Vai al contenuto

-Gigilasegaperenne-

Utente Storico
  • Numero contenuti

    6126
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    104

Messaggi pubblicati da -Gigilasegaperenne-

  1. Divertenti gli articoli italiani che attaccano gli organizzatori della Vuelta per il percorso. 400 metri su un ponticello con la sabbia non sono più pericolosi della Foresta di Arenberg o dello Sterrato di Montalcino. La decisione dell'UCI è vergognosa e questo accontentare i corridori sempre e comunque, purtroppo, porta poi ad avere tappe di montagna da Tour de l'Avenir di 140-150 km.

    P.s. ma non sarà che i siti italiani un po' rosicano perché la startlist della Vuelta ormai è al livello del Tour e il Giro se la sogna?

     

    Io non starei a fare una graduatoria della pericolosità, il punto secondo me è che questo percorso era noto dalla notte dei tempi (cioè dalla presentazione), e per lamentarsi ci sono stati molti mesi a disposizione. Se un percorso va modificato, va modificato per tempo, non il giorno prima della gara, e idem dicasi per le neutralizzazioni. E su questo sono d'accordo con chi diceva (forse smec) che quella di aspettare sempre l'ultimo momento per frignare è una manovra subdola e studiata per mettere gli organizzatori con le spalle al muro. Se uno si sveglia il giorno prima per dirmi che il mio percorso non gli piace ed è troppo rischioso, in linea di principio io sono per non cambiarlo di una virgola, passasse anche per il cratere di un vulcano.

    Il discorso ovviamente cade nel momento in cui si verifica qualche fatto nuovo e non preventivabile, ma dubito che la presenza di sabbia su una spiaggia si qualifichi come tale.

  2. Nibali mi pare in una situazione tipo Indurain nel 1996, presentandosi alla Vuelta controvoglia dopo un Tour deludente. Non penso finirà in modo altrettanto inglorioso, ma sarei stupito se fosse della partita per la vittoria, fra i tre Astana è quello che mi ispira di meno.

    Intanto l'organizzazione, alla luce del problema della sabbia sul percorso della cronosquadre, ha deciso di neutralizzare i tempi, perciò la tappa non sarà valida per la classifica generale; non potete immaginare quanto mi secchi avere una connessione atroce in questo momento e non poter prendere la faccina di Giurato in tempi accettabili.

    Del resto gli organizzatori non possono certo essere biasimati, mica avrebbero potuto sospettare un problema simile facendo disputare la cronometro su una spiaggia.

  3. Conti parla di cronoscalata all'Alpe di Siusi. La tappa del rientro in Italia dovrebbe partire effettivamente da Catanzaro, ma dovrebbe essere in linea. La tappa finale secondo lui sarà Cuneo - Torino, perciò il finale dovrebbe prevedere l'arrivo a Pinerolo alla quartultima, Risoul con l'Agnello il venerdì e tappone finale in provincia di Cuneo, rientrando dal Colle della Maddalena.

  4. Magnini, che a me sta cordialmente sulle palle da un pezzo, ha detto però una condivisibile al riguardo ai Mondiali di Kazan, riferendosi a vittorie come quelle di Ning Zetao nel 100 sl e della Efimova nei 100 rana. In pratica sosteneva che sostanze come quelle per cui erano stati squalificati i due alterano il fisico dell'atleta in modo permanente, ad esempio irrobustendone i tendini e i muscoli ben oltre il termine dell'utilizzo e la scadenza della squalifica. Ragion per cui non avrebbe senso consentire il rientro alle gare di atleti pizzicati per sostanze del genere, visto che al ritorno potrebbero beneficiare dei miglioramenti di prestazione dati da quelle stesse pratiche per cui erano stati puniti.

  5. Anche Nencini nel '57. Sastre al massimo ha fatto top 10 in 2 e diciannovesimo al Tour, anche se nel 2006 ci sarebbe quasi certamente riuscito curando la classifica al Giro anziché come gregario di Basso.

    Comunque pure secondo me non è una grande idea quella di Contador. Specie alla sua non più verdissima età, al suo posto mi sarei preso un po' di respiro in vista dell'anno prossimo. Anche perché, a meno che lui non pensi di poter vincere la Vuelta, fare un altro piazzamento non credo che aggiungerebbe chissà che alla sua carriera, nemmeno cogliendolo dopp Giro e Tour.

  6. io intendevo dire che i nove che si iscrivono al Giro devono essere iscritti anche al Tour, anche se per esempio Sagan al giro si dovesse ritirare al Tour deve essere iscritto solo in caso di infortunio può essere sostituito poi alla fine dei due giri oltre a premia il vincente del singolo giro si dovrebbe premiare anche il vincitore della classifica accomunata Giro+Tour

     

    poi questa è solo una proposta che è sicuramente migliorabile ma questo è più o meno quello che farei io.

     

    Anche per le classiche io proporrei una classifica vecchio stile e con il primo che indossa la maglia di campione durante le corse. Se non sbaglio su Bike Channel qualche tempo fa Bettini stesso si disse favorevole ad un ritorno al vecchio calendario e magari aggiungere qualche altra corsa alle dieci presenti all'epoca.

     

    Non so, il discorso sui GT continua a lasciarmi un po' perplesso. Tanto per dire, significherebbe escludere praticamente da tutti i GT della stagione un corridore che dovesse essere impossibilitato a prendere parte al Giro, ad esempio.

     

    Per quanto riguarda il discorso delle classiche invece mi trovi perfettamente d'accordo, la Coppa del Mondo sarebbe un gradito ritorno. Non esistendo più Zurigo, la si potrebbe sostituire con una corsa canadese, e nulla vieterebbe di includere qualche altra classica (Freccia e Gand su tutte).

  7. Nibali a parità di forma per me rimane un bel gradino sotto gli altri tre. Landa in effetti....

     

    Ora, va bene che lanciare frecciate più o meno dirette a Nibali è il tuo sport preferito, ma adesso dobbiamo pure declassarlo al di sotto di Landa? Spero sia un discorso in prospettiva.

     

    una soluzione alla proposta di Tinkov potrebbe essere fare una classifica unificata (tipo il trittico) di Giro e Tour imponendo alle sqaudre di portare la stessa formazione si aal tour sia al giro e il calendario mi sembra una buona idea quella di ian

     

    Mi sembra totalmente improponibile pensare di schierare la stessa squadra ovunque, anche perché tante squadre chiuderebbero con 2-3 corridori.

     

    Comunque mi stavo chiedendo una cosa a proposito di doppiette mancate: Secondo voi Contador poteva fare Tour e Vuelta 2014 considerando che:

    a) la vuelta l'ha vinta comunque dopo una prima settimana dove aveva male al ginocchio rotto

    B) diceva che mai aveva preparato un Tour così è mai era stato in quella condizione

    Voglio sentire cose ne pensate in merito

     

    I due punti A e B lasciano il tempo che trovano perché sono entrambe dichiarazioni del diretto interessato, che in quanto tali vanno prese con le pinze. Sicuramente aveva una condizione eccellente al Tour e magari lo avrebbe vinto (che lo avrebbe stravinto di sicuro mi sembra nulla più di una sparata dettata dalla frustrazione), però, anche in quel caso, è da vedere con quale condizione sarebbe uscito da un Tour sicuramente logorante (visto che avrebbe dovuto correre sempre all'attacco senza riserve, per colmare il divario da Nibali), e con quali motivazioni si sarebbe presentato alla Vuelta.

     

    Comunque sia, al di là del caso specifico di Contador nel 2014, credo sia abbastanza evidente che la doppietta Tour-Vuelta è fattibile, basta vedere come Valverde e Rodriguez, ad esempio, riescono ad essere regolarmente competitivi in entrambe le corse. Siccome nessuno dei due è un fenomeno sulle tre settimane, è del tutto plausibile che un corridore superiore possa riuscire nella doppietta.

     

    Freschezza? Meglio uscire dal Tour con 21 tappe fatte o con una tibia rotta dopo la metà del percorso?

    Motivazioni? Credo che uscire così con la forma della vita da un Tour ti deprima, più che motivarti

    Che l'avrebbe fatta era già sicuro prima del Tour

     

    Giro e Tour sono più prestigiose più che altro perché di solito chi lotta per il Tour arriva fresco e riposato. Sarebbe molto più facile fare la doppietta Giro-Tour col Giro dopo il Tour come è ora la Vuelta.

     

    (Detto questo resto convinto che la doppietta conti relativamente poco proprio per il numero di fattori, è più un colpo di fortuna in base a presenze/assenze degli avversari che altro e conti più la quantità - meglio 9 GT vinti che una doppietta giro-tour e basta)

     

    Se un infortunio non lascia strascichi seri (e penso si possa dire abbastanza tranquillamente che Contador ha superato più che bene l'infortunio; che poi ci sia riuscito perché non era la tragedia che aveva presentato in un primo tempo o perché ha capacità paranormali decidilo pure tu), è normale che finisca per permettere ad un corridore di ripresentarsi alle gare più fresco di quanto sarebbe stato con un Tour nelle gambe. Il problema della doppietta è il logorio delle prime tre settimane che presenta il conto nelle seconde tre. Partire con 10 giorni di Tour nelle gambe invece del doppio ti permette di arrivare in fondo alla Vuelta, dopo aver perlopiù ammortizzato lo svantaggio dei giorni di allenamento perso, con gambe più fresche.

     

    E' un po' - in piccolo - il discorso che si fa per i calciatori quando si dice che un certo infortunio ha allungato loro la carriera. E' meglio che un calciatore si spacchi una gamba o che si alleni normalmente? Sicuramente la seconda, ma passare un anno in infermeria può finire per essere rigenerante su un fisico logorato da anni e anni di attività ininterrotta.

     

    Per quanto riguarda il discorso motivazioni, ognuno risponde alle batoste in modo diverso. Le Pellegrini buttò a canale un 400 sl olimpico che poteva vincere con un braccio solo finendo fuori dal podio, e invece di suicidarsi come forse avrei fatto io vinse i 200 facendo record del mondo in batteria, in semifinale e in finale. In genere, i fuoriclasse sfruttano episodi negativi o passaggi a vuoto per rimotivarsi, e Contador in fatto di durezza mentale mi sembra abbia pochi eguali.

     

    Giro-Tour è più prestigioso di Tour-Vuelta perché il Giro è più prestigioso della Vuelta (e no, la start list della prossima Vuelta non cambia le cose), e soprattutto per un discorso di storia. La tiritera dell'impossibilità della doppietta va avanti dai tempi di Coppi, e in ogni generazione i più grandi si sono misurati con il tentativo di doppietta perché è sempre stata considerata la piena consacrazione di un campione.

     

    Che poi sia meglio vincere 9 GT in carriera che 2 GT entrambi nello stesso anno potrebbe anche essere accompagnato da un sonoro "grazie al cazzo". Fermo restando che comunque non si sta facendo la conta delle patate, non è che in assoluto quello che ha vinto 10 GT sia superiore a quello che ne ha vinti 7. Fortunatamente, i bilanci di una carriera non si tracciano solo con la calcolatrice, e non credo che - ad esempio - il fatto di aver vinto 3 GT metta Delgado sullo stesso piano di LeMond e Gaul, anche se ne hanno 3 pure loro.

     

    La doppietta è un anno, a fronte di una carriera. E' come se l'Inter pretendesse di paragonarsi al Milan per aver fatto il triplete. Quello che conta sono le 7 Champions league, non il triplete in un anno. Metterei corridori che han fatto SOLO la doppietta sopra chi ha vinto 3, massimo 4 GT. Non sopra chi ne ha vinti 7, 8 o 9 provando di tenere alti livelli per tutta la carriera e di non avere "l'annata della vita"

     

    Ad oggi chi fa la doppietta non si paragona ai grandi del passato, semmai vi si mette sopra. Lo ripeto: i grandi nel passato nel ciclismo iperspecializzato e col passaporto biologico vincerebbero la metà. Se non meno.

     

    (A meno di non pensare che l'introduzione del passaporto biologico e la specializzazione non abbia improvvisamente e casualmente portato una generazione di corridori scarsa, sul che ho qualche dubbio)

     

    Le equivalenze del tipo "2 GT nello stesso anno = 3 o 4 GT in anni diversi" secondo me fanno un po' ridere, è impossibile quantificare il prestigio di un'impresa come la doppietta. E altrettanto difficile mi sembra cercare di immaginare quanto avrebbe vinto Coppi se fosse nato 70 anni più tardi o se Merckx fosse oggi un baldanzoso 25enne.

     

    In generale, comunque, prima di fare qualsiasi considerazione sulla possibilità o impossibilità della doppietta, occorrerebbe che qualcuno ci provasse, preferibilmente mettendosi nelle migliori condizioni, ossia preparandola a dovere e tentandola nel fiore degli anni. Dall'ultima volta che la doppietta è riuscita, abbiamo avuto 7 anni (1999-2005) in cui farla era impossibile perché il Tour da un corridore che non aveva neanche in mente di venire al Giro; poi un anno (2006) in cui un tentativo credibilissimo è stato bloccato a metà strada. Poi si è entrati nell'era di Contador, in cui gli unici corridori della caratura necessaria a tentare la doppietta, almeno fino al 2012 incluso, sono stati lui e Schleck; peccato che Contador ci abbia provato in un anno balordo in cui non era sicuro di fare il Tour (2011) e Schleck mai. Dal 2013 si è entrati in una fase di maggiore equilibrio, in cui l'handicap di disputare il Giro rischia di risultare decisivo, e in ogni caso a provarci è stato solo il più anziano dei Fab 4 alle soglie dei 33 anni.

    In pratica, i soli tentativi veri di doppietta sono stati quelli di Basso - che nel 2005 aveva ancora di fronte Armstrong ed ebbe la famosa sciolta dello Stelvio, e nel 2006 è stato fermato dopo aver vinto il Giro d'Italia con un lustro di vantaggio - e di Contador, che però non ci ha provato negli anni migliori. I tentativi di doppietta fallivano anche decenni fa, solo che se si registra un tentativo ogni 5 anni e pure quelli partono zoppi, è ovvio che basta poco per far dilatare i tempi tra un successo e l'altro.

  8. Riprendo questo post, ben sintetizzato da quanto quotato, perché alla fine in effetti la sfida lanciata da Tinkov, come tante pazzie, è fallita quando non solo gli avversari, ma lo stesso Contador ha rinunciato alla Vuelta (cioè un mese fa o quasi).

    Però l'intento era lodevole, visto che è il senso della sfida che dà valore allo sport ben più dei numeri e delle statistiche e il progetto assurdo dà modo di ragionare sull'impresa più realistica della doppietta Giro-Tour.

    Si dirà che oggi è infattibile perché c'è meno doping (ma rispetto a quando? l'impresa è stata realizzata in epoche molto diverse fra loro, e in esse dubito che l'incidenza del doping sia stata costante) e perché c'è più specializzazione (già, ma si noterà che anche ai tempi molto raramente i "doppiettisti" incrociavano gli stessi avversari al Giro e al Tour), quindi faccio qualche considerazione storica sulle varie doppiette.

    LE DOPPIETTE

    Coppi 1949 (30 anni) - Parlando di quel Giro viene in mente la Cuneo-Pinerolo e ogni altro discorso passa in secondo piano, ma va ricordato il misterioso avvelenamento patito da Bartali nelle prime tappe, che lo debilita e lo mette fuori gioco fin da subito. Il Tour comincia in salita con la crisi pazzesca di Mouen, ma fra cronometro (2 prove per un totale di quasi 240 km in quell'edizione) e montagna (con la collaborazione determinante di Bartali) la conquista della maglia gialla è inevitabile.

    Coppi 1952 (33 anni) - La vittoria al Giro è scontata allorché Koblet non si dimostra all'altezza del biennio precedente, mentre Bartali è ormai avviato alla terza età ciclistica. Al Tour la superiorità è tale da indurre gli organizzatori a raddoppiare i premi ai piazzati per dare interesse alla gara.

    Due doppiette abbastanza diverse, la prima favorita da alcune circostanze favorevoli che compensano alcuni cali clamorosi a livello mentale, la seconda è l'inevitabile affermazione di un fenomeno assoluto.

    Anquetil 1964 (30 anni) - Di questa doppietta (e di quest'epoca) conosco molto poco, curiosamente fra l'altro l'impresa (pur sfiorata in altre circostanze, quindi assolutamente non inspiegabile) è praticamente il canto del cigno per Jacquot, almeno nei GT

    Merckx 1970-72-74 (25-27-29 anni) - Solo tre doppiette perché nel mezzo vuole anche vincere altre corse, l'unica vera sofferenza al Giro del 74, quando in effetti Baronchelli gli fece vedere le streghe sulle 3 Cime. Del 1969 sappiamo anche troppo bene, per quanto se ne parlò 30 anni dopo. Sia come sia, al rientro Merckx dominò il Tour (nel quale debuttava) da Cannibale, con una superiorità raramente vista anche dopo. Quindi le doppiette potrebbero essere 4, anche limitandosi a quanto accaduto.

    Hinault 1982 (28 anni) - Dati i percorsi abbastanza banali di quegli anni venire a vincere il Giro per un corridore di questa statura è una formalità, in quanto al Tour mi resta il dubbio sul livello generale degli avversari di quegli anni nei GT. Però in generale parliamo di uno che ha vinto di tutto ed entrare nella storia con la doppietta Giro-Tour è il minimo

    Hinault 1985 (31 anni) - Questa seconda doppietta decisamente più favorita dalle circostanze (fortunate o indotte) della prima: al Giro Visentini, avviato al successo, si ammala e va a casa, al Tour, con Fignon in infermeria e con Lemond ingaggiato e addomesticato con la promessa di aiuto per l'anno successivo, non ci sono avversari seri

    Roche 1987 (28 anni) - I fatti di Sappada sono cosa nota, il Tour 87 invece, con Hinault pensionato, Lemond convalescente e Fignon in crisi nera, è una gara all'ultimo sangue fra l'irlandese e Delgado. In ogni caso, al di là della straordinarietà della stagione dell'irlandese, in questo exploit il fattore C ha un ruolo determinante a mio modo di vedere

    Indurain 1992-93 (28-29 anni) - Sino al Giro 1994 la sensazione che ha dato è stata di inscalfibilità: ho il dubbio, per quanto si è poi dimostrato superiore al Tour 1995, che avrebbe potuto insidiare una terza doppietta, ma ciò era contro la sua filosofia conservatrice, probabilmente

    Pantani 1998 (28 anni) - Dal punto di vista mentale il capolavoro è il Giro, la corsa che ha concluso una sola volta, dove non ha mai preso la maglia, in cui ha pressioni enormi. Comunque una doppietta straordinaria, con imprese che valgono una carriera. Aiutata, è vero, dalla fortuna: non solo la pioggia battente del Galibier, che ha reso devastanti i suoi attacchi comunque fruttuosi sino a quel momento, ma anche un paio di tappe ventose sia in Italia che in Francia, in cui Marco s'era salvato grazie alla squadra e alla buona sorte.

    LE DOPPIETTE MANCATE

    Bartali 1937-38 (23-24 anni) - Nell'anno del debutto delle Dolomiti Ginettaccio domina il secondo Giro, al Tour prende le misure agli avversari e alla corsa sul Balon d'Alsace e poi, arrivate le Alpi, sbaraglia la concorrenza sul Galibier, prendendo la maglia gialla. Due giorni dopo la caduta nel torrente Colau e l'intervento delle autorità italiane che lo costringono al ritiro. L'anno seguente, sempre per scelta politica, fa solamente il Tour, stravinto, mentre il Giro se lo giocano i piazzati degli anni precedenti. Credo di non dire eresie se ipotizzo che solo sfortuna e ingerenze politiche gli hanno tolto il privilegio di essere il primo doppiettista

    Nencini 1960 (30 anni) - Il colpaccio al Giro contro Anquetil, con un attacco nella discesa del Gavia, gli sfugge di pochissimo, in compenso vince il Tour nell'occasione del tragico incidente che mette fine alla carriera di Riviere. Nulla di scandaloso dunque nel non vederlo in questa Hall of Fame, forse testimonia il periodo non proprio esaltante in cui ha corso

    Fignon 1984 (24 anni) - Troppe polemiche legate a questo Giro, dalla preparazione innovativa di Moser, ai tagli al percorso (originariamente meno peggio di altri anni), all'elicottero nell'ultima cronometro. L'unica cosa certa, temo, è che quel Giro non potesse vincerlo in nessun modo il francese, che viceversa domina letteralmente il Tour.

    Fignon 1989 (29 anni) - Il contrario del fattore C (citato per l'irlandese che aveva fatto la doppietta 2 anni prima) è quello che ti fa perdere il Tour per 8", poco altro da aggiungere

    Basso 2005 (28 anni) - Difficile credere che sarebbe finito fuori dal podio al Giro senza il mal di pancia dello Stelvio. Certo al Tour arriva un po' distante dalla maglia gialla per poter comunque parlare di doppietta mancata. In anni recenti è quello che ha dato l'impressione di poter fare la migliore accoppiata (nel senso di poter andare a podio in entrambe le gare).

    Per il coraggioso che è arrivato a sto punto... quindi?

    1) La doppietta da dominatori assoluti di un breve l'hanno fatta a mio avviso in 3: Coppi, Merckx e Indurain

    2) L'età giusta per tentare con successo la doppietta storicamente si assesta attorno ai 29 anni

    3) In tutti i casi di mancato dominio la doppietta è stata favorita da circostanze favorevoli (più per chi c'è riuscito, meno per chi ha fallito)

    4) Il primo passo per tentare la doppietta è ovviamente schierarsi al via di entrambe le gare

    Per quanto riguarda i famosi fab four oggetto della proposta indecente di Oleg le possibilità di bissare Giro e Tour sono le seguenti:

    - Contador doveva tentare nel 2009, quando il percorso del Giro si prestava a non spendere un monte di energie e soprattutto la sua gamba era ai massimi livelli; a 33 anni la doppietta l'ha fatta Coppi, che è però arrivato a quell'età con meno anzianità ciclistica... e comunque era Coppi

    - Froome non credo abbia le qualità per mantenere una gamba decente per le due gare... mi pare che abbiamo elementi per ora sufficienti a non dover approfondire il discorso (qualora dovesse fare la Vuelta e chiuderla in un certo modo potremo riparlarne)

    - Nibali con una programmazione meno esasperata avrebbe avuto possibilità di ottenere risultati, temo che anche per lui però il meglio sia andato

    - Quintana dal punto di vista del recupero parrebbe molto adatto, temo che comunque non proverà a breve... se e quando avrà una maglia gialla in bacheca forse...

     

    Ohibò, mi ero perso questo bellissimo post.

  9. La notizia di Andalo comunque dovrebbe essere corretta, poi ovviamente il percorso se lo ha inventato lui di sana pianta. Anche perché gli organizzatori pare non vogliano proporre una riedizione della tappa del 1973, ritenuta troppo agevole per fare selezione al giorno d'oggi, e vorrebbero cercare altre soluzioni, valutando anche la possibilità di far transitare la corsa su strade forestali.

  10. certo che sto Quintana a me sembra una bella fuffa, nel senso ottimo corridore, ma non ha quella fame che dovrebbe avere un corridore di 25 anni... a quell'età contador stava vincendo il suo primo tour

    cioè ma come pensa di impensierire froome? quando ha attaccato contador sulla penultima salita, quintana doveva andargli dietro e provare un affondo assieme a contador.. invece si è messo a guardare valverde, proprio come faceva merdy con frank

     

    Al di là del caso specifico dell'attacco di Contador, che secondo me sarebbe stato un buon trampolino più che altro per Nibali (o al massimo Valverde, ma anche su di lui mi pare che Froome vada in marcatura a uomo), sono d'accordo sul fatto che Quintana mi sembra già molto ragioniere per essere a questo punto della sua carriera. 2° al Tour lo ha già fatto, ha vinto un Giro, non credo avrà problemi a salire su altri podi nei prossimi anni, e di fatto si è venuto a trovare nella posizione di potersi giocare la vittoria al Tour de France sul suo terreno con un distacco ragionevole. Morale: 2 tappe alpine su 4 alle spalle, 0 attacchi seri (mi rifiuto di contare quelle accelerazioni con la testa già girata all'indietro).

  11. Ma siete così tanto sicuri che vada in difficoltà??voglio vedere quanto possa fare Quintana che fino a qua non mi sembra abbia fatto chissà che..secondo me si pensa sia troppo forte il colombiano..

    Froome è lì tranquillo che se la sta gestendo..è consapevole del vantaggio enorme che ha..

     

    No no, sicuro non lo sono, però l'impressione che ha destato oggi Froome non è stata quella dei giorni migliori. Ovviamente, trattasi appunto di impressione, che in quanto tale potrebbe benissimo rivelarsi sbagliata, ma provarci costerebbe poco (specie nei panni di Quintana, che non solo è arrivato già 2° una volta, ma realisticamente non può essere scavalcato da nessuno in questo momento).

     

    Per quanto riguarda la possibile sopravvalutazione di Quintana, può darsi che non sia l'erede di Pantani che alcuni vedevano, però il fatto stesso che ieri abbia risposto senza battere ciglio alla sparata di Froome è un sintomo di grande condizione, a mio parere (parliamo di un corridore che non fa certo del cambio di ritmo e dell'esplosività le sue doti principali).

     

    Tra l'altro il vantaggio di Froome è ottimo ma mica così enorme, abbiamo visto al Giro che anche un leader apparentemente inattaccabile può avere la giornata storta, e in quel caso, attaccandolo, lo si può lasciare in mutande. In quel caso, se Contador avesse avuto il vantaggio che ha ora Froome, sarebbe finito a giocarsi il Giro per una manciata di secondi.

  12. Può anche permetterselo..ha talmente tanto tempo da gestire..

     

    Sì, beh, dipende quando e dove si stacca, nel caso. Se dovesse andare in difficoltà negli ultimi 250 metri di salita come oggi, siamo d'accordo che non sarebbe un problema. Se venisse attaccato a fondo prima e andasse in difficoltà, sarebbe un'altra musica.

  13. Oggi bravo anche Nibali. Froome sembrava al limite.

     

    Sembrava; certo che attaccandolo a 250 metri dal GPM è anche difficile appurarlo. Specie se poi l'avversario con le gambe migliori invece aspetta la quarta settimana per tentare.

  14. Veramente la "lotteria" non è un mio termine. Il ventaglio ci vuole abilità, il pavé si tratta di stare davanti e non forare a meno che tu non sia uno specialista. Non mi piace l'abuso del pavé nelle corse a tappe perché non essendo una corsa per specialisti si rischia di vedere gente perdere il lavoro di un anno per una foratura e rischia di contare come tutto il resto delle tappe di montagna.

    Sì ma abbi pazienza, non è che se il termine lo conia un altro e poi tu lo ripeti fino alla nausea, quando poi ti si fa notare che è una cazzata puoi lavartene le mani dicendo "Eh no, ma mica l'ho detto io per primo".

    Comunque sia, anche se condivido il non fare il pavé tutti gli anni, di fatto ventagli e pavé richiedono grosso modo la stessa capacità di stare davanti e tenersi lontani dai guai che si creano in situazioni di corsa nervose come quelle. La differenza sostanziale è che però, mentre nei ventagli praticamente tutto si risolve nel farsi sempre trovare dalla parte giusta quando si spezza il gruppo (e non è cosa da poco, sia chiaro), sul pavé alcuni riescono anche ad attaccare e ad andarsene di forza, e per lo stesso principio anche chi non è nelle primissime posizioni ha margine per recuperare. Lo stesso Nibali, lo scorso anno, per uscire sempre davanti dai tratti in pavé aveva saltato di forza corridori più lenti di lui.

    Possiamo parlare di forme, condizioni e compagnia bella ma l'unico dato eloquente ed incontrovertibile è che Nibali che quei 3 (togliamo Valverde) non li ha staccati se non tramite sfortune altrui come cadute/forature mentre è successo spesso e volentieri il contrario. Mi chiedo quando e se Nibali sarà valutabile.

    Ok, però capisci che non ha molto senso fare un discorso del tipo: "Se non consideriamo la forma, resta il fatto che Nibali si è staccato...", perché lo stato di forma è una variabile un po' troppo importante per essere messo da parte. È come se io legassi Floyd Mayweather ad una sedia, poi lo menassi a sangue e dicessi: "Beh, possiamo pure parlare di corde, libertà di movimento e balle varie, sta di fatto che ho messo ko il campione del mondo".

    E anche il "togliamo Valverde" è una falla non da poco, perché se può essere considerato plausibile che in condizioni normali Nibali perda da Froome, Quintana e Contador, è proprio il fatto che si stacchi sistematicamente da Valverde, che debba penare per aver ragione di Gesink o che occasionalmente abbia perso contatto da decine di comprimari a dimostrare che è lontano dalla miglior forma.

    Tanto detto, venendo al problema della valutabilità di Nibali, parliamo di un corridore che è passato professionista nel 2005, che ha preso parte a centinaia di corse, di materiale per valutarlo direi che ce n'è in abbondanza (che poi le valutazioni possano differire tra loro è normale). Il problema è che tu vuoi il confronto assoluto, in una gara secca, che dimostri incontrovertibilmente quali sono i rapporti di valori. E siccome un confronto di questo tipo è evidentemente impossibile, visto che non è ragionevole credere che quattro corridori possano trovarsi nella stessa corsa, con analoga preparazione, analogo stato di forma, in analogo momento della carriera, su un percorso che permetta di misurare solo i parametri che dici tu, finisci per forzare la mano e cercare di inquadrare corse come questo Tour in un modello del genere.

  15. Si questo ok, ma come ho detto in chat se un attacco a poco dalla cima dell'Allos è "provarci da lontano" allora abbiamo un gruppo pieno di Schleck.

     

    Peraltro l'effetto dello scatto dipende anche da come si fa la corsa, Quintana avrebbe bisogno di una corsa dura per la tappa, non di una battaglia che inizia con la fuga a 10 minuti.

     

    Ma infatti non è che Nibali abbia tentato chissà quale azione epica, però da quando ha cominciato a migliorare ci ha sempre provato. Non è sbagliato secondo me mettere i due grosso modo sullo stesso piano a livello di intraprendenza, in questo Tour. Il problema è che non solo devono fare i conti con un Froome granitico, ma caso mai la Sky venisse a trovarsi a corto di uomini, ci pensa Geraint Valverde a rimediare.

  16. Oggi si è compensato (con gli interessi) quello che è successo nella 2°tappa, il prossimo dovrebbe essere Froome affinché la giustizia sia completa.

    Comunque bella tappa nonostante si siano confermate le mie previsioni sulla condotta di gara della Movistar, se continuano così finiscono 2°e 3°.

     

    Beh non è che nella 2a tappa Valverde sia caduto, non si può equiparare una caduta (ammesso che non ci sia stata una cappellata di Contador, cosa di cui però non si ha notizia) al farsi trovare in fondo al gruppo al momento di un ventaglio.

  17. Se riesce a prendere minuti su Contador per cadute in discesa ogni tappa, sì. Altrimenti la gamba di Nibali mi sembra la stessa di Mende, con la differenza che Contador oggi non c'era per la caduta.

     

    Se poi si esalta nibali per due scattini quando ha nove minuti ... quelli sono da fare per la tappa, eventualmente. Se avesse seguito Contador collaborando altro paio di maniche.

     

    Credo che il discorso fosse che Nibali e Contador ci provano, magari anche in modi rivedibili o senza grandi risultati, ma ci provano, mentre Valverde corre per il piazzamento.

  18. In linea di massima sposo completamente la tua teoria. Non ho potuto vedere la tappa di ieri in intero, ma l'ipotesi che Nibali e Scarponi avessero lo stesso problema sui Pirenei, ovvero l'influenza, sarebbe per te verosimile? (ben inteso, considerando positivamente le poche indicazioni fornite dalle ultime prestazioni in rapporto al fantasma di Nibali sui primi giorni di Pirenei.)

    Non so se sia un'ipotesi uscita da qualche intervista o diretta, ma l'ho letta da più parti.

    L'ipotesi tornerebbe come tempistiche, però, come è stato già detto, la cosa strana è che lo stesso Nibali non ne abbia parlato. Ci poteva stare che lo tenesse nascosto mentre stava male per non mettersi un bersaglio sulla schiena, ma a posteriori non avrebbe avuto motivo di tenere nascosto un problema che sarebbe anche servito a smorzare le critiche che gli venivano rivolte.

    Sostanzialmente, anch'io ho la sensazione che il motore di Nibali sia (o fosse) molto ingolfato. In questo senso, può non essere casuale che le sue prestazioni siano via via migliorate a suon di fuorigiri, a partire dallo scatto di Plateau de Beille, per finire con l'attacco di ieri, passando per il tentativo di tenere la ruota di Quintana sulla Croix-Neuve. E anche in quel caso, quando è andato in difficoltà, non si è arenato con quell'azione vuota di APSM o di Cauterets, ma ha reagito dopo il primo momento di difficoltà. È un po' come se mano a mano riuscisse a spingere il motore un po' più in là e a spostare il limitatore a giri più alti.

    Nel caso, comunque, sarebbe un errore abbastanza clamoroso quello di arrivare in quello stato al Tour de France, dopo aver praticamente sacrificato ogni singola corsa dell'anno per prepararlo a puntino.

  19. Visto che c'è giorno di riposo meglio spostare l'attenzione sul futuro.

    Nibali che sembra stare meglio, dovesse chiudere in crescendo il Tour, dovrebbe andare alla Vuelta e provare a vincerla ?

    Penso che alla Vuelta sarà spedito a calci da Vinokourov, a meno di una rottura definitiva tra i due. L'unico problema è che rischia di entrare in forma troppo tardi per il Tour e troppo presto per la Vuelta.

    Mi sa che Nibali va alla Vuelta. Sinceramente con Aru-Landa e Fugslang sarà difficile capire cosa farà.

    Landa credo che alla Vuelta non andrà, visto che pare abbia già deciso di lasciare la Astana. Fuglsang non credo proprio che sia in condizione di accampare pretese di leadership, dopo che ha risposto all'investitura a capitano a questo Tour staccandosi dai suoi compagno sul Tourmalet (e in generale, avrebbe comunque ben poche carte da mettere sul tavolo, contro i due podi al Giro di Aru, senza neanche considerare Nibali).

×
×
  • Crea Nuovo...