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Steve

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  1. Steve

    Nba e dintorni...

    vittoria contro houston
  2. Steve

    Nba e dintorni...

    intanto vittoria dei Raptors nell'abituale match di prima serata europea,contro i raptors 93-80 RIMONTA TORONTO Toronto torna al successo battendo 93-80 gli Houston Rockets di Tracy McGrady e Yao Ming. Decisivo il rientrante Chris Bosh (nella foto) che mette a referto una doppia-doppia griffando la rimonta della franchigia canadese nella seconda metà di gara. Dopo 2 pesanti sconfitte consecutive (contro Phoenix e Boston) Toronto torna al successo. I Raptors - privi di Andrea Bargnani, ancora fuori per infortunio - battono 93-80 gli Houston Rockets all'Air Canada Center. La partita inizia nel segno dei texani. La squadra di coach Adelman non sbaglia niente dalla lunga distanza e vola sul 16-2 nel primo quarto. E anche nel secondo parziale i padroni di casa sono sempre costretti a inseguire. Houston gioca una pallacanestro piacevole, riceve in dote 14 punti da McGrady e può andare negli spogliatoi per l'intervallo avanti 45-34. Ma il vantaggio in doppia cifra degli ospiti si dissolve nel terzo periodo, chiuso dai Raptors 28-11. Tutti i giocatori di coach Mitchell contribuiscono alla rimonta. Parker trova la parità, Nesterovic sigla il primo vantaggio dei canadesi sul 54-52. Houston è la brutta copia della squadra ammirata nel primo tempo. I Rockets escono progressivamente di scena. Toronto dilaga, con Delfino e con Kris Humphries, capace di chiudere con 16 punti e 9 rimbalzi. McGrady chiude con 21 tiri e 23 punti. Chris Bosh - al rientro dopo 5 gare di assenza - mette la sua. www.eurosport.com
  3. 9 dicembre 1990 Con una doppietta di Rijkaard e con un gol di Stroppa il Milan si aggiudica per la terza volta, la seconda consecutiva, la Coppa Intercontinentale battendo a Tokyo l'Olympia di Asuncion per 3-0. Nel Milan di Sacchi giocarono Pazzagli in porta, Tassotti, Costacurta, Baresi e Maldini in difesa (Galli subentrò a Maldini alla metà del primo tempo), Donadoni, Rijkaard, Stroppa e Carbone a centrocampo (Gaudenzi sostituì Donadoni a 8 dal termine), Van Basten e Gullit in attacco. www.gazzetta.it
  4. 03/12/07-09/12/07 STORICA DOPPIETTA BLARDONE MOELGG A BAD KLEINKIRCHEN
  5. Steve

    LA FOTO DELLA SETTIMANA

    Ogni settimana la foto che ci ricordano in maggior modo i 7 giorni appena trascorsi......ovviamente commenti accettati cm sempre!!!!!!!
  6. scordato il titolo eheh cmq qst semplicemente "IMMENSO IBRA"
  7. I nerazzurri si sbloccano su rigore dopo aver rischiato contro gli attaccanti granata, ma poi non si fermano più. A segno Ibrahimovic, Cruz, Jimenez e Cordoba. La squadra di Mancini sale a 37 punti: 5 più della Roma L'Inter avanza senza soste, seppellendo il Torino e guadagnando terreno sulla Roma dopo l'undicesimo successo su 15 partite. Una domenica perfetta per i nerazzurri, che segnano 4 gol per la terza volta in questa stagione e portano ancora una volta a segno le due punte schierate al via, Cruz e Ibrahimovic (terzo gol per lo svedese nelle ultime tre partite), oltre a festeggiare i centri di Jimenez e Cordoba. Novellino ha da recriminare sul rigore dell'1-0, ma la differenza di valori è emersa in maniera evidente nel secondo tempo. TORO ALL'ATTACCO - Raramente in questa stagione Julio Cesar finisce sotto pressione come nel primo tempo disputato dai granata. Recoba? No, non è per le giocate del grande ex, in panchina, che la capolista arretra. Sono Rosina, Ventola e Di Michele a chiamare in causa il portiere brasiliano, lasciato allo scoperto dall'assenza di Samuel. L'idea del Toro è quella di mettere pressione in mezzo al campo e piazzare uno tra Di Michele e Ventola tra i due centrali difensivi nerazzurri. Funziona, perché l'Inter sbanda quando viene attaccata e ringrazia, Ventola, colpevolmente impreciso su una girata da gol assicurato, e Comotto, che per poco non infila un traversone dalla parabola beffarda sul palo lontano. RIGORI - La partita è bella: Sereni fa pensare a Garella con due respinte di piede, puro istinto, su Ibra e Cesar. Ma è la moviola a far discutere per una spinta di Natali a Cruz (da rigore) e un contatto tra Comotto e Ibrahimovic al 39', sul quale Saccani non ha dubbi. Tra le proteste dei granata lo svedese fa 14 (centri tra campionato e Champions) e Mancini va al riposo in vantaggio accumulando un vantaggio cruciale. L'INTER DILAGA - L'errore più grave che un avversario può commettere contro l'Inter è quello di mollare la presa. Il Toro si concede pochi minuti di pausa e, puntuali, arrivano due colpi: comincia l'opera Cruz, assistito da Chivu; rifinisce Jimenez, al quarto gol in tre settimane. Ibra-Cruz-Jimenez, cioè gli stessi "esecutori" del Fenerbahçe in Champions, e in generale i tre uomini che insieme a Cambiasso hanno traghettato l'Inter attraverso un momento cruciale, senza Figo, Materazzi e gli altri infortunati. ANCHE CORDOBA - Mancini mette un po' di pepe su una giornata trionfale togliendo dal campo l'ottimo Jimenez, entrato nella ripresa, per inserire Solari. Ma la festa nerazzurra prosegue ugualmente con il 4-0 di Cordoba, giunto a un gol dal suo record in carriera (4, stagione 2005/06), che rende le proporzioni del crollo granata un filo esagerate. La traversa di Natali e l'occasione fallita da Michele avrebbero reso meno amaro il k.o. ma contro questa Inter è davvero difficile chiudere due tempi senza imbarcare acqua da tutte le parti. www.gazzetta.it
  8. SPETTACOLARE POZZI FA VIAGGIARE L'EMPOLI SU UN CAGLIARI SPENTO Sotto il diluvio, l'Empoli s'impone 4-1 sui sardi al termine di una partita a senso unico. La punta dei toscani grande protagonista: a segno al 2' e al 10' del primo tempo, al 5' e al 19' della ripresa. Ospiti in gol con Conti. Bastano pochi minuti all'Empoli per archiviare la pratica Cagliari: 4-1 il finale con doppietta di Pozzi nei primi 10 minuti e altri due centri nella ripresa dell'attaccante romagnolo prima di lasciare il campo al 22'; gol della bandiera per gli ospiti con Conti al 32' del secondo tempo. Il successo, il secondo consecutivo per Malesani dopo la vittoria in coppa Italia contro la Juventus, permette ai toscani di lasciare i sardi e la Reggina (con un partita in meno) all'ultimo posto in classifica con 10 punti. L'Empoli ha così interrotto il suo diguno offensivo dopo 272 minuti mentre il Cagliari, che nelle ultime 13 partite ne ha pareggiate 4 e perse 9, non segna da 356 minuti esclusi i recuperi. I gol in avvio di Pozzi sono stati i primi dell'Empoli nei primi tempi in questa stagione: nelle prime 14 gare di campionato tutti e 7 le reti segnate erano infatti arrivate nella ripresa. Prima vittoria per Malesani contro Sonetti che nei quattro precedenti vantava un successo e tre pareggi. PRIMO TEMPO - Bastano poche azioni per capire che sarà un match a senso unico. Al 2' cross di Giovinco da destra, clamoroso svarione di Agostini, Pozzi ben appostato insacca in diagonale sul secondo palo. L'Empoli mette pressione costante, il Cagliari sembra invece passivo: al 10' cross di Buscè da destra, Pozzi controlla alla grande anticipando Bizera e di destro batte Marruoco. E' praticamente il colpo del k.o.: gli isolani faticano a reagire e producono solo un tiro alto di Budel. Al 35' cross di Giovinco da sinistra, Pozzi irrompe sul primo palo e colpisce il legno con Marruocco in tuffo che era sulla palla. SECONDO TEMPO - La pioggia diventa quasi diluvio, ma il terreno di gioco tiene discretamente. L'innesto di Matri scuote il Cagliari per un paio di minuti e poi al 5' incursione di Giovinco da sinistra, palla a Pozzi che stoppa e va a segno; ancora colpevoli Agostini e Bizera. Giovinco lascia il posto ad Antonini che si rende subito pericoloso. Al 19' gran discesa di Marchisio sulla sinistra, cross e di testa ancora Pozzi mette nell'angolo destro. L'attaccante è in giornata di grazia, la difesa del Cagliari vive un pomeriggio da incubo. Pozzi, che prima di oggi aveva segnato 8 gol in 63 partite in A, lascia il campo e anche l'Empoli rinuncia ad affondare. Il Cagliari, senza pressione, sale un po' di tono e al 31' trova anche il gol con Conti che quasi a colpo sicuro insacca nell'angolo basso su azione Matri-Mancosu. ONE MAN SHOW - Nicola Pozzi è l'eroe di giornata, ma professa umiltà: "Sono contento, era una partita abbastanza decisiva. Avere fatto quattro gol mi riempie di gioia, ma è il momento di stare tranquilli e non di montarsi la testa. Dobbiamo lavorare ancora di più per uscire da una posizione difficile di classifica. La vittoria contro la Juventus in coppa Italia è stata importante psicologicamente, eravamo in un momento un po' triste. Sul primo gol sono stato un po' fortunato per un rimpallo, ma ci voleva perché finora di fortuna non ne avevamo avuta molta". www.gazzetta.it
  9. SIENA DEMOLISCE IL GENOA AL MARASSI Impresa dei toscani a Marassi, dove vincono 3-1. I gol dei bianconeri nei primi 24 minuti di gioco: Frick apre le marcature, Maccarone raddoppia, l'attaccante del Liechtenstein arrotonda. All'89' arriva l'inutile perla di Figueroa Doppio Frick e Maccarone. E l'inutile perla di Figueroa. Il Siena vola, il Genoa affonda. Basta un quarto di partita ai bianconeri di Beretta per conquistare il Luigi Ferraris e stampare sul tabellone luminoso un 3-1 meritato. Una sconfitta umiliante che dilata i noti problemi dei liguri, soprattutto in difesa. Ma giù il capello davanti ai toscani, autori di una prova corale e autoritaria. 24 MINUTI - Quello proposto da Gasperini è il solito Genoa a trazione anteriore, con la variante Di Vaio al posto di Sculli. Dall'altra parte un Siena accorto, con Locatelli alle spalle di Frick e Maccarone: attento in difesa, con buona predisposizione al contropiede. Si gioca a Marassi, regno rossoblù, i soliti 30mila tifosi. Gli avessero chiesto prima del fischio d'inizio un pronostico alla fine del primo tempo, avrebbero avuto pochi dubbi. Invece nei primi 24' il Siena fa a pezzi i rossoblù con una prestazione maestosa, sottolineata da una delle peggiori esibizioni dei liguri dall'inizio del campionato. IMPLACABILI - I toscani dominano in ogni settore del campo, diretti dall'intelligenza di Codrea. Il romeno, ex Genoa, detta i tempi, dialoga con Galloppa e Locatelli, pronti ad aprire il gioco sulle fasce dove Frick e Maccarone sono devastanti. Se poi hai a che fare con una difesa balbettante, mai in partita, il gioco è fatto. In successione piovono gol. All'11' Frick, servito da Galloppa, fulmina Rubinho dal limite. Al 20', con la difesa immobile, Loria, prova superba, in scivolata infila il 2-0. Al 24', sulla percussione di Maccarone, Rubinho devia, ma sui piedi di Marione Frick che non perdona. E il Genoa? Chi l'ha visto? Molle, senza idee e anima si aggrappa a un paio di punizioni di Borriello e Leon. L'ex milanista porta la croce; un guerriero nel deserto di Marassi. La pecca maggiore è sulle fasce esterne dove non c'è qualità, proprio dove il Siena fa la differenza. La mossa di Gasperini che toglie Fabiano per Sculli è velleitaria: quattro punte in campo; non si era mai visto. Disperato. AFFONDATO - Nella ripresa c'è posto per Santos: fuori Konko, così impalpabile da non lasciare traccia. Juric e Sculli coprono le fasce esterne del centrocampo, lasciando spazio in attacco a Leon, Borriello e Di Vaio. Ma non incide l'impostazione data da Gasperini: il Siena si difende con eleganza e precisione, pronto a ripartire, sfruttando tutta la dabbenaggine del centrocampo rossoblù che non fa filtro. Il Genoa è troppo fumoso, il gioco non incide. Monotonia e sbadigli; nemmeno l'ombra di un regista, Marco Rossi che fa il centrale. I soliti cross, le tempestive chiusure dei toscani. Figueroa sostituisce il fischiatissimo Di Vaio; Corvia rileva Frick, Jarolim prende il posto di Locatelli. Borriello, intanto, si danna, prendendosi il Genoa sulle spalle. Ma i rossoblù non ci sono più; la luce è spenta. Anche se uno spiraglio di alta scuola lo regala Figueroa con una prodezza all'incrocio dei pali. Per Rubinho e compagni la meditazione a questo punto è d'obbligo. E al fischio finale di Dondarini tutti gli applausi sono per il Siena: meritati. www.gazzetta.it
  10. ALLA SAMP NON BASTA CASSANO,L'UDINESE VINCE SOFFRENDO L'ex blucerchiato trascina l'Udinese nella ripresa e rimonta il 2-1 con cui la formazione di Mazzarri aveva chiuso il primo tempo. Tra i doriani grande prova del barese, uscito proprio poco prima della rimonta bianconera. Non basta un Cassano incontenibile alla Sampdoria per restare in piedi a Udine. I friulani, trascinanti dall'ex di turno Quagliarella, rimontano lo svantaggio del primo tempo e si confermano quarta forza del campionato battendo 3-2 i blucerchiati. Di Bellucci su rigore e Maggio i gol dell'undici di Mazzarri. Il provvisorio 1-0 dell'Udinese era stato invece siglato dal solito Di Natale. CASSANO SHOW - Ma andiamo con ordine: Cassano dunque. Sarà anche difficile da gestire fuori e dentro il campo, ma che sia un giocatore imprescindibile per questa Samp è ormai evidente. Il barese, già protagonista assoluto sabato scorso contro la Reggina, replica lo show contro l'Udinese e fa nera la difesa friulana per tutto il primo tempo con giocate che, per dirla in numeri, producono il rigore del pareggio di Bellucci (31', fallo di Zapotocny) e il 2-1 di Maggio. Quanto di meglio, insomma, la Sampdoria sa produrre dalle parti di Handanovic. LA CRONACA - Tanto basta a mettere sotto l'Udinese per 45' e andare negli spogliatoi con il tappo dello champagne già mezzo aperto nonostante l'Udinese, a dispetto del risultato e delle molte assenze (Dossena e D'Agostino su tutti), non demeriti affatto. E che, per dirla tutta, prima del Cassano-show aveva controllato tranquillamente la partita ed era giustamente passata in vantaggio con Di Natale su servizio da Quagliarella. LA REAZIONE - Prima del Cassano-show, però. Perché quando la Samp sembra sul punto di crollare (Pieri provvidenziale ad anticipare in angolo Asamoah a due passi dalla rete sguarnita), è proprio il barese a ribaltare gli equilibri in campo. Il tutto in un quarto d'ora da leccarsi i baffi in cui l'ex merengue ne combina di tutti i colori, si procura un rigore, regala a Maggio l'assist del 2-1 e non risparmia niente del suo repertorio, fatto di grandi giocate, di un errore incomprensibile a tu per tu con Handanovic e del solito giallo rimediato per proteste. IL GOL DELL'EX - Sotto di un gol e avvicinata provvisoriamente in classifica proprio dall'undici di Mazzarri, l'Udinese comincia la ripresa riversandosi nella metacampo avversaria, ma non riesce a cavare un ragno dal buco fino al 21', quando Cassano, proprio lui, abbandona la platea acciaccato. Questo, unito all'ingresso tra i friulani di Floro Flores al posto di Asamoah, basta a cambiare l'inerzia dell'incontro. Proprio il nuovo entrato serve infatti a Quagliarella il 2-2 (25') che tramortisce la Samp. E sempre l'ex di turno infila, a cinque dalla fine, la rete del 3-2, con un destro dal limite su cui Castellazzi non può niente. Resta il tempo per l'espulsione di Mazzarri per proteste, per un palo di Inler a tempo quasi scaduto e niente più. L'Udinese continua così la sua corsa nella zona Champions. La Samp, di contro, perde un'ottima occasione per avvicinare l'Europa delle grandi. www.gazzetta.it
  11. STUPENDO NEDVED REGALA ALLA JUVE TRE PUNTI D'ORO I bianconeri attaccano per tutta la partita, ma trovano la rete vincente nel finale grazie ad un gran destro del centrocampista ceco, al primo centro stagionale in campionato. La squadra di Ranieri consolida il terzo posto e si avvicina alla Roma. La Juventus è la terza forza del campionato. Lo grida, forte, l'esultanza quasi rabbiosa di Nedved, al primo gol in campionato, arrivato a 4' dalla fine dopo una partita a senso unico, in cui la Juentus aveva sprecato tante occasioni da rete, imbrigliata da un'Atalanta ordinata e ben messa in campo da Del Neri, che contro la Juve subisce la decima sconfitta in altrettante partite. La Juventus, la più provinciale delle "grandi", per atteggiamento tattico e mentale, vince ancora una volta grazie al mix di un colpo di uno dei suoi eterni campioni, stavolta Nedved, e la tenacia che gli ha consentito una volta di più di acciuffare un risultato nei minuti finale. Quando contano, più che la manovra, gambe e cuore. Per la Juve è la sesta vittoria interna. Firmata da Nedved, un veterano che in questa stagione non si era mai espresso sui suoi migliori livelli, e che, grazie a questo gol potrebbe, chissà, (ri)diventare un valore aggiunto per la truppa di Ranieri. OCCASIONI JUVE - Il primo tempo è piacevole. Perchè giocato a buon ritmo, e perchè di emozioni ne offre parecchie. La Juve gioca un calcio discreto, grazie alla propulsione degli esterni di centrocampo, Nedved e Palladino (però impreciso). In particolare i bianconeri sono spesso pericolosi sulla sinistra, dove il ceco è assistito da un Molinaro volitivo. Le occasioni si sprecano, con Trezeguet pericoloso di testa e di piede, ma senza trovare il bersaglio. L'Atalanta soffre, ma reagisce serrando i ranghi, sempre ordinata e disciplinata. E capace di ripartire grazie al pendolo Doni, che congiunge la mediana a Floccari, centravanti eremita. È proprio l'ex Messina a farsi pericoloso con un interno destro affilato: i guanti di Buffon sventano la minaccia. Al riposo è 0-0, un risultato che sta un po' stretto agli uomini di Ranieri. NEDVED GOL - Il copione è lo stesso anche nella ripresa. Juve avanti, Atalanta sorniona. Gli interpreti però sono diversi, perchè Ranieri inserisce Marchionni per Palladino e Del Piero, tra i migliori, per Iaquinta. Carrozzieri salva a Coppola battuto su Trezeguet lanciato da Del Piero. Poi un sinistro al volo di Trezeguet lanciato da sinistra dal solito Molinaro finisce appena largo. E Del Piero va al poligono per un'esercitazione ripetuta sulle punizioni: bersaglio mancato di poco un paio di volte, un bel volo di Coppola sul bolide destinato a gonfiare la rete. L'Atalanta tiene botta. Senza andare nel panico. Ma è costretta ad arrendersi al 41', quando Nedved si ricorda di essere (ancora) un campione e esibisce un destro squassante da fuori area che si insacca all'angolino alla sinistra dell'incolpevole Coppola. È l'1-0 decisivo. La Juve stringe i denti e vince. www.gazzetta.it
  12. GIALLOROSSI BLOCCATI A LIVORNO Giallorossi in vantaggio con De Rossi al 5', risponde Tristan dopo un minuto. Primo tempo di sofferenza per la squadra di Spalletti, ripresa puiù equilibrata e ricca di occasioni. Juan colpisce una traversa. L'Inter dilaga contro il Torino, prossimo avversario della Roma, la squadra di Spalletti non riesce a sfondare al Picchi: col Livorno finisce 1-1. Le trasferte toscane si confermano così le "bestie nere" per i giallorossi, che già a Firenze ed Empoli erano stati costretti agli altri due dei tre pareggi esterni (contro nemmeno una sconfitta). Al Picchi, terza gara in una settimana per la Roma, attesa mercoledì dalla sfida col Manchester, succede tutto in due minuti: al 5' De Rossi sfrutta un errore di Amelia, al 6' Tristan non lascia scampo a Doni. E il Livorno inanella il sesto risultato utile consecutivo, nonché il dodicesimo punto dell'era-Camolese. I GOL - Il segnale premonitore arriva con il forfeit di Mexes: il difensore accusa un dolore a un ginocchio, resta fuori e al suo posto gioca Ferrari. La Roma parte scricchiolando, e trascina un primo tempo privo di luce e fantasia. Il Livorno non lascia passare una spillo, ma al Picchi si vede la brutta copia della Roma, quella poco ispirata e ancor meno reattiva. I padroni di casa ci mettono determinazione e concretezza, su un campo assai dissestato dopo la pioggia delle ore scorse, alternando difesa arcigna e contropiedi squassanti. A passare per prima è la Roma, ma solo per un abbaglio di Amelia, che esce alle spalle di De Rossi, pronto nello stacco aereo e nel firmare il suo secondo gol stagionale. Il Livorno non ci sta e un minuto dopo, al 6', Tristan si lancia in area palla al piede e infila la sua prima rete italiana. IL POSSESSO NON BASTA - L'1-1 non accende però la gara. Anzi il copione si fa assai ripetitivo: la Roma si intestardisce in un possesso palla per nulla illuminato e dunque innocuo, il Livorno risponde in contropiede, trovando spesso praterie e raramente l'ispirazione giusta per creare pericoli effettivi. Ma intanto i padroni di casa ci provano, mandando al tiro ora Pulzetti, ora Balleri, ora Tavano, ora Tristan. La Roma invece fatica, con Mancini che non riesce a trovare la posizione e risulta dunque evanescente, Pizarro che si innervosisce e va oltre le righe e Taddei che si lascia risucchiare e non fa mai la differenza fra le linee. Spalletti ha la faccia dei giorni-no, ma il suo trapestare in lungo e in largo, condito da urlacci, non sortisce effetto alcuno. Così il Livorno può continuare con la sua tattica attendistica, lasciando pallone e iniziativa (?) alla Roma e aspettando i giallorossi al limite della propria area. I giallorossi trovano puntualmente spazi intasati e una densità tale da impedire persino la visibilità oltre il limite dell'area livornese: situazione che, mixata alla giornata di scarsa vena, obbliga la Roma a una gara di sofferenza autentica. RIPRESA PIU' VIVACE - La ripresa continua su un binario morto nei primi 10 minuti, poi si scalda: al 10' Tavano chiama in causa Doni, al 12' Amelia respinge due volte consecutive su Vucinic, nel frattempo subentrato a Mancini, al 14' il Livorno sfiora il vantaggio con Tristan e Tavano, con Juan e Ferrari provvidenziali, al 16' Juan colpisce la traversa con un colpo di testa. Poi esce anche Totti (che era rientrato da titolare solo mercoledì scorso) a favore di Esposito e il Livorno sembra calare, mentre la Roma insiste con Vucinic che ancora chiama in causa Amelia. De Rossi trova anche il gol, ma Rizzoli aveva fischiato un istante prima. E così finisce in parità, con l'Inter che si allontana e la Juve che si avvicina. www.gazzetta.it
  13. Jerez, 4° giorno: Sebastian Vettel porta la pole alla Toro Rosso Si sono conclusi venerdì i test di Jerez. La Toro Rosso-Ferrari si è portata davanti a tutti. Il colpo è riuscito a Sebastian Vettel che con la monoposto versione 2008, senza aiuti elettronici, e le gomme slick 2009, in condizioni limite da qualifica ha piazzato un tempo inavvicinabile: 1'18"213. Bravo Vettel che ha fatto meglio di Robert Kubica con la BMW e di Nico Rosberg, il quale ha rotto un motore della sua Williams-Toyota. Michael Schumacher, uscito di pista nella mattina, ha ottenuto il quarto tempo. La BMW ha riutilizzato Marko Asmer che è anche uscito di pista. Force India ha dato spazio a Giedo Van der Garde e Roldan Rodriguez, costretto a fermarsi per rottura del motore. I tempi del 4° giorno, venerdì 7 dicembre 2007 1 - Sebastian Vettel (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'18"213 - 100 giri 2 - Robert Kubica (BMW Sauber F1.07) - 1'18"410 - 119 3 - Nico Rosberg (Williams FW29-Toyota) - 1'18"796 - 97 4 - Michael Schumacher (Ferrari F2007) - 1'19"136 - 58 5 - Kazuki Nakajima (Williams FW29-Toyota) - 1'19"611 - 76 6 - Timo Glock (Toyota TF107) - 1'19"961 - 58 7 - Felipe Massa (Ferrari F2007) - 1'20"000 - 45 8 - Sebastien Bourdais (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'20"033 - 87 9 - Jarno Trulli (Toyota TF107) - 1'20"229 - 69 10 - David Coulthard (Red Bull RB3-Renault) - 1'20"657 - 72 11 - Anthony Davidson (Super Aguri SA07-Honda) - 1'20"821 - 102 12 - Takuma Sato (Super Aguri SA07-Honda) - 1'21"092 - 84 13 - Marko Asmer (BMW Sauber F1.07) - 1'21"333 - 80 14 - Giedo Van der Garde (Force India-Ferrari) - 1'22"321 - 81 15 - Roldan Rodriguez (Force India-Ferrari) - 1'22"508 - 82 I tempi del 3° giorno, giovedì 6 dicembre 2007 1 - Robert Kubica (BMW Sauber F1.07) - 1'19"157 - 87 giri 2 - Lewis Hamilton (McLaren MP4-22-Mercedes) - 1'19"331 - 64 3 - Felipe Massa (Ferrari F2007) - 1'19"333 - 68 4 - Mark Webber (Red Bull RB3-Renault) - 1'19"605 - 63 5 - Timo Glock (Toyota TF107) - 1'19"687 - 40 6 - Pedro De La Rosa (McLaren MP4-22-Mercedes) - 1'19"787 - 75 7 - Nelson Piquet (Renault R27) - 1'19"834 - 90 8 - Michael Schumacher (Ferrari F2007) - 1'19"885 - 67 9 - Rubens Barrichello (Honda RA107) - 1'19"905 - 89 10 - Nick Heidfeld (BMW Sauber F1.07) - 1'20"125 - 87 11 - Nico Rosberg (Williams FW29-Toyota) - 1'20"301 - 65 12 - Sebastian Vettel (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'20"339 - 56 13 - Sebastien Bourdais (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'20"507 - 55 14 - Jarno Trulli (Toyota TF107) - 1'20"775 - 99 15 - Kazuki Nakajima (Williams FW29-Toyota) - 1'20"802 - 39 16 - Luca Filippi (Super Aguri SA07-Honda) - 1'20"915 - 83 17 - David Coulthard (Red Bull RB3-Renault) - 1'21"055 - 62 18 - Takuma Sato (Super Aguri SA07-Honda) - 1'21"093 - 79 19 - Vitantonio Liuzzi (Force India-Ferrari) - 1'21"194 - 76 20 - Ralf Schumacher (Force India-Ferrari) - 1'21"853 - 71 I tempi del 2° giorno, mercoledì 5 dicembre 2007 1 - Lewis Hamilton (McLaren MP4-22-Mercedes) - 1'19"371 - 73 giri 2 - David Coulthard (Red Bull RB3-Renault) - 1'19"421 - 80 3 - Felipe Massa (Ferrari F2007) - 1'19"761 - 97 4 - Kimi Raikkonen (Ferrari F2007) - 1'19"779 - 87 5 - Pedro De La Rosa (McLaren MP4-22-Mercedes) - 1'19"887 - 62 6 - Nelson Piquet (Renault R27) - 1'19"982 - 71 7 - Christian Klien (Force India-Ferrari) - 1'20"187 - 86 8 - Sebastian Vettel (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'20"398 - 57 9 - Giancarlo Fisichella (Force India-Ferrari) - 1'20"470 - 102 10 - Robert Kubica (BMW Sauber F1.07) - 1'20"487 - 118 11 - Timo Glock (Toyota TF107) - 1'20"523 - 54 12 - Sebastien Bourdais (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'20"533 - 75 13 - Nico Rosberg (Williams FW29-Toyota) - 1'20"671 - 66 14 - Andreas Zuber (Super Aguri SA07-Honda) - 1'20"897 - 109 15 - Mark Webber (Red Bull RB3-Renault) - 1'20"944 - 41 16 - Nico Hulkenberg (Williams FW29-Toyota) - 1'21"068 - 67 17 - Anthony Davidson (Super Aguri SA07-Honda) - 1'21"076 - 74 18 - Rubens Barrichello (Honda RA107) - 1'21"184 - 103 19 - Kamui Kobayashi (Toyota TF107) - 1'21"699 - 118 20 - Nick Heidfeld (BMW Sauber F1.07) - 1'22"875 - 93 I tempi del 1° giorno, martedì 4 dicembre 2007 1 - Nick Heidfeld (BMW Sauber F1.07) - 1'19"042 - 73 - slick tires 2 - Jenson Button (Honda RA107) - 1'19"155 - 65 - slick tires 3 - Pedro De La Rosa (McLaren MP4-22-Mercedes) - 1'19"712 - 48 4 - Kimi Raikkonen (Ferrari F2007) - 1'20"083 - 73 5 - Nelson Piquet (Renault R27) - 1'20"366 - 66 6 - Sebastien Bourdais (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'20"615 - 97 7 - Gary Paffett (McLaren MP4-22-Mercedes) - 1'20"638 - 50 8 - Mark Webber (Red Bull RB3-Renault) - 1'20"682 - 65 9 - Marc Gené (Ferrari F2007) - 1'20"832 - 67 10 - Mike Conway (Super Aguri SA07-Honda) - 1'20"927 - 87 11 - Sebastian Vettel (Toro Rosso SRT2-Ferrari) - 1'21"086 - 45 12 - James Rossiter (Super Aguri SA07-Honda) - 1'21"246 - 71 - slick tires 13 - Timo Glock (Toyota TF107) - 1'21"336 - 69 14 - Giancarlo Fisichella (Force India-Ferrari) - 1'21"424 - 41 15 - Nico Hulkenberg (Williams FW29-Toyota) - 1'21"556 - 28 16 - Franck Montagny (Force India-Ferrari) - 1'21"559 - 65 17 - Kazuki Nakajima (Williams FW29-Toyota) - 1'21"586 - 33 18 - Marko Asmer (BMW Sauber F1.07) - 1'21"962 - 57 19 - Kamui Kobayashi (Toyota TF107) - 1'22"186 - 111 20 - Javier Villa (BMW Sauber F1.07) - 1'23"583 - 53 www.italiaracing.net
  14. Todt: "Ferrari, sarà nuovo ciclo vincente" L'amministratore delegato del Cavallino: "Vogliamo la continuità delle vittorie". Raikkonen: "Qui c'è passione, penso di avere più tifosi del solito. La nuova Ferrari mi dicono sarà velocissima" Massa, Todt e Raikkonen premiati coi Caschi d'oro. BOLOGNA, 8 dicembre 2007 - L'addio dopo 15 anni di muretto, 7 titoli costruttori, 6 titoli piloti. Jean Todt, oggi a Bologna in occasione del Motor Show, ha ricevuto un doppio premio, un doppio Casco d'oro rispettivamente per le vittorie della Ferrari di quest'anno ed un altro per il suo lungo trascorso a Maranello. "Ma per essere precisi io sono arrivato in Ferrari nel luglio del 1993, quindi saranno 15 tra un anno" ha spiegato il dirigente francese, che dal prossimo anno lascerà il muretto per ricoprire il "solo" ruolo di amministratore delegato della Ferrari. Quest'anno è arrivato un nuovo doppio successo al termine di una stagione sofferta e piena di colpi di scena anche per motivi extrasportivi. LEGALI - "Se è stato il più sofferto? - ha detto Todt - Diciamo che è stato un campionato disputato tra uffici tecnici, uffici legali e i circuiti. È stato un campionato diverso rispetto agli altri, ma alla fine siamo comunque contenti". Per il futuro Todt spera di poter vedere "la continuità che da anni stiamo cercando di preparare. Quest'anno abbiamo aperto un nuovo ciclo che speriamo resti vincente: la storia della Ferrari è fatta di cicli. Se mi mancherà il muretto? Se voglio andare ci andrò... Cosa farò nel tempo libero? Se dovessi dire quello che vorrei fare e che non ho avuto ancora il tempo di fare servirebbe un fine settimana apposta". KIMI - Da Todt a Kimi Raikkonen. Rilassato e con un sorriso in più del solito il campione del mondo ha ringraziato i tanti tifosi della Ferrari presenti che non hanno risparmiato applausi nei suoi confronti: "Qui c'è più passione per la F.1 rispetto a qualunque altro posto: oggi penso di avere più tifosi rispetto al passato...". Poi, sulla stagione appena conclusa, ha detto: "Chi è stato il rivale più duro? Direi che Alonso mi ha dato filo da torcere, comunque anche Hamilton e Massa sono molto forti. È stata una stagione dura per tutti, sono contento che sia finita bene". Una nuova ovazione dai tifosi l'ha ricevuta dopo una battuta su Michael Schumacher: "Se sono pronto a prendere il suo posto nel cuore dei tifosi? Certo. Siamo tutti diversi ma facciamo tutti del nostro meglio, sempre". FELIPE - Vinto il titolo 2007, c'è già da pensare al prossimo anno: "La nuova monoposto? La macchina non è ancora pronta, ma da quello che ho saputo e sentito mi hanno detto che andrà fortissimo. Aspettiamo l'inizio del prossimo anno e vedremo quanto saremo forti. L'assenza del traction control? Sarà difficile guidare sul bagnato, ci saranno più auto che finiranno fuori pista, sarà più difficile guidare in condizioni negative. Se faremo test sul bagnato? Certo, se piove si: durante l'inverno ci sarà pioggia, quindi...". Infine Felipe Massa che oggi ha ricevuto un nuovo Casco d'oro dopo quello del 2002. "Sono pronto per il prossimo anno, la voglia non manca. Il 2007 è stato un buonissimo anno per noi, per pochi punti non ho potuto lottare fino all'ultima gara per il titolo. Ci rifaremo il prossimo anno. Il traction control? Senza c'è un po' di sovrasterzo...". www.gazzetta.it
  15. Steve

    Il mondo invernale

    VINCE RAICH MA STUPENDA ITALIA Bad Kleinkirchheim porta bene all'Italia. Dopo la doppietta di ieri nel gigante, ancora una grande prova degli azzurri che, grazie a una seconda manche da incorniciare, chiudono con il terzo posto di Moelgg, il quarto di Thaler e il quinto di Deville. Ancora una giornata da incorniciare per l'Italia dello sci. Dopo la doppietta di ieri nel gigante, gli azzurri, complice una seconda manche eccezionale, chiudono lo slalom con un ottimo terzo posto di Moelgg (1'35"18) e, soprattutto, con il quarto e il quinto di Patrick Thaler (28° dopo la prima frazione) e Cristian Deville. In Austria vince un grandissimo Benjamin Raich (1'34"46), che ha preceduto sul traguardo lo svedese Jens Byggmark (1'35"12), già primo e secondo dopo la prima manche. PRIMA MANCHE - La prima manche era stata dominata dall'austriaco Benjamin Raich che aveva fatto segnare il miglior tempo tagliando il traguardo in 48"34, 0"24 in meno dello svedese Jens Byggmark (48"68) e 0"31 meglio del tedesco Felix Neureuther (48"75). Manfred Moelgg, migliore degli azzurri, era quinto a 0"35 dalla vetta. Con il tempo di 48"69, l'atleta di Brunico ha ottenuto lo stesso risultato dell'austriaco Reinfried Herbst, ad appena 0"02 dalla quarta piazza occupata dallo svedese Markus Larsson (48"67). Cristian Deville (49"12) aveva chiuso la prima frazione al 12° posto, a 0"78, Thaler era 25° a 1"74 mentre Peter Fill non era riuscito a completare la manche. Fuori anche il finlandese Kalle Palander e gli statunitensi Bode Miller e Ted Ligety. www.gazzetta.it
  16. ragazzi trulli secondo me puo fare bene ma la toyota non è al livello per poter combattere per il mondiale.....se c'era alonso forse ma ora come ora nessuna speranza
  17. Steve

    Il mondo invernale

    Topic riguardante la stagione invernale 2007/2008 con gli azzurri protagonisti come sempre
  18. Steve

    Rugby season

    Topic riguardante la stagione di rugby in corso in tutta l'europa e con un approfondimento al 6 nazioni che tra qualche mese inizierà.
  19. Topic riguardante la stagione 2008 della F1 in arrivo......con news,sorprese e molto altro fino ad arrivare al primo gp che si disputerà come al solito a Melbourne.
  20. Steve

    Nba e dintorni...

    ottima prestazione di minnesota.....complimenti
  21. si infatti la dovrebbe fare la nuova zelanda o qualche isola del pacifico
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