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  • Super Moderatore

Salve a tutti, so che probabilmente per molti la sezione di PCM 2015 risulterà piuttosto datata, ma per questo tipo di racconto va più che bene. Come immagino che sappiano in molti, sul forum esiste una competizione dedicata agli utenti che intendono cimentarsi nella creazione di fantacorse (Il Piccolo Zome, nome decisamente evocativo). Naturalmente chiunque abbia mai realizzato una corsa su carta virtuale avrà sicuramente immaginato uno svolgimento possibile per la sua corsa. Qui entra in gioco l'utile tool realizzato dall'utente casa. che permette, attraverso un processo comunque non troppo laborioso, di avere corse belle e fatte su pcm. Unico difettuccio passabile, è che la traccia risulterà completamente dritta, senza curve, ma il profilo altimetrico risulta assolutamente perfetto, e questo è sicuramente la conditio sine qua non di un buon gameplay. In poche parole, in questo racconto porterò le corse realizzate negli anni nei vari contest su pcm, correndole con il db storico realizzato da maurottino per questa edizione di PCM.

Non sarà un racconto molto dettagliato. Ci sarà una breve presentazione della corsa all'inizio, e poi una descrizione della tappa e una sintesi degli avvenimenti in game, oltre alle classifiche di tappa e generali aggiornate volta per volta. E' un esperimento molto carino, a mio giudizio, perché amplia il ventaglio di possibilità che PCM offre, a livello di tracciati, e rende anche un'idea piuttosto realistica degli avvenimenti,

Spero di aver seguito, anche perché avrei intenzione di cominciare praticamente subito, avendo una corsa già preparata. A presto con i primi aggiornamenti.

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  • Super Moderatore

Si comincia dalla fine, dall'ultimo contest 2017, e si comincia in Spagna: la prima corsa che andremo a valutare sarà la Vuelta a Espana di Dennis, di cui potete apprezzare qui il tracciato:

https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/tours/view/5462

Si tratta di un percorso molto duro, nel quale spiccano per particolarità la prima frazione a cronometro, molto impegnativa per essere la prima crono, e le tappe dell'ultima settimana, nelle quali non si passano i 1000 metri di altitudine ma assolutamente impegnative.

La startlist della prova:

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  • Super Moderatore

La prima frazione è l'impegnativa cronometro individuale di Brno, piuttosto inusuale per essere la prima crono di un GT e peraltro altimetricamente impegnativa, con tre strappi nel percorso a rendere particolarmente disagevole l'incedere dei corridori.

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Il primo dei corridori a prendere il via è Paolo TIralongo. Il suo tempo sarà addirittura l'ultimo di giornata. Il primo tempo rilevante è piazzato da Visentini, che arriva al traguardo in 29'05''. E' un tempo che sembra buono ma poi arriva Luis Leon Sanchez a migliorarlo, stampando un 28'51'' interessante ma che ha vita ancor più breve, visto che viene prontamente passato dal 28'44'' di Vandenbroucke. Segue una fase lunga nella quale in molti si avvicinano al tempo del belga. In particolare Tony Martin chiude a 5'' e Gregor Braun a 3'', prima che Alphonse Schepers salga in testa con 28'34''. Dopodiché, comincia il dominio Alcyon (mai capitati così tanti +5). Garrigou lo inaugura con un 28'06 che sembra quasi il riferimento definitivo, dal momento che nemmeno Bobet, primo dei big a prendere il via, riesce a scalfirlo, pur chiudendo poco lontano. Si segnalano buone prestazioni da parte di Lucien Buysse e Gianni Bugno, ma poi arriva Frantz. Il lussemburghese, che nella realtà ha vinto due Tour de France, pur non essendo uno specialista delle prove contro il tempo piazza un tempo mostruoso, 27'43''. Sarà il tempo definitivo. Baldini e Guerra, infatti, non si avvicinano neanche e chiudono a 42''. Meglio fa addirittura Darrigade, che chiude a 27''. Tra i big intanto, Chiappucci chiude a 1'35'', Gaul a 2'05'', Bahamontes perde addirittura 2'49''. Ma i flop che fanno più clamore sono quello di Anquetil, che perde 1'06'' nella prova a lui peraltro più congeniale, e quello di Hinault, che lascia per strada addirittura 1'39''. Crono sorprendente che ci lascia quindi una tripletta Alcyon e Frantz in maglia roja.

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Modificato da FrancescoGrassi
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  • Super Moderatore
17 minuti fa, Sauber96 ha scritto:

Non so quanto sia possibile dare un'interpretazione del percorso con questi corridori

beh, ma il 90% dei corridori son comunque conosciuti, quindi le loro attitudini sono note...e poi per i meno conosciuti si può sempre realizzare una finestra di approfondimento per scoprirli, cosa che peraltro ero intenzionato a fare. Alla fine le categorie sono rispettate, nel senso che, nel complesso del DB, abbiamo:

corridori completi su ogni terreno (Coppi, Hinault, Merckx)

scalatori che a crono si difendono (Bartali, Binda, Contador, volendo Gaul)

scalatori puri totalmente negati per la crono (Pantani, Trueba, Bahamontes)

corridori forti in montagna ed eccellenti a crono (Anquetil, Indurain)

Percorsi diversi avvantaggiano corridori diversi, ovviamente. I Coppi e gli Hinault si adatteranno pressoché ad ogni tracciato, ma non è detto che vincano ogni corsa a cui prendono parte, essendo basilarmente i più completi ma non i più forti in ogni categoria.

Poi abbiamo un notevole numero di outsiders, corridori che potenzialmente possono fare buoni risultati pur non essendo big di primo pelo: a questa categoria appartengono ad esempio Frantz, Girardengo, Nibali, Koblet e via dicendo. C'è una varietà tale che anche minime differenze pesano, quindi effettivamente si può valutare un percorso analizzando attentamente i risultati finali: un percorso nel quale Gaul e Pantani si spartiscono la posta in palio è marcatamente da scalatori puri. Un tracciato equilibrato permette a corridori meno forti nelle crono di giocarsela coi mostri della specialità. Un tracciato stile Tour 2012 andrà marcatamente a favore di gente come Anquetil e Indurain, che in salita sono comunque brillanti e te le suonano quando vogliono a crono.

Per quanto riguarda le classiche e le brevi corse a tappe il discorso è ancora più vario, poiché il ventaglio di possibili vincitori è assolutamente largo, e ciò non genera anarchia, ma quantomeno tattiche diversificate, perché con tutti i big che ci sono non c'è esattamente un favorito, ma naturalmente alla lunga i corridori più adatti alle corse in questione escono fuori.

Un Coppi non è ai livelli dei Moser, dei Merckx e compagnia cantante sul pavé, ma grazie alle doti di resistenza se la può giocare anche lì, così come corridori come Bettini possono giocarsi corse come la Amstel ma faticare alla Liegi perché questa ha un rapporto montagna/collina più marcato.

E' un'interpretazione che viene data e dipende dai risultati finali, perché all'inizio si considera un percorso equilibrato, poi invece si rivela tutt'altra cosa. Si vedrà col procedere dei tracciati se le risposte risultano quantomeno veritiere.

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  • Super Moderatore

Tappa 2: Brno > Prague

Tappa lunga, pianeggiante ma abbastanza movimentata nel finale. Due i GPM, di cui il primo leggermente più impegnativo ma niente di che.

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Vari tentativi di fuga nella prima parte della frazione. Il primo che riesce a guadagnare un minimo di indipendenza sul gruppo conta 7 corridori, che si giocano il primo GPM. Qui passa per primo Achiel Buysse su Leali e Vandenbroucke. Dal gruppo si sganciano altri corridori che vengono però man mano ripresi da Ignis e Faema. Buysse e Vandenbroucke riescono a conservare margine, gli altri vengono ripresi e alla fuga si riaggancia Maassen, formando il terzetto di attaccanti odierno. Questi continuano a guadagnare oltre 8 minuti, assestandosi a 8'56'' di vantaggio massimo prima che il lavoro congiunto di Mercier, T Mobile e Renault inizi a recuperare margine su di loro. Al secondo ed ultimo GPM Vandenbroucke passa davanti a Maassen e Buysse, prendendosi la maglia di miglior scalatore a fine giornata. A questo punto non ci sono più grossi spunti, ma il gruppo continua a viaggiare a forte andatura riducendo il vantaggio sotto i 5 minuti a 80 km dalla fine. Allo sprint intermedio di Kolin Maassen supera Vandenbroucke e Buysse, ma il margine non è sceso tantissimo, ai -58 è di 3'59''. Qui però il gruppo cambia nuovamente marcia, recuperando un minuto nei 10 chilometri successivi. La rimonta però viene nuovamente ritardata, e i fuggitivi transitano ai -10 con 45'' di margine. Qui, una caduta coinvolge il leader della corsa Frantz. La caduta provoca un frazionamento, col gruppo forte di sole 72 unità a giocarsi la volata. Nel finale in leggera ascesa lo spunto migliore, un po' a sorpresa, lo ha Moser, che anticipa Van Looy e Cuniolo. Darrigade al quarto posto. Il gruppo dietro, forte di 45 unità, riesce però a richiudere, e così anche il leader Frantz, che con un po' di fortuna riesce a conservare la maglia roja.

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Commento sulla tappa: Moser aveva un certo spunto veloce e quindi non è del tutto sorprendente che l'abbia spuntata, per quanto si sia tenuto dietro gente di livello superiore in quanto a punte di velocità, ma immagino avesse una gran forma giornaliera comparata con una mediocre degli avversari. Di certo il finale era piuttosto insidioso, tant'è vero che c'era pure uno strappo ai -5 che probabilmente ha tagliato le gambe a qualcuno. Aggiungendo anche che Moser ha un valore PIA molto alto, superiore anche a Van Looy, e che il ritmo fatto durante tutta la tappa è stato estremamente alto, poiché la fuga era composta da tre passisti di ottimo livello, ciò spiega un risultato che solo apparentemente è strano.

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  • Super Moderatore

Tappa 3: Prague > Chomutov

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Prima tappa di media montagna, quindi molta attesa per scoprire effettivamente quali siano le intenzioni degli uomini di classifica. Non è una tappa durissima ma probabilmente è già abbastanza per scoprire qualche carta.

Prima parte di tappa molto veloce. Sei uomini si sganciano ma resistono fino al chilometro 30, poi il gruppo richiude, intenzionato a non lasciar andare troppi corridori. Gli attacchi si susseguono fino al chilometro 38, dove finalmente si sgancia la fuga, composta ancora da Achiel Buysse, poi Roberto Visentini e Bernard Thevenet. Questi tre vengono poi successivamente raggiunti da Franz Maassen, che li riprende all'imbocco del primo GPM. Qui la fuga ha circa 3' di margine, che iniziano a ridursi perché il gruppo imbocca l'ascesa con gran ritmo. Al GPM passa in testa Thevenet. La fuga raggiunge il suo vantaggio massimo al TV di Teplice, dove per primo transita Maassen, 3'45''. Sull'ascesa di Nove Mesto si sgancia un gruppo di 10 uomini con Hinault, Bobet e Gaul in prima linea, anche se il lavoro della Mercier non gli lascia spazio e vengono ripresi allo scollinamento. Davanti intanto, Visentini e Thevenet sono andati via insieme, lasciandosi alle spalle Buysse e Maassen che vengono presto ripresi dal gruppo. Il loro margine ai piedi della terza ascesa è 2'16''. Margine invariato allo scollinamento, dove ancora Thevenet è passato per primo. Sull'ascesa di Mikulovice fuga ripresa, poiché Garin inizia a forzare l'andatura. Allo scollinamento sono 41 in gruppo, numero destinato ancora a ridursi, dato che l'andatura, protratta sull'ultimo strappo di Maly Haj, riduce il gruppo a 25 unità, con dentro tutti i big. Dopo una serie di azioni in discesa, sull'ultimo strappo il forcing di Gaul porta via 11 corridori che si giocano il successo di tappa. Il più veloce del gruppetto è Gianni Motta, che alza le braccia al cielo davanti a Belloni e Gaul. Classifica generale che fondamentalmente non subisce grandi scossoni, ma i più forti risultano già entrati in gioco nella prima tappa in cui questo era possibile.

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Commento tappa: nessuno si è particolarmente scoperto né ha preso l'iniziativa in salita. Naturalmente non era questa la tappa più adatta a far emergere determinati valori in campo. Gaul sembra in forma, tant'è che l'azione che ha spaccato il gruppo di 25 l'ha fatta lui su uno strappetto al 5%. Per il resto Motta era nettamente il più veloce del gruppetto ma naturalmente in situazioni del genere servono più le gambe che la velocità effettiva.

Excursus storico (presentazione dei corridori rilevanti nel corso della tappa):

Achiel Buysse: corridore belga molto forte nelle classiche del nord, primo atleta a vincere per tre volte il Giro delle Fiandre (1940, 1941, 1943), nonché una Scheldeprijs e una Kuurne-Bruxelles-Kuurne

Roberto Visentini: nome noto ai più per il suo coinvolgimento nei fatti di Sappada al Giro 1987, oltre che per il Giro vinto l'anno prima. Era un ottimo corridore da corse a tappe, anche se non fu mai protagonista in alta classifica negli altri due GT

Franz Maassen: buon passista attivo nei primi anni 90, la sua vittoria principale è stata la Amstel Gold Race 1991, oltre che piazzamenti sul podio a Sanremo e Fiandre.

Bernard Thevenet: fortissimo corridore da corse a tappe, vincitore peraltro di due Tour de France, nel 1975 e nel 1977. Nel 75, edizione in cui vinse peraltro due tappe. seppe superare il Cannibale Eddy Merckx. Nel suo palmares anche due Criterium du Dauphine e una Volta a Catalunya

Gianni Motta: corridore molto completo, che nel suo palmares ha spazio per un Giro d'Italia (1966), un Lombardia (1964) e ben tre Giri dell'Emilia.

Gaetano Belloni: corridore attivo negli anni tra la prima e la seconda Guerra Mondiale, fu il principale rivale di Costante Girardengo. Nel suo palmares un Giro d'Italia (1920), due Milano-Sanremo e 3 Giri di Lombardia, oltre che numerose classiche italiane.

Charly Gaul: considerato lo scalatore più forte della storia, il suo nome è legato all'impresa del Monte Bondone, che gli consentì di aggiudicarsi il Giro 1956. Rivinse il Giro nel 1959, oltre ad un Tour nel 1958.

Nicolas Frantz: anche lui attivo negli anni del primo Dopoguerra, è stato uno dei protagonisti del Tour negli anni 20, che vinse per due volte, nel 1927 e nel 1928, vincendo peraltro 20 tappe nelle sue 6 partecipazioni alla Grande Boucle. E' il recordman di vittorie del campionato in linea lussemburghese, vinto per ben 12 volte.

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  • Super Moderatore

Intanto per rendere più agevole la fruizione della storia ho realizzato un file excel nel quale sono raccolti i valori per caratteristica di ogni corridore, in modo tale che possiate rendervi conto delle caratteristiche dei corridori. Lo trovate qui: https://drive.google.com/open?id=1MIl24QalRAPzBSBz1hPqZ2AsFfbJQrRX

22 minuti fa, Sauber96 ha scritto:

fuori da pcm ci sarebbe stata ancora meno selezione

Sicuramente, sarebbero arrivati una 30ina di corridori se non di più probabilmente..

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  • Super Moderatore

Tappa 4: Badajoz > Seville

Si torna in pianura con una tappa lunga ma facile. Una sola ascesa lungo il percorso che porta a Siviglia, la principale città andalusa. Unico pericolo potrebbe essere il vento lungo la costa nel finale. 

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La fuga non impiega troppo a partire. Riescono a sganciarsi in due soli, ovvero Axel Merckx e René Haselbacher, campione nazionale austriaco. La tappa è lunga, e il gruppo, almeno nei primi chilometri, decide di prendersela comoda e lasciar prendere ai due un margine discreto. Dopo 30 chilometri di fuga, infatti, hanno già un margine superiore ai 5'. La Alcyon del leader Frantz si disinteressa alquanto della fuga, lasciando l'onere dell'inseguimento principalmente sulle spalle di T Mobile, Renault e Ignis. La strada tutta leggermente in ascesa comunque consiglia al gruppo di non effettuare sforzi particolari nell'avvicinarsi ai 2, che raggiungono il loro massimo margine, 8'28'', quando alla conclusione mancano 126 km. A 97 chilometri dall'arrivo è posizionato lo sprint intermedio di Monesterio. Se tra i due fuggitivi non c'è battaglia - vince Merckx su Haselbacher - dietro si fanno le cose in grande e si assiste ad una vera e propria volata, volata in cui è Van Steenbergen ad aggiudicarsi il punto in palio. Il rrallentamento successivo consente nuovamente ai fuggitivi di aumentare il proprio margine, che risale a 8'30'' dopo essere sceso sotto i 5 minuti a causa della battaglia per lo sprint. Il gruppo recupera in maniera piuttosto rapida nell'avvicinamento al GPM di giornata, Venta del Alto, posizionato a circa 38 chilometri dal traguardo. Sull'ascesa Merckx stacca nettamente Haselbacher e prova ad andarsene da solo con un margine ancora stabile sui 3 minuti. Dietro intanto il GPM e il vento laterale che spira lungo la costa stanno causando notevoli problemi. La Mercier infatti nell'inseguimento a Merckx spacca il gruppo, riducendoo a 51 unità. A 6 dal traguardo Merckx però conserva ancora un buon margine, di 54''. Allora Van Steenbergen e Van Looy lanciano una volata lunghissima, che consente a Van Steenbergen di riagganciare la ruota dell'altro belga. Ciò non è però abbastanza per effettuare il sorpasso, ed è proprio Axel Merckx ad aggiudicarsi la frazione. Il gruppo intanto è stato praticamente polverizzato, ma i primi 59 vengono registrati col medesimo tempo. In molti però hanno perso la possibilità di giocarsi la tappa a causa del finale: lo sconfitto di giornata risulta Vicente Trueba, che lascia per strada addirittura 10'04'' dicendo addio ad ogni possibile velleità di classifica.

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  • Super Moderatore

Tappa 5: Seville > Jerez

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La tappa più facile della Vuelta, se si esclude la passerella di Madrid. Nemmeno un GPM nel percorso che porta a Jerez per la prima frazione che dovrebbe veramente risultare tranquilla dopo un inizio ben stressante.

 

Nella tappa più facile della Vuelta fuga che prende immediatamente il largo. All'attacco ci sono Milano (Bianchi), Dhaenens (PDM) e Haselbacher (Astana). La facilità della tappa e l'accordo pressoché totale tra i tre permette al vantaggio di crescere oltre i 7 minuti dopo solo 40 chilometri di attacco: il vantaggio massimo si assesta infatti a 7'56'', dopodiché il gruppo decide di iniziare un inseguimento leggermente più convinto. Il vantaggio comunque decresce lentamente, e per una trentina di chilometri rimane stabile intorno ai 6 minuti. La Mercier e la T Mobile iniziano le grandi operazioni intorno agli 85 km dal traguardo, abbattendo sotto i 4 minuti il margine ai -60. Velocisti che comunque non potranno giocarsi punti al TV di Cadiz, dove senza volata Haselbacher passa davanti ai suoi compagni di avventura. Qui il margine è di 3 minuti, e risulta sempre più tendente al ricongiungimento, anche se i tre non mollano facilmente e continuano con cambi regolari. Ai -20 il loro margine è però 1'19'', troppo poco per sperare. Nonostante ciò, la fuga viene effettivamente riassorbita solo ai -4, coi vari treni già in manovra. E' in particolare il treno della Alcyon a prendere il sopravvento riassorbendo i fuggitivi e lanciando in ottima posizione Darrigade. Il velocista francese però fatica a prendere velocità, e viene passato da Freire e Zabel, che in quest'ordine transitano al traguardo. Lo spagnolo centra così la sua prima vittoria di tappa in questa Vuelta, mentre Darrigade con il terzo posto conquista il primato provvisorio nella classifica a punti. Per una volta, immutate tutte le altre classifiche, col gruppo giunto compatto al traguardo.

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  • Super Moderatore
46 minuti fa, Sauber96 ha scritto:

Ma Degenkolb sta nel db storico a quale titolo? :lol:

probabilmente in quanto vincitore di Sanremo e Roubaix :lol: poi è in squadra con Greipel, Zabel e Cavendish, diciamo che non hanno problemi di carestia in volata..

42 minuti fa, dg1107 ha scritto:

Una bella volata sul circuito di Jerez :thumbup:

Domani si comincia a fare sul serio, con il primo arrivo in salita

Tra l'altro si prevede battaglia perché sono tutti molto vicini, chissà che ne esce

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  • 1 month later...
  • Super Moderatore

Tappa 6: Jerez > Gaucin

Tappa tipicamente spagnola che si incentra sull'impegnativa ascesa finale, con un paio di salite a punteggiare una frazione che dovrebbe vedere distacchi abbastanza scarni.

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Nel giorno del primo arrivo in salita fuga che stenta a partire. Sono tanti i corridori che cercano di andare, con Dhanaens che prova per ben 4 volte ma alla fine rimane fuori dalla fuga, che risulta composta da Pereiro Sio, Wolfshol, Duclos Lassalle e Robic. E' la Mapei ad assumersi l'onere di controllare la corsa, con la Renault a collaborare, mentre l'Alcyon del leader Frantz si tiene in disparte quanto più possibile. La fuga nella prima metà di corsa guadagna al massimo 2'56'', vantaggio che viene abbattuto a 1'30'' sull'ascesa di El Borbollon, percorsa ad andatura insolitamente alta nel punto più duro e poi riportato sui 2'50'' dopo lo scollinamento, con la Mapei che regola l'andatura su un passo più sostenibile, complice la lunga pianura susseguente. La corsa rimane cristallizzata fino allo sprint intermedio di San Luis de Sabinillas, vinto da Wolfshol. Qui il vantaggio comincia nettamente a calare sotto l'impulso della Renault. In salita, invece, è la Mapei a prendere in mano le operazioni. Davanti intanto Robic tenta l'impresa andando via da solo, ma non sfugge al gruppo che riprende tutti sotto l'impulso, questa volta, di Lapize dell'Alcyon. Gruppo ridotto a 55 unità che viene ulteriormente sfoltito dalla susseguente discesa, dove molteplici fratture riducono il gruppo a sole 29 unità. Darrigade impone un'andatura altissima fino all'imbocco dell'ascesa di Gaucin, dove è Gaul ad imporre un ritmo tostissimo che distrugge il gruppo, salvo poi andare in crisi egli stesso. A far la differenza sono Hinault, Bobet e Belloni, con Hinault che stacca i due nel finale, vincendo la tappa. Maglia roja che, invece, passa sulle spalle di Louison Bobet, con Belloni che lo segue a 29'' e proprio Hinault a 43''. Frantz retrocede invece al quarto posto a 1'37''.

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  • Super Moderatore

Tappa 7: Ronda > Malaga

Frazione da velocisti, almeno sulla carta. Ma gli ultimi 35 chilometri della Ronda > Malaga presentano due ascese piuttosto impegnative, che potrebbero tagliare fuori molti sprinter puri a vantaggio di chi invece digerisce meglio le pendenze, anche elevate.

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Dopo il primo arrivo in salita la battaglia per la fuga è piuttosto ridotta, e si staccano, lungo le facili rampe del Puerto del Madrono, solo 2 corridori: Van Schil (Molteni) e Anderson (Peugeot). Il loro vantaggio è 3'50 allo scollinamento sul GPM, vinto da Anderson. In gruppo andatura piuttosto pacifica, solo Lehmann (T Mobile) si incarica di tenere i fuggitivi a portata cronometrica. Al termine della discesa, entra in gioco anche la Ignis, col vantaggio che sale fino a 6'08'' ai -100, per poi iniziare a decrescere. Allo sprint intermedio di Marbella, ai -70, passa davanti Van Schil senza volata, poi in gruppo si scatena battaglia con 5 velocisti a giocarsi il terzo posto, ed è Zabel che passa terzo. Sul GPM dell'Alto de Mijas forcing della Mercier che allunga estremamente il gruppo, pur non riducendo il margine dai fuggitivi, con Anderson che nel frattempo ha staccato Van Schil ed è andato via tutto solo. Il corridore australiano affronta l'ascesa di Benalmadena con ancora 2' di vantaggio sul gruppo. Alla fine dell'ascesa però l'Alcyon manda davanti Lapize. La sua andatura ha due effetti: abbattere il vantaggio di Anderson, stanco dalla lunga fuga; e in secondo luogo spaccare il gruppo che rimane forte di appena 64 unità. Lapize peraltro poteva essere una buona scelta per la volata, data la sua estrema resistenza su questi tracciati, ma evidentemente il capitano è Darrigade. Infatti il treno viene formato proprio per il velocista francese, e la forte andatura impressa dai compagni demolisce il gruppo, lasciando 4 corridori davanti e 23 dietro ad inseguire. Al momento di partire, però, Darrigade esita e viene superato in tromba da Van Steenbergen e Zabel. Il cambio di marcia nel finale gli vale solo il terzo posto dietro i due mostri, con Zabel che si aggiudica una tappa ben poco adatta alle sue caratteristiche. DIetro intanto gruppo distrutto, arrivano solo in 30 col gruppo del vincitore: tra le defezioni eccellenti Bahamontes che perde 2'45''.

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  • Super Moderatore

Tappa 8: Antequera > Fuensanta de Martos

Tappa dura e ricca di saliscendi che anticipa il grande arrivo alla Sierra Nevada. Punti focale sicuramente il Puerto de Alhucena, ascesa ripidissima che potrebbe scremare notevolmente il plotone, e l'ultimo GPM dell'Alto del Espinar.

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Anche oggi fuga lanciata con relativa tranquillità. All'attacco vanno Tiralongo (Astana), Mercado (Banesto) e Guerini (T Mobile). Nonostante siano in 3, la frazione potrebbe ben prestarsi ad una fuga da lontano riuscita, e dunque sin da subito varie squadre lavorano per non perdere troppo terreno, con il vantaggio che oscilla sui 2'30''/3'. Tiralongo vince il TV di Lucena, poco prima che dal gruppo esca fuori Roberto Visentini, che tenta e riesce a riagganciare la fuga all'imbocco del Puerto del Mojon, prima ascesa di giornata. Ancora una volta passa Tiralongo davanti a tutti, mentre il gruppo affronta la salita con un'andatura tranquilla. I fuggitivi arrivano a 3'24'' di massimo vantaggio sull'ascesa di Cuesta Blanca, dove Visentini inizia a mettere in difficoltà i suoi compagni di avventura. Sull'ascesa dell'Alto de Caserias (vinto da Guerini) il gruppo inizia a perdere pezzi sempre più rapidamente, avvicinandosi a quello che in pratica è il punto focale della tappa: l'ascesa del Puerto de Alhucena. L'ascesa viene affrontata con un passo indiavolato che mette in croce tutti, gruppo che rimane forte di 40 unità prima che rientrino in 30. Intanto Visentini è l'unico ex fuggitivo rimasto all'attacco, e imbocca l'Alto de Noguerones tutto solo. Qui però l'Alcyon impone un netto cambio di ritmo, che riporta Visentini in gruppo proprio allo scollinamento, riuscendo comunque a vincere il GPM. Un gruppo di 43 unità si avvia quindi ad imboccare l'Alto del Espinar, salita decisiva di giornata. Il primo a muoversi è Nicolas Frantz, che frantuma il gruppo con un'azione pazzesca, andando via coi soli Gaul e Bahamontes. Allo scollinamento hanno 59'' di vantaggio su Belloni, Hinault e Bobet, non brillantissimi, e via via distacchi maggiori su tutti gli altri uomini di classifica. Gaul imposta la discesa a tutta per guadagnare tempo, quando sulla carta l'uomo più veloce è il suo connazionale Frantz. Il corridore dell'Alcyon parte da dietro, e per gli altri 2 non c'è nulla da fare. Nicolas Frantz si aggiudica l'ottava tappa della Vuelta. Lo sprint per il quarto posto lo vince Belloni su Hinault, poi via via tutti gli altri alla spicciolata. L'ascesa alla Sierra Nevada poteva bloccare la corsa, e invece ancora una volta è stata lotta tra i big. Il più felice è sicuramente Frantz, che risale sul podio provvisorio a 42'' da Bobet e prende anche la maglia verde. Premiata invece la super fuga di Visentini, che da oggi è il nuovo detentore della maglia a pois.

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