Personalmente ritengo la morte non prematura come un compimento della nostra vita, che non deve spaventarci ma, essendo la cosa più naturale della natura, dobbiamo accettarla così come viene, senza avere rimorsi accumulati nel nostro esistere.
Epicuro diceva che non dobbiamo spaventarci della morte perchè, quando ci siamo noi lei non c'è, quando c'è la morte non ci siamo noi. Io mi trovo su questa linea di pensiero: non bisogna preoccuparsi tanto della morte in sè, ma prendere atto che la vita trascorre e, per non "morire mai", bisogna lasciare qualcosa alla storia, fare il proprio meglio per diventare "immortali".
L'uomo immortale è infatti colui che sarà ricordato per sempre e solamente uomini di grande caratura come Aristotele, Cesare o Dante, per dirne alcuni, sono immortali poichè il loro pensiero esiste ancora e la cosa più incredibile è che i loro pensieri sono tutt'ora attuali ed è per questo che non moriranno mai, perchè ciò che hanno fatto, pensato o deciso rimarrà nell'eternità dell'uomo, come un eterno presente.
Detto questo, credo che il fine ultimo di ogni uomo sia lasciare ai posteri il proprio genio e la propria unicità, e non "viver come bruti" al sol pensiero che verrà una morte prima o poi.