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losqualo90

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  1. Io ho sempre trovato difficoltà a fare una buona crono al Col d'Eze, anche con i vari Nibali, Contador e compagnia. Penso sia diversa dalle altre
  2. Non te sapevi fa sponsorizza direttamente dalla Bmw? ahaha
  3. Concludiamo la presentazione, passando alle ruote veloci. Domina ancora Marcel Kittel, che è riuscito a portare a casa, da favorito, il mondiale di Doha. A rivaleggiare con il gigante tedesco troviamo l'ex numero 1, Mark Cavendish, che nonostante gli anni passino, resta sempre al top. Attenzione anche al piccolo australiano Caleb Ewan, che ha portato a casa, molto inaspettatamente, il mondiale 2017.
  4. Riprendiamo con la presentazione e passiamo ai paveari. Tra i corridori che danno il meglio sulle pietre del nord, svetta Sep Vanmarcke, considerato da tutti il grande erede di sua maesta Tom Boonen. Il primo risulta il migliore, ma ha trovato sulla sua strada sempre un grande Peter Sagan, mentre il secondo ancora non ha mollato e si permette il lusso di dare lezioni ai più giovani. Manca il grande rivale di Tornado Tom, Fabian Cancellara, ritiratosi a fine 2016. Infine, da notare, come negli ultimi 2 anni non sia apparso nessun nome nuovo per le gare sui complicati sampietrini delle stradine del nord-Europa
  5. Si prosegue la presentazione dei big, con i migliori vallonari. Nessuno che svetta, ma tanti ottimi corridori, capeggiati da Julien Alaphilippe e Daniel Martin, che possono dire la loro anche in corse a tappe vallonate, come il Giro dei Paesi Baschi o la stessa Vuelta. Tra i cronoman, invece, domina l'olandese Tom Dumoulin, che ha vinto gli ultimi due mondiali a cronometro su strada. Alle spalle dell'olandese troviamo l'ex-dominatore delle lancette Tony Martin, il Kaiser Rohan Dennis e l'inglese Dowsett. Chiudiamo questa seconda parte, restando sempre a contatto con le lancette. Passiamo però ai corridori che danno il meglio di sé sui percorsi brevi, ovvero nei prologhi. Cambiano un po' i ciclisti e i valori in campo, ma troviamo sempre Dumoulin a dominare. Tra i nomi spiccano quelli di Peter Sagan, Michael Kwiatkowski e l'italiano Adriano Malori, 2° a Richomond e a Doha.
  6. Passiamo ora a presentare un po' di big. Ho limitato tutti i valori ad 82, ad esclusione di qualche ciclista che aveva qualche 83 e l'ho lasciato così. Iniziamo partendo dalla categoria più amata da questo foro, gli scalatori. Tra tutti svetta Nairo Quintana, unico 82 nel gioco. Chris Froome, dopo le prime due stagioni al top (più la prima che la seconda) è calato vistosamente ed ora ha un "misero" 80, che gli permette di lottare al massimo per qualche Top10 in un GT. Bene Contador e Nibali, con lo Squalo che negli ultimi due anni ha ampliato il suo palmares vincendo due Giri e l'ultima edizione del TdF, diventando così il primo corridore dopo Pantani a riuscire nell'impresa. Sorprende vedere in questo elenco, il colombiano Martinez, alla 2a stagione da prò. Lo scorso anno il sudamericano ha dimostrato le sue qualità arrivando nei 10 alla Vuelta.
  7. Infatti siamo una continental. La mia preoccupazione riguardava proprio in che categoria si fosse trovata la squadra, poiché a luglio era tra le migliori, per fortuna non è salita nel WT e io posso iniziare dalle piccole corse
  8. Smec ma in che anno stai? Io mi son fermato al primo tour dopo l'addio di Spilak
  9. Rimettersi in pari e leggere di una vittoria del Diablo non ha prezzo P.S;: per fortuna che vai piano
  10. Tres bien! Iniziamo un po' con il racconto... Un altro anno sta finendo e, quando siamo alle porte del 2018, si affaccia un nuovo talento (forse?) sulla scena del ciclismo mondiale. Il ragazzo viene dall’Italia, patria di grandi miti delle due ruote ed ha poco meno di 19 anni. La sua scheda dice già tanto, un anno da U23 e poi subito il salto, dopo una stagione in cui ha vinto, in modo autorevole, 2 grandi corse per scalatori che si svolgono lungo l’arco alpino, il Giro di Savoia e il Giro della Valle d’Aosta, a cui si aggiunge un buon 3° posto alla Ronde de l’Isard, che si corre nella regione dei Midì-Pyrénées, e un 8° posto al Tour de l’Alsace, corsa aperta anche ai pro. In Italia non ha corso tantissimo, poiché sotto contratto con il team francese Chambéry Cyclisme Formation, team Under23 dell’Ag2R la Mondiale. Oltre ad essere un ottimo scalatore è anche un buon cronoman, tanto che a settembre è riuscito a vincere il mondiale U23 a cronometro, sorprendendo molti esperti del settore, che non lo davano tra i favoritissimi. Ora per il grande salto, ha deciso di tornare in patria, alla corte di Ivan Basso, diventato team manager dell’italiana Barilla, team nato dalle ceneri della Lampre-Merida. Del team di Saronni sono rimasti solo alcuni portacolori, tra cui il giovane e promettente Valerio Conti, Sacha Modolo e Mario Costa. Squadra rifondata, che però non ha grandi fenomeni tra le fila, ma solo tanti buoni ciclisti: Mareczko, Brambilla, Martinelli e Moser su tutti.
  11. Dopo averci riflettuto su per un po’, ho deciso di iniziare anche io una story con il nuovo pro cycling manager. 2 anni dopo i primi tentativi con il 2014, torno a raccontarvi le mie pseudo-imprese. La storia sarà completamente inventata, dal momento che il sottoscritto in bici è tutto, fuorché un fenomeno La storia inizia nel 2018, così da giustificare qualche cambiamento anomalo, decadenze strane et simili e anche perchè nel 2018 avrò 19 anni P.S: via alle battute @Cune2000e compagnia
  12. Ci sono, avrei anche votato ma non so a quale fine :asd
  13. Mi rimetto in pari un po' Stylus la storia di Milan-Inter 6-0 non te la faccio passare
  14. Se avessi messo la formazione quelle 3 giornate a metà campionato avrei vinto io sauber troppo bello parlare con i se e i ma
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