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Pell90

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  1. 5 dicembre 2012 - Sede ufficiale della nuova società, la Lamborghini - Bianchi Giangiacomo rimase a guardare il palazzo un po' perplesso. Gli avevano detto che la sede sarebbe stata adeguata al prestigio della squadra ma a lui sembrava un condominio come gli altri nel bolognese. Decise comunque di non fare domande e di seguire Marcucci il quale gli aveva annunciato che erano attesi in sede. - Dobbiamo salire con le scale che l'ascensore è rotto - disse Marcucci dopo che entrarono dal portone, rotto anche quello. - Ma c'è qualcosa che funziona qui dentro? - domandò Giangiacomo un po' perplesso. - Purtroppo abbiamo avuto problemi con l'agente immobiliare dell'azienda - spiegò Marcucci - in ogni modo la sede non è un posto importante. Noi sappiamo bene che il valore di una squadra si misura sulla strada e non dentro le quattro mura! - Anche questo è vero... - mormorò Giangiacomo che nel corso della salita si perse di nuovo in sogni di gloria e trionfi con Sagan, Kiserlovski e gli altri campioni che avrebbe avuto a disposizione. Non vedeva l'ora di arrivare. Al sesto piano di scale il fiato iniziava a farsi pesante. Finalmente giunsero davanti una porta, al settimo piano, dove vi era appeso un cartello in legno con scritto sopra "Sede sociale Associazione Ciclistica Lamborghini-Bianchi". - Certo che almeno una targhetta... - disse Giangiacomo. - Provvederemo anche a quello - lo rassicurò Marcucci. Giangiacomo suonò alla porta e subito udì la risposta furiosa di un cane che iniziò ad abbaiare molto forte. - Lei sa che io ho paura dei cani? - domandò spaventato Giangiacomo. - Non si preoccupi. E' il cucciolo del nostro delegato - rispose Marcucci - abbaia ma non morde. Finalmente la porta si aprì e Giangiacomo vide un omone che teneva fermo il suo cane, che piccolo proprio non era. - Stai buono Pucci Pucci - disse l'omone al suo cane, che continuava a ringhiare contro Giangiacomo - sono amici. Il cane iniziò ad annusare i vestiti di Giangiacomo che dovette fare un enorme sforzo per non fuggire. Alla fine il cane si girò e si andò a sdraiare nella stanzetta vicino all'ingresso. - Accomodatevi - disse l'omone - Vi stavamo aspettando. - Quindi mi vuoi dire che Donato è già arrivato? - domandò Marcucci. - Proprio due minuti fa - rispose l'omone - e ci ha portato delle mozzarelle davvero eccezionali. - Ti presento il nostro team manager, Giangiacomo Franceschelli - disse Marcucci. - Molto piacere Alvaro Tesfonno, il delegato della squadra - disse l'omone tendendo la mano a Giangiacomo. Giangiacomo rimase perplesso. Tutto si aspettava meno che avere un delegato con un passato da body builder. Ora però capiva come avevano fatto ad acquistare tutti campioni. Probabilmente i corridori avevano paura di una sua reazione violenta. A dispetto dell'esterno la casa sembrava carina. In una stanza era stato allestito una sorta di studio medico, mentre in un altra vi era una vera e propria ciclofficina. Alla fine di un lungo corridoio i tre raggiunsero lo studio, dove si sarebbe guidato il tutto. Giangiacomo vide che all'interno vi era seduto un signore. - Ecco il grande Donato! - disse Marcucci con voce suadente, andando a dare una pacca sulla spalla al signore seduto là dentro - E vedo che hai portato anche il formaggio. - Proprio così - rispose Donato - Questa bustina è tutta per voi. Ci ho messo quattro mozzarelle di bufala, due burrate, una forma di gorgonzola e una caciottina speciale con il peperoncino che ha fatto mia moglie. Poi mi dovete dire cosa ne pensate. - Come no - rispose Marcucci con un sorriso - anche io ho qualcosa per te e anche per il nostro Giangiacomo. Marcucci iniziò a frugare nella borsa e tirò fuori due tesserini. - Cosa sono? - domandò Giangiacomo curioso. - I tesserini da direttore sportivo - spiegò Marcucci - Me li ha mandati stamattina un mio amico della Federazione. - Ma non dovevamo fare l'esame? - insistette Giangiacomo. - Sì ma non ti stare a preoccupare. Abbiamo evitato un sacco di grane con pochi soldi e almeno potete iniziare a lavorare subito senza pensare a studiare - tagliò corto Marcucci. - A proposito - intervenne Donato - io sono Donato Cannone e sarò il vostro secondo direttore sportivo. - Dammi anche del tu se dobbiamo lavorare insieme - rispose Giangiacomo con un sorriso stringendogli la mano - Vedo che hai un caseificio. - Già, l'ho aperto con mia moglie quando ho smesso di correre - rispose Donato. - Mi sembra che una volta ho sentito parlare di te - disse Giangiacomo - però non mi ti ricordo proprio. - Strano perchè Donato era un grande nell'ambiente - intervenne Marcucci - comunque ora bando alle ciance. E' arrivato il momento di fare sul serio. Marcucci tirò fuori dalla valigetta un foglio. - Giangiacomo, ora tu devi firmare questo, è il contratto che ti lega alla squadra per i prossimi 18 anni. Sai già che lo stipendio aumenterà del 10% in caso di vittoria di un grande giro e che da questo momento in poi ogni responsabilità della squadra sarà tua e che non puoi imputare nulla alla nostra azienda - disse Marcucci. Giangiacomo entusiasta, senza neanche leggere il contratto, firmò. - Molto bene - intervenne Alvaro il delegato - direi che ora possiamo parlare della squadra no? - Sì - rispose Marcucci - ora però io devo tornare in azienda. Da questo momento tanto è tutto nelle mani vostre, io vi saluto. Buona giornata... [continua...]
  2. Grande Fricazzini nella cronometro. Anche oggi stiamo limitando bene i danni e mi aspetto un gran finale su Capezzano Monte
  3. 3 Dicembre 2012 - Casa di Franceschelli Giangiacomo Franceschelli era impiegato semplice ormai da 30 anni. Era entrato nell'azienda della Lamborghini grazie alla raccomandazione di sua zia, moglie di uno degli alti dirigenti, dopo che aveva deciso di lasciare la scuola all'età di 16 anni. Il suo sogno era quello di ricoprire un ruolo importate e in tutti quegli anni aveva fatto di tutto per mettersi in mostra ma non c'era riuscito. La visita dell'ingegner Marcucci il giorno precedente gli aveva cambiato la vita. Sarebbe diventato il team manager della squadra della Lamborghini e non solo, sarebbe stato tutto a spese dell'azienda. Era un sogno che si realizzava. Fin da bambino seguiva appassionatamente le imprese di Eddy Merckx, Bernard Hinault, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Roberto Visentini che era il suo grande idolo e aveva sognato un giorno di scalare lo Stelvio, il Tonale, il Gavia... Ora quel sogno stava per diventare realtà. Già si vedeva a discutere di mercato con i team manager della Lampre, della Cannondale e magari della Sky. L'azienda aveva garantito un budget importante per la squadra in modo da poter, nel giro di pochi anni, entrare nell'elite del grande ciclismo. Giangiacomo non aveva esitato ad avanzare richieste ai suoi superiori illustrando gli uomini che avrebbero fatto per lui nella nuova squadra: uno scalatore forte e grintoso come Laurens Ten Dam, un passista versatile come Liewue Westra, un uomo da corse a tappe come Jurgen Van den Broeck e tanti bei gregari da far muovere in supporto di velocisti come Sacha Modolo, Marcel Kittel e soprattutto Peter Sagan. Era lui l'atleta che più di tutti sognava di avere in squadra Giangiacomo. Aveva visto le sue imprese al Tour de France e si era convinto che sarebbe bastato lui solo per poter rendere una formazione fortissima in quanto era in grado di vincere dovunque. Queste erano state le richieste avanzate alla squadra nel corso della riunione del giorno precedente e i vertici dell'azienda lo avevano rassicurato che avrebbero fatto il possibile, proponendo offerte vantaggiosissime. Tutto quello che bisognava fare era solo aspettare. Aspettare la chiamata da parte dell'ingegner Marcucci che lo avrebbe convocato in azienda per confermagli il roster della squadra, per fagli conoscere il suo staff tecnico, il delegato che lo avrebbe assistito in tutto e soprattutto per annunciargli l'inclusione nel World Tour, l'elite del ciclismo mondiale. Giangiacomo era convinto che con gli acquisti di Sagan, Van den Broeck, Ten Dam, Westra, Modolo e Kittel l'ammissione sarebbe stata una semplice formalità. Poco prima dell'ora di cena il telefono squillò... - Pronto? - rispose Giangiacomo. - Carissimo, sono Marcucci, come sta? - - Bene grazie - disse Giangiacomo - aspettavo con ansia la sua telefonata. Allora ci sono novità? - Tante, e anche molto interessanti - rispose Marcucci - a tal proposito la aspetto dopodomani mattina nel mio ufficio. Come promesso le farò conoscere lo staff e soprattutto i corridori che potrà schierare. Dobbiamo solo sistemare un paio di questioni con qualche corridore. - Mi vuole anticipare qualcosa? - domandò curioso Giangiacomo. - Le dicono niente i nomi di Sagan e Kiserlovski - rispose Marcucci che subito attaccò il telefono. Sagan e Kiserlovski... Peter Sagan e Robert Kiserlovski... Giangiacomo era senza fiato. Non gli sembrava vero di poter guidare atleti di quel talento. E la squadra aveva soddisfatto le sue richieste facendo anche di più. Si sentiva davvero felice ed era allo stesso tempo sicuro che sarebbe stato all'altezza del ruolo affidatogli.
  4. 31 novembre 2012 - Sede del pluri-ultra-mega direttore plenario della Lamborghini - Si può? - domandò Marcucci fermandosi sull'uscio della porta. Era la terza volta in trent'anni di onorata carriera che veniva convocato negli uffici del capo e ogni volta era in coincidenza di qualche novità importante. Nonostante tutto la figura del direttore incuteva sempre una certa inquietudine. Il suo volto austero, i lunghi baffi e quell'ufficio che sembrava quasi ultraterreno. - Prego Marcucci si accomodi - rispose il direttore. Marcucci entrò cautamente nell'ufficio, poi timidamente si accomodò sulla poltrona di pelle. I due trascorsero qualche istante in silenzio con il direttore impegnato a scrivere sul proprio tablet. - Si domanderà perchè l'ho fatta convocare... - disse poi il direttore. - Diciamo di sì - rispose Marcucci. - La volevo rendere partecipe di un nuovo progetto in cui si lancerà la nostra azienda - esordì il direttore - Lei sa bene che noi siamo sempre alla ricerca di nuovi fondi ed introiti per investire e proprio ieri mi è capitata tra le mani un'occasione unica. Lei segue il ciclismo? - Se devo essere sincero no... lo trovo molto noioso - rispose Marcucci, un po' esitante, per paura di aver detto una cosa che non compiacesse il capo. - Non si preoccupi. Anche a me fa schifo - ribattè seccamente il direttore - troppo doping e pochi soldi. Però questa volta ci è capitato un affare tra le mani al quale non ho potuto dire di no. - Cioè? - domandò Marcucci che iniziava ad incuriosirsi. - Sono entrato in contatto con l'amministratore delegato della Bianchi, un vecchio amico della mia ex-moglie - spiegò il direttore - mi ha detto che stava cercando sponsorizzazioni per allestire una squadra professionistica. La loro azienda avrebbe pensato a tutto investendo anche una cospicua cifra e noi avremmo fatto il resto. - E a quanto ammonterebbe questa cifra? - domandò Marcucci. - 1.000.000 di euro - rispose il direttore - può sembrare poco ma con il mio commercialista abbiamo fatto un calcolo e in ogni modo ci andremmo a guadagnare. Per allestire la squadra infatti bastano pochi soldi. Ho saputo che diversi ciclisti italiani sono rimasti senza contratto e con 20000 euro l'anno questi corrono per noi. Inoltre i materiali ce li forniscono loro e lo staff tecnico ce lo troviamo in casa. Tutto questo per dire che in partenza noi andremmo in attivo di 400.000 euro senza muovere un dito. - E lei pensa che alla Bianchi questo potrà andar bene? - domandò Marcucci preoccupato - Mi spiego... Questi investono tanto e noi li ripaghiamo con una squadretta fatta con poco più della metà di quello che mettono?. - Stia tranquillo - lo rassicurò il direttore - A questo ho già pensato. Gli ho assicurato che i soldi avanzati verranno utilizzati come fondo per le prossime stagioni. Abbiamo stipulato un contratto fino al 2015. E io sono sicuro che per allora non sarà un problema restituire quei soldi alla Bianchi. - Ma, se posso permettermi, chi pensa di mettere alla guida della squadra? - domandò Marcucci. - E' proprio per questo che l'ho convocata - rispose il direttore - non era nel suo reparto che c'era quell'elemento problematico, quello che è stato messo negli uffici per evitare che facesse danni... - Franceschelli! - esclamò Marcucci basito. - Proprio lui - proseguì il direttore - dai miei schedari risulta che è un grande appassionato del ciclismo. - Sì... ma... - mormorò Marcucci - quello è capace di mandare in rovina la squadra nel giro di poche settimane. - Appunto - ribattè il direttore - Noi gli facciamo firmare una bella liberatoria nella quale tutto ciò che avviene nella squadra è responsabilità sua. Noi gli forniamo i corridori e il resto sarà tutto suo! Marcucci rimase in silenzio guardando il sorrisetto malefico del capo. Lui aveva previsto tutto già da subito. In questo modo la loro azienda avrebbe incassato i soldi in entrata, ma ogni penale e multa da pagare sarebbe finita sulle spalle di Franceschelli. In un momento di bontà, Marcucci si augurò che quell'impiastro del suo dipendente potesse riuscire a superare questo test impegnativo.
  5. E vediamo le classifiche di giornata aggiornate. Cambia poco ai piani alti, mentre nella classifica a punti c'è il sorpasso di Mark Cavendish nei confronti di Marco Marcato che ora è terzo. Domani ancora tappa per velocisti, ma ormai le montagne di avvicinano.
  6. Fino al 2 garantisco un commento costante e regolare sperando in un piazzamento sul podio
  7. TOUR DE FRANCE TAPPA 12 FOUGERES - TOURS (218 km) PIANEGGIANTE Superata anche la prima cronometro individuale ai corridori aspetta un lungo trasferimento verso il sud con ben quattro tappe sostanzialmente pianeggianti da affrontare prima del gran finale sulle Alpi. Oggi saranno i velocisti a darsi battaglia sul traguardo di Tours. Neanche a dirlo, grandi favoriti Andrè Greipel (Lotto Belisol) e Mark Cavendish (Omega Pharma Quick Step). Pronti via e si lanciano subito all'attacco Marco Marcato (Vacansoleil DCM) e Laurens Ten Dam (Belkin). L'obiettivo dell'italiano è chiaro: transitare per primo sul traguardo volante di Savignè sur Lathan per poter portare a casa 20 preziosi punti per la classifica della maglia verde. Il problema per lui è che il suo rivale, Matthew Goss (Orica GreenEDGE) potrebbe classificarsi terzo e vanificare in parte il lavoro svolto. Come volevasi dimostrare, Marcato è transitato per primo al TV, ma alle sue spalle ci hanno pensato Cavendish e Greipel ad anticipare Goss e a permettergli di guadagnare punti preziosi in ottica classifica a punti. Subito dopo il traguardo volante comunque i due fuggitivi si sono rialzati anche perchè la rimonta del gruppo è feroce. Attenzione però perchè in questa fase il vento è laterale e tutta la Vacansoleil DCM si è messa in testa al gruppo con l'obiettivo di formare un ventaglio. Tanti corridori stanno perdendo contatto. Davanti sono rimasti in settanta. Radiocorsa però segnala che tutti i big sono in gruppo. L'azione alla fine non ha sortito gli effetti sperati con i potenziali avversari di De Gendt che hanno tenuto botta di fronte all'attacco degli olandesi. Vediamo però che all'ultimo chilometro c'è l'allungo di Thomas Voeckler (Europcar) e Joaquim Rodriguez (Katusha). I due guadagnano qualcosa sul gruppo che non è organizzatissimo visto che molti gregari sono rimasti indietro. E va a vincere Joaquim Rodriguez! Vittoria a sorpresa per Purito che batte in una volata a due Voeckler. Davvero minimo è stato lo scarto dei due sul resto del gruppo, regolato in volata da Daniele Bennati che sul traguardo ha mostrato un gesto di stizza recriminando per l'occasione persa. A breve le classifiche
  8. Mi sono sparato tutte le tappe ora che stavo fuori non ho avuto modo di vedere assolutamente nulla Ottimo Petters comunque, peccato solo aver cannato la prima volata... Fricazzini un po' al di sotto delle aspettative, speriamo in un riscatto nell'ultima settimana per centrare almeno un piazzamento nei 10.
  9. TOUR DE FRANCE TAPPA 11 AVRANCHES - MONT SAINT MICHEL (33 km) CRONOMETRO INDIVIDUALE Nell'incredibile scenario di Mont Saint Michel si è disputata oggi l'undicesima tappa del Tour de France, una cronometro individuale di 33 chilometri destinata a favorire gli specialisti. Come da pronostico, è stato Tony Martin (Omega Pharma Quick Step) a dominare la scena facendo segnare il miglior tempo. Alle sue spalle però è stata di grande interesse la lotta per la generale con Chris Froome (Sky) che dopo le difficoltà nella tappa di Ax 3 Domaines ha lanciato un segnale importante ad Alberto Contador (Team Saxo Tinkoff) guadagnando nei suoi confronti 25 secondi. Resta in maglia gialla lo spagnolo ma con un margine ridotto a 58 secondi. Il Tour è ancora apertissimo e le tante montagne nella settimana finale possono cambiare le cose. Alle loro spalle ancora una volta il migliore è stato Thomas De Gendt (Vacansoleil DCM) sorprendentemente terzo al traguardo. Ad eccezione di Simon Spilak (Katusha) che si è difeso abbastanza bene, il belga ha guadagnato più di un minuto nei confronti dei suoi diretti avversari per il podio ed ora è 3° in classifica generale con 49 secondi di vantaggio su Thomas Voeckler (Europcar).
  10. TOUR DE FRANCE TAPPA 10 SAINT GILDAS DES BOIS - SAINT MALO (197 km) PIANEGGIANTE Terminati i Pirenei i corridori hanno trascorso una giornata di riposo trasferendosi verso il nord della Francia. Alla ripresa gli organizzatori hanno proposto una tappa facile apparentemente destinata a decidersi con uno sprint a ranghi compatti. Proprio per questo motivo vi proporremo una rapida sintesi della corsa. La fuga di giornata ha visto protagonisti Jonathan Hivert (Sojasun), Moreno Moser (Cannondale) e Valerio Agnoli (Astana). Il gruppo ha sempre tenuto sotto controllo la situazione e l'unica emozione è stata quella dello scatto di Marco Marcato che, in vista del traguardo volante di Le Hingle, è andato a prendersi il 4° posto (6° è passato Goss). Alla fine la fuga è stata ripresa a 3 chilometri dal traguardo. In volata questa volta i corridori della Vacansoleil DCM non sono riusciti ad organizzarsi con Boeckmans e Van Poppel che hanno sofferto le fatiche dei giorni passati. Allo sprint non c'è stata storia con Mark Cavendish (Omega Pharma Quick Step) che con relativa scioltezza si è preso il secondo successo di tappa di questo Tour de France. Non cambia nulla in classifica, mentre Goss grazie al piazzamento ottenuto è riuscito a spodestare il nostro Marcato dalla vetta della classifica a punti.
  11. Se ho capito bene posso andare subito... Joseph Petters Alejandro Blanco Stefano Molina Augusto Cesare
  12. gregari per la montagna che non arrivano a 70 nella specialità mi sa che a Fricazzini toccherà fa da solo
  13. Dopo i primi tre sono arrivati anche Rujano, quarto, e Tony Martin, quinto. Ecco che sopraggiunge Thomas De Gendt. Il belga è riuscito a mantenere un discreto margine sugli inseguitori. 4' 29" il suo ritardo dal vincitore. Tagliano poi il traguardo Contador e Froome a 22 secondi dal belga, mentre Rodriguez è arrivato dopo 1' 01". Ancor più indietro il resto dei big: 1' 53", sempre da De Gendt. Vediamo ora la classifica generale. Bel balzo in avanti per Gesink e Voeckler che ora occupano la 3° e 4° posizione. Vediamo se i due riusciranno a tenere nelle prossime giornate, anche perchè l'impressione nella tappa di ieri era che non fossero al livello dei più forti. La loro presenza comunque può essere problematica. Cambia la maglia a pois con Voeckler che è il nuovo leader, mentre oggi Marcato è riuscito a guadagnare 3 punti nella classifica della maglia verde nei confronti di Goss. Per lui il problema sarà la settimana prossima, quando sono previste 3 tappe per velocisti puri. Domani comunque i corridori potranno tirare il fiato essendoci il giorno di riposo. Il Tour de France è ancora tutto da scrivere anche se in queste tappe abbiamo comunque visto cose interessanti.
  14. Partito molto bene De Gendt è riuscito subito a guadagnare un buon margine nei confronti del gruppo. Gli altri big sono rimasti un po' stupiti dall'azione del belga, ma vediamo che ora alle sue spalle si sono mossi due corridori. Si tratta di Joaquim Rodriguez (Katusha) e di Chris Froome (Sky) che oggi indossa la maglia a pois. Siamo a 3 chilometri dal GPM Non dimentichiamoci di quanto sta succedendo davanti. Voeckler, Vanendert e Gesink sono ormai imprendibili. Rujano è infatti segnalato a più di un minuto e saranno questi tre a giocarsi la vittoria di tappa. Tra l'altro per tutti ci sarà l'opportunità di rientrare in classifica dopo la debacle ad Ax 3 Domaines Transita al GPM De Gendt, con un vantaggio di 22 secondi sulla coppia formata da Rodriguez e Froome e di 1' 15" su un gruppetto di otto uomini che vede la presenza di Valverde, Van den Broeck e la maglia gialla Contador. Vengono segnalati attardati Uran e Hesjedal che però potrebbero rientrare in discesa. Subito dopo il GPM Joaquim Rodriguez si è reso protagonista di un dritto in un tornante perdendo la ruota di Froome, che ora è solo all'inseguimento di De Gendt che tiene bene. Vediamo però che, ai 10 dal traguardo, come una freccia si riporta sul kenyano bianco la maglia gialla di Alberto Contador. Ancora una fenomenale discesa dello spagnolo che ha recuperato più di un minuto. Vediamo se i due inseguitori riusciranno a riportarsi su De Gendt che prova a sfruttare le doti di passista per guadagnare il più possibile. Non dimentichiamoci però degli uomini al comando perchè sta arrivando al traguardo un bravissimo Robert Gesink. L'olandese all'ultimo chilometro, sfruttando un attimo di indecisione, è riuscito a piazzare la stoccata vincente andando a conquistare il primo successo di tappa al Tour de France. Attendiamo ora l'arrivo dei big...
  15. TOUR DE FRANCE TAPPA 9 SAINT GIRONS - BAGNERES DE BIGORRE (168 km) ALTA MONTAGNA Dopo le fatiche di Ax3Domaines, per i corridori si prospetta un'altra giornata dura, con 5 colli da superare. Sulla carta è una tappa che dovrebbe creare meno selezione rispetto a ieri, ma non è escluso che i grandi sconfitti del primo arrivo in salita, su tutti Chris Froome, non vogliano cercare un riscatto. Possibile comunque assistere all'arrivo di una fuga da lontano. Pronti via, ed è subito grande bagarre con tanti corridori che tentano di andare all'attacco. Sul Portet d'Aspet però non nasce l'azione buona che invece parte sul Col de Mente sotto l'impulso di Josè Rujano (Vacansoleil DCM), sulla cui ruota si son riportati Jelle Vanendert (Lotto Belisol), Robert Gesink (Belkin), Thomas Voeckler (Europcar). All'inseguimento di questi quattro si sono lanciati anche Tony Martin (Omega Pharma Quick Step) e Rinaldo Nocentini (Ag2r La Mondiale) i quali sono riusciti a completare l'inseguimento nel tratto pianeggiante dopo la discesa. Si è così formato un sestetto al comando che ora sta affrontando le prime rampe del Col du Peyresourde... Dietro vediamo che il gruppo sta lasciando fare e infatti i battistrada hanno un vantaggio di 6 minuti. Contador non ha intenzione di chiudere sulla fuga, così come non vogliono altre squadre. Vediamo che in avanscoperta si è lanciato anche Marco Marcato, ma solo per prendere i punti del 7° posto al traguardo volante. Sul Peyresourde e sul Col de Val Louron Azet non è successo praticamente nulla con i corridori sia davanti che dietro che hanno tenuto un'andatura regolare. La situazione è cambiata sull'Horquette d'Ancizan. Mentre davanti c'è stato il forcing di Gesink, Voeckler e Vanendert che hanno staccato gli altri compagni di fuga, dietro è arrivato l'allungo di Thomas De Gendt!
  16. Vacansoleil e Saxo-Tinkoff stavano nello stesso albergo a Castres
  17. Vista la concorrenza tenere un piazzamento nei 10 non sarebbe male
  18. Ed eccolo che arriva sul traguardo un fenomenale Alberto Contador! Veramente una grande impresa la sua che andrà a conquistare tappa e maglia gialla. L'azione però gli è costata molta fatica tanto che lo spagnolo non riesce neanche ad alzare le braccia al cielo dopo aver tagliato la linea. Dopo 1' 50" ecco arrivare il grande sconfitto, Chris Froome. Il britannico sull'ultima salita ha limitato i danni ma ha pagato dazio sopratutto per il terreno perso nel tratto in discesa. Ed eccolo Thomas De Gendt. 2' 56" il suo ritardo. Il belga può comunque essere soddisfatto per il terzo posto. Nel finale è riuscito a guadagnare qualcosa anche nei confronti dei suoi diretti avversari per la lotta al podio, che ora non è più utopia per lui. Ed ora andiamo a vedere le classifiche. Una vera e propria rivoluzione c'è stata quest'oggi, come poteva essere prevedibile
  19. Prosegue il forcing di De Gendt che, proprio mentre entriamo nell'area transennata a 2,5 chilometri dal traguardo, ha ripreso Rigoberto Uran, mettendo tra l'altro in difficoltà Rodriguez, Hesjedal, Van den Broeck e Valverde. Davvero un'ottima prestazione da parte del corridore della Vacansoleil DCM. Davanti intanto vediamo che Contador è ormai sotto lo striscione dell'ultimo chilometro. La salita è ormai terminata e lo spagnolo, nonostante ha la vittoria in tasca, dovrà comunque andare a tutta fino al traguardo per cercare di mettere più secondi tra se e Froome. Anche il kenyano bianco è ormai in vista dell'ultimo chilometro. Il suo ritardo è sempre intorno al 1' 45". Praticamente i due sono andati alla stessa velocità lungo la salita finale. La differenza l'ha fatta Contador in discesa. Attenzione perchè dietro c'è uno scatenato Thomas De Gendt che sta cercando di staccare Uran e Sanchez per andare a conquistare il terzo posto. Sarebbe un risultato eccezionale per il belga...
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