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10 anni senza De Andre'


namib

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Oggi, ma ormai è ieri, ricorreva il decimo anniversario dalla morte di Fabrizio De Andrè. Il tutto è stato accompagnato da una lunga puntata di "Che tempo che fa" (nel complesso più che piacevole) alla quale hanno partecipato moltissimi cantautori italiani per commemorare "il genovese". Purtroppo i discorsi sono stati piuttosto banali, e da qui voglio partire: al di là della retorica da televisione, qual'è il pensiero della gente comune su questo grandissimo cantautore?

Esprimete qui i vostri pensieri, raccontate i vostri ricordi, i vostri aneddoti legati a De Andrè, postate i vostri versi preferiti, foto e quant'altro.

A voi il compito di ricordarlo.

fabriziodeandrerg7.jpg

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A me irrita tremendamente il fatto che ora lo amano tutti, da morto. Peccato che, quando era vivo, non era amato proprio da tutti, anzi. Cosa normale, fra l'altro, visto il mondo che cantava e il modo in cui lo faceva.

Spero solo che tutti quelli che qui diranno: "Era un grande. E' un poeta", sappiano, di De Andrè, almeno qualche canzone...

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il più grande cantautore di sempre.. un genio.. lo conosciuto quando avevo circa 15-16 anni sentendo il testamenti di tito e me ne sono innamorato.. trovare una canzone brutta di de andrè credo sia impossibile sono tutte dei capolavori..

quando uscivo in allenamento sull'i-pod avevo solo lui...

Ciao Faber

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me ne sono innamorato nel 1992, il 1° Maggio, quando per la prima :mrgreen: e ultima :cry2: lo sentii dal vivo. Forse uno dei miei primi (nitidi) ricordi. Da quel giorno cominciai ad ascoltarlo e non ho più smesso. Mi ricordo alle elementari, tutti dovevamo portare una canzone del nostro cantante preferito, tra Cristina D'avena, Masini, 883, Raf e non so quali altre ciofeche le maestre attonite si trovarono De André...

Da allora, a fasi alterne lo ammetto (amore che viene e che va), De André è stato fedele compagno, spesso maestro, della mia vita...

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Il grande Faber! Sono contento che anche qui venga ricordato. Splendide canzoni, poesia e acuta intelligenza.

Oltre ai grandi classici, ricordo in particolare Hotel Supramonte, l'album "La buona novella", il doppio in concerto con la PFM e l'ultimo tour, dove insieme a Luvi e Cristiano ha offerto momenti di grande intensità. Ma sono splendide anche Khorakhanè e "Le acciughe fanno il pallone" prese dall'ultimo album, e poi l'album impostato sulla falsariga dell'antologia di Spoon River, di cui non ricordo il titolo ma che contiene pezzi bellissimi come "Un giudice", "Un medico", "Il suonatore jones".

"...e poi se la gente lo sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca, per tutta la vita, e ti piace lasciarti ascoltare...."

Peccato non averlo mai visto dal vivo.

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Mio padre me lo fece ascoltare la prima volta quando avevo 5 anni. Mi ricordo che ascoltai nuvole... Quella voce che diceva:" Vanno, vengono.... " mi faceva paura :). Poi con gli anni cominciai a capire i testi, a ricercare tutte le sue canzoni, anche le meno conosciute; fino ad imparare a memoria i suoi testi. Ieri, davanti alla tv, guardavo lo speciale su rai tre, e cantavo tutte le canzoni, facendo infuriare mia madre che voleva sentire come le cantavano gli ospiti in studio :lol: ....

Grazie Faber.... e come dicevi in Giugno '73: "E' stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati..:" :105:

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A me irrita tremendamente il fatto che ora lo amano tutti, da morto. Peccato che, quando era vivo, non era amato proprio da tutti, anzi. Cosa normale, fra l'altro, visto il mondo che cantava e il modo in cui lo faceva.

Spero solo che tutti quelli che qui diranno: "Era un grande. E' un poeta", sappiano, di De Andrè, almeno qualche canzone...

No comment.....

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non credo fosse particolarmente rivolto a te :dubbio:

La sua affermazione nel complesso è giusta e non mi sembra abbia nulla di offensivo :rolleyes:

Appunto :wink:

Intendevo dire che non c'è bisogno di nessun commento perchè Klaus hagià detto tutto :wink:

Mi scuso se mi avete frainteso :lol:

Però il fatto del poeta..... :dubbio:

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Ha ragione klaus.Ora tutti a definirlo poeta (e lo è) ma quando era in vita non era ben visto,infatti è stato pure schedato per via di una sua canzone che traspariva simpatie sessantottine.anche io credo che non ci sia nullo di offensivo nel post di klaus ne che per una piccola scaramuccia ora si deve leggere tutto quello che scrive come qualcosa di provocatorio.:wink:

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Ha ragione klaus.Ora tutti a definirlo poeta (e lo è) ma quando era in vita non era ben visto,infatti è stato pure schedato per via di una sua canzone che traspariva simpatie sessantottine.anche io credo che non ci sia nullo di offensivo nel post di klaus ne che per una piccola scaramuccia ora si deve leggere tutto quello che scrive come qualcosa di provocatorio.:wink:

deng yù! :rolleyes:

:mrgreen:

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De Andrè scrive in una maniera indescrivibile, riesce ad unire la bellezza del linguaggio poetico con una grande chiarezza d'immagine, cioè fa uso di metafore e artifizi poetici che tendenzialmente complicano la comprensione, invece in lui rimangono molto chiare ed evocative le immagini descritte. Forte, elaborata e comprensibile, così era la sua scrittura, alcuni versi indimenticabili ricalcano a pieno tutto questo:

"e tu che con gli occhi di un altro colore mi dici le stesse parole d'amore"

"con un cucchiaio di vetro scavo nella mia storia, ma colpisco un po' a casaccio, perchè non ho più memoria"

ma le frasi memorabili sono tantissime, le prime che mi vengono in mente sono tratte dal disco di cui non si ricorda il titolo stephen (non al denaro, non all'amore nè al cielo).

"par di sentirlo ancora dire al mercante di liquore, tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?" (il suonatore jones)

"dove sono i generali che si fregiarono nelle battaglie con cimiteri di croci sul petto? dove i figli della guerra partiti per un idea, per una truffa, per un amore finito male? han riportato a casa le loro spoglie nelle bandiere legate strette perchè sembrassero intere" (la collina), è potentissima come frase questa.

era blasfemo e volgare quando non era permesso e quando questo voleva dire avere un legame col proprio popolo, con il proprio seguito, e siccome c'era la censura molto sevara doveva esserlo anche senza le parole adatte.

Era moderno come pochissimi, forse addirittura fuori dal tempo come pochi altri grandissimi (baudelaire, poe e morrison ad esempio) che hanno trovato pochissimi eredi, era rivoluzionaro in politica e in musica, era colto, sia di cultura popolare sia di cultura intellettuale, alla faccia di ora canta e sa scrivere a mala pena il proprio nome.

a me l'ha fatto conoscere mia mamma quando è morto, avevo 10 anni.

551gs1.jpg

via Fabrizio De Andrè, poeta e musicista (Firenze)

non è una grande via, lo so, ma è quella lungo il teatro dei concerti.

Un piccolo aneddoto: quando avevo un gruppetto rock facevamo cover di vari gruppi. Due giorni prima di un concerto proposi di suonare il Suonatore Jones come pezzo di chiusura. Non l'avevamo mai suonato prima, e il cantante (che De Andrè lo conosce anche bene) per pura sfortuna non conosceva quella canzone. Va bè, si fa lo stesso, in un pomeriggio si prepara, tanto poi la gente ci canta sopra e non si sente se si sbaglia.

Arriviamo a chiudere il concerto e annunciamo che suoneremo De Andrè, il poco pubblico è entusiasta. Partiamo con l'introduzione alla tastiera quando per un errore del cantante (che per l'appunto suonava anche la tastiera in quel caso) pigia un tasto sbagliato e parte una musichetta automatica della tastiera (quelle pre-registrate, nel caso un "polka"). Silenzio, vergogna totale. Si riparte. Arriviamo quasi alla fine senza intoppi, quando il cantante scorda improvvisamente la melodia e comincia a cantare a casaccio, stonato, senza ricordare le ultime parole e senza riuscire a metterle in metrica. Il tutto in un silenzio irreale, perchè dopo le prime stonature il pubblico si era ammutolito, la chitarra era leggera e il bassista (io) si sentiva impotente davanti a tanto scempio e non sapeva assolutamente come migliorare la situazione.

A fine concerto è partita una guerra a lanci di scarpe col pubblico.

Figura di merda... :!:

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Era il tour delle Nuvole, un grande disco degli anni 90, al Palasport di Genova Io e il mio amico Corrado ipovedente e grande fans di Fabrizio ci aggiravamo dalle parti del palco ma dalla parte opposta a dove si sarebbe suonato il concerto, all'improvviso lui!!!..... Faber che stava fumando la sua solita sigaretta, incredibile era solo e allora dico a Corrado "dai salutiamolo e tu che parli bene il genovese (io lo capisco ma non lo parlo!!!!) digli quanto è bello trovarlo qua"e così fece, ci fu un dialogo di un paio di minuti molto intenso e in lingua, ci parlò di quanto sia bello per lui ormai sardo tornare a Genova parlammo di un comune amico il compianto Gianni Tassio (la cui vedova ereditando il negozio di dischi in Via del campo ancor ora costudisce la chitarrra di Fabrizio) bella ed esaltante conversazione nella sua semplicità....Ciao Faber.

P.s. Io al contrario di Mario StephenRoche di concerti di de Andrè ne ho veduti alcuni partendo da quello con PFM del 1979 (avevo 18 anni)fino all'ultimo concerto Genovese (al Teatro Carlo Felice ) del Tour Anime Salve.

Nella mia collezione ho tutti i vinili vecchi di Fabrizio più qualche concerto bootlegato ed inedito in cd, ciao

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