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pierlo69

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  1. 26 GIUGNO 2009 La notizia occupò buona parte delle pagine dedicate al ciclismo di quella giornata: Riccò firma per la Flaminia, rientrerà a marzo 2010. La squalifica originaria decisa dal Tribunale Nazionale Antidoping, due anni, è stata ridotta di 4 mesi dal TAS in virtù della collaborazione nelle indagini fornita dal ciclista della ex Saunier Duval "Hanno ottenuto quel che volevano...meglio tardi che mai" mormorò, con un pò di amarezza, Pierlo ripensando all'intervista con CartaCanta. Non lo aveva più sentito da allora. "Prego?" Era sul treno, stava andando da alcuni fornitori in nord Italia ed era seduto vicino ad un distinto signore, forse un sessantenne...ma ne dimostrava almeno dieci di meno, che lo guardava un pò interrogativamente. Pierlo: mi scusi...stavo parlando tra me e me... Signore: sta leggendo di Riccò, giusto? P: già...è nelle prime pagine di quasi tutti i quotidiani sportivi. Difficile non notarlo... S: mmmh...forse è un bene che ritorni al ciclismo, potrebbe essere un ritorno importante...come quello di Basso l'anno scorso. Lei sa di cosa parlo...giusto? Pierlo rimase interdetto. Poi si riprese: non era poi così strano che qualche appassionato di ciclismo lo potesse riconoscere. Sorrise.. Pierlo: già, ha ragione...spero che trovi qualcuno in grado di guidarlo. E spero che lui abbia la forza di riemergere come ha fatto Ivan. Signore: ...permette che mi presenti? Guido Labici... Pierlo: ...anch'io la domenica faccio sempre un centinaio di chilometri... Guido Labici: no...è il mio nome Guido Labici P: ah...mi scusi GL: non si preoccupi, non è il primo a confondersi. Forse, più del mio nome, le interesserà sapere la mia professione: sono il direttore commerciale della Bianchi... Campanello di allarme!!!! Vattene Pierlo...vattene ora!!! Pierlo: ...mmmh...interessante, stiamo arrivando alla mia stazione...devo scendere, arrivederci.... Fece per alzarsi ma un energumeno si piazzò sulla porta dello scompartimento impedendogli di fatto l'uscita, da dove era sbucato? Pierlo guardò interrogativamente il signore che aveva di fronte.... Guido Labici: coach Pierlo...non crederà che il nostro incontro sia casuale? Voglio dire: siamo su un treno con centinaia di passeggeri e questo scompartimento è occupato solo da noi due...lei un ex direttore di una squadra di ciclismo e me...un dirigente di una delle più note fabbriche di bicilette!!! Molte persone che hanno a cuore la sua situazione si sono impegnate perche esso avvenisse. La prego...ci sono almeno 4 ore di treno prima che lei arrivi alla sua vera destinazione. Possiamo parlare tranquillamente e civilmente? Gliene sarei grato.... Pierlo: Non so cosa abbia in mente, ma non mi piace...è una trappola preparata ad arte e non mi piace. Mi dica immediatamente cosa vuole da me e forse la cosa finirà qua, la prenderò come uno scherzo di cattivo gusto. Ma prima di parlare allontani il gorilla dalla porta. Quando voglio mi alzo e me ne vado. Altrimenti chiamerò immediatamente il controllore e la denuncerò... GL: Bene, se è questo che vuole. Ha ragione: l'incontro è stato preparato, inutile negarlo. Fece un cenno all'altro uomo che si allontanò nel corridoio salutando educatamente Pierlo... GL: Camillo è grande e egrosso ma non è cattivo. Ora coach, in due parole...già sa che un gruppo italiano si sta adoperando per costituire un nuovo team di ciclismo. Lo sa perche il suo amico CartaCanta gliel'ha detto circa un mese fa...anche quello fu un incontro preparato. Il giornalista aveva il compito di sondare il terreno, ci ha guadagnato anche una intervista...è in gamba il suo amico. P: ex amico... GL: ...dicevo...il gruppo industriale in questione siamo noi: la Bianchi. Abbiamo intenzione di rientrare nelle corse in prima persona. Per farlo ci serve qualcuno coraggioso che ci guidi. Una persona che sappia lanciare i giovani senza scontentare i ciclisti più esperti. Voglaimo dare una immagine che faccia pensare ad una novità: ecco perche abbiamo puntato su di lei piuttosto che su qualcuno di già affermato. Vogliamo che l'immagine che la squadra darà della Bianchi sia quella di una realtà in grado di essere vincente anche se giovane. Deve sapere che molte persone si sono spese per raccomandarla...credo che lei conosca la famiglia Bekaert meglio di me... Se in quel momento avessero sparato in fronte a Pierlo gli avrebbero fatto senz'altro meno male. Sbiancò...il direttore della Bianchi si allarmò, fece per richiamare il body guard ma il coach si riprese e lo fermò... P: i miei rapposti con loro si sono interrotti molti mesi fa, non desidero riprenderli... GL: ...non mi sono spiegato. Da loro abbiamo preso solo informazioni. La squadra avrà management esclusivamente italiano, così come saranno italiani gli sponsor...fermo restando che i soldi li mettiamo principalmente noi. Questo dovrebbe essere una sufficente garanzia...sappiamo, dal signor Vandelapeska, che lei è sospettoso quando si parla di bilanci Perche? Perche si chiese il coach tutte quelle persone stavano rientrando nella sua vita in quel momento? Non bastavano i Bekaert, o per meglio dire Giselle Bekaert? Ora anche Vandelpeska era immischiato? Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto questo?.... P: saprà anche che la mia avevntura nel ciclismo non si è conclusa affatto in maniera brillante, e non parlo solo del lato sportivo. Ho subito molte delusioni...tali da farmi maturare l'idea di abbandonare quel mondo... GL: ...sappiamo questo e molto altro. Sappiamo che tutti gli uomini che le sono passati accanto hanno una opinione molto alta di lei. E questo sia umanamente che professionalmente. I ciclisti che abbiamo intervistato per sapere qualcosa su di lei sono stati tutti entusiasti nel descriverla. Così come i tecnici e gli scout ei preparatori atletici e... P: basta così!!! Il concetto è chiaro. Avete fatto indagini su di me. Indagini che io non ho autorizzato e che tantomeno apprezzo in questo momento!!! Fare indagini alle mie spalle non mi sembra il modo migliore per iniziare un rapporto di collaborazione!!! GL: ...mi sta dicendo che abbiamo un rapporto di collaborazione quindi? P: quando l'ho detto? GL: in questo momento...ha detto, testuali parole, "non mi sembra.... P: Lo so cosa ho detto, maledizione!!! Intendevo che non so nulla del progetto!!! Cioè...non voglio sapere nulla del progetto!!! GL: ...come dicevo, abbiamo molti chilometri prima che lei arrivi a destinazione. Parliamone, vuole?
  2. ...non riuscì a gustarsi la giornata con gli amici come avrebbe desiderato. L'incontro con CartaCanta aveva fatto riemergere ricordi contrastanti: vittorie e sconfitte, gioie e delusioni...incontri fatti e partenze dolorose. Per di più aveva acconsentito ad una intervista...mesi dopo che aveva lasciato, in silenzio dalla porta di servizio, il mondo che il giornalista rappresentava; mesi nei quali aveva faticato l'impossibile per riadattarsi ad una vita che aveva sperato di lasciarsi definitivamente alle spalle nel 2008, quasi due anni prima ormai... Ma era fatta: l'intervista l'aveva concessa e poi CartaCanta era un amico...il solo giornalista che conosceva capace di non stravolgere le risposte dell'intervistato, il solo che poneva domande dirette e senza secondi fini: quello che voleva sapere lo chiedeva senza giri di parole...e voleva una risposta che non lasciasse dubbi sul suo significato. Sospirò..uno sguardo alla stanza per vedere se dimenticava niente. No, pensò ironicamente, ricordava tutto decisamente troppo bene. Chiuse a chiave la porta e scese nella hall con dieci minuti di anticipo. Non si sorprese nel vedere l'amico già in attesa comodamente sprofondato in un divano...andò al bancone della reception e consegnò le chiavi. Si girò, saluto CartaCanta e insieme si incamminarono verso un ristorante che gli avevano consigliato all'albergo: il più esclusivo della zona, l'intervista sarebbe costata cara al giornalista...almeno quello. Pierlo: sei in anticipo, le vecchie abitudini non muoiono mai vero? CartaCanta: già, ma anche tu sei in anticipo...e non parlare come se fossero anni che non ci vediamo. L'ultima volta è stato appena otto mesi... P: otto mesi sono quasi il tempo necessario a far nascere un bambino...chiedilo a qualche madre se è tanto o poco... CC: sei in attesa di un bambino? P: ma che dici? CC: ah, pensavo... Il ristorante valeva tutte le lodi che l'albergatore aveva speso: presero un aperitivo prima di sedersi, arrivarono gli antipasti che furono apprezzati da entrambi. Poco prima dell'arrivo del primo piatto l'intervista cominciò... CartaCanta: coach...partiamo dal 2008. Ci siamo lasciati con la notizia che la Flaminia del 2009 sarebbe stata guidata da lei e Iena... http://i35.tinypic.com/14t7cjd.jpg Ufficialmente decideste insieme alla dirigenza del team di prendere strade diverse...una decisione consensuale dettata da motivazioni personali da parte sua. Ma nell'ambiente circolava la voce che ci fosse dell'altro...perche non se ne fece più nulla? Pierlo: ...non accadde niente di clamoroso. La verità è che la Flaminia aveva contatti con un ciclista molto importante che stava scontando una pena per uso di sostanze dopanti. Speravano in uno sconto di pena che avrebbe permesso di averlo in squadra già nel 2009, magari per l'ultima parte di stagione. Per questo avevamo fatto un piano per rinforzare il team: proprio per garantirgli un supporto adeguato nelle classiche di ottobre. Quando fu chiaro che questo ciclista non sarebbe arrivato in tempi brevi la dirigenza decise di rimandare tutto quanto. Ma io e Iena avevamo già contattato alcuni ciclisti della ex-Surrena, e loro avevano rifiutato offerte importanti per seguire noi. Per farla breve non mi piacque l'atteggiamento della dirigenza...da lì l'accordo per rescindere un contratto già firmato. Iena mi seguì, anche se io insistetti perche rimanesse alla Flaminia...è sempre stato un testone quel ragazzo. CC: ...possiamo sapere di quale ciclista sta parlando? P: ...no. Lui non c'entra niente...e neanche è colpa della dirigenza in verità. Fu una decisione legittima da parte loro: risparmiare sul budget in attesa che la squalifica fosse terminata. Ci fu un disguido sui tempi: ci chiesero di contattare ciclisti prima che fosse chiara la situazione di quello che sarebbe stato il leader della squadra. Un pò di approssimazione da parte loro, troppo entusiasmo da parte mia nel dare per scontato come già fatti accordi che invece erano solo sulla carta. Come vedi niente di scabroso... CC: ...poi? nessun altro contatto con altri team? P: ...no, era già quasi novembre quando accadde tutto questo. Le squadre erano fatte, non c'era più tempo per fare niente. CC: ...dove sei stato in questi mesi? P: ho aperto una attività. Faccio quel che facevo prima di buttarmi nel ciclismo. CC: ...qualche nostalgia delle due ruote? P: ...anche se non sembra faccio sempre una uscita la domenica mattina. Un centinaio di chilometri per non far arrugginire le articolazioni... CC: ...intendevo come DS... P: ...ah...non so, non credo. Sto bene così. Ho avuto le mie occasioni. Non si sono concretizzate per i motivi che tutti sanno. Amen...non si può vivere di rimpianti. CC: segui in tv i tuoi ex-ragazzi? P: chiaro, quando posso un occhio alla carriera dei ragazzi lo butto sempre. CC: a chi sei rimasto più legato? C'è qualche persona con cui ti senti della vecchia squadra? Pierlo pensò ad un ufficio a New York, ad una ragazza belga bionda che a quell'ora stava probabilmente pensando a tutto tranne che a lui. Si fermò prima che ricordi dolorosi prendessero il sopravvento... P: no...seguo i ragazzi, ma non ho contatti con loro. Gli sono legato, lo sarò sempre, ma ormai vanno per la loro strada. L'unico che vedo è Iena... CC: cosa fa ora? P: lavora con i giovani in Federazione, poi ha una attività commerciale...un negozio di ciclismo nella nostra città. E' con lui che esco la domenica mattina. L'intervista continuò con domande sull'imminente Giro d'Italia, sulle corse in generale. Di quello Pierlo poteva parlare...era sport, non si toccavano argomenti troppo personali. Ma di nuovo un campanello di allarme suonò nella testa di Pierlo quando CartaCanta buttò lì, quasi per caso, l'ultima domanda..... CartaCanta: Si mormora dell'entrata nel ciclismo di un nuovo gruppo italiano. Cosa pensi del fatto che il ciclismo attiri, nonostante gli scandali, nuovi investitori italiani? Pierlo scrutò il giornalista, cercò nelle sue parole qualche secondo fine. Il viso dell'amico non lasciava trasparire nulla... Pierlo: ...è sempre positivo per qualsiasi sport che gente nuova, con progetti nuovi, con idee pulite investa denaro e tempo. Gli scandali poi vanno combattuti da dentro, non isolando il malato. Il mondo del ciclismo deve essere il primo medico di se stesso. La Surrena in questo senso è stata medico e malato allo stesso tempo. Abbiamo riabilitato Basso che ha offerto a tutti un grande esempio...mentre non ci siamo accorti di quel che succedeva con Fofonov, che ci ha atterrato. Un sorriso balenò sulle labbra di CartaCanta, o almeno così parve a Pierlo. Un sorriso sornione, quasi di soddisfazione... CartaCanta: ...tu pensi ancora al ciclismo, sei pronto per rientrare... Pierlo: ...l'intervista è finita. Sono stanco, ho camminato molto oggi e domani devo rientrare. Sai...c'è gente che per vivere deve lavorare, al contrario di te che guadagni scarabbocchiando fogli bianchi... CC: ...ahahahah...i fogli bianchi non si usano quasi più. L'uomo ha inventato una cosa che si chiama computer, è già qualche anno ormai. E comunque non hai risposto alla mia domanda... P: quale domanda? CC: ....se ti offrissero un contratto...rientreresti? P: ...il problema non si pone. Non ho nessuna offerta e non l'avrò per i restanti anni della mia vita. Ho chiuso. Di nuovo un sorriso sulla faccia di CartaCanta...o forse se lo era immaginato? Si salutarono da buoni amici davanti all'ingresso dell'albergo; il giornalista disse che avrebbe publicato l'intervista nei prossimi giorni. Accennò ad una possibile collaborazione come ospite all'imminente Giro d'Italia. Pierlo rifiutò, saluto ed entrò nella hall proprio mentre CartaCanta gli urlava dietro... CartaCanta: ci vediamo presto coach...molto presto!!!!! Non gli badò e non rispose. L'indomani di buon ora sarebbe rientrato a casa, il suo negozio e la routine quotidiana avrebbero sopito i ricordi che quell'intervista aveva fatto riemergere. Era una cura che aveva funzionato (grosso modo) nei mesi precedenti, avrebbe funzionato di nuovo...
  3. un paio di aggiornamenti ed entri in ballo anche tu...
  4. 01 MAGGIO 2009, salita del Blockhaus.... ...la macchina guidata da Pierlo faticava un pò a risalire verso il rifugio Pomilio dal quale aveva intenzione di partire per fare un po' di trekking in montagna. Gli ormai molti mesi di inattività, lontano da qualsiasi cosa avesse a che fare con qualsiasi tipo di sport, lo avevano appesantito. Aveva deciso, appena avuta la possibilità, di concedersi una settimana di vacanza. Si era recato in Abruzzo dove alcuni amici sarebbero stati ben lieti di accompagnarlo nell'escursione. Così, in quella mattina, erano saliti in tre sulla piccola utilitaria del coach, ognuno con il suo zaino e con il suo carico di pensieri.... Amico X: ...certo che con i soldi che hai guadagnato l'anno scorso potevi pure permetterti qualcosa di più potente eh!!! Pierlo: ...non ho poi guadagnato così tanto, e la maggior parte dei risparmi mi è servita per riaprire l'attività...lo sai benissimo visto che sei il mio socio... Amico Y: ...guardate là...non siamo i soli in difficoltà, quel furgone sembra nei guai. Pierlo: ...mmmmh...è già tardi ma ci fermiamo per vedere di cosa si tratta. Scesero dall'auto...guardarono il furgone che sembrava abbandonato con il cofano aperto e un odore di bruciato che non prometteva niente di buono per le condizioni del motore. Si avvicinarono guardandosi in giro in cerca dei proprietari del mezzo. Sulla fiancata, molto sbiadita, videro una scritta: il furgone apparteneva alla "RAI - Troupe 5 Roma" Pierlo avvertì un campanello di allarme suonare all'altezza dello stomaco...era maggio, erano sulla salita del Blockhaus e quello era un furgone di una troupe televisiva della RAI... "COACH!!!!" Pierlo riconobbe al volo la voce...anche se erano mesi che non la sentiva. Il noto giornalista CartaCanta si era affacciato dall'interno del furgone e si era precipitato fuori avanzando verso di loro con il sorriso stampato in faccia. Pierlo era contento di rivedere l'amico...ma il campanello di allarme ora stava urlando. CartaCanta: Coach!!! quanto tempo...ti trovo in forma!!! Beh...si insomma....più o meno. Pierlo: ciao...si è passato qualche mese, e anche tu sei in forma più o meno... CC: cosa ci fate quassù? P: beh....cosa vuoi che ci facciamo? stiamo andando a fare del trekking. Io non ho certo bisogno di chiedervi cosa combinate: tra qualche giorno parte il Giro, voi siete della RAI...state visionando l'arrivo di tappa eh? CC: ...ahahahah...si vero...ehi...sembra che saremo bloccati qua per tutto il giorno. Più su c'è il rifugio...quando torni mi concedi una intervista? P: sei fuori di testa...non faccio più queste cose, ho smesso con il ciclismo. CC: daaaaiiiiiiiiiiii!!!! una intervistina di mezz'oretta al massimo. Ci prendiamo qualcosa da bere, e parliamo... P: no...rientreremo tardissimo e non posso obbligare i miei amici ad aspettare i nostri comodi...mi spiace non è possibile Amici in coro: ma per noi puoi benissimo concederti una mezz'oretta di tempo, eh!!! P: (tra se e se: fottetevi stronXi)... CC: ecco, visto?...giuro: mezz'ora e poi ti lascio libero Pierlo sapeva che la mezz'ora del giornalista equivaleva ad una intervista che l'indomani sarebbe andata nella pagina dedicata al ciclismo dei maggiori mezzi di informazione. Sapeva anche che CartaCanta non avrebbe mollato l'osso...era capace di aspettarli fino al giorno dopo se fosse stato utile per ottenere l'intervista... Pierlo: Mezz'ora? In mezz'ora tu non riusciresti ad aprire neanche il taccuino...facciamo una cosa, io alloggio all'albergo "Non ti scordar di me" giù al paese. Ci vediamo là alle nove e mezza, mi offri la cena e in cambio ottieni l'intervista...ok? CartaCanta: Ok P: Nove e mezza...se non ci sei vado a cena da solo e non mi rivedi più, intesi? CC: ci sarò, tranquillo P: lo so che ci sarai...
  5. Prologo: I protagonisti di questa storia. Pierlo, meglio conosciuto come “il coach”. Deluso dalla prematura fine della sua carriera da allenatore di basket, ma soprattutto dal modo nel quale si concluse, aveva deciso di smettere con le velleità di diventare famoso nello sport. Nell’estate del 2008, mentre si stava godendo gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare alla quotidianità del suo negozio di articoli sportivi, venne affiancato da un buffo signore belga che cambiò la sua vita… Dopo le disavventure della Surrena (questo il nome del team), alle quali sia ggiunsero profonde ferite sentimentali, scomparve per un periodo di tempo indefinito. Alcuni amici riuscirono a rintracciarlo in Sudafrica… Baron Bekaert, “il Boss”. Il buffo belga che, per scommessa con altri amici, affidò la conduzione di un team professionistico a Pierlo. Quando la carriera del coach stava decollando grazie ai sorprendenti risultati della squadra la crisi economica mondiale si abbattè sull’industria capitanata da Bekaert costringendolo a mollare il team. Fu l’inizio della fine…. Bekaert ora è in pensione: una pensione dorata e vissuta da scapolo, visto che divorziò dalla moglie che non aveva mai fatto niente per nascondere i suoi tradimenti mentre il marito era impegnato, forse troppo, a costruire un impero economico. Giselle Bekaert, “la figlia del Boss”. Fisico statuario, bellezza mozzafiato e intelligenza fiori dal comune. Un mix che colpì dal primo secondo Pierlo…che finì per innamorarsi della ragazza. Non si è mai ben capito se il sentimento sia stato mai ricambiato. La ragazza cerco di aiutare il coach a rimanere nel ciclismo e la squadra a sopravvivere. Purtroppo la carriera alla quale il padre, molto perspicacemente, l’aveva destinata mal si coniugava con lo sport professionistico. Ora dirige una famosa catena alberghiera che ha sede nei Caraibi ed è nel consiglio di amministrazione di una società con interessi nel mondo dello sport professionistico Americano, posizione dalla quale cercò senza riuscirci di rilanciare la carriera di Pierlo. Iena, “il vice del coach”. L’unico che tentò di salvare la squadra di basket di Pierlo dalla retrocessione, impegnandosi fino all’ultimo e rinunciando ad una brillante carriera tra i canestri per seguire il coach nelkle sue avventure. Mentre ancora giocava a basket si laurea all’ISEF specializzandosi nelle problematiche legate al mondo del ciclismo. Fu il primo collaboratore ingaggiato da Pierlo nell’avventura della Surrena. Molte delle vittorie del team ormai scomparso sono dovute a lui, così come l’intuizione di lanciare giovani che poi avrebbero fatto strada: Ponzi, Mazzi, Ulissi e Malori su tutti. CartaCanta, “il giornalista”. Uno dei pochi amici che Pierlo ha nel mondo del ciclismo. Storico conduttore della trasmissione “Il mondo dei pedali” è riuscito, grazie agli scoop e alle interviste concessegli dal coach, a destare l’interesse di mamma Rai che gli ha offerto un contratto per condurre un programma dedicato al ciclismo. E’ stato lui, insieme a Iena, a rintracciare il coach in Sudafrica. Mister Vandelapeska, “il procuratore”. Oggi è una autorità, ma nel 2008 era un semi-sconosciuto procuratore di ciclisti giovanissimi o caduti in disgrazia o sul viale del tramonto…ciclisti di secondo piano per farla breve. Aiutò la Surrena a nascere proponendo uomini che avrebbero poi facilmente trovato contratti tra i Pro anche dopo il fallimento Surrena. Boom, Bakelants, Westra, Traksel, Machado, Vanmarke, Rosseler i nomi più importanti. Per un breve periodo dopo l’abbandono di Bekaert assunse il ruolo di presidente della squadra…ma anche questa parentesi durò veramente poco. Ivan Basso, Andrea Tosatto, Fabio Baldato e Guido Trentin “i primi storici capitani”. A loro Pierlo si affidò per portare a casa numerose vittorie. Basso vinse anche, nell’anno del suo rientro, il Giro d’Italia proiettando la Surrena in cima alle classifiche mondiali. Gli altri furono preziosi nella crescita dei giovani. Alcuni si sono ormai ritirati, altri sono ancora nel mondo del ciclismo...qualcuno è tornato a vincere e convincere!!! Dimitri Fofonov, “il dopato”. Quando la situazione della Surrena sembrava volgere al sereno, con nuovi sponsor interessati ad affiancarli, con la promozione al Pro Tour assicurata e nel pieno del mercato di rafforzamento della squadra, il kazako Dimitri Fofonov venne trovato in possesso di sostanze dopanti all’aeroporto Chopin di Varsavia dove la Surrena stava arrivando per disputare il Tour de Pologne. Pierlo pensò subito ad un complotto del corridore al quale era stato comunicata la decisione di non rinnovare il contratto. Lo scandalo oscurò la stagione trionfale del team, gli sponsor abbandonarono il progetto e la squadra scomparve in una sera nebbiosa di settembre…era il 19 settembre 2008. Il Team Surrena, “la prima squadra di Pierlo”. Team nato per scommessa, affossato (forse) perche dava fastidio. Fucina di talenti e protagonista fino a settembre 2008 di imprese importanti. Una Continental che al primo anno di attività stava centrando la promozione nel Pro tour. Intorno ad essa si sono mossi personaggi senza scrupoli ed altri mossi da sincera passione per il ciclismo…alcuni li ritroveremo in questa nuova storia. 21 OTTOBRE 2008, “..la voce del ritorno con la Flaminia - Bossini”. Quel giorno le testate giornalistiche diedero l’annuncio che coach Pierlo era stato assunto come DS del Team Flaminia, con lui sarebbe arrivato anche il vice Iena. Ma quel contratto non fu mai perfezionato…
  6. Controllato ora sia nella cartella di gioco "Cm stages" sia nel file RAR " PackITA +2.7z "...io non ce l'ho da nessuna parte
  7. Ecco la maglia che Alludha mi ha disegnato per la carriera che comincerò a breve...devo risolvere qualche problema di "rincoglionimento" e poi son pronto Mi piace molto e quindi i complimenti ad Alludha vanno rinnovati, anche per gli altri aiuti che mi sta dando per altre questioni di DB
  8. è bella anche questa, comunque migliore di quanto sarei stato capace di fare io Quella di Alluddha è in effetti più vicina a quello che intendevo io, ma ringrazio molto anche te per l'aiuto!!! Grazie!!!
  9. VelociZZimo. Il logo prova tranquillamente a farlo, non ho fretta
  10. ma ci mancherebbe che mi dispiacesse se ti serve qualche chiarimento manda pure un pm che ti rispondo con quelli senza incasinare il topic
  11. Ciao forum vorrei provare a scrivere una storia ripartendo più o meno da quella abbandonata nel PCM 2009 C'è un volenteroso che mi da una mano con magliette, panta e accessori vari? maglia panta e guantini altri accessori (capellino, gambali etc) più o meno sullo stesso stile... Sui lati della maglia mi piacerebbe ci fosse anche uno sponsor secondario, tipo CHATEAUX D'AX. Il fondo dei lati deve essere bianco con i bordini color "verde bianchi". Poi chi ha fantasia è libero anche di variare il design (ma non tropissimo) eh!!! Grazie in anticipo a chi proverà
  12. domani primi risultati di gennaio e febbraio, tanto sono raffreddato e devo stare a casa
  13. Biondo è stato fatto fuori a settembre...io farò lo stesso. Ho ricreato anche la Liberty Seguros e l'Amica Chips - Knauff ed ho reinserito nelle squadre di appartenenza chi nel database era stato messo fuori perche trovato dopato, tipo Dekker nella Silence. Man mano che la stagione procederà toglierò ciclisti e squadre La Flaminia è squadra della mia provincia, ecco perche l'ho presa. L'ambizione è avere un team tutto italiano nel giro di un paio di stagioni
  14. ... E così erano quelli i nuovi boss...Pierlo69 entrò nell'atrio dell'aeroporto ed individuò subito Iena e chi lo accompagnava. Aveva rintracciato il suo fidato amico poco prima dell'imbarco da Città del Capo ed era riuscito a capire, sommariamente, che lo avrebbe aspettato a Roma con i dirigenti del team che voleva affidare loro la stagione 2009. Pierlo li aveva comunque già incrociati in qualche corsa dell'anno prima... Dopo i brevi saluti di rito si appartarono in una saletta per definire gli ultimi dettagli... Pierlo: ....bene signori, la squadra credo che sia competitiva per disputare una stagione di buon livello. Centrare subito il salto tra i Pro è dura...ma a parte la Cervelo non vedo corazzate tra le Continental, perciò...ci saremo anche noi. Spero vi rendiate conto che non possiamo garantirvi comunque nulla... Dirigente: ...coach...non pretendiamo una stagione clamorosa. Ma ci attendiamo un passo avanti rispetto a quella appena conclusa. Ottenere una wild card al Giro e fare una buona classifica nel giro di Sardegna e alle tre Valli Varesine sono gli obiettivi di quest'anno. Oltre a questo un buon finale di stagione è quel che vi chiediamo...pensiamo di avere gli uomini adatti per farlo. P: si...ne sono convinto anch'io. Purtroppo non abbiamo in rosa un ciclista da grandi giri...ma in quelli di una settimana e sulle gare di un giorno possiamo dire la nostra. Stileremo un calendario imperniato sulle corse italiane. All'estero andremo solo se necessario per fare gamba e raccogliere punti per la classifica Continental... D: si, sta bene... P: ...cercheremo di far bene con quello che abbiamo. Inutile dire che in partenza saremo sottovalutati mediaticamente e anche sul campo di gara. Al primo aspetto dovrete pensare voi...per l'altro...sarà un piccolo vantaggio che avremo sui nostri avversari. Non abbiamo nomi altosonanti nella rosa...ma buoni professionisti ed anche qualche uomo che potrebbe rivelarsi migliore di quel che si pensa... D: ...si coach, la nostra politica è sempre stata quella di provare a valorizzare ciclisti che, per vari motivi, in altre squdre non riuscivano ad emergere. Mi fa piacere che anche lei condivida il nostro spirito...Comunque non si preoccupi per i grandi nomi: presto annunceremo una grossa novità... P: ...ok, vedremo. Per ora sono contento della rosa. Al resto dello staff credo che già abbia pensato Iena, fisseremo un raduno di preparazione per la prima settimana di gennaio. Per la presentazione della squadra vi pregherei di non ritardare troppo per non distrarre i ragazzi in prossimità dell'inizio della stagione... D: ok coach...se non c'è altro i contratti sono pronti...in serata uscirà un comunicato stampa...benvenuti nel TEAM FLAMINIA - BOSSINI!!! P + I: Grazie Boss...
  15. ... Due settimane di vacanza lontano da tutti volarono veloci, anche troppo...Pierlo guardò con rammarico il calendario appeso nel bar dell'albergo, era ormai ora di tornare in Europa. Aveva avuto tutto il tempo necessario a farsi una idea di quel che era succeso intorno a lui in quell'anno intenso...le conclusioni non erano certo incoraggianti. Professionalmente parlando oggi, come un anno prima, era reduce da un fallimento, certo...stavolta aveva più di una giustificazione e tutto sommato risultati eccellenti dei quali vantarsi. Ma era a piedi...ne più ne meno. Aveva seguito distrattamente le vicende del ciclismo in quei quattordici giorni di volontario isolamente: con soddisfazione aveva appreso che tutti i suoi ciclisti avevano trovato contratti in altri team...chi all'estero, chi in Italia. C'era poi la grande soddisfazione di aver visto, pochissimi giorni prima, due suoi ragazzi emergere ai Mondiali di Varese: Ponzi e Malori avevano centrato medaglie di grande valore...e tutti e due avevano ringraziato sia lui che Iena per la loro crescita durante l'anno. Insomma...non era poi tutto da buttare nella sua prima avventura come direttore tecnico di una squadra ciclistica...eppure era a spasso. Questa considerazione lo portò a Iena: il suo vice, anche qualcosa di più di un vice in realtà, che aveva mollato tutto per buttarsi in un mondo nel quale sperava di far strada: aveva studiato di nascosto il ciclismo quando ancora il coach allenava una squadra di basket e lui era un playmaker...uno di quelli che poteva sfondare ma aveva deciso di rimanere con Pierlo nelle categorie inferiori...a prendere gomitate assassine nei fianchi perche troppo bravo per i suoi avversari. Pensieri troppo tristi per il coach che lo aveva trascinato in una avventura finita con un fallimento pilotato. Si ripromise di chiamarlo al più presto, ora non poteva di certo...il suo cellulare era rimasto in Italia. Tentò di non considerare invece la sua vita sentimentale di quei dodici mesi...un lampo nella mente...un volto...il ricordo di un sorriso...una smorfia di dolore. Giselle Bekaert...la figlia del fondatore e primo presidente della Surrena Team Corse. Aveva avuto più di un merito nell'inizio di stagione esaltante del team...."inutile" si disse Pierlo...bel tentativo di ridurre il tutto al suo ruolo all'interno del team. Le ferite aperte non erano certo rimarginabili in quel modo...la ragazza aveva colpito il coach da subito (che coincidenza...anche un anno fa era al mare in settembre a rimuginare ad un bancone di un bar sui recenti fallimenti sportivi che lo avevano visto protagonista); certo...la sua bellezza folgorante...era importante...ma era tutta lei che gli mancava in quel momento. La sua capacità di strappargli un sorriso, quel suo modo di tenerlo sempre sulle spine per tirargli fuori il meglio. Quando nell'aprile prima la società passò di mano dai Bekaert, estromessi dalla guida dell'impero industriale di famiglia, a nuovi finanziatori Baron Bekaert decise di ritirarsi in uno degli alberghi che aveva comprato nei Caraibi. L'albergo era in realtà uno dei tanti che il belga aveva acquisito...una catena di alberghi sparsi tra la Florida e il Venezuela. Giselle non si era sentita di lasciarlo solo; per anni lo aveva visto solo durante le feste...lui occupato a far prosperare i commerci, lei impegnata in studi e master nelle più antiche e famose università europee. Ora raccoglieva i frutti di quel duro lavoro: in pochi mesi aveva organizzato la catena alberghiera ed era pronta a farla entrare nell'elitè dei circuiti vacanzieri mondiali. Eppure...sarebbe bastata una parola per trattenerla lì al suo fianco...di questo ne era certo, come era certo di non averla mai pronunciata. Giselle lo aveva rapidamente baciato, si era incamminata verso la zona d'imbarco di un aeroporto che Pierlo neanche ricordava più...senza più voltarsi era sparita nella pancia del jet che l'avrebbe portata verso la sua nuova vita. L'ennesima occasione sfuggita dalla sua mano quando gli sarebbe bastato poco per afferrarla definitivamente. L'orologio era inesorabilmente in cammino, secondo dopo secondo, verso l'ora del rientro. Riepilogo meccanico: valigia...pronta...conto dell'albergo...pagato...ultimo drink? Ma si...fece un cenno al barista che ormai sapeva cosa preparargli, molto tempo della vacanza lo aveva perso al bancone del bar a cercare di farsi capire nel suo stentato inglese. Accese il portatile dopo due settimane...si diresse verso la pagina della Gazzetta on-line... ...mmmmh...strano, pensò il coach, tra le milel località che potevano scegliere per fare ipotesi...guarda caso proprio Città del Capo hanno messo. Qualcuno aveva fatto indagini evidentemente...nella fretta di partire non aveva rifletutto che ci sarebbe stato chi si sarebbe preoccupato. Aprì la casella della posta elettronica deciso a tranquillizare tutti, anche se tardivamente. C'era tutto quello che si aspettava ci fosse:...molta pubblicità, messaggi di amici che chiedevano di farsi sentire, alcuni dei sui ex ragazzi che gli mandavano saluti, due o tre messaggi di Vandelapeska (che finirono nel cestino senza essere letti)...e decine di messaggi da Iena. Mandò un rapido saluto ad uno degli amici chiedendogli di rassicuarre tutti, mandò anche un brevissimo messaggio a Giselle (auguri per la nuova carriera...qua tutto bene anche se potrebbe andare meglio. Saluti anche a Baron. Ciao) e poi aprì l'ultima posta che gli aveva mandato Iena... dire che restò di sasso è poco....l'ennesimo colpo di scena di quello spicchio di tempo che chimava vita. Vita sulla quale, doveva ammetterlo, si poteva dire tutto ma non che fosse noiasa... ...
  16. ... Giunto nuovamente in albergo il coach si prese un pò di tempo per pensare a mente fredda a quanto era accaduto in quelle prime ore della mattina. Non trovava giustificazioni per l'esclusione del team dalla gara, gli organizzatori avevano accampato una scusa risibile per farli fuori...anche se alla stampa era stata data una versione di comodo: la rinuncia alla corsa era dovuta alla volontà del team, l'organizzazione ringraziava la Surrena per aver preso una "coscienziosa decisione pur se difficile" e si augurava che il "malinteso" Fofonov venisse presto chiarito. Qualche giustificazione invece la trovò per Vandelapeska, fare il presidente dopo aver fatto per anni il procuratore era stato un salto troppo grande per lui. L'entusiasmo e l'impegno, questo gli andava riconosciuto, non li aveva mai fatti mancare. Ma alle prime difficoltà serie la sua inesperienza nel ruolo lo aveva sopraffatto...era comprensibile che avesse tentato inanzi tutto di salvaguardare il suo futuro...probabilemnte sarebbe tornato con successo alla sua professione di procuratore. Gli sponsor...erano loro la causa del problema. A pensarci bene i segnali c'erano stati da tempo: al Giro, una corsa dominata in lungo e in largo, nessuno di loro si era fatto vivo. Comunicati stampa di apprezzamento per il lavoro del team, qualche apparizione televisiva in occasione delle trasferte all'estero...il minimo sindacale insomma, non certo quello che ci si sarebbe aspettato dai finanziatori di un team che stava per salire nella massima categoria del ciclismo. Era evidente che il team Surrena, lo sport e il mondo del ciclismo in generale non erano delle priorità...ed ora avevano preso la palla al balzo per uscire da quella avventura che non avevano cercato. Era sicuro che se avesse guardato attentamente nei contratti avrebbe trovato qualche clausola a loro favore nel caso di eventi come quello della mattina. Ma non era colpa sua...erano stati Giselle e il padre Baron Bekaert, fondatore solo un anno prima del team, ad affrontare la questione economica; e non avevano motivo di chiedere che non fossero inserite. Con una smorfia di sconforto si decise ad andare dai suoi ragazzi che lo attendevano nella hall. Prese la sua borsa e chiuse la porta della camera. Iena lo attendeva all'ascensore...salirono nella cabina e schiacciarono il pulsante del piano terra... Pierlo: Iena, siamo di nuovo a piedi...come un anno fa quando suonasti alla mia porta per invitarmi alla tua festa di laurea. Iena: ...non è esattamente così coach...cioè si, siamo a spasso...ma in un anno ne abbiamo imparate di cose, no? Abbiamo fatto esperienza...insomma siamo nel giro ora. I team sanno che questa situazione non è causa nostra, il lavoro che abbiamo svolto è sotto gli occhi di tutti..non basterà quel che è successo per cancellarlo. P: ...forse hai ragione sai, il buon lavoro paga sempre. La stagione è alla fine...non dovremo aspettare poi moltto per sapere se è solo un modo di dire o se è una cosa vera... I: ecco i ragazzi, li ho già informati sommariamente...nessuno si era reso conto di niente, Fofonov ha fatto tutto da solo a quanto pare. Non gli ho detto nulla della nuova situazione finanziaria del team... P: ...buongiorno ragazzi. Sapete già parte della storia, l'organizzazione ci ha costretto a rinunciare alla gara. Lo stesso faremo per le prossime...fino al termine della stagione non correremo più.. La sorpresa che si dipinse sulla faccia dei ciclisti fece rabbuiare ancora di più coach Pierlo... P: già...purtroppo la cosa peggiore non è che la pensata di Dimitri ha messo in cattiva luce i risultati del team, ma che i nostri finanziatori si tirano indietro da subito. Sentirò il vecchio presidente Bekaert che promise di far fronte ai contratti da lui firmati un anno fa in caso di difficoltà. Non mancherà alla sua promessa...per il resto però non possiamo fare nulla, Vandelapeska...non ha abbastanza risorese per far fronte a trasferte, spostamenti aerei e tutto il resto. La nostra stagione finisce qua... La sorpresa ora lasciava il posto allo sconcerto, al timore per il futuro...Pierlo continuò, ma un vortice freddo e profondo si andava aprendo sempre più dentro di lui... P: ...non avrete problemi a trovare ingaggi per la prossima stagione. Siete il gruppo di giovani che più si è messo in luce in quest'anno. Nessuno rimarrà a piedi, ma vi consiglio di muovervi in fretta...il mercato è nel pieno del suo svolgimento. Vedrete che Vandelpeska non vi lascerà senza ingaggio...del resto è il suo mestiere piazzare ciclisti e credo che tornerà a farlo al più presto. Molti di voi poi sono già suoi clienti. Telefonerò personalmente ai vostri compagni e li informerò. Non c'è molto altro da dire... Tosatto: ...cosa farete voi due coach? Siete stati protagonisti almeno quanto noi... P: Iena non avrà difficoltà a salire su una ammiraglia...non è sfuggito a nessuno che molti dei successi si devono a lui. Io andrò in vacanza...troppe cose sono successe e stanno succedendo, m serve una pausa. Spero di rivedervi tutti protagonisti in bici... T: non vorrà abbandonare il ciclismo coach... P: non lo so Matteo, non so cosa farò...L'ultima cosa che voglio dirvi è che io so che quel che avete ottenuto è stato frutto del vostro impegno..senza..."aiuti" diciamo così. Dai, ora andate...inutile star qua dentro a parlare di quel che è successo. Ce ne sarà modo nei prossimi giorni... La piccola comitiva si sciolse, tutti salutarono i due coach...Boom si mise a piangere sulla spalla di Pierlo. L'olandesino volante sarebbe probabilmente stato il primo a trovare un ingaggio ma si comportava come se il suo talento dipendesse esclusivamente dalla presenza di Iena e del coach...alla fine furono costretti a staccarselo di dosso a suon di calci. Presero un taxi, si avviarono per l'ennesima volta all'aereoporto e salirono senza parlare e senza guardarsi intorno sul primo volo in partenza per l'Italia. Il panorama aereo di Roma li accolse poco dopo l'ora di pranzo...Iena salutò il coach vicino alla stazione della metropolitana, promise di farsi sentire presto...aveva degli agganci da un pò di tempo. Una squadra italiana si era fatta avanti per sondare il terreno alle prime avvisaglie dei probelmi finanziari della Surrena ad aprile, quando la situazione si era normalizzata aveva ringraziato per l'interessamento aveva interrotto sul nascere la possibile trattativa. Forse valeva la pena riallacciare i contatti. Il coach Pierlo ascoltò distrattamente, augurò buona fortuna al suo vice (ex-vice pensò amaramente), si mise in spalla la borsa e si avviò verso casa...due ore più tardi aprì la porta della sua abitazione, entrò quasi non riconoscendo l'ambiente: si sentiva un estraneo a casa sua. Girò qualche minuto tra le stanze, spostò stancamente qualche libro...osservò le copertine di giornali sportivi che il portinaio aveva comprato per lui...c'erano tutti quelli che riportavano le vittorie del team Surrena. Rivide la faccia di Sep Vanmarcke sul podio della Parigi - Bruxelles sconvolta dalla fatica dopo 190 km di fuga...rivide il sorriso di Eivaldas Siskevicious dopo il trionfo di due giorni prima al Gp de Fourmies. Lesse sovrappensiero poche righe, l'occhio gli cadde sulla pubblicità di una nota località turistica...fece due rapidi conti: il denaro che aveva nel conto gli sarebbe bastato per almeno due anni di vita tranquilla in quel posto...ma poi? Fece svanire con un sospiro l'idea della fuga...però una vacanza poteva concedersela. In mezz'ora cambio completamente il contenuto del borsone. Chiamo tutti i ragazzi che non erano presenti all'addio in Polonia...Basso ringraziò il coach di quel che aveva fatto per lui, promise di spendere buone parole per lui e iEna: era pur sempre il vincitore..anxzi il dominatore, del Giro d'Italia....qualcosa doveva pur contare. Anche gli altri gli augurarono di tornare presto su qualche ammiraglia. Pierlo ringraziò a sua volta tutti quanti, infine telefonò in una agenzia di viaggio per prenotare un biglietto aereo e un albergo...si guardò intorno ancora una volta, chiuse la porta della casa in cui era entrato neanche due ore prima. Salutò uno stupito portiere che gli chiese dove andasse di nuovo... Pierlo: ...vado in vacanza Giovanni, per almeno due settimane!!! Giovanni: ...ma signor Pierlo è appena tornato...e se la cerca qualcuno? cosa devo dire? P: ...che non mi hai mai visto, digli così... Era quasi sorridente quando varcò il portellone del jet che lo avrebbe portato a Città del Capo in tempo per la colazione del giorno dopo... ....
  17. grazie!!! ...povero Fofonov: in stagione non sono mai riuscito a fargli fare risultato...ora fa il capro espiatorio. Però in qualche modo dovevo concludere sta storia portate pazienza ancora per un paio di post chilometrici e il futuro di coach Pierlo69 e di Iena sarà svelato!!!
  18. ... quelle che seguirono per il coach furono le ore più intense che avesse mai vissuto. Non riuscirono a parlare con il ciclista che dopo l'interrogatorio venne portato via dal siuo avvocato a bordo di un autovettura dell'ambasciata dek suo paese. Il capo della sicurezza convocò Pierlo, Iena e il presidente del club, mister Vandelapeska, nel suo ufficio e illustrò la situazione: Capo della sicurezza: ...Fofonov ha ammesso tutto: si è procurato le sostanze nel suo paese e tentava di introdurle in Polonia per venderle. Ha negato l'uso personale. Inutile dire che detenere a scopo di vendita sostanze dopanti è un reato grave nel nostro paese come nel resto d'Europa. A quel punto gli abbiamo contestato le accuse e il suo avvocato ha chiesto di rilasciare, sotto la responsabilità dell'ambasciata, il ciclista in attesa di sviluppi. Il mio governo non cerca problemi con gli altri paesi, così abbiamo concesso l'autorizzazione a che Fofonov venga portato in ambasciata in attesa di ulteriori indagini. Per quel che riguarda la squadra ha precisato che nessuno conosceva i suoi intenti...in parole povere ha scagionato tutti: presidente, allenatori, medici, compagni...tutti. Come vi ho già accennato sono un appassionato di ciclismo e questa storia lascia l'amaro in bocca...immagino che anche voi dobbiate organizzare qualcosa a questo punto. Noi rilasceremo una dichiarazione nella quale diremo che ci sono indagini in corso, che questa storia non è diversa da tante altre già successe purtroppo. Non entreremo nei dettagli...lascio volentieri a voi il compito di spiegare ai giornalisti cosa è successo. Vi avverto che qua fuori ci sono una ventina di giornalisti in attesa che qualcuno di voi si presenti davanti ai microfoni, prima però c'è un rappresentante dell'organizzazione del Giro di Polonia che vuole incontrarvi. Vi ho messo a disposizione una saletta dove potrete riordinare le idee... I tre uscirono e furono accompagnati nella stanza dove Piotr Radzinsky, incaricato dei rapporti con i team del Giro di Polonia, li attendeva. Dopo i saluti di rito il polacco andò direttamente al sodo: Radzinsky: ...ho parlato con il responsabile della sicurezza. mi ha detto che secondo Fofonov il team era all'oscuro di tutto. Nonostante questo voi capite che la presenza in corsa dei vostri ciclisti getta un ombra sulla regolarità della corsa... Vandelpeska: non capisco di cosa stia parlando. Io e i miei collaboratori indiremo immediatamente una conferenza nella quale prenderemo le distanze dal comportamento di Fofonov, lo sopsenderemo dall'attività e metteremo a disposizione della stampa i risultati dei test antidoping che conduciamo internamente al team. Non vedo in che modo gli altri ciclisti possano danneggiare la corsa... R: ...capisco, ma lei deve acpire il nostro punto di vista: la nostra corsa sta faticosamente salendo di importanza nel panorama ciclistico internazionale. Numerosi sponsor bussano alla nostra porta quasi quotidianamente...non possiamo rischiare di perdere tutto questo facendo partecipareuna squadra che ha avuto ciclisti accusati di detenzione di sost... Pierlo: ...inanzi tutto non si parla di ciclisti al plurale, ma bensì di un caso isolato...una mela marcia all'interno di un gruppo che per tutta la stagione ha dimostrato di far risultato contando solo sulle proprie forze. E poi...dovreste fermare tutte le squadre iscritte. Tutte hanno avuto questo tipo di problemi... R: ...si...è vero, ma un conto è se il ciclista viene fermato dall'Uci durante la gara. Cosa ne sapeva l'organizzazione prima della partenza? L'apparenza sarebbe salvata...Fofonov è stato fermato prima della partenza: l'organizzazione sa che quel ciclista di quel team è indagato...è una sottile differenza, lo ammetto, ma importante per chi come noi tiene all'immagine della corsa... V: quindi ci sta chiedendo di ritirarci,,,potremo rifiutarci... R: a quel punto saremo noi a dichiravi non graditi...o a rendervi la gara impossibile. Sarebbe tutto più facile se vi ritiraste... Era tutto surreale: quante squadre avevano avuto problemi di doping in passato. Eppure continuavano a correre e ad essere invitate anche a corse ben più importanti. Vandelapeska voleva chiudere quella brutta storia prima possibile, e con il minor danno d'immagine possibile. Accettò di ritirare la squadra; il polacco se ne andò visibilemnte soddisfatto dopo aver concordato una dichiarazione comune da distribuire alla stampa. Finalmente i tre rimasero soli... Vandelapeska: come è successo? Voglio dire...possibile che nessuno abbia maia vuto sentore dei traffici di Fofonov? Pierlo: ...per quel che ne sappiamo potrebbe essere stato anche un caso isolato. E poi normalmente non facciamo controlli a sorpresa nei bagagli dei ciclisti...abbiamo sempre e solo pensato ai test antidoping... V.: Fofonov sarà chiaramente allontanato dalla squadra, accetteremo le decisioni dell'Uci senza fare ricorsi o dichiarazioni contrarie alle loro. Per questo mese dobbiamo interrompere l'attività...ci sono problemi grossi in vista. Il rappresentante del pool dei nostri sponsor vuole parlarmi. alcuni di loro ritireranno il loro appoggio...non vogliono essere associati ad una squadra di dopati. Queste sono le sue esatte parole... P.: ma è una follia!!!! La squadra è pulita!!! Una stagione intera senza problemi ed ora, ad un mese dalla conclusione, una mela marcia ci fa questo scherzetto e tutto crolla? Lei non può permetterlo.... V: ...ho le mani legate, se gli sponsor si ritirano non avremo più soldi per trasferte, materiali, accompagnatori. Spero solo che Baron Bekaert mantenga la promessa di pagare gli stipendi. Se anche lui si tira indietro la Federazione Internazionale ci dichiarerà falliti.... P: ...parla come se già fosse tutto deciso, come se avesse rinunciato a proseguire. Bene, diciamoci la verità: gli sponsor che Bekaert aveva trovato dopo la sua uscita dal team non ne volevano sapere di investire seriamente nella nostra squadra. Lo hanno fatto solo perche era lui a chiederglielo, una mera logica commerciale...probabile che il belga aveva dei crediti o dei favori da riscuotere ed ecco che da un giorno all'altro un pool di sponsor salva la sua squadra di ciclismo dalla sparizione. Vandelapeska ascoltava in silenzio, il suo imbarazzo era però evidente...Pierlo continuò: P: Ma ora ecco che si presenta su di un piatto d'argento l'occasione per svincolarsi da una situazione che loro non hanno mai amato, al più sopportato in attesa della fine della stagione. Chissà da quanto tempo l'aspettavano...avevamo una pistola alla tempia senza saperlo. O meglio...lei lo sapeva...noi no. Quello che mi deprime è che sarà lei a tirare il grilletto di questa pistola: mi sembrava un appassionato serio, uno che credeva in quel che faceva...ma ora mi accorgo che anche lei risponde solo a logiche commerciali. Diventare presidente di un team in grande crescita come la Surrena le ha fatto guadagnare posizioni all'interno dell'ambiente ciclistico. Ma ora tutto rischia di crollare...e con il team crollerebbe anche la sua reputazione. Mesi fa ha fatto un gran figurone ad accettare di subentrare a Baron Bekaert risultando uno dei salvatori della Surrena, ma ora questa storia andrebbe solo a suo discapito. così ha già deciso di svincolarsi...di accettare la caduta della squadra senza opporsi, per subire...come dire...il minimo danno possibile. Un compromesso accettabile... V: ...coach...non dica così: in questi mesi è successo tutto ed il contrario di tutto. Aspettiamo la conclusione della stagione senza partecipare più alle gare, Bekaert ha promesso che gli stipendi dei ciclisti verranno pagati di tasca sua se necessario. Era presente anche lei quando lo disse...non ho dubbi che manterrà le promesse. Ad ottobre, mancano pochi giorni ormai, tireremo le somme e vedremo il da farsi. C'è la possibilità di salire comunque di categoria anche interrompendo qua l'attività agonistica...inq uel caso trovare finanziamenti non sarà difficile. E poi ad ottobre le acque si saranno calmate...vedrà che le cose miglioreranno. dobbiamo solo pazientare un emsetto... P: ...vede mister Vandelapeska...io sarò un romantico, sarò fatto all'antica...ma se sbaglio pago: se tutto questo casino fosse nato da uno sbaglio mio avrei accettato le conseguenze qualunque esse fossero state. Ma io, Iena, i meccanici, gli allenatori ed infine i ragazzi di questa situazione non siamo colpevoli. Noi abbiamo dato il massimo per nove mesi: anche quando arrivavamo a telecamere spente l'impegno per far andare avanti il team non è mai mancato. Se lei vuole continuare con il suo piano al solo scopo di salvare la sua reputazione lo faccia pure, ma non conti su di me...andrà lei davanti ai ragazzi a spiegare che un Giro d'Italia e le altre gare vinte in tutto il mondo non le bastano per continuare l'attività. Che è meglio che si cerchino una squadra per l'anno prossimo perche lei li scarica oggi...e non dia la colpa a Fofonov: lui è un farabutto ma la prima cosa che ha fatto è stato scagionare la squadra, lei la prima cosa di cui si è preoccupato è stato affossarla per salvare lei... Detto questo Pierlo si girò e uscì...erano appena le sette di mattina, tar meno di tre ore era previsto il ritrovo per la partenza del Giro di Polonia. una gara che la Surrena non avrebbe mai corso... ....
  19. .... Coach Pierlo era impietrito, non voleva credere a quel che lo schermo mostrava... Pierlo si riscosse, in uno stentato inglese chiese alla reception di passargli la stanza di Iena. L'addetta gli comunicò che il suo vice non era ancora rientrato in albergo. Una improvvisa illuminazione lo colpì...cercò freneticamente il carica batteria del cellulare, lo inserì...non appena acceso lo schermo si illuminò segnalando numerose telefonate senza risposta: Iena, Vandelapeska...altri numeri sconosciuti (certamente giornalisti). Chiamò Iena che rispose al secondo squillo... Iena: coach...è successo un casino coach.. Pierlo: si si, ho letto ora su internet... I: già, i giornalisti al seguito dei ciclisti stanno impazzendo qua fuori... P: qua fuori? Iena...dove sei? Spiegami tutto per bne... I: ...quando il volo di Fofonov è atterrato ho atteso di vederlo comparire all'uscita. Ho visto un paio di kazaki dell'Astana e ho chiesto di Dimitri. Mi hanno detto che era in fila per ritirare il bagaglio e che stava per arrivare. Ma dopo una mezz'ora ancora non si vedeva e così sono andato ad informarmi. Un addetto alla sicurezza mi ha informato che c'erano problemi con lui. A quel punto mi sono presentato e lui mi ha accompagnato da un superiore che mi ha fatto una serie di domande su sostanze proibite e se le usavamo in squadra ed altre cose di questo tipo... P: ...cosaaa? ma...è impazzito? I: ....è stata anche la mia reazione. Stavo quasi per insultarlo e farmi arrestare quando è entrato nell'uffico il capo della dogana dell'aeroporto che mi ha riconosciuto essendo un appassionato di ciclismo. A quel punto sono riuscito finalmente a spiegarmi e a capire cosa stava succedendo. Fofonov nel suo bagaglio aveva diverse fiale di steroidi, Epo ed altre schifezze...pare anche una sacca di sangue in una borsa termica. P: ...o Madonna santa...hai parlato con lui? I: ...è in stato di fermo, si aspetta l'arrivo di un avvocato dall'ambasciata. Non mi lasciano entrare nella stanza degli interrogatori. Forse Vandelapeska riuscirà a vederlo, a proposito tra un ora sarà qua...se ci raggiungi sarà meglio coach... P: ...si, ah...scusa se non ti ho risposto...sono crollato appena messo piede in stanza e poi il cellulare si è spento prima che riuscissi a rispondere...comunque ora arrivo, in mezz'ora sono là. I: ok coach...sbrigati che qua la situazione è grave... Pierlo svegliò Tosatto, gli spiegò rapidamente il problema e gli affidò il compito di non allarmare gli altri. Promise di chiamarlo prima della colazione per comunicargli le novità e finalmente riuscì a salire su un taxi direzione aeroporto... ...
  20. .... Quando il loro volo atterrò all'aeroporto Chopin di Varsavia trovarono ad aspettarli anche Lars Boom, arrivato quasi in contemporanea dall'Olanda. Era tardi, in albergo Tosatto, Traksel e Westra erano già in camera e li aspettavano per una veloce cena prima di andare a dormire. La squadra era quasi al completo...all'appello mancava ancora Fofonov. Recuperati i bagagli Iena si andò ad informare sul volo del kazako... Iena: coach...Dimitri arriverà tra un paio di ore, il suo volo ha avuto un ritardo alla partenza acausa del cattivo tempo. Aspetterò io qua in aeroporto, ci vediamo domani a colazione Il grosso della Surrena salì sui mezzi che l'organizzazione del Tour aveva messo a disposizione delle squadre che li portarono rapidamente in albergo. salutarono i tre compagni che li attendevano nella Hall, mangiarono rapidamente e salirono nelle rispettive camere...era da poco passata la mezzanotte. Pierlo si addormentò quasi subito, una fortuna insperata per il coach. Driiiiiiiiiiiiiiiiiinnnn....driiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnnnnnnnnn.....drrr....... Si sveglio di soprassalto, aveva lasciato le luci accese e questo l'aiutò a recuperare in fretta lucidità. Il suo cellulare aveva squillato...di questo era sicurissimo. Lo prese e si accorse che la carica della batteria si era esaurita: aveva dimenticato di collegare il carica batteria, per questo si era spento prima che lui riuscisse a rispondere. Girò la testa verso la sveglia: le quattro di mattina. Chi poteva cercarlo a quell'ora della mattina? Rinunciò quasi subito all'idea di rimettersi a dormire: aveva recuperato abbastanza sonno da sapere che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, non aveva voglia di rigirarsi nel letto. Andò alla finestra ed osservò le luci della storica capitale: un arcobaleno di colori illuminava ancora la città mentre una leggera nebbia si andava stendendo sopra di essa, avvolgendola in una foschia che isolava strade, persone, macchine...stava di nuovo cadendo nella malinconia. Accese il suo portatile, domandandosi ancora chi fosse prima al cellulare. Con un sorriso decise di guardare quello che era vvenuto nella notte in NBA...digitò l'indirizzo che lo avrebbe portato alla pagina on-line della Gazzetta dello Sport... ...il sorriso si spense appena la pagina si materializzò sullo schermo... ...
  21. ...e allora UUUUUUUP!!!! Pierlo si rilasso nella sala di attesa dell'aeroporto mentre attendeva il volo che avrebbe portato lui, Iena e alcuni dei suoi ragazzi in Polonia. Sapeva di non potersi lasciare andare se non voleva vedere la sua mente invasa dalle immagine e dai ricordi di Giselle...si costrinse a concentrasi sulla prossima gara, un esercizio che lo stava sfibrando ma era il il prezzo da pagare per non avere costantemente al fianco il senso di solitudine che la partenza della ragazza gli aveva lasciato. Il Giro di Polonia dunque, una gara che non aveva la tradizione di altre..ma al coach e al suo vice interessava parecchio perche prevedeva numerosi arrivi in volata che, insieme a quelli del successivo Tour d'Inghilterra, avrebbero definitivamente chiarito le sue idee circa i velocisti che erano in squadra: Bobbie Traksel e Lieuwe Westra non erano stati all'altezza delle aspettative in questa stagione...o, per meglio dire, avevano dimostrato il loro valore in maniera discontinua a dir poco. Pochi acuti, poche volte competitivi, spesso non in grado di tenere la ruota dei velocisti avversari per fare piazzamenti...per loro era una prova di appello e se l'avessero fallita il loro ruolo nella stagione successiva sarebbe stato rivisto. Iena intuì i pensieri del coach... Iena: Coach, non ho buone sensazioni per il prossimo appuntamento; quest'anno abbiamo sofferto molto in volata...per la prossima stagione servirà qualcosa in più nel motore... Pierlo: si vero...non si può negare. Prima di prendere decisioni però aspettiamo la fine della stagione, ormai ci siamo del resto...Bobbie e Lieuwe hanno anche delle scusanti di cui tener conto: tutta la confusione che c'è stata ad aprile, pochi uomini affidabili per il loro treno, poi il ruolo da protagonisti al quale non erano abituati... I: comunque ora hanno questi due giri per dimostrare di essere competitivi... P: speriamo Iena...velocisti affidabili sul mercato non ce ne sono molti e quei pochi sono contesi tra le big, con le quali non possiamo competere. L'ideale sarebbe che Bobbie si sbloccasse, così potremo lanciare Ponzi e Mazzi e tenere Westra per le corse minori. Una soluzione tutta interna che darebbe modo a Vandelapeska di cercare un giovane talento da mettere in squadra al posto di Baldato che si ritirerà... I: ...già, potremo inserirlo tra gli allenatori: la sua esperienza farebbe comodo... P: ne parleremo a tempo debito, abbiamo tempo...ora la priorità è fare punti in questi due appuntamenti: manca poco più di un mese al termine della stagione e siamo in testa alla classifica Continental, non voglio correre rischi e chiudere il discorso prima possibile. Poi Basso si occuperà di portare risultati di prestigio nelle ultime gare...ma per allora voglio essere sicuro del primo posto. Solo così potremo contattare sponsor disponibili ad investire il capitale necessario per la licenza e la squadra Pro Tour... I: quello che è successo quest'anno ha dell'incredibile, nonostante tutti i risultati ottenuti abbiamo rischiato di chiudere la baracca a metà stagione... P: ...per questo prima chiudiamo il discorso e prima Vandelapeska potrà mettersi a caccia di sponsorizzazioni. Dovrebbe raggiungerci tra una settimana con delle novità, gli altri sono arrivati già a Varsavia? I: ...quasi tutti coach, non riesco a contattare Fofonov...probabilmente è ancora in volo dal Kazakistan. Lo speaker annunciò il loro volo, si alzarono e si misero in coda per l'imbarco. Dietro di loro Ponzi, Mazzi, Bakelants e Vanmarcke scherzavano ricordando le recenti vittorie e facendo progetti per il futuro. Una serenità che stava ancora una volta per essere sconvolta...ma questo il coach non poteva saperlo...aveva spento il suo cellulare e così avevano fatto anche gli altri... ....
  22. Ciao a tutti domanda: posso continuare in questa sezione la storia anche se uso il CyM 2009?
  23. ti posso chiedere di aggiornare e postare tu per me? Io devo scappare in ufficio e non mi collegherò fino a stasera tardi...
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