Tres bien! Iniziamo un po' con il racconto...
Un altro anno sta finendo e, quando siamo alle porte del 2018, si affaccia un nuovo talento (forse?) sulla scena del ciclismo mondiale. Il ragazzo viene dall’Italia, patria di grandi miti delle due ruote ed ha poco meno di 19 anni. La sua scheda dice già tanto, un anno da U23 e poi subito il salto, dopo una stagione in cui ha vinto, in modo autorevole, 2 grandi corse per scalatori che si svolgono lungo l’arco alpino, il Giro di Savoia e il Giro della Valle d’Aosta, a cui si aggiunge un buon 3° posto alla Ronde de l’Isard, che si corre nella regione dei Midì-Pyrénées, e un 8° posto al Tour de l’Alsace, corsa aperta anche ai pro. In Italia non ha corso tantissimo, poiché sotto contratto con il team francese Chambéry Cyclisme Formation, team Under23 dell’Ag2R la Mondiale. Oltre ad essere un ottimo scalatore è anche un buon cronoman, tanto che a settembre è riuscito a vincere il mondiale U23 a cronometro, sorprendendo molti esperti del settore, che non lo davano tra i favoritissimi.
Ora per il grande salto, ha deciso di tornare in patria, alla corte di Ivan Basso, diventato team manager dell’italiana Barilla, team nato dalle ceneri della Lampre-Merida. Del team di Saronni sono rimasti solo alcuni portacolori, tra cui il giovane e promettente Valerio Conti, Sacha Modolo e Mario Costa. Squadra rifondata, che però non ha grandi fenomeni tra le fila, ma solo tanti buoni ciclisti: Mareczko, Brambilla, Martinelli e Moser su tutti.