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La giustizia Spagnola fa infuriare Torri.


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"Spagnoli indulgenti con Valverde e Contador"

Ettore Torri, capo della Procura antidoping del Coni: "Indagheremo su medici e corridori. In Spagna nessuno ha subìto conseguenze per l'Operación Puerto, ma ci sono corridori che hanno fatto il Mondiale..."

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ROMA, 14 gennaio 2008 - Fuentes, Batres, Valverde, Contador. Questi quattro nomi sono nell'elenco delle persone che saranno ascoltate dagli uomini della Procura antidoping del Coni. L'inchiesta che ruota attorno all'Operación Puerto non è conclusa, come spiega il Capo della Procura, Ettore Torri. "Dopo aver perseguito e punito gli atleti italiani coinvolti nell'Operación Puerto abbiamo ora rivolto la nostra attenzione ai medici e agli atleti stranieri che sappiamo aver frequentato questi studi e che potrebbero aver assunto sostanze vietate: quello che possiamo ottenere è inibire coloro che verranno ritenuti responsabili dallo svolgimento di attività sportive in Italia".

VALVERDE E CONTADOR - Torri è intervenuto nel corso de "La Politica nel Pallone", su Gr Parlamento, e ha fatto il punto sul nuovo filone dell'inchiesta italiana relativa allo scandalo doping emerso grazie all'indagine della Guardia Civil. "Abbiamo bisogno di ottenere la documentazione dalle autorità giudiziare spagnole, sentire tutti questi atleti ed eventuali testimoni e trarre le nostre conclusioni. Finora - ha continuato Torri - in Spagna nessuno ha subito conseguenze né disciplinari né penali. Hanno a disposizione tutte le carte ma la loro inerzia è stata colpevole. E ci sono molti atleti ben noti, penso agli spagnoli Contador e Valverde, in piena attività e che hanno potuto fare anche il campionato del mondo".

IL DOPING - Il procuratore antidoping, che sottolinea come anche "altri Paesi si siano un po' mossi, come la Germania", spiega comunque che "non è esatto parlare di riapertura perché la nostra inchiesta non si è mai fermata e ha avuto sviluppi importanti con le squalifiche di alcuni atleti (come Iva Basso, sospeso fino a ottobre 2009, ndr). E' stato aperto un nuovo fronte per colpire, raggiungere con le nostre decisioni anche i medici e gli atleti stranieri che in questo caso sono rimasti coinvolti e nei confronti dei quali non si era potuto fare nulla. Ci proponiamo di colpire e inibire da ogni attività sportiva - prosegue Torri - i medici, i preparatori e tutti coloro che sovraintendono alla preparazione degli atleti, sono loro che fanno male allo sport. L'atleta non nasce dopato, lo diventa quando è affiancato da queste persone che lo convincono a prendere sostanze che sono dannosissime per la salute".

"PRIMA FUENTES" - Per il procuratore antidoping gli atleti "sono quasi delle vittime di questo sistema. Vengono convinti che per emergere è indispensabile prendere sostanze che aiutano a migliorare le prestazioni sportive". I medici, Eufemano Fuentes e Merino Batres, saranno i primi ad essere ascoltati. "Vorrei farlo personalmente - ha chiuso Torri - potrei anche sentirli in Spagna altrimenti passeremo al sistema delle rogatorie".

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