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Le Tappe di Emmea90


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  • Amministratori

ho letto tutte le pagine  ma chi mi indica il percorso preciso per inserire queste varianti nel mio pcm2013 ? Soprattutto i campionati mondiali dove  i comandi non vanno bene.. qualche giro o qualche tour  ! grazie in anticipo

 

http://www.cycling-manager.eu/forum/index.php?/topic/18620-come-inserire-le-varianti-in-pcm-2013/

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  • Amministratori

11a TAPPA: PAU > LA MONGIE 162 km

Planimetria

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Altimetria

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Col du Marie Blanque

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Col d'Aubisque

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Col du Tourmalet

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Ultimi km

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Dopo il giorno di riposo, il Tour de France torna immediatamente a salire, andando a confrontarsi con il primo grande massiccio. Nel rispetto della classica rotazione, toccherà questa volta ai Pirenei essere scalati per primi, con due frazioni fra loro molto diverse, ma entrambe favorevoli a chi vorrà dare battaglia.

La due-giorni inizierà a Pau, sede di tappa tradizionale della Grande Boucle, che nella 100a edizione sarà toccata quale località di partenza. I primi 45 km di gara si snoderanno su un tracciato altimetricamente agevole, senza asperità giudicate degne di un Gran Premio della Montagna. Quando, giunti ad Escot, i corridori si troveranno di fronte le prime rampe, sarà subito ora di fare sul serio: la prima salita in programma sarà infatti il Col de Marie-Blanque, ascesa di 1a categoria, con i suoi 9 km e 300 metri al 7,6% di pendenza media. Dato ancor più significativo, negli ultimi 4 km la media si impenna all'11,5%: se qualcuno dovesse trovare il coraggio di fare corsa dura da subito, già qui potrebbero saltare alcuni nomi blasonati lontani dalla miglior condizione.

Dopo la vetta, una dozzina di chilometri di discesa - agevole nella prima parte, più ripida nella seconda - e una decina di pianura accompagneranno la corsa al traguardo volante di Laruns (km 73,5), collocato poco prima dell'approccio del Col d'Aubisque. Secondo totem pirenaico dietro al Tourmalet, l'Aubisque misura 16,6 km, per una pendenza del 7,2% che potrebbe stuzzicare qualche coraggioso, magari premunitosi in precedenza spedendo in avanscoperta uno o più compagni di squadra con cui affrontare una parte dei 69 km rimanenti. Difficile, infatti, resistere altrimenti ai circa 30 km di discontinua discesa successivi - inframmezzati dal breve e pedalabile strappo del Col du Soulor, nemmeno classificato come GPM - e soprattutto ai quasi 20 km di fondovalle lievemente tendente a salire fino a Luz-Saint-Sauveur.

Solo allora la presenza di compagni diventerà pressoché irrilevante, se non al fine di preparare l'offensiva dei capitani. Dai -23 ai -4 all'arrivo, infatti, i corridori dovranno arrampicarsi fino ai 2115 metri del Col du Tourmalet, lungo 19 km di scalata al 7,4% di pendenza media. Le rampe più dure arriveranno in prossimità del Gran Premio della Montagna, ma sarà la lunghezza e la costanza dell'ascesa a determinare le differenze tra i migliori, che avranno peraltro scarsissime possibilità di recupero una volta scollinati. Dalla cima al traguardo di La Mongie mancheranno infatti soltanto 4 km abbondanti, tutti in discesa - peraltro discretamente tecnica -. A dispetto del chilometraggio contenuto, è lecito attendersi divari significativi anche tra quanti puntano alla maglia gialla parigina.

GPM: Col de Marie-Blanque (1a categoria, 1037 m, 9,3 km al 7,2%, km 55); Col d'Aubisque (Hors Catégorie, 1709 m, 16,6 km al 7,2%, km 93); Col du Tourmalet (Hors Catégorie, 2115 m, 19 km al 7,4%, km 158)

TRAGUARDO VOLANTE: Laruns (km 73,5)

 
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  • Amministratori

Belle tappe ma troppo dure, non sono verosimili

E' più dura della Pau > Bagneres de Luchon del Tour 2012? Non penso.

 

Il numero di 1a cat + HC è paragonabile a quelli di un giro d'Italia e inferiore a quelli di Zomegnan. 

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  • Amministratori

12a TAPPA: BAGNERES-DE-BIGORRE > PLATEAU DE BEILLE 224 km

Planimetria

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Altimetria

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Col du Portet d'Aspet

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Col de la Core

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Col de Latrape

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Col d'Agnes

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Port de Lers

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Plateau de Beille

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Seconda, più lunga e probabilmente più impegnativa frazione pirenaica. Ai corridori sarà dato il vantaggio di un trasferimento lieve rispetto all'arrivo del giorno precedente, ma sarà l'unico elemento che contribuirà a ridurre le loro fatiche.

Lasciato da pochi chilometri il ritrovo di partenza di Bagnères-de-Bigorre, una discesa di circa 6 km introdurrà i corridori alla prima asperità di giornata, la Côte de Capvern, che con i suoi 6,6 km al 4,6% rappresenterà soltanto un buon riscaldamento per ciò che verrà. La salita riporterà gli atleti alla quota antecedente il tratto in discesa di cui si è detto, e, anziché da una nuova picchiata, sarà seguito da un lungo tratto pianeggiante di una quarantina di chilometri, fino a Ore. A quel punto, con 170 km circa ancora da percorrere, sarà il momento di approcciare il Col des Ares, ascesa molto simile alla precedente con i suoi 6 km e mezzo al 5% di media. Per trovare le prime pendenze davvero arcigne occorrerà attendere ancora una ventina di chilometri, fino alla scalata al Col du Portet d'Aspet: appena 5,3 km di salita, ma ad una media dell'8,2%, con punte dell'11%.

Per un'ascesa dal chilometraggio più esigente, invece, l'appuntamento sarà con la quarta, il Col de la Core: 15 km all'insù senza pause, ad eccezione di 500 metri dopo poco meno di 6 km. La pendenza media complessiva sarà del 5,6%, che sale però al 6,9% considerando solamente gli ultimi 8,8 km. In vetta si sarà poco oltre metà percorso, 118 km dopo il via e a 106 dal traguardo. I primi venticinque saranno piuttosto agevoli, più o meno equamente ripartiti tra discesa e pianura fino all'attacco del Col de Latrape. Ascesa, quest'ultima, che segnerà l'inizio di un frangente cruciale di gara, nel quale chi vorrà anticipare la battaglia sull'ultima salita potrà trovare terreno fertile. Il riferimento non è tanto al pur non trascurabile Latrape (7,2% di media, ma su soli 5,6 km), bensì al Col d'Agnes, da approcciare subito dopo la fine della discesa: 10 km all'8,2% di media, senza punte trascendentali ma nemmeno momenti di vero riposo. Il GPM è posto a 59 km dall'arrivo, i primi quattro dei quali in discesa, prima di iniziare il Port de Lers, 4,7 km al 5,5% che potrebbero al più servire a dilatare gli eventuali danni prodotti dall'Agnes.

Dei 50 km rimanenti, i primi undici saranno i meno problematici per i possibili attaccanti, che dopo la picchiata su Vicdessos si troveranno a dover affrontare oltre 20 km di fondovalle. Se qualcuno avrà osato sul Col d'Agnes, in questo tratto - comprendente anche il traguardo volante di Tarascon-sur-Ariège (km 200,5) - dovrà necessariamente trovare l'appoggio di alleati e compagni, pena uno sforzo immane e probabilmente vano prima ancora dell'ascesa più impegnativa di giornata. Realisticamente, sarà lì che i migliori si daranno battaglia, con 15,8 km al 7,9% che, con le fatiche accumulate in oltre 200 km in sella, senza dimenticare quelle dei giorni precedenti, potrebbero ridisegnare la classifica generale partorita dalla prima metà di Tour. L'ultimo chilometro sarà il più pedalabile, ma prima di allora ci sarà tutto il tempo per fiaccare qualsiasi avversario.

GPM: Côte de Capvern (3a categoria, 613 m, 6,6 km al 4,6%, km 16,5); Col des Ares (3a categoria, 797 m, 6,5 km al 5%, km 61,5); Col du Portet d'Aspet (2a categoria, 1069 m, 5,3 km all'8,2%, km 83); Col de la Core (1a categoria, 1395 m, 17,5 km al 5,1%, km 118); Col de Latrape (2a categoria, 1123 m, 5,6 km al 7,2%, km 150); Col d'Agnes (1a categoria, 1570 m, 10,2 km all'8,1%, km 165); Port de Lers (3a categoria, 1517 m, 4,6 km al 5,4%, km 174); Plateau de Beille (Hors Catégorie, 1780 m, 15,8 km al 7,9%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Tarascon-sur-Ariège (km 200,5)

 

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  • 2 weeks later...
  • Amministratori

13a TAPPA: MIREPOIX > FRONTIGNAN 174,5 km

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Altimetria

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Ultimi chilometri

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Tornano finalmente di scena i velocisti, per quella che sarà una delle tappe più agevoli del Tour de France.

Subito dopo la partenza da Mirepoix, i corridori affronteranno qualche leggero saliscendi, che si esaurirà comunque senza lasciare traccia dopo una quindicina di chilometri. Poco più avanti, al ventisettesimo chilometro di gara, sarà la volta del primo ed ultimo Gran Premio della Montagna in programma, la breve Côte de Montréal, 1900 metri di ascesa al 3,8% di pendenza. Dopo di che, solo ed esclusivamente pianura fino al traguardo di Frontignan, attraversando speditamente la regione della Linguadoca - Rossiglione. Poche le possibilità di scuotere la corsa, con i velocisti che dapprima potranno giocarsi dei punti utili per la maglia verde al traguardo volante di Capestang (km 106), per poi cercare di fagocitare i fuggitivi della prima ora nelle battute conclusive, su strade sempre favorevoli al rientro del gruppo.

L'unica vera insidia di giornata si anniderà negli ultimi 25 km, superato l'abitato di Agde: la gara giungerà infatti sulle rive del Mediterraneo, viaggiando verso Sète lungo la sottile linea di terra che separa l'Etang de Thau dal Mar Mediterraneo. Un tratto di una ventina di chilometri spesso esposto ad un vento che potrebbe, in caso fosse sufficientemente sostenuto, anche spaccare il gruppo, quasi certamente lanciato a grande velocità verso lo sprint conclusivo. Anche una volta raggiunta Sète, i corridori si manterranno sempre a poca distanza dal mare, percorrendo gli ultimi 5 km verso l'arrivo.

Anche il rettilineo finale sarà favorevolissimo ai velocisti, le cui squadre avranno a disposizione una spada di circa 2 km per organizzare al meglio gli ultimi vagoni dei rispettivi treni.

GPM: Côte de Montréal (4a categoria, 251 m, 1,9 km al 3,8%, km 27)

TRAGUARDO VOLANTE: Capestang (km 106)

 

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  • 4 weeks later...
  • Amministratori

14a TAPPA: ARLES > TOULON - MONT FARON 160 km

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Mont Faron

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Dura un solo giorno la tregua tra i big, peraltro in parte subordinata alle bizze del meteo e del vento. Dopo una frazione altimetricamente facilissima come la precedente, infatti, tornano di scena le salite, sia pure non comparabili con quelle che hanno animato le tappe pirenaiche e - ad eccezione dell'ultima - neppure con quelle affrontate sul Massiccio Centrale.

La corsa muoverà da Arles, e non conoscerà particolari scossoni per i primi 100 km, quasi interamente pianeggianti. In questa sezione, la sola asperità degna di un Gran Premio della Montagna sarà la Côte du Douard, mentre i velocisti metteranno probabilmente gli occhi sul traguardo volante di Marseille, posto dopo 91 km, unica opportunità per loro di marcare punti in ottica maglia verde in questa frazione.

Il tracciato prenderà a farsi più nervoso con la scalata al Col de la Gineste, 4,6 km di pedalabile salita al 4,7% di media, con scollinamento a 55 km dalla conclusione. Dopo una discesa irregolare, sarà la volta della Côte des Cuettes, 2700 metri al 5,3%, a 43 km dal termine. Altra discesa, e solo pianura fino all'attacco della quarta e penultima salita di giornata, la Côte du Vallon de Poutier, con i suoi 3 km e 200 metri al 3,6% di pendenza. In cima mancheranno ancora 24 km, ed è altamente probabile che il gruppo vi si presenti quasi compatto, mantenendosi tale anche nella successiva  discesa e nel tratto pianeggiante che condurrà la carovana a Toulon, ai piedi della salita finale.

Affrontata soltanto una volta dal Tour e non in veste di arrivo di tappa (anche se Stablinski, al comando in vetta all'ascesa, vi restò fino al traguardo di Marseille), il Mont Faron comparirà così nuovamente alla Grande Boucle dopo 56 anni di attesa, per un finale il cui esito potrebbe anche discostarsi da quello prodotto dalle salite già affrontate nei giorni precedenti. I 5,5 km all'8,9% che porteranno al traguardo non sono infatti il tipico terreno di battaglia fra uomini di classifica, più avvezzi ad ascese più lunghe e meno pendenti, che chiamano ad una diversa distribuzione dello sforzo. Motivo di interesse in più, dunque, per una frazione fra le più suggestive del programma del Tour 2013, a dispetto di un chilometraggio piuttosto contenuto.

Da sottolineare anche come la quasi totalità della tappa si snodi a poca distanza dal mare, esponendo potenzialmente la corsa agli umori del vento come il finale della precedente.

GPM: Côte du Douard (4a categoria, 165 m, 2,9 km al 4,1%, km 70); Col de la Gineste (3a categoria, 324 m, 4,6 km al 4,7%, km 105); Côte des Cuettes (4a categoria, 199 m, 2,7 km al 5,3%, km 117); Côte du Vallon de Poutier (4a categoria, 159 m, 3,2 km al 3,6%, km 136); Mont Faron (1a categoria, 511 m, 5,5 km al 9,0%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Marseille (km 91)

 

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  • Amministratori

15a TAPPA: TOULON > ORANGE 196 km

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Ultimi Km

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E' pensata per un ritorno ai panni di protagonisti degli sprinter la 15a tappa, 196 km da Toulon a Orange privi di difficoltà altimetriche significative, specie nell'ultimo terzo di gara. E questa volta, a differenza di molte delle altre frazioni prevalentemente piatte affrontate sin qui, non dovrebbero presentarsi neppure trappole alternative, siano esse sotto di forma di vento, strappi finali o strade sterrate.

Dopo il via da Toulon, di fatto senza trasferimento dall'arrivo del giorno precedente, la corsa si svilupperà per circa 120 km su strade mediamente agevoli ma leggermente nervose, contrassegnate comunque da soli due Gran Premi della Montagna: dapprima il Pas de Magnan, 4 km e 800 metri al 5,1% di pendenza media, quindi la Côte des Plíçtrières, 2,7 km al 4,5%, dopo rispettivamente 82 e 101,5 km. Nel mezzo anche il traguardo volante di Aix-en-Provence, collocato appena oltre metà percorso (km 98,5).

L'ultimo terzo della tappa, come anticipato, sarà molto simile ad un biliardo, peraltro quasi sempre su strade estremamente filanti, favorevoli al gruppo in un possibile testa a testa a distanza con i fuggitivi della prima ora. Difficile pensare dunque ad un epilogo diverso da uno sprint a ranghi compatti, complice il fatto che, dopo questa frazione, ai velocisti puri resterà da giocarsi soltanto la passerella conclusiva sugli Champs-Elysées. Da segnalare, nelle battute finali, soltanto una svolta a destra - peraltro tutt'altro che proibitiva - a 700 metri dalla linea bianca, posta in Boulevard Edouard Daladier, 100 metri oltre una lievissima semicurva che non causerà comunque problemi al gruppo.

GPM: Pas de Magnan (3a categoria, 494 m, 4,8 km al 5,1%, km 82); Côte des Plíçtrières (4a categoria, 322 m, 2,7 km al 4,5%, km 101,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Aix-en-Provence (km 98,5)

 

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  • Amministratori

16a TAPPA: MONTELIMAR > FIRMINY 182 km

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Col de la Republique

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Côte de Saint-Ferréol d'Auroure

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Montée de Chazournes

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Ultimi km

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Ultima tappa intermedia del Tour, prima della quattro-giorni che, dopo il secondo ed ultimo giorno di riposo, deciderà la 100a edizione della Grande Boucle. Si tratta di una frazione senz'altro meno impegnativa rispetto a quelle disputate sul Massiccio Centrale, e senza il finale scoppiettante del Mont Faron, ma occorrerà comunque prestare attenzione ad alcuni passaggi in grado di stuzzicare la fantasia di qualcuno.

Il via sarà dato da Montélimar, e per circa 80 km la corsa si manterrà su un tracciato agevolissimo lungo le rive del Rodano, senza neppure un'asperità degna di nota. La cattiva notizia per i corridori è però che tutte le difficoltà saranno concentrate negli ultimi 100 km circa di gara, a cominciare dalla Côte de Davézieux, ascesa piuttosto lunga (8,6 km) ma estremamente pedalabile (3,4% la pendenza media). Dopo la vetta, posta al km 91,5, gli atleti non troveranno una discesa, ma solo un tratto pianeggiante di una ventina di chilometri, fino a raggiungere il traguardo volante di Bourg-Argental (km 109,5). Sarà qui che verrà approcciata la prima salita significativa di giornata, prima dal punto di vista storico che da quello tecnico: ai 1161 metri del Col de la République, al termine di 12 km e 400 metri di scalata al 5%, verrà infatti raggiunta la prima cima toccata dal Tour de France, il 5 luglio 1903. Al momento dello scollinamento mancheranno ancora oltre 60 km al traguardo, sicché appare improbabile che qualcuno - pur ispirato dalla ricorrenza - possa lanciarsi in un'offensiva. Il tratto successivo, peraltro, non incentiva all'azione, vista la lunghissima e morbida discesa e la breve sezione pianeggiante da superare prima dell'approccio della Côte de Saint-Ferréol d'Auroure, 3 km e 800 metri al 6,7% di pendenza media. In stretta concatenazione con questa ascesa arriverà quindi la più agevole Côte de l'Alliance, 2 km al 5,1%, posta a 25 km dalla conclusione. Appena il tempo di ritornare in piano, e subito sarà il momento di risalire, e questa volta per fare sul serio: la quinta ed ultima ascesa di giornata sarà infatti la Montée de Chazournes, le cui arcigne pendenze sono state già sperimentate nel corso dell'ultima Paris - Nice. Si tratta di un'ascesa che ricorda abbastanza da vicino la Croix-Neuve, simile sia per lunghezza (3500 metri), sia per pendenza media (9,7%), sia per massima (17%). In occasione della Paris - Nice la tappa si risolse in una sfida fra i grandi della generale; difficile che la cosa si ripeta al Tour, visto ciò che ancora attende i corridori nei giorni a venire, ma non è da escludere che qualcuno voglia anticipare di quarantotto ore l'inizio della battaglia, magari contando sul giorno di riposo dell'indomani.

In cima mancheranno ancora 14 km, i primi tre dei quali in falsopiano tendente a scendere. La discesa vera e propria inizierà ai -11, per terminare a 7 km dall'arrivo. Il tratto pianeggiante finale non sarà particolarmente favorevole agli attaccanti, vista la tendenza a salire della strada via via più marcata, ma un drappello anche piuttosto ristretto potrebbe giungere a Firminy se sufficientemente collaborativo.

GPM: Côte de Davézieux (3a categoria, 440 m, 8,6 km al 3,4%, km 95); Col de la République (2a categoria, 1140 m, 12,4 km al 5%, km 121,5); Côte de Saint-Ferréol d'Auroure (3a categoria, 732 m, 3,8 km al 6,7%, km 152,5); Côte de l'Alliance (4a categoria, 723 m, 2 km al 5,1%, km 157); Montée de Chazournes (2a categoria, 796 m, 3,5 km al 9,9%, km 168)

TRAGUARDO VOLANTE: Bourg-Argental (km 109,5)

 

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  • Amministratori

17a TAPPA: DIGNE-LES-BAINS > BRIANCON 211 km

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Col d'Allos

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Col de Vars

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Col de l'Izoard

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Ultimi Km

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Dopo il giorno di riposo, inizia la serie di quattro tappe che emetterà i verdetti del 100° Tour de France. Per cominciare, la Grande Boucle propone quale primo appuntamento alpino la cavalcata più classica, lungo i tre colli che hanno scritto alcune delle pagine più memorabili della storia della corsa. Viene per prima alla mente quella compiuta da Gino Bartali il 15 luglio 1948, allorché lo scalatore italiano, staccato di ventuno minuti dalla maglia gialla Bobet, gliene rifilò diciotto, prima di completare la rimonta il giorno successivo con il trionfo in solitaria nella Briançon > Aix-les-Bains.

Sarebbe quanto mai ottimistico immaginare un exploit del genere anche nella frazione del 2013, che peraltro non rappresenterà la tappa regina come sessantacinque anni prima. Non mancherà tuttavia il terreno per attaccare, malgrado i primi 75 km siano poco più di lungo prologo - peraltro con strada sempre tendente a salire - in attesa dell'inizio dei colli. Il primo sarà, come da tradizione, il Col d'Allos, 15 km di ascesa ad un pedalabile 5,4% di pendenza media, sempre meno tenero però con il passare dei chilometri, con l'ultimo terzo di salita sempre fra il 7 e il 9%. Più ripida la successiva discesa su Barcelonnette, dove inizierà un lungo tratto di fondovalle comprendente il traguardo volante di Jausiers (km 118,5). Anche in questo caso, la pianura sarà in realtà un falsopiano a salire, ma per trovare pendenze degne di nota occorrerà attendere il km 126, inizio ufficiale dell'ascesa al Col de Vars.

Come l'Allos, anche questa ascesa presenta un primo tratto piuttosto agevole, seguito da un progressivo inasprimento delle rampe, che negli ultimi 5 km mantengono una media dell'8,9%. La lunga discesa seguente terminerà a Guillestre, punto d'inizio di una sezione di falsopiano più accentuato dei precedenti che durerà fino ai -37 dall'arrivo. Qui comincerà la terza e ultima grande salita di giornata, nonché quella dove si potrà realisticamente assistere al testa a testa fra i migliori: il Col de l'Izoard, con i suoi 15,9 km al 6,9% di media, lo scenario lunare della Casse Déserte, decorata dal monumento a due giganti del pedale quali Fausto Coppi e il già menzionato Louison Bobet, e un'atmosfera di leggenda che ispirerà senz'altro più di un atleta.

In vetta mancheranno 21 km al traguardo, diciannove e mezzo dei quali da percorrere in un amen, fino a raggiungere Briançon. Prima di concedere al vincitore la gloria dovuta a chi si impone in uno dei luoghi simbolo del Tour de France, la tappa riserverà un ultimo tranello. L'arrivo sarà infatti posto sullo strappo di Champ de Mars, cui si giungerà attraverso le stradine della città vecchia che la Grande Boucle non toccava dal 2000. Allora, l'erta vide Marco Pantani avvantaggiarsi nei confronti di un Lance Armstrong già vestito di giallo, dopo aver dato vita ad uno spettacolare testa a testa sull'Izoard, e ventiquattro ore prima di regalare ai suoi tifosi l'ultima gemma, imponendosi in solitaria a Courchevel. Anche nella 100a edizione, è facile prevedere che Briançon saluti il successo di un grande del Tour.

GPM: Col d'Allos (1a categoria, 2234 m, 15 km al 5,5%, km 90); Col de Vars (1a categoria, 2109 m, 14,1 km al 5,6%, km 140,5); Col de l'Izoard (Hors Catégorie, 2360 m, 15,8 km al 6,8%, km 190); Briançon - Champ de Mars (3a categoria, 1326 m, 1,4 km all'8%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Jausiers (km 118,5)

 

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  • Amministratori

Il pavé è solo come texture secondaria?

 

Si. Lo avevo messo come primaria ma me lo rilevava pavè (pecorame sull'izoard, arrivo della fuga e Sagan che stacca tutti in gruppo). Poi ho ritestato cambiando un paio di parametri ovvero mettendolo secondaria e mettendo l'izoard Last Climb ed il risultato è migliorato

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  • Amministratori

18a TAPPA: (cronometro individuale) GAP > ORCIERES-MERLETTE 46,5 km

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Col de Manse

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Col de Serre-Eyraud

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Orcières-Merlette

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Non soltanto una delle tappe chiave del Tour, ma forse anche quella di più difficile interpretazione e previsione. I 46 km e mezzo contro il tempo della 18a tappa, da Gap a Orcières-Merlette, rappresentano infatti una frazione con pochissimi precedenti nel ciclismo moderno, diversa e più impegnativa anche rispetto la cronometro disputata fra le medesime località nel 1989, vinta da Steven Rooks.

La sfida con l'orologio partirà da Boulevard de la Libération a Gap, entro la quale i corridori si manterranno per il primo chilometro e mezzo. Appena il tempo di uscirne, e subito la strada prenderà a salire, in direzione dei 1272 metri del Col de Manse, salita tradizionale che il Tour ha spesso affrontato nel verso opposto, prima di planare sulla stessa Gap. L'ascesa misura 9 km e 800 metri, per una pendenza media del 5,2% che strizza l'occhio più ai passisti-scalatori che ai grimpeurs puri. Lo scollinamento avverrà 12 km dopo il via, e sarà seguito da 6 km di discesa, prima dell'unico tratto interlocutorio di giornata; o meglio, un tratto che sarebbe interlocutorio se affrontato in una tappa in linea, ma che rischia di incidere non meno dei tre colli in programma. Si tratta infatti di 10 km pianeggianti, sempre lievemente tendenti a salire, che saranno di per sé meno impegnativi dei tratti di salita, ma che potrebbero essere determinanti nell'economia della prova, sia perché i meno specialisti potrebbero lasciare per strada svariati secondi, sia perché - d'altro canto - spingere troppo potrebbe risultare fatale più avanti.

Giunti al km 28, infatti, dinanzi agli atleti si staglierà il Col de Serre-Eyraud, ascesa più breve della prima (6,5 km), ma nettamente più ripida, ad una media del 7,9%, che sale addirittura al 9,3% considerando solo i primi 5 km. In vetta mancheranno ancora 12 km per giungere all'arrivo, i primi 5 e mezzo dei quali in discesa, peraltro discretamente tecnica. Gli ultimi 6 km e 700 metri torneranno quindi all'insù, ad una pendenza media del 6,8% che non fa di per sé tremare i polsi, ma che potrebbe essere più che sufficiente per mandare in crisi chi dovesse aver esagerato sulle difficoltà precedenti.

GPM: Col de Manse (2a categoria, 1289 m, 10 km al 5,4%, km 12); Col de Serre-Eyraud (1a categoria, 1678 m, 6,5 km al 7,9%, km 34,5); Orcières-Merlette (1a categoria, 1813 m, 6,7 km al 6,8%, arrivo)

INTERMEDI: Col de Manse (km 12); Saint-Jean-Saint-Nicolas (km 25,5); Col de Serre-Eyraud (km 34,5)

 

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  • Amministratori

http://pcmdaily.com/forum/viewthread.php?thread_id=32420&pid=837040

 

Ragazzi un favore: fatemi candidare per il best stagemaker sul daily. 

 

Basta mandare un PM a cruetrue con "best stagemaker" ed il mio nome per la nomination. Candidate anche il pack ita come miglior pack ^^

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  • Amministratori

19a TAPPA: LA MURE > L'ALPE-D'HUEZ 136,5 km

Planimetria

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Altimetria

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Montée de Villard-Notre-Dame

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L'Alpe-d'Huez

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Non poteva mancare nella 100a edizione del Tour de France l'appuntamento con la salita simbolo della corsa, malgrado i passaggi assai meno numerosi rispetto a tante altre montagne. La scalata arriverà al termine di una frazione breve, ma che prevede come antipasto dell'Alpe, secondo una ricetta sperimentata all'ultimo Giro del Delfinato, un'ascesa inedita per la Grande Boucle, che strizza l'occhio agli attaccanti ben più dei tradizionali Glandon, Croix-de-Fer, Lautaret e finanche Galibier.

Il profilo della tappa, piuttosto anomalo, descriverà una sorta di conca per i primi 90 km dopo la partenza di La Mure: dopo 5 km circa, la strada inizierà a scendere da quasi 1000 metri di quota fino a poco più di 300, dove si manterrà fin dopo il traguardo volante di Vizille, collocato dopo 61 km. In questo lungo tratto, ad interrompere apprezzabilmente la pianura penserà soltanto la semplice Côte de Champagnier, 2300 metri di ascesa al 4,6% di pendenza media, con vetta al km 52. Poco dopo Vizille, la strada prenderà a salire, dapprima leggermente, quindi in maniera via via più marcata, prima di un'improvvisa spianata una ventina di chilometri più avanti, poco dopo l'abitato di Livet. Una dozzina di chilometri pianeggianti porteranno quindi la carovana a Le Bourg-d'Oisans, dove, con ancora poco meno di 45 km da percorrere, andrà in archivio la prima fase di tappa, lasciando spazio ad un finale aperto ai fuochi d'artificio.

Anziché svoltare subito a sinistra per approcciare i leggendari tornanti dell'Alpe-d'Huez, infatti, i corridori saranno prima chiamati a descrivere un anello di una trentina di chilometri, consistente di fatto nella salita verso e discesa da Villard-Notre-Dame. Il versante più ripido della scalata verrà affrontato salendo: 11,4 km all'8,4% di media, lungo una strada sinuosa e stretta che si farà più accogliente dopo la vetta (km 104) e un successivo tratto in quota di un chilometro e mezzo. La discesa non sarà particolarmente tecnica, ad eccezione di un paio di chilometri poco dopo metà, prima di un falsopiano che spezzerà brevemente il ritmo.

Giunti una seconda volta a Le Bourg-d'Oisans, l'appuntamento clou di giornata non potrà più essere rinviato: il traguardo sarà infatti posto in cima ai 13,8 km di salita più famosi di Francia, ad una media del 7,9% storicamente più che sufficiente a creare differenze anche significative tra i grandi del Tour. Chi vestirà in giallo al traguardo avrà mezzo Tour in tasca. Soltanto mezzo, perché il meglio - o il peggio, a seconda dei punti di vista - arriverà soltanto ventiquattro ore più tardi.

GPM: Côte de Champagnier (4a categoria, 368 m, 2,3 km al 4,6%, km 52); Montée de Villard-Notre-Dame (1a categoria, 1686 m, 11,3 km all'8,2%, km 104); L'Alpe-d'Huez (Hors Catégorie, 1815 m, 13,8 km all'8,1%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Vizille (km 61)

 

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21a TAPPA: MONTGERON > PARIS - CHAMPS-ELYSEES 120,5 km

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Si concluderà con una passerella per velocisti la 100a edizione del Tour de France, soluzione quasi obbligata anche alla luce della mostruosa quattro-giorni appena messa alle spalle.

L'ultimo via della Grande Boucle 2013 sarà dato da Montgeron, periferia Sud di Parigi, in memoria della partenza della prima tappa del Tour de France 1903. Quel giorno si arrivò a Lione dopo 467 km; questa volta saranno appena 120,5, da percorrere descrivendo dapprima un lungo giro intorno alla capitale che toccherà, fra le altre, le località di Athis-Mons, Palaiseau, Orsay, Gif-sur-Yvette, Saint-Rémy-lès-Chevreuse, Chaville, Meudon e Issy-les-Moulineaux. Dopo una decina di chilometri in riva alla Senna, i corridori entreranno finalmente sul circuito conclusivo dopo 78 km di gara, a poco più di quaranta dalla conclusione. Dopo il primo transito sul traguardo, gli atleti vi passeranno altre sei volte, percorrendo un circuito diviso fra gli Champs-Elysées e i margini del Jardin des Tuileries; al secondo passaggio (km 86) verranno assegnati i punti dell'ultimo traguardo volante del Tour 2013, mentre all'ultimo, una quarantina di minuti più tardi, una volata scriverà verosimilmente la parola fine alla Grande Boucle, incoronando il vincitore di un'edizione storica.

GPM: /

TRAGUARDO VOLANTE: Champs-Elysées - 2ème passage (km 86)

 

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