Vai al contenuto

Seguici su Discord

Unisciti al server Discord di PCM Italia per rimanere sempre in contatto con noi, parlare di ciclismo e vivere un'esperienza multiplayer ottimale
Unisciti al server

PCM Italia è su Tapatalk

Scarica Tapatalk gratuitamente sul tuo smartphone per consultare in maniera facile e veloce PCM Italia anche da mobile!
Leggi di più

Disponibile Pro Cycling Manager 2021

Pro Cycling Manager 2023 e Tour de France 2023 sono finalmente disponibili
Leggi di più

Gli italiani alla riscossa.....


Messaggi raccomandati

--- CONSIGLIO DEL GIORNO ---

Abbiamo visto i corridori che sono necessari per fare il treno ...ma come farlo operativamente ? .. dunque sappiamo bene che in numero fatidico e' 11.9 ...cioe' i km dall'arrivo in cui possiamo far prendere le ruote ... in quel momento dovete avere i due velocisti ( o 1 ) e gli uomini del treno ( da 2 a 5 ) attorno alla 10-20 posizione ...cioe giusto alla "base" della fila che sta tirando il gruppo ...meglio se gli uomini sono gia messi in posizione secondo l'ordine con cui tireranno ma questo e' molto difficile ... allora

PASSO 1 - si prende il corridore che tira per primo e si mette a pallino 99 di sforzo ...se non avanza mettetelo in TIRA

PASSO 2 - agganciategli il secondo che deve tirare ... se questo e' avanti aspettate che lo superi e prendetegli la ruota

PASSO 3 - questo stesso procedimento per tutti i corridori ... quando si aggancera' il velocista il treno sara pronto

A) puo essere che il vostro treno abbia difficolta ad uscire dal gruppo e "orrore" essere risucchiato all'indietro ( questo puo accadere se gli avversari sono molto forti o il primo non e' abbastanza forte , in forma o fresco ) in questo caso cambiate azione al primo corridore , cioe' fatelo passare da TIRA a SFORZO CURSORE o viceversa ...se non funziona affrettatevi a prendere le ruote dei treni che funzionano

B) un paio di tattiche . se il vostro treno e' fortissimo fate uno scherzaccio ai vostri avversari ...attorno ai 5 km fate piantare il velocista ...blocchera tutti quelli dietro e quello che gli doveva lanciare la volata vincera facilmente ...il velocista poi rpendera la prima ruota che gli passa accanto .... a volte e' piu funzionale mettere prima il velocista e poi quello che gli doveva tirare la volata , ma solo in rare occasioni e solo se il velocista e' mooolto forte e la vostra unica paura e' che vi prendano la ruota e vi saltino ... se non avete colui che vi lancia la volata un buon treno vi garantisce cmq un bel piazzamento ma quasi mai la vittoria .

tieni.. ti sarà utile...

Link al commento
Condividi su altri siti

il tour down under finisce senza soddisfazioni ma abbiamo un'intervista esclusiva di uno degli uomini di maggior risalto in questa corsa...

La stagione ciclistica è appena iniziata, e nel recente Tour Down Under, la breve corsa a tappe australiana, è balzato alle cronache un ciclista della Liquigas: Claudio Corioni. Senza troppi timori reverenziali, il ragazzo ha dato vita a sprint esaltanti contrastando in diverse occasioni il tedesco Haussler e Stegmans, due delle ruote più veloci del gruppo.

Claudio, a giudicare da quello che sei riuscito a fare in terra australiana nel Tour Down Under , si può dire che ci troviamo davanti ad un grande protagonista per l'anno venturo.

«Per me è stato sicuramente importante far bene da subito, anche se magari non ho vinto. Quando però mi sono trovato a lottare negli sprint con un campione come Haussler, ho cercato e sperato di poter raggiungere una vittoria di tappa. Ero partito con l'intento di far bene, ma ero anche consapevole che pur avendo svolto un buon allenamento a casa, sarei andato lì con una condizione inferiore rispetto ai corridori australiani, Allan Davis, Stuart O'Grady, che avevano potuto svolgere migliori allenamenti di me grazie alla temperatura che in quell'emisfero segnava 30 gradi già a dicembre. Invece devo dire che mi sono trovato subito bene e non ho avuto problemi con il caldo».

Si è parlato però di qualche screzio fra te e Haussler, durante la corsa. Che cosa è successo?

«Alla seconda tappa ho sentito dire che lui ha detto in un'intervista che ha avuto difficoltà a saltarmi perché mi sono spostato ed ho provato a chiuderlo, però a me non è sembrato. Se l'ho fatto, è stato sicuramente un gesto involontario. Quando sei a 20 metri dall'arrivo e sei in testa, può venire il gesto istintivo di spostarsi per difendere la posizione. Comunque Einrich non ha mai parlato con me direttamente a proposito di questo episodio».

Però anche ad un traguardo volante sembra ci sia stata un po' di polemica tra di voi.

«No, non c'è stata nessuna discussione tra di noi. Era nel corso della quarta tappa ed io ero messo bene nella classifica a punti dove Haussler mi precedeva soltanto di un punto. Se fossi riuscito a batterlo vincendo un traguardo volante, sarei balzato in testa alla classifica. Lui però ha cercato di anticipare la volata andandosene con altri due corridori quando mancavano quindici chilometri al traguardo volante. Deye a quel punto mi ha messo la squadra a disposizione facendola tirare ed in dieci chilometri sono stati riacciuffati i fuggitivi. In quel momento sembrava un po' scocciato, ma niente di più. Devo dire che mi sono invece ricreduto sul suo conto. Si sentiva dire che fosse un personaggio brusco e scontroso. Invece all'ultima tappa, dopo la volata, mi ha fatto anche i complimenti. Mi ha dato molta soddisfazione riceverli da un grande campione come lui».

Haussler ha un modo di fare le volate completamente diverso rispetto a Petacchi o Cipollini. Mentre questi due prediligono la volata in progressione,il tedesco cerca di sfruttare il più possibile le ruote degli avversari per uscire poi in un tratto molto breve dove sfodera la sua esplosività. A chi ti sembra di assomigliare di più?

«Credo di essere una via di mezzo. Ritengo di essere anch'io esplosivo, non certo ai livelli di Haussler, anche perché sono ancora abbastanza giovane e devo crescere. Da dilettante quando stavo bene sono riuscito a vincere sia partendo dai 400 metri che uscendo soltanto a 50 metri dal traguardo. Tra i professionisti, non ho molti punti di riferimento».

La tua squadra, la Liquigas, aveva deciso di anticipare la trasferta australiana per consentire agli atleti di fare un po' di adattamento. Pensi sia stata una scelta opportuna?

«Sicuramente sì, mi ero allenato molto bene a casa, ma purtroppo la durata delle uscite contrastava sempre con le temperature molto basse che trovavo nella mia zona. Io vivo ad Appiano Gentile, nei pressi di Como. Ambientarsi al clima australe è stato molto importante. Appena arrivato mi sono addirittura ustionato dal sole, il termometro segnava oltre 40 gradi. Poi per fortuna dal 12 gennaio il clima torrido si è un po' affievolito e le temperature sono sempre oscillate intorno ai 30 gradi. Bisogna tenere presente, comunque, che in quei luoghi il clima è molto secco e il caldo è più sopportabile che altrove».

Il tuo esordio nella compagine di Reverberi risale però allo scorso settembre, quando debuttasti in Inghilterra.

«Sì, con Deye firmai un pre-contratto già due anni fa, quando svolgevo la mia attività di corridore dilettante alla Ceramiche Pagnoncelli. Con la maglia verde della Liquigas ho esordito lo scorso anno al Giro d'Inghilterra, dove alla terza tappa riuscii ad essere secondo dietro ad un campione come Tom Boonen. Non è che avessi un'ottima condizione, però ottenni anche altri piazzamenti. Adesso spero di festeggiare presto la mia prima vittoria tra i pro».

Quando si parla di velocisti italiani, oltre ai nomi di Petacchi, Cipollini e Quaranta, sarà allora il caso di inserire anche quello di Paride Grillo. Dove farai il tuo debutto in Italia?

«Il prossimo 6 febbraio a Donoratico al GP Costa degli Etruschi. Speriamo di far bene! Luca Paolini, che abita dalle mie parti e con il quale mi alleno spesso, mi ha detto che il percorso seguirà le strade sulle quali pedala di frequente.i

Dopo Donoratico, quale sarà il tuo programma?

«Dovrebbe prevedere Laigueglia e Tirreno-Adriatico; e se ci fosse anche la Milano-Sanremo sarebbe per me il coronamento di un sogno».

Qual è il tuo rapporto con la salita? Ti fa paura l'ascesa della Cipressa nella Classicissima?

«La Sanremo mi piacerebbe moltissimo correrla, a prescindere dal risultato. Comunque, tra i dilettanti ero il velocista che teneva di più in salita. In particolare, come ho già detto, ad inizio stagione, quando ho sempre una buona condizione, riesco a tener bene sulle salite di tre, quattro chilometri».

Quella tenuta che ti consente di giocarti poi la corsa in volata?

«In teoria sì. Anche al Tour Down Under in salita non sono andato male ed alla fine ho concluso all'ottavo posto della classifica generale».

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso
  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.


×
×
  • Crea Nuovo...