AMERICA 3 (Usa)-MORO DI VENEZIA(Ita) 4-1
La prima vera difesa di San Diego, la Coppa America più importante di sempre per l'Italia, rappresentata dal Moro di Venezia dell'imprenditore romagnolo Raul Gardini in gara per la Compagnia della Vela di Venezia.
Ma non solo, una edizione, ancora una volta, di grandi cambiamenti.
Dopo le odiose polemiche dell'edizione 1988 che ha avuto 2 anni di strascichi in tribunale, viene scelta la IACC (acronimo non particolarmente felice di International America's Cup Class) una barca (75 piedi la lunghezza) che nasce sulla carta da una serie di riunioni di specialisti.
Al di fuori dell'Italia questa edizione è conosciuta come quella "dei denari" perché vede arrivare in finale due organizzazioni (quella del Moro di Venezia per gli sfidanti e quella di America 3 per i difensori) che investono nella regata più di 100 miliardi ciascuna.
Gli sfidanti sono otto. In semifinale arrivano giapponesi, francesi, neozelandesi e italiani.America 3 è solo una delle tre barche fatte costruire per l'impresa di battere lo Stars & Stripes di Dennis Conner.
La lotta è impari e Conner capitola vedendosi strappare dalle mani il sogno di difendere a casa propria, per il suo circolo (del quale è stato Commodore) la Coppa America che era andato a conquistarsi in Australia e che aveva difeso con il catamarano nel 1988.
Disegnate da Doug Peterson, John Reichel e Jim Puig le barche di Koch si rivelano troppo veloci per un Moro di Venezia che arriva in finale spento e nella parabola discendente del suo momento agonistico.
Il risultato della finale è di 4 a 1.
E ha almeno il pregio di non lasciar spazio ai rimpianti.