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un pallone a spicchi in sella


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Metà settembre: due corse in linea aspettano la Surrena...la Parigi - Bruxelles e il GP de Fourmies. Entrambe gare in linea di un giorno, entrambe molto lunghe...Pierlo si aspetta buone cose sopratutto dai passisti della squadra. Basso rimane a casa, convocati invece tutti i velocisti...

13/09 Paris - Bruxelles 225 km

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Percorso abbastanza mosso anche se salite spezza gambe non se ne vedono. Ci sono molti falsopiani, e pochi strappi pericolosi solo perche nelle gambe dei ciclisti i molti chilometri percorsi in stagione potrebbero farsi sentire. Favoriti d'obbligo i velocisti: strategie semplici....si va in gruppo fino ai meno dieci e poi via con i treni, chi li ha a sua disposizione, oppure a cercare le ruote dei più veloci...

La gara è tutta da raccontare...

...dopo trenta chilometri dalla partenza è già fuga: Kangert la promuove, a lui si aggiungono il nostro Sep Vanmarcke, El Fares e Mourey...

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...altri ciclisti tentano l'uscita dal gruppo e poi si compattano all'inseguimento dei primi fuggitivi. D'Hollander, Serrano, Neys, Tschopp tra questi...

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...non passa dunque molto prima di vedere davanti una fuga numerosa: tredici uomini che sembrano trovare un accordo per collaborare...

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...i chilometri passano ma, a dispetto della corposità della fuga, il vantaggio sugli inseguitori si stabilizza intorno ai tre minuti. Sulle ammiraglie dei ciclisti in testa c'è indecisione sul da farsi: dare credito ai fuggitivi e provare a farli arrivare o farli rialzare? E' Pierlo a decidere per tutti:

Pierlo: ...SSSEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEPPPP....accellera e vedi se qualcuno ti segue. Se riesci a portar via qualcuno e vi organizzate proverai ad arrivare...altrimenti rialzati e rientra in gruppo...

...le doti di passista del giovane belga fanno si che l'andatura davanti aumenti di colpo...

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...passata da poco metà gara il vantaggio è salito a quasi sette minuti: non molto...

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...ma i fuggitivi ora sono compatti e decisi nell'azione, e dalle ammiraglie cominciano a partire gli ordini di non collaborare all'inseguimento...

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...ed infatti davanti ci sono le squadre non rappresentate nella fuga: il Team Columbia ad esempio...

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...anche la Rabobank è tagliata fuori. Lowick tenta un contrattacco solitario...

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...ma è un tentativo che non porta i frutti sperati dall'olandese. In testa al gruppo inseguitore manca una vera strategia, si susseguono brevi tirate di singoli ciclisti...la Surrena ha buon gioco nello spezzare il ritmo di chi accenna una azione decisa...

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...davanti ora sono fiduciosi, ed iniziano le prime manovre per avvantaggiarsi sui compagni di fuga. Tschopp prova un allungo. La sua accellerazione fraziona la testa della corsa. Con lui rimangono, Vanmarcke, Grabovskyy e D'Hollander...

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....l'uomo della Silence - Lotto ha speso molto nei chilometri precedenti e si stacca in vista dei dieci all'arrivo...

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...intanto nel gruppo degli inseguitori qualcosa si muove. La Rabobank tenta la rimonta, ma i pochi chilometri che mancano all'arrivo sono i migliori alleati dei fuggitivi. Bakelants prova a sganciarsi per farsi trovare in buona posizione nel caso il gruppo riuscisse a recuperare...

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...precauzione inutile visto che siamo dentro Bruxelles e di chilometri al traguardo ne mancano tre...

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...vengono ripresi molti di coloro che erano in fuga...ma è chiaro che il gruppo è tagliato fuori dalla lotta per la vittoria. L'unico che può tentare qualcosa è De Groot, partito all'inseguimento dei fuggitivi in sordina ma ormai arrivato alle spalle dei tre attaccanti della prima ora. C'è aria di beffa per loro quando mancano solo mille e cinquecento metri all'arrivo...

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...Sep decide di giocare di anticipo per non farsi rimontare dal veloce olandese della Rabobank...

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...ma De Groot è decisamente più fresco e veloce e riesce a chiudere il gap con i tre davanti. La volata a quattro è incerta...

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SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEP..........VAAAAAAAAANMAAAAAARCKEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!

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...vince lui, il giovanissimo belga regola in volata i compagni di fuga e il rimontante olandese della Rabobank dopo una cavalcata di centonovanta chilometri durante la quale è sempre stato all'attacco. Grande impresa di questo ragazzino terribile!!!!

Secondo il ciclista della Quick - Step Grabovskyy, anche lui in fuga dalla mattina, terzo De Groot e quarto posto beffa per l'altro fuggitivo della prima ora Tschopp

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grossa delusione per i velocisti: Popov, McEwen, Steegmans, Bettini, Davis, Loddo non possono far altro che sprinatre per regalare un pò di spettacolo al pubblico sugli spalti. Parziale consolazione per la Quick - Step, che aveva portato una squadra formidabile, che si aggiudica la classifica a squadre...

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Per portarsi alla partenza della corsa successiva il team non dovette afre molta strada: si andava a Fourmies, cittadina francese a pochi chilometri dal confine belga, per il locale Gp. Percorso consistente in un circuito da ripetere otto volte; non impegnativo e con un unico strappo degno di nota. Possibile qualche colpo di mano...ma i velocisti erano ancora una volta i naturali favoriti alla vittoria finale.

Baldato, Ponzi, Boom le migliori carte in mano alla Surrena. Altri nomi importanti in corsa: Menchov, Gesink, Popov, Vermeltfoort, Barredo, Amorison, Voeckler, Gadret...

14/9 Gp di Fourmies: Fourmies - Fourmies 190,8 km

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....primi chilometri cinquanta chilometri percorsi in tranquillità: ci si scalda bene perche la giornata è fredda e piovigginosa. A dar vita alla prima fuga sono il lituano della Surrena Siskevicious e Amorison, uno dei favoriti. Il gruppo lascia fare e in breve i due guadgnano quasi due minuti...

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...quando dal gruppo esce per l'inseguimento Engoulevent, della Credit Agricole, Baldato si accoda...

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...basta questo per scatenare una serie di contrattacchi che fanno uscire dal gruppo numerosi ciclisti: l'inizio del quarto giro, metà gara, vede anche il termine della fuga solitaria di Siskevicious e Amorison...

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...ora davanti sono in quattordici a tirare e il vantaggio sul gruppo inseguitori aumenta fino a sfiorare i sette minuti...

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...dietro la situazione è incerta: come successo il giorno prima, alla Parigi - Bruxelles, non sembra esserci una vera è prorpia volontà di inseguire i fuggitivi. Sono la Francaise des Jouex e la Rabobank a provarci più delle altre...

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...eccosi al giro finale!!! il vantaggio della fuga è calato drasticamente, ma ormai i chilometri da percorrere sono solo diciannove...

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...in occasione dell'ultimo passaggio sull'unico vero strappo del circuito partono tre ciclisti: Goubert, Monnerais e Vizer. I nostri si tengono in fondo al gruppo dei fuggitivi...

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...ma appena la strada scende si lanciano sulle tracce dei tre attaccanti...

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...agli otto chilometri dall'arrivo in testa ci sono la coppia della Surrena, la coppia Monnerais e Ladagnous della FDJ, Goubert della Ag2r e Vizer della Katay. L'epilogo della corsa è vicino ormai...e come ieri anche oggi la fuga arriverà in porto (NdR chi lo dice che non arrivano mai le fughe a PCM? :tongue: )...

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...intanto dal gruppo scattano per un tentativo disperato i grandi favoriti della corsa: Menchov, Moncoutie, Barredo, Popov ed altri ancora...azione tardiva e disorganizzata...

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...meno due: favorito nel gruppetto di testa è Baldato. L'andatura è fatta da Siskevicious, tra i due Surrena c'è Vizer. I francesi si sono staccati e sembrano non poter lottare per la vittoria...

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...ultimo disperato tentativo di Haddou, Voeckler, Moncoutié e Dalibar...

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...ma i giochi sono fatti: ultimo chilometro!!! Siskevicious resiste in testa, Vizer stringe alle transenne Baldato e lo taglia fuori dalla volata per il primo posto...

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...una volata che risulta essere tiratissima tra il nostro giovane e l'ungherese Barnabas Vizer....

EEEEEEEEEIIIIIVALDAAAAAAAAAAAAAAAAAASSSS....SISKEVICIOOOOUSSSSSSSSSSS!!!!!!

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...ancora una fuga, ancora un arrivo in volata e ancora una vittoria per un giovane della Surrena. Stavolta è Siskevicious ad alzare le mani al cielo in segno di vittoria. Secondo Vizer, della Katay, e terzo Baldato.

Nei primi dieci entrano anche altri ciclisti tra quelli che hanno avuto il merito di credere nella fuga nata a metà gara...

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...inspiegabilmente è la Francaise des Jeux a vincere la classifica a squadre...sguardi indagatori verso i cronometristi francesi, ma oggi va bene anche così...

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Giornalisti: ...coac Pierlo!!! coach...solo una dichiarazione coach!!!

Pierlo: ...corsa combattuta più di quel che si è visto. Abbiamo avuto il merito di entrare nella fuga decisiva con Baldato e Siskevicious. Non era nei programmi...pensavamo ad un arrivo in volata. Ma quando davanti si è trovato il modo di collaborare Fabio mi ha informato che lui e Eivaldas volevano provarci fino in fondo. Ero scettico, troppi big erano rimasti nel gruppo ed era ipotizzabile che squadre come la Rabobank avrebbero organizzato l'inseguimento...ma mi sono detto che se un ciclista come Baldato, con una esperienza superiore a qualsiasi altro in corsa oggi, mi chiedeva di arrivare...beh...significava che una possibilità c'era!!! Hanno avuto ragione loro...peccato per Fabio che all'ultimo chilometro è rimasto incastrato da Vizer lungo le transenne. L'ungherese non poteva far altro del resto...era il meno veloce tra i tre alla volata. Si è giocato la vittoria perche ha perso strada nella manovra...ma ha salvato il secondo posto. Ottimo Siskevicious...un altro dei nostri giovani sul quale abbiamo investito molto...una scomemssa vinta direi.

Giornalisti: ...non rischiate di averne troppi di questi talenti? Non si pesteranno i piedi?

P: ...li pesto prima io se si azzardano ad alzare troppo la cresta prima del dovuto...

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  • 7 months later...

...e allora UUUUUUUP!!!!

Pierlo si rilasso nella sala di attesa dell'aeroporto mentre attendeva il volo che avrebbe portato lui, Iena e alcuni dei suoi ragazzi in Polonia. Sapeva di non potersi lasciare andare se non voleva vedere la sua mente invasa dalle immagine e dai ricordi di Giselle...si costrinse a concentrasi sulla prossima gara, un esercizio che lo stava sfibrando ma era il il prezzo da pagare per non avere costantemente al fianco il senso di solitudine che la partenza della ragazza gli aveva lasciato. Il Giro di Polonia dunque, una gara che non aveva la tradizione di altre..ma al coach e al suo vice interessava parecchio perche prevedeva numerosi arrivi in volata che, insieme a quelli del successivo Tour d'Inghilterra, avrebbero definitivamente chiarito le sue idee circa i velocisti che erano in squadra: Bobbie Traksel e Lieuwe Westra non erano stati all'altezza delle aspettative in questa stagione...o, per meglio dire, avevano dimostrato il loro valore in maniera discontinua a dir poco. Pochi acuti, poche volte competitivi, spesso non in grado di tenere la ruota dei velocisti avversari per fare piazzamenti...per loro era una prova di appello e se l'avessero fallita il loro ruolo nella stagione successiva sarebbe stato rivisto.

Iena intuì i pensieri del coach...

Iena: Coach, non ho buone sensazioni per il prossimo appuntamento; quest'anno abbiamo sofferto molto in volata...per la prossima stagione servirà qualcosa in più nel motore...

Pierlo: si vero...non si può negare. Prima di prendere decisioni però aspettiamo la fine della stagione, ormai ci siamo del resto...Bobbie e Lieuwe hanno anche delle scusanti di cui tener conto: tutta la confusione che c'è stata ad aprile, pochi uomini affidabili per il loro treno, poi il ruolo da protagonisti al quale non erano abituati...

I: comunque ora hanno questi due giri per dimostrare di essere competitivi...

P: speriamo Iena...velocisti affidabili sul mercato non ce ne sono molti e quei pochi sono contesi tra le big, con le quali non possiamo competere. L'ideale sarebbe che Bobbie si sbloccasse, così potremo lanciare Ponzi e Mazzi e tenere Westra per le corse minori. Una soluzione tutta interna che darebbe modo a Vandelapeska di cercare un giovane talento da mettere in squadra al posto di Baldato che si ritirerà...

I: ...già, potremo inserirlo tra gli allenatori: la sua esperienza farebbe comodo...

P: ne parleremo a tempo debito, abbiamo tempo...ora la priorità è fare punti in questi due appuntamenti: manca poco più di un mese al termine della stagione e siamo in testa alla classifica Continental, non voglio correre rischi e chiudere il discorso prima possibile. Poi Basso si occuperà di portare risultati di prestigio nelle ultime gare...ma per allora voglio essere sicuro del primo posto. Solo così potremo contattare sponsor disponibili ad investire il capitale necessario per la licenza e la squadra Pro Tour...

I: quello che è successo quest'anno ha dell'incredibile, nonostante tutti i risultati ottenuti abbiamo rischiato di chiudere la baracca a metà stagione...

P: ...per questo prima chiudiamo il discorso e prima Vandelapeska potrà mettersi a caccia di sponsorizzazioni. Dovrebbe raggiungerci tra una settimana con delle novità, gli altri sono arrivati già a Varsavia?

I: ...quasi tutti coach, non riesco a contattare Fofonov...probabilmente è ancora in volo dal Kazakistan.

Lo speaker annunciò il loro volo, si alzarono e si misero in coda per l'imbarco. Dietro di loro Ponzi, Mazzi, Bakelants e Vanmarcke scherzavano ricordando le recenti vittorie e facendo progetti per il futuro. Una serenità che stava ancora una volta per essere sconvolta...ma questo il coach non poteva saperlo...aveva spento il suo cellulare e così avevano fatto anche gli altri...

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Quando il loro volo atterrò all'aeroporto Chopin di Varsavia trovarono ad aspettarli anche Lars Boom, arrivato quasi in contemporanea dall'Olanda. Era tardi, in albergo Tosatto, Traksel e Westra erano già in camera e li aspettavano per una veloce cena prima di andare a dormire. La squadra era quasi al completo...all'appello mancava ancora Fofonov. Recuperati i bagagli Iena si andò ad informare sul volo del kazako...

Iena: coach...Dimitri arriverà tra un paio di ore, il suo volo ha avuto un ritardo alla partenza acausa del cattivo tempo. Aspetterò io qua in aeroporto, ci vediamo domani a colazione

Il grosso della Surrena salì sui mezzi che l'organizzazione del Tour aveva messo a disposizione delle squadre che li portarono rapidamente in albergo. salutarono i tre compagni che li attendevano nella Hall, mangiarono rapidamente e salirono nelle rispettive camere...era da poco passata la mezzanotte. Pierlo si addormentò quasi subito, una fortuna insperata per il coach.

Driiiiiiiiiiiiiiiiiinnnn....driiiiiiiiiiiiiiiiiiinnnnnnnnnnnnnnn.....drrr.......

Si sveglio di soprassalto, aveva lasciato le luci accese e questo l'aiutò a recuperare in fretta lucidità. Il suo cellulare aveva squillato...di questo era sicurissimo. Lo prese e si accorse che la carica della batteria si era esaurita: aveva dimenticato di collegare il carica batteria, per questo si era spento prima che lui riuscisse a rispondere. Girò la testa verso la sveglia: le quattro di mattina. Chi poteva cercarlo a quell'ora della mattina? Rinunciò quasi subito all'idea di rimettersi a dormire: aveva recuperato abbastanza sonno da sapere che non sarebbe riuscito a riaddormentarsi, non aveva voglia di rigirarsi nel letto. Andò alla finestra ed osservò le luci della storica capitale: un arcobaleno di colori illuminava ancora la città mentre una leggera nebbia si andava stendendo sopra di essa, avvolgendola in una foschia che isolava strade, persone, macchine...stava di nuovo cadendo nella malinconia. Accese il suo portatile, domandandosi ancora chi fosse prima al cellulare. Con un sorriso decise di guardare quello che era vvenuto nella notte in NBA...digitò l'indirizzo che lo avrebbe portato alla pagina on-line della Gazzetta dello Sport...

...il sorriso si spense appena la pagina si materializzò sullo schermo...

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Coach Pierlo era impietrito, non voleva credere a quel che lo schermo mostrava...

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Pierlo si riscosse, in uno stentato inglese chiese alla reception di passargli la stanza di Iena. L'addetta gli comunicò che il suo vice non era ancora rientrato in albergo. Una improvvisa illuminazione lo colpì...cercò freneticamente il carica batteria del cellulare, lo inserì...non appena acceso lo schermo si illuminò segnalando numerose telefonate senza risposta: Iena, Vandelapeska...altri numeri sconosciuti (certamente giornalisti). Chiamò Iena che rispose al secondo squillo...

Iena: coach...è successo un casino coach..

Pierlo: si si, ho letto ora su internet...

I: già, i giornalisti al seguito dei ciclisti stanno impazzendo qua fuori...

P: qua fuori? Iena...dove sei? Spiegami tutto per bne...

I: ...quando il volo di Fofonov è atterrato ho atteso di vederlo comparire all'uscita. Ho visto un paio di kazaki dell'Astana e ho chiesto di Dimitri. Mi hanno detto che era in fila per ritirare il bagaglio e che stava per arrivare. Ma dopo una mezz'ora ancora non si vedeva e così sono andato ad informarmi. Un addetto alla sicurezza mi ha informato che c'erano problemi con lui. A quel punto mi sono presentato e lui mi ha accompagnato da un superiore che mi ha fatto una serie di domande su sostanze proibite e se le usavamo in squadra ed altre cose di questo tipo...

P: ...cosaaa? ma...è impazzito?

I: ....è stata anche la mia reazione. Stavo quasi per insultarlo e farmi arrestare quando è entrato nell'uffico il capo della dogana dell'aeroporto che mi ha riconosciuto essendo un appassionato di ciclismo. A quel punto sono riuscito finalmente a spiegarmi e a capire cosa stava succedendo. Fofonov nel suo bagaglio aveva diverse fiale di steroidi, Epo ed altre schifezze...pare anche una sacca di sangue in una borsa termica.

P: ...o Madonna santa...hai parlato con lui?

I: ...è in stato di fermo, si aspetta l'arrivo di un avvocato dall'ambasciata. Non mi lasciano entrare nella stanza degli interrogatori. Forse Vandelapeska riuscirà a vederlo, a proposito tra un ora sarà qua...se ci raggiungi sarà meglio coach...

P: ...si, ah...scusa se non ti ho risposto...sono crollato appena messo piede in stanza e poi il cellulare si è spento prima che riuscissi a rispondere...comunque ora arrivo, in mezz'ora sono là.

I: ok coach...sbrigati che qua la situazione è grave...

Pierlo svegliò Tosatto, gli spiegò rapidamente il problema e gli affidò il compito di non allarmare gli altri. Promise di chiamarlo prima della colazione per comunicargli le novità e finalmente riuscì a salire su un taxi direzione aeroporto...

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quelle che seguirono per il coach furono le ore più intense che avesse mai vissuto. Non riuscirono a parlare con il ciclista che dopo l'interrogatorio venne portato via dal siuo avvocato a bordo di un autovettura dell'ambasciata dek suo paese. Il capo della sicurezza convocò Pierlo, Iena e il presidente del club, mister Vandelapeska, nel suo ufficio e illustrò la situazione:

Capo della sicurezza: ...Fofonov ha ammesso tutto: si è procurato le sostanze nel suo paese e tentava di introdurle in Polonia per venderle. Ha negato l'uso personale. Inutile dire che detenere a scopo di vendita sostanze dopanti è un reato grave nel nostro paese come nel resto d'Europa. A quel punto gli abbiamo contestato le accuse e il suo avvocato ha chiesto di rilasciare, sotto la responsabilità dell'ambasciata, il ciclista in attesa di sviluppi. Il mio governo non cerca problemi con gli altri paesi, così abbiamo concesso l'autorizzazione a che Fofonov venga portato in ambasciata in attesa di ulteriori indagini. Per quel che riguarda la squadra ha precisato che nessuno conosceva i suoi intenti...in parole povere ha scagionato tutti: presidente, allenatori, medici, compagni...tutti. Come vi ho già accennato sono un appassionato di ciclismo e questa storia lascia l'amaro in bocca...immagino che anche voi dobbiate organizzare qualcosa a questo punto. Noi rilasceremo una dichiarazione nella quale diremo che ci sono indagini in corso, che questa storia non è diversa da tante altre già successe purtroppo. Non entreremo nei dettagli...lascio volentieri a voi il compito di spiegare ai giornalisti cosa è successo. Vi avverto che qua fuori ci sono una ventina di giornalisti in attesa che qualcuno di voi si presenti davanti ai microfoni, prima però c'è un rappresentante dell'organizzazione del Giro di Polonia che vuole incontrarvi. Vi ho messo a disposizione una saletta dove potrete riordinare le idee...

I tre uscirono e furono accompagnati nella stanza dove Piotr Radzinsky, incaricato dei rapporti con i team del Giro di Polonia, li attendeva. Dopo i saluti di rito il polacco andò direttamente al sodo:

Radzinsky: ...ho parlato con il responsabile della sicurezza. mi ha detto che secondo Fofonov il team era all'oscuro di tutto. Nonostante questo voi capite che la presenza in corsa dei vostri ciclisti getta un ombra sulla regolarità della corsa...

Vandelpeska: non capisco di cosa stia parlando. Io e i miei collaboratori indiremo immediatamente una conferenza nella quale prenderemo le distanze dal comportamento di Fofonov, lo sopsenderemo dall'attività e metteremo a disposizione della stampa i risultati dei test antidoping che conduciamo internamente al team. Non vedo in che modo gli altri ciclisti possano danneggiare la corsa...

R: ...capisco, ma lei deve acpire il nostro punto di vista: la nostra corsa sta faticosamente salendo di importanza nel panorama ciclistico internazionale. Numerosi sponsor bussano alla nostra porta quasi quotidianamente...non possiamo rischiare di perdere tutto questo facendo partecipareuna squadra che ha avuto ciclisti accusati di detenzione di sost...

Pierlo: ...inanzi tutto non si parla di ciclisti al plurale, ma bensì di un caso isolato...una mela marcia all'interno di un gruppo che per tutta la stagione ha dimostrato di far risultato contando solo sulle proprie forze. E poi...dovreste fermare tutte le squadre iscritte. Tutte hanno avuto questo tipo di problemi...

R: ...si...è vero, ma un conto è se il ciclista viene fermato dall'Uci durante la gara. Cosa ne sapeva l'organizzazione prima della partenza? L'apparenza sarebbe salvata...Fofonov è stato fermato prima della partenza: l'organizzazione sa che quel ciclista di quel team è indagato...è una sottile differenza, lo ammetto, ma importante per chi come noi tiene all'immagine della corsa...

V: quindi ci sta chiedendo di ritirarci,,,potremo rifiutarci...

R: a quel punto saremo noi a dichiravi non graditi...o a rendervi la gara impossibile. Sarebbe tutto più facile se vi ritiraste...

Era tutto surreale: quante squadre avevano avuto problemi di doping in passato. Eppure continuavano a correre e ad essere invitate anche a corse ben più importanti. Vandelapeska voleva chiudere quella brutta storia prima possibile, e con il minor danno d'immagine possibile. Accettò di ritirare la squadra; il polacco se ne andò visibilemnte soddisfatto dopo aver concordato una dichiarazione comune da distribuire alla stampa. Finalmente i tre rimasero soli...

Vandelapeska: come è successo? Voglio dire...possibile che nessuno abbia maia vuto sentore dei traffici di Fofonov?

Pierlo: ...per quel che ne sappiamo potrebbe essere stato anche un caso isolato. E poi normalmente non facciamo controlli a sorpresa nei bagagli dei ciclisti...abbiamo sempre e solo pensato ai test antidoping...

V.: Fofonov sarà chiaramente allontanato dalla squadra, accetteremo le decisioni dell'Uci senza fare ricorsi o dichiarazioni contrarie alle loro. Per questo mese dobbiamo interrompere l'attività...ci sono problemi grossi in vista. Il rappresentante del pool dei nostri sponsor vuole parlarmi. alcuni di loro ritireranno il loro appoggio...non vogliono essere associati ad una squadra di dopati. Queste sono le sue esatte parole...

P.: ma è una follia!!!! La squadra è pulita!!! Una stagione intera senza problemi ed ora, ad un mese dalla conclusione, una mela marcia ci fa questo scherzetto e tutto crolla? Lei non può permetterlo....

V: ...ho le mani legate, se gli sponsor si ritirano non avremo più soldi per trasferte, materiali, accompagnatori. Spero solo

che Baron Bekaert mantenga la promessa di pagare gli stipendi. Se anche lui si tira indietro la Federazione Internazionale ci dichiarerà falliti....

P: ...parla come se già fosse tutto deciso, come se avesse rinunciato a proseguire. Bene, diciamoci la verità: gli sponsor che Bekaert aveva trovato dopo la sua uscita dal team non ne volevano sapere di investire seriamente nella nostra squadra. Lo hanno fatto solo perche era lui a chiederglielo, una mera logica commerciale...probabile che il belga aveva dei crediti o dei favori da riscuotere ed ecco che da un giorno all'altro un pool di sponsor salva la sua squadra di ciclismo dalla sparizione.

Vandelapeska ascoltava in silenzio, il suo imbarazzo era però evidente...Pierlo continuò:

P: Ma ora ecco che si presenta su di un piatto d'argento l'occasione per svincolarsi da una situazione che loro non hanno mai amato, al più sopportato in attesa della fine della stagione. Chissà da quanto tempo l'aspettavano...avevamo una pistola alla tempia senza saperlo. O meglio...lei lo sapeva...noi no. Quello che mi deprime è che sarà lei a tirare il grilletto di questa pistola: mi sembrava un appassionato serio, uno che credeva in quel che faceva...ma ora mi accorgo che anche lei risponde solo a logiche commerciali. Diventare presidente di un team in grande crescita come la Surrena le ha fatto guadagnare posizioni all'interno dell'ambiente ciclistico. Ma ora tutto rischia di crollare...e con il team crollerebbe anche la sua reputazione. Mesi fa ha fatto un gran figurone ad accettare di subentrare a Baron Bekaert risultando uno dei salvatori della Surrena, ma ora questa storia andrebbe solo a suo discapito. così ha già deciso di svincolarsi...di accettare la caduta della squadra senza opporsi, per subire...come dire...il minimo danno possibile. Un compromesso accettabile...

V: ...coach...non dica così: in questi mesi è successo tutto ed il contrario di tutto. Aspettiamo la conclusione della stagione senza partecipare più alle gare, Bekaert ha promesso che gli stipendi dei ciclisti verranno pagati di tasca sua se necessario. Era presente anche lei quando lo disse...non ho dubbi che manterrà le promesse. Ad ottobre, mancano pochi giorni ormai, tireremo le somme e vedremo il da farsi. C'è la possibilità di salire comunque di categoria anche interrompendo qua l'attività agonistica...inq uel caso trovare finanziamenti non sarà difficile. E poi ad ottobre le acque si saranno calmate...vedrà che le cose miglioreranno. dobbiamo solo pazientare un emsetto...

P: ...vede mister Vandelapeska...io sarò un romantico, sarò fatto all'antica...ma se sbaglio pago: se tutto questo casino fosse nato da uno sbaglio mio avrei accettato le conseguenze qualunque esse fossero state. Ma io, Iena, i meccanici, gli allenatori ed infine i ragazzi di questa situazione non siamo colpevoli. Noi abbiamo dato il massimo per nove mesi: anche quando arrivavamo a telecamere spente l'impegno per far andare avanti il team non è mai mancato. Se lei vuole continuare con il suo piano al solo scopo di salvare la sua reputazione lo faccia pure, ma non conti su di me...andrà lei davanti ai ragazzi a spiegare che un Giro d'Italia e le altre gare vinte in tutto il mondo non le bastano per continuare l'attività. Che è meglio che si cerchino una squadra per l'anno prossimo perche lei li scarica oggi...e non dia la colpa a Fofonov: lui è un farabutto ma la prima cosa che ha fatto è stato scagionare la squadra, lei la prima cosa di cui si è preoccupato è stato affossarla per salvare lei...

Detto questo Pierlo si girò e uscì...erano appena le sette di mattina, tar meno di tre ore era previsto il ritrovo per la partenza del Giro di Polonia. una gara che la Surrena non avrebbe mai corso...

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sti kazaki sono una vergogna,bella story complimenti :smilie_daumenpos:

grazie!!!

...povero Fofonov: in stagione non sono mai riuscito a fargli fare risultato...ora fa il capro espiatorio. Però in qualche modo dovevo concludere sta storia :tongue:

portate pazienza ancora per un paio di post chilometrici :blush: e il futuro di coach Pierlo69 e di Iena sarà svelato!!! :thumbup:

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Giunto nuovamente in albergo il coach si prese un pò di tempo per pensare a mente fredda a quanto era accaduto in quelle prime ore della mattina. Non trovava giustificazioni per l'esclusione del team dalla gara, gli organizzatori avevano accampato una scusa risibile per farli fuori...anche se alla stampa era stata data una versione di comodo: la rinuncia alla corsa era dovuta alla volontà del team, l'organizzazione ringraziava la Surrena per aver preso una "coscienziosa decisione pur se difficile" e si augurava che il "malinteso" Fofonov venisse presto chiarito.

Qualche giustificazione invece la trovò per Vandelapeska, fare il presidente dopo aver fatto per anni il procuratore era stato un salto troppo grande per lui. L'entusiasmo e l'impegno, questo gli andava riconosciuto, non li aveva mai fatti mancare. Ma alle prime difficoltà serie la sua inesperienza nel ruolo lo aveva sopraffatto...era comprensibile che avesse tentato inanzi tutto di salvaguardare il suo futuro...probabilemnte sarebbe tornato con successo alla sua professione di procuratore.

Gli sponsor...erano loro la causa del problema. A pensarci bene i segnali c'erano stati da tempo: al Giro, una corsa dominata in lungo e in largo, nessuno di loro si era fatto vivo. Comunicati stampa di apprezzamento per il lavoro del team, qualche apparizione televisiva in occasione delle trasferte all'estero...il minimo sindacale insomma, non certo quello che ci si sarebbe aspettato dai finanziatori di un team che stava per salire nella massima categoria del ciclismo. Era evidente che il team Surrena, lo sport e il mondo del ciclismo in generale non erano delle priorità...ed ora avevano preso la palla al balzo per uscire da quella avventura che non avevano cercato. Era sicuro che se avesse guardato attentamente nei contratti avrebbe trovato qualche clausola a loro favore nel caso di eventi come quello della mattina. Ma non era colpa sua...erano stati Giselle e il padre Baron Bekaert, fondatore solo un anno prima del team, ad affrontare la questione economica; e non avevano motivo di chiedere che non fossero inserite.

Con una smorfia di sconforto si decise ad andare dai suoi ragazzi che lo attendevano nella hall. Prese la sua borsa e chiuse la porta della camera. Iena lo attendeva all'ascensore...salirono nella cabina e schiacciarono il pulsante del piano terra...

Pierlo: Iena, siamo di nuovo a piedi...come un anno fa quando suonasti alla mia porta per invitarmi alla tua festa di laurea.

Iena: ...non è esattamente così coach...cioè si, siamo a spasso...ma in un anno ne abbiamo imparate di cose, no? Abbiamo fatto esperienza...insomma siamo nel giro ora. I team sanno che questa situazione non è causa nostra, il lavoro che abbiamo svolto è sotto gli occhi di tutti..non basterà quel che è successo per cancellarlo.

P: ...forse hai ragione sai, il buon lavoro paga sempre. La stagione è alla fine...non dovremo aspettare poi moltto per sapere se è solo un modo di dire o se è una cosa vera...

I: ecco i ragazzi, li ho già informati sommariamente...nessuno si era reso conto di niente, Fofonov ha fatto tutto da solo a quanto pare. Non gli ho detto nulla della nuova situazione finanziaria del team...

P: ...buongiorno ragazzi. Sapete già parte della storia, l'organizzazione ci ha costretto a rinunciare alla gara. Lo stesso faremo per le prossime...fino al termine della stagione non correremo più..

La sorpresa che si dipinse sulla faccia dei ciclisti fece rabbuiare ancora di più coach Pierlo...

P: già...purtroppo la cosa peggiore non è che la pensata di Dimitri ha messo in cattiva luce i risultati del team, ma che i nostri finanziatori si tirano indietro da subito. Sentirò il vecchio presidente Bekaert che promise di far fronte ai contratti da lui firmati un anno fa in caso di difficoltà. Non mancherà alla sua promessa...per il resto però non possiamo fare nulla, Vandelapeska...non ha abbastanza risorese per far fronte a trasferte, spostamenti aerei e tutto il resto. La nostra stagione finisce qua...

La sorpresa ora lasciava il posto allo sconcerto, al timore per il futuro...Pierlo continuò, ma un vortice freddo e profondo si andava aprendo sempre più dentro di lui...

P: ...non avrete problemi a trovare ingaggi per la prossima stagione. Siete il gruppo di giovani che più si è messo in luce in quest'anno. Nessuno rimarrà a piedi, ma vi consiglio di muovervi in fretta...il mercato è nel pieno del suo svolgimento. Vedrete che Vandelpeska non vi lascerà senza ingaggio...del resto è il suo mestiere piazzare ciclisti e credo che tornerà a farlo al più presto. Molti di voi poi sono già suoi clienti. Telefonerò personalmente ai vostri compagni e li informerò. Non c'è molto altro da dire...

Tosatto: ...cosa farete voi due coach? Siete stati protagonisti almeno quanto noi...

P: Iena non avrà difficoltà a salire su una ammiraglia...non è sfuggito a nessuno che molti dei successi si devono a lui. Io andrò in vacanza...troppe cose sono successe e stanno succedendo, m serve una pausa. Spero di rivedervi tutti protagonisti in bici...

T: non vorrà abbandonare il ciclismo coach...

P: non lo so Matteo, non so cosa farò...L'ultima cosa che voglio dirvi è che io so che quel che avete ottenuto è stato frutto del vostro impegno..senza..."aiuti" diciamo così. Dai, ora andate...inutile star qua dentro a parlare di quel che è successo. Ce ne sarà modo nei prossimi giorni...

La piccola comitiva si sciolse, tutti salutarono i due coach...Boom si mise a piangere sulla spalla di Pierlo. L'olandesino volante sarebbe probabilmente stato il primo a trovare un ingaggio ma si comportava come se il suo talento dipendesse esclusivamente dalla presenza di Iena e del coach...alla fine furono costretti a staccarselo di dosso a suon di calci. Presero un taxi, si avviarono per l'ennesima volta all'aereoporto e salirono senza parlare e senza guardarsi intorno sul primo volo in partenza per l'Italia. Il panorama aereo di Roma li accolse poco dopo l'ora di pranzo...Iena salutò il coach vicino alla stazione della metropolitana, promise di farsi sentire presto...aveva degli agganci da un pò di tempo. Una squadra italiana si era fatta avanti per sondare il terreno alle prime avvisaglie dei probelmi finanziari della Surrena ad aprile, quando la situazione si era normalizzata aveva ringraziato per l'interessamento aveva interrotto sul nascere la possibile trattativa. Forse valeva la pena riallacciare i contatti. Il coach Pierlo ascoltò distrattamente, augurò buona fortuna al suo vice (ex-vice pensò amaramente), si mise in spalla la borsa e si avviò verso casa...due ore più tardi aprì la porta della sua abitazione, entrò quasi non riconoscendo l'ambiente: si sentiva un estraneo a casa sua. Girò qualche minuto tra le stanze, spostò stancamente qualche libro...osservò le copertine di giornali sportivi che il portinaio aveva comprato per lui...c'erano tutti quelli che riportavano le vittorie del team Surrena. Rivide la faccia di Sep Vanmarcke sul podio della Parigi - Bruxelles sconvolta dalla fatica dopo 190 km di fuga...rivide il sorriso di Eivaldas Siskevicious dopo il trionfo di due giorni prima al Gp de Fourmies. Lesse sovrappensiero poche righe, l'occhio gli cadde sulla pubblicità di una nota località turistica...fece due rapidi conti: il denaro che aveva nel conto gli sarebbe bastato per almeno due anni di vita tranquilla in quel posto...ma poi? Fece svanire con un sospiro l'idea della fuga...però una vacanza poteva concedersela. In mezz'ora cambio completamente il contenuto del borsone. Chiamo tutti i ragazzi che non erano presenti all'addio in Polonia...Basso ringraziò il coach di quel che aveva fatto per lui, promise di spendere buone parole per lui e iEna: era pur sempre il vincitore..anxzi il dominatore, del Giro d'Italia....qualcosa doveva pur contare. Anche gli altri gli augurarono di tornare presto su qualche ammiraglia. Pierlo ringraziò a sua volta tutti quanti, infine telefonò in una agenzia di viaggio per prenotare un biglietto aereo e un albergo...si guardò intorno ancora una volta, chiuse la porta della casa in cui era entrato neanche due ore prima. Salutò uno stupito portiere che gli chiese dove andasse di nuovo...

Pierlo: ...vado in vacanza Giovanni, per almeno due settimane!!!

Giovanni: ...ma signor Pierlo è appena tornato...e se la cerca qualcuno? cosa devo dire?

P: ...che non mi hai mai visto, digli così...

Era quasi sorridente quando varcò il portellone del jet che lo avrebbe portato a Città del Capo in tempo per la colazione del giorno dopo...

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Due settimane di vacanza lontano da tutti volarono veloci, anche troppo...Pierlo guardò con rammarico il calendario appeso nel bar dell'albergo, era ormai ora di tornare in Europa. Aveva avuto tutto il tempo necessario a farsi una idea di quel che era succeso intorno a lui in quell'anno intenso...le conclusioni non erano certo incoraggianti. Professionalmente parlando oggi, come un anno prima, era reduce da un fallimento, certo...stavolta aveva più di una giustificazione e tutto sommato risultati eccellenti dei quali vantarsi. Ma era a piedi...ne più ne meno. Aveva seguito distrattamente le vicende del ciclismo in quei quattordici giorni di volontario isolamente: con soddisfazione aveva appreso che tutti i suoi ciclisti avevano trovato contratti in altri team...chi all'estero, chi in Italia. C'era poi la grande soddisfazione di aver visto, pochissimi giorni prima, due suoi ragazzi emergere ai Mondiali di Varese: Ponzi e Malori avevano centrato medaglie di grande valore...e tutti e due avevano ringraziato sia lui che Iena per la loro crescita durante l'anno. Insomma...non era poi tutto da buttare nella sua prima avventura come direttore tecnico di una squadra ciclistica...eppure era a spasso. Questa considerazione lo portò a Iena: il suo vice, anche qualcosa di più di un vice in realtà, che aveva mollato tutto per buttarsi in un mondo nel quale sperava di far strada: aveva studiato di nascosto il ciclismo quando ancora il coach allenava una squadra di basket e lui era un playmaker...uno di quelli che poteva sfondare ma aveva deciso di rimanere con Pierlo nelle categorie inferiori...a prendere gomitate assassine nei fianchi perche troppo bravo per i suoi avversari. Pensieri troppo tristi per il coach che lo aveva trascinato in una avventura finita con un fallimento pilotato. Si ripromise di chiamarlo al più presto, ora non poteva di certo...il suo cellulare era rimasto in Italia.

Tentò di non considerare invece la sua vita sentimentale di quei dodici mesi...un lampo nella mente...un volto...il ricordo di un sorriso...una smorfia di dolore. Giselle Bekaert...la figlia del fondatore e primo presidente della Surrena Team Corse. Aveva avuto più di un merito nell'inizio di stagione esaltante del team...."inutile" si disse Pierlo...bel tentativo di ridurre il tutto al suo ruolo all'interno del team. Le ferite aperte non erano certo rimarginabili in quel modo...la ragazza aveva colpito il coach da subito (che coincidenza...anche un anno fa era al mare in settembre a rimuginare ad un bancone di un bar sui recenti fallimenti sportivi che lo avevano visto protagonista); certo...la sua bellezza folgorante...era importante...ma era tutta lei che gli mancava in quel momento. La sua capacità di strappargli un sorriso, quel suo modo di tenerlo sempre sulle spine per tirargli fuori il meglio. Quando nell'aprile prima la società passò di mano dai Bekaert, estromessi dalla guida dell'impero industriale di famiglia, a nuovi finanziatori Baron Bekaert decise di ritirarsi in uno degli alberghi che aveva comprato nei Caraibi. L'albergo era in realtà uno dei tanti che il belga aveva acquisito...una catena di alberghi sparsi tra la Florida e il Venezuela. Giselle non si era sentita di lasciarlo solo; per anni lo aveva visto solo durante le feste...lui occupato a far prosperare i commerci, lei impegnata in studi e master nelle più antiche e famose università europee. Ora raccoglieva i frutti di quel duro lavoro: in pochi mesi aveva organizzato la catena alberghiera ed era pronta a farla entrare nell'elitè dei circuiti vacanzieri mondiali.

Eppure...sarebbe bastata una parola per trattenerla lì al suo fianco...di questo ne era certo, come era certo di non averla mai pronunciata. Giselle lo aveva rapidamente baciato, si era incamminata verso la zona d'imbarco di un aeroporto che Pierlo neanche ricordava più...senza più voltarsi era sparita nella pancia del jet che l'avrebbe portata verso la sua nuova vita. L'ennesima occasione sfuggita dalla sua mano quando gli sarebbe bastato poco per afferrarla definitivamente.

L'orologio era inesorabilmente in cammino, secondo dopo secondo, verso l'ora del rientro. Riepilogo meccanico: valigia...pronta...conto dell'albergo...pagato...ultimo drink? Ma si...fece un cenno al barista che ormai sapeva cosa preparargli, molto tempo della vacanza lo aveva perso al bancone del bar a cercare di farsi capire nel suo stentato inglese. Accese il portatile dopo due settimane...si diresse verso la pagina della Gazzetta on-line...

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...mmmmh...strano, pensò il coach, tra le milel località che potevano scegliere per fare ipotesi...guarda caso proprio Città del Capo hanno messo. Qualcuno aveva fatto indagini evidentemente...nella fretta di partire non aveva rifletutto che ci sarebbe stato chi si sarebbe preoccupato. Aprì la casella della posta elettronica deciso a tranquillizare tutti, anche se tardivamente.

C'era tutto quello che si aspettava ci fosse:...molta pubblicità, messaggi di amici che chiedevano di farsi sentire, alcuni dei sui ex ragazzi che gli mandavano saluti, due o tre messaggi di Vandelapeska (che finirono nel cestino senza essere letti)...e decine di messaggi da Iena. Mandò un rapido saluto ad uno degli amici chiedendogli di rassicuarre tutti, mandò anche un brevissimo messaggio a Giselle (auguri per la nuova carriera...qua tutto bene anche se potrebbe andare meglio. Saluti anche a Baron. Ciao) e poi aprì l'ultima posta che gli aveva mandato Iena...

dire che restò di sasso è poco....l'ennesimo colpo di scena di quello spicchio di tempo che chimava vita. Vita sulla quale, doveva ammetterlo, si poteva dire tutto ma non che fosse noiasa...

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E così erano quelli i nuovi boss...Pierlo69 entrò nell'atrio dell'aeroporto ed individuò subito Iena e chi lo accompagnava. Aveva rintracciato il suo fidato amico poco prima dell'imbarco da Città del Capo ed era riuscito a capire, sommariamente, che lo avrebbe aspettato a Roma con i dirigenti del team che voleva affidare loro la stagione 2009. Pierlo li aveva comunque già incrociati in qualche corsa dell'anno prima...

Dopo i brevi saluti di rito si appartarono in una saletta per definire gli ultimi dettagli...

Pierlo: ....bene signori, la squadra credo che sia competitiva per disputare una stagione di buon livello. Centrare subito il salto tra i Pro è dura...ma a parte la Cervelo non vedo corazzate tra le Continental, perciò...ci saremo anche noi. Spero vi rendiate conto che non possiamo garantirvi comunque nulla...

Dirigente: ...coach...non pretendiamo una stagione clamorosa. Ma ci attendiamo un passo avanti rispetto a quella appena conclusa. Ottenere una wild card al Giro e fare una buona classifica nel giro di Sardegna e alle tre Valli Varesine sono gli obiettivi di quest'anno. Oltre a questo un buon finale di stagione è quel che vi chiediamo...pensiamo di avere gli uomini adatti per farlo.

P: si...ne sono convinto anch'io. Purtroppo non abbiamo in rosa un ciclista da grandi giri...ma in quelli di una settimana e sulle gare di un giorno possiamo dire la nostra. Stileremo un calendario imperniato sulle corse italiane. All'estero andremo solo se necessario per fare gamba e raccogliere punti per la classifica Continental...

D: si, sta bene...

P: ...cercheremo di far bene con quello che abbiamo. Inutile dire che in partenza saremo sottovalutati mediaticamente e anche sul campo di gara. Al primo aspetto dovrete pensare voi...per l'altro...sarà un piccolo vantaggio che avremo sui nostri avversari. Non abbiamo nomi altosonanti nella rosa...ma buoni professionisti ed anche qualche uomo che potrebbe rivelarsi migliore di quel che si pensa...

D: ...si coach, la nostra politica è sempre stata quella di provare a valorizzare ciclisti che, per vari motivi, in altre squdre non riuscivano ad emergere. Mi fa piacere che anche lei condivida il nostro spirito...Comunque non si preoccupi per i grandi nomi: presto annunceremo una grossa novità...

P: ...ok, vedremo. Per ora sono contento della rosa. Al resto dello staff credo che già abbia pensato Iena, fisseremo un raduno di preparazione per la prima settimana di gennaio. Per la presentazione della squadra vi pregherei di non ritardare troppo per non distrarre i ragazzi in prossimità dell'inizio della stagione...

D: ok coach...se non c'è altro i contratti sono pronti...in serata uscirà un comunicato stampa...benvenuti nel TEAM FLAMINIA - BOSSINI!!!

P + I: Grazie Boss... :smile:

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togli biondo dopato :D cmq avrei preferito una squadra nuova di zecca... bene lo stesso :wink:

Biondo è stato fatto fuori a settembre...io farò lo stesso. Ho ricreato anche la Liberty Seguros e l'Amica Chips - Knauff ed ho reinserito nelle squadre di appartenenza chi nel database era stato messo fuori perche trovato dopato, tipo Dekker nella Silence. Man mano che la stagione procederà toglierò ciclisti e squadre :smilie_daumenpos:

La Flaminia è squadra della mia provincia, ecco perche l'ho presa. L'ambizione è avere un team tutto italiano nel giro di un paio di stagioni :smile:

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