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Andrepg

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  1. 15° Tappa: Ventimiglia > Col d’Izoard (Parte 6)

    Fuglsang, Mollema e Rodriguez mantengono l’accordo e riprendono velocemente Rogers, che sembra poter resistere alla loro ruota. A 5 km dalla fine i primi tre guadagnano 1’35” su Fuglsang, Mollema, Rodriguez e Rogers, 1’54” su Nibali, 2’06” su Hesjdeal e 2’36” su Kreuziger, Betancur, Kwiatkowski, Uran, Moreno, Aru, Martin e Talansky.

    Anche i primi tre trovano l’accordo, uniti dall’obiettivo di far perdere il più possibile all’Astana, che in queste ultime tappe è sembrata essere la favorita numero uno alla maglia rosa. Anche Valverde sembra acquietarsi, collaborando normalmente, nel tentativo di portare alla salvezza la Lotto, ai danni dell’Omega. Se è vero che ne giova la classifica generale dei primi tre, purtroppo questa tattica va a scapito dello spettacolo, che per la prima volta dall’attacco di Kwiatkowski sull’Agnello si abbassa di livello. A 3 km dalla fine Rogers perde le ruote del drappello inseguitore e viene ripreso in un paio di minuti da Nibali, a cui si accoda. Un tornante dopo i due vengono a loro volta raggiunti da un’indistruttibile Ryder Hesjedal.

     

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    Si arriva, quindi, con questa situazione all’ultimo chilometro, quando a provarci è ancora una volta, precisamente la quarta, Alejandro Valverde, ma questa Contador e Froome non si fanno trovare disattenti.

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    E’ proprio il madrileno a rilanciare, facendo perdere qualche metro al connazionale, come se tutti gli attacchi del murciano a cui aveva sofferto a rispondere non fossero mai esistiti. Al contrario Froome non perde un centimetro ed affianca il rivale numero uno in vista della volata finale.

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    Lo sprint finale è emozionante quanto tutto il resto della tappa, perché nessuno dei due contendenti riesce a prevalere sull’altro. Ne esce fuori una volata in salita gomito a gomito fino al traguardo. Prima sembra prevalere Contador, poi Froome, poi ancora Contador, ma alla fine è Chris Froome a vincere questa tappa eroica! E’ la quarta vittoria di tappa per le maglie rosa del Team Sky!

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    Valverde arriva delusissimo al traguardo dopo 12”. Quinto a 2’26” Jakob Fuglsang, seguito14” dopo da Rodriguez e Mollema. A 3’09” Talansky, Betancur e Moreno, mentre chiudono a 3’25” uno sprofondato Nibali, insieme a Kreuziger, Hesjedal, Daniel Martin e Rogers. E come direbbe una celebre canzone ancora non si vedono i due leosky.

    Sarà riuscito il Team Sky a mantenere la maglia rosa? Se no, sarà la Tinkoff o l’Astana ad indossarla? Ci saranno corridori fori tempo massimo? Restate connessi, perché non vi aspetta un altro colpo di scena, né due e nemmeno tre o quattro, bensì ben cinque: la tappa è tutt’altro che finita.

  2. 15° Tappa: Ventimiglia > Col d’Izoard (Parte 5)

    Valverde e Contador prendono qualche metro di vantaggio su Froome e Rogers. L’inglese non resta a guardare, si alza sui pedali e con una frullata sgraziata delle sue si libera di Rogers. Davanti Contador non sembra riuscire a colmare gli ultimi 10 metri che lo separano da Valverde, che appare molto più fresco. La lotta, però, imperversa anche dietro, dove sembra che quella di Nibali fosse solo una breve parentesi rosa in una giornata per lui nera. Infatti, dal gruppo rientra anche Fuglsang, che dopo essersi messo in testa ad imporre il suo ritmo, fa staccare il capitano. Il danese, ovviamente, non si ferma ad aspettare il siciliano, contando sul fatto che la natura a squadre di questo Giro d’Italia fa rimanere le gerarchie solo sulla carta.

     

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    Nibali tiene duro, rimanendo costantemente ad un tiro di schioppo dal gruppetto davanti a lui, che vede sempre più vicino Rogers, senza però riuscire mai a rimontare. Sorte contraria per Kreuziger, che viene mandato fuori giri dal ritmo di Fuglsang, e si lascia sfilare fino a farsi riassorbire dal gruppo, dal quale prova ad evadere per la seconda volta Hesjdeal, seguito da Mollema. Appena il canadese si siede, l’olandese rilancia e con un’agilità incredibile si riporta da solo su Rodriguez e Fuglsang.

    A 7 km dalla fine Contador riesce a tornare a ruota di Valverde, mentre Froome li insegue a soli 13”. Seguono, invece, a 1’13” Rogers, a 1’29” Fuglsang, Rodriguez e Mollema, a 1’44” Nibali, a 2’01” Hesjdeal, a 2’33” Kreuziger, Betancur, Kwiatkowski, Uran, Moreno, Aru, Martin, Talansky, a 3’38” Dennis, mentre Porte e Nieve, insieme a Kyrienka e Thomas, si trovano in un gruppetto di una ventina di corridori a 5’50” dalla testa della corsa. Non passa nemmeno un chilometro che poco dopo Froome torna sui primi due, in un tira e molla che sembra non avere più fine e che sembra avere come uniche certezze lo spettacolo, il freddo e la neve. [CONTINUA]

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    PS La tappa infinita.

  3. 15° Tappa: Ventimiglia > Col d’Izoard (Parte 4)

    Incurante del freddo glaciale e della neve contro il viso, appena la strada inizia a scendere Rogers dà spettacolo con le sue grandissime doti di discesista e riporta Contador e Froome su Valverde, mentre dietro Uran e Kreuziger vengono ripresi dal gruppo Nibali. Aru è semplicemente fenomenale, perché come avesse preso per osmosi le capacità di discesista del capitano inizia a ridurre il vantaggio dei quattro uomini in testa fino a 1’36” a 20 km dal termine, praticamente dimezzandolo. Appena inizia il Col d’Izoard salita Valverde ci riprova, di conseguenza Rogers alza il ritmo, ma il murciano, più fresco e forte dell’australiano, prende in poco tempo una ventina di secondi di vantaggio.

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    Nel momento in cui anche il gruppo approccia l’ultima salita, nello stesso punto di Valverde, si alza sui pedali un rinato Vicenzo Nibali, che lascia il vuoto dietro di sé.

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    A ben 16 km all’arrivo la situazione vede, quindi, Valverde in testa con 16” su Froome, Contador e Rogers, 1’32” su Nibali e 1’53” sul gruppo, ora tirato da Dennis, che si porta dietro Kwiatkowski, Hesjedal, Moreno, Rodriguez, Mollema, Betancur, Fuglsang, Talansky e Martin. Rogers fa fondo alle ultime energie, o così si potrebbe pensare dato tutto l’eccellente lavoro svolto finora, e riprende per la seconda volta un pimpante Valverde. Nel frattempo dal gruppo evade anche Rodriguez, seguito da Daniel Martin e Kreuziger. I tre si riportano in poco tempo su Nibali, ma appena avviene il ricongiungimento, il campione italiano riparte, più deciso di prima. Alla faccia di chi lo dava per spacciato.

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    Rodriguez e Kreuziger riescono a tenere le sue ruote, mentre Daniel Martin va in fuori giri e si pianta. Si forma, quindi, un terzetto all’inseguimento di quello di testa, il cui vantaggio si è ormai ridotto a 1’06”. Proprio sotto lo striscione dei 10 km all’arrivo attacca per la terza volta un determinatissimo Valverde, a cui solo Contador sembra essere in grado di rispondere. Nel frattempo, man mano che si sale, l’incessante nevicata torna ad essere la bufera che è stata sull’Agnello. [CONTINUA]

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  4. 15° Tappa: Ventimiglia > Col d’Izoard (Parte 3)

    Valverde prende in mano la situazione, imponendo il suo ritmo a Contador e Kwiatkoski, che si stacca dopo solo qualche centinaia di metri. Dopo un chilometro i due spagnoli rientrano sulla testa della corsa sotto una neve fitta, che non accenna a voler smettere di cadere. I due ritrovano, quindi, Rogers e Gallopin, che si mettono immediatamente al servizio dei rispettivi capitani, costringendo ancora Froome ad inseguire ad una ventina di secondi. Dennis prova ad accodarsi al nuovo gruppetto di testa, ovviamente smettendo di collaborare, ma dopo poco è costretto ad alzare bandiera bianca e a perdere contatto.

     

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    Terminato il lavoro di Gallopin, Valverde si porta in testa al drappello e Contador sembra accusare il colpo. Il Pistolero è molto scomposto e addirittura Rogers, all’inseguimento di Valverde, deve rallentare per non staccarlo. Rimangono tutti lì a distanza di qualche metro: in testa Valverde, una decina di metri dopo Rogers con alla ruota Contador e poco dopo Froome. Potrebbero essere proprio questi ultimi le due prossime vittime illustri del freddo dopo Nibali, che continua a rimanere rintanato in gruppo.

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    Nel frattempo Uran riesce a staccare Hesjdeal, ma viene ripreso e lasciato sul posto da un’eccezionale Kreuziger, che si lancia all’inseguimento di Kwiatkowski. Il polacco prova ad accodarsi, ma entra definitivamente in crisi, venendo poco dopo ripreso dal gruppo Nibali, così come Hesjdal. Davanti Froome riesce a raggiungere i due uomini Tinkoff, ma ad un chilometro dalla vetta Valverde prende definitivamente il volo e transita con 21” di vantaggio sui tre inseguitori. A 1’24” Dennis, a 2’08” Kreuziger, a 2’21” Uran,a 3’03” il gruppo Nibali, tirato sempre da Aru. La sua composizione è: Kwiatkowski, Hesjedal, Moreno, Rodriguez, Mollema, Betancur, Dennis, Fuglsang, Talansky e Martin.

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    Contador sembra rischiare una crisi nera da un momento all’altro, ma grazie a due strepitosi Kreuziger e Rogers la Tinkoff potrebbe guadagnare molto su tutti, perché qua non importa se il tuo capitano becca una giornata storta, se hai una squadra solida a sostenerlo, perché questo è per l’appunto una competizione a squadre. Le squadre che rischiano di perdere molto dai russi sono, invece, Astana e Sky, dato che Porte e Nieve non si vedono all’orizzonte. [CONTINUA]

  5. 15° Tappa: Ventimiglia > Col d’Izoard (Parte 2)

    Ai due spagnoli servono due pedalate per andare a riprendere Kwiatkowski, mentre Froome si fa cogliere impreparato ed è costretto ad inseguire ad un centinaio di metri. Con colpevole ritardo provano ad evadere dal gruppo anche Uran, Hesjedal. Poco dopo si lancia all’attacco anche Kreuziger, quando si accorge di un corridore in maglia blu tremante e sofferente: Vincenzo Nibali, che potrebbe pagare molto caro il freddo invernale, come successe alla Milano Sanremo 2014.

     

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    A 5 km dalla vetta la situazione vede , quindi, Rogers, Gallopin e Dennis in testa con 28” su Contador e Valverde, 33” su Froome e Kwiatkowski, 1’59” su Uran e Hesjedal, 2’38” su Kreuziger e 3’11” sul gruppo Nibali, tirato da Aru e comprendente una trentina di unità. Il sogno rosa dell’Astana potrebbe finire qua. [CONTINUA]

  6. 15° Tappa: Ventimiglia > Col d'Izoard (Parte 1)

     

    La seconda settimana si conclude in bellezza con una tappa mozzafiato con Colle dell’Agnello e Col de Izoard. La partenza è all'insegna della mancanza della Movistar e in particolare del suo capitano Nairo Quintana, che risulta essere il primo dei quattro migliori scalatori al mondo ad essere eliminato, nonostante abbia sempre ampiamente deluso le aspettative. L’eliminazione del colombiano è sicuramente un fardello in meno da portare per Contador e Nibali, che oggi potrebbero portare le rispettivi formazioni al primato in classifica generale, oltre naturalmente che per Froome, che dopo le critiche di ieri avrà il compito di difendere la maglia rosa, stabilmente sulle spalle del Team Sky dalla tappa di Roma.
    Il primo a scattare è Rogers, alla cui ruota si fa trovare attento Dennis. Poco dopo si aggiungono alla coppia di testa Paolini, Boom, Galloppin, ma soprattutto Westra: con un uomo Tinkoff e uno Astana si prospetta una giornata durissima per il Team Sky, che evidentemente non conosce altra tattica del trenino pianificato la mattina in albergo.

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    Ai fuggitivi viene concesso di prendere il largo e così sul GPM di Col di Tenda, vinto da Rogers su Dennis, il loro vantaggio è di 6’10”. Tuttavia già a partire dalla discesa il loro distacco inizia a calare, facendo segnare 5’23” al TV di Borgo San Dalmazzo e 5’16” all’imbocco del lunghissimo falsopiano che porta all’inizio del Colle dell’Agnello. Dietro il Team Sky inizia a insistere e il falsopiano fa male, malissimo, ai fuggitivi, che vedono il loro vantaggio ridotto a 2’36” all’inizio dell’ascesa vera e propria.

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    Informato dall’ammiraglia, Rogers si mette in testa a dettare il ritmo, provocando dopo solo un chilometro di azione il crollo di Boom. In poco tempo il ritmo indiavolato dell’australiano miete anche Westra e subito dopo Paolini: solo Dennis e Gallopin riescono a mantenere il ritmo del tre volte campione mondiale a cronometro.

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    Nel frattempo anche in gruppo iniziano a staccarsi i primi corridori, tra cui Cavendish, Greipel, Kristoff, Bozic, Nuyens, Langeveld e Terpstra. Poco dopo viene, invece, riassorbito Boom, ma il primo vero colpo di scena non lo fa la corsa, bensì il meteo, perché quando mancano ancora 9 km dalla vetta e il drappello di testa può ancora contare su 3’02” di vantaggio sul gruppo, inizia a nevicare. Le condizioni meteorologiche avverse non fermano Kwiatkowski, che da solo evade dal gruppo e in poche pedalate riprende e sorpassa Westra, che viene ripreso in un attimo anche dal gruppo.

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    I pochi fiocchi di neve iniziali diventano ben presto una vera e propria bufera, che limita non poco la visibilità ai corridori. Si preannuncia una tappa d’altri tempi, anche solo per il meteo: per molti sarà un’impresa anche solo portare la bici al traguardo. La conferma dell’epicità della tappa arriva dopo solo 3 km dal tentativo di Kwiatkowski, quando a scattare è un corridore di tutt’altro spessore in salita: Alberto Contador, seguito solamente dal connazionale Alejandro Valverde. [CONTINUA]

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