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Lars

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  1. E' la mia prima carriera in un qualsiasi gioco della serie di CyM, e quindi ancora inesperto su alcuni versanti. Come chi segue il mio racconto saprà, sto facendo il giro d'Italia, siamo a fine, ma i miei corridori sono veramente spompatissimi! E' normale? Voi in media in che condizione fisica arrivate verso le ultime tappe? Io ho tutti i corridori a Mediocre, un ragazzo che mando sempre in fuga a Pessima e McEwen a Media. Sono un pazzo sprecone o un DS nella norma? Devo riuscire a regolarmi per il Tour de France
  2. L'ho beccato! Mi s'era piantato per un virus che mi occupava praticamente tutta la CPU, il maledetto. Quindi l'ho dovuto togliere. Ma sono di nuovo in pista, con le ultime news da Davitamonlandia [.Il Cipiglio di un Coniglio.] Gemona del Friuli, 25/5/2006 Care Cronache, per un attimo ho creduto che ce la potesse fare. Dopo l'ennesima fuga, Pieter Mertens era riuscito ad arrivare insieme Schumacher ai 20 km dall'arrivo. Ma il crudele gruppo del crudele Cunego non ha lasciato scampo a nessuno manco stavolta, azzannando tutte le squadre al fianco. Ed è stato ancora una volta un arrivo a due: Cunego-Di Luca, con il buon Cristophe Brandt tra i primi dieci, che recupera 3' su Floyd Landis e lo rischiaffa in 19° posizione. Era partita bene la gara, una fuga nutrita, da molto lontano. Beh, quel ragazzo si è rivelato una bella risorsa, ogni volta che lo vedo arrampicarsi sul crinale d'una montagna non posso fare a meno di sorridere, mentre la voce dell'immodestia che alberga dentro di me mi urla che forse, un po', è anche merito mio. However, mancano tre tappe. Manca il San Pellegrino, mancano una sfilza di montagne dure, che saranno soltante croce nostra e delizia degli altri, per poi arrivare a Milano tra tre giorni. L'ultima possibilità per aggiudicarsi una seconda tappa a questo Giro d'Italia, sempre più magro. Come al solito, lotteremo. Intanto Gert Steegmans sembra far imbestialire il vice-coach Bo Juncker. Da quel che mi dice, la squadra era stata straordinaria a tornare sotto ai fuggitivi. D'altronde, sono tutti passisti pluriesperti. Poi, per una volta, pure il treno Vansevenant-Van Bon, aveva funzionato, lanciando il ragazzo nell'ultimo chilometro alla perfezione! Coincidenze astrali! E quello, probabilmente il miglior sprinter presente al Giro del Belgio non arriva quarto, facendosi di nuvo battere da quello svizzero di Murn? Digrigno i denti, diavolo!
  3. mmmm... che balle... ho mancato di nuovo l'immagine
  4. Porca qui e porca là. Finito di vedere Bettini che fa faville al Campionato del Mondo, mi vien subito voglia di giocare a PCM, carico la carriera. 17° tappa, quella di Plan de Corones. Abbastanza ben gestita, senza andare dietro agli uomini forti contro i quali schiatterei immediatamente, cosa fa? Non mi si pianta a 8 km dall'arrivo!? Accidenti qui, là, su e giù, riavvio il PC e sinceramente la voglia di risorbirmi la stessa gara per due volte una in fila all'altra è scarsina. Quindi simulo. Brutta prestazione dei miei, mi permetto di credere che avrei potuto fare di meglio, perdo anche diverse posizioni in classifica. Comunque, beh, insomma: perdonate se non mi dilungherò sulla tappa visto che l'ho simulata... [.(Cun)Ego Spropositato.] Plan de Corones, 24/5/2006 Care Cronache, tralasciamo. Si, ci vorrebbero le stesse opzioni che apparivano sul DOS nei vecchi PC quando un floppy non funzionava bene, per dare un'occhiata alla tappa di oggi: annulla, riprova, tralascia. Purtroppo è andata com'è andata. Non l'ho nemmeno seguita tanto, non per sfiducia, ma più per un devastante imbottimento di broncodilatatori per questa diavolo d'allergia che non vuol saperne d'andarsene. I giornali han detto che una tremenda nube di polline stazione su tutta l'Europa, e qui in Italia, nella mia Italia, non va meglio che in Belgio. Oh, beh. In un certo senso sì. Ho appena sentito al telefono il buon vecchio Peter Van Petegem, che capitana la mia squadra al Tour de Belgique, corsa poco significativa, che però i belgi, nazionalisti più che mai, ci tengono a far loro. Beh, comunque, tralasciando questi dettagli poco ciclistici, Gert Steegmans ha ottenuto un discreto terzo posto al fotofinish, battuto dal Phonak Uros Murn e da un tizio che corre in Continental. Sinceramente, sappiamo tutti che può e deve far meglio, il buon Gert. Comunque, credo che al suo ritiro, quando deciderà che ne è giunto il momento, Peter diventerà un fido collaboratore, qualora io sia ancora alla guida dei Davitamon, cosa che, detto tra me e le Cronache, mi farebbe un deciso piacere. Insieme a lui, insomma, ho inviato al Giro del Belgio Nico Mattan, un gran passista, che ha raggiunto ottimi risultati nelle Classiche del Nord di quest'anno e che mi stressa da Gennaio per poter andare al Tour de Belgique invece che al Giro d'Italia, Wim Vansevenant, altro passista dal ritmo invidiabile, Leon Van Bon, un cronoman col gusto per la volata, il già citato Gert Steegmans e il giovane Wim de Vocht, che deve consolidare la sua possanza in pianura, per continuare la gloriosa stirpe di passisti che impregna il Belgio e la nostra squadra. Intanto, a Saint-qualcosa in Francia, si sono ritirati Johann Vansummeren e Cadel Evans per un esemplare, breve e intenso allenamento montano. Si incomincia a pensare in prospettiva Tour. De France
  5. Ma sì! Ma vai! Ma vieni! Dopo i brutti egoismi degli anni scorsi, dopo tanti inutili piazzamenti, dopo le sbruffonerie di quella bestiola di belga che oggi ha racimolato solamente un 9° posto, Paolino Bettini c'ha regalato un pomeriggio più che sorridente Quando ha attaccato al penultimo giro mi son detto 'Troppo presto!', quando ha attaccato all'ultimo giro e l'han ripreso ho detto 'Ora affidiamoci ha una sparata di Pozzato nel finale, che ormai Bettini s'è bruciato con questi due scatti', e invece ha avuto l'intelligenza e la forza di appiccicarsi a Valverde, accodarsi a Zabel, uscire dalla schiena del botrillone made in deutschland e sparare la volata iridata! E vai! Grande così!
  6. Però! Posticino niente male... Altro che biciclette e giri di Langkawi
  7. Grazie a tutti per i com[pli]menti! Fanno un gran piacere But the show must go on, e il mio calvo alter ego ha appena affrontato le asperità del Monte Bondone. Errata corrige: In alcune delle puntate precedenti figura la data ad Aprile. Ovviamente il Giro d'Italia è a Maggio! [.Bondone Di Luca.] Brescia, 23/5/2006 Care Cronache, siamo da poco tornati in albergo dopo questa bella tappa al limite del drammatico. Ho passato il viaggio di ritorno dalla sommità del Bondone a parlare con il nostro fuggitivo di oggi. Manco a dirlo, Pieter Mertens. Mi è rimasto ben più d'un po' d'amaro in bocca. Agli 80 dall'arrivo, Pieter aveva 20' sul gruppo dei migliori, ancora con 182 uomini al suo interno. Purtroppo, le fatiche dei giorni passati l'hanno sfiancato, e dopo qualche chilometro dall'attacco dell'ultima asperità, gli sono saltate le gambe. Si son fatte di cemento, mi ha detto, nello stentatissimo italiano che l'ho costretto ad imparare per potersi comprendere meglio, non essendo io un grande oratore in fiammingo. Poi complice l'intelligente partenza di Parra, Landis e Perez il gruppo ha messo su un ritmo irresistibile per gli stanchissimi fuggitivi, che sono stati uno ad uno risucchiati prima in gruppo e poi ricacciati indietro. Non è nemmeno servito a nulla accumulare altri 15 punti GPM, visto che all'arrivo il detentore della maglia Verde Cunego e arrivato secondo, guadagnandone altrettanti. Nota positiva, Cristophe Brandt ha recuperato dalla diciassettesima alla sedicesima posizione ai danni di Danielson. Adesso, ci aspetta un'altra tappa di montagna, la diciassettesima in totale. Manca poco alla fine, sarebbe bello riuscire ad agguantare un'ultima sospirata vittoria...
  8. Tornando ad ambiti strettamente ludici, io voto Heldram e la sua simpatica storia. Gli sketch col Cancellara, neocampione del mondo a cronometro, son fantastici e hanno avuto un ruolo decisivo nella decisione *_^
  9. Ti adoro, solamente perchè hai in squadra il mio pupillo Davitamon (in questo caso ex ) Vansummeren *___*
  10. Grazie, sembra buono! Ps: Aggiornamenti a rilento. Si sente il ricominciare della scuola [.Undici uomini e una botte al collo del San Bernardo.] Care Cronache, ci avviciniamo alle ultime sei tappe di questo giro d'Italia, che oggi non mi sembra più tanto vivo come lo era fino a due giorni fa. Ieri infatti, l'itinerario proponeva una prima escursione sul San Bernardo, seguito poi dal Passo Sempione, dopodichè una lunga discesa avrebbe portato gli scollinanti al traguardo di Aosta. Su quel traguardo, Damiano Cunego è passato con più di 3' su Di Luca, il suo diretto inseguitore, ora secondo in classifica generale, ma a più di 5' dalla maglia Rosa. Beh, peccato. Pare proprio che mi vogliano togliere anche gli ultimi divertimenti, dannazione! E' vero che nel ciclismo una crisi può capitare sempre, e potrei trovare migliaia di scusanti per poter dire che ancora Cunego non ha vinto il Giro, ma sinceramente, dopo questa dimostrazione di forza e freschezza, non vedo come potrebbe riuscire a perderlo. Ci vorrebbe impegno. Impegno che ancora una volta il mio pupillo Mertens ha mostrato sul San Bernardo, andando a raccogliere altri 10 punti per la maglia verde. Fuga inutile, sebbene coadiuvata dall'importante aiuto di Rebellin in un secondo momento, visto che poi Cunego ha mollato tutti sul Sempione, scattando all'attacco dello stesso e riprendendosi il margine perduto ai danni del mio ragazzuolo belga, che ha le energie sempre più a terra, ma l'indossare la maglia degli scalatori, in virtù della sua seconda posizione nell'apposita classifica, dato ch Cunego già veste la Rosa, gli dà la forza di continuare a provarci. Peccato che dei suoi tentativi, nemmeno uno sia andato a buon fine. A buon fine, invece è andato quello di oggi, ovviamente, senza la presenza di nessun Davitamon. Il gruppo ha smesso di lavorare dopo aver rispreso il campione nazionale francese Brard a 40 km dall'arrivo, e ha lasciato che un certo Sutton della Cofidis vincesse la tappa con più di 4 minuti sul gruppo. Era facile individuare nella fuga un buon tentativo, visto il nutrito plotoncino di undici passisti, ma non me la sono sentita nè di sforzare ulteriormente qualcuno dei miei già depauperati corridori, che già avevano da proteggere Robbie, nè di tirare il gruppo, per gli stessi motivi appena descritti. Peccato, speravo che la Milram di Petacchi mi togliesse le castagne dal fuoco, ma stavolta non è stato così, il nostro atteggiamento parassitario non sempre funziona...
  11. [.Sempre più spettatori.] La Thuile, 19/4/2006 Care Cronache, La Thuile non è un caldo alloggio per chi vorrebbe godersi la primavera. Purtroppo si fanno sempre più insistenti nel qui scrivente Direttore Sportivo della Davitamon le sensazioni che ciò che avevamo da dare a questo giro d'Italia l'abbiamo già dato, se non altro in montagna. Pieter Mertens ha perso anche la maglia verde dopo 11 tappe, una più una meno, toltagli da Cunego, vincitore di questa tappa, dopo una bella azione sul San Carlo, asperità di una durezza incredibile prevista dalla lunga corsa di oggi. Ha anche conquistato la maglia rosa, strappandola per 24" a Botero, ora secondo. Cristophe Brandt ha perso un'altra posizione in classifica generale a causa della fuga di Rujano Credo, comunque, e mi ripeto che non solo io ma anche i miei ragazzi vorranno portare a termine questo Giro al meglio. Comunque, siamo quasi a metà stagione, e , ci tengo a dirlo il più spesso possibile, questo Giro ha un po' rispecchiato tutto l'andamento stagionale, dove pur senza primeggiare siamo stati sopra le aspettative. Un buon DS, deve a volte essere un po' narcisista, un tantino superbo e un pizzico vanitoso... (maledetto sia ImageShack! Non ne vuol sapere di caricarmi uno screenshot!)
  12. [.Il Baldo Show del Bracco.] 18/4/2006, Sestri Levante Care Cronache, Vi prego di perdonarvi l'orrendo gioco di parole che ho ideato a mo' di titolo per questa pagina del mio diario di bordo. Il Passo del Bracco è stata l'ultima salita che abbiamo dovuto affrontare oggi, nella tappa che da Livorno ci ha portato qui, a Sestri, in terra ligure, dalla quale stiamo per partire per raggiungere Alessandria, da dove partirà la prossima tappa con arrivo a La Thuile. Non è stata una gran giornata per noi. I ragazzi mi sembrano un po' giù con le energie. Credo che ne abbiano sprecate parecchie per far bene come abbiamo fatto fino a questo punto. Oggi, abbiamo conquistato 2 posizioni nella inutile classifica delle squadre, ma ne abbiamo perso uno in quella degli Under 25 con Pieter, la cui maglia verde, che porta oramai da 10 tappe, un ottimo risultato, sembra ora in pericolo visto il sopraggiungere di Cunego, che nella tappa di oggi è stato battuto in volata dalla maglia ciclamino Di Luca . In classifica generale, Cungeo s'è avvicinato a Botero, ancora in Rosa, e seguito da vicino proprio dal Lampre e dall'Astanà Contador. A più di 3' c'è Di Luca. Cristophe Brandt ha perso altre due posizioni, non essendo riuscito a rimanere in sieme ai migliori sul Bracco. Adesso comincia il vero Giro per gli altri, mentre credo che per noi, pian piano, vada concludendosi. Credo anche di poter sperare di riuscire ad ottenere con un buon lavoro di squadra una vittoria di tappa con Robbie nelle ultime corse per velocisti. Alla fine, è rimasto uno dei più freschi. Intanto, in Spagna, è arrivato un buon piazzamento per Mario Aerts. Onestamente, da come mi ha raccontato Bo, il mio vice, credevo potesse andare meglio. Gara collinare e breve, adatta alle caratteristiche di Mario, e infatti parte da circa 120 km al traguardo. E' l'azione buona, il gruppo lascia fare e si limita a contenere il vantaggio. Al traguardo sarà di appena 1' 20''. Conosco quasi tutti i ragazzi che erano in fuga con Mario, e so che avrebbe potuto giocarsela per il podio. La prima posizione, in volata, era assicurata al kazako Fofonov, che ha un buono spunto negli ultimi metri, questo quarto posto è un buon risultato, ma che lascia un po' d'amaro in bocca, perchè una posizione migliore ci avrebbe permesso di avvicinarsi in classifica ProTour alla T-Mobile, che ci precede di appena 2 punti, e poi perchè non abbiamo velleità di classifica, e il nostro unico obiettivo è quello di raggiungere ottime posizioni nei finali di tappa. Ma staremo a vedere. Luglio deve ancora arrivare.
  13. Grazie mille Karpets! Il mio scrivere e' una cosa a cui tengo, e fa piacere sapere che piaccia non solo allo stesso autore
  14. Aaaah! Ora ho capito! Ci ho messo lo spazio <.<' [.Botero.] Pontedera, 17/4/2006 Care Cronache, anche questi 54 km sono volati via, sull'asfalto liscio e leggero, ma soprattutto appositamente rifatto di un Giro d'Italia che noi Davitamon seguiamo da mezza classifica, raccogliendo una borsa piena di buone prestazioni. Come appassionato di ciclismo, godo nel vedere la competizione accendersi. La classifica, con questa cronometro, si è ulteriormente complicata e sarà eccitante vedere come andrà a finire. Se all'inizio pareva una lotta a due tra Di Luca e Cunego, prima Contador degli Astanà, e ora Botero dei Phonak rendono la gara molto appassionante. Non capisco davvero perchè la Phonak abbia scelto di affidare il capitanato della squadra a Floyd Landis, quando ha un uomo come Santiago Botero nelle proprie fila. La prima idiozia che mi viene, è di paragonare il Botero delle due ruote, al Botero dello scalpello, l'artista rotondo, delle forme gonfie. Allo stesso modo, il 'nostro' Botero, quello ciclista, ha trasformato una cronometro in un capolavoro, scolpendo il prprio nome in cima alla classifica con una prova da incorniciare. Ha sonoramente bastonato Di Luca e Contador, per non parlare della fustigazione di Cunego, disastroso oggi. Per noi, invece, un ottimo piazzamento del redivivo Bert Roesems, ottavo davanti a Voigt e Honchar. Bella prova anche per Oliver Kaisen, il ragazzo promette molto come cronoman. Cristophe Brandt, invece, ha salvato il salvabile, perdendo però tre posizioni in classifica generale, difficili da recuperare a questo punto. Speravo potesse almeno sopravanzare Bertagnolli, che però ha strenuamente resistito. Dalle due tappe spagnole, invece, Bo mi ha informato del settimo posto in volata di Gert Steegmans, vinta da Freire, tutto sommato buono. Pare che manchi un anello nel treno, però... Oggi, poi, tappa di montagna ingenerosa per noi. Il nostro uomo 'più' scalatore, Mario Aerts, ha raggiunto la 30° posizione a fatica. Tappa e Maglia a Joaquin Rodriguez. Adesso un po' di traccheggio, qui al Giro, tappe di transizione, prima di incominciare l'incubo alpi. Per me, comunque, il favorito rimane Damiano Cunego.
  15. L'immagine che ho sbagliato a scrivere qui sopra...
  16. [.Vagabondando per le strade del Giro.] Peschici, 16/4/2006 Care Cronache, giungono notizie da Bo Jancker, il mio vice, che di solito guida sulla strada i ragazzi dell'U23, dalla Spagna, dove è partito il Giro di Catalogna, con molte partecipazioni eccellenti. Chi non è in Italia corre in Catalogna. I ragazzi si sono fatti surclassare nella crono iniziale, ma sono stati con i migliori nella prima tappa. Abbiamo di comune accordo deciso di inviare soprattutto molti giovani in Spagna, per dargli la possibilità di crescere veramente in delle gare competitive. Vedremo che accadrà. Intanto oggi ha vinto Freire.Intanto qui alla corsa rosa, in queste due tappe che ci portano alla cronometro di Pontedera, abbiamo racimolato un terzo e un ottavo posto. Il primo è arrivato ieri, con Robbie, in volata.Petacchi ha bruciato tutti partendo da lontano, dietro di lui è arrivato Bennati, con buoni 50 metri sul gruppo, che s'è giocato il podio. Il nostro australiano di fiducia però, non se l'è fatto soffiare. Sta crescendo sempre di più, Robbie. Credo che per le ultime due puntate della grande saga dei velocisti sarà al top della forma. L'ottavo posto invece è arrivato oggi, dopo l'ennesima fuga di Pieter Mertens, ripreso agli 11 dall'arrivo. Di Luca nella volata in salita ha beffato tutti, Cristophe ottavo, Wim dodicesimo, ventunesimo Josep. Buon lavoro di tutti comunque, tenteremo di rimanere nella barca dei migliori il più a lungo possibile. Questo Giro sta andando meglio del previsto, dopo le buie prospettive dell'avvia. Speriamo.
  17. [.Somewhere Over the Rainbow.] Passo Lanciano, 14/4/2006 Care Cronache, Siamo oramai all'8° tappa di questo Giro d'Italia, che, lontano dalle nostre ambizioni, sembra comunque spettacolare. In queste due tappe, la Cesena-Saltara e questa del Lanciano, conclusasi da qualche ora, la maglia Rosa ha passato più volte il testimone. L'aveva conquistata Alberto Contador, della Astanà, ma a Saltara Di Luca ne ha preso di nuovo possesso, salvo riperderla oggi, quando Damiano Cunego ha conquistato tappa e maglia. Per noi Davitamon, ottimi piazzamenti, più in generale che altro. Cristophe Brandt sempre nei primi 20 al traguardo, ed è 11° in classifica generale. Wim Van Huffel e Josep Jufrè, con la tappa di oggi sono rientrati tra i primi 25 nella generale, e pensare che solo ieri l'altro navigavano intorno alla 75° posizione. Pieter Mertens, sempre in fuga per racimolare punti GPM, ne ha raccolti 29 in questi due giorni, ed è riuscito a conservare un margine di 4 punti su Cunego, che mi sembra il netto favorito di questo Giro d'Italia (avendo installato il German Pack, non c'è Basso, ndL). Contando che sarà impossibile tenerla ancora a lungo, tentiamo di accumularepiù punti possibili... E intanto due tappe leggere, prima della mega-cronometro di Pontedera. In alto i cuori. Si parte!
  18. [.Quelli che aspettano il migliore.] Care Cronache, Gli impegni del Giro travolgono spesso gli aggiornamenti continui dei propri appunti, ma cerco di essere il più puntuale possibile. Cos'è successo negli ultimi 4 giorni? Cominciamo dall'inizio. L'ultima tappa in terra belga era un percorso collinare ma che si concludeva con una lunga vallata adatta alla volata di gruppo, ed infatti così è stato. In un primo momento avevo ordinato a Bert Roesems, ottimo passista, di fare una bella trenata per lo sprint di Robbie, ma quello, distrutto dalle salitelle precedenti, che per la cronaca, lo uccidono, aveva fatto cenno di non averne le forze. Probabilmente è arrivato qui non al massimo della forma... Per Robbie pareva non un problema comunque, dato che con la sua perizia ed esperienza era riuscito a prendere la ruota di Petacchi, e si trovava nel treno che sembrava il migliore. Forse Robbie avrebbe dovuto cercare di anticiparlo, invece che di seguirlo fino all'ultimo, perchè quando Petacchi è partito, McEwen non l'ha più visto, manco col binocolo! Lo sprint poi, è stato decisamente deficitario. Un 5° posto che ci fa un po' storcere la bocca. Robbie dice di essere un po' affaticato, ma confido che possa ritrovare la forma migliore. 10 Aprile, giorno di riposo per i ciclisti, di conferenze stampa per i DS. Data la vittoria nella tappa dell'altro giorno, è accorso qualche giornalista in più; comunque, poche domande ed altrettanto poche risposte. Finalmente si raggiunge l'Italia, ma i ragazzi non mi sembrano così felici. C'è infatti da affrontare una cronosquadre, da Piacenza a Cremona, o l'inverso... ho già dimenticato. Beh, tagliamo corto. 9° posizione, molta prudenza, Cristophe (Brandt) che scivola fino alla 19° posizione nella generale, a poco più di 1'30" da Contador, giovane dell'Astana che ha conquistato la maglia Rosa, dopo quella Azzurra degli U25. Infine, ieri sera, la tappa che io e Robbie aspettavamo per riscattarci nei confronti della Milram. La fuga di 9 corridori ha però resistito fino all'ultimo, e Lombardi, quello che era l'ultimo uomo di Mario Cipollini, ha vinto in volata, battendo i compagni di fuga. Adesso, aspettando un Robbie migliore, ci stiamo dirigendo verso una pesante tappa collinare, prima di affrontare il Passo Lanciano domani. Questo potrebbe essere un altro buon tracciato per qualcuno dei ragazzi... A risentirci, care Cronache, magari con qualcosa in più in tasca. Ah, la maglia verde è sempre mia! <risata satanica>
  19. No, mi son diventate tutte le tappe così dopo che ho installato il German pack. A tutti gli arrivi c'è scritto Tour de France ovunque <.<
  20. Beh, andrebbe quantomeno inserita 'Un uomo solo al comando...' =P
  21. Ti accontento subito, Camenzind Ecco l'infarcitura, gh =) [.Twister!.] Care Cronache, Torniamo alle 7 del mattino di questo 8 aprile. Mentre il resto dell'albergo comincia a risvegliarsi, i Davitamon tutti sono riuniti nella stanza di Henk Vogels, per un insolito rituale propiziatorio: una manche a Twister. Difatti, il giovane belga non ci ha lasciato scampo. Dopo la brutta prestazione di ieri, con Robbie solo 16° in volata, consolati solo dal fatto che neanche gli altri velocisti più celebri abbiano ben figurato, Henk ci ha praticamente costretti al rituale. Beh, pare che funzioni. La corsa di oggi presentava tre asperità collinari con una pendenza intorno al 5% e una lunghezza che non superava mai i 2km e mezzo. Tra queste, anche l'ultimo tratto di gara. Al 20° km, partono in 7. Dall'ammiraglia, frastornato ancora dal rigirarsi tra i colori, urlo nell'auricolare di Pieter Mertens, giovane di belle speranze di casa Davitamon, di inserirsi nella fuga. Detto fatto. Pieter arriverà fino a 25 dall'arrivo, seminando per strada i suoi compagni, e continuando a darsi cambi regolari con un certo Rabobank, mai visto prima, mi sembra. Transitando per primo sui due Gpm, Pieter guadagna la maglia verde, e questo mi faceva già sorridere. Sorriso che era destinato ad allargarsi, quando, a 4 km dall'arrivo, partendo dalla pianura, prima di salire sulla rampa dei 2 km in salita che portavano al traguardo, Cristophe Brandt, cambiava marcia con uno scatto bruciante, che lasciava il segno su tutti gli altri. Vittoria di tappa, maglia degli scalatori e sesto posto in generale. Una giornata decisamente proficua, direi. Intanto, per la cronaca, la maglia rosa è passata da un Liquigas, Cioni, ad un altro, Di Luca. Adesso c'è aria decisamente euforica in questa stanza. Solo che adesso sarò costretto a giocare a Twister ogni santo mattino...
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