Hai ragione, probabilmente ho esagerato ma con "la morte del ciclismo" non volevo criticare il portoghese ma l'atteggiamento che ha avuto. Per carità ha vinto e ha ragione lui ma se tutti corressero in questo modo (aspettando sempre l'ultimo momento) il ciclismo perderebbe sicuramente di spettacolarità; magari sarebbe più imprevedibile ma il campione del mondo, il più forte corridore al mondo in questo percorso, NON è Rui Costa. Il mondiale non è una corsa normale, è qualcosa di decisamente più rappresentativo: dovrebbe rappresentare tutto il movimento ciclistico. Gilbert, Cavendish, Hushovd ecc... sono tutti corridori che nel loro settore erano (o sono) i più forti; Rui Costa no, a meno che non ci sia la specialità succhiaruote.