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Partono le semifinali dei campionati italiani!


emmea90

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Un turno alle spalle. Ci hanno lasciato petacchi331, luigi96, bruseghin94 (per soli 6 punti), andodone, lancers, cotestekkio, crazybike, valverde, superider2010, cristianoronaldo, ita_gianpi e petenausen.

Per il titolo di campione italiano sono rimasti in 20 e stavolta si comincia a fare sul serio. Due le semifinali da dieci utenti l'uno, quattro (o forse cinque) utenti in finale per ognuna di esse. Non ci saranno assenze o giocatori-materasso, bisognerà dare il meglio di se stessi in ogni gara.

Il percorso

Confermate le dieci tappe tra cui la tradizionale prova a cronometro, specialità che non può mancare e che vedrà protagonista la cronometro di Grenoble che ha permesso a Cadel Evans la vittoria del Tour 2011. Poi i due sprint che si presenteranno comunque atipici. Il primo di questi si correrà interamente lungo il mediterraneo, con vento laterale spirante per tutta la tappa. Tappa che dovrebbe essere favorevole ai velocisti, anche se neppure in questa occasione coloro che aspirano ad un piazzamento di prestigio in classifica generale potranno concedersi il lusso di abbassare la guardia. A rappresentare un'incognita non saranno le difficoltà altimetriche - essendo la breve e più che pedalabile Côte du Rove, con i suoi 5200 metri di ascesa al 3,1% di pendenza media, l'unico Gran Premio della Montagna in programma - a rappresentare una minaccia, bensì, così come per la frazione precedente, il vento. Gran parte dei 218 km previsti si disputeranno infatti sulle coste del Mar Mediterraneo, in particolare nei tratti compresi fra La Grande-Motte e Palavas-les-Flots (dai 75 ai 55 km circa dal termine) e tra Sète e Marseillan-Plage (dai -20 ai -10), ormai alle porte di Agde. Ecco dunque che anche in una frazione altimetricamente agevolissima come questa, i grandi della corsa dovranno stare più che attenti a non lasciarsi sorprendere da possibili ventagli di formazioni intraprendenti, pronte a scombussolare gli equilibri della gara prima ancora di approcciare le prime grandi montagne. Il secondo partirà invece da Millau, cuore del massiccio centrale, permettendo quindi a chi vorrà fare corsa dura dal km 0 di lasciare indietro qualche sprinter. La missione di tenere cucita la corsa non dovrebbe tuttavia rivelarsi particolarmente ardua per le squadre interessate a farlo, malgrado due GPM nella prima fase che potrebbero consentire alle fughe di prendere un certo margine. Fra queste, la prima, la Côte d’Issis, 2,3 km al 5,1% di pendenza media, risulterà certamente meno impegnativa della seconda, la Côte de Saint-Pierre-du-Courgeas, con i suoi 8 km e 400 metri al 4,5%. Successivamente, la sola Côte de Sauclières, 4700 metri di scalata al 5,4%, e due strappetti nei chilometri immediatamente successivi, neppure contrassegnati da Gran Premi della Montagna, interromperanno un canovaccio fatto sostanzialmente di sola pianura.

Non è da escludere che le formazioni dei velocisti possano cercare di chiudere sui fuggitivi con largo anticipo, nel tentativo di garantire ai propri sprinter la chance di giocarsi anche il traguardo volante di Saint-Hyppolyte-de-Fort, posto a 52 km dal traguardo. Nessuna insidia particolare caratterizzerà i chilometri finali, anche se a rendere estremamente suggestivo l'epilogo penserà l'incantevole scenario dell'Arena di Nîmes, di fronte alla quale sarà collocato lo striscione d'arrivo.

Atipica invece la terza e la quarta tappa verde (che sostituisce la cronometro a squadre): la prima finirà infatti su uno strappetto così come è stato per Mont des Alouettes ma sarà il ben più duro Mur-de-Bretagne, l'altra - unica non in terra francese delle prime - riguarda il pavè e sarà interamente nelle fiandre con la tappa del giro di la panne. Non saranno invece le tappe collinari a cui sono abituati i vallonari come Gilbert le due in programma in questa semifinale. La prima si disputerà in terra corsa, laddove il Tour 2013 prenderà il via. Si scalerà tra gli altri la Bavella, unico GPM di 1° categoria di giornata per un saliscendi con cinque ascese in programma che porterà i corridori fino a Corte. Dalla vetta mancheranno poco più di 130 km al traguardo: non certo il trampolino ideale per l'attacco dei grandi della classifica, ma difficoltà che si presta ad essere teatro del lavoro di qualche squadra dal leader particolarmente ispirato. Meno impegnative, ma comunque utili a favorire eventuali gruppi di fuggitivi, le successive ascese: la Côte de Quenza, 3700 metri di salita al 3,6%, la Côte de Serra-di-Scopamène, 3,8 km al 5,1% di pendenza media, il Col de Vaccia, 7 km e 100 metri al 5,1%, e il Col de Verde, 11,9 km al 3,6% di media, con lo sprint intermedio di Zicavo collocato nel tratto pianeggiante compreso fra queste ultime due ascese, al chilometro 121,8. Il tasso di difficoltà dei colli tornerà a salire significativamente con la penultima asperità d giornata, il Col de Sorba, ascesa di 9 km e 800 metri con pendenza media del 6,2%, ad andamento piuttosto regolare. Dal GPM mancheranno 30 km scarsi al traguardo, e pertanto questo colle e la successiva discesa - molto tecnica e piuttosto ripida nella prima parte - potrebbero rappresentare il punto giusto per inscenare un attacco, magari anche per qualche nome di spicco particolarmente in palla. Molto meno impegnativo, ma potenzialmente selettivo in virtù delle molte ascese già nelle gambe, l'ultimo scoglio prima dell'arrivo, il Col de Belle Granaje, 6,5 km al 4,4%, con termine a 8 km esatti dalla linea bianca, tutti in discesa.

Sarà una vera e propria tappa di media montagna quella invece che vedrà protagonista la salita di Le Cade: le difficoltà in questa saranno inoltre concentrate nell'ultima parte di gara, ad eccezione della facile Côte de Saint-Lieux-Lafenasse, 2,8 km di salita al 4,7% di pendenza media, collocata 81 km dopo la partenza dalla Allée Jean Jaurés a Toulouse, e dell'ancor più pedalabile Côte des Cayres, 3,4 km al 3,6%, posta poco dopo metà percorso. Gli ultimi 70 km scarsi di gara saranno infatti caratterizzati da ben 4 GPM. La Côte de Tiergues, che i corridori troveranno subito dopo il traguardo volante di Saint-Affrique, con i suoi 6,5 km al 4,4% di media, farà quasi da riscaldamento, mentre già il Col de Vernhette - 14,1 km al 5% di pendenza media - dovrebbe produrre una prima significativa scrematura nel plotone. Dalla vetta mancheranno ancora 38 km: troppi, probabilmente, per assistere ad azioni da parte dei migliori, anche se ad agevolare eventuali coraggiosi potrebbe pensare la pressoché totale assenza di pianura dal GPM al traguardo. La lunghissima discesa sarà infatti inframezzata dalla Côte d’Azinières, 3100 metri di ascesa al 4,6% di pendenza media, e, giunti a Millau, i corridori attraverseranno la città da Ovest a Est, per poi uscirne e inerpicarsi verso il traguardo di Le Cade, posto al termine di una salita di 7 km e 800 metri al 6,1% di pendenza media. Una salita certamente non comparabile ai grandi colli alpini e pirenaici, ma altrettanto certamente troppo lunga e selettiva, con punte del 12% ad un paio di chilometri dal termine, per non stuzzicare la fantasia di qualcuno adatto a finali di questo genere.

Saranno invece i Pirenei i protagonisti delle tappe rosse. La prima partirà come d'abitudine da Pau: i 196 km che porteranno la carovana a Saint-Jean-Pied-de-Port presenteranno comunque un dislivello intorno ai 4500 metri, un GPM di 3a categoria, uno di 2a, uno di 1a e due Hors Catégorie, uno dei quali rappresenterà la salita inedita più significativa e affascinante del tracciato della semifinale. Dopo una trentina di chilometri pianeggianti, gli atleti inizieranno ad assaggiare le prime pendenze lungo la strada che porterà al Col de Marie-Blanque, 11,3 km al 5,2% di pendenza media, affrontato in questa occasione dal versante più semplice, con cima poco meno di 44 km dopo la partenza. Il successivo tratto in fondovalle condurrà allo sprint intermedio quotidiano, ad Arette, dopo 68,4 km. Da lì inizierà il falsopiano a salire che condurrà all'attacco del Col de Soudet, prima ascesa Hors Catégorie di giornata, con i suoi 15 km di salita al 7,3% di media, con un tratto di 8 km al 9,4% tra i -13 e i -5 dalla vetta. In vetta mancheranno ancora poco più di 106 km. Terminata la lunga discesa, la breve Côte de Larrau, 3 km al 7,8% di pendenza media, farà da antipasto al ben più selettivo Col de Bagargui, 9 km e 100 metri di scalata all'8,8% di pendenza media, con punte del 15%. Il GPM sarà posto a 64 km dal traguardo, facendo pertanto del Bagargui il possibile trampolino di lancio per le voglie di riscatto di chi dovesse aver deluso finora, e volesse spendere le proprie forze per un attacco da lontano. Terminata la discesa, contrassegnata anche da un tratto in contropendenza, un tratto di fondovalle di 25 km circa condurrà i corridori ai piedi dell'ultimo, più impegnativo e più suggestivo dei colli in programma per questa 7a tappa: il Pic de Beillurti, per la prima volta incluso nel tracciato dei campionati. La scarsa lunghezza dell'ascesa - appena 7 km - sarà ampiamente compensata dalle pendenze: 11,6% la media, 21% la massima. Dati che lo rendono di fatto una sorta di muro delle Fiandre, ma con le proibitive pendenze spalmate su una distanza quintupla rispetto alle erte belghe. In cima mancheranno solamente 15 km, di cui 2 di falsopiano, 10 di discesa, e appena 3 sostanzialmente piatti, in realtà contrassegnati da una breve rampa e da una breve discesa immediatamente successiva. Una tappa che dunque potrebbe riscrivere la classifica generale maturata 24 ore prima, esaltando soprattutto le doti degli scalatori più puri e fisicamente adatti a pendenze tanto estreme, una tappa che pur priva di arrivo in salita può fare più male di qualsiasi Mont Ventoux. Avranno invece arrivo in salita le due successive, la prima non contemplerà forse nomi leggendari della storia del ciclismo, non includerà Galibier, Alpe d'Huez o Madeleine, non affronterà le pendenze estreme di un Puy de Dome, ma con i 209 km da Oyonnax alla Crêt du Merle sopra La Clusaz non ha globalmente nulla da invidiare alle più selettive cavalcate alpine. Basteranno pochissimi chilometri ai corridori per iniziare a scaldare i motori in vista delle grandi montagne, con il GPM di 3a categoria della Côte d’Echallon, 6,4 km al 6,5% di pendenza media, collocata dopo appena 8200 metri dalla partenza. Dopo una pedalabile discesa di una dozzina di chilometri, gli atleti si troveranno di fronte un tratto di 50 km privo di GPM ma ben lungi dall'essere pianeggiante, con almeno quattro sezioni in ascesa non premiate con punti per la classifica della maglia a pois, che includerà anche il lo sprint intermedio di Saint-Julien-en-Genevois. L'alternanza tra brevi e complessivamente dolci ascese e analoghe discese terminerà però bruscamente a circa un terzo di gara, quando la carovana intraprenderà la prima grande salita di giornata, verso i 1286 metri del GPM di 1a categoria del Mont Salève, 10 km e mezzo al 7,7%. Dalla cima mancheranno quasi 130 km al traguardo, ma non c'è dubbio che un colle di tale difficoltà non mancherà di restare nelle gambe dei corridori, e anzi non è da escludere che atleti desiderosi di sconvolgere la generale possano proprio qui iniziare a giocare le loro carte, magari avvalendosi del supporto di qualche compagno spedito in fuga nelle battute iniziali.

Certo, la successiva discesa di una dozzina di chilometri e i 25 km circa di pianura che seguiranno la cima potrebbero scoraggiare anche i più intraprendenti, ma a stuzzicare la fantasia dei coraggiosi provvederà comunque l'erta successiva, il Col de la Ramaz, con i suoi 14 km al 7% di media. Questa volta dalla vetta mancheranno poco più di 70 km, e - cosa ancora più importante - pochissimi di questi saranno pianeggianti. Alla picchiata su Taninges seguirà infatti quasi immediatamente la Côte de Châtillon-sur-Cluses, 2100 metri di scalata al 5,1% di pendenza media con cima ai 53 dal traguardo, e soprattutto ad appena 8 dall'inizio della successiva e ben più impegnativa salita. Salita che risponde al nome di Col de Romme, 9 km e 300 metri di ascesa all'8,8% di pendenza media e punte del 13%, con cima posta ad appena 35 km dalla conclusione.

Dopo la vetta, un brevissimo tratto di discesa introdurrà i corridori alla penultima scalata di giornata, il Col de la Colombière, 7,5 km all'8,5%, con GPM collocato a 22 km abbondanti dalla linea bianca. Un quantitativo abbastanza esiguo da rendere pressoché certi degli attacchi da parte dei grossi calibri, che potrebbero poi avere modo di dilatare quanto acquisito, dopo la discesa su Le Grand-Bornand, lungo i 9200 metri finali, quelli che porteranno alla Crêt du Merle, per una pendenza media del 6,6%. Un dato probabilmente non particolarmente inquietante, ma che risulta dalla combinazione di una prima metà di scalata decisamente pedalabile e di una seconda che, dopo oltre 200 km su e giù per i colli alpini, potrebbe rivelarsi micidiale. I 4,8 km finali presentano infatti una pendenza media dell'8,9%, con addirittura un picco del 17% appena dopo il triangolo rosso dell'ultimo chilometro.

Una tappa che ben difficilmente lascerà alla classifica una fisionomia inalterata, con i suoi 3 GPM di 1a categoria nei 45 km finali, senza un metro di pianura.

Il gran finale sarà comunque ancora pirenaico con la tappa di Luz Ardiden del Tour 2011, probabilmente la meno dura del trittico ma quella in grado di lasciare più difficoltà. Partendo da Cugnaux infatti i corridori dopo un lungo tratto di pianura troveranno davanti un vero e proprio trittico di montagne che potrebbe spezzare le reni a chiunque. Non presenta particolari difficoltà altimetriche infatti la prima parte di gara, tanto più che allo sprint collocato al km 115 in località Sarrancoulin dovrebbero tenere addirittura i velocisti. La tappa cambierà poi radicalmente una volta passata Ancizan con l'inedita asperità dell'Horquette. I 10.33 km al 7.8% di media saranno solo l'antipasto che attenderà i corridori. Appena terminata la discesa, infatti, sarà la cima più rappresentativa del Tour de France con i suoi 76 passaggi in vetta ad attendere i corridori, il Col du Tourmalet affrontato dal suo lato meno famoso, quello di Saint Marie de Campan, ma non per questo meno duro. 17,4 i chilometri in programma al 7.4% di media, media che nei chilometri centrali, tra il 5° e il 16°, non scende mai sotto l'8%. Dalla cima sarà picchiata verso Luz Saint Saveur dove cominceranno i 14,7 chilometri della salita verso la stazione sciistica di Luz Ardiden. Tra il 6° e l'8° e tra l'11° e il 13° i chilometri più duri, con punte che arrivano anche al 10%, salita che mancava al Tour de France dal 2003 e che ha visto Lance Armstrong più volte protagonista sulle sue rampe. Sarà questo vero e proprio massacro con oltre 4000 metri di dislivello che potrà scombinare grazie anche ai numerosi punti in palio sulle cime la classifica finale e decidere i qualificati alla finale dei campionati italiani!

Composizione dei gruppi

La semifinale E, la più difficile delle due, vede al via Alluddha, emmea90, Cameo87, scracchistamatto, cunego95, Stefanex, Nasdon33, HINCAPI, Andrepg e Alessandro.Ravanelli. Di questi solamente hincapi ha vinto in passato un titolo ma vi troviamo dentro ben cinque dei dieci finalisti dello scorso anno, tra cui Cunego95 che ha raggiunto il podio. Alluddha è forse l'insidia principale del girone date le cinque vittorie nel gruppo D, vittorie che è chiamato a confermare in un gruppo più competitivo. Grande occasione invece per cameo87 rimasto escluso dalla scorsa finale. Difficilissima la qualificazione per Nasdon e Stefanex, ancora di più per Andrepg e Alessandro.ravanelli, dovesse farcela uno di questi quattro sarebbe una grossa sorpresa. Nel gruppo F, il più facile dei due, troviamo invece Ciro, Noris85, Erol95, P-Jama, superalex, Campioneregionale, Velovelo96, casa, fabian_Cancellara, e Ranaetta. Gruppo che ha già visto la sua alba ieri sera con il primo turno di gara che ha portato campione in testa al girone. Alle sue spalle Ciro e P-Jama sembrano quasi sicuri del posto in palio, ma attenzione dietro a Noris85 vera e propria rivelazione di questi primi turni, uscito a testa altissima dal girone di Campione già al primo turno. E' un girone comunque molto più facile e che per questo può promuovere in finale qualche vera e propria mina vagante.

La sfida è lanciata, e se prima si scherzava e passare era, forse, una passeggiata ora si fa sul serio.

Segui anche tu i campionati italiani nel forum dedicato e su www.cyclingmanageronline.it

Si ringrazia gigilasegaperenne per le descrizioni delle tappe

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