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Nba e dintorni...


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Ncaa: North Carolina a tutta

I Tar Heels distruggono 108-77 Arkansas. Memphis batte di misura Mississipi State mente Tennessee supera Butler al supplementare. Davidson sorprende Georgetown. Avanti anche Villanova, Texas, Louisville e Western Kentucky

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Tyler Hansbrough (North Carolina), 22 anni, ha segnato 17 punti con 10 rimbalzi contro Arkansas. Afp

NEW YORK (Stati Uniti), 24 Marzo, 2008 - Davidson sorprende Georgetown, Texas e Memphis soffrono ma superano il turno mentre North Carolina distrugge Arkansas.

Midwest

Davidson (10)-Georgetown (2) 74-70

Davidson regala la sorpresa della giornata facendo lo sgambetto a Georgetown al termine di un match divertente e spettacolare. I Wildcats partono male e nel primo tempo vengono traditi da uno Stephen Curry (Figlio dell'ex Nba Dell) sottotono. Georgetown sembra in grado di poter mettere il risultato in cassaforte quando all’inizio della ripresa va avanti di 17 punti ma Davidson non molla. Curry sale in cattedra, realizza ben 25 dei suoi 30 punti nel secondo tempo, firma triple da cinema negli ultimi minuti e trascina così i Wildcats al clamoroso successo.

Villanova (12)-Siena (13) 84-72

Continua la marcia di Villanova che supera con personalità Siena e si guadagna la difficile sfida con la testa di serie della Midwest Region numero uno Kansas negli ottavi di finale del Torneo Ncaa. A fare la differenza ci pensa Scottie Reynolds realizzando 25 punti.

South

Texas (2)-Miami (7) 75-72

Texas si complica la vita con un finale di gara davvero disastroso, ma alla fine riesce a superare la resistenza di Miami. I Longhorns giocano alla grande per tre quarti di gara, arrivando a 4’15’’ dalla sirena avanti 66-50. La gara sembra segnata ma Miami non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca e mette in crisi la difesa di Texas arrivando a un passo dalla clamorosa rimonta.

Memphis (1)-Mississippi State (:lol: 77-74

Nono successo consecutivo per Memphis che però deve soffrire per avere la meglio su Mississippi State. Eccelente al di là delle statistiche, pur di tutto rispetto (12 punti, 12 rimbalzi e sei stoppate) la prova di Joey Dorey il quale difende con un’aggressività che diventa contagiosa per i compagni.

East

Tennessee (2)-Butler (7) 76-71 d.t.s.

Pericolo scampato per Tennessee che rischia grosso contro Butler prima di centrare il successo al supplementare. Butler, sotto anche di 13 lunghezze, torna in partita nella seconda parte della ripresa e, con il punteggio inchiodato sul 63 pari, a quattro secondi dalla sirena ha anche l’opportunità di vincere il match, ma Mike Green non riesce a trovare una conclusione decente. Nel supplementare esce l’esperienza dei Volunteers e Butler va ko.

North Carolina (1)-Arkansas 108-77

Magistrale prestazione offensiva di North Carolina che acquisisce un vantaggio in doppia cifra già dopo cinque minuti ma non si accontenta e continua a correre, distruggendo così Arkansas. I Tar Heels tirano con percentuali assurde (68%) e mettono cinque giocatori a referto in doppia cifra.

Louisville (3)-Oklahoma (6) 78-48

La pressione a tutto campo di Louisville rende la vita impossibile alle guardie di Oklahoma. I Cardinals giocano alla grande anche in attacco (alla fine LU chiue con un eccellente 59% al tiro) così la gara si mette subito nei binari preferiti da Rick Pitino. Negli ottavi di finale Louisville se la vedrà con Tennessee

West

Western Kentucky (12)-San Diego (13) 72-63

Western Kentucky si guadagna il titolo di cenerentola di quest’edizione del Torneo Ncaa approdando agli ottavi di finale grazie al successo su San Diego. Nel prossimo turno l’impresa sarà di quelle titaniche visto che gli Hilltoppers dovranno affrontare Ucla, ma intanto Wku si gode un successo prodotto da un’ottima difesa e dai canestri di Courtney Lee.

Gazzetta.it

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Billups illumina Detroit

Boston scivola con Phila

Il playmaker segna 32 punti e trascina i Pistons al successo su Phoenix al supplementare. Un parziale di 19-0 regala ai Sixers la vittoria in casa dei Celtics. I Lakers passano sul campo di Golden State, Houston supera Sacramento

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Il confronto diretto tra Nash, 34 anni, e Billups, 31, ha premiato il playmaker di Detroit. Reuters

NEW YORK, 25 marzo 2008 - Detroit vince una sfida molto equilibrata su Phoenix, Boston cade in casa contro Philadelphia, che si conferma una delle squadre più in forma della Lega. I Lakers si prendono la rivincita su Golden State, che adesso vede pericolosamente vicina Denver a insidiarla per l’ottavo posto. New Jersey riesce finalmente a battere New York.

Detroit Pistons-Phoenix Suns 110-105 dts

Tanto equilibrio e tanto agonismo tra due squadre che, per ambizioni e potenziale, potrebbero anche ritrovarsi più in là per giocarsi una finale Nba. Le note più liete per i Pistons, però, sono le prestazioni di Rodney Stuckey ed Arron Affilalo, quest’ultimo partito addirittura in quintetto al posto dell’infortunato Richard Hamilton. “Io ho grandissima fiduca in questi ragazzi”, ha detto Chauncey Billups, autore di una grande prova in uno scontro tra titani nel ruolo di playmaker, contro Steve Nash. Un primo tempo estremamente equilibrato si è chiuso 51-50 in favore dei padroni di casa, lasciando presagire che non ci sarebbero state fughe decisive fino alla fine del match. Ci ha provato proprio Stuckey, con 10 punti a cavallo degli ultimi due quarti, dando 8 punti di vantaggio ai suoi (85-77 a 7’50 dalla fine), ma la risposta dei Suns è stata un 13-2 con 5 punti di Nash, la tripla di Bell e un gioco da 3 punti di O’Neal (90-87 Suns a 4’15 dal termine). Si arriva ai supplementari dopo i tiri liberi di Stoudemire con 54” da giocare (96-96), e il finale è condito anche da episodi importanti come il fallo fischiato a Steve Nash sul tiro (segnato) di Billups (107-105 Pistons a 1’01 dalla fine). A dare due possessi di vantaggio ai suoi ci ha pensato McDyess, con due tiri liberi a 45” dalla fine del supplementare (109-105) dopo l’errore al tiro di Nash e il fallo di O’Neal sull’ex Denver. Per i Pistoins è la quinta vittoria nelle ultime sei sfide coi Suns.

Detroit: Billups 32 (7/11, 1/7, 15/16 tl), Wallace 23, Stuckey 13, Prince 11. Rimbalzi: Wallace 9. Assist: Billups 6.

Phoenix: Stoudemire 33 (9/17, 0/1, 15/16 tl), Nash 23, Hill 15, O'Neal 12. Rimbalzi: O'Neal 10. Assist: Nash 9.

Boston Celtics-Philadelphia 76ers 90-95

I 76ers non sono più una sorpresa in questo finale di stagione, e dopo aver recentemente battuto anche i campioni di San Antonio si concedono un’impresa vera e propria a casa della migliore squadra di questa stagione. E non solo, dopo la tripla di Eddie House a 8’20 dalla fine, i giocatori di Cheeks erano sotto 80-69. Lì arriva la svolta: 19-0 di parziale 76ers, con gli ultimi 10 punti consecutivi di Iguodala (88-80 a 2’17 dalla fine). Ancora una tripla di House riporta i Celtics a contatto (88-92 a 17” dalla sirena), ma Dalembert è freddo dalla lunetta e consegna la vittoria ai suoi.

Boston: Garnett 18 (7/13, 4/4 tl), Powe 16, R. Allen 14, Pierce 12, House 11. Rimbalzi: Powe 7. Assist: Rondo 7.

Philadelphia: Iguodala 28 (10/15, 0/2, 8/15 tl), Miller 20, Young 16. Rimbalzi: Dalembert 12. Assist: Miller 6.

Golden State Warriors-Los Angeles Lakers 119-123 dts

Dopo la vittoria a Los Angeles di domenica sera, ai Warriors non è riuscita la doppietta malgrado un primo tempo chiuso a +11 (63-52). Da ambo le parti gli assenti di domenica scorsa (Pietrus e Gasol) hanno continuato a guardare i compagni dalla tribuna. Bryant ha segnato 23 dei suoi punti dopo l’intervallo, ma sono stati grandi protagonisti anche Lamar Odom (di nuovo oltre i 20 rimbalzi) e Sasha Vujacic: lo sloveno ha messo la tripla fondamentale del +2 (119-117) a 43” dalla fine del supplementare, ed ha servito l’assist a Odom a 9” dalla sirena (121-119). Con 4” da giocare, poi, Monta Ellis commette fallo in attacco su Fisher, e Bryant può chiudere dalla lunetta.

Golden State: Davis 30 (9/19, 3/9, 3/4 tl), Jackson 29, Harrington 19, Ellis e Azubuike 18. Rimbalzi: Harrington 12. Assist: Ellis 9.

LA Lakers: Bryant 30 (10/25, 1/5, 7/7 tl), Odom 23, Vujacic 19, Fisher 18, Turiaf 11, Radmanovic 10. Rimbalzi: Odom 21. Assist: Bryant 7.

Houston Rockets-Sacramento Kings 108-100

Rick Adelman coglie contro la sua ex squadra la vittoria numero 800 da allenatore NBA (contro 504 sconfitte). La gara però è stata difficile ed equilibrata fino alla fine: con un 6-0 firmato Douby, Salmons e Artest i Kings sono arrivati fino a -2 (91-89) a 4’13 dalla fine), ma Houston ha risposto con un altro 6-0 iniziato da Landry e chiuso da Alston. Per il playmaker arrivano 9 degli ultimi 17 punti dei Rockets, bravi ad amministrare anche dalla lunetta (33/42 di squadra contro 11/16 per Sacramento).

Houston: Alston 28 (6/11, 3/6, 7/8 tl), McGrady 17, Battier 15, Scola 11, Hayes 10. Rimbalzi: Mutombo 9. Assist: McGrady 6.

Sacramento: Martin 18 (6/8, 1/3, 3/4 tl), Artest e Garcia 17, Salmons 15. Rimbalzi: Miller 7. Assist: Artest e Moore 6.

Memphis Grizzlies-Denver Nuggets 106-120

Terza vittoria consecutiva per Denver, che adesso è a sola mezza partita di distanza da Golden State (ottava) e a una e emzza da Dallas (settima) e vede riavvicinarsi l’obiettivo dei playoff. Memphis però aveva chiuso avanti all’intervallo (57-51), ma i Nuggets hanno ribaltato la situazione con un terzo quarto di fuoco (37-22 il parziale) e con un J.R. Smith capace di segnare 25 punti nel solo ultimo quarto (sui 32 complessivi della sua squadra). A nulla è servita, per i Grizzlies, l’undicesima doppia doppia stagionale di Miller.

Memphis: Gay 30 (11/21, 2/7, 2/2 tl), Warrick 29, Miller 19, Crittenton 14. Rimbalzi: Miller 14. Assist: Conley e Lowry 4.

Denver: Smith 27 (2/3, 7/12, 2/3 tl), Iverson 26, Anthony 23, Martin 14, Carter 12. Rimbalzi: Camby 15. Assist: Carter e Iverson 7.

New York Knicks-New Jersey Nets 91-106

Prima vittoria (dopo tre sconfitte) per i Nets sui derelitti Knicks di questi tempi. Richard Jefferson segna 21 punti nel primo tempo, chiuso a +11 dalla squadra di Lawrence Frank (56-45). “Non pensavamo alla rivalità con i Knicks, giochiamo solo pensando ai playoff (ai quali New Jersey partecipa sempre dalla stagione 2000-01)”, assicura il coach dei Nets, che allungano definitivamente nel terzo quarto con un parziale di 19-4 (82-56 a 2’31 dalla fine del periodo) confezionato con 9 punti di Vince Carter e 8 di Nenad Krstic.

New York: Crawford 26 (6/17, 2/5, 8/10 tl), Randolph 17, Chandler 13, Lee 12. Rimbalzi: Lee 13. Assist: Crawford 8.

New Jersey: Carter 27 (2/7, 5/6, 8/9 tl), Jefferson 26, Krstic 22. Rimbalzi: Boone 11. Assist: Carter 7.

Seattle SuperSonics-Portland Trail Blazers 97-84

I Sonics senza Watson e Wilcox giocano di squadra mandando sei uomini in doppia cifra per battere Portland, in una gara segnata anche dai cori del pubblico “Salvate i nostri Sonics!”, i risposta al sempre più probabile trasferimento della franchigia a Oklahoma City. I giocatori di Carlesimo hanno preso il controllo nel terzo quarto (parziale 22-10, 71-63) grazie a 16 punti della coppia Durant-Petro, e poi segnano i primi 6 tiri dell’ultimo quarto per andare a +12. Il massimo vantaggio lo firma Durant (92-79 a 3’10 dalla fine).

Seattle: Durant 23 (8/11, 1/2, 4/5 tl), Wilkins 20, Green 16, Ridnour 15, Collison 13, Petro 10. Rimbalzi: Collison 11. Assist: Ridnour 9.

Portland: Webster 22 (3/11, 5/9, 1/1 tl), Outlaw 13, Roy 11, Aldridge e Jack 10. Rimbalzi: Przybilla 13. Assist: Blake 9.

Miami Heat-Milwaukee Bucks 78-73

Non bastassero i sette giocatori già fuori combattimento, Pat Riley e i Miami Heat dovranno fare a meno per una settimana anche di Jason Williams, ma l’eroe della serata è la sua riserva: Chris Quinn. Il playmaker da Notre Dame, in una gara dal punteggio e dalle percentuali molto basse, è stato determinante nel finale con un gioco da 3 punti in penetrazione contro Mo Williams a 3’42 dalla fine (70-64) e poi con i tiri liberi della sicurezza nell’ultimo minuto. Milwaukee aveva iniziato meglio (25-17 il primo quarto), ma ha segnato gli stessi punti nel secondo e terzo quarto insieme (54-50 dopo 36’) e non è riuscita a controllare la gara malgrado il +18 a rimbalzo.

Miami: Quinn 24 (5/8, 3/5, 5/5 tl), Barron e Anthony 11, Davis e Cook 10. Rimbalzi: Anthony 7. Assist: Quinn 4.

Milwaukee: Redd 24 (5/11, 3/9, 5/5 tl), Bogut 16, Williams 15. Rimbalzi: Bogut 17. Assist: Williams 5.

Gazzetta.it

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BASKET, UTILIZZO ITALIANI; GIBA: FIP SI PIEGA A VOLERI LEGA

"La Federazione si piega ai voleri della Lega". E' questo il senso del comunicato con cui la Giba, il sindacato dei giocatori italiani di basket, boccia l'intesa trovata da Lega e Fip sul numero di italiani che le società potranno inserire a referto dalla prossima stagione. "Senza nemmeno attendere il prossimo imminente Consiglio Federale, e senza minimamente coinvolgere i giocatori - sottolinea Giba - è stato deciso (a quanto pare con l'avallo del Coni) di prorogare una regola che ha prodotto risultati inquietanti: con quattro extracomunitari (il doppio che in Spagna ed in Grecia) e deroghe per i 'passaportati', lo spazio per i giocatori italiani sarà ancora più ridotto. A dispetto dei proclami, la Nazionale evidentemente non è una priorità".

Repubblica.it

p.s. proprio allora vogliamo rovinare la nostra nazionale...

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Allred: vita da romanzo

E' il primo sordo nella Nba

Il centro dei Cleveland Cavaliers, privo dell'80% delle capacità uditive, a 27 anni ha coronato il sogno di una carriera. Niente male per lui, aspirante scrittore, che fino a due anni fa giocava nella terza divisione spagnola

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Lance Allred è nato il 2 febbraio 1981. A sinistra quando era in Spagna, a destra coi Cavs

MILANO, 25 marzo 2008 - Sogna di fare lo scrittore, Lance Allred, e nel tempo libero si diletta con gli scacchi. Ma per il momento deve accontentarsi di occupare l'ultimo posto nella rotazione dei Cleveland Cavaliers. Lui, centrone di 27 anni uscito dal college di Weber State, è comunque primo per un altro aspetto: mai nessun giocatore legalmente sordo aveva messo piede su un parquet della Nba.

APPRENDISTATO EUROPEO - Originario di Salt Lake City, nello Utah, Lance ha tre sorelle e un fratello, tutti più grandi di lui, e proviene da una famiglia dove il credo mormone è vissuto in maniera assai rigida. All'università viaggiava a 18 punti e 12 rimbalzi a partita: niente male per uno che non ci sente all'80 per cento, e che vive con degli speciali apparecchi acustici dentro le orecchie. Pur non essendo stato scelto al draft, ha sempre avuto come obiettivo quello di giocare nella Nba. Per farlo, però, bisognava percorrere una strada più lunga e tortuosa. Europa, dunque: prima al Galatasaray Istanbul, poi a Rouen e al Bourg-en-Bresse in Francia, poi nella nella terza divisione spagnola al Sedesa Lliria. Un'Europa, tuttavia, dove c'è già un giocatore sordo in una squadra di discreto livello. Chiedere a Miha Zupan, ala dell'Olimpja Lubiana.

IN CRESCENDO - La grande occasione a Allred capita nel 2006, quando gli Idaho Stampede lo scelgono come centro di riserva per il loro debutto nella Nbdl, la lega di sviluppo della Nba. E Lance ripaga la fiducia: primo anno più che discreto (11 punti e 5 rimbalzi in 20 minuti), buono per la riconferma. E che rinconferma. In questa stagione Idaho (dove militano, tra gli altri, l'ex Olimpia Milano Roberto Bergersen e Cory Violette, già visto a Jesi e Reggio Emilia) ha toccato quota 17 vittorie consecutive, grazie anche all'apporto del nativo dello Utah, che fino al 13 marzo viaggiava a 16 punti e 10 rimbalzi di media.

UN TIRO SBAGLIATO PER LA STORIA - Già, ma cos'è successo quel giorno? Semplice, i Cleveland Cavaliers lo hanno messo sotto contratto, visti i guai fisici di Zydrunas Ilgauskas prima e Ben Wallace poi. "Quando mi hanno chiamato non ci volevo credere. Stavo mangiando con i miei genitori e credevo fosse uno scherzo", ha spiegato Lance, che ha debuttato quattro giorni dopo, a Orlando, sbagliando un tiro in 18 secondi trascorsi sul parquet. Ma diventando, così, il primo cestista sordo nella storia della Nba. Roba davvero da scrivere un romanzo.

Gazzetta.it

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Kobe si trasforma in Genio

Sulle parole di un ragazzino studente modello, Bryant per pubblicizzare le sue nuove scarpe Kike diventa Mozart, Einstein, George Washington e Leonardo Da Vinci. E pensare che dopo l'accusa di violenze sessuali del 2004 gli sponsor gli avevano voltato le spalle...

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Kobe Bryant in versione Albert Einstein nel nuovo sport della Nike

NEW YORK (Usa), 25 marzo 2008 - La Nike ancora una volta fa centro. Dopo i successi delle campagne di LeBron James, "The LeBrons" e "We are All Witnesses" hanno spopolato negli States, la stessa mente (la celebre advertising agency Zambezi Ink) ha creato un nuovo spot che ha come protagonista Kobe Bryant. Sulle parole di un ragazzino studente modello, Kobe, per pubblicizzare le sue nuove scarpe, diventa Mozart, Einstein, George Washington e Leonardo Da Vinci nella nuova campagna chiamata "Genius". Un vero colpo di genio, l’ennesimo, per i creativi della Nike, davvero all’avanguardia in questo settore in America.

REDENTO - Kobe è tornato quindi a essere uno dei grandi veicoli commerciali della Nike. Sembra davvero lontana l’estate del 2004 quando Bryant era a un passo dal dover affrontare un processo per violenza sessuale (poi finito in una bolla di sapone dopo una probabile transazione economica con la vittima) in Colorado. Allora gli sponsor si erano eclissati rapidamente, e per più di un anno Bryant non ha partecipato a nessuna campagna pubblicitaria. Ora però le cose sono cambiate e la Nike, con la sua solita genialità, sembra aver scoperto un filone davvero interessante per Kobe Bryant.

Gazzetta.it

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Bologna risorge nel posticipo

La Virtus nell'ultima gara della 28ª giornata di campionato batte la Premiata Montegranaro 89-78 e interrompe la serie di 5 sconfitte consecutive. Gli ospiti falliscono l'aggancio al secondo posto della Lottomatica Roma

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Guilherme Giovannoni, miglior marcatore di Bologna contro Montegranaro. Ciam/Cast

BOLOGNA, 25 marzo 2008 - Un po' di ossigeno dopo tanta apnea forzata (cinque stop consecutivi). Scaccia i fantasmi della retrocessione la Virtus Bologna, che regola 89-78 la Premiata Montegranaro allungando a +6 su Scafati, ovvero la zona retrocessione. Fallisce invece l’aggancio al secondo posto di Roma per i marchigiani, che ora devono difendere la terza piazza da Avellino e dall’arrivo di Capo D’Orlando.

LA GARA - Nel primo quarto avanti fin dal primo canestro gli ospiti, grazie ad una qualità di tiri presi migliore nei confronti dei locali, troppo arruffoni sotto canestro e sicuramente condizionati psicologicamente dalla difficile situazione in graduatoria. Il vantaggio degli uomini di coach Finelli giunge così fino a +8 all'8’51”, quando Minard infila già la terza tripla di squadra, poi un gioco da tre punti di Giovannoni (canestro+fallo) manda agli archivi sul 19-24 i primi 10’. Nel secondo quarto la tripla di Blizzard, poi i canestri di Giovannoni e Michelori (schiacciata al 14’42”) portano per la prima volta in parità i padroni di casa (28-28). Subito dopo si scambiano i ruoli, ma non la sostanza, del duo Michelori e Giovannoni, col brasiliano in schiacciata per il +4 (32-28) al 16’14”. Negli ultimi 60” prima dell’intervallo il momento migliore dei bianconeri, col canestro pesante e, dopo, la magia in volo sempre di Best al 19’48” a siglare il +8 a metà gara (43-35). La scia lunga della buona stella in casa Virtus prosegue pure nel terzo periodo con Giovannoni che al 21’58” piazza il massimo vantaggio (+12, 47-35), ma poi sono i punti di un reattivo Ford (14 nel 3°quarto) e Thomas a riportare sopra la Premiata (54-55 al 28’28”, ultimo vantaggio Montegranaro della gara). Infine uno sprazzo di Bulleri (due liberi e una tripla) e Blizzard (tripla) riallungano a 10’ dalla fine (63-57). Nell’ultimo periodo gli ospiti non agganciano mai, tuttavia rimangono sempre a distanza di sicurezza, così a -1’58” dal termine è 78-74 dopo il pesante 0/2 ai liberi di Amoroso. Non fallisce dalla lunetta invece Blizzard, per il +7 La Fortezza al 38’53” (82-75) che fa calare il sipario al match.

Virtus: Giovannoni 18 , Blizzard 14, Anderson e Chiacig 13.

Montegranaro: Ford 21, Garris 17, Minard 15.

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Webber ha detto basta

L'ex Fab Five ha deciso di ritirarsi per i problemi fisici che gli hanno impedito di giocare con continuità nelle ultime stagioni. Don Nelson, coach di Golden State: "Siamo felici di aver potuto lavorare con Chris"

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Chris Webber, 35 anni, ha giocato anche a Detroit. Reuters

NEW YORK (Stati Uniti), 25 marzo 2008 - Doveva essere la mossa che avrebbe fatto fare il salto di qualità ai Warriors. Il ritorno di Chris Webber, tanto acclamato dai tifosi e fortissimamente voluto da Don Nelson. Il tecnico di Golden State, infatti, a gennaio non aveva usato mezze misure parlando di un possibile ritorno di Webber. "Dobbiamo convincere Chris – aveva detto Nelson – senza di lui non credo che possiamo riuscire a raggiungere l’obbiettivo playoff". Invece Chris Webber dopo due mesi davvero anonimi con la franchigia californiana ha deciso di appendere definitivamente le scarpe al chiodo.

Il giocatore, infatti, secondo fonti vicine a Golden State, mercoledì ufficializzerà la sua decisione. Troppi i problemi fisici, a partire da un ginocchio, quello sinistro, che non sembra voler guarire, per un giocatore che è rimasto a guardare nei primi quattro mesi della stagione per poi accettare l’offerta dei Warriors a gennaio. L’ex Fab Five non gioca, proprio a causa del suo ginocchio malandato, dallo scorso 2 marzo e le sue statistiche in questo campionato, vissuto part time, non sono quelle che un po' tutti si sarebbero aspettati da lui: 3.9 punti e 3.6 rimbalzi di media in 14'.

"Sono molto felice di aver potuto lavorare con Chris – commenta Don Nelson dopo aver appreso del ritiro di Webber - ovviamente speravamo tutti che le cose andassero meglio, ma è stato molto bello averlo avuto in squadra in questi mesi. Gli auguro ogni bene e sono sicuro che rimarremo amici a lungo". Proprio Nelson lunedì sera, dopo la sfida persa con i Lakers, aveva fatto capire che su Chris Webber oramai non poteva più contare. "Arrivati a questo punto – aveva detto il coach di Golden State – penso proprio che sarà difficile rivedere Chris in squadra". Le parole del tecnico evidentemente hanno forzato la mano al lungo dei Warriors che così va in pensione a 35 anni senza però essere riuscito a coronare il suo sogno di conquistare l’anello di campione Nba.

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San Antonio centra il poker

Ad Orlando gli Spurs centrano la quarta vittoria consecutiva e continuano il testa testa per la leadership a Ovest. Bene Chicago e Dallas, anche senza Nowitzki

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Smush Parker (C lippers) va al tiro circondato da Malik Allen (sin) e Jason Kidd ® dei Dallas Mavericks . Reuters

MILANO, 26 MARZO 2008 - Quarta vittoria di fila per i San Antonio Spurs (a Orlando) e per i New Orleans Hornets (a Indianapolis): continua serratissima la lotta per il comando a Ovest. Chicago mantiene le sue speranze di playoff battendo Atlanta, Dallas (senza Nowitzki) passa sui Clippers.

Orlando Magic-San Antonio Spurs 97-107

Una strategia azzeccata e una buona dose di fortuna aiutano gli Spurs a vincere la loro quarta partita consecutiva. La strategia era quella di non concedere troppo da fuori ai letali tiratori di Orlando (7/16 di squadra, ottima percentuale ma pochi tiri per le proprie abitudini), la fortuna quella di aver affrontato degli avversari che dopo 10 minuti avevano già perso Hedo Turkoglu (polso) e Jameer Nelson (mascella), che per una sera sono stati degnamente rimpiazzati da Carlos Arroyo e Keith Bogans (14/26 dal campo in coppia, uscendo dalla panchina). E poi, quando conta gli Spurs sanno tirare fuori la loro arma principale, la difesa: 17 punti concessi a Orlando nel terzo quarto (chiuso avanti 80-73), poi 2 punti concessi in oltre 3 minuti nell’ultimo quarto, dopo la tripla di Rashard Lewis del -2 (85-87). Lì San Antonio costruisce un parziale di 9-2 (iniziato dalla tripla di Bowen e chiuso dai liberi di Duncan) che la porta sul 96-87 a 3’26 dalla sirena. Poi ci pensa super Ginobili a chiudere i conti facendosi mandare in lunetta da Orlando, che ha avuto una doppio dentello da Dwight Howard ma che, dovendo per forza andare dal suo centro, non ha trovato le alternative necessarie a sopperire il suo naturale creatore di gioco (Nelson) e lo straordinario Turkoglu di questi tempi.

Orlando: Howard 24 (10/18, 4/8 tl), Lewis 24 (4/7, 3/5, 7/8 tl), Dooling 19, Arroyo 17. Rimbalzi: Howard 21. Assist: Evans 7.

San Antonio: Ginobili 28 (9/14, 1/5, 7/7 tl), Finley 24, Duncan 19, Parker e Bowen 11. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Parker 9.

Indiana Pacers-New Orleans Hornets 106-114

Quarta vittoria in fila per gli Hornets, e se Chris Paul e David West hanno sempre questo impatto non c’è più da stupirsene. New Orleans continua a mantenere il suo piccolo vantaggio in testa alla Western Conference “e a meno di restare imbattuti da qui alla fine, la situazione cambierà ancora almeno 4 o 5 volte”, ha detto Paul. Gli Hornets, avanti 59-56 all’intervallo, hanno provato la fuga all’inizio del terzo quarto (72-58 con le triple di Paul e Stojakovic), ma con 9 punti di Shawne Williams e 7 di Granger nella prima metà dell’ultimo quarto i Pacers rientrano fino al -2 (100-98 Hornets a 5’03 dalla fine). Poi però tornano al lavoro West e Paul: 8 punti per l’uno, 6 per l’altro, tutti gli ultimi 14 punti degli Hornets portano la loro firma. E Indiana viene così condannata alla seconda stagione consecutiva con un record perdente (non accadeva dal 1989).

Indiana: Granger 26 (5/16, 3/7, 7/9 tl), Dunleavy e Williams 17, Harrison 12, Murphy 11, Diener 10. Rimbalzi: Foster 11. Assist: Diener 8. New Orleans: West 35 (14/24, 7/7 tl), Paul 31, Stojakovic 16, Chandler 15. Rimbalzi: West 16. Assist: Paul 14.

Dallas Mavericks-LA Clippers 103-90

Non c’è Nowitzki, ma c’è molto altro nei Mavericks di coach Avery Johnson: il miglior Josh Howard visto dall’arrivo di Kidd, i contributi in doppia cifra di Stackhouse e Dampier e una buona difesa bastano per aver ragione dei modesti Clippers. Dopo un inizio difficile (2 tiri segnati sui primi 11), Howard si è letteralmente scatenato a cavallo tra terzo e quarto periodo, segnando 20 dei 26 punti che hanno portato Dallas dal +2 (60-58) al +16 (86-70) a 9’22 dalla fine. I gialloblu non avevano né la forza né la consistenza per tentare la rimonta.

Dallas: Howard 32 (7/17, 1/5, 15/15 tl), Stackhouse 20, Dampier 19, Kidd 10. Rimbalzi: Dampier 17. Assist: Kidd 8.

LA Clippers: Maggette 21 (8/13, 0/1, 5/7 tl), Thomas 13, Mobley 11, Fazekas e Knight 10. Rimbalzi: Powell 8. Assist: Parker 3.

Utah Jazz-Charlotte Bobcats 128-106

Partita strana, dall’andamento ondivago, ma tutto sommato sempre sotto il controllo dei Jazz, capaci di accelerare quando è servito. I ragazzi di Sloan, infatti, hanno sempre condotto anche con larghi margini (16-4 alla fine del secondo quarto per chiuderlo sul 58-44, +20 alla fine del terzo), ma hanno dovuto controllare la rimonta ospite (14-0 d i parziale, con 7 di Boykins e 5 di Wallace), arrivati fino al -3 sul 101-98 con 6’15 da giocare. Poi Utah torna a macinare il suo gioco, trovando anche 5 triple (3 dello specialista Korver) per allargare il divario stavolta in maniera definitiva (121-104 a 2’13 dalla fine con la tripla di Williams).

Utah: Boozer 28 (10/17, 8/9 tl), Okur 20, Harpring 18, Kirilenko e Brewer 16, Williams 14, Korver 10. Rimbalzi: Boozer 13. Assist: Williams 14. Charlotte: Richardson 26 (4/8, 4/8, 6/6 tl), Wallace 21, Boykins 14, Felton 13, Carroll 10. Rimbalzi: Mohammed, Richardson e Dudley 5. Assist: Felton 6.

Portland Trail Blazers-Washington Wizards 102-82

Che i Blazers fossero una squadra vera lo avevamo capito ormai da tempo, quando invece di rassegnarsi all’assenza di Oden si sono addirittura messi a rincorrere un improbabile sogno playoff. Ieri sera, oltre alla prima scelta assoluta, sono venuti a mancare però anche Brandon Roy (appena 14’ in campo per un infortunio all’inguine) e LaMarcus Aldridge (caviglia), ma Portland è rimasta se stessa. Jarrett Jack, Martell Webster e Travis Outlaw hanno messo insieme 60 punti, alcuni dei quali fondamentali per il parziale di 17-4 che gli ha permesso di chiudere avanti di 16 la prima metà di gara (59-43). Sulla stessa scia, sempre loro tre hanno confezionato il parziale di 11-2 (70-48) che ha di fatto chiuso la gara all’inizio del terzo quarto. Portland: Webster 23 (5/8, 4/6, 1/1 tl), Outlaw 20, Jack 17, Frye 10. Rimbalzi: Przybilla 17. Assist: Blake 7.

Washington: Butler 19 (4/13, 2/7, 5/5 tl), Daniels 14, Mason 11. Rimbalzi: Jamison 8. Assist: Daniels 8.

Chicago Bulls-Atlanta Hawks 103-94

Il miglior Drew Gooden visto a Chicago regala ai Bulls la vittoria su Atlanta, mantenendo ancora qualche speranza di andare ai playoff (quelli dell’Illinois ora sono due partite sotto rispetto agli Hawks, ottavi). Dopo un sostanziale equilibrio nella prima parte della gara (53-51 Hawks) i Bulls costruiscono un parziale di 20-4 (6 di Noah e 6 di Gooden) per andare sul +16 (75-59), ma Atlanta reagisce e inizia meglio l’ultimo quarto. 6 punti in fila di Childress danno la scossa, e con 5 di Mike Bibby gli Hawks sono di nuovo a -2 (87-85 a 6’18 dalla sirena). Lì arriva anche il contributo di Ben Gordon, che con due tiri pesantissimi (tra cui la tripla del 97-90 a 1’30 dalla fine) restituisce l’inerzia della sfida a Chicago.

Chicago: Gooden 31 (12/23, 7/7 tl), Gordon 16, Deng e Hinrich 14, Noah 13. Rimbalzi: Gooden 16. Assist: Hinrich 10.

Atlanta: Childress 22 (7/10, 1/1, 5/5 tl), Bibby 18, Smith 16, Johnson 15, Williams 10. Rimbalzi: Horford 13. Assist: Bibby 7.

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Toronto piega i Pistons

con Bargnani panchinaro

Solo 13 minuti (e tre punti) per il Mago in una gara caratterizzata dalle scelte discutibili di Mitchell, tecnico dei Raptors, che preferisce anche Ford a Calderon. La vittoria dei canadesi su Detroit (89-82) viene soprattutto dalla grinta e dal sostegno del pubblico

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Una delle poche fasi di gioco con il Mago protagonista. Reuters

NEW YORK, 27 Marzo 2008 - Toronto riesce a fare lo sgambetto ai Pistons giocando una delle sue miglior partite della stagione da un punto di vista difensivo. I Raptors non concedono praticamente nulla a Detroit nei primi tre quarti, subiscono il ritorno degli ospiti dell’ultimo periodo, ma alla fine riescono a vincere 89-82. La buona notizia arriva quindi dal ritorno al successo, contro un avversario di tutto rispetto, per una squadra in un momento negativo; la cattiva notizia viene invece dalla scelta cervellotica di Sam Mitchell di mescolare le carte e cambiare il quintetto. TJ Ford e Rasho Nesterovic dall’inizio, Jose Calderon e Andrea Bargnani in panchina.

SCELTE CERVELLOTICHE - Lo sloveno è in grande forma e merita più spazio, però lasciare l’azzurro sul parquet per soli 13’ e’ un controsenso. Davvero cervellotica poi la soluzione Ford, considerato il fatto che Calderon sta disputando una stagione straordinaria. La vittoria non deve illudere, se Ford agli occhi di Sam Mitchell vince il ballottaggio con Calderon, allora per i Raptors sono guai. Toronto comunque gioca una partita di grande carattere contro i Pistons. I padroni di casa difendono con una straordinaria intensità e nonostante i problemi offensivi del primo tempo, riescono a rimanere nella scia di Chauncey Bullups e compagni. Nella ripresa il match si scalda.

CONVINZIONE - Toronto torna sul parquet con maggiore convinzione e mette in grande difficoltà la difesa dei Pistons nel terzo quarto. Chris Bosh sotto canestro di fa sentire e anche l’ex di turno, Carlos Delfino, trova ritmo in attacco. L’unico canestro del match di Andrea Bargnani, una tripla all’inizio del quarto periodo, da il la al parziale di 7-0 di Toronto che mette Detroit con le spalle al muro. I Raptors, infatti, sulle ali dell’entusiasmo, e trascinati da un caldissimo pubblico, arrivano anche al +17. I Pistons però non ci stanno e con le triple di Billups tornano a farsi sotto arrivando nel finale anche al –5. Ma i canestri di Bosh permettono a Sam Mitchell di tirare un sospiro di sollievo. Andrea Bargnani chiude la sua gara da riserva con tre punti (0/2 da due, ½ da tre), un rimbalzo e due stoppate.

Toronto: Bosh 21 (10/19), Nesterovic 15. Rimbalzi: Nesterovic 9. Assist: Ford 9. Detroit: Billups 24 (4/11, 4/:106:, Stuckey 16, Wallace 15. Rimbalzi: Prince 8. Assist: Billups 9.

Gazzetta.it

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  • Amministratori

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28° Giornata

Sabato 22 Marzo 2008, ore 12.00

Armani Jeans Milano - Snaidero Udine 95-86 1157973895b_sky-sport-2.gif

Sabato 22 Marzo 2008, ore 20.30

Legea Scafati - Angelico Biella 83-65

Scavolini Spar Pesaro - Cimberio Varese 84-67

Lottomatica Roma - Tisettanta Cantù 80-69

Siviglia Wear Teramo - Air Avellino 79-82

Eldo Napoli - Solsonica Rieti 99-89

Sabato 22 Marzo 2008, ore 21.00

Benetton Treviso - Montepaschi Siena 66-74 1157973895b_sky-sport-2.gif

Pierrel Capo d'Orlando - Upim Bologna 82-80

Mercoledì 25 Marzo 2008, ore 20.30

La Fortezza Bologna - Premiata Montegranaro 89-78

Che lezione di basket da Milano a Udine... rimontona e a casa!!!

Classifica

Montepaschi Siena 52

Lottomatica Roma 38

Air Avellino 36

Premiata Montegranaro 36

Pierrel Capo d'Orlando 34

Armani Jeans Milano 30

Scavolini Spar Pesaro 30

Upim Bologna 28

Solsonica Rieti 26

Tisettanta Cantù 26

Angelico Biella 26

Siviglia Wear Teramo 24

Eldo Napoli 24

Snaidero Udine 24

Benetton Treviso 22

La Fortezza Bologna 22

Legea Scafati 16

Cimberio Varese 10

Varese retrocede matematicamente in legadue. Siena (anche matematicamente prima) e Roma già ai play-off.

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Boston fulmina Phoenix

New Orleans non molla

Grazie a un Garnett micidiale i Celtics rifilano 20 punti ai Suns. Gli Hornets passano a Cleveland, Lakers demoliti a domicilio da Charlotte. Phila incontenibile, bene anche New Jersey e Houston

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Pierce (Boston, a sin.) "sfugge" a Hill e Stoudemire. Reuters

NEW YORK, 27 marzo 2008 - Grande vittoria per Boston nel big match su Phoenix, grazie a un super Garnett. David West firma allo scadere il successo degli Hornets a Cleveland, mentre le vittorie di San Antonio e Houston consentono alle due texane di agganciare i Lakers all’inseguimento di New Orleans. Continua il momento magico di Philadelphia, vincono le duellanti per l’ottavo posto a Est (Atlanta e New Jersey).

Boston Celtics-Phoenix Suns 117-97

Dopo i Pistons, i Suns “assaggiano” anche gli altri grandi favorita a Est, i Celtics. Se ad Auburn Hills Phoenix aveva sfiorato la vittoria, al TD Banknorth Garden le cose sono andate peggio. Con un Garnett favoloso in attacco - incitato dal coro “M-V-P!” che arrivava incessante dalle tribune - i Celtics iniziano meglio la sfida: è lui ad ispirarli on 8 punti nel primo quarto, e quando anche Paul Pierce entra in ritmo sono dolori per i Suns (33-18). Rivers concede minuti a Powe e Davis all’inizio del secondo quarto, e Phoenix torna prontamente in gara segnando 14 punti in 5’ (4 a testa per Giricek, Diaw e Stoudamire) e riportandosi sotto di 3 (37-34). I Suns, trovata la chiave per far funzionare l’attacco, passano anche a condurre con le triple di Giricek e Nash (53-50), poi Rondo manda le squadre al riposo in parità (57-57). “L’attacco vende biglietti, la difesa vince”, si dice: e ciò non viene smentito nel terzo quarto. I Celtics mettono il lucchetto al proprio canestro e scappano via dal 65-65 al +11 (80-69) nello spazio di 5’, poi un grande Paul Pierce da 12 punti nell’ultimo quarto consente a Boston di continuare a condurre con ampio margine, mentre i compagni sono bravi ad approfittare al momento giusto degli spazi liberati dai Big 3 (due triple in fila di House sugli assist di Garnett e Allen, 110-88 a 4’37 dalla fine). Ray Allen mette anche la tripla del massimo vantaggio (117-94 a 47” dal termine), e se qualcuno aveva visto delle crepe nei Celtics per le due sconfitte consecutive ha dovuto ricredersi in fretta. Boston: Garnett 30 (12/19, 6/6 tl), Pierce 27, R. Allen e Rondo 14, Perkins 13. Rimbalzi: Perkins 10. Assist: R. Allen 8.

Phoenix: Stoudemire 32 (11/16, 10/11 tl), O'Neal 16, Diaw 15, Nash 12, Giricek 11. Rimbalzi: O'Neal 7. Assist: Nash 9.

Cleveland Cavaliers-New Orleans Hornets 99-100

Sfida tra due candidati MVP, ovvero LeBron James e Chris Paul, e nuovo esame per gli Hornets, ai quali ancora in pochi danno il credito che normalmente si darebbe alla numero 1 dell’Ovest (Troppo giovani? Poco profondi?). Intanto, però, vincono: James con 7” sul cronometro riporta avanti i Cavs in penetrazione (99-98), ma a chiudere un entusiasmante finale punto a punto ci pensa la solita coppia Paul-West. Assist del playmaker e canestro dalla media del lungo a 0"6 dalla fine, e gli Hornets passano anche alla Quicken Loans Arena. La gara è stata sempre molto equilibrata (mai oltre i 9 punti di scarto), dove Cleveland - oltre a James - ha fatto valere una maggiore forza a rimbalzo (48-33) e un Ilgauskas favoloso, mentre New Orleans ha messo in mostra le sue mani roventi (11/22 da fuori - contro 5/17 per i Cavs - 19/22 ai liberi contro 12/18). Cleveland: Ilgauskas 29 (13/19, 3/3 tl), James 21, Varejao 11, Pavlovic 10. Rimbalzi: Ilgauskas e Varejao 15. Assist: James 8.

New Orleans: Stojakovic 25 (2/7, 6/9, 3/3 tl), West 20, Paul 15, Chandler e Pargo 13. Rimbalzi: Chandler 11. Assist: Paul 20.

San Antonio Spurs-Los Angeles Clippers 97-88

Quinta vittoria consecutiva per i campioni NBA, che adesso inseguono New Orleans (49-21) insieme a Rockets e Lakers (49-23) mantenendo alta la tensione nella lotta al vertice della Western Conference. “Non potevamo permetterci di perdere questa partita”, ha commentato Parker, riferendosi proprio alla classifica. Ma non è stata una delle migliori esibizioni dei texani: anzi, con il rientrante Chris Kaman (6 in fila) e il contributo di Maggette (4) i rossoblu hanno costruito un parziale di 11-0 per andare a +5 nell’ultimo quarto (84-79 a 5’59 dalla fine). Qui gli Spurs si sono affidati all’esperienza: 10-0 tutto dalle mani di Parker, Ginobili e Duncan (89-84), a chiudere i giochi ci pensa la tripla di Michael Finley (94-86 a 37” dalla sirena).

San Antonio: Duncan 26 (8/10, 10/13 tl), Finley 15, Parker 15, Ginobili 13. Rimbalzi: Duncan 12. Assist: Duncan e Parker 4.

LA Clippers: Maggette 22 (6/19, 1/4, 7/12 tl), Thornton 21, Kaman 16, Mobley 10. Rimbalzi: Thornton 9. Assist: Knight, Maggette e Thomas 3.

Los Angeles Lakers-Charlotte Bobcats 95-108

Per spiegare come hanno giocato i Lakers basterebbe dire che i giocatori non hanno parlato alla stampa dopo la gara, e che lo stesso Phil Jackson sembrava aver perso la sua proverbiale serenità: “Non ho nulla da dire perché non so spiegare quello che è successo”. Semplicemente, è successo che hanno giocato meglio i Bobcats trascinati dal duo Richardson-Felton, mentre i gialloviola hanno fatto parlare il loro nervosismo (doppio tecnico ed espulsione per Bryant in 29 secondi, a 3’40 dalla fine con i suoi a -13). Charlotte è stata sempre avanti (27-17 dopo 10’), anche a +19 dopo le triple di Richardson e Wallace (65-46) e non ha perso la calma di fronte al tentativo di rimonta dei Lakers (81-84 con la tripla di Vujacic a 7’43 dalla fine). Ci ha pensato Carroll, da 3, a restituire vigore ai Bobcats (due triple in 2 minuti, la seconda per il 99-86).

LA Lakers: Bryant 27 (6/16, 2/6, 9/12 tl), Odom 18, Turiaf 12, Walton e Vujacic 11. Rimbalzi: Odom 9. Assist: Radmanovic 4.

Charlotte: Richardson 34 (9/16, 4/12, 4/7 tl), Carroll 18, Wallace 15, Felton 13, Okafor 11. Rimbalzi: Okafor 11. Assist: Felton 10.

Philadelphia 76ers-Chicago Bulls 121-99

Andre Miller sfiora la tripla doppia (9 punti, 8 rimbalzi, 18 assist: record stagionale per lui), ma soprattutto dalle sue mani partono molte situazioni importanti per mettere in ritmo i compagni. Ormai Philadelphia ha preso una grande fiducia, e contro i titubanti Bulls non ha perso tempo a dimostrarlo: 15 punti di Iguodala nel primo quarto e 15 sono anche i punti di scarto dopo 12’ (34-19). I Bulls le rimonte normalmente le subiscono, e quindi anziché tornare in partita crollano fino al -22 nel secondo quarto (65-43 con 4 in fila di Thaddeus Young). Game over.

Philadelphia: Williams 23 (3/7, 5/6, 2/2 tl), Iguodala 21, Young 20, Dalembert e Carney 12. Rimbalzi: Dalembert 9. Assist: Miller 18.

Chicago: Sefolosha 20 (4/6, 4/5), Hinrich 18, Nocioni 16, Gordon 12, Noah 10. Rimbalzi: Gooden 8. Assist: Hinrich 6.

New Jersey Nets-Indiana Pacers 124-117

“In casa facciamo sempre canestro ma dobbiamo difendere se vogliamo vincere in trasferta e andare ai playoff”: sono parole sante quelle di Josh Boone, al termine di una gara dove ha fatto registrare il suo massimo in carriera nei punti. I Nets hanno segnato 42 punti nel primo quarto, toccando anche il +16 nel secondo (56-40 a 5’54 dall’intervallo). Indiana si rimette in gara, però, proprio negli ultimi secondi prima della pausa lunga, con le triple di Diener e Dunleavy (68-60 Nets), poi Granger segna 11 dei primi 17 punti dei Pacers nel terzo periodo e pareggia a quota 77 (a 4’54 dalla fine del 3°). New Jersey reagisce con 4 triple (2 di Nachbar) e si riporta sul +10 (98-88) al 36’, e colpisce sempre da 3 per allontanare Indiana quando il divario si fa più sottile: prima Williams per il 105-97, poi Carter per il 116-109, infine Nachbar per il nuovo +10 (121-111) a 3’12 dalla sirena finale. Il tutto, spesso e volentieri, innescato da un Devin Harris che ha realizzato la sua miglior performance stagionale negli assist. New Jersey: Boone 26 (9/12, 8/16 tl), Carter e Harris 22, Jefferson 20, Nachbar 18. Rimbalzi: Carter 14. Assist: Harris 15.

Indiana: Dunleavy 33 (4/7, 5/9, 10/10 tl), Granger 19, Diogu 16, Murray 14, Daniels 12. Rimbalzi: Foster 9. Assist: Diener 8.

Houston Rockets-Minnesota Timberwolves 97-86

I Rockets non hanno forzato per battere Minnesota, con McGrady a un solo assist dalla tripla doppia e un eccellente Scola vicino a canestro (determinante nel 58-38 di squadra a rimbalzo). T-Mac ha segnato 10 punti nella prima metà dell’ultimo quarto per respingere il tentativo di rimonta dei ‘Wolves (74-72 a 8’52 dalla fine dopo i liberi di Brewer) e riportare i suoi a +12 (86-74 a 5’41 dalla sirena). Scola, da parte sua, ha finito il lavoro segnando 7 degli ultimi 9 punti dei Rockets mantenendo la doppia cifra di vantaggio.

Houston: McGrady 23 (9/22, 0/3, 5/6 tl), Scola 18, Alston 12, Landry 11. Rimbalzi: Scola 18. Assist: McGrady 9.

Minnesota: Jefferson 21 (9/21, 3/4 tl), Gomes 17, McCants 16, Snyder 12. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Jaric e Snyder 6.

Atlanta Hawks-Milwaukee Bucks 115-96

Gli Hawks continuano a difendere con l’ottavo posto a Est (5 vittorie nelle ultime 7 gare), malgrado l’infortunio capitato a Mike Bibby nel terzo quarto (problema al pollice, l’ex Kings ha provato a resistere in campo qualche minuto). Acie Law ne ha fatto bene le veci per una sera (4/4, 3 assist e 0 perse in 16’), ma in generale c’è voluto un cambio di atteggiamento totale rispetto al primo quarto per battere Milwaukee. I Bucks, infatti, hanno segnato 37 punti nel primo quarto e 36 negli ultimi due. Atlanta è fuggita definitivamente nella prima parte dell’ultimo quarto, iniziandolo con un break di 13-4 (107-88, tripla di Joe Johnson a 7’09 dalla fine).

Atlanta: Johnson 28 (7/9, 4/8, 2/3 tl), Childress 20, Williams e Bibby 16, Law 10. Rimbalzi: Pachulia 8. Assist: Johnson 8.

Milwaukee: Bogut 27 (11/18, 5/6 tl), Redd 20, Williams 13, Mason e Villanueva 10. Rimbalzi: Bogut 9. Assist: Mason e Williams 6.

Seattle SuperSonics-Washington Wizards 99-104

C’è voluto un super Roger Mason per sbancare Seattle: la guardia di Washington ha messo a segno 5 triple nell’ultimo quarto (iniziato con i Sonics avanti di 7, 75-68) per dare la vittoria ai suoi in una serata tutt’altro che comoda. I padroni di casa, infatti, hanno avuto anche 17 punti di margine (73-56) dopo aver confezionato un 15-2 di parziale (con 4 di Petro e Green, 3 di Durant, 2 di Watson ed Elson per chiudere) successivo a un fallo tecnico fischiato ad Antonio Daniels. Poi, nell’ultimo quarto, Washington si mette nelle mani di Mason, Songaila e Jamison: sono loro a segnare 31 punti in 9 minuti (rispettivamente 17, 8 e 6) per prendere il comando della partita (99-91 Wizards a 3’ dalla fine).

Seattle: Durant 32 (12/20, 1/2, 5/5 tl), Green e Wilkins 13, Petro e Watson 10. Rimbalzi: Collison 21. Assist: Watson 6.

Washington: Mason 22 (2/4, 6/9), Butler 21, Jamison 17, Haywood 13, Stevenson 11, Songaila 10. Rimbalzi: Jamison 12. Assist: Butler 9.

New York Knicks-Miami Heat 103-96 dts

Nemmeno contro una Miami che fa fatica a somigliare a una vera squadra Nba i Knicks (privi di Robinson) riescono ad avere vita facile. Gli Heat si aggrappano come possono alla partita, nelle mani di Ricky Davis e Daequan Cook, con un buon contributo dalla panchina di Kasib Powell. Anzi, dopo aver chiuso a -8 la prima metà di gara (48-40), sorpassano sul finire del terzo quarto e vanno a +3 con la seconda tripla consecutiva di Powell (68-65 Heat) a 11’32 dalla sirena finale. I Knicks reagiscono e con le triple di Crawford e Jones arrivano ad avere 9 punti di vantaggio a 2’09 dalla fine (89-80), ma incassano 3 triple negli ultimi 27” (la prima di Cook, le altre di Davis) e sono costretti all’overtime. Qui però Miami non ne ha più, e New York se ne va con 6 punti di Randolph.

New York: Crawford 24 (5/14, 3/7, 5/6 tl), Randolph 16, Lee 15, Jeffries 12, Jones 11, Chandler 10. Rimbalzi: Lee 16. Assist: Crawford 5.

Miami: Davis 28 (2/5, 7/10, 3/4 tl), Cook 21, Powell 14. Rimbalzi: Davis 9. Assist: Davis e Quinn 6.

Sacramento Kings-Memphis Grizzlies 107-106 dts

Due squadre che non hanno più molto da chiedere a questo campionato, se non qualche utile indicazione per il futuro. In questo contesto è maturata la vittoria al supplementare dei Kings, con i tiri liberi decisivi di un Kevin Martin infallibile dalla lunetta. La gara è andata a strappi: meglio Memphis nella prima metà (42-50), Sacramento ha reagito con un parziale di 22-4 nel terzo quarto per andare sul +9 (70-61), ma con un buon Javaris Crittenton i Grizzlies rientrano con un 10-0 nell’ultimo quarto (87-87 con 4 punti e 2 assist dell’ex Lakers). Negli ultimi secondi Rudy Gay ha la palla per vincere alla fine dei regolamentari dopo aver stoppato Artest, ma il suo tiro va sul ferro e quindi si gioca il supplementare deciso da Martin.

Sacramento: Martin 36 (7/14, 2/6, 16/16 tl), Artest 24, Moore e Miller 15. Rimbalzi: Miller 17. Assist: Miller 8.

Memphis: Warrick 26 (7/14, 2/3, 6/7 tl), Lowry 16, Miller 14, Gay e Crittenton 13. Rimbalzi: Milicic 9. Assist: Miller 6.

Gazzetta.it

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Ncaa: sorpresa Louisville

North Carolina vola

I Tar Heels battono nettamente Washington State (68-47) e si candidano per un posto alla Final Four. L'eccellente difesa della squadra di Pitino fa fuori Tennessee

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Terrence Williams (Louisville) attacca il canestro contro Josh Tabb e Tyler Smith (Tennessee). Ap

NEW YORK (Stati Uniti), 28 Marzo 2008 - North Carolina distrugge Washington State, Louisville sorprende Tennessee mentre Ucla supera Western Kuntucky.

West Xavier (3)-West Virginia (7) 79-75 d.t.s.

Xavier si salva per il rotto della cuffia, grazie a due triple fondamentali nel supplementare e all’imprecisione di West Virginia dalla lunetta. Un match intenso e spettacolare viene deciso proprio nelle battute finali. Xavier, avanti di due lunghezze, prova a difendere l’ultimo possesso offensivo di WVU ma l’ottimo Joe Alexander con un movimento da fenomeno trova canestro più fallo a 14" dalla fine dei tempi regolamentari. Alexander, che in stagione tira con l’82% dalla lunetta, però fallisce il libero. Si va al supplementare e coach Huggins perde subito lo stesso Alexander al quale viene fischiato il suo quinto fallo (una chiamata peraltro molto dubbia) ma West Virginia riesce comunque a tenere in mano il pallino del gioco e ad andare sul +6. Il divario potrebbe anche essere maggiore perché i Mountaneers falliscono quattro liberi, lasciando così aperta la porta per la rimonta, che puntualmente arriva, di Xavier. Josh Duncan si fa trovare pronto sotto canestro ma l’eroe della serata diventa BJ Raymond realizzando le due triple pesantissime negli ultimi 1'18" che spingono Xavier ai quarti di finale.

Ucla (1)-Western Kentucky (12) 88-78

Alla fine vince Ucla, ma i Bruins, dopo un primo tempo eccellente, devono sudare nelle ripresa. Ucla va al riposo avanti 41-20 e sembra in grado di mettere k.o. Wku già nei primi minuti della ripresa. Invece gli Hilltoppers iniziano a pressare con un’intensità incredibile che infastidisce i Bruins. Una serie di palloni buttati via da Ucla permette a Western Kentucky di tornare in partita e con un parziale di 19-6 di arrivare al –4 (61-57) a 6'50" dalla ripresa. Ma i Bruins hanno troppa esperienza e troppo talento, così Kevin Love accelera (alla fine chiuderà con 29 punti, suo massimo in carriera) e Western Kentucky deve alzare bandiera bianca.

North Carolina (1)-Washington State (4) 68-47

Non c'è partita tra North Carolina e Washington State. La cosa deve far preoccupare un po' tutte le pretendenti al titolo perché se i Tar Hells, pur incappando in una serata non molto brillante in attacco, riescono a distruggere una squadra pur solida come Washington State, allora le cose si complicano per tutti gli avversari della truppa di Roy Williams. I Tar Heels vincono grazie alla loro asfissiante difesa, concedendo a Wsu un misero 31% dal campo. Tyler Hansbrough dopo un primo tempo sottotono decide di cambiare marcia dopo il riposo e realizza nella ripresa 16 dei suoi 18 punti. Il risultato comunque non è mai in discussione.

Louisville (3)-Tennessee (2) 79-60

Straordinaria prestazione di Louisville che con una difesa eccellente limita il pericolosissimo attacco di Tennessee. Un match che doveva essere equilibratissimo diventa così una sorta di passeggiate per i ragazzi di Rick Pitino che sembrano attraversare il loro miglior momento di forma proprio nel periodo più importante della stagione. Da sottolineare la produzione dalla panchina di Earl Clark: 17 punti e 12 rimbalzi.

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Il ritorno di Nenè

E' guarito dal cancro

Il brasiliano torna a vestire la maglia dei Nuggets meno di tre mesi dopo l'intervento per rimuovere un tumore maligno. Commozione e boato dei tifosi al Pepsi Center di Denver. E lui: "Sono ancora qui e sono un uomo nuovo, più forte"

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NEW YORK, 28 marzo 2008 - 77’’ nel finale di una partita oramai decisa da tempo solitamente sono insignificanti. Non quelli disputati giovedì sera contro i Mavericks da Nenè, però. Il giocatore brasiliano, bruciando i tempi e sorprendendo i tanti scettici, infatti, e’ tornato sul parquet per una partita Nba meno di tre mesi dopo aver dovuto subire un delicato intervento per asportare un tumore maligno ai testicoli.

Nene’ non giocava dallo scorso 11 gennaio, quando un controllo di routine gli fece cadere il mondo addosso. La parola che nessuno vuol sentirsi dire: cancro. Per Nene’ inizia il calvario, l’intervento e poi la chemioterapia. Ma il suo corpo da straordinario atleta risponde benissimo e un mese dopo il suo ultimo ciclo di chemio il brasiliano torna così al basket giocato. Quando Nene’ entra in campo a 1’17’’ dalla sirena il Pepsi Center esplode. Standing ovation da brividi, con i Nuggets ad abbracciare il compagno che non riesce a contenere la sua gioia. Un momento di quelli da ricordare a lungo. "Siamo tutti contentissimi di rivedere Nene’ con noi – commenta dopo il match Carmelo Anthony – e’ una persona davvero speciale".

Negli spogliatoi al termine del match vinto dai Nuggets 118-105 suoi Mavericks si parla naturalmente solo del brasiliano, nonostante la partita abbia un importante significato in vista dei playoff. "Ringrazio tutti, a partire da coach Karl – dice Nene’ – sono sopravvissuto e adesso mi ritrovo qui, questo e’ un momento davvero speciale della mia vita. Sono ancora qui e sono un uomo nuovo, più forte". Un recupero davvero straordinario quello del giocatore brasiliano che solamente a inizio settimana sembrava ancora scettico sulla sua presenza negli allenamenti con i compagni. Nene’, infatti, si era limitato a duro lavoro in palestra a qualche uno contro uno. Mercoledì, invece, il brasiliano ha stupito tutti partecipando all’allenamento della squadra, chiuso con una partitella alla quale ha preso parte anche Nene’. La sua sorprendente freschezza atletica ha così convinto il tecnico George Karl, che proprio come il suo giocatore ha dovuto lottare in passato, vincendo, contro il tumore, a mettere a referto il brasiliano per il match contro i Mavericks con l’intenzione di schierarlo, anche se solo per una breve apparizione.

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Denver inguaia Dallas

Detroit, poker nella Central

Con 63 punti della coppia Iverson-Anthony i Nuggets rimontano i Mavericks, ormai risucchiati nella lotta per i playoff. Ma il boato è per il ritorno in campo di Nenè dopo il tumore. I Pistons al quarto trionfo consecutivo nella Central Division

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L'esultanza di Anthony e Iverson dopo la vittoria su Dallas. Reuters

NEW YORK, 28 marzo 2008 - Denver con 63 punti della coppia Anthony-Iverson batte Dallas, riabbracciando Nené dopo due mesi e mezzo dall’operazione per il cancro. I Mavericks, con la vittoria anche di Golden State su Portland, sono ora ufficialmente risucchiati nella lotta per un posto nei playoff. Intanto a Est i Detroit Pistons battono facilmente Miami e vincono la Central Division per la quarta stagione consecutiva.

Denver Nuggets-Dallas Mavericks 118-105

Successo di capitale importanza per i Nuggets (44-28), che adesso non solo continuano a inseguire Golden State per l’ottavo posto a Ovest, ma mettono nel mirino anche il settimo di Dallas (45-27). È stata una serata di grande emozione, per il ritorno in campo di Nené dopo l’assenza di due mesi e mezzo dovuta all’operazione subita per rimuovere un tumore: "Tutti erano molto eccitati per questo motivo", ha detto un Carmelo Anthony strepitoso contro i Mavs. "Sono ancora qui, e sono un uomo nuovo, più forte", ha detto il centro brasiliano. La partita? Folle, come lo sono spesso quelle di Denver: assolutamente incapace di difendere nei primi due quarti (chiusi con Dallas avanti 70-60), e poi in grado di parziali decisivi come il 18-2 che nel terzo quarto (complici 4 tiri liberi di Anthony per due falli tecnici fischiati a coach Avery Johnson e a Josh Howard) ha messo l’inerzia della partita tutta dalla parte dei Nuggets (89-81 con 2’07 da giocare nel 3° quarto). Una volta che prendono ritmo è impossibile fermare Iverson e compagni: due schiacciate in fila di J.R. Smith danno il +14 (102-88), poco dopo sarà lo stesso Iverson a firmare il canestro e fallo del +16 (107-91) a 6’35 dalla fine. E tanti saluti ai Mavs (0-9 contro le squadre vincenti dall’arrivo di Kidd). Sabato, però, c’è il big match contro Golden State in casa.

Denver: Anthony 32 (11/18, 0/2, 10/14 tl), Iverson 31, Camby e Smith 13. Rimbalzi: Anthony 10. Assist: Anthony 8.

Dallas: Howard 30 (11/19, 1/5, 5/8 tl), Kidd 19, Stackhouse 18, Terry 14. Rimbalzi: Dampier 9. Assist: Kidd 15.

Golden State Warriors-Portland Trail Blazers 111-95

Vittoria cruciale per i Warriors (44-27) nella corsa all’ultimo posto disponibile per i playoff. Eppure non era cominciata affatto bene la serata: a 4’39 dalla fine del primo quarto i Blazers erano avanti per 22-10, con Aldridge già a quota 9 e Webster autore di 2 triple. “Non mi piace iniziare le partite urlando e strillando ai miei giocatori, ma stavolta ho dovuto fare un’eccezione”, ha detto coach Don Nelson. Recepito il messaggio, Golden State si mette a giocare: prima riagguantando gli avversari (51-52 a metà partita), poi mettendo la freccia e sorpassando con un terzo quarto da 40 punti, 9/13 dal campo e una sola palla persa, con Stephen Jackson grande protagonista (14 punti nel parziale) per chiudere sul 91-72 al 36’. Si è rivisto in campo anche Marco Belinelli, che ha giocato gli ultimi 4’: per l’azzurro sono arrivati 5 punti consecutivi (tripla e 2 tiri liberi) per il 109-91 a 1’04 dalla sirena finale.

Golden State: Jackson 24 (4/13, 4/7, 4/4 tl), Ellis 18, Azubuike 14, Harrington e Davis 12, Biedrins 10. Rimbalzi: Ellis 10. Assist: Davis 7.

Portland: Blake 22 (4/7, 4/5, 2/2 tl), Jack 19, Aldridge 17, Webster 14, Rodriguez 10. Rimbalzi: Przybilla 9. Assist: Aldridge e Blake 6.

Detroit Pistons-Miami Heat 85-69

Ordinaria amministrazione per i Pistons, che appena decidono di fare sul serio in difesa annullano completamente questa malconcia Miami. 24 punti appena (con il 27% dal campo) concessi da Detroit negli ultimi due quarti, che non ha sofferto dell’assenza di Rip Hamilton grazie alla buona prova di Affilalo. Gli Heat si affidano principalmente alle iniziative del carneade Blake Ahearn, che prima di questa gara aveva totalizzato un gioioso 1/13 al tiro nelle 4 uscite precedenti. Con questo successo, i Pistons vincono la Central Division per la quarta stagione consecutiva.

Detroit: Afflalo 15 (5/9, 5/6 tl), Maxiell 15 (5/6, 5/7 tl), Wallace e Billups 13, McDyess 11. Rimbalzi: Prince 8. Assist: Billups 11.

Miami: Ahearn 15 (2/5, 1/5, 8/9 tl), Quinn 11, Barron 10. Rimbalzi: Blount 6. Assist: Quinn 7.

Gazzetta.it

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29° Giornata

Venerdì 28 Marzo 2008, ore 20.30

Montepaschi Siena - Scavolini Spar Pesaro

Sabato 29 Marzo 2008, ore 14.30

Solsonica Rieti - La Fortezza Bologna 1157973895b_sky-sport-2.gif

Sabato 29 Marzo 2008, ore 20.30

Air Avellino - Legea Scafati

Sabato 29 Marzo 2008, ore 21.00

Premiata Montegranaro - Pierrel Capo d'Orlando 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 30 Marzo 2008, ore 12.00

Upim Bologna - Lottomatica Roma 1157973895b_sky-sport-2.gif

Domenica 30 Marzo 2008, ore 18.15

Benetton Treviso - Eldo Napoli

Armani Jeans Milano - Angelico Biella

Cimberio Varese - Tisettanta Cantù

Domenica 30 Marzo 2008, ore 21.00

Snaidero Udine - Siviglia Wear Teramo 1157973895b_sky-sport-2.gif

Peccato che non passi in TV Treviso - Napoli (e invece daranno quegli scarsoni di Udine e Rieti.) Gara più interessante Premiata - Pierrel. Siena anticipia per preparare al meglio l'impegno di Eurolega martedì.

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  • Amministratori

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Top 16 - 6° Giornata

Mercoledì 19 Marzo 2008, ore 20.15

Montepaschi Siena - Efes Pilsen 80-67

Partizan Igokea - Panathinaikos 82-73

Fenerbahce Ulker - Tau Ceramica 75-59

Aris TT Bank - Lietuvos Rytas 83-74

Giovedì 20 Marzo 2008, ore 19.00

Maccabi Elite Tel Aviv - Zalgiris Kaunas 80-66

Olympiacos - Real Madrid 72-63

Unicaja - Lottomatica Roma 79-58

AXA FC Barcelona - CSKA Moscow 64-62

Gruppo D

Montepaschi Siena 8

Partizan Igokea 8

Panathinaikos 6

Efes Pilsen 2

Gruppo E

Tau Ceramica 10

Fenerbahce Ulker 6

Lietuvos Rytas 4

Aris TT Bank 4

Gruppo F

Maccabi Elite Tel Aviv 8

Olympiacos 8

Real Madrid 6

Zalgiris Kaunas 2

Gruppo G

CSKA Moscow 8

AXA FC Barcelona 6

Unicaja 6

Lottomatica Roma 4

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Play-offs - Gara 1

Martedì 1° Aprile 2008, ore 18.15

4) CSKA Mosca - Olympiacos

Martedì 1° Aprile 2008, ore 19.50

2) Maccabi Tel Aviv - AXA FC Barcelona

Martedì 1° Aprile 2008, ore 20.30

1) Montepaschi Siena - Fenerbahçe Ulker

3) Tau Ceramica - Partizan Belgrado

Play-offs - Gara 2

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.15

1) Fenerbahçe Ulker - Montepaschi Siena

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 19.45

4) Olympiacos - CSKA Mosca

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.00

3) Partizan Belgrado - Tau Ceramica

Giovedì 3 Aprile 2008, ore 20.45

2) AXA FC Barcelona - Maccabi Tel Aviv

Queste me le ero dimenticate. Attenzione al Fenerbahçe che è riuscito a tenere il Tau sotto i 60.

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Peccato che non passi in TV Treviso - Napoli (e invece daranno quegli scarsoni di Udine e Rieti.) Gara più interessante Premiata - Pierrel. Siena anticipia per preparare al meglio l'impegno di Eurolega martedì.

o cicciobello.....guarda che treviso è 2 punti sotto di noi

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Troppa Siena per Pesaro

Nell'anticipo della 29ª giornata, una travolgente Montepaschi s'impone sulla Scavolini 105-74. Otto giocatori in doppia cifra contro il solo Hicks (29). Intanto dagli Stati Uniti arriva Wilks, ex Seattle Supersonic

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La Montepaschi fa festa, Pesaro si dispera con Myers. Ciam/Cast

SIENA, 28 marzo 2008 - La Montepaschi passeggia su Pesaro 105-74 nell'ultima prova generale prima dei quarti di Eurolega in cui cercherà contro il Fenerbahce il biglietto per la Final Four. Mai consistente in difesa contro la perfezione dell'attacco senese, la Scavolini-Spar naufraga quando si scioglie anche in attacco, dove l'ultimo baluardo resta Hicks, che con 29 punti supera largamente il traguardo dei 1000 segnati in serie A.

ECCO WILKS - Di là però otto finiscono in doppia cifra, compreso McIntyre, in campo nonostante gli acciacchi alla caviglia che hanno consigliato alla dirigenza senese l'ingaggio per i playoff di Mike Wilks, play Usa ufficializzato nel pomeriggio, che sarà impiegato in caso di infortuni di altri extra-comunitari. Arriva da Seattle Supersonics e nella sua carriera ha militato nei Milwaukee Bucks, Atlanta Hawks, Houston Rockets, San Antonio Spurs, Cleveland Cavaliers, Denver Nuggets e Washington Wizards.

LA PARTITA - Pesaro aveva provato a sorprendere Siena con una partenza da 7-0 nei primi 80 secondi di gara. Il 10-2 di risposta ha riportato la Montepaschi con la testa avanti già sul 10-9 al 5'. Con gli esterni senesi che portano in post basso Myers (omaggiato al ritorno a Siena anche per la partita numero 600 in A), la gara finiscono per farla da una parte Sato e dall'altra Hicks, entrambi con 12 punti nel primo quarto, metà del fatturato delle rispettive squadre. L'equilibrio si rompe quando nel secondo periodo Pianigiani manda in campo l'acciaccato McIntyre per saggiare la condizione in vista dei quarti di Eurolega di martedì: il play risponde con 10 punti in quei dieci minuti trascorsi in campo. A rendere devastante il suo impatto è però la carestia della Scavo-Spar, che per quasi cinque minuti non segna dal campo, subendo il 12-0 senese che spacca la gara fino al 33-23 di Diener al 13'. Se T-Mac griffa il 50-38 prima del riposo, al ritorno degli spogliatoi diventa una carneficina, perché Pesaro segna 12 punti in tutto il terzo quarto, 9 in 8', 12 in 11', ostaggio delle troppe palle perse (20 in tre quarti) e del 33% al tiro nel periodo: la Montepaschi ci banchetta su con un quarto da 90% al tiro da due e l'impatto di Lavrinovic (10 punti nel parziale). Hicks contro tutti è troppo poco contro il 20-4 senese di fine terzo quarto, preludio dell'88-58 al 33' con una tripla di McIntyre. Il 13-2 con cui Pesaro torna sotto i 20 punti di scarto è un attimo, la tripla in corsa da centrocampo con cui sulla sirena Eze fissa il divario sul +31 finale vale il prezzo del biglietto.

Siena: Sato 19, McIntyre 15, Eze 13

Pesaro: Hicks 29, Pasco 11, Brokenborough 8

Gazzetta.it

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Toronto congeda i Knicks

I canadesi vincono 103-95 e decretano l'aritmetica esclusione della squadra di Thomas dai playoff. I raptors invece riconquistano la 6ª posizione ad Est, utilissima in chiave postseason. Per Bargnani 12 punti in 22'

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Andrea Bargnani tenta di fermare il tiro di David Lee. Ap

NEW YORK, 29 marzo 2008 - Toronto affonda i sempre più disastrosi Knicks (103-95 il risultato) e grazie alla contemporanea sconfitta dei 76ers contro i Suns si riprende la sesta posizione nella Eastern Conference. Un piccolo passo, ma davvero essenziale in vista dei playoff. Toronto, infatti, deve fare di tutto per non scivolare oltre il sesto posto, pena uno scontro proibitivo con Boston o Detroit al primo turno della postseason.

Un match da un punto di vista puramente statistico proibitivo per i Knicks che a Toronto non vincono dal lontano 5 marzo 2004. Con la sconfitta la truppa di Isiah Thomas si congeda aritmeticamente (praticamente l’aveva già fatto da settimane) da qualsiasi discorso playoff. Sam Mitchell oramai sembra essersi convinto della bontà delle sue intuizioni. Ancora fuori dal quintetto iniziale, quindi, sia un caldissimo Josè Calderon che Andrea Bargnani per far spazio al pupillo del tecnico, TJ Ford, e a un Rasho Nesterovic sempre più positivo. Toronto parte bene e lo stesso Ford mostra una discreta disciplina in attacco. I Knicks però sono a tratti imbarazzanti. Dopo un buon primo quarto la squadra canadese aumenta il proprio margine di vantaggio nel secondo periodo, grazie anche ai canestri di un positivo Andrea Bargnani. Toronto arriva al +17, ma si raffredda di colpo e subisce l’inaspettato ritorno dei Knicks. Jamal Crawford suona la carica e New York torna in partita piazzando un parziale di 14-0 e andando al riposo sotto solamente 49-44. Bargnani si fa rispettare nel primo tempo e chiude la frazione con 9 punti in 13’ di gioco. Alla ripresa delle ostilità gli ospiti sembrano più convinti, ma Chris Bosh mette subito le cose in chiaro con alcuni pregevoli canestri dalla zona pitturata, arrivando anche a realizzare una tripla, la sua quinta della stagione, nelle battute finali del terzo quarto. Jared Jeffries e Quentin Richardson provano a tenere i Knicks a galla e la squadra di NY per la verità mostra quantomeno un minimo d’orgoglio, lottando fino alla fine. Toronto però nell’ultimo quarto inserisce il pilota automatico e porta a casa il successo senza nessun problema.

Andrea Bargnani mette a referto 12 punti (2/4 da due. 1/4 da tre e 5/6 ai liberi), quattro rimbalzi, un assist, un recupero e una stoppata in 22’ di gioco.

Toronto: Bosh 29 (9/15, 1/2), Nesterovic 18, Parker 15. Rimbalzi: Bosh, Delfino 10. Assist: Ford 9.

New York: Crawford 26 (4/11, 4/6), Jeffries 21, Richardson 20, Lee 15. Rimbalzi: Lee 12, Richardson, Jeffries 10. Assist: Richardson, Jones 6.

Gazzetta.it

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SuperBryant, ma Lakers ko

Kobe ne segna 53, ma Memphis la punisce. Prova di forza dei Celtics che strapazzano New Orleans,ne approfittano gli Spurs che si riavvicinano al comando a Ovest. Orlando ottiene il nuovo record di franchigia: 24 vittorie esterne

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Kobe Bryant contro Darko Milicic. Afp

NEW YORK, 29 marzo 2008 - I Celtics danno una grande prova di forza strapazzando New Orleans nel secondo tempo, ne approfittano gli Spurs che si riavvicinano al comando della Western Conference. Orlando ottiene il nuovo record di franchigia nelle vittorie esterne, 53 di Bryant non bastano ai Lakers di superare Memphis.

Boston Celtics-New Orleans Hornets 112-92

Sono i “Big Three” a trionfare nello scontro tra le due squadre che comandano Eastern e Western Conference in classifica, vendicando il successo degli Hornets per 113-106 dello scorso 22 marzo.

Quando la difesa di Boston si accende (32 punti concessi negli ultimi 2 quarti contro i 36 del secondo), non ce n’è per nessuno. Inoltre Boston aveva quella sconfitta a New Orleans da farsi perdonare, e soprattutto Kevin Garnett riteneva di avere un conto aperto con David West, che quella sera ne segnò 37. “Si, l’ho presa molto sul personale questa partita. Ero già concentratissimo durante l’allenamento per prepararla bene. Ho cercato di essere il più aggressivo che potevo”, ammette KG. E ha fatto bene, per i Celtics: proprio dopo aver incassato 2 punti da West in una gara ancora in equilibrio (72-68), i ragazzi di Doc Rivers hanno chiuso la porta in faccia all’attacco di New Orleans, fuggendo via in 5’ minuti (88-73, con 8 punti di Pierce e 6 di Rondo). Per iniziare l’ultimo quarto, tre triple di Eddie House in nemmeno 5’ hanno definitivamente mandato al tappeto Chris Paul e compagni (100-80 a 7’30 dalla fine). Il coach degli Hornets Byron Scott, a fine gara, ha espresso un parere sulla questione MVP: “Sarà uno tra Bryant, James e Chris [Paul]. Garnett? Sarebbe da premiare, ma accanto a lui ci sono Pierce e Allen, due giocatori da Hall of Fame”.

Boston: Pierce 27 (7/8, 0/3, 13/13 tl), Garnett 21, Rondo 17, R. Allen e Powe 12. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Pierce 9.

New Orleans: Paul 22 (5/12, 2/4, 6/8 tl), Stojakovic 17, West 14, Wells 13, Chandler 11. Rimbalzi: Chandler 8. Assist: Paul 10.

Philadelphia 76ers-Phoenix Suns 93-107

Un primo quarto stellare dei Suns mette subito a nanna le ambizioni dei 76ers di cogliere un altro successo di prestigio contro una Big della Western Conference: dopo 12 minuti i ragazzi di D’Antoni sono avanti 38-19, e toccano anche il +24 nel secondo quarto (50-26). Da lì in poi Phoenix ha semplicemente badato a gestire la gara, non andando mai più sotto la doppia cifra di vantaggio fino alla fine, evitando così di incassare la terza sconfitta consecutiva e mantenendosi vicina alla vetta a Ovest.

Philadelphia: Miller 16 (6/16, 0/1, 4/6 tl), Williams 15, Iguodala 13, Carney 12, Evans 10. Rimbalzi: Dalembert 15. Assist: Miller 10.

Phoenix: Stoudemire 22 (9/15, 0/1, 4/4 tl), Bell 20, Barbosa e Diaw 17, O'Neal 15. Rimbalzi: O'Neal 13. Assist: Nash 10.

San Antonio Spurs-Minnesota Timberwolves 99-84

San Antonio domina il secondo quarto e scappa via, ma si addormenta e rischia di complicarsi la vita contro Minnesota, che comunque continua a non mollare nessuna partita e mostra segni di miglioramento nei suoi giovani. Così, con San Antonio avanti 61-42 a 6’43 dalla fine del 3° quarto, i ‘Wolves rientrano clamorosamente sul 63-60 (con 8 punti dell’ottimo Ryan Gomes) e chiudono il quarto sotto di 6 (dopo una tripla di Udoka e i liberi di Ginobili). L’argentino, però, ha messo 16 punti nell’ultimo quarto annullando ogni margine di rischio per i campioni NBA. Per San Antonio (escludendo la stagione 1998-99, accorciata dallo sciopero dei giocatori) questa è la decima stagione consecutiva con almeno 50 vittorie.

San Antonio: Ginobili 26 (3/3, 5/8, 5/6 tl), Parker 18, Finley 16, Duncan 12. Rimbalzi: Duncan 14. Assist: Parker 8.

Minnesota: Gomes 17 (5/12, 2/3, 1/1 tl), Jefferson 14, McCants 13, Jaric e Foye 11, Smith 10. Rimbalzi: Gomes 10. Assist: Jaric 7.

Los Angeles Lakers-Memphis Grizzlies 111-114

Fanno un deciso passo indietro i Lakers, tornando a essere la squadra di Bryant – e solo di Bryant – in attacco, ma dimenticandosi completamente l’altra metà campo. Così, dopo i Bobcats anche i Grizzlies, non certo spauracchio della NBA, riescono a violare lo Staples Center. I Lakers hanno addirittura abusato del tiro da fuori (45 tentati, record di franchigia), malgrado due triple di Vujacic (109-111 a 50” dalla fine), però, Memphis ha punito con i tiri liberi di Lowry l’errore di Odom (113-109) e dopo l’1/2 finale di Rudy Gay dalla lunetta non c’era più il tempo di provare a pareggiare.

LA Lakers: Bryant 53 (10/20, 9/17, 6/7 tl), Vujacic 14, Farmar 11. Rimbalzi: Odom 11. Assist: Odom 11.

Memphis: Gay 28 (10/14, 1/6, 5/7 tl), Milicic 20, Warrick 16, Lowry 13, Miller 10. Rimbalzi: Milicic 12. Assist: Conley 5.

Milwaukee Bucks-Orlando Magic 86-103

24esima vittoria esterna per Orlando, che stabilisce il nuovo record di franchigia: è bastata mezza partita a Dwight Howard e compagni per lasciarsi alle spalle i modesti Bucks, alla nona sconfitta sulle ultime 10 partite. Avanti 60-43 all’intervallo, i Magic hanno chiuso definitivamente il conto iniziando il terzo quarto con un parziale di 13-2 (tripla di Turkoglu, 69-47 dopo 3’), e così l’infortunio di Jameer Nelson non si è minimamente fatto sentire, grazie anche a una difesa che ha tenuto Michael Redd a 3/16 al tiro e i Bucks al 34% di squadra.

Milwaukee: Williams 18 (6/9, 2/4), Ivey 12, Villanueva e Jianlian 11, Mason 10. Rimbalzi: Villanueva 10. Assist: Williams 5.

Orlando: Howard 25 (7/12, 11/14 tl), Lewis 16, Arroyo 13, Turkoglu e Cook 12, Evans 10. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Arroyo 9.

Utah Jazz-Los Angeles Clippers 121-101

Non c’erano Mehmet Okur e Ronnie Brewer, e dopo 9’ ha dovuto abbandonare la contesa per infortunio anche Andrei Kirilenko. E allora? Nessun problema, la premiata ditta Williams Boozer mette a segno 66 punti (con 29/37 dal campo!) e si porta facilmente a casa la gara. “Sapevo di dover fare qualcosa di più in attacco stasera, vista l’assenza dei miei compagni”, ha detto Williams (13/15 al tiro per il playmaker). Per i Clippers si tratta della decima sconfitta consecutiva, la numero 18 sulle ultime 20 partite disputate.

Utah: Boozer 34 (16/22, 2/3 tl), Williams 32, Korver 18, Millsap 13. Rimbalzi: Boozer 17. Assist: Williams 10.

LA Clippers: Maggette 28 (6/11, 0/2, 16/19 tl), Kaman 16, Mobley e Thornton 13. Rimbalzi: Powell 9. Assist: Kaman 6.

Atlanta Hawks-Chicago Bulls 106-103

Con 16 punti di Ben Gordon nell’ultimo quarto – e il tiro del possibile supplementare – i Bulls hanno provato a raddrizzare una partita che sembrava ormai andata a metà del terzo quarto, quando gli Hawks conducevano per 72-50. Per gli Hawks è il sesto successo nelle ultime 8 gare, e sono ancora loro a menare le danze per l’ottavo posto a Est. Con questa sconfitta, invece, i Bulls rischiano di aver detto addio a qualunque ambizione (4 gare di distanza dagli Hawks, ora).

Atlanta: Bibby 30 (5/7, 6/8, 2/2 tl), Johnson 19, Horford 16, Williams 13, Smith 12. Rimbalzi: Williams 11. Assist: Bibby 8.

Chicago: Deng 19 (7/11, 1/1, 2/4 tl), Gordon 18, Nocioni 13. Rimbalzi: Noah 7. Assist: Hinrich 8.

Indiana Pacers-New Jersey 123-115

Quinta vittoria nelle ultime sette partite per i Pacers, che continuano a sperare per un posto ai playoff (sono 2 ½ le gare di distacco da Atlanta), malgrado il massimo in carriera nei punti per Devin Harris. I Nets hanno chiuso avanti di 7 all’intervallo (63-56), ma sono stati subito ripresi al ritorno dagli spogliatoio da un 8-0 (con 2 triple di Murphy). Danny Granger al solito gran protagonista (12 nell’ultimo quarto), ma i punti decisivi li mettono prima Dunleavy e Daniels per il +6 (108-102) e poi, dopo l’uscita per falli di Granger, la tripla di Kareem Rush a 1’19 dalla fine indirizza la gara a favore dei Pacers (112-104).

Indiana: Granger 26 (8/17, 1/3, 7/7 tl), Murphy 21, Dunleavy 19, Daniels 14, Murray 12, Rush 11. Rimbalzi: Murphy 17. Assist: Granger 6.

New Jersey: Carter 33 (6/18, 4/8, 9/11 tl), Harris 27, Jefferson 19, Boone e Harris 15. Rimbalzi: Boone 16. Assist: Harris 9.

Sacramento Kings-Washington Wizards 108-114

Di nuovo un ottimo Songaila ha messo a referto punti determinanti per la vittoria dei suoi Wizards. Il lituano, ed ex di turno, ha segnato gli ultimi 7 punti dei suoi, regalandogli un prezioso successo per i playoff. Sacramento aveva chiuso avanti 58-47 a metà partita, ma nel terzo quarto sono stati subito ripresi e superati dal trio Butler-Jamison-Songaila (13 punti consecutivi dai 3 per l’82-79 di fine 3° quarto). “É sempre bello tornare a giocare a casa della tua ex squadra”, ha detto il lituano.

Sacramento: Artest 28 (9/17, 1/5, 7/7 tl), Martin 25, Garcia 16, Johnson 13, Miller e Salmons 10. Rimbalzi: Miller 8. Assist: Salmons 6.

Washington: Jamison 25 (7/13, 2/4, 5/7 tl), Stevenson 20, Butler 18, Songaila 17, Daniels 11. Rimbalzi: Jamison 12. Assist: Butler 7.

Seattle SuperSonics-Charlotte Bobcats 93-96

Raymond Felton decide nel finale una gara che gli ospiti avevano iniziato meglio (38-27 nel primo quarto), ma che gli era scivolata dalle mani col passare dei minuti. Il playmaker ex North Carolina, però, ha messo il tiro del +1 a 49.8” dalla sirena (92-91) e punito con due tiri liberi la palla persa di Earl Watson. Kevin Durant ha tentato la tripla del pareggio, ma dopo il suo errore ci sono altri due tiri liberi per Charlotte – di Richardson – che scrivono la parola fine sulla partita a 5” dal termine.

Seattle: Durant 18 (6/13, 0/4, 6/6 tl), Watson 16, Collison 12, Wilkins e Marshall 10. Rimbalzi: Collison 10. Assist: Watson 6.

Charlotte: Richardson 27 (1/10, 6/10, 7/8 tl), Felton 23, Okafor 19, Wallace 11. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Felton 6.

Gazzetta.it

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Ncaa: Curry show

sotto gli occhi di LeBron

Negli ottavi Davidson, trascinata dal figlio di Dell (ex di Charlotte) e applaudita dall'asso di Cleveland, sorprende Wisconsin e si guadagna la sfida con Kansas che distrugge Villanova. A Sud bene Texas e Memphis

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Stephen Curry (destra) contro Michael Flowers. Afp

NEW YORK, 29 Marzo 2008 - Cenerentola non va a dormire. Davidson, infatti, sorprende anche Wisconsin e si guadagna la sfida con Kansas che distrugge Villanova.

Midwest

Davidson (10)-Wisconsin (3) 73-56

March Madness trova la sua Cenerentola. Si chiama Davidson, che dopo aver fatto lo sgambetto alla favoritissima Georgetown, negli ottavi di finale di Conference gioca una partita da urlo contro Wisconsin, mandando a casa i Badgers. Ad applaudire i Wildcats a Detroit c’e’ anche un certo LeBron James che non a caso si siede poco lontano dalla panchina di Davidson. Un match combattuto solamente per un tempo, il primo. Wisconsin, infatti, riesce a limitare il pericolo pubblico numero uno Stephen Curry nella prima frazione, arrivando al riposo sul 36 pari. Ma la ripresa diventa il Curry show. Il figlio dell’ex cestista Nba Dell decide di prendere per mano i compagni e guidarli ai quarti di finale. I Badgers le provano tutte per limitare Curry ma il giocatore diventa immarcabile e nella ripresa da solo segna più di Wisconsin (22 punti contro i 20 dei Badgers). Curry chiude con 33 punti e Davidson, che intanto nel secondo tempo gioca alla grande anche in difesa, si guadagna così la sfida dei sogni con la testa di serie numero uno della Region Kansas.

Kansas (1)-Villanova (12) 72-57

Si chiude agli ottavi di finale la corsa di Villanova, una squadra che sembrava destinata a non ricevere nemmeno un invito per il torneo Ncaa. I Wildcats però hanno davvero poco da recriminare, troppo solida, infatti, Kansas per la truppa del tecnico Jay Wright. I Jayhawks mettono le cose in chiaro già nel primo tempo, andando avanti anche di 20 punti, poi nella ripresa tirano i remi in barca facendo accademia e pensando a Stephen Curry e a Davidson.

South

Texas (2)-Stanford (3) 82-62

Dexter Pittman gioca una partita quasi commuovente sotto canestro e da solo riesce a mettere la museruola ai gemelli Lopez. Texas, una volta sigillata l’area grazie alla dedizione di Pittman, mette la freccia e con un parziale di 20-3 nella ripresa trasforma una gara da prendere con le molle in una semplice passeggiata. Come al solito brilla in attacco DJ Augustin: 23 punti e sette assist.

Memphis (1)-Michigan State (5) 92-74

Nessun problema nemmeno per Memphis che dimostra tutta la propria solidità dominando dal primo all’ultimo minuto Michigan State. I Tigers fanno quello che vogliono, in attacco Derrick Rose segna a piacimento e Michigan State sembra in stato di choc. Gli Spartans vanno sotto anche di 34 punti, poi John Calipari si impietosisce e a metà del secondo tempo inserisce le riserve. Rose comunque riesce a mettere a referto 27 punti in soli 26’ di gioco. Il talentuoso senior di Msu Drew Neitzel, invece, chiude la sua carriera collegiale nel modo peggiore, facendosi dominare dalla guardie di Memphis e realizzando solamente sei punti.

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Rieti stoppa la Virtus

Due liberi di Finley risolvono nel finale un match equilibrato dove Bologna si è svegliata troppo tardi. Stasera gli altri due anticipi, Air Avellino-Legea Scafati alle 20.30 e Premiata Montegranaro-Pierrel Capo d'Orlando alle 21

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Lotta a rimbalzo tra Prato (in bianco) e Chiacig. Ciam/Cast

MILANO, 29 marzo 2008 - Dopo il successo nell'anticipo di Siena su Pesaro, la 29ª giornata di serie A si anima con il successo di Rieti sulla Virtus Bologna (83-81). Stasera il derby tra Air Avellino e Legea Scafati (20.30) e il match Premiata Montegranaro-Pierrel Capo d'Orlando alle 21.

Solsonica Rieti-La Fortezza Bologna 83-81

Quando saltano tutti gli schemi e restano solo orgoglio e forza di volontà, può capitare che a decidere una partita possa essere un dettaglio. La Virtus inizia a crederci troppo tardi, quando, dopo aver ricucito il -15 costruito dalla Solsonica nel secondo periodo e mantenuto il vantaggio in doppia cifra fino alla metà dell’ultimo periodo, Rieti molla un po' difesa e offre a Bologna la chance per rientrare in partita. Ma il tiro di Lauwers dall'arco sull'81-79 viene fermato dal ferro e da un'infrazione di passi dell'ex Scafati che regala alla Sebastiani il match point trasformato in lunetta dal 2/2 di Finley. Ultimo atto di un finale ad alta tensione prima che Anderson inchiodi il punteggio sull’83-81 allo scadere. C'erano state le rotazioni della Solsonica e quelle della Fortezza. Quando del resto l’equilibrio rischiava di diventare un pendolo troppo pericoloso (15-16 e dominio delle difese nel primo quarto), Lardo e Pasquali hanno provato a cambiare e a mischiare le carte. Il gioco è riesciuto meglio a Rieti che, nel secondo periodo, con tutta la panchina in campo (11 uomini a referto) ha trovato il break per il massimo vantaggio del +11 (37-26) prima del +10 (37-27) a metà. Un allungo costruito dalla difesa, ma anche dalla sostanza di quei 5'30'' concessi da Lardo ad Alejandro Gomez, capace di imprimere alla manovra della Sebastiani quella spinta di cui aveva bisogno per uscire dal corridoio del punto a punto. Dallo spagnolo sono arrivati 7 punti e due recuperi decisivi per portare in doppia cifra il vantaggio reatino, che non fanno rimpiangere la rinuncia ad un Prato fondamentale (10 punti nel primo quarto) costretto alla panchina forzata dai falli. E gli appena 11 punti della Virtus nel secondo parziale sono stati l'ulteriore prova dei progressi, Napoli a parte, della difesa della Solsonica nelle ultime sei partite. Quando poi anche Morris Finley ha scaldato la mano nel terzo quarto (appena 4 punti nel primo tempo) con due triple consecutive seguite dall'ennesima magata di Prato, il doppio +15 (45-30 prima, 48-33 poi) avrebbe potuto anche ammazzare la partita. Se non fosse stato per la Virtus che non ha voluto mollare. A ricucire ci hanno provato Bulleri-Chiacig (12 punti in due). Ma nonostante il buon impatto di Michelori sul match, troppo poco per evitare il +12 Rieti (62-50) che ha chiuso il terzo quarto. La doppia cifra di vantaggio della Solsonica ha retto fino a 4' dalla fine. Quando poi Prato (19 punti) è uscito per falli, l'attacco della Solsonica ne ha risentito eccome. Mentre Bologna aiutata da una giornata storta dei padroni di casa in lunetta (23/37) si è spinta fino al -2 (81-79), trascinata dai punti di Best, Anderson e Bulleri, a poco più di mezzo minuto dalla sirena. Ma i passi di Lawers sul possesso del possibile colpo grosso della Virtus hanno dato il via ai titoli di coda.

Rieti: Finley e Prato 19, Hurd 12, Smith 9

V. Bologna: Best e Anderson 18, Bulleri 16, Michelori 9

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Eldo e Phard a tinte rosa

per festeggiare la Gazzetta

"Tutto il rosa della vita" sbarca nel basket con l'iniziativa partenopea: prime le ragazze campionesse d'Italia e poi la squadra di coach Bucchi festeggerà il nuovo quotidiano indossando una maglia celebrativa in campionato

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Mariangela Cirone e Imma Gentile con la divisa Gazzetta. Mosca

NAPOLI, 29 marzo 2008 - Non un rosa qualsiasi, ma il rosa Gazzetta. Come una giacca elegante o un filo di trucco per la festa, Eldo e Phard Napoli, le due principali realtà cestistiche partenopee, hanno scelto d'indossare i colori del nostro giornale per festeggiare il nuovo quotidiano tutto a colori e dal formato innovativo in edicola da oggi. Lo faranno per prime le ragazze campionesse d'Italia, domani contro la New Wash Montigarda, mentre i ragazzi di Bucchi "sfileranno" in occasione del match casalingo contro Scafati in programma il prossimo 13 aprile.

NEVICA ROSA - L'idea della Eldo Napoli è nata sull'onda della campagna "Tutto il rosa della vita" che ha invaso cinema, tv, video e stazioni delle maggiori metropoli italiane il 9 marzo scorso. Milano, Roma e Cortina d'Ampezzo, sotto gli sguardi stupiti ed affascinati della gente, si sono coperte di un'incredibile nevicata da un milione di coriandoli color rosa, atossici e biodegradabili. Per questo Napoli non ha voluto esser da meno e ha deciso di portare il rosa in campo. Per prima la Phard.

FESTA GAZZETTA - Proprio in occasione della partita di domani, in programma al PalaBarbuto di Napoli, contro la New Wash Montigarda (ultima giornata della stagione regolare del campionato di basket femminile serie A1), il team di coach Molino scenderà in campo sfoggiando una nuova divisa color rosa Gazzetta, fornita in tempi record dallo sponsor tecnico "Aries". Saranno distribuite inoltre sia tra il pubblico che alla squadra avversaria oltre un centinaio di magliette celebrative dell'evento. In attesa che la Eldo Napoli, ideatrice dell'evento, faccia lo stesso il 13 aprile.

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Ncaa, ecco le prime regine

Ucla e North Carolina

I Bruins dominano Xavier grazie a uno straordinario Love a staccano il biglietto per la Final Four. I Tar Hells faticano contro Louisville e ringraziano Lawson

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Ben Howland, coach di Ucla, al taglio della retina dopo la finale West Regional. Afp

NEW YORK (Stati Uniti), 30 Marzo 2008 - Ucla e North Carolina come da pronostico strappano il biglietto per le Final Four di San Antonio

West

Ucla (1)-Xavier (3) 76-57

Traguardo centrato anche quest’anno da Ucla. I Bruins, infatti, dominano Xavier e per il terzo anno consecutivo approdano alla Final Four, un filotto davvero importante che non può non inorgoglire il tecnico Ben Howland. "Naturalmente è qualcosa di veramente speciale – commenta Howland – è il premio per il grande lavoro svolto da tutti i ragazzi che hanno vestito la divisa di Ucla negli ultimi tre anni". Ora però i Bruins vogliono riuscire a superare l’ultimo ostacolo e conquistare il titolo. Per strappare il biglietto per le Final Four Ucla non ha dovuto nemmeno faticare più di tanto. Xavier oppone resistenza solo nel primo tempo, poi perde la bussola in attacco e alza bandiera bianca. I Musketeers vanno a sbattere contro la solidissima difesa di Ucla e si devono accontentare di un deludente 36% al tiro. Giocando così in attacco fare lo sgambetto ai Bruins diventa un’impresa praticamente impossibile. Non delude, invece, il solito Kevin Love. Il freshman delle meraviglie disputa l’ennesima partita da incorniciare, mette a referto 19 punti (con un eccellente 7/11 al tiro) e 10 rimbalzi e si porta a casa il premio di miglior giocatore del West Regional. "Kevin è unico – dice sconsolato il coach di Xavier Sean Miller – ha una maturità eccezionale, per come sta in campo sembra che abbia 25 anni. Invece è solamente un freshman".

East

North Carolina (1)-Louisville (3) 83-73

Louisville mette in difficoltà North Carolina e dopo un primo tempo opaco torna in partita nella ripresa. Alla fine però esce l’esperienza e il talento di Nc e i Tar Heels possono così prenotare il viaggio a San Antonio. La regia di Ty Lawson e la produzione sotto canestro di un ottimo Tyler Hansbrough (28 punti e 13 rimbalzi) permettono a North Carolina di distanziare i Cardinals nel primo tempo. La squadra di Rick Pitino non riesce a infastidire l’attacco dei Tar Heels e Louisville così va al riposo sotto 44-32 e con il morale sotto i tacchi. Nella ripresa Pitino chiede più pressione sui portatori di palla di North Carolina e la tattica paga perché i Tar Heels perdono fluidità in attacco. Jerry Smith e Terrence Williams iniziano a produrre e i Cardinals tornano prepotentemente nel match arrivando addirittura al 59 pari. Ma la truppa di Roy Williams non si scompone. Hansbrough continua a fare venire il mal di testa ai lunghi di Louisville e Nc riprende in mano il pallino del gioco. La gara si decide quando, con i Tar Heels avanti 68-64, Lawson a cinque minuti dalla conclusione, realizza la tripla che spezza la schiena ai Cardinals e manda North Carolina alle Final Four di San Antonio.

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