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sateo

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  1. sateo

    Amstel Gold Race 2005

    Domani si corre l'Amstel Gold Race. Chi vincerà?
  2. Le pagelle della Parigi-Roubaix 2005 Boonen - 10 Il 9 del Fiandre diventa 10 alla Roubaix. Sta facendo impazzire una popolazione, le ragazzine innamorate di lui non si contano più in Belgio. Quando si taglierà quella cresta di gallo (non per perbenismo, ma perche è esteticamente più brutta di un garage a sei piani in un centro storico) potrà anche essere un vero sex symbol; per il momento, si deve accontentare (!) di essere il giovane più forte nelle classiche. Lui da una parte, Cunego dall'altra: sono i nomi che ci accompagneranno per molti anni; a Tom auguriamo di trovare un rivale all'altezza sul suo terreno, perché una concorrenza forte lo aiuterà a crescere ulteriormente, ma permetterà a tutti noi di divertirci il doppio. Strettamente sulla corsa, è stato glaciale, perfetto, preciso; come al Fiandre, ha provato a staccare tutti. Stavolta non ci è riuscito, ma con la sua velocità non poteva che vincere anche in volata. Brard - 8 È partito al mattino, è rimasto in fuga per tutto il giorno, e quando giocoforza ha dovuto farsi da parte perché quelli erano venuti fuori alla grande, ha avuto ancora lucidità e forza per prendersi un settimo posto al traguardo. Bravissimo. Menzione d'onore anche per i compagni di fuga, tutti molto bravi: Barredo (già molto bene all'attacco l'altro giorno al GP Cerami), Stéphane Berges, Thijs, Herrero, Lang, Coyot e Sébastien Chavanel. Flecha - 7.5 Ha tirato a lungo, la foratura di Cancellara gli ha impedito di pensare a qualche tattica fantasiosa. Ha prevalso nel finale il realismo di un piazzamento certo, piuttosto che il rischio di un attacco che poteva concludersi con una debacle. Tattica che può piacere o meno, ma evidentemente c'era da organizzare le nozze con i fichi secchi. In ogni caso, grande risposta dopo la beffa di mercoledì a Wevelgem. Hincapie - 7 È da anni in prima fila in queste corse, ma la fama di perdente rischia di segnarlo: una Gand vinta in carriera a fronte di mille piazzamenti è un po' poco. A Roubaix è stato sempre accanto ai migliori, ed è un passo avanti rispetto all'ultimo Fiandre. Ma se sperava di battere Boonen in volata, lo possiamo considerare un po' un illuso. Più probabilmente non aveva gambe per fare qualcosa di diverso dall'attendere la verità del velodromo. Cancellara - 7 Conformemente a quanto aveva promesso, è al posto giusto al momento giusto. Rientra con Flecha sul gruppo di Boonen, e se non forasse, la Fassa Bortolo potrebbe fare cose molto interessanti. È giovane, vincerà prima o poi. Backstedt - 7 Considerando che ha male a un polso, e che non è mai facile ripetersi, il vincitore del 2004 offre una signora prestazione. Gli manca il finale, ma fin lì la partitura è stata eseguita benissimo. Pozzato - 6.5 La trenata che ha lanciato la fuga decisiva è sua. Ha fatto solo quello, in pratica, ma che azione, ragazzi. Franzoi - 6.5 Trentesimo alla prima esperienza. La Roubaix gli piace, e dimostra di esserci anche portato. Occhio, crescerà. Petito - 6 Il migliore dei nostri. Esperienza e abnegazione, non potevamo chiedergli di più. Guesdon - 6 Uno dei vecchi vincitori, si piazza nelle prime posizioni. Frenato da una foratura, ma non va oltre ad una presenza di contorno. Ballan - 6 Non all'altezza del suo Fiandre, ma era troppo chiederglielo. Porta comunque a termine la Roubaix, e anche questo è un risultato discreto. Van Petegem - sv Sfortunatissimo. Speriamo solo di rivederlo all'opera sul pavè. Tafi - 10 alla carriera Era un gregario, poi pian piano si scoprì vincente. Non aveva le doti di altri contemporanei, doveva lavorare il triplo per ottenere dei risultati, ma non si è mai tirato indietro. Non ha mai disdegnato di attaccare da lontano, di provare a far saltare il banco, a volte ha perso malamente per questo motivo, ma ci ha fatti divertire molto. Alla Roubaix lo ricordiamo terzo nel più brutto arrivo della storia, quello organizzato da Squinzi per una foto agiografica della Mapei (Museeuw-Bortolami-Tafi in quest'ordine, a braccia alzate, senza neanche disputare la volata: sviliti 100 anni di tradizione per un presunto colpo di marketing, ci fa rabbia solo a pensarci); una volta anche secondo, e poi, finalmente, nel '99, vincitore. Quel giorno ci fece commuovere. Baci e abbracci al grande Andrea. da www.cicloweb.it
  3. Results - 259 km 1 Tom Boonen (Bel) Quick Step 6.29.38 (39.88 km/h) 2 George Hincapie (USA) Discovery Channel Pro Cycling Team 3 Juan Antonio Flecha (Spa) Fassa Bortolo 4 Magnus Backstedt (Swe) Liquigas-Bianchi 1.09 5 Lars Michaelsen (Den) Team CSC 2.43 6 Leon Van Bon (Ned) Davitamon-Lotto 3.49 7 Florent Brard (Fra) Agritubel 8 Fabian Cancellara (Swi) Fassa Bortolo 9 Thor Hushovd (Nor) Credit Agricole 10 Arnaud Coyot (Fra) Cofidis, Le Credit Par Telephone 11 Frédéric Guesdon (Fra) Française Des Jeux 12 Vladimir Gusev (Rus) Team CSC 13 Erwin Thijs (Bel) Mrbookmaker.com-Sports Tech 14 Nico Mattan (Bel) Davitamon-Lotto 15 Kevin Hulsmans (Bel) Quick Step 16 Steffen Wesemann (Ger) T-Mobile Team 17 Frank Hoj (Den) Gerolsteiner 4.48 18 Stuart O'grady (Aus) Cofidis, Le Credit Par Telephone 4.52 19 Pedro Horrillo Munoz (Spa) Rabobank 20 Jeremy Hunt (GBr) Mrbookmaker.com-Sports Tech 21 Marcus Ljungqvist (Swe) Liquigas-Bianchi 22 Jimmy Casper (Fra) Cofidis, Le Credit Par Telephone 23 Henk Vogels (Aus) Davitamon-Lotto 24 Koen De Kort (Ned) Liberty Seguros-Würth Team 25 Heinrich Haussler (Ger) Gerolsteiner 26 Roy Sentjens (Bel) Rabobank 27 Nicolas Jalabert (Fra) Phonak Hearing Systems 28 Steven De Jongh (Ned) Rabobank 29 Roberto Petito (Ita) Fassa Bortolo 30 Enrico Franzoi (Ita) Lampre-Caffita 31 Alessandro Cortinovis (Ita) Domina Vacanze 32 Johan Verstrepen (Bel) Landbouwkrediet-Colnago 33 Leif Hoste (Bel) Discovery Channel Pro Cycling Team 34 Wim De Vocht (Bel) Davitamon-Lotto 35 Allan Johansen (Den) Team CSC 36 Gianluca Bortolami (Ita) Lampre-Caffita 37 Bram Tankink (Ned) Quick Step 38 Bert Grabsch (Ger) Phonak Hearing Systems 39 Servais Knaven (Ned) Quick Step 40 Nick Nuyens (Bel) Quick Step 41 Bert Roesems (Bel) Davitamon-Lotto 42 Andrea Tafi (Ita) Saunier Duval-Prodir 43 Matthé Pronk (Ned) Mrbookmaker.com-Sports Tech 5.00 44 Serguei Ivanov (Rus) T-Mobile Team 45 Christophe Mengin (Fra) Française Des Jeux 5.01 46 Baden Cooke (Aus) Française Des Jeux 5.09 47 Alessandro Ballan (Ita) Lampre-Caffita 5.10 48 Jimmy Engoulvent (Fra) Cofidis, Le Credit Par Telephone 5.38 49 Bernhard Eisel (Aut) Française Des Jeux 6.30 50 Rolf Aldag (Ger) T-Mobile Team 8.00 51 Stéphane Berges (Fra) Agritubel 52 Carlos Barredo (Spa) Liberty Seguros-Würth Team 53 Andy Flickinger (Fra) Ag2r Prevoyance 10.35 54 Uros Murn (Slo) Phonak Hearing Systems 10.36 55 Jaan Kirsipuu (Est) Credit Agricole 56 Nicola Loda (Ita) Liquigas-Bianchi 57 Gorik Gardeyn (Bel) Mrbookmaker.com-Sports Tech 58 Matti Breschel (Den) Team CSC 59 Luke Roberts (Aus) Team CSC 60 Christophe Laurent (Fra) Agritubel 61 Sébastien Minard (Fra) R.A.G.T. Semences 62 Unai Yus (Spa) Bouygues Telecom 63 Vicente Garcia Acosta (Spa) Illes Balears-Caisse d'Epargne 64 Peter Wrolich (Aut) Gerolsteiner 65 Camille Bouquet (Fra) Mrbookmaker.com-Sports Tech 66 Angelo Furlan (Ita) Domina Vacanze 67 Simone Cadamuro (Ita) Domina Vacanze 68 Ludovic Auger (Fra) Française Des Jeux 69 Salvatore Commesso (Ita) Lampre-Caffita 70 Eric Baumann (Ger) T-Mobile Team 10.41 71 Peter Farazijn (Bel) Cofidis, Le Credit Par Telephone 10.43 72 Grégory Rast (Swi) Phonak Hearing Systems 10.45 73 Aart Vierhouten (Ned) Davitamon-Lotto 10.54 74 Viatceslav Ekimov (Rus) Discovery Channel Pro Cycling Team 13.28 75 Marc Wauters (Bel) Rabobank 14.05 76 Erik Zabel (Ger) T-Mobile Team 77 Matthew Wilson (Aus) Française Des Jeux 15.34 78 Mathew Hayman (Aus) Rabobank 79 Bas Giling (Ned) T-Mobile Team 80 Thomas Voeckler (Fra) Bouygues Telecom 18.16
  4. Fa storia uno sprint che non ha storia. Nel velodromo di Roubaix lo lancia Tom Boonen, da terzo e ultimo del trio di testa, fa prestissimo a diventare primo e a vincere quasi per distacco: terzo Flecha, secondo Hincapie e primo lui, l’uomo di Mol, 25 anni ancora da compiere e una doppietta Fiandre-Roubaix servita in 8 giorni come prima di lui solo altri 8 (l’ultimo Van Petegem due stagioni fa), sette belgi come lui. Di passaggio il belga della Quick Step si prende anche la maglia di leader del ProTour, ultimo tassello del mosaico di una prima parte di stagione da incorniciare (già sette centri), volata in via Roma di Sanremo esclusa (“solo” 8° nonostante il gran lavoro di Bettini). Ora, prima di pensare a Tour, Vuelta e Mondiale di Madrid, su un percorso che pare cucito su misura per quelli come lui, le meritate vacanze, e anche il tempo per riflettere su quanto grande sia quello che ha fatto. Ha cominciato a vincere la Roubaix quando mancavano 86 chilometri alla parola fine: l’azione di Pozzato porta fuori lui, Cancellara, Hincapie, Flecha, Michaelsen e il vincitore del 2004 Backstedt. Sono i migliori: i fuggitivi della prima ora sono riassorbiti, gli italiani non ce la fanno a cogliere l’attimo (concluderà comunque la gara Tafi, alla 13ª e ultima partecipazione), la “Regina” diventa un affare a sei. La sfortuna, sotto forma di due forature, toglie di mezzo Cancellara, il pavè del Carrefour de l’Arbre fa ulteriore selezione, facendo sì che siano in tre a entrare nel velodromo a giocarsi l’atto 103 dell’Inferno del Nord. Poi non ci sono più sorprese: terzo Flecha, secondo Hincapie. E primo Boonen, sempre meno nuovo Museeuw, sempre più semplicemente Boonen. da www.gazzetta.it
  5. Ciò che mi piace degli interisti è che ci credono sempre, anche quando è veremente dura!!! Bravi!!!
  6. 5a tappa (1a semitappa): Altsasu - Arantzazu Oñati - 93.0 km 1 Jens Voigt Germania Team Csc 2h23'23" 2 David Blanco Rodríguez Spagna Comunidad Valenciana a 1'15" 3 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi a 1'34" 4 Aitor Osa Eizaguirre Spagna Illes Balears a 1'35" 5 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems a 1'38" 6 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita a 1'38" 7 Cadel Evans Australia Davitamon - Lotto a 1'38" 8 Bobby Julich Usa Team Csc a 1'38" 9 Michael Rogers Australia Quick Step a 1'38" 10 Oscar Pereiro Sio Spagna Phonak Hearing Systems a 1'38" Bella impresa solitaria di Voigt, e corsa infiammata sulla salita finale anche per quel che riguarda i giochi di classifica. Sulla salita di Aztiria, intorno al km 30, Jens Voigt scatta e dà inizio alla fuga che lo incoronerà vincitore a Oñati. La cavalcata del tedesco è incontrastata: alle sue spalle provano a uscire dal gruppo Vanotti e Pineau, ma vengono presto riassorbiti. Si avvicinano un po' di più al fuggitivo (che intanto raggiunge un vantaggio di 3') Blanco e Latasa, che formano un'efficace accoppiata in casa Comunidad Valenciana. Tutto è rinviato alla salita finale, che porta all'arrivo. A 12 km dal termine, Voigt ha 2'26" sui due spagnoli e 3'35" sul gruppo: difficile che perda tutto questo margine negli 8 km di salita. A inizio ascesa Latasa esaurisce il suo compito di supporto a Blanco e si fa da parte. La Rabobank tira e seleziona il gruppo, Voigt cede qualcosa ma è in una botte di ferro. Ai 6 km Di Luca, secondo in classifica a 2" da Aitor Osa, scatta in maniera secca e fa il vuoto. Guadagna fino a 18" (ai meno 4 dalla vetta), poi deve però subire il ritorno del gruppo trainato dalla Illes Balears. Il testa a testa è intrigante, ma si conclude male per l'italiano: mentre Voigt va a vincere la semitappa, il plotone (quel che ne rimane) si riporta sotto, e proprio sul traguardo Osa scatta e si porta quasi in scia all'abruzzese, che guadagna soltanto 1" e non riesce a scavalcarlo in classifica (anche a parità di tempo, ci riuscirebbe per la somma dei piazzamenti). A dire il vero, visivamente sembra esserci più di 1" tra Di Luca e Osa. Ma evidentemente non c'è abbastanza per far scattare i 2". Nel primo gruppo c'è Rogers, specialista del cronometro che potrà dire la sua nella semitappa pomeridiana, e, oltre il decimo posto, Lövkvist, Rebellin, Boogerd e Frigo. Perdono qualche secondo Garzelli e Menchov. Classifica 1 Aitor Osa Eizaguirre Spagna Illes Balears 18h00'00" 2 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi a 1" 3 Davide Rebellin Italia Gerolsteiner a 5" 4 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita a 8" 5 Joaquín Rodríguez Oliver Spagna Saunier Duval - Prodir a 10" 6 Michael Boogerd Olanda Rabobank a 15" da www.cicloweb.it
  7. 4a tappa: Vitoria-Gasteiz - Altsasu - 167.0 km 1 Alejandro Valverde Belmonte Spagna Illes Balears 4h12'04" 2 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi st 3 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems st 4 Jérôme Pineau Francia Bouygues Telecom st 5 Björn Leukemans Belgio Davitamon - Lotto st 6 Bradley McGee Australia Française des Jeux st 7 Patrice Halgand Francia Crédit Agricole st 8 Ricardo Serrano González Spagna Kaiku st 9 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita st 10 Josep Jufre Pou Spagna Relax Fuenlabrada st Bis di Valverde, in una tappa simile a quella di ieri, e ancora davanti a un italiano (stavolta Di Luca). Tappa vissuta su una fuga a 7, partita nei primi chilometri e composta da Aranaga, Sprick, Bertolini, Latasa, Poilvet, Gilbert e Muñoz, che guadagnano diversi minuti sul gruppo (4'45" al km 90, al km 120 hanno ancora 3'), ma poi vedono il margine assottigliarsi nel finale, quando le alte medie del plotone annullano il tentativo degli attaccanti. Sulla salita di Alto de la Cadena (vetta a 22 km dal traguardo) Sprick prova ad andarsene da solo (prima, sulla salita di Altamira, ci aveva provato brevemente Gilbert), poi viene ripreso da Aranaga e Muñoz, ma il plotone in forcing si avvicina, Riparte Sprick, poi raggiunto e staccato da Latasa, che in discesa verrà preso dal gruppo, ormai padrone della corsa. Grande forcing della Phonak, anche se sulla salita la Lampre ha tirato per un po', lasciando immaginare un eventuale scatto di Cunego, che non c'è (è partito invece Kirchen, con Valverde a ruota, e Di Luca attento a stoppare). A 9 km dal traguardo allunga Pérez Rodríguez, ma la Phonak non dà tregua. Ai 5 va in progressione Vinokourov, insieme a Lövkvist. Guadagnano qualche secondo, poi ai 3 km con una bella azione arriva su di loro Nibali, che anticipa di poco il rientro del gruppo, concretizzato ai 2 km. Lo sprint vede Valverde lanciarsi al centro della strada, partendo anche un po' lungo, e lo vede vincere nettamente la sua seconda tappa consecutiva. Niente cambia in classifica, a parte una posizione guadagnata da Serrano González ai danni di Zaballa per il gioco dei piazzamenti. Classifica 1 Aitor Osa Eizaguirre Spagna Illes Balears 11h22'57" 2 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi a 2" 3 Patrice Halgand Francia Crédit Agricole a 2" 4 Davide Rebellin Italia Gerolsteiner a 2" 5 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita a 5" 6 Joaquín Rodríguez Oliver Spagna Saunier Duval - Prodir a 7" 7 Denis Menchov Russia Rabobank a 7" 8 Michael Boogerd Olanda Rabobank a 12" 9 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems a 14" 10 Ricardo Serrano González Spagna Kaiku a 14" da www.cicloweb.it
  8. 3a tappa: Golf Maeztegi (Ortuella) - Vitoria-Gasteiz - 176.0 km 1 Alejandro Valverde Belmonte Spagna Illes Balears 4h19'09" 2 Giovanni Lombardi Italia Team Csc st 3 Björn Leukemans Belgio Davitamon - Lotto st 4 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems st 5 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi st 6 Patrice Halgand Francia Crédit Agricole st 7 Matthias Kessler Germania T-Mobile Team st 8 Constantino Zaballa Gutierrez Spagna Saunier Duval - Prodir st 9 Ricardo Serrano González Spagna Kaiku st 10 Alexandre Botcharov Russia Crédit Agricole st Vittoria in volata per Alejandro Valverde Belmonte, che in rimonta, un po' ricalcando quello che aveva fatto vedere nella prima tappa, passa negli ultimi 80 metri il "vecchio" Giovanni Lombardi, non servendosi per la certezza della vittoria neanche del fotofinish, vista la distanza che alla fine li ha separati, quasi mezza bicicletta. La tappa, anche oggi abbastanza nervosa, si è snodata su 176 km molto vallonati, con tre Gpm, di cui due passaggi sull'Alto de Zaldiaran, con l'ultimo passaggio posto a 12 km dall'arrivo di Vitoria, o Gasteiz, come la chiamano i baschi. Cinque uomini hanno provato a togliere ai "big" la possibilità di giocarsi la tappa, come era successo ieri, magari sperando in un'ulteriore concessione degli uomini di classifica, troppo indulgenti in vista degli appuntamenti più importanti (le Ardenne per alcuni, il Giro d'Italia per altri, il Tour de France per altri ancora): Ruben Lobato Elvira (Saunier Duval-Prodir), già 16° allo scorso Giro d'Italia, Alexandre Kolobnev (Rabobank), campione russo, Javier Pascual Rodríguez (Comunitat Valenciana-Elche), vincitore lo scorso 2 aprile del GP Miguel Indurain, in cui ha anticipato di 6" la volata di un gruppetto regolato da Valverde Belmonte e Vicioso Arcos, Iker Camaño Ortuzar (Euskaltel-Euskadi) e Ruben Oarbeascoa Ispizua (Kaiku) sono i componenti di questo drappello. L'andatura non è molto sostenuta ed il gruppo, pilotato dalla Illes Balears e dalla Liquigas-Bianchi, tiene i cinque battistrada ad 1'10" massimo di distacco. Dopo il traguardo volante di Busto, Kolobnev prova a togliersi di dosso gli altri fuggitivi, ed invece si porta dietro Lobato Elvira e Pascual Rodriguez. La Rabobank, dopo essersi messa in mostra ieri con Weening, di dimostra in salute, anche con i suoi capitani Boogerd (che, in vista delle Ardenne, si carica) e Menchov (vincitore uscente della corsa), mentre il solo danese Rasmussen, seppur in ottica Giro d'Italia, palesa ancora qualche segnale preoccupante nella tabella di marcia. Dietro il gruppo non sta a guardare e, dopo aver ripreso Camaño Ortuzar e Oarbeascoa Ispizua, David Blanco Rodriguez ed Eladio Jiménez Sánchez, entrambi della Comunitat Valenciana-Elche, si lanciano all'inseguimento dei tre fuggitivi, in cui tra l'altro è già presente il loro compagno Pascual Rodríguez. Il gruppo non lascia molto margine, tiene i cinque davanti sempre con un occhio di riguardo, ma evidentemente l'andatura non lascia soddisfatto Bradley McGee che, sull'ultimo passaggio sullo Zaldiaran, sferra un buon attacco, deciso e convinto. Tutto solo, servendosi anche delle doti di ottimo passista e cronomen che madre natura gli ha dato, si porta sui battistrada che si fanno impaurire dalla presenza del forte australiano, prima maglia rosa del Giro d'Italia 2004, e molto veloce anche in caso di sprint ristretto (fu 3° a Pontremoli nella prima vittoria di tappa sulle strade del Giro di Damiano Cunego). Il gruppetto dei sei comunque piano non va, perché dietro la Phonak Hearing Systems tira forte per favorire lo spunto veloce del proprio capitano Martín Perdiguero, ma comunque il vantaggio di 10" secondi rimane inalterato dallo scollinamento fino ai meno 3 km dall'arrivo. Quando McGee tira, i battistrada guadagnano, quando l'australiano si sposta per far tirare qualcun altro il gruppo si riporta sotto. Blanco Rodríguez sente il fiato sul collo e tenta l'ultima stoccata, dietro la Liquigas-Bianchi e la T-Mobile danno una piccola mano alla Phonak, che pure si sobbarca il peso del ricongiungimento, che avviene a poco meno di 600 metri dall'arrivo. Il gruppo non fa in tempo a tornare compatto che Danilo Di Luca, in maglia blu per essere il leader della classifica di regolarità, prova l'allungo, si lancia sulla parte sinistra del manto stradale e sembra poter fare il vuoto. La Phonak Hearing Systems rimane spiazzata dall'azione dell'italiano e Martín Perdiguero è costretto a fare tutto da sè. Di Luca agli ultimi 100 metri rallenta, per poi piantarsi a 50 metri dall'arrivo. Al centro della carreggiata è la sagoma CSC di Giovanni Lombardi che esce imperiosa, ma dalla sua ruota, come un falco, esce Alejandro Valverde Belmonte ad 80 metri dall'arrivo. Martín Perdiguero è a ruota del forte spagnolo, ma non ha energie per passarlo, e viene addirittura scalzato dal podio da Bjorn Leukemans, atleta della Davitamon-Lotto che l'anno scorso si è aggiudicato la tappa di Eupen al Giro del Belgio da contropiedista, insomma non una ruota prettamente veloce. Di Luca è quinto davanti al sempre più sorprendente Patrice Halgand, che a questo punto si candida seriamente al ruolo di guastafeste per la vittoria della classifica finale nei confronti dei corridori più accreditati. Classifica 1 Aitor Osa Eizaguirre Spagna Illes Balears 11h22'57" 2 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi a 2" 3 Patrice Halgand Francia Crédit Agricole a 2" 4 Davide Rebellin Italia Gerolsteiner a 2" 5 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita a 5" 6 Joaquín Rodríguez Oliver Spagna Saunier Duval - Prodir a 7" 7 Denis Menchov Russia Rabobank a 7" 8 Michael Boogerd Olanda Rabobank a 12" 9 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems a 14" 10 Constantino Zaballa Gutierrez Spagna Saunier Duval - Prodir a 14"
  9. Sul sito di ETB SAT canale basco.
  10. sateo

    Vuelta a Pais Vasco

    1a tappa: Zarautz - Zarautz - 133.0 km 1 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi 3h10'51" 2 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems st 3 Alejandro Valverde Belmonte Spagna Illes Balears st 4 Jérôme Pineau Francia Bouygues Telecom st 5 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita st 6 David Etxebarria Alkorta Spagna Liberty Seguros Team st 7 Michael Boogerd Olanda Rabobank st 8 Constantino Zaballa Gutierrez Spagna Saunier Duval - Prodir st 9 Matthias Kessler Germania T-Mobile Team st 10 Michael Rogers Australia Quick Step st Prima corsa a tappe spagnola del ProTour, il Giro dei Paesi Baschi giunto ormai alla 45° edizione. La prima tappa si snoda sulle strade di Zarautz, attraversando ben quattro Gpm di cui l'ultimo, di terza categoria, a soli 7 km dal traguardo. Corsa animata dalla lunga fuga di Carlos Zarate Fernández della Comunitat Valenciana-Elche ed Ivan Mayoz Etxebarria della Relax-Fuenlabrada, partiti al km 10 e ripresi dal gruppo a circa 15 km dalla fine, dopo aver toccato un vantaggio massimo di 9'50". Sull'Alto de Garate, l'ultima asperitò, il gruppo è disposto orizzontalmente, non c'è grande velocita, ed il più lesto ad accorgersene è Oscar Pereiro Sio, già nei primi dieci all'ultimo Tour de France, ma il suo attacco non è convinto. Lo è molto di più quello sferrato da Ricardo Serrano della Kaiku, che prova a forzare: il suo tentativo è però frenato, di molto, dal salto della catena, che non gli permette di continuare la sua azione, anche perché da dietro sopraggiunge Michael Rogers, campione del mondo a cronometro in carica. Parte poi Aitor Osa Eizaguirre, compagno di squadra di Valverde, che si porta dietro Davide Rebellin, il più lesto a rispondere. Da dietro però compare l'inconfondibile sagoma di Damiano Cunego, uno dei più pimpanti con Pellizotti, Kirchen e David Etxebarria Alkorta, il basco passato quest'anno dall'Euskaltel-Euskadi alla Liberty Seguros-Wurth. Anche Kessler si mette in mostra con una bella progressione, che comunque consente al gruppetto di scollinare con pochissimi secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori. Il gruppo si ricompatta ai meno 6 km dall'arrivo, quando sono già in azione gli uomini Phonak Hearing Systems, per Martín Perdiguero, e gli uomini Liquigas-Bianchi, che possono contare sulle qualità veloci di Garzelli, Di Luca ed il sempre più convincente Pellizotti. Ultimo km con un Phonak davanti, ancora Pereiro Sio, seguito da Garzelli, Pellizotti, Di Luca, Cunego ed Etxebarria Alkorta in fila indiana, pronti a sfruttare eventuali errori. È proprio Franco Pellizotti l'ultimo uomo di Danilo Di Luca, capitano prescelto per questa tappa e questa volata: progressione inesorabile, mai messa in discussione da nessuno, visto anche che Cunego si trova un po' chiuso tra Martín Perdiguero e lo spostamento di Pellizotti, mentre Valverde Belmonte, classificatosi 3° all'arrivo, è colpevolmente partito troppo da dietro per competere allo sprint. Nel caso fosse stato nelle prime sette posizioni, e vista la rimonta che è riuscito comunque a compiere, magari l'abruzzese Di Luca avrebbe dovuto sudare un po' di più prima di levare le braccia verso il cielo. Classifica 1 Danilo Di Luca Italia Liquigas - Bianchi 3h10'51" 2 Miguel Angel Martín Perdiguero Spagna Phonak Hearing Systems st 3 Alejandro Valverde Belmonte Spagna Illes Balears st 4 Jérôme Pineau Francia Bouygues Telecom st 5 Damiano Cunego Italia Lampre - Caffita st 6 David Etxebarria Alkorta Spagna Liberty Seguros Team st 7 Michael Boogerd Olanda Rabobank st 8 Constantino Zaballa Gutierrez Spagna Saunier Duval - Prodir st 9 Matthias Kessler Germania T-Mobile Team st 10 Michael Rogers Australia Quick Step st da www.cicloweb.it
  11. Ovvio, prima dobbiamo passare anche noi, se no dovrò stare soltanto zitto!!!
  12. Maaaaaaaaaaaaaaa baaaaaaaaaaaaaasta!!! Il pallone era entrato, però avete rotto le balle!!!
  13. Terzo successo di Ale alla Tirreno Quanto manca? In ore, diciamo: quanto manca alla partenza della Milano-Sanremo? No, perché l'ansia aumenta di momento in momento. Oscar Freire aveva un po' bagnato le nostre polveri, ma il gran finale di Alessandro Petacchi, due volte a segno negli ultimi due giorni, ha rinfocolato a mille la nostra attesa per la Classicissima. Intendiamoci, se vincerà lo spagnolo saremo lo stesso contenti, non fosse altro che per un briciolo di gratitudine per quanto ci ha fatto divertire con le sue ultime vittorie tra i Due Mari; ma vuoi mettere il successo di "uno dei nostri", del velocista che per alcuni è Gentiluomo, per altri è Dinamite pura, che in genere va come un jet? La Fassa Bortolo non è più solo un treno, è uno stormo, si alza in volo nei finali e alla fine lascia l'assolo al suo comandante. Vestiamoli tutti di bianco rosso e verde, facciamone le nostre nuove Frecce Tricolori: le loro evoluzioni non hanno niente da invidiare a quelle dei colleghi del cielo. Petacchi ha fatto il suo. Forse, per la perfezione, manca all'appello il timbro di Servigliano, quando Alessandro rimase chiuso nella volata dopo aver sofferto un po' sulle ultime salite di quella tappa nervosa. Ma a questo punto non è troppo importante imputargli un mezzo passaggio a vuoto, se poi questo passaggio è stato ampiamente riscattato dalle due tappe che hanno chiuso la Tirreno-Adriatico e hanno rimesso un po' d'ordine nella gerarchia degli sprinter. Se dovessimo scommettere oggi, punteremmo un euro sullo spezzino e uno sull'iridato: alla fine si vincerebbe comunque, perché la Tirreno si è chiusa lasciandoci questa certezza, e cioé che la corsa più ambita dell'inizio di stagione non finirà in mani diverse da quelle dell'uno o dell'altro. A dire il vero quest'ultima vittoria di Petacchi (l'undicesima stagionale, e siamo solo a metà marzo) è resa un po' meno scintillante dalla scelta di Freire di non disputare la volata: aveva la maglia giallorossa già in valigia, il cantabro, perché rischiare inutilmente sprintando al traguardo? Ennesima dimostrazione della grandissima capacità di Oscarito di soppesare i suoi obiettivi, di non disperdere energie fisiche e mentali inutilmente, di concentrarsi solo su quello che gli serve, e che quasi mai gli sfugge. Va anche detto che sarebbe stato difficilissimo per Freire impedire a Petacchi di vincere a San Benedetto: l'arrivo era fatto su misura per lo spezzino, i suoi compagni gli hanno fatto da scorta fino alla fine, lui ci ha messo la sua consueta esplosività negli ultimi 200 metri. Insomma, non sarebbe stato il campione del mondo a rompere le uova nel paniere al Nostro. Alle cui spalle, guarda un po', si piazza Cipollini. Esattamente quello che sarebbe potuto succedere anche ieri, se SuperMario non fosse uscito di ruota troppo presto, tentando un assalto impossibile. Oggi il toscano ha aspettato che partisse il rivale, è rimasto accucciato, ha portato a casa un secondo posto (ieri è stato settimo). Esattamente quello che deve fare a Sanremo: Cipollini ha l'età della maturità e del realismo. Deve sapere, lui per primo, che non ha più la possibilità di battere Petacchi a occhi chiusi. E in generale, le sue chance di trionfare nuovamente a via Roma sono molto scarse. Per questo Mario deve capire che le sue mosse devono essere, nell'ordine: tenere le ruote sulla Cipressa; prendere il Poggio in una posizione decente; fare di tutto per restare a ruota di Petacchi sul vialone finale; sperare che Alessandro si sgonfi, come già successo un anno fa, e in tal caso uscire dalla sua ruota negli ultimi 50 metri. Altre possibilità di successo per Re Leone non ne vediamo. È sempre superfluo sottolineare che non ci dispiacerebbe essere smentiti, ma l'analisi dei fatti, al momento, ci porta a tali conclusioni. Tornando alla Tirreno, bravo Hondo a perseguire con tenacia e a conquistare il terzo posto, approfittando di un Guidi che forse ha chiuso in calando la seconda corsa a tappe italiana; bravi quelli che hanno provato a scattare pur sapendo che non avrebbero avuto un metro di spazio; senza valutazione Quaranta, che qualcuno aspetta ancora in un'improbabile rinascita sportiva (solo settimo oggi, ma è già un traguardo essere riuscito a fare una volata); cattivi gli organizzatori, che ci hanno reso un'ultima tappa senza il minimo appeal, a parte lo sprint al traguardo. Se deve per forza (ma perché poi?) passare l'idea della passerella finale, tanto vale a questo punto inventarsi due semitappe, e inserire un mezzo arrivo in salita al mattino, o una piccola cronometro, lasciando il volatone al pomeriggio. Ci sarebbe stato più interesse nei confronti della Tirreno-Adriatico in sé, o no? Prova di ciò, questo stesso articolo: parla per tre quarti (e forse più) di Milano-Sanremo...
  14. 7a tappa: San Benedetto del Tronto - San Benedetto del Tronto - 164.0 km 1 Alessandro Petacchi Italia Fassa Bortolo 4h23'22" 2 Mario Cipollini Italia Liquigas - Bianchi st 3 Danilo Hondo Germania Gerolsteiner st 4 Stuart O'Grady Australia Cofidis, le Credit par Télephone st 5 Fabrizio Guidi Italia Phonak Hearing Systems st 6 Mark Renshaw Australia Française des Jeux st 7 Ivan Quaranta Italia Domina Vacanze st 8 Julian Dean Nuova Zelanda Crédit Agricole st 9 Paolo Bettini Italia Quick Step st 10 Giosuè Bonomi Italia Lampre - Caffita st Classifica 1 Oscar Freire Gómez Spagna Rabobank 32h37'19" 2 Alessandro Petacchi Italia Fassa Bortolo a 9" 3 Fabrizio Guidi Italia Phonak Hearing Systems a 25" 4 Danilo Hondo Germania Gerolsteiner a 25" 5 Laurent Brochard Francia Bouygues Telecom a 33" 6 George Hincapie Usa Discovery Channel Pro Cycling Team a 36" 7 Angel Vicioso Arcos Spagna Liberty Seguros Team a 37" 8 Marcus Zberg Svizzera Gerolsteiner a 40" 9 Patrice Halgand Francia Crédit Agricole a 40" 10 Andreas Klier Germania T-Mobile Team a 42" 11 Serhiy Honchar Ucraina Domina Vacanze a 43" 12 Kyrylo Pospyeyev Ucraina Acqua & Sapone - Adria Mobil a 43" 13 Leonardo Bertagnolli Italia Cofidis, le Credit par Télephone a 43" 14 Luca Mazzanti Italia Ceramica Panaria - Navigare a 43" 15 Emanuele Sella Italia Ceramica Panaria - Navigare a 43" 16 Fabio Sacchi Italia Fassa Bortolo a 43" 17 Steffen Wesemann Germania T-Mobile Team a 43" 18 Paolo Tiralongo Italia Ceramica Panaria - Navigare a 43" 19 Giampaolo Caruso Italia Liberty Seguros Team a 43" 20 David López García Spagna Euskaltel - Euskadi a 43"
  15. 6a tappa: Civitanova Marche - Civitanova Marche - 164.0 km 1 Alessandro Petacchi Italia Fassa Bortolo 3h53'40" 2 Oscar Freire Gómez Spagna Rabobank st 3 Robbie McEwen Australia Davitamon - Lotto st 4 Paride Grillo Italia Ceramica Panaria - Navigare st 5 Daniele Bennati Italia Lampre - Caffita st 6 Sergio Marinangeli Italia Naturino - Sapore di Mare st 7 Mario Cipollini Italia Liquigas - Bianchi st 8 Baden Cooke Australia Française des Jeux st 9 Fabrizio Guidi Italia Phonak Hearing Systems st 10 Volodymyr Bileka Ucraina Discovery Channel Pro Cycling Team st Classifica 1 Oscar Freire Gómez Spagna Rabobank 28h13'57" 2 Alessandro Petacchi Italia Fassa Bortolo a 19" 3 Fabrizio Guidi Italia Phonak Hearing Systems a 30" 4 Danilo Hondo Germania Gerolsteiner a 30" 5 Laurent Brochard Francia Bouygues Telecom a 33" 6 Angel Vicioso Arcos Spagna Liberty Seguros Team a 37" 7 Marcus Zberg Svizzera Gerolsteiner a 40" 8 Patrice Halgand Francia Crédit Agricole a 40" 9 George Hincapie Usa Discovery Channel Pro Cycling Team a 41" 10 Andreas Klier Germania T-Mobile Team a 43"
  16. Freire anticipa, Ale lo batte La questione è affascinante. È dimostrato che uno dei pochi modi di battere Petacchi allo sprint è partire in leggero anticipo, sorprendere il treno Fassa Bortolo prima che il capitano biancoblù venga lanciato. Da Rodriguez allo scorso Giro a Cipollini al recente Provincia di Lucca, questo trucchetto ha fatto saltare più di un piano ad Ale Jet. Quindi a Civitanova Marche Oscar Freire, che sta esplorando con certosina efficacia ogni strada percorribile per sperimentare la tattica giusta per la Sanremo, ha provato anche questa: l'anticipo. Lo spagnolo è scattato un attimo prima che Velo si facesse da parte e lasciasse partire Petacchi. Si è spostato dall'altro lato della strada, Oscar, con grande coraggio ma anche con la fiducia in se stesso propria di chi ha appena infilato un terno secco negli ultimi giorni di Tirreno. E ha sbagliato i calcoli. Oscarito si è fermato troppo presto, ha sentito la gamba farsi pesante metro dopo metro, mentre quel fulmine di spezzino lo affiancava (tra i due oltre otto metri di carreggiata, in larghezza) e lo superava con la più classica delle sue progressioni. Seconda vittoria per Alessandro Dinamite, che da mercoledì scorso non alzava le braccia (e questo fatto, un digiuno tanto lungo, per lui è ormai inusuale in una corsa a tappe). Ma se la vittoria di Petacchi è un'iniezione di morale per lo spezzino, non è detto che la sconfitta non sia ugualmente salutare per il rivale iridato. Freire ha fatto di se stesso un monumento vivente allo spunto bruciante nel finale, all'ultimo respiro, all'ultimo colpo di reni. Non è l'uomo dell'anticipo, ma quello della beffa sulla linea del traguardo, quello della rimonta impossibile, quello che spunta un attimo prima che l'avversario esulti (o anche un attimo dopo, come ben sa Zabel dall'ultima Sanremo). Freire è il guastafeste, è l'invitato che arriva quando non lo aspetti più, è il miglior giallista del gruppo, i suoi colpi di scena all'ultima pagina sono letteratura. Nella sbornia dei Due Mari, Oscarito può aver smarrito per un po' tale consapevolezza di sé. Le tre vittorie in fila, una più bella dell'altra (Tivoli-Torricella-Servigliano nella personalissima classifica di chi scrive), e la maglia di leader che indossa, ormai inattaccabile, forse gli hanno fatto credere di essere invincibile, di poter violare qualsiasi tabù. Ma un uomo non può andare contro la propria natura, non sempre per lo meno. È comunque giusto che lo spagnolo ci abbia provato: ora ha capito che non è quella la strada che lui possa percorrere per battere Alessandro in via Roma, e siamo certi che non ci ricascherà. (Poi magari ci smentisce, ma se il ciclismo ci desse delle certezze sarebbe assai meno affascinante). Parliamo di Freire e Petacchi come dei due predestinati a giocarsi la Classicissima. Perché non ci sembra di vedere all'orizzonte chi possa inserirsi nella lotta. Neanche Boonen, che ha vinto sì in Francia, ma chi ha battuto? Oggi a Civitanova Marche invece c'è stato un vero e proprio festival, che non si è risparmiato nemmeno i colpi bassi che gli sprinter sono a volte bravissimi a tirarsi, come Petacchi ha puntualmente denunciato al traguardo. Nel condannare le scorrettezze, capiamo comunque che i giovani abbiano desiderio di fare e di salire, di scalare le gerarchie del gruppo, e di lasciarsi magari prendere dalla foga che li porta a qualche movimento poco ortodosso. I più affermati hanno meno voglia di rischiare. Nonostante ciò, il veterano Cipollini era anche lui in ottima posizione ai 200 metri. È stato attirato in trappola dall'anticipo di Freire: quando SuperMario ha visto l'iridato allargarsi a sinistra, ha provato a sua volta a uscire dalla confortevole ruota di Petacchi. Troppo presto: Re Leone ha dovuto rientrare dopo poche pedalate, quando ha capito che non ce la faceva a dire qualcosa di interessante. Fosse rimasto al suo posto e si fosse lasciato trainare da Alessandro Dinamite per altri 50 metri, avrebbe raccolto più di quel settimo posto, ed ora staremmo a dargli un punto percentuale in più nella graduatoria dei favoriti per sabato. Quel settimo posto è invece più realistico, e ridimensiona ulteriormente la vittoria di Altopascio: quando Mario ha potuto disputare la volata, non ha saputo essere al livello dei più forti. Dura verità, ma verità. Per dire un'ultima parola aspettiamo comunque domani, e teniamo sempre presente che 290 chilometri di Sanremo non sono come 160 di Tirreno, e la distanza un po' cambia le carte in tavola (tantopiù se si pensa che Petacchi, storicamente, ha dimostrato di non digerire il chilometraggio-monstre di alcune classiche). In ogni caso, la lotta tra gli sprinter è stata fin qui un vero e proprio miraggio: alla Tirreno ce ne sono di ogni risma, ma la questione si riduce sempre ai soliti due, Freire e Petacchi, Petacchi e Freire. Hondo è l'unico che ha mostrato un po' di continuità, pur non dando a vedere di poter competere con i due campionissimi del momento; tutti gli altri nomi nobili veleggiano abbastanza dietro negli ordini d'arrivo: McEwen ha colto un paio di terzi posti, ma oltre a ciò non si è fatto vivo; O'Grady non è mai incisivo, di E. (sta per Ectoplasma) Zabel poi non parliamo. Gli altri, a parte il rampante e bravo Grillo (evviva), sono stati troppo discontinui. Come si fa ad aver paura di loro?
  17. Spero Petacchi, ma credo Freire
  18. Il colpo di Knaven a Saltara Anche la Tirreno dimostra di saper esprimere una fuga vincente. È giusto così, è bello che di tanto in tanto chi parte da lontano riesca ad arrivare. C'è da dire che la situazione era estremamente favorevole a un attacco: Freire, imbattibile negli ultimi giorni, 9 su 10 avrebbe conquistato anche il traguardo di Saltara, se ci fosse stato un arrivo a ranghi compatti. Perciò, chi gliela faceva fare alla Fassa Bortolo di tirare, come spesso fa, per ricucire la corsa? Da parte sua, alla Rabobank bastava oggi controllare per mantenere il primato in classifica; né il Bettini di questi tempi poteva lasciar presagire attacchi fantascientifici nel finale, e quindi la Quick Step anziché agire di rimessa, ha mandato in avanscoperta uno dei suoi. Via libera, insomma. Poi Bettini il suo scatto prima del traguardo l'ha fatto, dimostrando che sarebbe effettivamente potuto riuscire ad anticipare il gruppo, se si fosse arrivati all'ultimo giro tutti insieme. Confortante, non c'è che dire, a 6 giorni dalla Milano-Sanremo. Del resto la Quick Step ha talmente tanti uomini eccellenti nelle corse di un giorno che potrà, se vorrà, optare per le più varie tattiche di gara. Lanciare un uomo forte su ogni strappo, e poi, se ciò risulterà vano, giocarsi Boonen in volata: potrebbe essere un interessante ed efficace programma. Knaven, tanto per dire, è proprio un esponente della Quick Step. I più raffinati commentatori potrebbero in effetti leggere nella tappa di Saltara proprio una prova generale per la Sanremo. In attesa degli eventi, Knaven (che ha in carriera l'irripetibile perla di una Roubaix) si gusta il successo di giornata, e già questa vittoria gli potrà garantire, a fine anno, il rinnovo dell'ingaggio. Insieme a lui, nella fuga, c'erano fior di passistoni, da Padrnos a Peron. Bravo Pinotti a tentare l'allungo prima dell'ultimo passaggio a Saltara, ma la benzina gli è finita troppo presto, e non è riuscito a prendere la ruota dell'olandese quando è stato da questi raggiunto e mollato sul posto. Peron, invece, forse non ha creduto nella sortita di Knaven, e si è fatto sfuggire per troppa prudenza un'occasione notevole di mettere il segno + al libro contabile del suo inizio di stagione.
  19. Results 1 Oscar Freire Gomez (Spa) Rabobank 4.53.27 35.167 km/h) 2 Danilo Hondo (Ger) Gerolsteiner 3 Fabrizio Guidi (Ita) Phonak Hearing Systems 4 Paride Grillo (Ita) Ceramica Panaria-Navigare 5 Alessandro Petacchi (Ita) Fassa Bortolo 6 George Hincapie (USA) Discovery Channel Pro Cycling Team 7 Nick Nuyens (Bel) Quick.Step 8 Manuele Mori (Ita) Saunier Duval-Prodir 9 Marcus Zberg (Swi) Gerolsteiner 10 Sergio Marinangeli (Ita) Naturino-Sapore di Mare 11 Patrice Halgand (Fra) Credit Agricole 12 Danilo Di Luca (Ita) Liquigas-Bianchi 13 Serguei Gonchar (Ukr) Domina Vacanze 14 Andreas Klier (Ger) T-Mobile Team 15 Angel Vicioso Arcos (Spa) Liberty Seguros Team 16 Giampaolo Caruso (Ita) Liberty Seguros Team 17 Kyrylo Pospyeyev (Ukr) Acqua & Sapone-Adria Mobil 18 Wim Van Huffel (Bel) Davitamon-Lotto 19 Matthias Kessler (Ger) T-Mobile Team 20 Laurent Brochard (Fra) Bouygues Telecom General classification after stage 4 1 Oscar Freire Gomez (Spa) Rabobank 19.56.09 2 Danilo Hondo (Ger) Gerolsteiner 0.23 3 Alessandro Petacchi (Ita) Fassa Bortolo 4 Laurent Brochard (Fra) Bouygues Telecom 0.26 5 Fabrizio Guidi (Ita) Phonak Hearing Systems 0.28 6 Angel Vicioso Arcos (Spa) Liberty Seguros Team 0.30 7 Patrice Halgand (Fra) Credit Agricole 0.33 8 Marcus Zberg (Swi) Gerolsteiner 9 Stijn Devolder (Bel) Discovery Channel Pro Cycling Team 0.34 10 George Hincapie (USA) Discovery Channel Pro Cycling Team 0.36 11 Emanuele Sella (Ita) Ceramica Panaria-Navigare 12 Serguei Gonchar (Ukr) Domina Vacanze 13 Kyrylo Pospyeyev (Ukr) Acqua & Sapone-Adria Mobil 14 Andreas Klier (Ger) T-Mobile Team 15 Leonardo Bertagnolli (Ita) Cofidis, Le Credit Par Telephone 16 Luca Mazzanti (Ita) Ceramica Panaria-Navigare 17 Steffen Wesemann (Ger) T-Mobile Team 18 Wim Van Huffel (Bel) Davitamon-Lotto 19 Fabio Sacchi (Ita) Fassa Bortolo 20 Giampaolo Caruso (Ita) Liberty Seguros Team 21 David Lopez Garcia (Spa) Euskaltel-Euskadi 22 Paolo Tiralongo (Ita) Ceramica Panaria-Navigare 23 Michael Boogerd (Ned) Rabobank
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