10°tappa: Pontremoli-Castel d'Ario
Dopo la due giorni appenninica si riprende con due tappe di pianura: la prima, con la Cisa (16 km, 4.6%) in apertura, porta il gruppo dalla Toscana in Lombardia, nella bassa mantovana.
11°tappa: Legnago-Portogruaro
La seconda tappa per velocisti della settimana è, in pratica, un lungo tavolo da biliardo che attraversa il Veneto per arrivare a Portogruaro. Occasione, anche se non l'ultimissima, da non lasciarsi sfuggire.
12°tappa: Vittorio Veneto-Plan de Corones
Si arriva finalmente sulle Alpi. Dopo aver attraversato tutta la penisola il gruppo affronta la seconda tappa di montagna del Giro. In partenza ci sono alcuni tratti di falsopiano, ma la prima vera salita comincia al km 61 ed è la Forcella Staulanza, 12.5 km al 6.6% di media, con qualche tratto al 15. Dopo il breve strappo (3 km al 7%) di Colle S.Lucia, si arriva a Livinallongo, dove comincia la salita (facile) del Passo di Campolongo, 7.6 km al 5.6%. Dalla vetta ci sono 30 km di discesa leggera fino a Longega di Marebbe, l'inizio del Passo Furcia, 11 km al 7%, che a sua volta dà il via al Plan de Corones, 5 km al 10% con punte oltre il 24%. Si tenta di arrivare in linea dopo l'esperimento, saltato per neve, del 2006.
13°tappa: San Lorenzo di Sebato-Bressanone
Prima cronometro individuale di questo Giro. A prima vista piuttosto facile, è in realtà un continuo susseguirsi di strappetti, discese e falsopiani intervallati da brevi tratti in pianura, fino all'uscita dal centro di Naz-Sciaves. I 2,5 km di discesa possono avvantaggiare o svantaggiare i corridori a seconda delle condizioni meteo, l'importante sarà arrivare a Bressanone con massimo 1'30" di distacco.