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Destinazione Alpi


il_panta

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Io le reggo abbastanza...Purtroppo a marzo mi hanno operato di Appendicite ( :banghead: ) e ho preso qualche kilo...e devo dire che in salita un pò li sento...Ma salite vere non le ho mai fatte...

Qui dalle mie parti si possono fare percorsi molto vallonati (i miei preferiti) e di salite lunghe non ce ne sono tante...L'unica è il Passo del Pellizzone in tutto sono 25 km al 3 % e si arriva a quota 1030m...

Se a qualcuno può interessare ecco l'altimetria:

a2yag4.gif

Io sono arrivato ai Dignini a quota 570 m...Che praticamente è al 7° Km di salita!!a 16 km/h di media...

Il tratto più "duro" è all'inizio..i primi 5 km sono noiosi

Un cicloamatore minimamente allenato se la cava con un pò di fiatone (come me)

A Giugno mi preparo un minimo e la vado a fare tutto...

Un amico lo è andato a fare e mi ha detto che negli ultimi 15 km c'è molto spazio per riafatare dopo i pezzi più impegnativi

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Qualcuno ha dei bei percorsi non in salita in zona fiorentina da consigliarmi?

Faccio sempre e solo salita, mi piacerebbe anche per fare un giro con gli amici poter andare più rilassato per bei paesaggi.

non so proprio di che parte di Firenze sei..

sennò verso Reggello è molto bella la Setteponti...

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Contrariamente a quello che pensavano i miei amici sono tornato a casa sano e salvo!

Allora, vi racconto com'è andata. Partenza in macchina e ancora prima di uscire di città ho schiantato la bici (era caricata sopra la macchina) stroncando un pezzo del cambio del manubrio e del sellino. Non mi sono scoraggiato e sono ripartito, purtroppo si è storto tutto e la bici faticava in prima moltiplica, soprattutto non entrava il rapporto più agile, che contavo di usare sul mortirolo. Il sellino l'ho riattaccato col nastro adesivo, e il manubrio l'ho rimesso a posto.

Primo giorno sul mortirolo dopo una notte da incubo (6 gradi e io dormivo in tenda senza materassini perchè dei tre che avevo di due avevo lasciato il tappo a casa e uno mi si è bucato poco dopo essermici appoggiato sopra; oltretutto non avevo cuscini!) e scopro subito che il versante duro era dall'altra parte. Sono salito da Monno, ho fatto i 13 chilometri in 1 ora e 34 minuti con la mia mountain bike scassata e con uno zaino da 4 chili sul portapacchi (avevo tanti liquidi, cibo, roba pesante da mettermi anche per un mio amico), ero molto soddisfatto anche perchè non avevo dato tutto e nel finale dove ci sono i tornanti anche al 12-14% ero scattato lasciando sul posto molti dei ciclisti che mi avevano superato a inizio salita. Arrivato in cima ho deciso di scendere dall'altra parte almeno un po' per vedere com'era il vero Mortirolo, e ho rifatto gli ultimi 5 chilometri (in pratica dal monumento a Pantani) forte staccando il mio amico (io rendo particolarmente bene sulle pendenze dure) e molti altri (anche se ovviamente molti ciclisti seri e allenati mi passavano quasi a doppia velocità). Mi sono goduto il giro e poi sono tornato dovendo risalire anche per i 300 metri di dislivello che separavano Monno, inizio del Mortirolo, da Temù dove alloggiavo io, e in questo tratto ho defaticato. Mi sono curato bene, ho fatto bene stretching, mi sono coperto, ho mangiato tanto e bene e il giorno dopo nonostante il sonno terribile mi sono svegliato molto bene e con l'intenzione di fare il Gavia dal versante duro e poi scendere a andare al Tonale; purtroppo la polizia mi ha fermato alle pendici del Gavia e sono stato costretto a rinunciare. Ho fatto solo il Tonale, decidendo di dare tutto su quella salita. Risultato: 47 minuti circa, col solito zaino e la bici sempre scassata.

Dal prossimo anno sarà un appuntamento fisso quello con le Dolomiti, è stata un'esperienza che mi è piaciuta moltissimo e c'è ancora un Gavia che grida vendetta, anche se epico come questa volta con tutta questa neve chissà se lo sarà mai più.

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Contrariamente a quello che pensavano i miei amici sono tornato a casa sano e salvo!

Allora, vi racconto com'è andata. Partenza in macchina e ancora prima di uscire di città ho schiantato la bici (era caricata sopra la macchina) stroncando un pezzo del cambio del manubrio e del sellino. Non mi sono scoraggiato e sono ripartito, purtroppo si è storto tutto e la bici faticava in prima moltiplica, soprattutto non entrava il rapporto più agile, che contavo di usare sul mortirolo. Il sellino l'ho riattaccato col nastro adesivo, e il manubrio l'ho rimesso a posto.

Primo giorno sul mortirolo dopo una notte da incubo (6 gradi e io dormivo in tenda senza materassini perchè dei tre che avevo di due avevo lasciato il tappo a casa e uno mi si è bucato poco dopo essermici appoggiato sopra; oltretutto non avevo cuscini!) e scopro subito che il versante duro era dall'altra parte. Sono salito da Monno, ho fatto i 13 chilometri in 1 ora e 34 minuti con la mia mountain bike scassata e con uno zaino da 4 chili sul portapacchi (avevo tanti liquidi, cibo, roba pesante da mettermi anche per un mio amico), ero molto soddisfatto anche perchè non avevo dato tutto e nel finale dove ci sono i tornanti anche al 12-14% ero scattato lasciando sul posto molti dei ciclisti che mi avevano superato a inizio salita. Arrivato in cima ho deciso di scendere dall'altra parte almeno un po' per vedere com'era il vero Mortirolo, e ho rifatto gli ultimi 5 chilometri (in pratica dal monumento a Pantani) forte staccando il mio amico (io rendo particolarmente bene sulle pendenze dure) e molti altri (anche se ovviamente molti ciclisti seri e allenati mi passavano quasi a doppia velocità). Mi sono goduto il giro e poi sono tornato dovendo risalire anche per i 300 metri di dislivello che separavano Monno, inizio del Mortirolo, da Temù dove alloggiavo io, e in questo tratto ho defaticato. Mi sono curato bene, ho fatto bene stretching, mi sono coperto, ho mangiato tanto e bene e il giorno dopo nonostante il sonno terribile mi sono svegliato molto bene e con l'intenzione di fare il Gavia dal versante duro e poi scendere a andare al Tonale; purtroppo la polizia mi ha fermato alle pendici del Gavia e sono stato costretto a rinunciare. Ho fatto solo il Tonale, decidendo di dare tutto su quella salita. Risultato: 47 minuti circa, col solito zaino e la bici sempre scassata.

Dal prossimo anno sarà un appuntamento fisso quello con le Dolomiti, è stata un'esperienza che mi è piaciuta moltissimo e c'è ancora un Gavia che grida vendetta, anche se epico come questa volta con tutta questa neve chissà se lo sarà mai più.

stica.. vai forte!! 47' per fare 15 km di salita vuol dire andare a poco meno di 19km/h.. mica male!!!

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ah niente allora stavo scherzando.. ti stavo già per proporre un posto in squadra :lol:

comunque dev'essere stata una gran bella esperienza.. anch'io mi son divertito al mondiale a mendrisio l'anno scorso 8)

Nel senso la salita è la stessa però il tempo mi sa che l'ha preso dal Gavia.

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Per la precisione 10 chilometri, sono andato poco sopra i 12, però vi assicuro che per la mia preparazione e soprattutto per il catorcio su cui pedalavo non è male! Poi è chiaro che non sono un fenomeno, parlo di buon tempo per i miei standard, a me basta divertirmi e sentirmi bene io che ho avuto tanti problemi ai polmoni.

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