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Le Tappe di Emmea90


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Top Posters In This Topic

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Ultima conversione almeno per quanto riguarda i GT... si tratta del primo tour che feci per PCM 2010... quello con 
1) Tappa di pavè
2) Cronosquadre in pavè
3) Quattro tappe alpine + Tre tappe Pirenaiche + San Sebastian + Puy de Dome + Mont Ventoux&Montagne de Lure (ci siamo capiti)
4) La doppia scalata all'Alpe (si, Prudhomme me l'ha copiata) in una tappa che fu anche finale del mondiale di PCM 10 vinto da Bubba
 
Se volete vedere com'è un tour che persino Zomegnan definirebbe "troppo duro", scaricatevelo
 
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  • 4 weeks later...

Bellissimi ma fate attenzione con il pavè, a me con un tour che aveva 3 tappe così sono successe cose mai viste, tipo Boasson Hagen settimo, o (ancora più improbabile) Van Garderen primo  :ohmy:

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  • 1 month later...
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1a TAPPA: (cronometro a squadre) MONT SAINT-MICHEL > AVRANCHES 28 km

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Ultimi Km

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Scatta da uno dei luoghi più suggestivi di Francia la 100a edizione del Tour, con una tappa che - pur senza compromettere la corsa dei favoriti - potrà in ogni caso già creare qualche lieve differenza tra i pretendenti alla maglia gialla. La Grande Boucle muoverà infatti dall'ombra del Mont Saint-Michel, uno dei teatri più suggestivi mai toccati dalla rassegna, per affrontare una cronosquadre di 28 km, che al traguardo di Avranches incoronerà la prima maglia gialla dell'edizione 2013.

La prova si snoderà sempre nelle vicinanze della costa, su un tracciato quasi completamente pianeggiante per i primi 20 km. Soltanto nelle battute conclusive, pur senza prevedere asperità di particolare rilievo, la tappa vedrà qualche saliscendi più marcato, che renderà più complicato le squadre in gara il mantenimento del giusto ritmo e della necessaria armonia nell'alternanza al comando. Anche gli ultimi 1400 metri saranno in leggera ascesa, e costringeranno probabilmente qualche formazione a lasciare indietro i corridori più affaticati.

Il traguardo sarà sistemato in Place Carnot, dinanzi alla cattedrale neogotica di Notre-Dames-des-Champs, dopo aver costeggiato per alcune centinaia di metri il Jardin des Plantes di Avranches.

GPM: /

INTERMEDI: Courtils (km 10,5); Saint-Martin-des-Champs (km 21)

 

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3a TAPPA: GUINGAMP > LESNEVEN 208,5 km

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Dettaglio settori Sterrato

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Ultimi Km

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Terza tappa, e terza giornata da prendere con le pinze per i favoriti alla maglia gialla. Dopo la cronosquadre inaugurale e le minacce di vento e strappi pedalando verso Saint-Brieuc, sarà un'insidia nuova a pararsi davanti ai corridori: lo sterrato, un tuffo nell'antico che ben si confà ad una ricorrenza come quella della 100a edizione della Grande Boucle.

Il tracciato sarà sostanzialmente innocuo per i primi 130 km, animati prevalentemente dai due GPM di 4a categoria sul menù: la Côte de Mez an Buan, 3 km al 3,2% di pendenza, posta dopo 16 km, e la Côte de Kernélec, 1700 metri all'insù per una media del 4,1%, al km 65. Nulla che possa alterare il copione delle tradizionali frazioni per velocisti della prima settimana di Tour, ma lo scenario cambierà drasticamente dopo il traguardo volante giornaliero, collocato a Lannilis (km 131,5).

Due chilometri e mezzo più avanti, infatti, i corridori inizieranno a ricalcare lunghi tratti - affrontati perlopiù in senso opposto - del percorso del Tro Bro Léon, corsa bretone che fa proprio delle strade bianche il suo marchio di fabbrica. Il primo tratto, Trouz ar c'hant - Meshuel, sarà utile più che altro per acclimatarsi, essendo seguito da 18 km su asfalto. Giunti al km 153 di gara, al contrario, i corridori saranno chiamati ad affrontare un'infilata di otto tratti nello spazio di poco più di 20 km: Mesmeur - Puldu, 900 metri; Kerouartz - Keradraon, 1400 metri; Kerabo - Kerarédeau, 700 metri; Le Cosquer - Lanebeur, 1500 metri; Lanebeur - Kerdélant, 2000 metri, Anteren - Enez Kadec, 1000 metri; Sainte Anne - Enez Inoc, 1800 metri; infine Kervaero - Lanveur, 1500 metri.

A questa raffica di sezioni sterrate, che genereranno verosimilmente la prima grande selezione in caso di azioni decise di parte di qualcuno, seguiranno una quindicina di chilometri su asfalto, prima di una nuova infornata di tratti su strade bianche che deciderà con ogni probabilità la tappa e fisserà distacchi molto prossimi a quelli definitivi: prima Lannuchen - Quiquelleau, 1200 metri; quindi Penmarc'h Le Clos, 1600 metri; dunque Toul-Douar - Le Vern, 700 metri; infine Loscoat - Loscoat, di 800 metri.

Usciti dall'ultima sezione sterrata, gli atleti dovranno percorrere ancora poco meno di 10 km, per loro fortuna tutti asfaltati, per raggiungere il traguardo di Lesneven.

Difficile - data la carenza di precedenti - immaginare quali possano essere gli effetti di una simile frazione sul Tour de France. E' tuttavia possibile prevedere con ragionevole certezza che le condizioni climatiche giocheranno un ruolo determinante, con la pioggia che potrebbe far assumere alla tappa lo stesso peso di un tappone alpino o pirenaico. Vietato, per chiunque ambisca ad un posto sul podio a Parigi, farsi cogliere impreparato.

GPM: Côte de Mez an Buan (4a categoria, 267 m, 3 km al 3,2%, km 16); Côte de Kernélec (4a categoria, 270 m, 1,7 km al 4,1%, km 65)

TRAGUARDO VOLANTE: Lannilis (km 131,5)

SEZIONI STERRATE: Tratto 1 - Trouz ar c'hant à Meshuel (700 m, km 135) ***; Tratto 2 - Mesmeur à Pouldu (900 m, km 154) ****; Tratto 3 - Kerouartz à Keradraon (1400 m, km 157,5) *****; Tratto 4 - Kerabo à Kerarédeau (700 m, km 162,5) *; Tratto 5 - Le Cosquer à Lanebeur (1500 m, km 165) *; Tratto 6 - Lanebeur à Kerdélant (2000 m, km 167,5) ****; Tratto 7 - Anteren à Enez Kadec (1000 m, km 170) ***; Tratto 8 - Sainte Anne à Enez Inoc (1800 m, km 172) **; Tratto 9 - Kervaro à Lanveur (1500 m, km 174) *****; Tratto 10 - Lannuchen à Quiquelleau (1200 m, km 190) **; Tratto 11 - Penmarc'h à Le Clos (1600 m, km 192,5) *****; Tratto 12 - Toul-Douar à Le Vern (700 m, km 196) ***; Tratto 13 - Loscoat à Loscoat (800 m, km 199) **

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20a TAPPA: GRENOBLE > VALLOIRE - COL DU GALIBIER 254 km

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Col de la Madeleine

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Col de la Croix-de-Fer

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Col du Télégraphe

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Col du Galibier

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Collocata al penultimo giorno di gara, ecco la tappa regina del Tour de France 2013. La più lunga, quella dal maggior dislivello, e soprattutto quella che non ammetterà repliche: chi vestirà la maglia gialla in vetta al Galibier, arrivo in quota più alto della storia del Tour con i suoi 2645 metri, dovrà soltanto preoccuparsi di evitare incidenti l'indomani, quando la Grande Boucle si concluderà con la tradizionale passerella parigina.

La partenza avverrà in quel di Grenoble, ma occorrerà attendere un centinaio di chilometri per entrare nel vivo della corsa. Fino ad allora, infatti, la sola asperità in programma sarà la Côte de Saint-Pierre-d'Allevard, ascesa non brevissima (7,6 km) ma estremamente pedalabile (3,5% la pendenza media, malgrado qualche rampa più arcigna nella prima parte), posta dopo 40 km. La lunga fase interlocutoria iniziale, buona per scaldare i motori e aprire le porte ad una fuga della prima ora, terminerà nei pressi di La Lechère, dove i corridori approcceranno il primo totem di giornata: il Col de la Madeleine. Benché affrontata dal versante meno nobile rispetto a quello tradizionale di La Chambre, la salita resta di quelle che fanno paura: 25 km e 300 metri al 6,2% di pendenza media, di fatto suddivisa in un troncone iniziale di 7,9 km al 7%, uno centrale di 7,5 km al 7,6% e uno conclusivo di 5,9 km al 6,8%, inframmezzati da tratti più pedalabili.

In cima mancheranno ancora 122 km e mezzo al traguardo, i primi venti circa dei quali in picchiata. Nemmeno il tempo di adattarsi alla pianura, che subito sarà ora di riprendere a salire, per 22 km e 400 metri al 6,9% di media che porteranno ai 2067 metri del Col de la Croix-de-Fer, con gli ultimi dieci all'8%. Lo scollinamento avverrà al km 177, e, se la corsa non sarà esplosa sulla Madeleine, già qui è ipotizzabile qualche azione da parte di chi vorrà ribaltare la classifica generale a ventiquattro ore dalla conclusione.

La discesa, molto irregolare, durerà una trentina di chilometri, al termine dei quali sarà raggiunto il traguardo volante di Saint-Jean-de-Maurienne, al km 207,5. Sarà lì che inizierà l'unico vero tratto pianeggiante degli ultimi 150 km di corsa, una decina di chilometri semplici ma sempre tendenti a salire che potrebbero pesare non poco sulle sorti di eventuali azioni da lontano nate in precedenza. Concluso questa sezione, sarà definitivamente esaurito lo spazio per le mosse a sorpresa, perché da Saint-Michel-de-Maurienne in avanti sarà quasi solo salita. Dapprima si raggiungeranno, al km 230,5, i 1566 metri del Col du Télégraphe, dopo 11,8 km di salita ad una media del 7,3%, lievemente più impegnativi nella prima parte ma generalmente regolari. Dopo una breve discesa su Valloire, sarà quindi il momento di affrontare l'ultimo gigante del Tour, tetto della centesima edizione nonché suo implacabile arbitro: il Col du Galibier, in vetta al quale gli atleti potranno finalmente dire conclusa una fatica di oltre sette ore. La salita è arcinota: 18 km e 100 metri al 6,9% di pendenza media, pedalabili nella prima parte, letali nella seconda, dove dinanzi agli occhi dei corridori si aprirà uno scenario che renderà ancor più indimenticabile il testa a testa finale per la maglia gialla. L'ultimo momento di respiro arriverà ai -8 dall'arrivo; da lì in avanti la media sarà dell'8,6%, senza attimi di tregua, e con le rampe più aspre tenute proprio per l'ultimo chilometro, al 10%. Una salita che farebbe male in qualunque contesto, ma che in fondo ad una frazione come questa potrebbe anche sconvolgere i verdetti non soltanto dei quasi 240 km precedenti, ma dei 3350 messi alle spalle dal via di Mont Saint-Michel.

GPM: Côte de Saint-Pierre-d'Allevard (3a categoria, 511 m, 7,6 km al 3,5%, km 40); Col de la Madeleine (Hors Catégorie, 2000 m, 25,3 km al 6,2%, km 131,5); Col de la Croix-de-Fer (Hors Catégorie, 2067 m, 23,4 km al 6,8%, km 177); Col du Télégraphe (1a categoria, 1566 m, 11,8 km al 7,3%, km 230,5); Col du Galibier (Hors Catégorie, 2645 m, 18,1 km al 6,9%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Saint-Jean-de-Maurienne (km 207,5)

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5a TAPPA: AURAY > SAINT-JEAN-DE-MONTS 192,5 km

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Ancora spazio agli sprinter nella quinta tappa, anche se i velocisti saranno obbligati a non abbassare mai la guardia per poter giungere a Saint-Jean-de-Monts con la possibilità di giocarsi la vittoria. Pur in assenza di difficoltà altimetriche (neppure un GPM di 4a categoria previsto), la frazione che scatterà da Auray proporrà infatti una vasta gamma di insidie e frangenti da prendere con le pinze, per una corsa che potrebbe teoricamente spaccarsi in qualsiasi momento e per i motivi più disparati.

Lasciata la località d'avvio, i corridori descriveranno un arco intorno al Golfe de Morbihan, per poi costeggiare il Golfo di Biscaglia dirigendosi verso Saint-Nazaire, lungo un percorso completamente pianeggiante ma sempre alla mercé del vento dell'Atlantico. Particolarmente spettacolare e tecnicamente da non sottovalutare sarà l'attraversamento del Pont de Saint-Nazaire, struttura in lieve ascesa sulla quale gli effetti del vento rischiano di risultare fortemente accentuati.

Dopo una fase di relativa quiete, gli atleti giungeranno allo sprint intermedio di Bourgneuf-en-Retz, a 51 km dalla conclusione, che segnerà di fatto l'ingresso nella fase calda della tappa. Per i successivi 20 km circa, infatti, il tracciato si manterrà estremamente vicino alla costa, attraversando la spettacolare zona del Marais Breton, con le sue terre spesso al di sotto del livello del mare. A 30 km dal traguardo, quindi, giungerà il momento topico della frazione: l'attraversamento del Passage du Gois, lingua d'asfalto che per 4 km e mezzo si stende sull'Oceano Atlantico che nel 1999 costò il Tour de France ad Alex Zulle, costando allo svizzero sei dei sette minuti e mezzo che lo separarono a Parigi da Lance Armstrong. Il transito terminerà ad appena 25 km dal traguardo, rendendo più difficile - rispetto al precedente - il recupero dell'eventuale terreno perso, complici le strade molto filanti che caratterizzeranno la parte finale di gara.

Lasciata l'Ile de Noirmoutier ai -19 dall'arrivo, il Tour resterà sul continente fino al traguardo, collocata sull'Esplanade de la Mer di Saint-Jean-de-Monts.

GPM: /

TRAGUARDO VOLANTE: Bourgneuf-en-Retz (km 141,5)

 

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2a TAPPA: AVRANCHES > SAINT-BRIEUC 164,5 km

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Prima tappa in linea del Tour de France e prime trappole di un percorso che ne presenterà parecchie nelle battute iniziali. Pur senza proporre difficoltà altimetriche trascendentali, infatti, la frazione costringerà i corridori - nessuno escluso - a prestare attenzione alle insidie del vento che spesso batte le coste dell'English Channel e soprattutto ai saliscendi quasi ininterrotti che caratterizzeranno i frangenti conclusivi.

Lasciata Avranches, la corsa giungerà in riva al mare dopo una quarantina di chilometri, per poi lasciarla e ritrovarla per il successivo terzo di percorso. Poco oltre la località di Matignon, al chilometro 96 di gara, gli atleti, giunti in costa per l'ennesima volta, non la abbandoneranno sostanzialmente più fino a Saint-Brieuc, mantenendosi su strade sovente tormentate dal vento e in cui la pianura è soltanto la media fra i moltissimi brevi strappi e le altrettante seguenti discese. Sempre in questo tratto sarà posizionato anche il primo sprint intermedio del Tour, a Erquy, dopo 125 km. Difficilmente, a meno di condizioni climatiche particolari, il gruppo si sfalderà in questa fase, ma il dispendio di energie fisiche e nervose sarà senz'altro non trascurabile, e contribuirà ad animare un finale di tappa che pare disegnato apposta per chiamare all'azione i corridori più spavaldi e fantasiosi.

Ormai già nella città d'arrivo, infatti, il percorso prevederà proprio in extremis gli unici due Gran Premi della Montagna di giornata: dapprima si affronterà la Côte des Violettes, i cui 1300 metri al 4,6% si esauriranno a 3 km e mezzo dallo striscione del tragurdo; quindi sarà la volta della Côte de Saint-Brieuc, 1 km e 200 metri al 6,6% di pendenza media che accompagnerà il plotone fino alla agognata linea bianca.

I velocisti più resistenti dovrebbero poter tener duro e mantenersi in gruppo, ma è tutt'altro che scontato a quel punto tutti abbiano la forza di disputare anche la volata, ed è soprattutto da verificare che l'eventuale sprint sia valido per il successo parziale: gli ultimi due strappi potrebbero infatti consentire a qualche coraggioso di anticipare gli avversari e di andare in caccia della gloria.

GPM: Côte des Violettes (4a categoria, 75 m, 1,3 km al 4,6%, km 161); Côte de Saint-Brieuc (4a categoria, 101 m, 1,2 km al 6,6%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Erquy (km 125)

 

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4a TAPPA: BREST > LORIENT 156,5 km

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Dopo tre tappe inaugurali che costringeranno a non poca fatica e ad un tasso di attenzione costantemente ai massimi livelli, il quarto giorno di gara saluterà finalmente la prima frazione relativamente tranquilla del Tour. "Relativamente" perché l'insidia del vento sarà sempre presente, come in qualsiasi corsa bretone che si rispetti, e sono infiniti gli esempi di corridori che hanno visto compromesse le proprie ambizioni di maglia gialla in giornate teoricamente interlocutorie, ma è certo che, fra i tracciati proposti sin qui, quello che porterà a Lorient si presenta come il meno impegnativo.

Le uniche vere difficoltà altimetriche saranno concentrate nei primi 60 km circa, in cui spiccheranno il GPM di 4a categoria della Côte de Ty Jopic (3 km e 900 metri al 3,5% di pendenza media, dopo 42 km e mezzo) e quello di Menez-Kerque, prima ascesa di categoria superiore prevista dal Tour 2013 (3a categoria, con i suoi 3,3 km al 5,6%). Superate queste non proibitive asperità, sarà quasi esclusivamente pianura fino a Lorient, dove il traguardo sarà posto in Avenue Jean Jaurès. Da segnalare che negli ultimi 5 km i corridori dovranno fare attenzione alla strada piuttosto tortuosa, anche se l'ultima svolta, prevista a 750 metri dalla linea bianca, non dovrebbe condizionare più di tanto lo sviluppo dello sprint. Preziosi come sempre, in ottica maglia verde, anche i punti messi in palio al traguardo volante giornaliero, collocato in questa occasione a Quimper, dopo 84 km.

GPM: Côte de Ty Jopic (4a categoria, 157 m, 3,9 km al 3,5%, km 42,5); Menez-Kerque (3a categoria, 208 m, 3,3 km al 5,6%, km 61,5)

TRAGUARDO VOLANTE: Quimper (km 84)

 

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6a TAPPA: (cronometro individuale) LES HERBIERS > BRESSUIRE 55,5 km

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A meno di colpi di scena legati a cadute, vento e sterrato, sarà questa la prima giornata campale del Tour de France 2013: una tradizionale crono-fiume di 55 km e mezzo, su un tracciato lievemente ondulato in cui i leggeri saliscendi finiranno soltanto per favorire gli specialisti dotati di maggiore potenza.

La rampa di partenza sarà situata in Rue du Brandon a Les Herbiers, ma - a meno di non poter vantare un occhio clinico per la pedalata dei corridori - per le prime valutazioni occorrerà attendere Le Forgé, dove 17 km più avanti sarà posto il primo rilevamento cronometrico. Sarà in questo tratto iniziale che si troverà quanto di più simile ad una salitella la tappa possa proporre, anche se le pendenze non si spingeranno mai oltre il 3-4% e termineranno, a Les Epesses, dopo neppure 3 km.

Ancor più filante sarà la sezione centrale, che condurrà agli intertempi di Cerizay - km 30,5 - e Chanteloup - km 45,5 -. Poco oltre l'ultimo stop al cronometro prima del traguardo, i corridori raggiungeranno il tetto della frazione, a 222 metri di quota, prima di lanciarsi in un tratto di falsopiano a scendere che li proietterà in un amen alle porte di Bressuire. Per l'ultimo chilometro e mezzo si dovrà tornare a pedalare di forza, superando un dislivello di 35 metri che si esaurirà sul traguardo di Rue de Malabry.

GPM: /

INTERMEDI: Le Forgé (km 17); Cerizay (km 30,5); Chanteloup (km 45,5)

 

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7a TAPPA: PARTHENAY > LIMOGES 185,5 km

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Gli sprinter potranno provarci, ma il traguardo della settima tappa sarà uno di quelli per cui le ruote veloci del gruppo dovranno sudare non poco. Il pericolo, per loro, si anniderà nella fase conclusiva di gara, fase alla quale quanto meno non dovrebbero avere problemi a presentarsi compatti. Da Parthenay, cui si giungerà dopo un trasferimento serale di una trentina di chilometri da Bressuire, il tracciato muoverà infatti lungo strade quasi sempre pianeggianti, che favoriranno uno sviluppo di corsa piuttosto lineare fino alle battute conclusive.

Quasi a preannunciare i trabocchetti insiti nelle battute conclusive, il percorso si farà però via via più nervoso nell'ultimo terzo di gara - comprendente fra l'altro lo sprint intermedio di Bellac, km 129 -, fino ad arrivare, ad una dozzina scarsa di chilometri dal termine, all'imbocco della prima asperità degna di nota di giornata: la Côte des Ribières, con i suoi 1800 metri al 5%, che si esauriranno a 9,5 km dal traguardo di Limoges. Qualcuno potrebbe provare già qui ad anticipare la volata di gruppo, anche se un eventuale fallimento del tentativo precluderebbe la chance di giocarsi il successo in un finale di difficile lettura.

Dopo aver costeggiato il fiume Vienne fino ad un chilometro e mezzo circa dall'arrivo, infatti, una svolta a destra segnerà l'inizio di una lieve ma costante ascesa che accompagnerà i corridori fino alla linea bianca, mantenendo negli ultimi 1400 metri una pendenza media del 3,9%. Nulla che possa preoccupare gli uomini di classifica, chiamati nei giorni a venire a superare ben altre difficoltà, ma abbastanza da alterare i valori in campo in uno sprint. Alcuni velocisti puri potrebbero così mancare dello spunto necessario, aprendo spiragli anche ad atleti battuti in un arrivo a ranghi compatti più canonico.

Si tratterà in sostanza di una tappa che lascerà spazio a molti di quei corridori che - dall'indomani - lasceranno con ogni probabilità il proscenio a chi dovrà lottare per il podio finale.

GPM: Côte des Ribières (4a categoria, 345 m, 1,8 km al 5%, km 176); Côte de Limoges (4a categoria, 287 m, 1,4 km al 3,9%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Bellac (km 129)

 

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  • 3 weeks later...
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8a TAPPA: LIMOGES > PUY DE DOME 198 km

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Col du Chevalard

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Puy de Dome

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Dopo una giornata relativamente interlocutoria, tornano di scena i grandi del Tour, per quello che sarà il primo arrivo in salita della 100a edizione della Grande Boucle. Come da tradizione, il Puy de Dôme sarà probabilmente l'unico teatro di battaglia fra i big, ma il percorso che condurrà ai piedi del gigante che sovrasta Clermont-Ferrand sarà quanto mai nervoso.

Risparmiando ai corridori la fatica di un trasferimento alla vigilia di una tappa così significativa, l'ottava tappa muoverà ancora da Limoges, per dirigersi quindi verso Est, per affrontare dopo una quarantina di chilometri di quiete le prime asperità. Si comincerà con la Côte de Bourganeuf, 4 km e 300 metri al 3,9% posti dopo 49 km, per proseguire con la Côte de La Rouge, 4 km ad una media del 3,5%. Poco più di un riscaldamento, come d'altro canto sarà anche la tripletta di ascese che i corridori si troveranno ad affrontare a cavallo dell'ideale passaggio di metà gara: la Côte de Quioudeneix - 5,9 km al 3,3% -, la Côte des Roches - 3,4 km al 3,9% - e la Côte du Bois de Calvaire - 2,9 km al 4% -, collocate rispettivamente dopo 90,5, 98 e 108,5 km.

Un tratto più agevole di una ventina di chilometri precederà quindi la scalata alla Côte de Ballot, 4800 metri all'insù per una pendenza del 4,4%, con vetta a 63 km dall'arrivo, e più avanti del facilissimo Col de la Nugère, 6 km e 600 metri ad una misera media del 2,5% (cima ai -41). Una lunga discesa di una quindicina di chilometri porterà quindi al traguardo volante di Cébazat, collocato 174 km e mezzo dopo il via, poco dopo il quale i corridori potranno finalmente assaggiare le prime vere pendenze.

A fare da antipasto al primo totem del Tour sarà infatti il breve ma arcigno Col du Chevalard, appena 1800 metri di salita per una minacciosa media dell'11,2%, con punte che arrivano, intorno a metà ascesa, anche al 18%. In vetta mancheranno 18 km alla conclusione, e questa rampa sarà probabilmente già sufficiente a scremare sensibilmente il plotone prima dello scoppio della battaglia.

L'inizio della salita finale è ufficialmente segnalato ai -14 dall'arrivo, anche se il primo tratto sarà poco più di un falsopiano a salire. Le prime rampe selettive si registreranno fra gli 11 e gli 8 chilometri al termine, dove la media sarà del 7,8%. Una sezione più agevole di un paio di chilometri al 3,3% farà quindi da preludio al vero Puy de Dôme, a quei 6 km finali con media del 10,9% (addirittura 11,8% fra i -5 e i -1) e picchi del 16% sui quali il Tour ha visto scrivere alcune delle sue pagine più memorabili. Sarà qui che avrà luogo una battaglia che assegnerà un pezzo di maglia gialla, ma in cui tutti penseranno anche ad imprimere il loro nome nella leggendaria storia del Puy de Dôme.

GPM: Côte de Bourganeuf (4a categoria, 579 m, 4,3 km al 3,9%, km 49); Côte de La Rouge (4a categoria, 599 m, 4 km al 3,5%, km 64); Côte de Quioudeneix (4a categoria, 637 m, 5,9 km al 3,3%, km 90,5); Côte des Roches (4a categoria, 672 m, 3,4 km al 3,9%, km 98); Côte du Bois de Calvaire (4a categoria, 765 m, 2,9 km al 4%, km 108,5); Côte de Ballot (3a categoria, 752 m, 4,8 km al 4,4%, km 135); Col de la Nugère (4a categoria, 927 m, 6,6 km al 2,5%, km 157); Col du Chevalard (3a categoria, 551 m, 1,8 km all'11,2%, km 180); Puy de Dôme (Hors Catégorie, 1415 m, 14 km al 7,5%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Cébazat (km 174,5)

 

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9a TAPPA: CLERMONT-FERRAND > PRAT DE BOUC - PLOMB DU CANTAL 222,5 km

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Col de Neronne

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Pas de Peyrol (Le Puy Mary)

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Col du Perhus

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Col de Cere

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Cote de la Chevade

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Prat de Bouc (Plomb du Cantal)

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Non è classificata come tappa di alta montagna, ma la nona frazione del Tour de France si candida ugualmente a lasciare tracce sulla classifica generale finale. Si tratterà infatti di una tradizionale cavalcata sul Massiccio Centrale, sfinente per il succedersi delle salite, il chilometraggio e il grande caldo che spesso affligge questa regione del paese.

Dopo essere ripartiti ai piedi del Puy de Dôme, a Clermont-Ferrand, i corridori avranno il non semplice compito di entrare subito nel ritmo gara per affrontare la pedalabile ma lunga scalata al Col de la Ventouse, 15 km e 300 metri al 3,4% di pendenza media. Superata la brevissima Côte des Buges - 1300 metri al 5,9% - una ventina di chilometri più avanti, sarà la Côte la Stèle, con i suoi 7,3 km al 5,4%, a richiamare l'attenzione degli atleti, per quanto sia altamente ottimistico pensare che già qui la corsa finisca per infiammarsi; anche perché alla vetta, collocata al km 61, seguirà l'unico lungo tratto di respiro della giornata, con una trentina di chilometri a netta prevalenza di discesa fino a Bort-les-Orgues, dopo al km 93,5 verrà raggiunto lo sprint intermedio quotidiano.

Per ritrovare una salita, sarà necessario attendere di aver superato la metà gara, con la Côte de Méallet, 2 km e 300 metri al 4,7% di media, posta dopo 117 km. Sforzo lievemente maggiore sarà richiesto per scavalcare la Côte d'Anglards-de-Salers, con una pendenza media del 6,3% distribuita su 4,4 km. Sarà però con la successiva scalata al Col de Neronne - 9600 metri all'insù al 4,9% - che la gara entrerà nella fase cruciale: sei salite concentrate in 80 km, di fatto senza nemmeno un tratto di respiro fra l'una e l'altra.

Difficile dire quale possa essere il punto prescelto dal primo coraggioso per scatenare la battaglia, ma - se il Col de Neronne appare un po' troppo pedalabile per lo scopo - un autorevole candidato parrebbe già essere il Pas de Peyrol, i cui 8,9 km al 6,9% - numeri già significativi - nascondono nel tratto finale delle rampe fino al 14%, ideali per sbarazzarsi della compagnia di qualche corridore già affaticato. In cima mancheranno tuttavia ancora 55 km, i primi 12 dei quali in discesa, verso l'imbocco del Col de Pertus. Malgrado la minore lunghezza (4,7 km), la pendenza media del 7,9% e la minore distanza dal traguardo (38,5 km) fanno della quartultima ascesa di giornata un altro valido trampolino di lancio, a patto di essere convinti di poter superare i più pedalabili Col de Cère (6 km al 4,8%, vetta ai -26,5) e Côte de la Chevade (3 km e mezzo, media del 6,6%, cima ad appena 14 km dal termine).

A prescindere dagli sviluppi di gara precedenti, sarà comunque l'ultima salita ad emettere i verdetti del noto atto del Tour: dopo oltre 200 km e dieci salite, gli 8300 metri dell'ultima ascesa dovrebbero essere sufficienti a produrre differenze anche fra i corridori di primo piano, a dispetto di una pendenza media rispettabile ma non impossibile (5,9%). Pur mancando dei passaggi estremi della frazione precedente, la tappa di Prat de Bouc sarà ideale per far emergere i corridori con le doti di fondo indispensabili per imporsi in una gara di tre settimane.

GPM: Col de la Ventouse (2a categoria, 980 m, 15,3 km al 3,4%, km 16,5); Côte des Buges (4a categoria, 987 m, 1,3 km al 5,9%, km 37,5); Côte de la Stèle (2a categoria, 1245 m, 7,3 km al 5,4%, km 61); Côte de Méallet (4a categoria, 695 m, 2,3 km al 4,7%, km 117); Côte d'Anglards-de-Salers (3a categoria, 817 m, 4,4 km al 6,3%, km 128); Col de Neronne (2a categoria, 1232 m, 9,8 km al 4,8%, km 152); Col du Pas de Peyrol (Le Puy Mary) (1a categoria, 1589 m, 8,9 km al 6,9%, km 167); Col du Pertus (2a categoria, 1309 m, 4,7 km al 7,9%, km 183,5); Col de Cère (3a categoria, 1299 m, 6 km al 4,9%, km 195,5); Côte de la Chevade (3a categoria, 1162 m, 3,7 km al 6,4%, km 208); Prat de Bouc (Plomb du Cantal) (2a categoria, 1392 m, 8,3 km al 5,9%, arrivo)

TRAGUARDO VOLANTE: Bort-les-Orgues (km 93,5)

 

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10a TAPPA: SAINT-FLOUR > FLORAC 206 km

Planimetria

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Altimetria

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Cote de la Croix Neuve (Monteè Laurent Jalabert)

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Col des Finiels

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Cote de la Brousse

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Cote des Bondons

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Ultimi Chilometri

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Dopo il primo week-end di salite del Tour, si resta in quota anche al lunedì, alla vigilia del primo giorno di riposo. Dopo i nove GPM della frazione del Puy de Dôme e gli undici di quella di Prat de Bouc, i corridori se la caveranno questa volta con "solo" otto, sette dei quali racchiusi in circa 110 dei 206 chilometri in programma.

Dopo aver visitato Saint-Flour per la partenza, la corsa si snoderà in modo piuttosto lineare in direzione Sud per una settantina di chilometri, animati solamente dalla facilissima Côte de Puech Miagou, 6 km e 700 metri ad una misera pendenza media del 2,9%, collocata dopo 18 km. Giunti a Marvejols, i corridori entreranno tuttavia in una fase di gara completamente diversa, caratterizzata dalla successione di sette ascese cui si accennava poc'anzi. Dapprima sarà la volta della Côte de Goudard, con i suoi 5200 metri all'insù al 6,2%, la cui vetta sarà a 131 km dal termine; poco dopo toccherà alla Côte de Chabannes, 4,1 km al 4,7% di media che si concluderanno 84 km dopo la partenza. Il primo momento chiave di giornata arriverà però con la scalata ai 1091 metri della Côte de la Croix-Neuve, appena dopo il transito dal traguardo volante di Mende (km 88,5): soltanto 3300 metri di ascesa, ma con una pendenza media del 10,2%. Dalla vetta mancheranno ancora 113 km al traguardo, sicché è assai improbabile che qualche grosso calibro possa muoversi in prima persona, ma qualche seconda linea potrebbe sfruttare questo trampolino per provare a portar via un gruppetto di attaccanti.

Assai più morbida sarà invece la successiva ascesa, quella al Col de la Loubière, 8 km e 200 metri semplicissimi nella prima parte che diventano via via più aspri, per una pendenza media complessiva del 4,7%. Dopo la discesa e una decina di chilometri di falsopiano tendente a salire, si arriverà quindi alle pendici del Col de Finiels, i cui 10,4 km al 4,5% - dato, quest'ultimo, pesantemente condizionato da un tratto agevolissimo in vista del GPM - porteranno la carovana a 1541 metri sul livello del mare, punto più alto di giornata (km 132,5). La successiva picchiata condurrà quindi ai piedi della Côte de La Brousse, 9,6 km al 3,8% di pendenza estremamente irregolari: due, di fatto i tratti di salita vera - 3,2 km al 6,1% prima, 2,7 km al 5,2% poi - inframmezzati e seguiti da altre sezioni assai più agevoli. In cima mancheranno ancora 52 km e mezzo; i primi 13 serviranno a scendere fino a Cocurès, dove, dopo un paio di chilometri pianeggianti, verrà approcciata l'ultima ascesa di giornata, il Col de Montmirat. La scalata misura 11 km, per una pendenza media del 5,5% che sale al 6,5% negli ultimi 8 km scarsi. Lo scollinamento è previsto a 26 km dal traguardo, quindici dei quali di discesa pedalabile, gli ultimi undici in pianura, per raggiungere l'arrivo di Florac.

Non si tratta globalmente di una frazione impegnativa quanto le due precedenti, ma, proprio in virtù delle due giornate di fatica alle spalle, non è escluso che qualcuno - magari deluso o attardato in classifica - possa giocare d'azzardo anche in una tappa di difficile lettura come questa decima.

GPM: Côte de Puech Miagou (4a categoria, 977 m, 6,7 km al 2,9%, km 18); Côte de Goudard (3a categoria, 1052 m, 5,2 km al 6,2%, km 75); Côte de Chabannes (4a categoria, 893 m, 4,1 km al 4,7%, km 84); Côte de la Croix-Neuve - Monteé Laurent Jalabert (2a categoria, 1157 m, 3,6 km all'8,6%, km 93); Col de la Loubière (2a categoria, 1188 m, 8,2 km al 4,7%, km 108); Col de Finiels (2a categoria, 1542 m, 8,8 km al 4,9%, km 132,5); Côte de La Brousse (3a categoria, 1207 m, 7,0 km al 4,4%, km 153,5); Côte des Bondons (2a categoria, 1182 m, 11 km al 5,5%, km 180)

TRAGUARDO VOLANTE: Mende (km 88,5)

 

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