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Amstel Gold Race 2006


fedemore

Chi taglierà il traguardo a braccia alzate sulla vetta del Cauberg???  

13 utenti hanno votato

  1. 1.

    • Valverde
      3
    • Rebellin
      2
    • Paolini
      0
    • Bettini
      5
    • Pozzato
      0
    • Boogerd
      1
    • Freire
      1
    • Kirchen
      0
    • Astarloa
      1
    • Altri...
      0


Messaggi raccomandati

Il 16 Aprile scatterà una nuova edizione dell'Amstel, grande classica olandese caratterizzata da un continuo susseguirsi di strappi e salitelle; queste salite però nn sono dei "muri" come quelli del fiandre, ma hanno pendenze più abbordabili, però sono in numero maggiore; un altra differenza rispetto al fiandre è la totale assenza di pavè...insomma è una specie di Ronde in miniatura. La minur durezza della gara è provata dal fatto che anche l'anno scorso il gruppo arrivato alle rampe del Cauberga giocarsi la vittoria era folto, poi la spuntò Di Luca.

A questo indirizzo la cartina e la planimetria della corsa:

http://www.amstelgoldrace.nl/paginas/route...250&language=EN

Tra i favoriti al via: Valverde, Rebellin, Paolini, Bettini, Pozzato, Boogerd (eterno secondo), Freire (già vincitore), Kirchen, Astarloa. Trai possibili out-sider: Van Petegem (che ha fatto vedere una buona gamba al finadre e alla roubaix), Perdiguero (che 2 anni fa battè Bettini a San Sebastian), Erik Dekker (già vincitore a suo tempo su Armstrong) e Kessler.

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io invece credo che ballan possa fare bene...magari portando via un gruppetto più ristretto attaccando sul Keutenberg invece che aspettare il cauberg dove gente come Bettini o Di Luca possono fare meglio...

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Grande azione di Schleck che festeggia al meglio il suo 26° compleanno.

La sua vittoria è stata favorita dal gruppo inseguitore che invece di organizzarsi ha tentennato troppo lasciando andare Schleck e poi un generosissimo Wesemann.

Rebellin (6°) e Bettini (8°) non sono ancora al top, vedremo se lo saranno domenica alla Liegi - Bastogne - Liegi.

Buon 11° posto di Ballan!!!

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AMSTEL GOLD RACE - 253.1 km

1 Frank Schleck Lussemburgo Team Csc 6h25'39"

2 Steffen Wesemann Svizzera T-Mobile Team a 22"

3 Michael Boogerd Olanda Rabobank a 46"

4 Karsten Kroon Olanda Team Csc a 48"

5 Patrick Sinkewitz Germania T-Mobile Team a 48"

6 Davide Rebellin Italia Gerolsteiner a 48"

7 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems a 48"

8 Paolo Bettini Italia Quick Step - Innergetic a 53"

9 Stefan Schumacher Germania Gerolsteiner a 57"

10 Serguei Ivanov Russia T-Mobile Team a 1'07"

11 Alessandro Ballan Italia Lampre - Fondital a 1'12"

12 Alexandre Moos Svizzera Phonak Hearing Systems a 1'12"

13 Fabian Wegmann Germania Gerolsteiner a 1'12"

14 David Etxebarria Alkorta Spagna Liberty Seguros - Würth Team a 1'12"

15 Samuel Sánchez González Spagna Euskaltel - Euskadi a 1'20"

16 Andrea Moletta Italia Gerolsteiner a 1'22"

17 Oscar Freire Gómez Spagna Rabobank a 1'25"

18 Cristian Moreni Italia Cofidis, le Credit par Télephone a 1'25"

19 Thomas Dekker Olanda Rabobank a 1'25"

20 Christopher Horner Usa Davitamon - Lotto a 1'30"

21 Matthias Kessler Germania T-Mobile Team a 1'33"

22 Constantino Zaballa Gutiérrez Spagna Caisse d'Epargne - Illes Balears a 1'34"

23 Alejandro Valverde Belmonte Spagna Caisse d'Epargne - Illes Balears a 1'34"

24 Andriy Grivko Ucraina Team Milram a 1'36"

25 Leonardo Bertagnolli Italia Cofidis, le Credit par Télephone a 1'36"

26 Mario Aerts Belgio Davitamon - Lotto a 1'49"

27 Igor Astarloa Askasibar Spagna Barloworld a 1'53"

28 Martin Elmiger Svizzera Phonak Hearing Systems a 2'54"

29 Nicki Sorensen Danimarca Team Csc a 2'54"

30 Jurgen Van den Broeck Belgio Discovery Channel Pro Cycling Team a 2'54"

Che regalo che si è concesso Frank Schleck per il suo ventiseiesimo compleanno: una classica d'eccezione, la Amstel Gold Race, conquistata dopo una fuga durata nove km.

Sin dal km 5, appena lasciata Maastricht, la corsa si fa movimentata: va all'attacco un quartetto composto da Albasini (Liquigas), Thijs (Unibet), Moreau (AG2R) e Schmitz (T-Mobile). Durante i primi 70 km la pioggia cade sulla corsa, poi finalmente cessa. Al km 122 il vantaggio massimo della fuga: 8'35" sul gruppo. Moreau, al km 160 circa, perde le energie indispensabili per restare al comando e desiste dall'azione.

Ai piedi del Bemelerberg (km 194) sono in due a restare al comando perché anche Schmitz non ce la fa più e si attarda. La coppia in avanscoperta ha 1'50" sul gruppo, tirato dalla Rabobank che rosicchia secondi preziosi ai battistrada. Sullo strappo Wesemann (T-Mobile) cerca l'azione da lontano ma Flecha (Rabobank) chiude il buco. Il forcing operato dalla T-Mobile sul muro provoca un notevole allungamento del plotone. Al termine del Bemelerberg, in cinque rientrano sui fuggitivi: Pozzato (Quick Step), Nicki Sørensen, Kroon (Csc), Kessler (T-Mobile) e Flecha. Presto il gruppo riassorbe i fuggitivi.

All'approssimarsi del Wolfsberg (km 210) Wesemann tenta nuovamente di andarsene, ma è raggiunto e superato da Van Summeren (Davitamon) all'inizio dello strappo. Poi tenta Den Bakker (Milram), agguantato inizialmente solo da Chavanel (Cofidis) e successivamente anche da Gusev, Joachim (Discovery), Mazzoleni, Sinkewitz (T-Mobile), Horner (Davitamon), Schumacher (Gerolsteiner), Moreau (AG2R), Baguet (Quick Step) e repentinamente pure da Bettini (Quick Step). Ai piedi del Wolfsberg il loro vantaggio sul gruppo trainato dalla Rabobank è di 11".

Sul muro il gruppo si ricompatta e poi Wesemann ritenta l'attacco. Lo svizzero-tedesco fa il buco: invano Bertagnolli (Cofidis) e Astarloa (Barloworld) tentano di ricucire il distacco creatosi. In pianura, dal plotone, allunga ancora Den Bakker, sul Kruisberg (km 230) prova Grivko (Milram), con Kroon a ruota e presto raggiunto dal gruppo.

Ad Eys ha inizio l'erta di Eyserbosweg (km 232). Nel tratto più impegnativo dell'ascesa Kroon allunga, imitato da Bettini. I due non riescono a fare il buco, tuttavia creano una grande selezione: si forma un gruppetto composto da una decina d'unità, fra cui Ballan (Lampre), Rebellin, Wegmann (Gerolsteiner), Ivanov (T-Mobile), Leukemans (Davitamon) e Schleck (CSC).

Prima del Keutenberg Bettini scatta e va a riprendere l'uomo al comando, Wesemann. Il gruppo li riprende molto presto, ma non è il plotone, bensì un piccolo gruppetto comprendente i migliori e inseguito a poca distanza da un altro drappello.

Al km 244, Schleck si rende autore di un attacco molto pericoloso: nessuno sembra in grado di riportarsi sul campione lussemburghese e lui guadagna sempre più secondi sugli inseguitori. Ai meno 5 km il portacolori della Csc ha già 15" di vantaggio sul gruppo di Boogerd e Bettini.

Nella discesa che conduce ai piedi del Cauberg è Ivanov a fare un gran lavoro per tentare il ricongiungimento con Schleck. Una volta intrapreso il muro finale, il Cauberg appunto, la vittoria del giovane Schleck è ormai scontata: a pochi metri dalla conclusione Frank si volta e non scorge nessuno. In lacrime allora taglia vittorioso il traguardo di Valkenburg.

Alle sue spalle il combattivo Wesemann scatta per l'ultima volta e la sua sparata è efficace, in quanto riesce a classificarsi secondo, a circa 20" dal vincitore. A un minuto (circa) giunge il gruppetto di Bettini: in volata Boogerd ottiene il terzo posto. Per quanto riguarda gli italiani, Rebellin si piazza sesto mentre Bettini è ottavo.

(cicloweb)

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Le pagelle della Amstel

Team Csc - 9

La Csc è partita più piano rispetto al 2004 di Jaksche e al 2005 di Julich e Voigt, ma ora è partita davvero, eccome se è partita: Cancellara a Roubaix, Sastre ad Amorebieta ed ora il lussemburghese a Valkenburg hanno dato il giro di chiave al potente motore della fuoriserie di Riis, già punzecchiato da un Basso eccellente al Critérium International. E dire che gli infortuni di Andy Schleck, di Bak, di O'Grady e di Breschel avrebbero abbattuto un plotone militare, figuarsi una squadra di ciclismo. Ora lo stesso Basso si riaffaccerà tra Huy ed Ans prima del Giro d'Italia, mentre oggi il prezioso lavoro di Kroon ha prima scremato il gruppo sull'Eyserbosweg, poi quando è partito Frank ha tamponato, controllato e tenuto a bada gli inseguitori. Well done!

Schleck F. - 9

Ottima progressione che ha sfiancato il pur bravo Sinkewitz nel tentativo di accodarsi, invano. Determinato il passista lussemburghese che non ha mai fatto trapelare la minima intenzione di voltarsi e di verificare cosa stesse accadendo alle proprie spalle. Ha fatto il vuoto oggi, Frank, e dopo il bellissimo 2005 ed un 2006 iniziato tra alti e bassi (5° alla Parigi-Nizza, bravo a Sanremo, sfortunato protagonista di una caduta al País Vasco) ha brindato al primo successo, e che successo!, con birra e lacrime. Sapore amaro al gusto, forse, ma dolcissimo per tutti gli altri sensi.

Wesemann - 9

Non sempre il secondo è il primo dei battuti, e non sempre è meno bravo del primo. Oggi lo svizzero (ma vinse il Fiandre battendo bandiera germanica) Steffen è stato semplicemente più sfortunato di Schleck, e - ahilui - ha la sfortuna di correre in una corazzata (Paolo Villaggio l'accosterebbe alla Potëmkin, accompagnando il tutto da un paio d'aggettivi non proprio complimentosi) che perde pezzi, e occasioni, in tutti i modi ipotizzabili. Ha saltato il "suo" Fiandre per infortunio, ma l'abbiamo visto davanti sia alla Roubaix sia con lo splendido piazzamento di oggi: fuga, lavoro per Ivanov, ancora un tentativo, 2° posto sul Cauberg. Bravo.

Rebellin - 8

McEwen le aveva incrinate, e in via Roma arrivò con una vagonata di minuti da Pozzato sul groppone; Davide, che le Ardenne le ama come alcune tra le cose più preziose, oggi ha corso con una costola fratturata. Sì, fratturata. Ed è arrivato 6°, patendo soltanto un po' il ritmo dell'ottimo Kroon sull'Eyserboweg e rientrando sui migliori in discesa, con Wegmann. Non ha dato cambi, non gli spettava: oggi gli spettano soltanto i nostri più sinceri applausi non solo per il piazzamento finale, ottimo se arrivato anche al 100%, ma soprattutto per la voglia di esserci, per la sofferenza di saper lottare in ogni condizione e perché, vivaddio!, il ciclismo ha forse chiuso con i finti certificati. Davide corre anche con le costole fratturate: giovani, prendete esempio.

Boogerd - 7,5

Ieri, solo ieri, il ciclismo ha festeggiato il compleanno di "PouPou" Poulidor, il francese che correva quando Anquetil prima e Merckx poi monopolizzavano le corse. I francesi lo amavano perché lottava sempre, nonostante spesso arrivasse secondo (anche se ha il palmares del campione che effettivamente era). Oggi Michael è arrivato 3°, con le braccia e il capo ciondolanti e intenti quasi a chiedere scusa al pubblico olandese, e già finì 2° nel 2005, nel 2004 e nel 2003, ancora 3° nel 2002. Fortuna che una volta, almeno, l'ha vinta. L'Olanda ama il suo "BouBou".

Kroon - 7

Ha promosso la fuga decisiva, scongiurando per l'ennesima volta in troppi pochi anni il gruppo più o meno compatto ai piedi del Cauberg. Ha scelto la "bartoliana" salita dell'antenna Eyserboweg per accelerare, ed è stata un'azione che ha fatto male a molti. Poi il lavoro di copertura per Schleck è stato encomiabile ed il 4° posto finale è anche una grossa soddisfazione per un olandese.

Bettini - 7

Ha dimostrato di esserci, è rimasto un po' vuoto sul Cauberg, ma probabilmente avrà pagato lo sforzo per riprendere Wesemann prima del Keutenberg e quando ha visto che il gruppo aveva desistito dall'inseguire il lussemburghese della Csc, e poi anche lo svizzero della T-Mobile, avrà preservato qualche energia per mercoledì, anche se il suo obiettivo dichiarato è la Doyenne, già vinta due volte, domenica prossima.

Ballan - 6,5

Peccato per l'11° posto, un punto nel Pro Tour se lo sarebbe meritato questo lungagnone veneto che sembra non conoscere fatica. In realtà la fatica l'ha patita, perché altrimenti quelli davanti non gli sarebbero scappati. Onore alla volontà di Ballan, comunque, che - lo ricordiamo per i distratti - è dal 14 febbraio (vinse il Laigueglia) che è nelle primissime posizioni in ogni ordine d'arrivo (han fatto eccezione la Tre Giorni di La Panne e la Gand-Wevelgem). Alla fine ha addirittura accennato ad una probabile partecipazione alla Liegi: sarebbe una scelta coraggiosa che col cuore appoggiamo, ma che con la testa ci sentiamo di sconsigliare. La stagione è lunga, Ale, e dopo il Tour ci sono un sacco di belle classiche.

Albasini e Thjis - 6

Partono in fuga al km 5, con Moreau e Schmitz, e sono gli ultimi ad arrendersi al ritorno del plotone. Coraggiosi, bravissimi e - da noi - sempre applauditi gli attaccanti di giornata.

Freire - 5,5

Pensavamo francamente potesse essere uno dei più seri candidati alla vittoria finale, ma evidentemente il fascino che questa corsa suscita ad un olandese è ben maggiore rispetto a quanto possa accadere ad uno spagnolo. E poi Boogerd era assolutamente in palla, il gruppetto con lo spagnolo di Torrelavega è arrivato vicinissimo al gruppo che si è giocato la corsa, ma non ce l'ha fatta. Ha comunque concluso nei 20, probabilmente la scarsa attività dell'anno scorso lo fa ancora un po' patire sulle lunghe distanze. La Freccia è più corta di una cinquantina di km, chissà...

Garzelli e Paolini - 5

Il primo può essere anche parzialmente scusato, aspettando le prossime corse di mercoledì e domenica. Il comasco invece manca clamorosamente, eppure era piazzato benissimo nel momento dell'allungo di Kroon. Il Nord del team di Amadio è iniziato malissimo con l'infortunio di Backstedt, il reindirizzo di Danilo Di Luca finora non sta trovando riscontri nel resto del team. Si attendono Freccia e Liegi, si attendono Garzelli e Di Luca. Nel caso di nuova impasse, diano spazio a Nibali, almeno è capace di farci saltare dalla poltrona!

Valverde - 4,5

Eh no, queste corse (ancora?) non le sente. Difetta di cattiveria e di visione di corsa. Spiace perché è un corridore potenzialmente in grado di vincere ogni classica, se solo ci provasse con determinazione. È ancora giovane, per carità, ma le classiche le stanno vincendo i corridori classe '80 come lui (Boonen e Schleck) o addirittura '81 (Pozzato e Cancellara), quindi ci vuole una svegliata, e di corsa, perché se si vince solo in Spagna (e neanche le corse più importanti) e in qualche tappa in Francia (Parigi-Nizza e Tour de France 2005) evidentemente c'è qualcosa che non va.

Sinkewitz - 4,5

Sarà stato stanco perché accodarsi al gruppetto di Kroon non è stato semplice e quel Leukemans davanti col cambio che non andava non era certo ciò che ci voleva, sotto sforzo. Però una volta nel drappello dei migliori si fa vedere pochissime volte davanti, e i più si aspettano uno scatto. Invece gli parte un paio di posizioni più avanti Schleck, e il giovanotto già 4° al País Vasco prova a seguirlo: venti metri che diventano venticinque, poi trenta, poi quaranta, poi si rialza. E nemmeno aiuta Wesemann, Bettini e Martín Perdiguero, i più attivi nell'inseguimento all'uomo di Riis. Ciononostante, all'arrivo si piazza 5°. Chi gli ha insegnato a dosare le energie?

T-Mobile - 4

"Ci sono un tedesco, un russo ed uno svizzero in bicicletta. Lo svizzero scatta, e viene ripreso; lo stesso lavora per i capitani, ma un avversario gli scatta in faccia; il tedesco, nel frattempo, prova ad accodarsi all'avversario, ma non ce la fa; e allora ancora lo svizzero si rimette a lavorare...". Li salva solo Wesemann. È vero, sembra una barzelletta. Sembra?

(cicloweb)

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