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Storia dei Mondiali:Korea e Giappone 2002


Steve

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Ciao dal vostro Steve.Oggi iniziamo a parlare dei precedenti mondiali e partiamo dal piu recente che e quello svoltosi in Korea e Giappone nel 2002.Alla viglia di questi mondiali queste due nazioni avevano svoolto un gran lavoro per poter ospitare al meglio questo torneo cosi prestigioso.L'attesa era tanta e il popolo sognava questo avvenimento.Furono costruiti molti stadi e altri per esempio osaka furono ristrutturati.Iniziando a parlare di calcio partiamo con le Francia ke viene da un mondiale meraviglioso ke e quello vinto nel 98 contro il Brasile 3-0 e anke da uno stupendo europeo vinto ai dannni ahime dell'Italia.Parlando proprio della nostra nazione si respira un'aria ottimistica tanto ke trapattoni lascia dichiarazioni postive e i giocatori si sentono alla grande (vedi Vieri).Le amichevoli erano positive e il buon calcio gia si intravedeva.Noi eravamo nel gruppo G con Ecuador,Croazia,Messico cioe un girone nn difficile come questo in Germania.Tutti danno per favorito il Brasile,la Francia e la nostra formazione.La Germania nn era tanto favorita perke venne da un europeo disastroso e il buon calcio e i giovani scarseggiavano pro poi vedremo una grande nazione in questi mondiali.Alla prossima con le prima partite e le sorprese.Ciao da Steve :cry:

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Ci siamo,iniziano i mondiali ed ecco il 31 maggio alle 13.30 dopo una stupenda inaugurazione inizia l'atteso mondiale.La francia serena forte di uno squadrone e di aver di fronte la matricola senegal.Il senegal presenta molti giocatori dai piedi buoni tipo diouf che militava nel lens poi il buon fadiga prossimo all'inter e bouba diop,camara Henry e molti altrri quasi tutti i Francia giocavano.Inizia la partita e si nota una certa pressione tra i giocatori.La partita e lenta pero a tratti si vede un buon gioco,poi arriva la zampata vincente del senegal con bouba diop.Poi la partita prosegue con la francia in affanno.la partita finisce cosi clamorosamente 1-0 peri senegalesi.Il giorno dopo esattamente 4 anni fa il 1 giugno 2002 alle 8.30 iniziz la seconda giornata e si scontrano irlandae camerun.Due ottimi squadre che fanno parte del gruppo della germania e dell'arabia saudita.il match e subito veloce e intenso senza nervosismi anke se il coach degli irlandesi caccio dal ritiro il famoso lottatore Roy keane.Il risultato si sblocca con mboma e poi l'irlanda raggiunge il pareggio con holland.Poi altri match si giocano sono Daimarca-Uruguay del gruppo a finita 2-1 per i scandinavi e poi germania-arabia saudita finita 8-0.Alla prossima vi svelero tutta la prima settimana mondiale purtroppo ora sono impeganto ma alla prossima cioe stasera o doamni kmattina ci saro e raccontero questo bel mondiale.Ciao da Steve sayoooooooooonaraaaaaaaaaaaaaaaaaa :D .

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cmq amici se volete postare qualche ricordo,emozione(con l'Italia),momenti piu divertenti postate rende il topic piu completo e piu bello.Ciao da Steve.

io sto ancora pensando a moreno però cerco di contenermi altrimenti.....

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Abbiamo parlato dell'inizio del mondiale 2002 continuando a parlare dei match del torneo ke sta entrando piano piano nel vivo.L'attenzione e calda per la nostra nazionale.Parlando prima degli altri gruppi posto i risultati senza perdere tempo prezioso cosi parleremo pou approfonditamente del mondiale italiano.

Nel dettaglio

Data/ris

FRANCIA - SENEGAL 0-1

URUGUAY - DANIMARCA 1-2

DANIMARCA - SENEGAL 1-1

FRANCIA - URUGUAY 0-0

SENEGAL - URUGUAY 3-3

DANIMARCA - FRANCIA 2-0

Classifica

DANIMARCA 7

SENEGAL 5

URUGUAY 2

FRANCIA 1

Nel dettaglio

Data/ris

PARAGUAY - SUDAFRICA 2-2

SPAGNA - SLOVENIA 3-1

SPAGNA - PARAGUAY 3-1

SUDAFRICA - SLOVENIA 1-0

SUDAFRICA - SPAGNA 2-3

SLOVENIA - PARAGUAY 1-3

Classifica

SPAGNA 9

PARAGUAY 4

SUDAFRICA 4

SLOVENIA 0

Nel dettaglio

Data/ris

BRASILE - TURCHIA 2-1

CINA - COSTA RICA 0-2

BRASILE - CINA 4-0

COSTA RICA - TURCHIA 1-1

TURCHIA - CINA 3-0

COSTA RICA - BRASILE 2-5

Classifica

BRASILE 9

TURCHIA 4

COSTA RICA 4

CINA 0

Nel dettaglio

Data/ris

COREA DEL SUD - POLONIA 2-0

STATI UNITI - PORTOGALLO 3-2

COREA DEL SUD - STATI UNITI 1-1

PORTOGALLO - POLONIA 4-0

POLONIA - STATI UNITI 3-1

PORTOGALLO - COREA DEL SUD 0-1

Classifica

COREA DEL SUD 7

STATI UNITI 4

PORTOGALLO 3

POLONIA 3

Nel dettaglio

Data/ris

IRLANDA - CAMERUN 1-1

GERMANIA - ARABIA SAUDITA 8-0

GERMANIA - IRLANDA 1-1

CAMERUN - ARABIA SAUDITA 1-0

CAMERUN - GERMANIA 0-2

ARABIA SAUDITA - IRLANDA 0-3

Classifica

GERMANIA 7

IRLANDA 5

CAMERUN 4

ARABIA SAUDITA 0

Nel dettaglio

Data/ris

ARGENTINA - NIGERIA 1-0

INGHILTERRA - SVEZIA 1-1

SVEZIA - NIGERIA 2-1

ARGENTINA - INGHILTERRA 0-1

NIGERIA - INGHILTERRA 0-0

SVEZIA - ARGENTINA 1-1

Classifica

SVEZIA 5

INGHILTERRA 5

ARGENTINA 4

NIGERIA 1

Nel dettaglio

Data/ris

CROAZIA - MESSICO 0-1

ITALIA - ECUADOR 2-0

ITALIA - CROAZIA 1-2

MESSICO - ECUADOR 2-1

MESSICO - ITALIA 1-1

ECUADOR - CROAZIA 1-0

Classifica

MESSICO 7

ITALIA 4

CROAZIA 3

ECUADOR 3

Nel dettaglio

Data/ris

GIAPPONE - BELGIO 2-2

RUSSIA - TUNISIA 2-0

GIAPPONE - RUSSIA 1-0

TUNISIA - BELGIO 1-1

TUNISIA - GIAPPONE 0-2

BELGIO - RUSSIA 3-2

Classifica

GIAPPONE 7

BELGIO 5

RUSSIA 3

TUNISIA 1

ho postato i risultati cosiu per poter concentrarmi e spiegare domani i retroscena,i commenti degli azzurri e i risultati dela prima fase.Graziea domani ciao da Steve :D cmq se nn vi piace cosi come faccio racconta match per match qundi postate a domani ciao da Steve :D .

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Dopo aver inserito i risultati degli altri match ora parliamo dell'Italia.L'atmosfera prima del match con l'ecuador è insolita perke è tranquilla tanto ke Bobo vieri lascia dichiarazioni confortanti dicendo"siamo piu forti del 98" e anke Trapattoni dice ke la squadra e forte e tranquilla come anke Totti e Inzaghi che dicono ke nn ci saranno problemi di turnover con gli altri compagni.I giornalisti dichiarano di tutto di tutto perke queste dichiarazioni sono preziose per il loro lavoro.Tra i favoriti alla vittoria di sta coppa tanto sognata c'e anke l'Italia.Arriva il giorno dell'inizio del mondiale e per anticiparvi sulle squadre ke dovrà incontrare vi faccio una piccola digressione.Iniziamo dall'Ecuador ke per la prima volta si e qualicata alla coppa del mondo giocando nelle qualificazioni un ottimo calcio anke se paga il fatto di essere alla prima partecipazione ad un evento importantissimo.I suoi giocatori chiave sono Tenorio attaccante e Ulises De La Cruz ke giocava allora con l'aston Villa in Inghilterra cmq c'e da dire ke e un buon terzino ke pero ha un po deluso.Continuando nel raccontare gli avversari parlaimo della Croazia ke nel precedente mondiale a questo nel 2002 ha raccolto un grandissimo 3 posto alla sua prima partecipazione al mondiale nel 98.I suoi giocatori chiave sono prima di tutto un Rapaic scatenato e altri tipo Tudor,Srna emolti altri ke nn sono famosi pero giocano un buon calcio e hanno gioco di squadra.poi infine parlaimo del Messico che e oramia all'ennesima partecipazione a questo torneo ed e oramai esperta.Esprime un buon gioco e c'e da dire ke è veramente migliorata tanto ke ora è entrata tra i primi 10 del ranking mondiale.Ed eè stata testa di serie ai sorteggi dei mondiali 2006.I suoi giocatori chiave sono l'onnipotente Jared Borghetti,Arellano,il giovane Fonseca poi il forte difensore neo campione d'europa col Barça Marquez che allora militava con il Monaco.Quindi che c'e da dire di piu,ke sicuramente e piu facile di quello che abbiamo ai mondiali 2006 pero sempre difficile.Alla prossima con i tre match dell'italia e le emozioni, le gioie, le delusioni di questa prima fase.Ciao da Steve :D Cmq fatemi sapere se vi piace postate commenti e postate se siete interessati a qualcosa ke posso approfondire.Postateeeeee :D .

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3 giugno 2002 - Finalmente in campo. L'attesa è durata molto, ma questo Mondiale è cominciato nel migliore dei modi: la vittoria per 2-0 sull'Ecuador ci permette di guardare con fiducia al resto della fase qualificatoria.

L'Italia è partita con il piede giusto. Del resto Trapattoni lo aveva detto: il rischio più grosso che corriamo è quello che la partita si addormenti. L'Ecuador avrebbe avuto buon gioco a quel punto ad attendere sornione il momento giusto per cercare di piazzare la zampata. Non è stato così: la pressione azzurra è stata alta sin dal primo minuto e il primo gol di Vieri al 7' ha subito rovesciato la logica dell'incontro. A quel punto è stato l'Ecuador a dover uscire dal suo guscio per cercare di mettere in difficoltà l'Italia, ma questo non è compito facile, specialmente per uno schieramento come quello ecuadoriano che è partito per fare un'altra partita e che in avanti non ha la velocità e gli spunti per mettere in difficoltà i nostri. E infatti è stata l'Italia ad avere buon gioco potendo aspettare l'Ecuador e colpire con un contropiede da manuale, ancora con Vieri.

Il secondo tempo è partito al rallentatore, con un Italia che non aveva motivo di spingere e un Ecuador che faticava a trovare lo stimolo a cercare di scardinare la troppo impenetrabile difesa azzurra. Trapattoni faceva di necessità virtù e a partire dal 19' cominciava a far rifiatare i suoi con tre sostituzioni (Di Livio per Doni, mai molto brillante, Gattuso per Di Biagio e Del Piero per Totti). Gattuso e Di Livio a centrocampo erano il sigillo definitivo sul risultato al quale, comunque, anche l'Ecuador sembrava rassegnato da tempo.

Da sottolineare infine come non avesse torto Trapattoni a preoccuparsi del terzino destro Ulisses De la Cruz. Dai suoi scatti improvvisi e dalle sue discese in profondità sono nate le azioni più pericolose degli ecuadoriani. Buono l'esordio per tutti, dunque, Trap in testa.

Intanto c'e da dire ke il messico batte la croazia con una buona prestazione con un goal di blanco al 15 minuto del secondo tempo.L'Italia parte col piede giusto pero dopo nn sara tanto bello pero c'erano speranze.Ciao da Steve :D

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Parliamo ora del secondo match dopo quello con ecuador ora quello con la croazia e ora via ai commenti.Gol di Vieri al 10' della ripresa, pareggio di Olic al 28' e raddoppio di Rapaic al 31'. Due gol parsi regolari annullati agli azzurri e palo clamoroso di Totti.

IIBARAKI (Giappone), 8 giugno 2002 - Si sapeva che quella con la Croazia non sarebbe stata una passeggiata, ma dopo il disastro nella partita d'apertura contro il Messico lo spauracchio croato sembrava esorcizzato. E invece no. L'Italia ha sofferto a lungo il gioco dei croati anche se alla fine la sconfitta penalizza oltre i demeriti la squadra di Trapattoni. Sul 2-1 finale pesano i due gol apparsi regolari annullati agli azzurri e ora la gara col Messico diventa decisiva sia per il passaggio del turno che per il primo posto nel girone.

La partita si è mostrata subito per quello che era: ostica. Passati i primi 5' in cui l'Italia impone il proprio gioco ed è pericolosa in avanti, è la Croazia a crescere più degli azzurri. La squadra di Mirko Jozic trova il suo assetto in campo, fissa la marcatura di Tomas arcigna e ruvida su Totti e comincia a giocare bene la palla in avanti. Come previsto Boksic sta in mezzo a fare la boa, Vugrinec e Rapaic salgono e si inseriscono dalle fasce; si scambiano e dialogano bene. Il loro movimento e gli scambi precisi fanno perdere i punti di riferimento alla nostra difesa in più d'una occasione ed è fortuna oltre che bravura di Buffon se in una di queste occasioni la Croazia non passa in vantaggio. In tutto questo quadro va a inserirsi anche l'infortunio di Nesta che, oltre a sottrarre qualità ed esperienza al reparto difensivo, "brucia" a Trapattoni un cambio.

Una situazione complicata che non si vede come Trapattoni possa sbrogliare nell'intervallo. Probabilmente ci vuole un cambio, fuori Doni e dentro qualcuno che provi a inserirsi meglio nel gioco azzurro. Invece il Trap tenta solo una mossa a sorpresa, quella di rimandare in campo Vieri con la maglia di Inzaghi: la prima sostituzione virtuale nella storia di un Mondiale. Se ne accorgono, non va, Vieri è costretto a rimettersi la sua maglia. Nonostante l'assenza di cambiamenti la partita assume subito un aspetto diverso. L'Italia aggredisce la Croazia ed è subito pericolosa. Trova anche il gol con Vieri, ma una svista madornale del guardalinee ne decreta l'annullamento. Non importa. L'Italia ci riprova a testa bassa e l'insistenza è premiata, ancora con Bobo Vieri su cross di Doni. Aveva visto lungo il Trap, ancora una volta. Si tira il fiato, l'incubo sembra scacciato, e invece deve ancora cominciare. La Croazia non molla, insiste in avanti quando i nostri cominciano a vedere il traguardo. Materazzi non è Nesta e Olic al 28' ne approfitta. L'1-1 pare già brutto, ma nel giro di 4' Trapattoni e i suoi cominceranno a sognarlo come una meta irraggiungibile. Ancora un'azione veloce sulla fascia destra, ancora lo zampino di Materazzi che questa volta non riesce ad opporsi a Rapaic. Il palo respinge a una magia di Totti al 42' su punizione e il guardalinee dice ancora no, questa volta a Inzaghi al 47'. Di nuovo sospetto. Alla fine è una partita stregata, finisce così. E' 2-1 e adesso bisogna pregare e vincere con il Messico.

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Azzurri a un passo dall'eliminazione. Messico in rete con Borgetti al 35'. Poi nella ripresa pareggia Del Piero al 40' e la Croazia perde. L'Italia passa agli ottavi. 13 giugno 2002 - Le abbiamo provate veramente tutte, ma non ce l'abbiamo fatta. L'Italia nonostante il largo impegno profuso non è riuscita a farsi eliminare dal Mondiale 2002. A salvarla non sono state le magie di Totti o i gol di San Vieri, ma l'Ecuador che ha prima accettato di farsi rifilare due gol nel match d'esordio dai nostri e altrettanti dal Messico, poi ha deciso di chiudere le saracinesche con la Croazia. Il gol di Del Piero al 40' è servito "solo" a darci 5 minuti di sollievo (gli ultimi 5) e a dimostrare che almeno un giocatore che ha saputo non perdere la testa in questa serata stregata c'è stato, ed è stato proprio lui.

Per il resto quella che s'è visto in campo è stata un'Italia confusa e pasticciona. Avevamo detto che un rischio che si correva era quello di giocare la partita della paura. Ci eravamo dimenticati dell'eccesso di foga. I nostri partono con le idee confuse. Sono pericolosi, ma non fanno gioco. Totti in particolare cerca troppo la conclusione personale e troppo poco il dialogo con Vieri e Inzaghi. Sì, è vero, c'è anche sfortuna, ci sono anche tiri che sfiorano il palo, ma non ci si può più appellare a questo. L'Italia non fa gioco e questo è quello che conta. Non fa il gioco che deve fare. Va bene lasciare il possesso di palla all'avversario, ma quando si conquista il pallone poi bisogna anche sapere cosa farne. I lanci lunghi per le nostre punte sono un'arma spuntata in nove casi su dieci. E quando non lo sono la fortuna non ci aiuta. E' soprattutto Totti a mancare. Manca al centrocampo che avrebbe bisogno di ordine e geometrie e manca all'attacco dove non serve tanto l'uomo in più, quanto l'uomo che sappia fare gioco. Ma l'uomo in questione, Francesco Totti, questa sera ha lasciato negli spogliatoi la corona di ottavo re di Roma e il bastone del comando. Non dirige l'orchestra, ma cerca di fare il primo violino. Ma non gli riesce e stecca. Il Messico invece segna con Borgetti nell'unico tiro scoccato verso la porta italiana.

Il secondo tempo non è meglio. Trapattoni gioca la carta Montella per un Inzaghi che di certo non è il peggiore in campo. Ma bisogna segnare e quindi bisogna trovare una chiave diversa per espugnare il fortino messicano. La ricetta non è quella giusta e la sofferenza continua. Per nulla alleviata dalla notizia che sull'altro campo l'Ecuador sta vincendo 1-0, risultato che, incredibilmente ci qualifica anche con la sconfitta. Soffriamo molto a sinistra e Trapattoni cerca di metterci una pezza, toglie Panucci e butta nella mischia Coco, uno che copre meno, ma dà qualche garanzia in più in fatto di velocità sulla fascia. Gli azzurri ora giocano un po' meglio, e l'asse del gioco si sposta più verso la porta difesa da Oscar Perez, ma l'assedio, anche quando è tale, non porta frutti. Poco dopo la mezz'ora arriva il momento di Del Piero. Esce Totti tra i fischi. E' la mossa, se non giusta, almeno benedetta. Ale mette il cuore dentro le scarpe e lascia una scia di rabbia che gli va da dovunque. Il gol premia la sua costanza.

intanto grazie all'ecuador passiamo perche hanno battuto i croati per fortuna per il mondiale non è all'altezza dei croati.A dopo con le eliminazioni di Francia e Argentina clamorose.Ciao da Steve e buona domenica a tutti :D

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Adesso parliamo di come Francia prima e poi Argentina poi cono state eliminate attraverso i tre match della fase spiegandone i motivi.

I campioni del mondo battuti da un gol di Bouba Diop. Malgrado i due pali di Trezeguet ed Henry, gli africani, trascinati da Diouf, non hanno rubato nulla.

SEUL (Corea del Sud), 31 maggio 2002 - Pronti via e la sorpresa è servita. Scatta il primo Mondiale del millennio e la Francia campione perde contro un generosissimo Senegal, complicandosi subito la vita in un girone che, con Uruguay e Danimarca in agguato, rischia ora di farsi durissimo. Riduttivo chiamare in causa l'assenza di Zidane, malgrado l'evanescenza di Djorkaeff. Più che perderla la Francia, la partita l'ha vinta il Senegal a centrocampo (forse Makelele sarebbe servito), esaltato in attacco dalle accelerazioni di Diouf, talmente veloce da finire sette volte in fuorigioco, ma capace di far girare la testa a Lebouf e Desailly. Unica, magrissima consolazione il fatto che la Francia perdendo abbia esaltato il proprio bistrattato compionato nazionale. In Division 1 giocano infatti 20 dei 23 convocati senegalesi, contro i soli due francesi...Lemerre non cambia la Francia per l'assenza di Zidane. Confermato il 4-2-3-1, con Wiltord a destra, Djorkaeff a fare (almeno, a provarci) lo Zidane ed Henry che balla tra i due e Trezeguet, punta unica. L'abbronzatissimo Metsu schiera invece un 4-5-1 che esalta l'esplosività della punta Diouf e degli esterni Fadiga (più che i gioielli, è bravissimo a rubare il tempo all'avversario) e Ndiaye. Proprio in mezzo al campo i campioni del mondo subiscono troppo nel primo tempo. Vieira e Petit vanno in apnea contro gli scatenati africani, anche perché Djorkaeff, ma soprattutto Wiltord, non trovano quasi mai la posizione. Sfondare in mezzo diventa impossibile, quindi i Bleus ci provano con le sovrapposizioni esterne dei terzini Thuram e Lizarazu, ma i pochi cross dal fondo non fanno che esaltare la forza fisica e il senso della posizione dei due centrali Diatta e P. Diop. Dopo un inizio ripresa troppo simile al primo tempo, Lemerre si gioca la carta Dugarry per Djorkaeff. L'ex milanista dà in effetti più peso all'attacco francese, il Senegal soffre, ma non abbassa mai la guardia. Complice l'inevitabile calo di Diouf e Fadiga, la Francia alza il baricentro e mette alle corde l'avversario, ma trova raramente le accelerazioni che mettano davvero in affanno Sylva (ottime alcune sue parate nel finale) e i quattro difensori. Il Senegal può sognare la storica qualificazione, mentre per i galletti la sfida del 6 giugno contro l'Uruguay diventa già un bivio senza ritorno.

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Un gol di Batistuta nella ripresa decide la sfida contro gli africani. Partita bella e frizzante, che esalta Veron, trascinatore della squadra.

IBARAKI (Giappone), 2 giugno 2002 - Argentina! Se il buongiorno si vede dal mattino, allora vuol dire che i sudamericani sono sulla buona strada. A Ibaraki battono 1-0 la Nigeria grazie a un gol di Batistuta, al termine di una bella gara, ben giocata da entrambe le squadre. A sottolineare che vincere contro gli africani è molto più difficile di quello che si possa pensare.La novità la propone subito Marcelo Bielsa. Il c.t. argentino in difesa schiera Placente al posto di Ayala, perché gli assicura folate sulla fascia. In attacco c'è Batistuta (lo aveva detto) che faceva tridente con Lopez e Ortega, anche se il romanista è schierato qualche metro più in su. Il silenzioso e attento c.t. della Nigeria, Onigbinde, conferma tutto: un 4-3-1-2 con Kanu a fare da trequartista.La partita viene giocata con grande attenzione tattica. Gli argentini mettono subito sotto pressione i nigeriani che subiscono soprattutto il gioco sulla sinistra del fluidificante Sorin. Batistuta c'è e lo dimostra in almeno un paio di occasioni. La Nigeria soffre un po', ma una volta prese le misure risponde con i fatti. Gli africani sono palleggiatori formidabili. Fra tutti spicca Yobo, splendido quando in velocità mette in condizione Aghahowa e Ogbeche di spaventare Cavallero. L'Argentina sfiora il gol, subito imitata dalla Nigeria. Veron sale in cattedra, inventa come sa fare, ma raramente le punte si fanno trovare pronte, a cominciare da Claudio Lopez. Intuitiva la mossa di Bielsa di accentrare Ortega, che aggiunge qualità alla manovra d'attacco e più libertà di movimento a Batistuta.Ed è proprio il laziale la prima vittima di Bielsa che gli preferisce nella ripresa Kily Gonzalez. La Nigeria perde subito il claudicante Kanu; lo rileva Ikedia. L'Argentina ripete la partenza fuminea dei primi 45', spreca con Batistuta e tiene in mano la partita. Ancora una volta la squadra africana riesce a scuotersi, ma questa volta i biancocelesti non si fanno schiacciare dalla forza fisica di West e compagni, anche se la difesa spesso si fa trovare impreparata davanti alle imprevedibili evoluzioni nigeriane. La differenza comunque c'è e si vede. Prendete Veron: incredibile l'ex laziale, capace di rifornire senza sosta i compagni di squadra, fino a imbeccare Batistuta che infila alla sua maniera il felino Shorunmu. Poi Batigol lascia a Crespo, così come Veron aveva regalato la sua posizione al giovane Aimar. I verdi d'Africa spingono, ricamano trame belle e pericolose, ma nulla si può contro lo strapotere argentino. Per Bielsa la strada è ora in discesa.

Tutto sommato l'inizio e buono pero ne vedremo delle brutte per la seleccion alla prossima ciao da Steve :D e scrivete.

Buona domenica e buonissime e ottime vacanze raga.

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Parlo della Francia ke ha perso a sorpresa contro il Senegal nel match inaugurale e contro l'Uruguay deve pareggiare.Vediamo com'è finita.

I campioni del Mondo rimangono in 10 nel primo tempo per l'espulsione di Henry e non vanno oltre lo 0-0 con l'Uruguay. Il rischio di esclusione è ora alto.

BUSAN (Corea del Sud), 6 giugno 2002 - Francia e Uruguay pareggiano 0 a 0 e restano appese a un filo di speranza, il verdetto per i campioni in carica e i sudamericani sarà affidato al confronto con Danimarca e Senegal. I francesi dovranno battere la Danimarca con almeno due gol di scarto se vogliono ottenere la certezza di qualificazione al turno successivo. Partita brutta, nella quale sbagliano un po' tutti: la Francia che non concretizza subito la partenza a razzo, l'Uruguay che non sfrutta la superiorità numerica che gli concede l'arbitro dal 25' del primo tempo, il direttore di gara che espelle giustamente Henry per un'entrata a piedi uniti su Romero, ma poi grazia all'uruguagio Dario Silva per un fallaccio esattamente uguale a quello del francese.

Francia e Uruguay si giocano gran parte delle loro chance in questa gara e Lemerre, che deve fare ancora a meno di Zidane, sceglie un assetto sbilanciato con un 4-3-3 dove Micoud svolge il ruolo di vertice avanzato di un triangolo di centrocampo con Petit a sinistra e Vieira a destra. In attacco il terzetto formato da Wiltord a destra, Trezeguet al centro e Henry a sinistra. Pua Sosa schiera una difesa a tre con Montero al centro, Sorondo a sinistra e Lembo a destra. Centrocampo a quattro e Recoba alle spalle delle punte Dario Silva e Abreu.

In realtà i sudamericani tengono molto basso il baricentro del gioco, con Varala e Rodriguez spesso sulla linea di difesa a formare un 5-3-2. Il primo tempo è spigoloso e francamente brutto, si riassume nella cacciata di Henry e nella mancata espulsione di Dario Silva. La ripresa, invece, offre più emozioni. La Francia si sbilancia e i sudamericani provano a infilarla in contropiede. Recoba, però, non è in giornata e spreca due occasioni, imitato più tardi da Magallanes.

I transalpini cercano di barcamenarsi fra la ricerca del vantaggio e la preoccupazione di non scoprirsi troppo. Wiltord è un furetto che corre e gioca facendo la spola fra centrocampo e attacco. Lizarazu spinge sulla sinistra, ma il piano di Lemerre non prende forma. Sull'altro versante, buona prova di Montero, ben coadiuvato da Sorondo e Lembo. Quel che manca all'Uruguay è la fantasia di Recoba. Abreu non è un fulmine di guerra e Dario Silva appare troppo nervoso. Ora tutto è rinviato, ma per nessuna delle due squadre sarà facile proseguire in questo Mondiale. Invece Danimarca-Senegal finisce 1-1 e rende un po piu difficili le situazione per i Galletti Chante Clair eheh :D .Ciao alla prossima con il secondo match della prima fase dell?Argentina che sono partiti alla grande.Ciao da Steve :D

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Ciao da Steve :wink: .Adesso parliamo del secondo match dell'Argentina contro l'Inghilterra dopo aver esordito alla grande contro i nigeriani. Un rigore di Beckham decide la sfida più attesa del gruppo F. Batistuta e compagni si svegliano tardi e dovono battere la Svezia per approdare agli ottavi.

SAPPORO, 7 giugno 2002 - Dopo l'esordio sofferto contro la Svezia, ecco il ruggito dei leoni. Grazie a un rigore trasformato da Beckham allo scadere del primo tempo l'Inghilterra vince (1-0) la delicata sfida con l'Argentina, una delle più attese del Mondiale, e ipoteca la qualificazione agli ottavi. Nei guai invece la nazionale biancoceleste, che ora dovrà battere la Svezia nell'ultima partita del girone per passare il turno.Nel Sapporo Dome che sembra un gigantesco lettore di compact disc, la tensione è visibile a occhio nudo. Bielsa vuole solo certezze e così schiera Kili Gonzalez al posto di Claudio Lopez. Eriksson, in quella che considera la partita più importante della sua carriera, conferma tutto anche se al 20' del primo tempo deve sostituire l'infortunato Hargreaves con Sinclair. Una manata di Batistuta, subito dopo il fischio di Collina, fa capire che i nervi sono tesi al punto giusto. La fluida manovra degli argentini, che dipendono dalla luce di Veron, mette subito sotto i britannici. Soffre molto Ashley Cole la marcatura su Batistuta che appare in giornata. Il romanista svaria da un polo all'altro del campo: in attacco come in difesa. Ma l'Argentina dopo avere sfiorato il gol con Kili Gonzalez, si affloscia smarrendosi in giocate prevedibili, direttamente proporzionali ai dubbi di Veron che, dopo il guizzo iniziale, subisce un calo di luce. Non bastano Zanetti da una parte e Kili dall'altra per intimorire la barriera difensiva inglese che ostenta sicurezza. Anzi, è proprio dalla retroguardia che parte il contropiede: miccia innescata per Owen che colpisce il palo dopo avere beffato Placente e Samuel. Capitan Beckham detta le regole: smista palloni e ordini perentori. Soprattutto segna il rigore concesso da Collina per un fallo di Pochettino su Owen.Funziona tutto a meraviglia nella squadra di Eriksson. Sinclair e Cole in raddoppio dominano la fascia sinistra; Scholes è insuperabile, la difesa è rocciosa e molto italiana. Bielsa non ne può più: nella ripresa toglie Veron e offre la platea ad Aimar. Poco dopo gioca la carta Crespo che rileva un contrariato Batistuta. Eriksson innesta invece l'esperienza di Sheringham che ringrazia per la fiducia sfiorando il raddoppio, già sbagliato qualche attimo prima da Owen. Dimenticate le verticalizzazioni, i cambi di fronte da destra a sinistra. L'Inghilterra gioca arroccata in difesa, pressata dagli argentini che ci provano in tutti i modi. Bielsa sposta il baricentro in avanti e invita anche i difensori a colpire. Pochettino si vede negare da Seaman il pareggio. Non è proprio giornata: meglio il rock del tango. L'Inghilterra c'è, gioca corto, soffre ma resiste. Crollano Simeone, Ortega con i suoi gesti tecnici inutili e tutta la squadra sudamericana. L'Inghilterra è quasi agli ottavi, le basterà solo un pareggio con la eliminata Nigeria: l'Argentina deve solo vincere con la Svezia.Intanto nell'altro match i svedesi sconfiggono la Nigeria 2-1.

A dopo con gli ultimi match di Francia e Argentina con le loro clamorose eliinazioni. Ciao da Steve :D

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Vi ricordo amici ke dopo aver parlato della clamorose eliminazioni di Francia e Argentina parliamo del cammino dell'Italia e delle altre nazioni nella seconda fase dagli ottavi intendo e ci soffermeremo soprattutto alla oramai storica partita tra Corea del Sud e Italia.A dopo e ciao da Steve :wink:

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Eccoci ritornati sul bello per noi italiani mondiale della Francia.Terzo match,la Francia deve vincere contro i danesi(odiati dopo il biscotto di euro 2004 2-2 contro Svezia).

I campioni del Mondo lasciano la manifestazione, battuti anche dalla Danimarca per 2-0 con gol di Rommedahl e Tomasson. Due pali dei francesi.

INCHEON, 11 giugno 2002 - Adieu Francia. I Bleus abdicano davanti alla Danimarca che vince 2-0. Rommedhal nel primo tempo e Tomasson nella ripresa eliminano i campioni del mondo in carica. C'è anche molta sfortuna per due pali colpiti da Desailly e Trezeguet, ma i campioni del Mondo uscenti non hanno mai dato l'impressione di riuscire nella grande impresa di battere con due gol di scarto una quadrata Danimarca. I gol: al 22' del primo tempo Rommedahl tutto solo in area raccoglie un cross dalla destra e fulmina di destro Barthez. Al 22' della ripresa cross basso da sinistra di Gronkjaer e Tomasson, forse commettendo fallo su Desailly, infila di destro il portiere francese. Il c.t. danese Olsen cambia tutto, infoltisce il centrocampo, lascia Gronkjaer in panchina e schiera un'unica punta, pronta a essere supportata. La novità della Francia è Zinedine Zidane: coscia sinistra avvolta da una spessa benda, ma bacchetta della regia ben salda nelle mani. E' partita della vita, lo si capisce subito. I Bleus partono in quarta. Zizou smista palloni alla sua maniera, ma è intermittente; gli manca la gamba d'appoggio, quasi danza con il pallone fra i piedi. La Danimarca è tatticamente impenetrabile: neanche uno straccio di spazio, tutto calcolato, schemi studiati a memoria. Ci si chiede perché Lemerre abbia dato fiducia a Dugarry, uomo sì di esperienza, ma tatticamente inutile. Meglio Trezeguet che dialoga a meraviglia con Zidane, e Wiltord, capace di velocizzare la manovra in ogni reparto del campo. Ma i danesi calcolatori rallentano il ritmo, giochicchiano a centrocampo per poi ripartire sulle fasce. Nasce così il gol di Rommedahl che infila Barthez con un esterno destro. I Bleus accusano. Feriti nel cuore sfiorano due volte il pareggio; Zidane cerca soluzioni personali, ma là dietro la Danimarca è una linea Maginot. E con la Francia che si allunga inevitabilmente, il contropiede danese si innesca. Lemerre è impietrito: alla fine del primo tempo la Francia campione del mondo è fuori. Per passare deve fare tre gol.

Morten Olsen nella ripresa dà fiducia a Gronkjaer e torna alle due punte. Nella Francia Dugarry e Wiltord giocano più vicini a Trezeguet, ma l'ex milanista non ingrana. Finalmente Lemerre lo sostituisce con Cissé. La differenza si vede. Il giovane bomber è la mina vagante sulla sinistra e con lui tutta la Francia si rivitalizza. Ma i danesi, che hanno in Tofting e Rommedahl barriere insormontabili a centrocampo, non mollano e psicologicamente sovrastano i transalpini. Ed è così che vanno al raddoppio, con la consueta galoppata di Gronkjaer sulla sinistra che invita al gol Tomasson, forse falloso su Desailly. Bleus annichiliti, ma orgogliosi. Al punto da sfiorare ripetutamente il gol: clamorosa la traversa di Trezeguet, dopo quella su angolo di Desailly. Potremmo stare qui ore a parlare di sfortuna; dell'infortunio dell'impagabile Zidane. Delle squalifiche di Petit e Henry. Ma non bisogna togliere nulla alla Danimarca che ha conquistato meritatamente il biglietto per gli ottavi.

Intanto il senegal pareggia e passa agli ottavi alla sua prima partecipazione.

Intanto l'Argentina deve sfidare gli ossi durissimi Svedesi e devono vincere per forza per passare e vediamo com'è andata.

I sudamericani pareggiano nei minuti finali con Crespo il gol del vantaggio di Svensson. Ma non basta. I nordici, primi nel girone, negli ottavi affrontano il Senegal.

MIYAGI (Giappone), 12 giugno 2002 - Anche l'Argentina saluta la coppa del Mondo: gli uomini di Bielsa hanno pareggiato con la Svezia nella gara decisiva del girone di qualificazione e raggiungono la Francia tra le grandi deluse dal Mondiale. Per i sudamericani era praticamente indispensabile vincere: hanno invece pareggiato e dopo il gol su punizione di Anders Svensson al 14' del secondo tempo è arrivato il pareggio di Crespo su azione susseguente un rigore fallito da Ortega al 43'. La sconfitta inglese fa quattro vittime nell'Argentina: Bielsa lascia in panchina Veron, Simeone, Kily Gonzalez e Placente, sostituiti da Aimar, Almeyda, Claudio Lopez e Chamot. Risultato: i biancoazzurri spingono come forsennati per la prima mezz'ora, sfiorano il gol con Sorin, rifiatano nel quarto d'ora finale del primo tempo, che si chiude con un nulla di fatto, risultato che condannerebbe l'Argentina all'eliminazione. La Svezia, priva dell'infortunato Ljungberg e del suo insostituibile contributo di fantasia, appare compatta e granitica fin dai primi minuti: per nulla sorpresa dall'avvio veemente degli avversari, si adegua subito a una gara di puro contenimento. Anzi, forse aveva pure messo in preventivo qualche sacrificio in più.

Perché gli argentini corrono e creano, ma raramente si fanno davvero pericolosi, un po' per la scarsa concretezza dei loro attaccanti (Lopez su tutti), un po' per la loro imprecisione, un po' per lo scarso apporto di Ortega, davvero un uomo in meno. Gli svedesi sono abili nel chiudersi con ordine e precisione, mentre appaiono troppo passivi nella fase offensiva: quand'anche ne avrebbero la possibilità, non provano a mantenere il possesso di palla o a impostare qualche azione offensiva degna di tal nome. Paradosso nel finale: in una gara sostanzialmente corretta e priva di ammoniti per tutto il primo tempo, si registra però un'espulsione, con Caniggia che a tempo scaduto viene cacciato dalla panchina.

Sorprendente l'inizio della ripresa: tutti si aspettano un'Argentina di nuovo a testa bassa, la Svezia cala invece il jolly, inventando una partenza sprint che sorprende Bielsa & C. Il c.t. argentino manda in campo Crespo al posto di Batistuta, ma il gol è svedese e arriva al 14', su una punizione calciata da Anders Svensson. Bielsa a questo punto sconfessa tutte le sue scelte iniziali e manda in campo Veron e Kily Gonzalez, affidando loro le speranze di rimonta argentine. Ma i sudamericani hanno perso il piglio autoritario della prima frazione di gioco, la Svezia ora ribatte colpo su colpo in avanti. La gara si fa aperta e spettacolare, col passare dei minuti cresce il forcing di un'Argentina che deve giocarsi il tutto per tutto. Al 42' la scena madre: Ortega è atterrato da Jonsson in area. Calcio di rigore. Lo stesso Ortega si fa parare il tiro da Hedman, ma è pronto Crespo per il tap-in. I biancoazzurri si scaraventano in avanti, ma non succede più nulla, e l'1-1 finale premia la Svezia, che domenica negli ottavi incontrerà il Senegal. Argentina come la Francia: le due grandi favorite hanno già finito l'avventura mondiale.

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A dopo amici con il racconto della fase finale con il mondiale che entra nel vivo dopo una lunghissima fase iniziale e mi concentrerò soprattutto sull'ottavo di finale tremendo per l'Italia.Ciao da Steve :wink:

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Dopo vi sveleremo come sono finiti gli altri ottavi e parleremo della sorpresa Senegal ma prima voglio parlare e discutere con voi dell'eliminazione clamorosa dell'Italia contro i coreani a Daejeon. Nei supplementari la Corea beffa l'Italia: Seol aveva pareggiato all'88' il gol di Vieri. Poi viene espulso Totti e gli azzurri in 10 si arrendono al 116'.

DAEJEON (Corea del Sud), 18 giugno 2002 - Un incubo rosso. Lo stadio di Daejeon è un incubo rosso e questa partita stregata, maledetta e dannata è il suo naturale prodotto. L'Italia esce dal Mondiale con la rabbia nel fegato. Rabbia per aver buttato via una partita dominata contro una squadra che è riuscita a fare veramente poco nei 90' davanti alla porta di Buffon. Rabbia e tristezza per aver lasciato questo Mondiale nel peggiore dei modi, con un ombra di sfortuna (e soprattutto ripetuti torti arbitrali) che ci ha perseguitati fin dalle prime partite.

Il primo tempo comincia nel peggiore dei modi: con una ammonizione a Coco dopo pochi secondi e, soprattutto, con un rigore per la squadra di casa dopo 4'. In realtà ci stavano entrambi, ma il timore che l'arbitro parta condizionato dalla cornice ambientale è, se non giustificato, quanto meno umano. Il rigore poteva essere la cartina di tornasole della partita. Se Ahn lo avesse segnato probabilmente staremmo raccontando di un'altra partita, magari di non diverso segno finale, ma di certo diversa nel suo svolgimento. Buffon ha impedito che così fosse e la nostra squadra ha saputo reagire egregiamente, giocando ordinatamente e riuscendo dopo soli 18' a portarsi in vantaggio con il solito Vieri. A quel punto era lecito attendersi una reazione furiosa da parte dei coreani, supportati dai 40 mila ululanti sugli spalti e invece non è andata così. L'Italia ha tolto il piede dall'acceleratore attendendo la Corea, pronta a pungere in contropiede (il nostro humus ideale), ma la Corea ha giocato come se l'1-0 la qualificasse. E così la partita si è addormentata e le uniche fiammate sono venute dai nostri. Tommasi ha avuto la più nitida occasione per raddoppiare, splendidamente imboccato da Totti, ma il portiere Lee si è salvato in extremis.

Il secondo tempo parte con più pepe. La Corea decide che è tempo di giocarsela e preme di più, ma gli azzurri inizialmente non corrono grossi rischi. Al 15' Trapattoni decide che l'1-0 va preservato, toglie Del Piero e mette Gattuso. Hiddink risponde inserendo un attaccante (Hwang) per un difensore (Kim). Ma l'Italia non sembra patire e l'asse del gioco non si sposta in avanti. Hiddink si gioca il tutto per tutto con l'ingresso di un'altra punta, Lee Chun Soo, mentre gli azzurri perdono Zambrotta per infortunio e Trapattoni butta in mischia Di Livio. La partita comunque non cambia. E' ancora l'Italia ad avere le occasioni più nitide. Vieri potrebbe chiudere la partita al 29' e al 31', ma gli manca la lucidità al tiro e un po' di fortuna. I nostri si lasciano schiacciare, ma comunque riescono ancora a gestire. La partita sembra avviarsi alla conclusione nel migliore dei modi per noi, e invece ci pensa il numero 9 coreano a rompere il giocattolo, e al 43' del secondo tempo è tutto da rifare, ma il morale dei nostri ora è sotto le scarpe. Vieri sbaglia un pallone incredibile e si va ai supplementari mentre lo stadio diventa una bolgia infernale.

Il supplementare è una partita di ping-pong giocata dentro un catino ululante. Ai nostri serve tempo per riprendersi dal ceffone. Si fanno schiacciare e ogni tanto sono pericolosi. C'è tensione e l'arbitro non contribuisce certo a smorzarla quando espelle Totti per doppia ammonizione su un presunto fallo di simulazione. Questa proprio non ci voleva. Il secondo supplementare si gioca in 10 contro 11. E senza Totti. Eppure è ancora Italia. All'8' Gattuso si fa tutta la fascia e arriva davanti al portiere, ma non è serata e Lee si salva in angolo. In questi casi, quando il destino è avverso, è inutile accanirsi. Si potrebbe arrivare ai rigori, ma Ahn decide di non prolungare l'agonia. E così, come nel peggiore incubo, si esce dal Mondiale a testa bassa, mentre tutto intorno è festa assordante.

Aspetto vostre considerazioni.Ciao da Steve :oops:

PS alla prossima con gli altri ottavi.

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