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Drogba stende le Aquile...

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Eurosport - Luca Stacul

Un acuto dell'attaccante del Chelsea in avvio di ripresa porta la Costa d'Avorio in finale di Coppa d'Africa. La Nigeria paga un primo tempo troppo rinunciatario.

Una fiammata, un momento, un fulmine a ciel sereno: semplicemente Didier Drogba. L"attaccante del Chelsea colpisce nell"unica occasione di una semifinale molto tattica e non certo spettacolare mandando così alla finalissima la sua Costa d"Avorio. Grande rammarico, invece, per la Nigeria che dopo aver eliminato i campioni in carica della Tunica si dovrà accontentare della finale terzo-quarto posto.

La partita sembra accendersi subito: all'8' punizione dal limite di Drogba che calcia potente ma trova sulla strada della rete un ottimo Enyeama, bravissimo a respingere in corner la sventola dell'ivoriano. Dopo quest'emozione iniziale, però, il gioco ristagna a metà campo, con le difese che hanno costantemente il sopravvento sugli incerti attacchi avversari. Al 46' ci prova timidamente Kalou, ma il tocco di testa su lancio di Zokora è facile preda di Enyeama.

Ad inizio ripresa, del tutto inaspettatamente, ecco il gol che decide la partita: lancio lungo della difesa ivoriana, Taiwo sbaglia il fuorigioco e Drogba fugge via superando il portiere avversario in uscita con un impeccabile destro rasoterra.

La Nigeria prova a cambiare il corso del match con qualche sostituzione, in primis inserendo l'esperto fantasista Jay-Jay Okocha e poi buttando nella mischia anche Makinwa e Aghahowa. Gli effetti, però, non sono quelli sperati e l'unico tentativo apprezzabile da parte delle Aquile è un tiro dello stesso Okocha che al 63' va vicinissimo all'incrocio dei pali con un destro a giro dal limite.

La Nigeria prova a forzare i tempi riversandosi nella metà campo avversaria, ma la Costa d'Avorio non rischia ed arriva fino al 90' con l'1-0 in tasca. Il triplice fischio dell'arbitro esalta gli Elefanti e lascia le lacrime alle Aquile… Per quanto si è visto nel match odierno è giusto così!

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Ti rubo momentaneamente il lavoro yeah...

La dodicesima di Dallas!

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Eurosport - Francesca Ciclitira

I Mavs ottengono il 12° successo consecutivo battendo i Los Angeles Lakers 102-87. Stratosferiche prestazioni di Dirk Nowitzki, autore di 26 punti e 12 rimbalzi) e di Brian Cook. Vincono anche Atlanta, LA Clippers e Sacramento.

Dallas imbattibile. I Mavericks inanellano il loro 12° successo consecutivo, confermandosi così leader della Western Conference. A cadere sotto i colpi di Josh Howard (22 punti e 10 rimbalzi) e Dirk Nowitzki (26 punti e 12 rimbalzi) sono stati questa volta i LA Lakers: 102-87 il risultato finale. I padroni di casa hanno neutralizzato Kobe Bryant che con 24 punti registra il suo più basso score dal 23 dicembre scorso. Meglio ha fatto il compagno di squadra Brian Cook: per lui 28 punti a referto.

Partita emozionante ad Atlanta dove gli Hawks si sono imposti 99-98 sui Detroit Pistons: decisivo a 7 secondi e mezzo dal suono della sirena finale il canestro realizzato da Joe Johnson, protagonista assoluto con 29 punti (3/5 dalla distanza) e 5 assist. Per Detroit si tratta della seconda sconfitta consecutiva: in questa stagione non era ancora successo! Inutili gli sforzi di Tayshan Prince, al suo record personale con 29 punti, di Chaucey Billups, fermatosi a 20, e di Richard Hamilton, a quota 16.

Continua la serie vincente dei LA Clippers che a New York hanno battuto 85-82 i Knicks, infilando il quarto successo consecutivo. Artefici della vittoria Elton Brand (25 punti e 12 rimbalzi) e Chris Kaman (22 punti e 11 rimbalzi), senza dimenticare Sam Cassell (13 punti e 7 rimbalzi) che ha regalato il vantaggio a Los Angeles per 83-78 a meno di due minuti dalla fine.

Sacramento ha invece inflitto il terzo ko consecutivo a Memphis caduta in trasferta per 104-96. I Kings hanno potuto fare affidamento sul collettivo con ben 6 giocatori in doppia cifra: Ron Artest (18 punti), Kenny Thomas (15 punti), Brad Miller (22 punti), Kevin Martin (22 punti), Mike Bibby (14 punti) e Francisco Garcia (11 punti).

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SIETE UNICI MI RACCOMANDO INSERITE FOTO DEI CLIPPERS GRAZIE.SIETE E LO RIBADISCO GRANDI YEAH E KARPETS.IO INSERISCO PURTROPPO POCHE NOTIZIE MI DISPIACE MI SCUSO CERCHERO DI INSERIRNE DI PIU GRAZIE MILLE.

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NEW YORK, 9 febbraio 2006 - LeBron James trascina i Cavaliers al successo contro i Timberwolves, gli Spurs privi di Tim Duncan passano a Toronto e Phoenix batte Memphis.

Indiana-Portland 101-69

Non c’è partita tra Pacers e Blazers. La squadra di casa domina e regala momenti di ottimo basket al pubblico di Indianapolis. Portland, invece, non riesce a trovare ritmo in attacco, chiude con un disastroso 26.7% dal campo e alza bandiera bianca già nel terzo quarto.

Indiana: Jackson 25 (6/9, 4/:oops:, Stojakovic 23. Rimbalzi: Pollard 16, Harrison 10. Assist: Jasikevicius 7.

Portland: Randolph 25 (6/19). Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Jack e Blake 2.

Washington-Golden State 129-124

L’All Star Game va in scena a Washington con una decina di giorni d’anticipo. Wizards e Warriors interpretano la gara come una vera e propria sfida delle stelle (che si disputerà a Houston il 19) dimenticando la difesa e segnando canestri spettacolari a ripetizione. Alla fine vince Washington guidata tanto per cambiare da Gilbert Arenas.

Washington: Arenas 45 (11/19, 0/5), Butler 34, Jamison 18. Rimbalzi: Butler 15. Assist: Arenas 7.

Golden State: Richardson 31 (10/13, 3/7), Davis 28, Pietrus 18. Rimbalzi: Murphy 12. Assist: Davis 13.

Toronto-San Antonio 118-125 d.t.s.

L’influenza mette ko Tim Duncan il quale deve saltare la sfida con i Raptors. L’assenza dell’ex stella di Wake Forest si fa sentire e San Antonio ha bisogno di un supplementare per sbarazzarsi di Toronto. Michael Finley segna sei dei suoi 23 punti nell’overtime.

Toronto: James 36 (11/21, 2/7), Bosh 30, Peterson 25. Rimbalzi: Bosh 14. Assist: James 7.

San Antonio: Parker 32 (12/18, 0/1), Finley 23, Marks 16. Rimbalzi: Nesterovic 8. Assist: Parker 13.

Detroit-Los Angeles Clippers 97-87

I Clippers, in un ottimo momento di forma, lottano e, trascinati da un sontuoso Elton Brand, mettono in difficoltà i Pistons. Ma alla truppa di Flip Saunders basta schiacciare sull’acceleratore all’inizio dell’ultimo quarto per portare a casa il successo e mettersi così alle spalle la striscia di due sconfitte consecutive.

Detroit: Prince 22 (5/8, 2/4), R. Wallace 19, Billups 18. Rimbalzi: B. Wallace 13. Assist: Hamilton 5.

Los Angeles: Brand 30 (13/23), Mobley 27. Rimbalzi: Brand 9. Assist: Livingston 12.

New Jersey-New York 96-83

Il derby ha un sapore particolare anche nell’area metropolitana di New York. I Knicks avrebbero bisogno di un successo convincente per tornare in carreggiata, invece, la squadra newyorchese fa brutta figura anche alla Continental Arena e finisce con l’incassare la sua tredicesima sconfitta nelle ultime 14 gare.

New Jersey: Carter 22 (5/10, 3/4), Jefferson 18. Rimbalzi: Krstic e Collins 8. Assist: Jefferson 8.

New York: Rose 22 (4/9, 2/3), Frye 17. Rimbalzi: Woods 9. Assist: Crawford 6.

Charlotte-Philadelphia 100-92

Terzo successo consecutivo per i Bobcats che però non possono festeggiare la vittoria sui 76ers come vorrebbero. Charlotte, infatti, deve registrare l’ennesimo infortunio di una stagione davvero sfortunata. Il talentuoso Raymond Felton si procura nell’ultimo quarto una distorsione alla caviglia destra.

Charlotte: Ely 19 (9/18), Felton 15. Rimbalzi: Jones 14, Ely 10. Assist: Knight 14.

Philadelphia: Iverson e Korver 20, Webber 17. Rimbalzi: Webber 12. Assist: Iverson 6.

New Orleans/Oklahoma City-Seattle 109-102

Chris Paul e Speedy Claxton danno forfait per infortunio all’inizio del secondo tempo ma gli Hornets riescono comunque ad avere la meglio sui Sonics. Rasual Butler a 15" dalla sirena firma il definitivo sorpasso dei padroni di casa con una tripla.

New Orleans/Oklahoma City: West 26 (8/16, 0/2), Brown 21, Snyder 16, Mason 15. Rimbalzi: West 10. Assist: Snyder 12.

Seattle: Lewis 34 (6/12, 6/9), Allen 18. Rimbalzi: Collison 11. Assist: Ridnour 9.

Milwaukee-Orlando 94-89 d.t.s. (2)

A Milwaukee le difese la fanno da padrone. Magic e Bucks non riescono a toccare quota 100 nemmeno dopo due supplementari. La squadra di casa acciuffa l’overtime proprio allo scadere grazie alla tripla di Bobby Simmons poi nel secondo supplementare riceve un contributo decisivo da Michael Redd.

Milwaukee: Redd 27 (7/22, 3/:oops:, Gadzuric 17, Simmons 15. Rimbalzi: Magloire 18. Assist: Ford 8.

Orlando: Turkoglu 27 (6/14, 2/6). Rimbalzi: Howard 14. Assist: Francis 7.

Minnesota-Cleveland 91-97

LeBron James nel secondo tempo gioca da playmaker e fa girare la squadra in maniera egregia. I Cavaliers si aggrappano al loro fenomeno, il quale firma 12 dei suoi 35 punti nell’ultimo quarto, e vanno a vincere sul parquet dei Timberwolves.

Minnesota: Davis 33 (9/18, 3/11), Garnett 21, Banks 15. Rimbalzi: Garnett 18. Assist: Carter e Garnett 6.

Cleveland: James 35 (10/29, 1/5), Ilgauskas 21. Rimbalzi: Marshall 13, James 11. Assist: James 8.

Houston-Los Angeles Lakers 78-89

Dopo quattro sconfitte consecutive i Lakers tornano a sorridere espugnando Houston. Kobe Bryant come al solito fa la differenza ma a firmare canestri importanti ci pensa anche un ottimo Brian Cook il quale, reduce dai 28 punti realizzati martedì a Dallas, contro i Rockets ne mette a referto 27.

Houston: Alston 16 (3/7, 3/5), Wesley 15. Rimbalzi: Yao Ming 13. Assist: Alston 8.

Los Angeles: Bryant 32 (11/21, 2/:oops:, Cook 27. Rimbalzi: Odom 13, Cook 10. Assist: Bryant 9.

Phoenix-Memphis 108-102

Il miglior attacco ha la meglio sulla miglior difesa, almeno da un punto di vista statistico, della Nba. I Suns scappano via giocando uno straordinario secondo quarto (42 punti a referto) poi soffrono più del dovuto nelle battute finali. Da sottolineare l’ottima prova del brasiliano Leandro Barbosa.

Phoenix: Barbosa 24 (4/7, ¾), Marion 21, Diaw 18, Jones 16. Rimbalzi: Marion 16. Assist: Nash 10.

Memphis: Jackson 17 (2/14, 2/5), Jones 16, Gasol 15. Rimbalzi: Battier 10. Assist: Atkins e Battier 3.

Denver-Chicago 107-110

Continua il brutto momento dei Nuggets che a Denver contro i Bulls incassano la loro sesta sconfitta nelle ultime sette gare. Ben Gordon realizza 30 punti e firma un paio di triple fondamentali nelle battute finali del match. Il lituano Darius Songaila, invece, mette a referto 22 punti in soli 21’ di gioco.

Denver: Anthony 31 (10/22, 0/1), Miller 22. Rimbalzi: Camby 9. Assist: Miller 7.

Chicago: Gordon 30 (2/6, 7/12), Songaila 21, Deng 16, Nocioni 15. Rimbalzi: Chandler 14. Assist: Hinrich 11.

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NEW YORK, 10 febbraio 2006 - La Nba annuncia le riserve, selezionate dai tecnici della Lega, per l’All Star Game di Houston. La Eastern Conference oltre al quintetto titolare votato dai tifosi, in Texas schiererà Chris Bosh, Paul Pierce, Vince Carter e ben quattro Pistons: Chauncey Billups, Rip Hamilton, Rasheed Wallace e Ben Wallace. La panchina della Western Conference, invece, sarà formata da Ray Allen, Tony Parker, Dirk Nowitzki, Elton Brand, Shawn Marion, Kevin Garnett e Pau Gasol. Dallas, intanto, domina Miami mentre Sacramento ha la meglio su Chicago.

Dallas-Miami 112-76

Miami non punge e Dallas senza grossi problemi conquista la sua 13esima vittoria consecutiva. Gli Heat provano a fare male alla difesa dei Mavericks con Shaquille O’Neal ma la squadra della Florida riesce a rimanere in partita solamente un tempo. All’inizio della ripresa, infatti, i Mavs cambiano marcia e si portano a distanza di sicurezza. Jason Terry segna 11 dei suoi 16 punti nei primi quattro minuti del secondo tempo, Dirk Nowitzki, invece, fa quello che vuole in attacco e Dallas così va a vincere in scioltezza. “Inutile esaltarsi per le performance di febbraio – prova a gettare acqua sul fuoco il coach dei Mavericks, Avery Johnson –: è ancora presto e tante cose possono cambiare prima dei playoff. Però devo ammettere che la squadra continua a fare progressi”.

Dallas: Nowitzki 27 (9/13, 2/3), Terry 16. Rimbalzi: Dampier 11. Assist: Terry 7.

Miami: O’Neal 23 (9/12), Wade 16. Rimbalzi: O’Neal 8. Assist: Wade 8.

Sacramento-Chicago 98-80

I Bulls sbagliano l’approccio alla partita e compromettono la gara disputando un bruttissimo primo tempo, chiuso con un deludente 30% dal campo. I Kings, guidati da un sorprendente Kevin Martin, puniscono i tanti errori dei rivali e mettono il risultato in naftalina nel terzo quarto, permettendosi così di fare accademia nell’ultima frazione.

Sacramento: Martin 23 (2/3, 4/:lol:, Bibby 20, Abdur-Rahim 15. Rimbalzi: Martin 8. Assist: Artest 7.

Chicago: Nocioni e Songaila 14. Rimbalzi: Chandler 16. Assist: Duhon 7.

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Aquile di bronzo:

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Un gol di Lawal nel finale permette alle Aquile di conquistare il terzo posto nella Coppa d'Africa 2006; Senegal sconfitto e quasi mai pericoloso.

In una partita a senso unico la Nigeria si aggiudica il terzo posto in questa edizione egiziana della Coppa d’Africa. Il gol decisivo arriva solo nel finale, dopo che le Aquile avevano sprecato diverse palle-gol interessanti.

Nel primo tempo subito pericolosa la Nigeria con una punizione di Taiwo che al 12' centra in pieno la traversa da posizione defilata. Il Senegal, in campo con una formazione giovanissima, risponde bene, ma soffre sulle accelerazioni delle Aquile che vanno ancora vicinissime al gol poco prima della mezz'ora: Diouf esce malissimo su un tiro d'angolo e regala palla a Yobo, ma il difensore dell'Everton calcia incredibilmente alto.

Altra occasionissima per la Nigeria al 36': Utaka crossa da destra per Martins che, goffamente, manca il pallone di testa e sulla palla vagante il sinistro a botta sicura di Obinna viene respinto dal corpo di un difensore in disperato recupero. Il primo tiro in porta del Senegal arriva al 43' con un bel destro di Ba, ma Enyeama è pronto e blocca. Il primo tempo, allora, termina ancora a reti bianche.

La ripresa inizia con le squadre che non forzano il ritmo e così bisogna aspettare fino al 66' per vedere un'azione realmente pericolosa: Utaka va al tiro-cross decentrato sulla destra e pesca perfettamente Martins al limite dell'area piccola, l'attaccante dell'Inter calcia di prima intenzione ma alza la mira incredibilmente sprecando così un'occasione d'oro.

La Nigeria, dopo aver sprecato tante occasioni, trova finalmente il gol partita al 79': Utaka sfonda ancora sulla fascia destra e crossa profondo, Diouf esce a farfalle e sul secondo palo irrompe Lawal che mette dentro in scivolata di sinistro. Il Senegal tenta una disperata reazione, ma si avvicina alla porta di Enyeama solo con una punizione di Bouba Diop calciata peraltro malamente. Le Aquile, così, possono festeggiare il terzo posto in questa Coppa d'Africa, ma rimane comunque il rammarico di non aver saputo fare qualcosa in più.

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EGITTO PENTACAMPIONE!

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Eurosport

L’Egitto ha vinto per la quinta volta la Coppa d’Africa battendo nella finalissima la Costa d’Avorio dopo i calci di rigore col punteggio di 4-2. Dopo il supplementari il punteggio era di 0-0, con un gol annullato e un rigore fallito dall'Egitto.

Per la quinta volta nella sua storia l'Egitto è campione d'Africa. L'impresa, mai riuscita a nessuno, è stata realizzata al termine di una finale lunghissima, decisa ai calci di rigore. La lotteria stavolta ha detto male alla Costa d'Avorio e premiato i Faraoni, che in precedenza si sono visti annullare un gol per fuorigioco poco prima del 90' e nei supplementari hanno fallito con Hassan un rigore generosamente concesso dal tunisino Daami Mourad. Decisive per il trionfo egiziano le parate di El-Hadary, su Drogba e Bakary Koné.

Il protagonista mancato della finale è l'ex romanista Mido, che vede la partita dalla tribuna nella postazione riservata ai giornalisti. Il ct Shehata ripropone Zaki, risolutore della semifinale col Senegal, al fianco di Motaeb in attacco, mentre dall'altra parte Michel si affida in avanti a Drogba e Koné. La partita si accende subito e Akalé dopo due minuti si fa già ammonire. Chiaro segnale di una tensione palpabile fin da subito. Oltre a tanto agonismo si vede anche del discreto spettacolo. Le due formazioni si affrontano a viso aperto, Hassan da una parte e Zokora dall'altra le fonti di gioco dai cui piedi partono quasi tutte le azioni.

La prima occasione del match capita al difensore El-Sakka, che per poco non ripete la prodezza su punizione della gara d'esordio con la Libia. Stavolta la conclusione a filo d'erba sfiora il palo. Dopo un quarto d'ora l'Egitto deve fare a meno della possenza di Gomaa, messo ko da problemi muscolari e successivamente rimpiazzato in difesa da Fathi. La Costa d'Avorio prova a prendere in velocità la retroguardia egiziana e al 37' Drogba, dopo aver scambiato con Koné, ha la possibilità di presentarsi davanti a El-Hadary, ma difetta nel controllo e dà il tempo necessario a El-Sakka per rimediare. Gli Elefanti chiudono in crescendo la prima frazione e al 40' Kolo Touré fallisce il bersaglio da sottomisura dopo essersi ritrovato la palla improvvisamente tra i piedi sugli sviluppi di un corner.

La Costa inizia il secondo tempo come aveva chiuso il primo e Drogba, ben imbeccato da Zokora, si fa respingere dal portiere la conclusione. Ma il guardalinee aveva sbandierato un fuorigioco che si rivela essere millimetrico. La partita cala di intensità e di ritmo e, a parte la girandola di sostituzioni e la lunga lista di ammoniti, scorre via senza senza patemi. Nell'ultimo quarto d'ora il match si riaccende all'improvviso con la fiammata della Costa d'Avorio, che va a un passo dal vantaggio. Faé lavora bene un pallone sulla destra e serve in orizzontale Koné, che porge a Drogba un pallone d'oro. Il gol sembra inevitavile, ma l'attaccante del Chelsea spreca tutto calciando alto da un metro. Quasi da non credere. All'84' a trovare la via del gol è invece l'Egitto, che con Zaki supera finalmente Tizié, bravo a opporsi in precedenza sulla sventola di Hassan e sulla ribattuta di Shawky. Lo Stadio Internazionale di Il Cairo è in tripudio, ma a strozzare in gola l'urlo del 74.000 assiepati sulle tribune ci pensa l'arbitro, che annulla la rete per fuorigioco.

I supplementari sono a questo puinto la soluzione più logica. Michel gioca la carta Bakary Koné, sperando di essere ricambiato dalla stessa fortuna avuta col Camerun. Ma l'occasione per sbloccare la partita capita ancora all'Egitto, che al 94' si vede accordare un rigore a dir poco discutibile per gioco pericoloso di Kouassi su Barakat. Inferociti i giocatori ivoriani, che circondano l'arbitro. Drogba non crede ai suoi occhi e viene ammonito per aver fatto eccessiva polemica. Dopo quattro minuti Hassan si presenta sul dischetto ma la fortuna non è con lui. La conclusione s'infrange sul palo, nello sconforto generale del pubblico. Gli 'stregoni' invocati dagli ivoriani anche stavolta hanno funzionato. Ma, una volta arrivati ai rigori, tutto è cambiato. Come per magia, verrebbe da dire. Hassan stavolta fa centro, Drogba viene ipnotizzato da El-Hadary, il vero stregone in campo. Nelle sue grinfie cade anche Bakary Koné, dopo che l'errore di Ali aveva ridato speranze alla Costa d'Avorio. Il rigore decisivo è sui piedi di Boutraika, che non sbaglia e manda in tripudio un'intera nazione.

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NEW YORK, 11 febbraio 2006 - I Mavericks cadono a Denver, Detroit passeggia a Orlando e Phoenix batte Sacramento.

Orlando-Detroit 73-84

Detroit, la prima squadra con quattro convocati per l’All Star Game dai tempi dei Lakers del 1998, non deve faticare più di tanto per conquistare il successo sul parquet di Orlando. I Pistons mettono il risultato in naftalina grazie a un parziale di 14-2 nel terzo quarto.

Orlando: Howard 19 (9/13), Turkoglu 17. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Francis 3.

Detroit: R. Wallace 26 (5/8, 5/13), Hamilton 23. Rimbalzi: B. Wallace 10. Assict: Billups 14.

Washington-Cleveland 101-89

Mentre si sta dirigendo verso l’Mci Center per la sfida contro i Cavaliers, Gilbert Arenas apprende di essere stato convocato all’All Star Game di Houston al posto dell’infortunato Jermaine O’Neal. Il leader dei Wizards, esaltato dalla notizia, gioca alla grande contro LeBron James e compagni e guida Washington al successo.

Washington: Arenas 32 (8/20, 3/5), Jamison 28, Butler 18. Rimbalzi: Butler e Haywood 10. Assist: Arenas 10.

Cleveland: James 18 (6/20, 0/3). Rimbalzi: Gooden e James 9. Assist: James 8.

Boston-Portland 115-83

Sei sconfitte consecutive pesano come un macigno per i tifosi dei Celtics. Boston però regala finalmente buone notizie ai propri fan disputando una delle sue migliori performance della stagione e dominando dal primo all’ultimo minuto i Blazers.

Boston: Pierce 35 (10/14, 3/6), Szczerbiak 21, LaFrentz 18. Rimbalzi: Gomes 9. Assist: Szczerbiak 5.

Portland: Randolph 14 (6/12). Rimbalzi: Randolph 6. Assist: Telfair 7.

Charlotte-Toronto 73-88

Il tecnico Sam Mitchell, deluso del primo tempo del suoi Raptors, si fa sentire negli spogliatoi durante l’intervallo. I suoi giocatori recepiscono il messaggio e cambiano marcia nella ripresa scappando via grazie a un parziale di 20-2.

Charlotte: Carroll 26 (3/8, 5/7). Rimbalzi: Ely 9. Assist: Rush 4.

Toronto: Villanueva 24 (9/12, 2/6), James 18, Bosh 16. Rimbalzi: Peterson e Bosh 10. Assist: James 8.

New Orleans/Oklahoma City-New York 111-100

Anche senza l’infortunato Chris Paul gli Hornets riescono ad avere la meglio sui sempre più deludenti Knicks. Speedy Claxton non fa rimpiangere Paul e metta la firma sul successo della squadra di casa che nell’ultimo quarto piazza il decisivo parziale di 14-2.

New Orleans/Oklahoma City: West 21 (8/13), Mason 19, Claxton 18. Rimbalzi: West. Assist: Claxton 11.

New York: Rose 20 (6/11, 1/1). Rimbalzi: Curry e Frye 8. Assist: Crawford e Rose 5.

Indiana-Golden State 107-95

I Pacers tirano con un ottimo 52% dal campo contro i Warriors e portano a casa il loro quarto successo consecutivo. Stephen Jackson fa la differenza ma non delude neppure il nuovo acquisto della squadra di Indianapolis, Peja Stojakovic.

Indiana: Jackson 30 (5/7, 3/3), Stojakovic e Johnson 23. Rimbalzi: Foster e Stojakovic 8. Assist: Johnson 6.

Golden State: Pietrus 23 (3/4, 4/5), Davis 19, Richardson 16. Rimbalzi: Foyle, Richardson, Dunleavy e Fisher 7. Assist: Davis 7.

Minnesota-Utah 80-94

I Jazz ritrovano l’oggetto misterioso Carlos Boozer (due punti in sei minuti di gioco), al palo per problemi fisici da quasi un anno, e soprattutto giocano una buona partita contro i Timberwolves, conquistando il loro quarto successo nelle ultime cinque gare.

Minnesota: Hassell 19 (7/12), Davis 18, Garnett 16. Rimbalzi: Garnett 18. Assist: Carter 6.

Utah: Harpring 25 (10/18, 0/1), Kirilenko e Okur 19. Rimbalzi: Okur 10. Assist: Williams 5.

New Jersey-San Antonio 73-83

Ai campioni in carica basta una grande difesa e un sontuoso Manu Ginobili per battere i Nets, interrompendo così la striscia di 12 successi consecutivi alla Continental Arena per la squadra del New Jersey. Tim Duncan, ancora infastidito dai postumi dell’influenza, inizia malissimo ma esce alla distanza e dàil suo contributo.

New Jersey: Carter 21 (10/23, 0/4), Krstic 17, Jefferson 15. Rimbalzi: Kidd 13. Assist: Kidd 7.

San Antonio: Ginobili 22 (4/7, 3/6), Parker 19. Rimbalzi: Duncan 7. Assist: Parker e Duncan 6.

Phoenix-Sacramento 112-104

I Suns di Mike D’Antoni danno spettacolo per tre quarti contro i Kings poi nell’ultima frazione rallentano pericolosamente rischiando di compromettere un limpido successo. Sacramento, grazie a un parziale di 26-8 arriva al meno due a 2’50 dalla sirena ma i canestri di Steve Nash riportano Phoenix a distanza di sicurezza.

Phoenix: Nash 24 (6/12, 2/3), Marion 18, Bell 16, Diaw 15. Rimbalzi: Thomas 9. Assist: Nash 13.

Sacramento: Artest 28 (10/20, 1/5), Miller 21, Martin 18. Rimbalzi: Thomas 11. Assist: Artest 6.

Denver-Dallas 113-104

Dopo 13 successi consecutivi i Mavericks cadono a Denver. Kenyon Martin, reduce da un periodo non particolarmente felice, disputa la sua migliore performance della stagione e risulta decisivo per i Nuggets che ricevono buone notizie anche da un ottimo Carmelo Anthony.

Denver: Martin 34 (14/18), Anthony 24, Miller 17. Rimbalzi: Martin 9. Assist: Miller e Anthony 10.

Dallas: Van Horn 21 (6/10, 3/5), Stackhouse 20, Nowitzki 19, Terry 16. Rimbalzi: Nowitzki 8. Assist: Terry 10.

Los Angeles Clippers-Memphis 91-87

Elton Brand festeggia a modo suo la convocazione per l’All Star Game di Houston. Il lungo dei Clippers mette a referto qualcosa come 44 punti (eguagliando il suo massimo in carriera) e guida la squadra di Los Angeles al successo sui Grizzlies.

Los Angeles: Brand 44 (17/26), Kaman 16. Rimbalzi: Kaman 11. Assist: Cassell 11.

Memphis: Battier e Gasol 16, Jones 15. Rimbalzi: Tsakalidis 12. Assist: Jackson 5.

Seattle-Atlanta 99-91

Un infortunio muscolare costringe Rashard Lewis a dare forfait nel primo tempo. La sua riserva Damien Wilkins, però non lo fa rimpiangere, segna 13 degli ultimi 16 punti messi a referto dai Soncis e Seattle riesce così ad avere la meglio su Atlanta.

Seattle: Wilkins 26 (7/11, 0/1), Allen 22, Collison 17. Rimbalzi: Collison 15, Swift 13. AssistL Ridnour 8.

Atlanta: Harrington 26 (7/10, 3/6), Childress e Pachulia 17. Rimbalzi: Williams 9. Assist: Johnson 11.

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NEW YORK, 12 febbraio 2006 - Golden State passa a Cleveland, Memphis supera i Lakers allo Staples Center mentre Houston regola Utah.

Cleveland-Golden State 91-99

Baron Davis si procura una distorsione alla caviglia destra nelle battute finali del primo quarto ed e’ costretto a dare forfait ma i Warriors, già privi di Troy Murphy, si aggrappano a Jason Richardson e riescono a superare i Cavaliers a Cleveland interrompendo così la striscia di sette sconfitte consecutive in trasferta.

Cleveland: James 33 (5/11, 5/6). Rimbalzi: Ilgauskas 8. Assist: Jones 7. Golden State: Richardson 31 (9/20, 3/6), Fisher 18. Rimbalzi: Richardson 8. Assist: Fisher 6.

Minnesota-New Orleans/Oklahoma City 94-100

Kevin Garnett ancora una volta non riesce a produrre nell’ultimo quarto (0/4 dal campo nella frazione) e i Timberwolves si devono cosi’ inchinare davanti agli Hornets incassando la loro nona sconfitta nelle ultime 12 gare. Ottima la prova di Speedy Claxton il quale sostituisce egregiamente l’infortunato rookie delle meraviglie Chris Paul.

Minnesota: Davis 23 (8/18, 1/3), Garnett 19. Rimbalzi: Garnett 21. Assist: Carter e Davis 6. New Orleans/Oklahoma City: Snyder e Claxton 28. Rimbalzi: Mason 9. Assist: Claxton 7.

Houston-Utah 102-88

Yao Ming fa quello che vuole sotto canestro e i Jazz, penalizzati da un disastroso inizio di gara, non riescono a mettere in difficoltà i Rockets. La squadra texana continua a fare progressi e porta a casa il suo quinto successo nelle ultime sei gare.

Houston: Yao Ming 27 (11/16), McGrady 25, Wesley 17. Rimbalzi: Yao Ming 8. Assist: Alston 13. Utah: Palacio 20 (9/16). Rimbalzi: Okur 11. Assist: Palacio 6.

Milwaukee-Charlotte 99-93

I rimaneggiatissimi Bobcats danno filo da torcere ai Bucks ma alla fine devono alzare bandiera bianca. Milwaukee ha bisogno di una prodezza di TJ Ford a 11’’ dalla sirena (un layup straordinario) per mettere al sicuro il risultato.

Milwaukee: Redd 18 (5/13, 1/6), Ford 16, Magloire 15. Rimbalzi: Magloire 9. Assist: Ford 7. Charlotte: Ely 21 (8/12), Carroll 17, Brezec 15. Rimbalzi: Ely e Carroll 7. Assist: Felton 8.

Los Angeles Lakers-Memphis 99-100

Ennesima occasione sprecata per i Lakers i quali conducono per buona parte della gara ma cedono proprio nel finale contro i Grizzlies. Lo spagnolo Pau Gasol segna quattro dei suoi 31 punti negli ultimi 53’’ del match mentre Chucky Atkins realizza a tre secondi dalla sirena il libero che regala il successo a Memphis.

Los Angeles: Bryant 26 (9/20, 1/:), Parker 20, Brown 18. Rimbalzi: Brown 8. Assist: Odom 7. Memphis: Gasol 31 (11/15), Jones 25, Atkins 18. Rimbalzi: Gasol 12. Assist: Gasol 7.

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NEW YORK, 14 febbraio 2006 - LeBron James e’ incontenibile e i Cavaliers superano gli Spurs, Dallas passeggia contro New York mentre i Lakers battono i Jazz.

Cleveland-San Antonio 101-87

I campioni in carica non riescono a tenere il passo di LeBron James e compagni interrompendo così la striscia di nove successi consecutivi lontano da San Antonio. “King James” si diverte e soprattutto fa divertire il pubblico di Cleveland mettendo a referto 44 punti conditi da diverse giocate spettacolari. I Cavs scappano via nel terzo quarto grazie a un parziale di 21-10.

Cleveland: James 44 (18/30, 1/3), Ilgauskas 17. Rimbalzi: Ilgauskas 11, Gooden 10. Assist: Snow 6.San Antonio: Duncan 19 (7/14). Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Duncan 5.

Charlotte-Portland 83-91

Reduci da quattro sconfitte consecutive, tre delle quali davvero pesanti, i Blazers si affidano al solito Zach Randolph ed espugnano Charlotte. Portland può festeggiare il successo e il rientro di Darius Miles, out a causa di un problema al ginocchio sinistro dallo scorso quattro dicembre.Charlotte: Felton 16 (3/8, 2/5). Rimbalzi: Jones e Robinson 9. Assist: Knight 9.Portland: Randolph 21 (8/18). Rimbalzi: Miles e Randolph 9. Assist: Jack, Telfair e Blake 5.

New Orleans/Oklahoma City-Washington 97-96

David West ci ha preso gusto. Il giocatore degli Hornets, infatti, per la terza volta in questa stagione regala il successo alla propria squadra realizzando un canestro sulla sirena. I Wizards così si devono inchinare nonostante i 43 punti di Gilbert Arenas.

New Orleans/Oklahoma City: West 19 (7/14), Snyder 17, Claxton 16. Rimbalzi: West 9. Assist: Claxton 10.

Washington: Arenas 43 (14/24, 1/6), Jamison 20. Rimbalzi: Haywood e Jamison 20. Assist: Arenas 5.

Minnesota-Toronto 94-98

I Raptors dimostrano ancora una volta di aver imboccato la strada giusta e conquistano sul parquet dei sempre più deludenti Timberwolves il loro sesto successo nelle ultime otto gare. Brilla Mike James mentre l’ex bolognese Marko Jaric, oramai ai ferri corti con il tecnico di Minnesota Dwane Casey, non va nemmeno in panchina a causa, almeno stando alla motivazione ufficiale, di una tendinite. Vista la situazione il sospetto di un infortunio diplomatico sembra legittimo.

Minnesota: Garnett 23 (9/15). Rimbalzi: Garnett 19. Assist: Davis 9.

Toronto: James 27 (7/14, 3/6), Peterson 20, Villanueva 16. Rimbalzi: Calderon e Davis 5. Assist: James 6.

Dallas-New York 100-72

Non e’ certo a Dallas che New York può sperare di cogliere un successo scaccia crisi, ma i Knicks contro i Mavericks non riescono nemmeno a fare bella figura e incassano senza lottare la loro 10° sconfitta consecutiva. I Mavs, guidati tanto per cambiare da Dirk Nowitzki, mettono sei giocatori a referto in doppia cifra.

Dallas: Nowitzki 21 (5/9, 0/3), Terry 15. Rimbalzi: Dampier 12. Assist: Terry 5.

New York: Rose 13 (3/9, 1/1). Rimbalzi: Frye 14. Assist: Richardsone Robinson 3.

Golden State-Memphis 79-81

Derek Fisher acciuffa il 79 pari con un layup a tre secondi dalla sirena, ma lo spagnolo Pau Gasol risponde da All Star alla giocata dell’ex Lakers. Il leader di Memphis, infatti, riesce a trovare proprio allo scadere il canestro che regala il successo ai Grizzlies.

GoldenState: Fisher 21 (8/14), Dunleavy 15. Rimbalzi: Foyle e Richardson10. Assist: Fisher 9.

Memphis: Gasol 23 (10/26). Rimbalzi: Gasol 13. Assist: Gasol 6.

Los Angeles Lakers-Utah 94-88

Andrei Kirilenko incappa in una serata davvero deludente in attacco (2/12 al tiro) e i Jazz, nonostante un’orgogliosa reazione nell’ultimo quarto, non riescono a mettere in difficoltà i Lakers. Buona la prova di Lamar Odom, discreta quella di Kobe Bryant.

Los Angeles: Bryant 23 (3/12, 3/:lol:, Odom 17, Parker 16, Cook 15. Rimbalzi: Odom 9. Assist: Odom 8.

Utah: Brown 25 (6/10, 1/3), Okur 18, Palacio 16. Rimbalzi: Okur 12. Assist: Kirilenko e Palacio 4.

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be' io dall' Argentina posso darvi altre notizie,di ciclismo ad esempio MATIAS MEDICI della squadra TRES DE FEBRERO ha vinto la 71ma edizione della DOBLE BRAGADO la corsa a tappe piu importante dell' Argentina.juan Curuchet secondo.

E' inutile che vi dia delle news intenazionali che tutti conoscete,meglio qualche chicca sudamericana

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l'allenatore dell' Argentina non ha convocato ancora una volta Veron,il fatto e' dovuto perche' viene ritenuto un leader negativo all'interno dello spogliatoio e molti giocatori non lo vogliono e circola una versione che si sia "venduto" contro l'inghilterra nel mondale 2002,cosa questa che non ritengo credibile pur avendo giocato la sua peggior partita di sempre.

Ottimo inizio delle squadre brasiliane nella coppa libertadores,le favoritissime sono SAO PAULO,CORINTHIANS,VELEZ E RIVER,il titolo non dovrebbe scappare da queste 4 squadre.Saltato il trsferimento di Ortega(ex Samp) al River Plate.

inesistenti le nazioni sudamericane alle olimpiadi di Torino,tra l' altro quasi nessuno qui sa che esistono.Posso anche dirvi che Valentino Rossi e' abbastanza popolare mentre lance Armsotrong non lo conosce nessuno.

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Abito nel estremo nord dell' Argentina,a Corrientes nel confine con il Paraguay.L'argentinos jr era la squadra di Maradona,diventata forte con lui a fine anni 70 e poi campione del sudamerica nel 1985,disputando l'intercontinentale con la juve persa poi ai rigori,dove giocava Claudio Borghi acquistato da Berlusconi...

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l'independiente e' la squadra che ha vinto piu volte la coppa libertadores(la champions sudamericana),per storia e tifosi e' la terza forza dell' Argentina,dietro a River e Boca.Le squadre argentine pagano adesso il fatto di vendere continuamente giocatori,prima quando c'erano i migliori argentini giocando nelle loro societa' il campionato aveva fortissime squadre e un livello molto buono

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news del campionato argentino:il Boca perde in casa con la sua bestia nera San lorenzo(l'unica squadra ad avere vantaggio negli scontri diretti contro il Boca),primi in classifica sono Velez,Estudiantes e Colon.da notare come ha avuto una grande diffusione nei giornali di tutto il sudamerica l'infortunio di Totti,visto come l'uomo simbolo della nazionale azzurra.

Nel torneo ATP di Buenos Aires Moya batte il nostro Volandri.In Brasile sono in atto da qualche mese i tornei regionali percio' e' impossibile stare qui ad aggiornarvi su tutti,il campionato nazionale inizia ad Aprile.

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