. Miami si “riavvicina” sul -16 con 4 punti dell'ex Blount all’inizio del terzo quarto (50-34), ma con 5 in fila di Pierce i Celtics ritornano presto oltre le 20 lunghezze (64-40 con 4’35 da giocare nel 3° quarto).

Boston: Powe 17 (5/11, 7/10 tl), Garnett 12, Pierce e R. Allen 10. Rimbalzi: Powe 13. Assist: Garnett 5.

Miami: Davis 14 (3/8, 1/5, 5/5 tl), Quinn 14 (2/8, 1/6, 7/8 tl), Ahearn 12. Rimbalzi: Anthony 7. Assist: Quinn 8.

Los Angeles Lakers-Washington Wizards 126-120 dts

La tripla doppia di Caron Butler e la miglior partita in carriera di Nick Young, rookie che giocava a Southern California insieme a Daniel Hackett, non sono bastate a Washington per espugnare lo Staples Center. “È stato bello rivedere la famiglia e gli amici”, ha detto Young, evidentemente motivatissimo, a fine partita. I Lakers però hanno sciupato 17 punti di vantaggio (64-47 in apertura di terzo quarto), con gli ospiti autori di 7 triple nel solo terzo quarto (5 di Stevenson) e capaci di arrivare in parità a per giocarsi gli ultimi 12 minuti. Le triple fanno la storia di questo match: due di Vujacic ridanno 7 punti di vantaggio ai Lakers (99-92), 2 a testa di Young e Butler riportano la situazione in parità (111-111 con il tiro dell’ex Miami a 10” dalla sirena). Si va così al supplementare: se Derek Fisher (5 punti in fila) e compagni sono freddi per gestirlo, Nick Young fa invece parlare la sua giovinezza (una persa e un errore al tiro nell’ultimo minuto), venendo punito dai liberi di Bryant e Vujacic prima della schiacciata allo scadere di Luke Walton.

L.A Lakers: Bryant 26 (7/21, 0/3, 12/15 tl), Vujacic 20, Walton 19, Radmanovic 18, Fisher 17, Odom e Turiaf 10. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Bryant 13.

Washington: Stevenson 27 (1/3, 8/12, 1/2 tl), Young 27 (7/12, 3/4, 4/4 tl), Butler e Jamison 17, Haywood 10. Rimbalzi: Butler 12. Assist: Butler 12.

Cleveland Cavaliers-Philadelphia 76ers 91-88

Dopo aver controllato la partita nella prima metà (anche con 11 lunghezze di vantaggio) i 76ers si sono dovuti arrendere a LeBron James, che ha dimenticato in fretta la partitaccia giocata contro Detroit. I Cavs (senza Wallace per problemi alla schiena) hanno condotto per la prima volta nel terzo quarto con la tripla di Devin Brown (53-51 con 7’26 da giocare nel terzo quarto), ma da lì in poi l’equilibrio è durato fino alla fine. Dopo un 7-0 chiuso da Andre Miller, Philadelphia sembrava poter vincere la volata finale (86-82 a 3’ dalla fine), ma Delonte West ha pareggiato a quota 88 con due triple consecutive su scarichi di James, che poi si è preso (segnandolo) il tiro del sorpasso a 19” dalla sirena. Louis Williams sbaglia la tripla sul possesso successivo, chiude Joe Smith con il tiro libero del +3 finale.

Cleveland: James 26 (10/16, 1/2, 3/3 tl), West 18, Ilgauskas 14, Smith 13. Rimbalzi: James 9. Assist: West 11.

Philadelphia: Iguodala 19 (6/9, 2/4, 1/4 tl), Williams 17, Miller 16, Dalembert 11, Young 10. Rimbalzi: Evans e Dalembert 9. Assist: Miller 9.

Atlanta Hawks-New York Knicks 114-109

Atlanta resiste allo show di Jamal Crawford dei primi tre quarti (dove segna 33 dei suoi punti), e scappa via con un 8-0 in apertura di ultimo quarto (92-80 firmato Josh Smith), raggiungendo anche il +14 con i tiri liberi di Marvin Williams e Joe Johnson (103-89 con 4’58 da giocare). I Knicks (privi di Randolph) provano la rimonta nel finale (6 di Richardson e 4 di Nate Robinson per il 111-107 Hawks a 18” dalla sirena), ma i tiri liberi di Joe Johnson danno un vantaggio sufficiente ad Atlanta per vincere e mantenere il vantaggio su New Jersey e Indiana per l’ottavo posto a Est.

Atlanta: Williams 27 (11/16, 5/7 tl), Johnson 25, Horford 18, Bibby e Childress 16. Rimbalzi: Horford 13. Assist: Johnson 13.

New York: Crawford 39 (7/15, 7/10, 4/5 tl), Lee 17, Robinson 12. Rimbalzi: Lee 10. Assist: Crawford 8.

Seattle SuperSonics-Sacramento Kings 107-120

Il terzo quarto è decisivo nell’economia della partita : Sacramento concede ai padroni di casa appena 18 punti e chiude con un parziale di 11-0 per arrivare all’ultimo quarto in vantaggio 94-83. I Sonics si riavvicinano all’inizio dell’ultimo periodo sul -5, con i punti di Green, Wilkins e Collison, ma gli ospiti se ne vanno di nuovo con il canestro e fallo firmato dall’eccellente Kevin Martin e con 2 punti di Garcia (104-91 a 7’47 dalla fine). “Considero un fallimento il fatto che non andiamo ai playoff con la squadra che abbiamo”, ha detto però Artest a fine partita.

Seattle: Durant 25 (9/16, 1/2, 4/4 tl), Green 21, Watson 20, Wilkins 18, Petro 10. Rimbalzi: Collison 8. Assist: Watson 12.

Sacramento: Martin 31 (10/14, 1/5, 8/8 tl), Artest 29, Garcia 21, Moore 14, Miller 10. Rimbalzi: Artest 12. Assist: Salmons 6.

Gazzetta.it

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29° Giornata

Venerdì 28 Marzo 2008, ore 20.30

Montepaschi Siena - Scavolini Spar Pesaro 105-74

Sabato 29 Marzo 2008, ore 14.30

Solsonica Rieti - La Fortezza Bologna 83-81 1157973895b_sky-sport-2.gif

Sabato 29 Marzo 2008, ore 20.30

Air Avellino - Legea Scafati 103-84

Sabato 29 Marzo 2008, ore 21.00

Premiata Montegranaro - Pierrel Capo d'Orlando 87-84 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 30 Marzo 2008, ore 12.00

Upim Bologna - Lottomatica Roma 69-80 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 30 Marzo 2008, ore 18.15

Benetton Treviso - Eldo Napoli 83-71

Armani Jeans Milano - Angelico Biella 81-87

Cimberio Varese - Tisettanta Cantù 76-83

Domenica 30 Marzo 2008, ore 21.00

Snaidero Udine - Siviglia Wear Teramo 80-87 1157973895b_sky-sport-2.gif

Classifica

Montepaschi Siena 54

Lottomatica Roma 40

Air Avellino 38

Premiata Montegranaro 38

Pierrel Capo d'Orlando 34

Armani Jeans Milano 30

Scavolini Spar Pesaro 30

Solsonica Rieti 28

---------------------------------------

Upim Bologna 28

Tisettanta Cantù 28

Angelico Biella 28

Siviglia Wear Teramo 26

Benetton Treviso 24

Eldo Napoli 24

Snaidero Udine 24

La Fortezza Bologna 22

Legea Scafati 16

Cimberio Varese 10

Posticipo: Udine perde in casa (davide__ eri al palazzetto ieri sera?)

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no non c'ero perchè sono tornato a casa dalla gara troppo tardi.....cmq l'ho vista per tv e posso solo dire che giocando così meritano solo che di perdere....non hanno le palle....hanno dato il tiro del pareggio sul 79-76 a chi??? a hill...che è 2 anni che non gioca!!! ma dico io, in percentuale aveva le stesse possibilità di segnari di di giulio!!!!! ma cioè.....come cazzo giocano?????? gli manca uno con le palle che gli risolva le partite...ecco cosa gli manca

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Oh... a molte squadre manca gente con le palle.

Milano ogni tanto se la fa in mano e cominciano a fare 5-6 palle perse in due minuti.

si ma c'avete gallo che ve le risolve spesso eh...non dimentichiamocelo....la verità è che lasnaidero quest'anno dice dice...ma non è migliorata nulla dall'inizio, anzi...è peggiorata

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  • Amministratori

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Play-offs - Gara 1

Martedì 1° Aprile 2008, ore 18.15

4) CSKA Mosca - Olympiacos

Martedì 1° Aprile 2008, ore 19.50

2) Maccabi Tel Aviv - AXA FC Barcelona

Martedì 1° Aprile 2008, ore 20.30

1) Montepaschi Siena - Fenerbahçe Ulker

3) Tau Ceramica - Partizan Belgrado

Play-offs - Gara 2

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.15

1) Fenerbahçe Ulker - Montepaschi Siena

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.45

4) Olympiacos - CSKA Mosca

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.00

3) Partizan Belgrado - Tau Ceramica

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.45

2) AXA FC Barcelona - Maccabi Tel Aviv

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Varese lascia la serie A

Anatomia di un fallimento

La squadra lombarda, campione d'Italia nel 1999, retrocede dopo 15 stagioni ai vertici: tanti i motivi di una stagione disastrosa. L'ex Rusconi amaro: "C'è stato e c'è un buio totale"

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Sandro De Pol, 35 anni, in lacrime dopo la retrocessione. Lapresse

MILANO, 31 marzo 2008 - C'erano una volta i ragazzi del '99. Non quelli della Grande Guerra, ma quelli che regalarono a Varese lo scudetto della stella. La scorsa estate, otto anni dopo l'ultimo scudetto, e undici allenatori dopo Recalcati, la dirigenza della società lombarda decise che per tornare ad avere un record con più vittorie che sconfitte, impresa mai riuscita dai tempi del tricolore, serviva tornare al passato. E allora? In campo i veterani Gek Galanda e Sandro De Pol e staff tecnico affidato ad altri tre ex: Veljko Mrsic capo allenatore, Cecco Vescovi e Andrea Meneghin assistenti. Il risultato finale è stato agghiacciante: nel corso della stagione sono stati congedati l'allenatore, il general manager e 7 giocatori con un bilancio che parla di 5 vittorie a fronte di 24 sconfitte. Morale? Retrocessione in Legadue per la prima volta dopo 15 anni nella massima serie.

CAUSE - I motivi di una simile Caporetto sono svariati. Sicuramente non ha aiutato l'assoluta incertezza in cabina di regia dove si sono alternati Marco Passera, Aleksandar Capin (5 vinte e 35 perse quando ha giocato in quintetto nella sua carriera italiana) e Tierre Brown. Non ha aiutato l'assenza di un centro di ruolo visto che nel girone d'andata (3 vinte-14 perse) l'unico intimidatore d'area è stato Mate Skelin che ha totalizzato 60 minuti sul parquet. Non ha aiutato l'assenza di un leader con ben 13 giocatori che nelle prime 20 partite sono stati i miglior realizzatori della squadra. Non ha aiutato la situazione di perenne instabilità con cambi in serie, basti pensare che a oggi nessuno ha giocato più dei 778 minuti di Galanda. Non ha aiutato un turnover incredibile di giocatori che ha portato a raggiungere già al 16 gennaio il limite massimo di 18 giocatori tesserati. Non ha aiutato l'eterogeneità dell'organico che ha visto andare a referto atleti con ben 12 passaporti differenti, 3 under 21 e due matricole provienienti dalla Ncaa che male si sono integrati con i quattro over 30. Non ha aiutato l'inesperienza dello staff tecnico con Mrsic che ha pagato lo scotto del debuttante come già acccade sulla stessa panchina a Roberto Piva, Cedro Galli e a Giulio Cadeo che, dopo l'esonero alla loro prima esperienza, non ritrovarono più un posto da head coach nella massima serie.

FUTURO - Tre sono i giocatori sotto contratto per la prossima stagione: Galanda, alla miglior stagione in carriera come valutazione media, Boscagin, passato da 3 punti di media all'andata a oltre 7 nel ritorno, e Passera che al debutto in A non ha demeritato. Legato al Varese fino al 2011 ci sarebbe anche il polaco Pietras, meteora di inizio stagione che però non ha entusiasmato neanche dopo il prestito in Svizzera al Lugano e non dovrebbe rientrare alla base. Tutta da verificare la situazione di Delonte Holland, legato alla Virtus Bologna fino al 2010, ma decisamente più a suo agio in Lombardia anche se pensare di poterlo conservare in Legadue è quasi utopico. Da definire prima di tutto la situazione tecnica: Valerio Bianchini cederà le redini della squadra, ma la dirigenza varesina non ha ancora individuato a chi proporre il compito di riportare in A la società.

PASSATO - L'amarezza per quanto accaduto sgorga anche dalle parole di Dodo Rusconi, il tecnico che guidò Varese dalla A-2 alla A-1 dopo la retrocessione del 1992: "Ieri ero alla partita, a un certo punto me ne sono andato perchè non c'era niente da vedere e dietro a quel niente non si vedeva niente. C'è stato e c'è un buio totale, dalle sconfitte maturate sul campo non si riesce a scorgere un raggio di luce, da cui poter ripartire. Bisognerà essere bravi a ritrovare quel raggio e questa dovrà essere abilità dei dirigenti. Per tutta la stagione non c'è stato quell'entusiasmo necessario per trovare le soluzioni idonee a porre rimedio a tutti gli sbagli fatti. Ricostruire non è così semplice, ci vogliono prima di tutto i quattrini, e senza di quelli non si va lontani, e poi anche un pò di fortuna".

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Toronto passa a Charlotte

Bargnani a bocca asciutta

Chris Bosh (32 punti) guida i Raptors alla vittoria 104-100 sul campo dei Bobcats. Solo otto minuti per l'italiano (0/1 da due e 0/1 da tre)

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Andrea Bargnani in panchina: non è un buon momento. Reuters

NEW YORK, 1 aprile 2008 - Terza vittoria nelle ultime quattro partite per i Raptors che espugnano Charlotte grazie all’ottima vena di Chris Bosh. Toronto vince 104-100 e tiene a distanza Philadelphia nella corsa all’ambitissimo sesto posto. Finire la regular season in settima posizione significherebbe, infatti, una sfida di primo turno proibitiva contro i Detroit Pistons. Sam Mitchell torna sui suoi passi e dopo aver sperimentato Jason Kapono nel quintetto contro gli Hornets, ritorna all’antico e fa partire Jamario Moon. Nessun cambiamento, invece, per quanto riguarda Andrea Bargnani. Addirittura il suo minutaggio già esiguo a Charlotte scende. Davvero inspiegabile l’atteggiamento delle ultime settimane di coach Mitchell nei confronti di Bargnani che avrà anche le sue lacune, ma non merita sicuramente il trattamento che in questo momento sta ricevendo. Otto minuti sul parquet sono davvero un’assurdità (ma anche i miseri 18’ regalati allo spagnolo Jose Calderon gridano vendetta) per un giocatore talentuoso come l’azzurro. Così facendo Mitchell rischia di perdere psicologicamente Bargnani per il resto della stagione.

RIMONTA - Toronto nel primo quarto gioca la sua miglior pallacanestro della gara, arrivando addirittura a trovare la retina con 17 conclusioni consecutive. Charlotte arranca ma riesce a rimanere aggrappata al match nonostante l’ottimo inizio di Bosh e Anthony Parker. Nel secondo quarto l’attacco di Toronto si inceppa di colpo. Jason Richardson continua a trovare il canestro con continuità e i padroni di casa arrivano anche al +10. Il riposo fa bene alla squadra canadese che torna in campo con il giusto atteggiamento e decide di difendere con aggressività.

ANDREA SENZA PUNTI - Nel terzo quarto la partita cambia fisionomia. Se all’inizio del match erano gli attacchi a brillare, adesso le difese si prendono la rivincita e concedono poco. Toronto addirittura concede pochissimo. I Bobcats, infatti, tornano sotto perché nel terzo quarto riescono a mettere insieme la miseria di 10 punti. Bosh continua a fare quello che vuole sotto canestro e i Raptors prendono in mano le redini del match nell’ultimo periodo, placando il tentativo di rimonta di Charlotte nel finale. Andrea Bargnani chiude la sua breve apparizione sul parquet della Charlotte Bobcats Arena (solamente otto minuti) senza punti a referto (0/1 da due e 0/1 da tre) e con due rimbalzi.

Charlotte: Richardson 26 (6/7, 4/10), Wallace 20, Okafor 18. Rimbalzi: Okafor 12. Assist: Felton 10.

Toronto: Bosh 32 (8/19, 1/1), Parker 20, Ford 16, Moon 15. Rimbalzi: Nesterovic 11. Assist: Ford 7.

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Phoenix ribalta Denver

Spettacolare rimonta dei Suns contro i Nuggets (Stoudemire 41). Tutto facile per Indiana su Miami. Ancora molto bene gli Hawks, che chiudono la partita a Memphis dopo appena un quarto. Dallas passa a casa Clippers

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A sinistra Steve Nash, 36 punti e la solita grande prova. Ap

MILANO, 1 aprile 2008 - Spettacolare rimonta dei Suns in casa contro Denver, che ora esce dai playoff ma avrà immediatamente la possibilità di rifarsi in casa ancora contro Phoenix. Show offensivo dei Jazz su Washington, i Mavericks passano in casa dei Clippers, tutto facile per Indiana su Miami. Ancora molto bene Atlanta, che chiude la partita a Memphis dopo appena un quarto.

Phoenix Suns-Denver Nuggets 132-117

Partita dalle due facce, e d’altra parte con due squadre con la filosofia di Phoenix e Nuggets la cosa non può stupire. Denver ha chiuso avanti di 19 lunghezze all’intervallo (70-51 con 32/53 al tiro e Carmelo Anthony già in doppia doppia), costruite soprattutto con un 16-0 a cavallo del primo e del secondo periodo. I fischi dei tifosi ai Suns, però, si sono trasformati in applausi quando un parziale di 14-3 ha rimesso definitivamente in gara i giocatori di D’Antoni (84-87 con 7 di Bell a 1’53 dall’ultima pausa). La rimonta si compie però nell’ultimo quarto (parziale 46-25), dove Amaré Stoudemire e Steve Nash mettono insieme 27 punti e costruiscono prima il sorpasso (110-108 con la tripla del canadese) e poi la fuga (122-111 con 6 punti in 2’ di Amaré, con 3’14 sul cronometro). Con questa sconfitta i Nuggets tornano di un niente fuori dai playoff, ma avranno subito l’occasione di rifarsi, stavolta in casa, sempre contro Phoenix. E saranno Iverson e compagni ad avere tutta la pressione addosso, perché con questo equilibrio è vietata la sconfitta. I Suns, dal canto loro, restano appaiati ai Lakers in testa alla Pacific Division.

Phoenix: Stoudemire 41 (12/22, 17/19 tl), Nash 36, Bell 15, O'Neal 20, Diaw 10. Rimbalzi: Stoudemire 14. Assist: Nash 8.

Denver: Smith 23 (5/7, 3/9, 4/8 tl), Iverson 21, Martin 19, Anthony 18, Camby 16. Rimbalzi: Anthony 11. Assist: Iverson 7.

Utah Jazz-Washington Wizards 129-87

Questi sono i Jazz quando tutto gira alla perfezione, in casa: partita chiusa dopo due quarti (73-41 all’intervallo) di una partita chiusa con il 59.5% dal campo con un terrificante 15/26 nel tiro da fuori. Un polpaccio malandato ha tenuto fuori dalla partita Caron Butler, ma non può bastare questo a spiegare come Washington sia stata letteralmente macinata in ogni settore del gioco (40-23 a rimbalzo, 40-16 negli assist e +47 massimo vantaggio per i Jazz). In questo contesto, C.J. Miles si prende gli onori dell’MVP (in quintetto al posto dell’infortunato Kirilenko, come c’era Ricky Price al posto di Brewer). Curiosità: Dick Bavetta ha arbitrato la sua 2.300esima partita consecutiva.

Utah: Miles 29 (8/11, 4/6, 1/2 tl), Boozer 19, Okur 16, Korver 15, Harpring 13, Williams 12, Price 10. Rimbalzi: Okur 9. Assist: Williams 16.

Washington: Jamison 22 (6/10, 2/3, 4/6 tl), Young 18, Mason 16. Rimbalzi: Blatche 8. Assist: Mason 6.

Los Angeles Clippers-Dallas Mavericks 86-93

Oltre all’assenza perdurante di Nowitzki, i Mavericks hanno dovuto fare a meno anche di Jerry Stackhouse (problemi all’inguine), ma sono riusciti a portare a casa la vittoria. Dopo due quarti in controllo (anche sul +18), i Mavs si sono fatti riprendere con il passare dei minuti fino al -3 firmato da Al Thornton a 6’07 dalla fine (78-75). Josh Howard, però, mette 10 dei successivi 15 punti di Dallas, ricreando quel vantaggio comodo (93-82 a 1’23 dalla fine) con cui i ragazzi di Avery Johnson possono arrivare fino alla fine. Ora Dallas dovrà affrontare Golden State, Lakers, Phoenix e Utah nello spazio di 8 giorni, partendo dallo 0-10 contro le squadre vincenti dall’arrivo di Kidd: la qualificazione ai playoff rischia di passare da lì.

LA Clippers: Thornton 26 (6/16, 2/3, 8/8 tl), Maggette 23, Dickau 10. Rimbalzi: Fazekas 10. Assist: Maggette 4.

Dallas: Kidd 27 (7/12, 2/3, 7/8 tl), Howard 25, Terry 20. Rimbalzi: Howard 8. Assist: Kidd e Terry 4.

Memphis Grizzlies-Atlanta Hawks 99-116

Così come hanno fatto i Jazz, gli Atlanta Hawks hanno raggiunto il massimo stagionale di squadra nei punti segnati all’intervallo (73). Poco da dire sulla partita: già a +21 dopo un solo quarto di gioco (40-19), gli ospiti sono andati avanti come un rullo compressore fino al +38 nel terzo quarto (101-63), concedendo ai Grizzlies un po’ di respiro solo negli ultimi 12’ (27-13 il parziale) a partita già abbondantemente finita. Per gli Hawks adesso arrivano 4 sfide consecutive (Toronto, 2 con Philadelphia e a Indianapolis) assolutamente determinanti per i playoff.

Memphis: Gay 29 (14/18, 0/3, 1/3 tl), Navarro e Lowry 17, Warrick 11. Rimbalzi: Crittenton 8. Assist: Gay 4.

Atlanta: Smith 26 (11/13, 4/5 tl), Horford e Johnson 19, Bibby 17, Childress 14, Williams 12. Rimbalzi: Smith 8. Assist: Johnson 8.

Indiana Pacers-Miami Heat 105-85

La grande notizia per i Pacers è il rientro in campo di Jermaine O’Neal dopo due mesi, acclamato dal pubblico al momento del suo ingresso in campo. La squadra di O’Brien ha vinto 12 partite perdendone 21 durante il periodo d’assenza della sua star. I Pacers si sono sbarazzati della fragile Miami con un secondo tempo da 51% dal campo e un parziale decisivo nel terzo quarto (due triple consecutive di Rush e Diener per il +15) e all’inizio dell’ultimo periodo (con 4 di Daniels e 2 a testa per Dunleavy e Diener) i padroni di casa toccano il +19 (86-67 con 8’40 da giocare).

Indiana: Granger 23 (3/10, 4/7, 5/5 tl), Dunleavy 18, Daniels 13, Murray e Diener 10. Rimbalzi: Foster 11. Assist: Dunleavy e Granger 4.

Miami: Cook 16 (1/2, 4/8, 2/2 tl), Powell e Quinn 15. Rimbalzi: Anthony 9. Assist: Davis 7.

Gazzetta.it

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Eurolega: Siena esulta

Le Final Four a un passo

Nella gara di andata dei quarti di finale, la Montepaschi ha sconfitto 73-66 il Fenerbahçe Istanbul. Giovedì in Turchia il ritorno: in caso di successo i toscani staccherebbero il biglietto per Madrid altrimenti bella in casa il 10 aprile

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Bootsy Thornton, 30 anni, sugge a Omer Onan, 30. Ciam/Cast

SIENA, 1 aprile 2008 - Certe partite si risolvono con gli espedienti. Contro il Fenerbahce del mestierante Boscia Tanjevic, una vita in Italia compreso un oro europeo sulla panchina azzurra, la Montepaschi vince 73-66 e porta a casa l'andata dei quarti playoff sudando contro la zona turca. Decisivo il break di 15-2 a cavallo degli ultimi due periodi in cui la Mens Sana è riuscita a bucarla con quattro triple in fila dopo una serata di carestia da fuori che aveva invece tenuto in partita gli ospiti, traditi a metà dal faro Solomon.

PRIMO TEMPO - Contro il più folto reparto lunghi turco, nei grigi primi cinque minuti di gara (al 4' ancora 3-3) i due centri senesi avevano commesso già due falli a testa ma, una volta prese le misure, è proprio Lavrinovic a sbloccare Siena, e nei 20 punti che la Montepaschi segna nei 6' fino alla fine del primo quarto – preferibilmente in campo aperto prima che la difesa turca si schieri – ce ne sono 9 di un intenso Bootsy Thornton. Pur ottenendo nel ruolo minuti preziosi da un concreto Romero, la scelta di Pianigiani di non farsi condizionare dai falli è premiata non solo dall'adattamento dei suoi al metro arbitrale ma soprattutto dall'aggressività portata da Eze nigeriano e da Stonerook, 9 recuperi in coppia all'intervallo (6 dell'ala). È la base su cui Siena costruisce il 27-20 al 14', finchè le triple che salvano sempre il Fenerbahce dai tentativi di fuga Montepaschi trovano terreno fertile nel paio di minuti in cui i toscani smettono di attaccare con aggressività. Senza Solomon, ma con due triple estemporanee di Mrsic e due di Kinsey, i turchi piazzano il 12-2 del 29-32 al 18'.

SECONDO TEMPO -Parte un lungo punto a punto in cui, tra l'impatto di Romero prima del riposo e quello di Lavrinovic al ritorno in campo (9 suoi punti nel terzo quarto), Siena si illude sul 46-40 al 23' di poterla chiudere. Poi però il Fenerbahce si mette a zona 2-3 e cambia di nuovo la partita: con la Montepaschi sfidata al tiro e impaludata nell'incapacità di bucare la retina da tre, nei quattro minuti di digiuno senese il 9-0 turco riporta di nuovo gli ospiti con la testa avanti (46-49 al 27'). Ma il tiro prima o poi deve entrare e a Siena succede con quattro triple in fila a cavallo degli ultimi due quarti: Lavrinovic, Carraretto, il primo tiro pesante di un McIntyre a 0/5 fin lì e Thornton per il 61-51 al 32'. Kinsey tiene vivo il Fenerbahce, Mrsic da tre dà il -6 a un minuto dalla fine, ma l'andata è di Siena: 48 ore e si torna sul parquet a campi invertiti.

Siena: Lavrinovic 14, Thornton 14, McIntyre 9

Istanbul: Solomon 11, Kinsey 10, Erden 8

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Denver, è rivincita su Phoenix

I Nuggets riconquistano l'ottava posizione della Western Conference, grazie al k.o. di Golden State a San Antonio. New Orleans resta in vetta a Ovest. Bene i Pistons senza Hamilton e Billups ma con un grande Stuckey

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Allen Iverson ha realizzato 31 punti. Afp

NEW YORK, 2 aprile 2008 - Denver si prende la rivincita su Phoenix e riconquista l'ottava posizione della Western Conference, grazie alla sconfitta di Golden State in casa dei campioni NBA di San Antonio. Stojakovic segna l'unica tripla della sua gara nell'ultimo minuto e consente a New Orleans di rimanere in vetta a Ovest, vincendo a Orlando. Bene i Pistons senza Hamilton e Billups ma con un grande Stuckey.

Denver Nuggets-Phoenix Suns 126-120

Rivincita immediata per i Nuggets, che si rifanno del -15 incassato ieri in Arizona contro Steve Nash e compagni. La gara stavolta non subisce bruschi scostamenti (come da +22 Nuggets alla rimonta di Phoenix dell'ultimo confronto), ma rimane sempre in equilibrio. "Adoro giocare delle partite in back-to-back, poter rifarmi subito di una sconfitta", ha dichiarato Iverson, il top scorer di Denver. I Suns sono stati bravi a chiudere il primo tempo sul -5 (70-65) dopo essere stati sotto di 14 (49-35) e malgrado l'espulsione di Raja Bell nei primi minuti del terzo quarto, avvenuta per un doppio fallo tecnico, i ragazzi di Mike D'Antoni sono sempre rimasti in partita. Con 5 punti di Steve Nash, i Suns sono anche passati al comando (116-114) a 2'28 dalla fine della partita: da lì in poi, a parte due importantissimi canestro di Camby (tra cui il 122-120 a 37 secondi dalla sirena), i Nuggets sono andati a segno sempre e solo dalla lunetta (37/47 di squadra). Phoenix invece non segna più: Barbosa e Nash sbagliano tre voltre dalla lunga distanza, Shaq fa 0/2 ai liberi e così Kenyon Martin e Carmelo Anthony possono chiudere il discorso dalla lunetta, regalando alla loro squadra - per una sera? - l'ottavo posto nella Western Conference.

Denver: Iverson 31 (7/14, 2/4, 11/11 tl), Anthony 25, Martin 18, Smith 17. Rimbalzi: Camby 11. Assist: Carter 10.

Phoenix: Barbosa 27 (6/8, 5/:biggrin:, Stoudemire 25, Nash 17, Giricek 16, O'Neal 14. Rimbalzi: O'Neal 13. Assist: Nash 18.

Orlando Magic-New Orleans Hornets 97-98

Un vero grande tiratore non perde mai la fiducia: e così Peja Stojakovic, che aveva accumulato un poco glorioso 1/10 dal campo nei primi 47 minuti della gara, il serbo ha segnato ben 6 punti nell'ultimo minuto, compresa la tripla del sorpasso (96-95) dopo che Orlando aveva sempre condotto la gara anche con la doppia cifra di vantaggio (nel secondo e nel terzo quarto). I Magic, però, hanno sfiorato la vittoria nel finale: dopo lo 0/2 ai liberi di Chris Paul e il rimbalzo di Dwight Howard, sul 97-98, quelli della Florida hanno avuto in mano l'ultimo tiro, con Kenyon Dooling. È andato fuori, però, e allora New Orleans rimane ancora in vetta alla Western Conference contro ogni pronostico.

Orlando: Turkoglu 26 (8/16, 2/3, 4/6 tl), Lewis 24, Howard 17, Evans e Bogans 11. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Turkoglu 7.

New Orleans: Peterson 19 (2/3, 5/6), Paul 19 (6/15, 0/4, 7/10 tl), West 18, Chandler 12, Stojakovic 10. Rimbalzi: West 11. Assist: Paul 12.

San Antonio Spurs-Golden State Warriors 116-92

Ottava vittoria consecutiva per i campioni in carica, che si concedono una beneficiata offensiva guidati da Tony Parker e dalle triple della coppia Finley-Bowen (7/14 in coppia). Gli Spurs cominciano l'ultimo quarto con un parziale di 25-8 che li porta sul 109-81 con la tripla dell'ex messinese Matt Bonner, rispedendo al mittente Golden State e la sua voglia di guastare la festa a coach Popovich. Don Nelson regala anche 4'37 minuti in campo a Marco Belinelli – a risultato acquisito: l'ex bolognese chiude con 0 punti e 0/1 al tiro.

San Antonio: Parker 26 (12/18, 0/1, 2/5 tl), Duncan 17, Ginobili 16, Finley 13, Bowen 12. Rimbalzi: Duncan 12. Assist: Parker 7.

Golden State: Davis 19 (4/11, 3/6, 2/2 tl), Ellis 14, Watson 13. Rimbalzi: Biedrins 7. Assist: Ellis e Davis 2.

Minnesota Timberwolves-Detroit Pistons 90-94

Ha giocato meglio nei quarti pari, Detroit: nel secondo e nel quarto messi insieme, infatti, i giocatori di Flip Saunders hanno concesso appena 37 punti ai padroni di casa (segnandone 55). Con "Mr. Big Shot", Chauncey Billups, e Richard Hamilton lasciati in tribuna per riposarsi in vista dei playoff, l'uomo decisivo dei Pistons è stato il debuttante Rodney Stuckey, autore di 12 dei suoi punti (miglior prestazione da professionista finora, per lui) nell'ultimo quarto, compresi 3 tiri liberi (su 4) segnati negli ultimi 15 secondi per assicurare il successo ai suoi.

Minnesota: Jefferson 26 (9/12, 8/11 tl), Foye 18, Brewer e Jaric 10. Rimbalzi: Gomes e Jefferson 7. Assist: Foye e Smith 4.

Detroit: Stuckey 27 (6/13, 1/1, 12/13 tl), Prince 15, Herrmann 11. Rimbalzi: McDyess 10. Assist: Prince 6.

Chicago Bulls-Boston Celtics 92-106

4 delle 14 triple messe a segno dai Celtics in questa partita (su 25 tentativi) sono arrivate nell'ultimo quarto, e sono state determinanti per la fuga finale di Boston. Quelle di James Posey e Ray Allen, in particolare, hanno mandato i titoli di coda portando il vantaggio dei Celtics a +14 (101-87) con 2'50 da giocare. Boston fa così un altro passo verso la matematica certezza del primo posto a Est, anche se Ray Allen dice: "Non saremo comunque noi i favoriti, non abbiamo vinto niente insieme e stiamo tutti vivendo una situazione nuova come squadra".

Chicago: Thomas 24 (9/16, 6/7 tl), Nocioni 19, Deng 10. Rimbalzi: Noah 8. Assist: Deng e Hinrich 5.

Boston: R. Allen 22 (2/7, 5/7, 3/3 tl), Garnett 20, Pierce 17, Posey 11. Rimbalzi: Perkins 9. Assist: Rondo 10.

Sacramento Kings-Houston Rockets 99-98

Brutta sconfitta per i texani, che adesso vedono da molto più lontano la lotta per il vertice della Western Conference (2 ½ partite da New Orleans). Gara molto equilibrata, mai oltre i 6 punti di vantaggio per l'una o l'altra formazione. Decidono i due tiri liberi di Kevin Martin a 48 secondi dalla sirena finale, ai quali prima Rafer Alston e poi Tracy McGrady non hanno saputo rispondere. «È positivo il fatto di avere ancora un ruolo da giocare nella Western Conference, anche se è solo quello di guastafeste», dice a fine gara coach Reggie Theus.

Sacramento: Artest 30 (8/19, 4/7, 2/6 tl), Martin 27, Moore 11, Miller 10. Rimbalzi: Miller 7. Assist: Johnson, Martin, Miller e Artest 3.

Houston: McGrady 32 (11/27, 1/4, 7/8 tl), Scola 20, Alston 16, Mutombo 11. Rimbalzi: Battier 9. Assist: Alston 8.

New Jersey Nets-Philadelphia 76ers 99-108

Philadelphia sbanca East Rutherford e torna sopra il 50% di vittorie, grazie alla sfuriata di Louis Williams nel finale: la guardia 21enne ha portato i suoi al +7 con tre canestri in un minuto (100-93 2'27 dalla fine), prima che Dalembert aumentasse ulteriormente il vantaggio con una schiacciata sull'assist di Iguodala. Andre Miller, con 6 punti (4 ai liberi) nell'ultimo minuto, mantiene il vantaggio per i 76ers. Per New Jersey, dopo questo ko, il discorso playoff si fa molto complicato (3 ½ partite di distanza da Atlanta).

New Jersey: Carter 29 (10/16, 2/5, 3/4 tl), Harris 22, Jefferson e Nachbar 14. Rimbalzi: Krstic 9. Assist: Carter 7.

Philadelphia: Miller 24 (9/19, 0/2, 6/6 tl), Iguodala 17, Green 16, Dalembert 15, Williams 13. Rimbalzi: Dalembert 13. Assist: Miller 11.

Milwaukee Bucks-New York Knicks 119-115 dts

Con il rientro in grande stile di Bogut, dopo l'operazione al naso, e la miglior prestazione offensiva stagionale di Bobby Simmons, i Bucks rimontano e piegano i Knicks nel supplementare. Proprio Simmons ha segnato i primi 6 punti dell'overtime per fare il +4 ai suoi (115-111), mentre 2 punti di Mason e un tiro libero del pivot australiano hanno firmato il +5 (118-113). Quentin Richardson ha tutte le ragioni di recriminare, per New York (che è stata avanti anche di 12): sotto di 2 a 1 secondo dalla fine, Richardson ha subito fallo da Ramon Sessions sul tiro da 3 punti, convertendo però solo 2 dei 3 tiri liberi a disposizione e mandando tutti al supplementare. Lì, sotto 118-115, ha avuto in mano la tripla del pareggio, ma sbagliandola.

Milwaukee: Redd 36 (8/13, 4/9, 8/11 tl), Bogut e Simmons 24. Rimbalzi: Bogut 13. Assist: Redd 9.

New York: Richardson 22 (5/8, 3/7, 3/5 tl), Randolph e Crawford 19, Chandler 12, Lee 11. Rimbalzi: Randolph 10. Assist: Crawford 8.

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Play-offs - Gara 1

Martedì 1° Aprile 2008, ore 18.15

4) CSKA Mosca - Olympiacos 74-76 (20-24; 12-15; 20-23; 22-14)

Martedì 1° Aprile 2008, ore 19.50

2) Maccabi Tel Aviv - AXA FC Barcelona 81-75 (16-14; 20-15; 21-28; 24-18)

Martedì 1° Aprile 2008, ore 20.30

1) Montepaschi Siena - Fenerbahçe Ulker 73-66 (23-16; 16-20; 16-15; 18-15)

3) Tau Ceramica - Partizan Belgrado 74-66 (18-16; 18-22; 20-12; 18-16)

Play-offs - Gara 2

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.15

1) Fenerbahçe Ulker - Montepaschi Siena Serie 0-1

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.45

4) Olympiacos - CSKA Mosca Serie 1-0

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.00

3) Partizan Belgrado - Tau Ceramica Serie 0-1

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.45

2) AXA FC Barcelona - Maccabi Tel Aviv Serie 0-1

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Addio a Marvin Stone

Tradito dal cuore in Arabia

Il 26enne centro statunitense stroncato da un attacco cardiaco nell'intervallo di una partita. Markovski: "Lo volli ad Avellino, ma non passò i test medici". La testimonianza dell'ex rosetano Abudul-Rauf che era al suo fianco

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Marvin Stone al tiro in due occasioni con la maglia dell'Olimpiada in Grecia. Ciam/Cast

GEDDA (Arabia Saudita), 2 aprile 2008 - Marvin Stone, centro 26enne con numerose esperienze internazionali ad alto livello, è morto, stroncato da un infarto nell'intervallo della partita tra la sua squadra, l'Al-Ittihad, e la squadra capolista del campionato Ohad. Il giocatore ha perso i sensi mentre era negli spogliatoi, è stato subito soccorso dai compagni, ma non si è ripreso e a nulla è servito l'immediato trasferimento con un Suv in ospedale. Secondo quanto dichiarato al quotidiano di lingua inglese Arab News dal 39enne Abdul Mahmoud-Rauf, ex stella Nba e visto in Italia a Roseto, nell'impianto non sarebbero stati presenti medici.

AVELLINO - Stone, 205 cm per 110 kg, era nato a Huntsville (Alabama) il 2 giugno 1981 e aveva diviso la sua carriera universitaria tra la Kentucky e la Louisville University, college divisi da storica rivalità. Non scelto nel draft Nba, nell'agosto 2003 firmò per Avellino che però lo rilasciò prima del campionato. I motivi li ricorda Zare Markovski, il tecnico che lo portò in Italia: "Era un ragazzo in cui credevo molto. Quando il nostro cardiologo, il dottor Luciano Marino (fratello di Pierpaolo, d.g. del Napoli Calcio) ci disse che non avrebbe potuto dargli l'idoneità agonistica ci rimasi molto male, però non c'erano alternative. Dovetti comunicargli la notizia e ricordo il dispiacere del ragazzo e della fidanzata come fossi oggi. A distanza di cinque anni non posso che lodare la serietà del dottor Marino, ma in queste circostanze è davvero un'amara consolazione".

CARRIERA - La carriera di Stone però non finì. Il giocatore approdò prima a Parigi, giocò una Summer League Nba con i Suns, poi in Spagna e disputò un'altra Summer League coi Jazz. Nel 2005 firmò con l'Alba Berlino, ma anche quella volta non passò le visite mediche e continuò a peregrinare tra Spagna, Porto Rico, Grecia, un lega minore statunitense, Cipro e solo pochi giorni fa firmò in Arabia Saudita. "Era un grande giocatore e una brava persona" il ricordo di Guillermo Vecchio, ex c.t. di Argentina, Venezuela, Messico e Panama che lo allenava in Arabia. "Il coach - racconta ancora Abdul-Rauf - stava parlando, quando Marvin ha iniziato a scivolare dalla panca e in un attimo è finito per terra. All'inizio pensavamo a una convulsione. Abbiamo lo stesso giocato il secondo tempo nella speranza di vincere per lui. Eravamo ancora fiduciosi che le cose sarebbero potute andare bene".

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Bargnani non basta

Toronto k.o. tra le proteste

I Raptors si arrendono 127-120 in casa di Atlanta dopo un finale convulso: a 0''5 dalla sirena sul 107 pari TJ Ford trova il canestro del successo, ma gli arbitri annullano dopo aver visionato il replay. All'overtime passano gli Hawks. Bene Andrea, 17 punti in 21'

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Jamario Moon e la panchina di Toronto protestanto. Reuters

NEW YORK (Stati Uniti), 3 aprile 2008 - Occasione sprecata per i Raptors che si fanno superare 127-120 al supplementare dagli Hawks, un risultato che però potrebbe non essere omologato. Con tutta probabilità, infatti, la dirigenza canadese inoltrerà alla Nba una protesta ufficiale per via del convulso finale di gara. Succede tutto alla fine dei tempi regolamentari. Con il punteggio inchiodato sul 107 pari, dopo la tripla di Mike Bibby, Toronto a 5 centesimi dalla sirena prova a vincere la partita con uno schema su rimessa laterale che riesce alla perfezione e che permette a TJ Ford di trovare la retina. Gli arbitri prima convalidano, poi dopo aver visionato il replay, annullano sostenendo che la sirena sia arrivata prima del tiro del giocatore di Toronto.

ANCORA ATLANTA - Il problema, però (e da lì nasce la protesta dei Raptors) è che le immagini testimoniano il fatto che il cronometro parta nettamente in anticipo rispetto al dovuto, rendendo vano il tentativo di Ford che invece probabilmente sarebbe stato valido. Atlanta non è nuova a errori del genere, basti pensare che David Stern è stato costretto a far rigiocare gli ultimi 52'' del match tra gli Hawks e gli Heat dopo che lo scorso 19 dicembre gli ufficiali di gara della città della Coca Cola avevano erroneamente assegnato un fallo a Shaquille O'Neal. Stern non prenderà bene quest'ennesimo scivolone da parte degli Hawks e non si possono escludere decisioni anche clamorose da parte del commissioner.

CLIMA FREDDO - Davvero triste l'atmosfera della Philips Arena. Gli Hawks lottano per i playoff e la sfida con i Raptors è decisamente importante, eppure ci sono tantissimi vuoti sugli spalti. Atlanta parte fortissimo e trova la retina con le sue prime cinque conclusioni dal campo. I Raptors però, dopo un appannamento iniziale provano a rispondere colpo su colpo. Chris Bosh ci mette un pò a carburare (zero punti nel primo quarto) ma ci pensa un caldissimo Rasho Nesterovic a tenere la squadra canadese nella scia di Atlanta che prova a scappare grazie alle triple di Joe Johnson e Mike Bibby. Andrea Bargnani entra in campo nel finale del quarto e si mostra molto attivo in attacco, firmando subito il suo primo canestro dopo aver catturato un buon rimbalzo. Nesterovic chiude la frazione iniziale trovando la sua prima tripla della stagione ma i Raptors restano dietro 31-27.

CHE BARGNANI - Nel secondo periodo con Jose Calderon al posto di Ford e Bargnani sul parquet i Raptors giocano decisamente meglio, soprattutto in attacco. Toronto segna i primi 7 punti della frazione e passa a condurre, Johnson e Bibby continuano a produrre ma i Raptors restano davanti. L'azzurro trova ritmo, grazie anche alla preziosa regia di un Calderon sempre affidabile, e i canestri fioccano. Andrea realizza due triple consecutive, condite da un paio di bei canestri dalla media distanza e produce nel solo secondo quarto ben 12 punti. Toronto arriva anche al +9 ma nel finale del primo tempo Johnson e Josh Smith riportano sotto Atlanta che al riposo però deve inseguire gli ospiti, avanti 59-55. La ripresa si apre sotto il segno dei Raptors. Toronto realizza le sue prime 10 conclusioni dal campo e arriva anche al +17. La squadra canadese gioca in scioltezza e fa male ai padroni di casa ma con l’andare dei minuti Johnson e Smith riportano sotto gli Hawks.

POLEMICHE - Bargnani viene un po’ dimenticato in attacco e, dopo un primo tempo eccellente, nel secondo tempo si deve accontentare solamente di una tripla. Atlanta, intanto, ritrova ritmo in attacco e nell’ultimo quarto torna in partita, spedendo il match al supplementare grazie alla tripla nel finale firmata da Bibby. Degli ultimi 5 centesimi' si parlerà ancora a lungo, intanto però grazie ai canestri di Josh Smith nel supplementare Atlanta conquista il suo quinto successo consecutivo. Ora la palla passa a David Stern. Andrea Bargnani chiude con 17 punti (4/8 da due, 3/4 da tre) e tre rimbalzi in 21' di gioco.

Atlanta: Johnson 28 (8/14, 3/7), Bibby 26, Smith 24, Williams 15. Rimbalzi: Horford 12. Assist: Bibby 12, Johnson 11.

Toronto: Bosh 24 (8/18, 0/2), Ford 23, Nesterovic 21, Bargnani 17. Rimbalzi: Delfino 11. Assist: Ford 13, Calderon 10.

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Che Boston: 60 vittorie

Warriors a rischio playoff

Nella serata dei rientri - Nowitzki, Gasol, Arenas e Brand - Dallas mette nei guai Golden State (Belinelli 2p. in 6'). Vincono anche Lakers, Hornets e Cavaliers nonostante i 6 falli di LeBron James

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Rajon Rondo placcato dal compagno Glen Davis. Ansa

NEW YORK (Stati Uniti), 3 aprile 2008 - Serata di grandi rientri: Nowitzki, Gasol, Arenas e Brand. I Mavericks piegano Golden State e guadagnano sicurezza in vista della lotta finale per i playoff, New Orleans va a vincere facilmente a Miami e si tiene stretto il primo posto a Ovest. Vittoria stagionale numero 60 per i Celtics, che tornano a questo traguardo per la prima volta dopo 22 anni e hanno già migliorato di 36 vittorie il record della passata stagione (24-58).

Dallas Mavericks-Golden State Warriors 111-86

Torna Nowitzki, e accade il miracolo. Dallas ha finalmente vinto la sua prima partita contro una squadra vincente con Jason Kidd. Ma la notizia rimane il rientro del tedesco, che si era fatto male alla caviglia sinistra nella sconfitta casalinga contro San Antonio. “Avevamo una certa pressione addosso”, ammette Jason Terry, “e il fatto che Dirk sia tornato a giocare in questo momento per noi è stato di grande ispirazione”. Per i Warriors è una sconfitta pesante, perché adesso i ragazzi di coach Nelson sono a 2 partite da Dallas (47-28) e a 1 da Denver (46-29), rimanendo al nono posto della Western Conference: “Abbiamo giocato due partite schifose contro due ottime formazioni (San Antonio prima dei Mavs), e il minimo che ti può capitare in questi casi è perdere di 20”, ha detto l’allenatore dei Warriors. Dallas ha fatto un notevole sforzo difensivo nel secondo tempo per tenere l’esplosivo attacco di Golden State a 36 punti segnati in 2 quarti (2/20 totale per il duo Jackson-Harrington). “Dobbiamo riaccendere l’interruttore”, ha detto a fine gara Baron Davis. I Mavs, avanti già di 10 lunghezze all’intervallo (60-50), hanno messo al sicuro il risultato chiudendo alla grande il terzo quarto con 8 di Howard e 4 a testa di Eddie Jones e Terry per il +20 (89-69). Per Belinelli ci sono 6’ in campo con 2 punti (1/2 al tiro).

Dallas: Terry 31 (8/12, 3/9, 6/6 tl), Howard 28, Nowitzki 18, Jones 12. Rimbalzi: Dampier e Kidd 11. Assist: Kidd 17

Golden State: Ellis 27 (10/17, 2/2, 1/2 tl), Davis 20, Azubuike 10. Rimbalzi: Biedrins 8. Assist: Ellis 3

Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 104-91

Brandon Roy non gioca per i Blazers, mentre i Lakers registrano il ritorno di Pau Gasol: il centro spagnolo gioca 32’ partendo in quintetto lanciando buoni segnali di recupero dopo l’infortunio alla caviglia, e i gialloviola raccolgono la vittoria numero 16 su 20 gare disputate con l’ex Grizzlies in campo. I padroni di casa vanno a +10 nel terzo periodo (19-9 di parziale con 6 di Fisher, 4 di Bryant e di Gasol) e allungano fino al +18 con la tripla di Kobe a 7’37 dalla fine (86-68). Portland ritorna a -7 con 2 triple di Webster, ma Bryant replica con 9 punti in quasi 2 minuti per ridare 13 punti di vantaggio ai suoi (97-84 a 3’26 dalla fine)

LA Lakers: Bryant 36 (6/11, 4/5, 12/13 tl), Fisher 13, Odom 12, Radmanovic, Gasol e Farmar 10. Rimbalzi: Bryant 13. Assist: Bryant e Gasol 7

Portland: Outlaw 23 (6/11, 2/6, 5/8 tl), Webster 23 (1/2, 6/9, 3/4 tl), Blake 12, Aldridge 11. Rimbalzi: Aldridge 12. Assist: Blake 10

Miami Heat-New Orleans Hornets 77-106

Gita in Florida per Chris Paul e compagni, che chiudono il loro tour a Ovest con 5 vittorie e 1 sconfitta. Un perfetto Tyson Chandler e una serata di normale amministrazione per Paul e West bastano e avanzano per piegare Miami. Il centro ex Bulls è già a 6 su 6 dopo 7 minuti e mezzo, e New Orleans conduce 21-9. Non andrà mai sotto in tutta la gara, allungando con decisione nell’ultimo quarto (19-3 di parziale, 93-70 a 4’45 dalla fine). “Siamo padroni del nostro destino”, dice Paul, “e anche stasera abbiamo dimostrato molta sicurezza e concentrazione”

Miami: Quinn 18 (3/7, 4/:rotfl:, Ahearn 15, Cook 12. Rimbalzi: Anthony 12. Assist: Quinn 9

New Orleans: West 22 (8/17, 6/6 tl), Chandler 20, Paul 14, Stojakovic 12, Wright 11. Rimbalzi: Chandler 10. Assist: Paul 10

Boston Celtics-Indiana Pacers 92-77

I Celtics raggiungono le 60 vittorie stagionali per la prima volta dopo 22 anni (67-15 il record della stagione 1985-86), ma non si accontentano: “Solo il titolo conta, è per quello che si gioca”, ha detto James Posey. La partita è stata in discesa per i ragazzi di Rivers dopo un primo tempo chiuso sul +19 lasciando solo 30 punti agli ospiti (con un tremendo 9/36 al tiro concesso dalla feroce difesa di Garnett e compagni). “Penso che loro abbiano la miglior difesa della Lega, e che giochino più duro di chiunque altro”, ha detto alla fine il coach dei Pacers Jim O’Brien.

Boston: Garnett 20 (9/19, 2/2 tl), R. Allen 15, Powe 14, Pierce 13. Rimbalzi: Garnett 11. Assist: Rondo 6

Indiana: Granger 14 (2/8, 2/7, 4/7 tl), Dunleavy e O'Neal 12, Murphy 11. Rimbalzi: Murphy 10. Assist: Diener 4

Utah Jazz-Minnesota Timberwolves 117-100

I Jazz giocano un gran secondo tempo e mettono a dormire senza patemi i T’Wolves, grazie soprattutto all’impatto di Okur (19 punti negli ultimi 2 quarti). Il turco fa i complimenti al suo playmaker, Deron Williams, per come ha condotto la squadra specialmente nel decisivo 3° quarto (38-22 il parziale, con il 62% dal campo): “Ha fatto un grandissimo lavoro, creando moltissimi tiri facili per me e per i miei compagni”. Per Utah una piccola rivincita, dopo la sconfitta rimediata a Minneapolis domenica scorsa.

Utah: Okur 22 (3/6, 4/7, 4/5 tl), Williams 19, Kirilenko 13, Boozer e Price 12, Korver 11, Harpring 10. Rimbalzi: Millsap 8. Assist: Williams 14

Minnesota: Jaric 18 (5/7, 1/3, 5/7 tl), McCants 17, Foye 15, Brewer e Jefferson 12, Gomes 11. Rimbalzi: Jaric e Smith 5. Assist: Jaric 8

Charlotte Bobcats-Cleveland Cavaliers 114-118

LeBron James, per una volta, ha dovuto guardare. Lo ha fatto perché a 3’56 dalla fine ha commesso il suo sesto fallo, sul 104-101 per i Cavs. I suoi compagni però sono riusciti a vincere lo stesso, malgrado uno scatenato Jason Richardson. Il centro Zydrunas Ilgauskas ha messo 6 punti consecutivi per il +7 (115-108), ma 2 triple consecutive di Richardson hanno rimesso in gioco i Bobcats (114-116 a 25” dalla sirena). Sul possesso successivo Devin Brown non trema dalla lunetta, mentre i tiri della disperazione di Richardson e Carroll non entrano e la partita finisce qui.

Charlotte: Richardson 31 (9/14, 4/8, 1/3 tl), Okafor 25, Wallace 21, Mohammed 11. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Felton 9

Cleveland: James 29 (10/15, 1/4, 6/6 tl), Brown 20, Varejao 12, Ilgauskas 16, Smith 13, Szczerbiak 11, West 10. Rimbalzi: Varejao e Ilgauskas 12. Assist: Brown 8

Washington Wizards-Milwaukee Bucks 109-110

Visto che era una nottata di rientri, è tornato in campo anche Gilbert Arenas: a differenza di Nowitzki e Gasol, però, per lui è arrivata un’inopinata sconfitta interna che potrebbe costare caro nel discorso playoff, a livello di posizioni. La serata diventa disastrosa anche per gli infortuni a Jamison e Stevenson, la “ciliegina” sulla torta ce la mette Ramon Sessions allo scadere sullo scarico di Andrew Bogut, che firma la vittoria degli ospiti in una gara che Washington ha condotto anche di 11 punti.

Washington: Butler 18 (4/6, 2/5, 4/6 tl), Jamison 18 (5/8, 2/4, 2/2 tl), Arenas 17, Blatche 15, Mason 12, Haywood 11. Rimbalzi: Jamison e Haywood 8. Assist: Daniels e Butler 4

Milwaukee: Villanueva 24 (8/11, 2/4, 2/3 tl), Bogut 20, Williams 13, Mason e Simmons 12, Redd 11, Ivey 10. Rimbalzi: Villanueva 12. Assist: Williams 7

Memphis Grizzlies-New York Knicks 130-114

Sconfitta numero 16 nelle ultime 19 partite per New York, che ha avuto una serata particolare dopo l’annuncio dell’arrivo di Donnie Walsh come “President of Basketball Operations”. È stata una gran serata, invece, per il rookie Javaris Crittenton, che ha messo a ferro e fuoco la fragile difesa dei Knicks. La partita era virtualmente chiusa dopo due quarti (74-60 all’intervallo), con i Grizzlies che avevano già toccato il +20 con la tripla di Mike Conley per il 66-46.

Memphis: Crittenton 23 (5/8, 2/3, 7/7 tl), Gay 21, Conley 18, Navarro 16, Miller 15, Warrick, Brown e Lowry 11. Rimbalzi: Crittenton 9. Assist: Lowry 6

New York: Randolph 27 (9/15, 1/1, 6/7 tl), Crawford 24, Lee 19, Balkman 11. Rimbalzi: Lee e Randolph 10. Assist: Crawford 8

Seattle SuperSonics-Los Angeles Clippers 84-102

Dopo tre quarti di equilibrio i Clippers spazzano via gli avversari negli ultimi 12 minuti: il parziale dice 33-14. Soprattutto però, c’è da registrare per i rossoblu il debutto stagionale di Elton Brand, che ha saltato tutta la stagione fino a qui per un’operazione al tendine d’Achille. E lui ricomincia da dove aveva lasciato, segnando 13 punti nell’ultimo quarto e regalando ai suoi una vittoria che, se non altro, permette di guardare alle ultime partite della stagione con una motivazione in più.

Seattle: Durant 30 (13/22, 0/1, 4/5 tl), Green 17, Collison e Watson 12. Rimbalzi: Collison 17. Assist: Ridnour 6

LA Clippers: Thornton 21 (6/11, 2/3, 3/3 tl), Maggette 20, Brand 19, Dickau 13. Rimbalzi: Powell 11. Assist: Parker 6.

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Play-offs - Gara 2

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.15

1) Fenerbahçe Ulker - Montepaschi Siena Serie 0-1 (Diretta Sky Sport 2)

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.45

4) Olympiacos - CSKA Mosca Serie 1-0 (Differita Sky Sport 2 dalle 21.15)

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.00

3) Partizan Belgrado - Tau Ceramica Serie 0-1

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.45

2) AXA FC Barcelona - Maccabi Tel Aviv Serie 0-1

Forza!!! E' troppo importante x il basket italiano piazzare dopo 5 anni una squadra alle Final Four!

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Siena alla Final Four

Dopo quattro anni la Montepaschi torna all'atto finale di Eurolega (2-4 maggio a Madrid) vincendo sul campo del Fenerbahce di Tanjevic 86-65 in gara-2 dei quarti. Strepitosi Lavrinovic e McIntyre

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Shaun Stonerook, 8 recuperi in gara-1. Ciamillo-Castoria

ISTANBUL, 3 aprile 2008 - Siena riporta l’Italia, e se stessa, alle Final Four di Eurolega dopo 4 anni. Vince 2-0 la serie col Fenerbahce Istanbul battuto in gara-2 86-65 con una prestazione solidissima di Thornton (18 punti) e Sato (13) e la superiorità assoluta di McIntyre (16 con 6 assist) e Lavrinovic (18 in 17’ in campo, con 4/4 da tre punti), oggi il miglior lungo d’Europa.

BREAK A INIZIO RIPRESA - La partita che dà alla Montepaschi il pass per Madrid (2-4 maggio, semifinale con la vincente di Maccabi-Barcellona) si decide a inizio ripresa, con un 16-0 spaventoso dei campioni d’Italia che annichilisce l’ex c.t. azzurro Tanjevic e la sua giovane squadra. Il primo risultato delle 8 palle recuperate di Stonerook in gara-1 è costringere Tanjevic ad abbassare il quintetto iniziale, rinunciando alla cosa che dà più fastidio a Siena. Il risultato è una Montepaschi avanti 9-2 e poi 23-10, con l’unica preoccupazione di due falli immediati di Lavrinovic, ben coperti da qualche minuto di zona. L’ex c.t. azzurro, stavolta, ci mette un quarto per reagire alla mossa di Pianigiani di marcare Onan con McIntyre lasciando Solomon tra le sgrinfie di Sato (11 punti nel 1° tempo) senza mettergli al fianco un giocatore più potente contro il piccolo play senese.

LA MOSSA DI TANJEVIC - Col ritorno ai due 2.10 in mezzo all’area, il Fenerbahce comincia a creare problemi ai tiratori senesi, pressoché perfetti nel 1° quarto, ma far canestro contro la difesa italiana è un problema e le palle perse si accumulano. I turchi cambiano completamente pelle con tre americani in campo e il debutto nella serie dell’ex Turkcan, la qualità della loro pallacanestro non cambia granché, ma la partita si riapre, in concomitanza al passaggio in campo di Ilievski e Diener. La Montepaschi in area non riesce più ad andare e da tre passa dal 4/5 iniziale allo 0/8 del 2° quarto. Il 38enne Mrsic è più pericoloso di Solomon, e il Fenerbahce risale fino a -3 (34-37) dopo un primo tempo per 15’ dominato dai campioni d’Italia.

FINALE TRAVOLGENTE - I turchi arrivano a -1, ma buttano nella spazzatura tre attacchi consecutivi. L’unico giocato bene, con Kinsey che vuole disperatamente la palla e va via a McIntyre, 25 cm più basso, viene cancellato dall’aiuto in stoppata di Lavrinovic. Siena i regali li accetta volentieri: guidata da McIntyre e dal lituano, che segna 7 punti in 4’, la Montepaschi tramortisce il Fenerbahce con un 16-0 impressionante per la facilità con cui viene prodotto (36-53). Provato che i giovani, atletici americani non sono pronti per questo livello europeo e che Solomon, contro Sato, non ha scampo, Tanjevic prova con i sogni autarchici e con la zona. Ma Siena non sbaglia due volte e non ha bisogno di sognare. Le Final Four sono realtà.

Gazzetta.it

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Houston-Phoenix, che sprint

E i Bulls ci credono ancora

I Rockets battono ancora una volta Portland e restano appaiati ai Suns al quinto posto nella Western. Chicago tiene viva la speranza-playoff andando a vincere a casa di LeBron James, condizionato da problemi alla schiena

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Joel Przybilla anticipa Luis Scola. Reuters

NEW YORK, 4 aprile 2008 - Houston passa in casa dei Blazers (che hanno sempre battuto in questa stagione) e restano appaiati a Phoenix al quinto posto nella Western. Chicago mantiene un filo di speranza per i playoff andando a vincere a casa di LeBron James, non al 100% per problemi alla schiena.

Portland Trail Blazers-Houston Rockets 86-95

Difficile confrontarsi contro una delle migliori squadre dell'Ovest quando ti manca il tuo miglior giocatore (Roy) e uno degli elementi più preziosi del quintetto (Webster). Il primo si trascina ancora dietro i suoi problemi all'inguine, il secondo è stato portato in ospedale dopo aver accusato giramenti di testa e sintomi simili all'influenza. In queste condizioni i Blazers sono arrivati all'intervallo sotto di 9 lunghezze (43-52), ma dopo essere stati anche sul -16 (34-50) dopo un sottomano di Luther Heard. I loro propositi di rimonta, inoltre, hanno trovato un ostacolo insormontabile in Tracy McGrady, che ha segnato 26 punti nella ripresa mantenendo sempre Houston a distanza di sicurezza. Infatti dopo che i padroni di casa si sono portati avanti grazie a Steve Blake e Jarrett Jack, Houston ha risposto con un parziale di 13-0 per tornare a condurre di 11 (74-63) alla fine del terzo quarto, in cui T-Mac segna 14 punti. I Rockets sono l'unica squadra ad aver sempre battuto Portland in questa stagione. A chiudere i conti definitivamente è stata la tripla di Aaron Brooks per il 91-78 a 3'06 dalla fine.

Portland: Aldridge 23 (9/19, 1/1, 2/3 tl), Jack 19, Outlaw 14, Blake e Frye 12. Rimbalzi: Przybilla 15. Assist: Blake 4.

Houston: McGrady 35 (10/23 4/6, 3/3 tl), Brooks 12, Mutombo, Jackson e Head 11. Rimbalzi: Battier e McGrady 6. Assist: McGrady 5.

Cleveland Cavaliers-Chicago Bulls 98-101

Un super Larry Hughes e i liberi nel finale di Ben Gordon confezionano una vittoria che lascia ancora qualche piccola speranza di playoff ai Bulls, anche se tutto dipende ormai dalla tenuta degli Atlanta Hawks. Sotto di 10 a metà partita, gli ospiti hanno orchestrato la loro rimonta nell'ultimo quarto, facilitati anche dai problemi alla schiena di LeBron James, totalmente improduttivo negli ultimi 12' (0/5 al tiro, 1 punto). Gordon segna 10 degli ultimi 12 punti di Chicago (una tripla e poi 7/7 ai liberi), dando prima il sorpasso sul 99-98 con 3 tiri dalla lunetta (1'42 da giocare) e poi quelli della sicurezza a 3 seondi dalla fine dopo gli errori di Szczebiak e James nell'ultimo minuto. Gibson avrà la palla del possibile pareggio, andrà fuori.

Cleveland: James 33 (7/17, 3/7, 10/14 tl), Ilgauskas 23, West 11, Szczerbiak 10. Rimbalzi: Wallace 8. Assist: Brown 5.

Chicago: Hughes 25 (10/15, 1/2, 2/2 tl), Gordon 24, Deng e Nocioni 15, Noah 10. Rimbalzi: Hughes 8. Assist: Hughes 9.

Sacramento Kings-Los Angeles Clippers 110-98

Prima vittoria stagionale dei Kings sui rossoblu di Los Angeles, grazie a un Kevin Martin nuovamente scatenato. "Adesso sta facendo cose che prima non vedevo da lui - dice Reggie Theus - ora trova più facilmente il canestro all'interno del nostro sistema". Dopo aver messo 2 triple negli ultimi 23 secondi del secondo quarto per il +7 all'intervallo (50-43), Martin ne ha messi altri nove nel terzo, quello decisivo per la partita di Sacramento (chiuso avanti 84-70). I Clippers, dal canto loro, possono almeno godersi un'altra buona prova di Elton Brand, e sperare in un futuro diverso.

Sacramento: Martin 26 (4/9, 4/5, 6/8 tl), Garcia 17, Moore 16, Hawes 11, Artest 10. Rimbalzi: Miller 10. Assist: Artest e Miller 4.

LA Clippers: Maggette 28 (8/15, 3/8, 3/7 tl), Fazekas 18, Brand 15, Dickau 11. Rimbalzi: Powell 13. Assist: Knight 6.

Gazzetta.it

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Play-offs - Gara 2

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.15

1) Fenerbahçe Ulker - Montepaschi Siena 65-86 (15-25; 19-12; 11-25; 20-24) Serie 0-2

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.45

4) Olympiacos - CSKA Mosca 73-83 (27-15; 11-27; 18-28; 17-13) Serie 1-1

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.00

3) Partizan Belgrado - Tau Ceramica 76-55 (25-15; 11-16; 18-17; 22-7) Serie 1-1

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.45

2) AXA FC Barcelona - Maccabi Tel Aviv 83-74 (23-22; 20-15; 21-21; 19-16 (Basile 34 punti)) Serie 1-1

Siena è la prima (e per adesso unica) qualificata alle Final Four

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