Gara dell'anno: Giro di Lombardia. Sono stato particolarmente impressionato da percorso e approccio alla gara di tutte le squadre con Kwiatkowski che ha cercato di far saltare il banco e un'Astana impeccabile.
Ciclista dell'anno: Alejandro Valverde. Molto continuo sia che si trattasse di classiche, piccoli o grandi giri. Sempre davanti non può che essere lui.
Squadra dell'anno: Astana Pro Team. Anche se con momenti di difficoltà si dimostrano una delle poche squadre ancora in grado di fare la differenza in una corsa.
Grande Giro dell'anno: Vuelta a Espana. Sarò anche di parte ma il duello tra Dumoulin-Aru mi ha fatto emozionare più di quello con Contador che era più pronosticabile.
Classica monumento dell'anno: Giro di Lombardia. Vedi sopra
Rivelazione dell'anno: Mikel Landa. In un'altra squadra probabilmente sarebbe stato capitano e probabilmente con ottimi risultati, salto di qualità notevole. Cito anche Diego Rosa per lo stesso motivo.
Delusione dell'anno: Marcel Kittel. Per un motivo o per un altro mai competitivo, aveva il peso della conferma vedremo se il prossimo anno tornerà ai suoi livelli.
Miglior scalatore: Fabio Aru. Senza dubbio quello che ha ottenuto più vantaggi nel 2015 nei grandi giri, si merita secondo me questo titolo.
Miglior velocista: André Greipel. Finalmente si esprime in tutta la sua devastante potenza, soprattutto al Tour dove era sempre stato un po succube di Cavendish o Kittel.
Miglior uomo da corse di un giorno: Jonh Degenkolb. Se gli chiedevamo quali corse avrebbe voluto vincere all'inizio della stagione probabilmente avrebbe detto San Remo e Roubaix. Le ha vinte entrambe.