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emmea90

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prima cosa è caduto ha preso una botta, quindi di certo non poteva lottare per la classifica, l'ha anche detto alla de stefano subito dopo la gara, l'anno scorso ha avuto un'annata no che può capitare a tutti, ti ricordo che il campione di cerro veronese è stato l'ultimo italiano a vincere una classica, e comunque resta un campione e te ne accorgerai alla liegi e al lombardia

Non mi pare che tutti i corridori che cadono senza grosse conseguenze poi si producano in prestazioni inesistenti come quella di Cunego; ad ogni modo la gara di ieri è l'ultimo dei problemi. Le annate no di Cunego invece lo sono, visto che hanno più o meno la frequenza di una ogni 12 mesi. Il fatto che sia stato l'ultimo italiano a vincere una classica non mi pare un'argomentazione formidabile, visto che si sta parlando di 3 anni fa. Se nel frattempo Pozzato, Ballan & co. non sono riusciti a vincere è un altro discorso e potrebbe essere argomento di dibattito sui due, non può certamente essere presa come giustificazione per il rendimento di Cunego. L'annata no può capitare a tutti, però un campione anche in un'annata no non dovrebbe chiudere con 0 successi all'attivo, e soprattutto un conto è avere un'annata no, un conto è averne generalmente 3 di fila, intercalate da una stagione positiva.

all'amstel nel 2008 ha batutto gente come frank schleck, valverde e rebellin, nel lombardia del 2007 ha messo dietro riccò, samuel sanchez, andy schleck, rebellin ed evans, al lombardia del 2004 ha battuto boogerd, basso, evans, nardello, bruseghin e mazzoleni, al giro del 2004 ha battuto anche simoni, cioni, popovych e garzelli, per poi non parlare di tutte le altre corse vinte da questo campione proveniente da cerro veronese

Se uno vince un'Amstel contro dei grandi corridori e poi perde negli altri 150 confronti secondo me non è un campione. Fermo restando che allora Schumacher, che ha battuto gli stessi corridori più Boogerd, Di Luca, Bettini e Freire, allora dovrebbe essere considerato alla stregua di Moreno Argentin, ma non mi pare sia così. Senza contare che, fra i tre che hai citato, Frank Schleck resta un piazzato, e Rebellin aveva 215 anni e non era certamente la macchina da guerra del 2004.

Tra quelli del Lombardia 2007 puoi pure depennare dalla lista Riccò e Andy Schleck, che all'epoca non erano esattamente dei grossissimi calibri in fatto di classiche. Per il resto si sta parlando ancora una volta - Rebellin a parte, ma per lui vale il discorso di prima - di piazzati di professione (con mio sommo rammarico, perché mi è sempre piaciuto Evans).

Per quanto riguarda il Lombardia del 2004, credo che nessuno possa mettere in dubbio il fatto che Cunego quell'anno fosse fortissimo, e proprio per questo potresti evitare di minare la tua affermazione citando Nardello, Bruseghin e Mazzoleni come se fossero dei seri avversari in un Lombardia. Volendo, tra l'altro, anche qui si potrebbe discutere, visto che Boogerd e Basso mostrarono di andare più forte in salita, e sono due corridori che - almeno a livello di classiche (parlo di Basso) - hanno anche loro una propensione alla sconfitta con onore.

Per quanto riguarda il Giro 2004, Popovych e Cioni valgono meno di Honchar, Garzelli in assoluto è nettamente superiore ma in quel Giro era parecchio al di sotto. Simoni è sicuramente corridore di levatura superiore, ma era in squadra con Cunego, e non penso di dover essere io a spiegare come questo sia pesato enormemente nella tappa di Falzes, in cui sostanzialmente Cunego ha vinto il Giro.

Con questo poi non voglio dire che Cunego non abbia avuto dei momenti più che positivi all'interno della sua carriera, ed è ovvio che in quello che ho scritto sopra c'è anche un po' di gusto della provocazione e dell'andare a cercare il pelo nell'uovo, però mi sembra incontestabile che nella carriera di Cunego manchi la vittoria di altissimo profilo, per avversari e palcoscenico, come possono essere il Fiandre e il Mondiale di Ballan, tanto per non scomodare mostri sacri. E poi, per farmi definire qualcuno un campione, quel qualcuno deve fornirmi almeno un po' di continuità ad alti livelli. Cioè, nel caso specifico, non può vincere Giro e Lombardia e poi non vincere assolutamente niente di rilevante (ovviamente se l'idea è quella di definire un campione) per 3 anni esatti. Non può rilanciarsi vincendo Amstel e Lombardia, per poi vincere 2 tappe alla Vuelta e qualche corsa di seconda fascia l'anno dopo, per poi restare completamente a secco l'anno dopo.

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Non mi pare che tutti i corridori che cadono senza grosse conseguenze poi si producano in prestazioni inesistenti come quella di Cunego; ad ogni modo la gara di ieri è l'ultimo dei problemi. Le annate no di Cunego invece lo sono, visto che hanno più o meno la frequenza di una ogni 12 mesi. Il fatto che sia stato l'ultimo italiano a vincere una classica non mi pare un'argomentazione formidabile, visto che si sta parlando di 3 anni fa. Se nel frattempo Pozzato, Ballan & co. non sono riusciti a vincere è un altro discorso e potrebbe essere argomento di dibattito sui due, non può certamente essere presa come giustificazione per il rendimento di Cunego. L'annata no può capitare a tutti, però un campione anche in un'annata no non dovrebbe chiudere con 0 successi all'attivo, e soprattutto un conto è avere un'annata no, un conto è averne generalmente 3 di fila, intercalate da una stagione positiva.

Se uno vince un'Amstel contro dei grandi corridori e poi perde negli altri 150 confronti secondo me non è un campione. Fermo restando che allora Schumacher, che ha battuto gli stessi corridori più Boogerd, Di Luca, Bettini e Freire, allora dovrebbe essere considerato alla stregua di Moreno Argentin, ma non mi pare sia così. Senza contare che, fra i tre che hai citato, Frank Schleck resta un piazzato, e Rebellin aveva 215 anni e non era certamente la macchina da guerra del 2004.

Tra quelli del Lombardia 2007 puoi pure depennare dalla lista Riccò e Andy Schleck, che all'epoca non erano esattamente dei grossissimi calibri in fatto di classiche. Per il resto si sta parlando ancora una volta - Rebellin a parte, ma per lui vale il discorso di prima - di piazzati di professione (con mio sommo rammarico, perché mi è sempre piaciuto Evans).

Per quanto riguarda il Lombardia del 2004, credo che nessuno possa mettere in dubbio il fatto che Cunego quell'anno fosse fortissimo, e proprio per questo potresti evitare di minare la tua affermazione citando Nardello, Bruseghin e Mazzoleni come se fossero dei seri avversari in un Lombardia. Volendo, tra l'altro, anche qui si potrebbe discutere, visto che Boogerd e Basso mostrarono di andare più forte in salita, e sono due corridori che - almeno a livello di classiche (parlo di Basso) - hanno anche loro una propensione alla sconfitta con onore.

Per quanto riguarda il Giro 2004, Popovych e Cioni valgono meno di Honchar, Garzelli in assoluto è nettamente superiore ma in quel Giro era parecchio al di sotto. Simoni è sicuramente corridore di levatura superiore, ma era in squadra con Cunego, e non penso di dover essere io a spiegare come questo sia pesato enormemente nella tappa di Falzes, in cui sostanzialmente Cunego ha vinto il Giro.

Con questo poi non voglio dire che Cunego non abbia avuto dei momenti più che positivi all'interno della sua carriera, ed è ovvio che in quello che ho scritto sopra c'è anche un po' di gusto della provocazione e dell'andare a cercare il pelo nell'uovo, però mi sembra incontestabile che nella carriera di Cunego manchi la vittoria di altissimo profilo, per avversari e palcoscenico, come possono essere il Fiandre e il Mondiale di Ballan, tanto per non scomodare mostri sacri. E poi, per farmi definire qualcuno un campione, quel qualcuno deve fornirmi almeno un po' di continuità ad alti livelli. Cioè, nel caso specifico, non può vincere Giro e Lombardia e poi non vincere assolutamente niente di rilevante (ovviamente se l'idea è quella di definire un campione) per 3 anni esatti. Non può rilanciarsi vincendo Amstel e Lombardia, per poi vincere 2 tappe alla Vuelta e qualche corsa di seconda fascia l'anno dopo, per poi restare completamente a secco l'anno dopo.

le sue annate no sono state nel 2005 e nel 2009 e basta, negli altri anni o ha vinto o si è sempre ben piazzato nelle classiche

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le sue annate no sono state nel 2005 e nel 2009 e basta, negli altri anni o ha vinto o si è sempre ben piazzato nelle classiche

Ma in quale universo parallelo per un campione o presunto tale può essere considerata positiva un'annata come il 2006, o il 2007, o ancora e soprattutto il 2010 di Cunego?

Nel 2006 Cunego ha vinto sei corse, di cui nessuna fuori dal territorio nazionale e tutte assolutamente di secondo piano. Al Giro è arrivato fuori dal podio malgrado gli avversari, Basso a parte, non fossero certamente di livello stellare. Al Tour ha fatto una bella 3a settimana, ma non credo che un Tour fuori dalla top 10 e senza successi parziali possa in ogni caso essere considerato sufficiente a salvare la stagione di un "campione".

Nel 2007 ha vinto una sola corsa di prestigio (Lombardia, sui cui partecipanti mi sembra si sia già disquisito), sfoderando in compenso un Giro d'Italia all'insegna dell'anonimato più totale malgrado anche in quel caso il podio sia stato appannaggio non certo di un alieno, ma del modesto (anche da dopato) Eddy Mazzoleni.

Soprattutto, è il 2010 di Cunego che è un qualcosa di abominevole. 0 vittorie, solo qualche piazzamento nei GT, di cui solo quello di Montalcino al Giro frutto di una reale battaglia sostenuta alla pari con i migliori.

Poi, ribadisco sempre, onde evitare fraintendimenti: non sto dicendo che queste stagioni siano in assoluto fallimentari (il 90% dei corridori darebbe un occhio per fare una stagione vincendo solo il Lombardia), ma non possono essere considerate soddisfacenti se si ha la pretesa di passare per campioni.

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ma un campione ( :lol: ) come lui perchè dovrebbe accontentarsi di semplici piazzamenti? :rolleyes:

Esatto, il problema è il presupposto per cui Cunego è un campione. Quei risultati possono essere positivi per un corridore qualunque, non per un campione. Per dire, se quest'anno Gilbert avesse fatto solo piazzamenti nelle classiche e avesse vinto una tappa al Tour con una fuga da lontano, credo che nessuno si sarebbe anche solo sognato di parlare di stagione positiva.

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Ma in quale universo parallelo per un campione o presunto tale può essere considerata positiva un'annata come il 2006, o il 2007, o ancora e soprattutto il 2010 di Cunego?

Nel 2006 Cunego ha vinto sei corse, di cui nessuna fuori dal territorio nazionale e tutte assolutamente di secondo piano. Al Giro è arrivato fuori dal podio malgrado gli avversari, Basso a parte, non fossero certamente di livello stellare. Al Tour ha fatto una bella 3a settimana, ma non credo che un Tour fuori dalla top 10 e senza successi parziali possa in ogni caso essere considerato sufficiente a salvare la stagione di un "campione".

Nel 2007 ha vinto una sola corsa di prestigio (Lombardia, sui cui partecipanti mi sembra si sia già disquisito), sfoderando in compenso un Giro d'Italia all'insegna dell'anonimato più totale malgrado anche in quel caso il podio sia stato appannaggio non certo di un alieno, ma del modesto (anche da dopato) Eddy Mazzoleni.

Soprattutto, è il 2010 di Cunego che è un qualcosa di abominevole. 0 vittorie, solo qualche piazzamento nei GT, di cui solo quello di Montalcino al Giro frutto di una reale battaglia sostenuta alla pari con i migliori.

Poi, ribadisco sempre, onde evitare fraintendimenti: non sto dicendo che queste stagioni siano in assoluto fallimentari (il 90% dei corridori darebbe un occhio per fare una stagione vincendo solo il Lombardia), ma non possono essere considerate soddisfacenti se si ha la pretesa di passare per campioni.

gigi ma perchè è così difficile non quotare i tuoi post? :mrgreen:

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almeno damiano è pulito

Frasi di questo genere sono uno dei motivi principali per cui Cunego mi è stato fatto venire in odio dai suoi tifosi. Stando ai suoi fan sembra che non sia mai esistito un corridore forte e pulito nella storia del ciclismo, e soprattutto passa l'idea che uno che gli arriva davanti è automaticamente pompato, come se Cunego fosse la massima manifestazione del ciclismo a meno di uso di sostanze dopanti.

In questo momento poi un'affermazione del genere è assolutamente fuori luogo, visto che Cunego è indagato, che è più di quanto si possa dire di molti corridori che in questo momento lo distruggono tanto a livello di classiche (es: Gilbert), quanto a livello di GT (vedi Evans). E se vogliamo far valere il principio della colpevolezza fino a prova contraria, che io rifiuto ma che è esattamente ciò che hanno fatto e fanno da anni i tifosi di Cunego, spacciando per certamente dopati corridori quali Andy e Frank Schleck, Menchov e altri in virtù di semplici sospetti (in alcuni casi neanche vere e proprie indagini come quelle nei confronti dell'Ocana del Triveneto), allora per coerenza dobbiamo etichettare da subito anche Cunego come un prodotto di laboratorio.

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Frasi di questo genere sono uno dei motivi principali per cui Cunego mi è stato fatto venire in odio dai suoi tifosi. Stando ai suoi fan sembra che non sia mai esistito un corridore forte e pulito nella storia del ciclismo, e soprattutto passa l'idea che uno che gli arriva davanti è automaticamente pompato, come se Cunego fosse la massima manifestazione del ciclismo a meno di uso di sostanze dopanti.In questo momento poi un'affermazione del genere è assolutamente fuori luogo, visto che Cunego è indagato, che è più di quanto si possa dire di molti corridori che in questo momento lo distruggono tanto a livello di classiche (es: Gilbert), quanto a livello di GT (vedi Evans). E se vogliamo far valere il principio della colpevolezza fino a prova contraria, che io rifiuto ma che è esattamente ciò che hanno fatto e fanno da anni i tifosi di Cunego, spacciando per certamente dopati corridori quali Andy e Frank Schleck, Menchov e altri in virtù di semplici sospetti (in alcuni casi neanche vere e proprie indagini come quelle nei confronti dell'Ocana del Triveneto), allora per coerenza dobbiamo etichettare da subito anche Cunego come un prodotto di laboratorio.

questa frase esprime perfettamente il mio pensiero

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