Non mi trovo d'accordo su alcuni punti, ritengo che tu abbia girato un po' la frittata a sostegno della tua tesi su qualche questione.
Innanzitutto una nota tecnica. L'ematocrito è il tasso di globuli rossi nel sangue, non studio medicina ma non vedo perché dovrebbe ridursi correndo un grande giro: la fatica accumulata non influisce (semmai, ipotesi personale e non verificata, alza il tasso di ematocrito, in quanto al corpo è richiesta maggiore energia quindi più ossigeno).
Non ha senso discutere sulla giustizia o meno della squalifica di Pantani. Se la meritava? Dovevano essere squalificati anche altri? Lui è stato sfortunato (o gomblottato) e l'hanno fermato, amen. Non è giusto ridurre la punizione di un sistema a una sola persona ma non è neanche giusto evitargliela perché fan tutti così.
Pantani era dopato, d'accordo, ma lo erano anche gli altri, e quasi nessuno riusciva a imitarne le gesta. E su questo hai ragione. Si può dunque che Armstrong ha vinto solo perché era dopato? Ma se abbiamo appena finito di dire che lo erano tutti! Quindi rendiamo omaggio alle imprese di Pantani, ma magari è il caso di fare qualche accenno anche a quelle del texano, dato che di Tour ne ha vinti 7, e sfido chiunque a dire che è solo grazie al doping che aveva in circolo.
Non ho capito bene la questione avversari, intendi dire che Armstrong era un cafone irrispettoso? Se è così, aggiungo una curiosità. Capitava che l'americano nelle prime fasi della corsa si avvicinasse agli avversari e mostrasse letteralmente i muscoli: "Guarda qua che gambe che ho!". Io la trovo una tattica molto intelligente quella di instaurare negli avversari un timore e un senso di netta inferiorità. Non è rispettoso? Non gli tirava mica i pugni, fa quello che si è sempre fatto da quando esistono competizioni di ogni genere tra esseri umani: si mette pressione agli avversari.
Trovo molto inadeguato il commento sul cancro. Non è che se il cancro è stato peggiorato dal doping allora si può dire: "se l'è andato a cercare, ha il coraggio pure di lamentarsi?". Prova a dire così a uno che ha il tumore ai polmoni perché ha fumato come una ciminiera per anni, vediamo se riesci a dirglielo guardandolo negli occhi. E comunque la probabilità di morte nel suo caso era 50%, perché può anche essere una forma generalmente non letale, ma nel suo caso il rischio c'era.
Infine non capisco perché debba essere chiamato megalomane se cerca di dare risalto a Livestrong. Prova a fondare un'associazione per raccogliere fondi in beneficienza e a non dirlo a nessuno, vediamo quanto raccogli. Si tratta di due casi di beneficienza totalmente diversi, e nel caso di Armstrong l'unica possibilità di successo è predicarla ai quattro venti e usare se stesso come bandiera.
Ecco, specialmente gli ultimi punti mi hanno infastidito, perché sono una visione distorta e ingiusta verso una persona che può essere la più infida e subdola di questo mondo, ma che su alcune questioni è inattaccabile.