Ora, non conosco il caso specifico e non ho esperienza diretta di antidoping, però dalla mia esperienza, a naso direi:
- L'autorizzazione va a dosi, e l'atleta è obbligato a rispettare il dosaggio, indipendentemente dal livello limite.
- Il livello limite potrebbe essere un limite salutare (non ci conterei), o essere influenzato da questo oltre che da limiti biologici e tecnici; se U. era autorizzato a 2 puff, magari altre condizioni simili, ma più intense, possono richiedere 3,4 o anche 5 puff (non lo so), dipende dalle prescrizioni e dai permessi presumo. In questo caso, l'accumulo nell'organismo della sostanza, assunta precedentemente potrebbe accumularsi e da qui il margine (non so quale sia l'emivita del ventolin). In più dire che un puff equivale a tot è quantomeno approssimativo, sicuramente varia in base alle dimensioni e alla massa (e al sesso) di chi lo assume, d'altronde si tratta pur sempre di una concentrazioni. Somma questo fattore, gli errori tecnici e la deviazione standard ed ottieni il limite. Sicuramente sotto il limite ci saranno vari livelli di allarme ed immagino sia possibile avere una storicizzazione dei dati per ogni atleta, in modo da ottenere un paragone, tra le assunzioni precedenti e le analisi precedenti.
In ogni caso a quanto pare si appella ad ogni possibilità, errore tecnico (sul primo o sul secondo campione) o ad un'anomalia biologica. (stando al comunicato).
Indubbiamente il 1900 è fuori da ogni dubbio, o si giustifica in uno dei due casi, oppure è più che puzza.
E ora torno alla Svizzera.