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  1. A causa dello sciopero dei giornalisti questa tappa non andrà in onda con la consueta telecronaca diretta, ma solo con il sostegno delle immagini
  2. Anche io scrivo tutto in diretta! ...su un file txt =(
  3. NOOOOOOOOOOO! Sapete il black out di oggi..beh..m'ero scritto la cronaca di tutta la tappa, e tutto quello che accadeva contemporaneamente. Proprio a causa di quello ho perso tutto quello che mi ero scritto Fortunatamente ho salvato gli screens, posterò quelli pensando a qualche stratagemma...
  4. M'ero scordato che oggi pomeriggio toglievano la corrente qui in zona x dei lavori! Appena posso accendere il pc aggiorno!
  5. Dagli un anno a De Luca e li schianta tutti Del resto se fosse stata la storia di Gomez si sarebbe intitolata "Gomez, el fugitivo demente" ________________ CAPITOLO 25: Su, giù, su, giù, su. Il giorno successivo a quella tappa già tutti parlavano dell'impresa di Yelko Gomez e giornalisti e manager del settore s'erano avvicinati numerosamente alla corsa. Non vi erano prime pagine dedicate solamente perchè era corsa Under 23 a cui nessuno quotidiano avrebbe mai concesso tanto spazio, ma l'interesse era cresciuto vertiginosamente; su Yelko Gomez, ribattezzato dai media spagnoli "el Fugitivo" per la lunga azione solitaria, si ricamavano già bellissime storie dai toni epici: faceva presa sul pubblico la storia di questo ragazzo di poche parole, che aveva attraversato l'oceano e correva da solo, e che addirittura aveva la propria squadra contro, sottolineando malignamente il sadico attacco di Acquistapace. Noi non correvamo per nulla contro Yelko, anzi, il ragazzo fu accolto con entusiasmo da Bruno, che da quella sera l'aveva considerato tutto e per tutto un membro della squadra: la sera festeggiammo concedendo ai ragazzi un bicchierino di spumante e una fetta di torta crostata. E i compagni come la presero? Ci fu una spaccatura: Falco e Novantalora erano entusiasti del nuovo compagno, Gusmeroli e Acquistapace invece non brillavano di felicità, sentivano infatti la loro leadership messa in discussione. Nulla di particolarmente duro e violento, ma gli si leggeva in faccia la loro delusione, e in una corsa dove le squadre erano composte al massimo da cinque uomini, una simile divisione all'interno poteva essere nociva. Ma è da queste cose che si vede l'abilità di un grande direttore sportivo come Bruno, perchè io al suo posto molto probabilmente avrei fatto finta di nulla e mandati tutti a letto come un giorno qualsiasi. Bruno era invece un grandissimo uomo, in grado di dare affetto quasi paterno a tutti suoi corridori e rassicurarli: succedeva con me quando correvo nell'Acqua & Sapone e mi sentivo frustrato da troppi giorni di gregariato, successe quella sera quando dopo cena entrò nella stanza di Andrea e Filo e il mattino dopo come per magia erano nuovamente sereni e gioviali. Alla riunione tecnica del terzo giorno partecipò così anche Gomez. Ci ripassammo il profilo di tappa e comprendemmo il perchè del "pascolamento" del gruppo del giorno prima! La tappa era terrificante, oltre tremila metri di dislivello, tre salite durissime tutte di fila e qualche cosa del genere sarebbe stata da denuncia persino se inserita in un GT. Ed infatti ci furono non poche polemiche alla presentazione del tracciato mesi prima, solo che io, essendo occupato a fare spola tra ospedali e riabilitazioni, non ne ero al corrente. La tattica era, come sempre molto semplice, ma avendo la maglia doveva per forza essere molto flessibile e adattabile alle situazioni di corsa: serviva dunque molta comunicazione tra tutti e per questo chiedemmo al Panamense di sforzarsi di tener accesa la radiolina. Avevamo praticamente tutte le maglie di leader e chiunque si sarebbe aspettato che avessimo trainato il gruppo, ma non ne avevamo gli uomini per farlo. Nella fuga iniziale avremmo provato a reinserire Filo, Acquistapace avrebbe cercato di stare nel gruppo dei migliori e Gomez...beh lui in fondo era ancora un'incognita, non si sapeva se sarebbe stato in grado di fare ancora magie. Fosse stato per Bruno avrebbe dovuto comportarsi come Acquistapace, centellinando energie, ma i patti concordati erano diversi, Gomez era libero. Libero di attaccare, libero di cedere.
  6. Rabetta è Robetta, lui se la giocherà col Baronz alla corsa dei campioni
  7. Risultati 2° Tappa: Megevé - La Salle 139 Km CLASSIFICA GENERALE CLASSIFICA A PUNTI CLASSIFICA GPM CLASSIFICA A SQUADRE
  8. Alle spalle di Gomez nessuno aveva provato ad attaccare, e in testa si alternavano varie squadre: Francia, Aix en Provence, Orbea, Movistar. Ma lui era più forte di tutte queste: aveva guadagnato in discesa e perso qualche cosa in pianura, ma al primo traguardo volante, quello di Beaufort, manteneva intatto il suo vantaggio. "Ma quel ragazzo è un portento!" Lungo tutta la salita del Cormet del Roselend Bruno era rimasto in silenzio, quasi estasiato dalla pedalata così leggera di quel ragazzo. Mentre il gruppo aveva deciso di fare dannatamente sul serio una volta che aveva iniziato ad essere trainato da Rabobank e Itera, e lo vedevamo sgretolarsi piano piano, con Novantalora e Falco a dare bandiera bianca, con Gusmeroli che ogni minuto dava un'occhiata di saluto ad Acquistapace che a sua volta pregava ad ogni tornante che fosse l'ultimo, quel ragazzo, con facilità era l'unico, solo là davanti, con un vantaggio sempre rassicurante: in cima conservava ancor 4 minuti di vantaggio, e voleva dire metà tappa e soprattutto maglia GPM virtualmente indossata. Bruno era felicissimo per questo! Venuto dal nulla, per caso, si stava rivelando la nostra ancora di salvezza! "Com'èstas?" Yelko aveva dato il suo secondo segnale di vita di tutta la tappa, stava per iniziare ad affrontare la salita del Piccolo san Bernardo, e aveva ancora un ottimo margine, più di 4 minuti, poteva persino riuscire a vincere la tappa, a patto che prendesse alcuni accorgimenti, perchè quella salita, così lunga non era facile ed un ragazzo così giovane non poteva sapere cosa si sarebbe trovato di fronte. Ero così pronto a consigliarlo: "Todo bien, escuchame, ya ves que la pendiente es mejor.." Ma Gomez mi aveva subito stoppato "No te preocupes, no te preocupes, voy a ganar! ""No es mejor te eschuc.." ma Yelko non sentiva più. "Yelko? Yelko?" "Quello sè tolto la radiolina, Danilo" "Ma è matto!" "No, li riconosco quelli così, è un campione!" E il nostro Acquistapace come stava andando? "Benissimo, c'è ancora Filo qua con me. Ora vedo alcuni movimenti strani, ho visto un Rabobank andare in testa e parlottare con un Palazzago, forse hanno in mente qualcosa, comunque non è che stiano pedalando alla morte, devo attaccare, attacco?" Il gruppo non si stava certo tirando il collo e stava facendo sembrare l'impresa di Gomez più epica di quello che potesse essere. Andrea m'aveva fatto una domanda precisa, doveva attaccare? C'era Gomez davanti, ma si poteva considerare un compagno di squadra? Fu Bruno a rispondergli "No Andrea, c'è Gomez davanti, non puoi, resta a ruota" "Chi c'é davanti??" "Gomez, il ragazzo panamense!" Andrea non sembrava averla presa per nulla bene, ma accettare questo piccolo compromesso, questo ordine, stava a significare solo una cosa: Gomez si poteva considerare a tutti gli effetti un membro della Latteria Delebio! "Gomez sta guadagnando ancora, cinque e minuti e mezzo" "Fenomenale il ragazzo, quanto manca alla cima?" "E ancora lunga, una quindicina di chilometri" "Sai Danilo? Temo di perdere la scommessa, e questa cosa non mi dispiace nemmeno un po'" ..bzzzxcb attacca il corridore Andrea Acquistapace...zfvcz "Cosa ha detto la radio?!" "Andrea Acquistapace attacca!" "Ho capito bene? diamine, Danilo, mettiti subito in contatto con Andrea!" "Andrea cosa diavolo stai facendo!! Ti avevo detto di stare in gruppo!" "Mister qui si pascolava, ho dato una scrollata!" "Sei un cretino Andrea!" Ma era troppo tardi per stopparlo, visto che nel gruppo, subito dopo la sua azione iniziò il finimondo: subito altri scatti, poi la Palazzago mette tre uomini e addio gloria, Acquistapace viene immediatamente ripreso e la velocità rapidamente aumentata. Gomez aveva perso trenta secondi solo per quella cavolata di Acquistapace. "Dillo a Gomez, digli di aumentare che ora sta perdendo!" Nulla da fare, Gomez aveva staccato la radiolina, non poteva sentirci: continuava tranquillo, costante, con il freddo pungente che sembrava non dargli preoccupazioni. Dietro in molti avevano provato a scattare, ma nessuno ce l'aveva fatta a fare la differenza perchè la Palazzago manteneva un ritmo non altissimo ma continuo, e chiunque provasse non riusciva poi a tenere il margine per più di una decina di secondi. Davanti Gomez era a 5 km dalla vetta, e il suo margine si era ridotto a poco più di tre minuti, ce la poteva ancora fare e dovevamo soltanto fidarci di lui: non poteva sentirci. Primo anche sulla cima del San Bernardo! Io e Bruno non riuscivamo a trattenere la gioia e ci abbracciamo con il rischio di far finire fuori strada la vettura! Aveva sempre tre minuti di margine ed ora era solo una lunghissima discesa prima dell'arrivo e a confortarci il fatto che il gruppo era letteralmente immobile. Si Gomez aveva fatto una gran cosa, ma non si poteva nascondere il fatto che se, dopo una tappa di oltre duemila metri di dislivello il gruppo principale era composto da oltre quaranta uomini alla cima dell'ultima salita, non doveva essere stata una tappa molto tirata. Nulla era più successo in tutta la discesa, se non che il vantaggio di Gomez si fosse ridotto ancora, com'era nella logica, senza potergliene dare comunicazione. "E' arrivato a La Salle, ancora una manciata di chilometri ed è arrivato!" "Il gruppo sembra vicino" "Ha ancora un paio di minuti di vantaggio, ce la fa, ce la fa.." E ce l'aveva fatta! Gomez aveva vinto! Aveva vinto attaccando sin dal primo chilometro, aveva vinto facendo oltre 130 km in solitaria, aveva vinto da campione, sotto la pioggia, sempre solo, sempre primo ad ogni traguardo volante. E in quel momento Bruno si lasciò persino andare ad una divertita sentenza "Danilo sei sicuro di voler correre per la Latteria il prossimo anno? Questo ragazzo ti darà filo da torcere!"
  9. CAPITOLO 24: La riscossa Partecipare alla volata ed arrivare cinquantreesimo era un risultato che avrebbe gettato nello sconforto chiunque, senza parlare di Gusmeroli che aveva arrancato per tutta la fuga conquistando dei miseri punticini GPM o Acquistapace che, seppur arrivato con il gruppo dei migliori, a fine gara m'aveva confessato che se la corsa forse durato un paio di chilometri in più lui sarebbe scoppiato. E Novantalora? Utile come un frigo al Polo Nord! Di fatto avevano corso come se tutti gli insegnamenti dati nei mesi precedenti non fossero serviti, avevano corso ognuno per conto suo; ma del resto come poteva andare correndo in quattro! Bruno invece era più sereno, tranquillo, perchè lui aveva probabilmente già vissuto decine di volte la stessa situazione durante la stagione e perchè sapeva che non aveva senso essere affranti dopo appena il primo giorno: la sua pace diede fiducia a me e ai ragazzi. Ne serviva parecchia di fiducia perchè il giorno dopo ci sarebbe stata una tappa a dir poco terribile: 139 chilometri con tre salite vere, tutte di prima categoria, ma soprattutto alla fine l'immensa salita del Piccolo San Bernardo, una strada che avevo affrontato io stesso in passato con fatica! La riunione tattica del mattino fu molto breve, Novantalora e Falco avrebbero usato la tappa come un allenamento, sperando di arrivare in fondo entro il limite: con appena due uomini rimasti non c'era molto spazio per la fantasia. Consci che ci avrebbe aspettato una gara di sacrificio e attesa, in partenza io e Bruno serriamo i finestrini e ci permettiamo il lusso di mettere un po' di musica, ma dopo pochi chilometri vedo una maglia verde sfrecciare a sinistra. "Ma chi era? Acquistapace? Va già in fuga?" "No Bruno, è Gomez" Il panamense, visti i tanti scatti in partenza, aveva deciso di provare la fuga. Ma l'inizio della salita aveva bloccato subito ogni tentativo di fuga. "Per me oggi il caraibico può fare quel che gli pare, almeno ci divertiamo un po'!" Chiosò Bruno accendendo un po' di aria calda: quella giorno faceva dannatamente freddo per essere luglio. Ci provavano e riprovavano a frotte ad andare in fuga, ma Gomez era sempre lì, in seconda ruota, pronto ad approfittare di ogni scatto, nessuno però riusciva a fare la differenza e il gruppo si allungava. "Cazzo, se continua così Acquistapace non arriva neanche a metà tappa!" "Devo dire a Yelko di smetterla?" Anche Gomez era dotato di radiolina trasmittente, ma proprio perchè era considerato un'essenza a se all'interno della squadra, il suo segnale era tenuto spento: lui non sentiva le trasmissioni degli altri compagni nè noi comunicavamo con lui. "Lascialo, sono curioso di vedere cosa arriva a fare"..."Una pizza che ce la fa!" "Una cena intera in un crotto a Chiavenna, che non ce la fa" Io e Bruno scommettemo, e lui alzò la posta, ma credevo nel Panamense. "Pizza!" Ed invece Gomez ce l'aveva fatta! Zitto, zitto, tutto solo Gomez aveva salutato il gruppo. Eravamo appena a metà della prima salita, avrebbe fatto tutta la tappa da solo?... senza farmi notare da Bruno avevo acceso la radiolina di Yelko, fra poco avrebbe iniziato persino a nevicare, poteva servirgli dell'aiuto. Primo! Yelko era transitato con 2 minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo al primo GPM, nessuno aveva provato a seguirlo! A quel punto rompo il silenzio e chiedo a Gomez! "todo bien? està haciendo un gran cosa!" Bruno si destò, non sapeva che io avevo acceso la radio del panamense. "Todo bien, aquì todo es maravilloso, me siento muy bien!" Poche parole, disturbate in frequenza, ma ricche di entusiasmo, Gomez stava andando alla grande e in fondo questa cosa non poteva che far piacere pure a Bruno. E pure a Marco, a casa!
  10. La verità è che sono delle pippe immonde! E quando vedi un tuo uomo con già un filo d linea gialla e rossa (accompagnato da un -4 di giornata) non puoi far altro che mandarli avanti con la forza della disperazione!
  11. Risultati 1° Tappa: Ville la Grande - Ville la Grand 147 Km CLASSIFICA GENERALE CLASSIFICA A PUNTI CLASSIFICA GPM CLASSIFICA A SQUADRE
  12. Pochi kilometri e il gruppo avrebbe scollinato, già i primi potevano intravedere Gusmeroli che si era staccato dagli uomini della prima ora e gli altri non erano lontani. Falco aveva faticato ma eravamo fiduciosi che con la discesa avrebbe recuperato qualche energia preziosa per disputare la volata. Io e Bruno eravamo già dunque con la testa rivolta alla volata finale, quando... "Gomez! Che fa quel ragazzo?" Gomez, che per tutta la tappa era rimasto in fondo al gruppo, improvvisamente recupera posizioni e scatta! "Ma lo sà che maglietta indossa? Non può fare queste cavolate!" Sbotta Bruno. Gomez non riesce a fare altro che evadere dal gruppo per una decina di secondi, poi sotto il ritmo degli uomini Quick Step viene immediatamente ripreso, e rigettato nel gruppo. Gusmeroli viene presto ripreso, il finale è concitato: l'asfalto provoca diverse cadute che causano vittime illustri, come Manuel Bongiorno, che è costretto a ritirarsi, e tiene in gioco i fuggitivi del mattino sino a pochissimi chilometri dell'arrivo. Falco è sì nelle prime posizioni, ma è stanco e solo: non c'è Novantalora rimasto staccato, mentre Acquistapace è più preoccupato a non cadere che altro. 5 km al termine: la Quick Step dimostra tutta la sua organizzazione superiore nel treno preparato per Trentin, più indietro Sbaragli e dietro a sgomitare il nostro Falco: "Sto cercando di prendere la ruota di Kristian (Sbaragli n.d.r.) ci provo ma ci sono Zabel e Van Hoff che stanno giocando pesante!" "Fai vedere un po' i muscoli anche tu!" è l'esortazione di Bruno! Parte la volata ma Falco ha già perso posizioni su posizioni: è pesantissimo nella sua posizione, non nutriamo molta speranza! Davanti invece la Quickstep ha guidato Trentin da manuale sino all'ultimo chilometro: come pronostico ora è tutta una sfida tra lui e Sbaragli! All'inizio sembra possano entrambi andare via tutti soli, ma poi il gruppo rientra fortissimo mentre Falco sprofonda sempre più indietro, finchè vince lo spagnolo dell'Orbea Cabedo, mentre Trentin è beffato pure dall'americano Rathe! "Scusatemi, scusatemi tutti" E' il commiato di Falco. Non c'è che dire, la prima giornata si concludeva con un vero disastro.
  13. "Quel norvegese è tutto matto! E' appena scattato per un GPM di 4° categoria! E gli altri gli vanno dietro! Io mollo, raga mollo" "Tieni duro Filo, tieni duro!" L'avevamo detto, dopo appena una trentina di chilometri era previsto un primo Gran Premio della Montagna, niente di impossibile, ma Filo aveva dato l'anima per entrare in quella fuga, e un nuovo cambio di ritmo non era proprio in grado di sostenerlo. Sembrava persa, ma poi.. "Mi hanno aspettato! Sono riuscito a rientrare!" Dopo il GPM era previsto un lunghissimo tratto in pianura, ed era necessario un uomo in più per mantenere un margine sul gruppo; fortunatamente gli altri ragazzi della fuga lo sapevano e avevano aspettato Gusmeroli. Filippo sembrava essersi ripreso: dopo 60 km c'era da affrontare una lunga salita, un GPM di terza categoria, e lui aveva cominciato a dare i primi cambi. Il gruppo non destava preoccupazioni, c'erano sempre un uomo della Hoppla e della Quick Step, le due squadre dei velocisti più forti (Sbaragli e Trentin), con ritmo blando, il ritardo era superiore ai sei minuti ma molta strada c'era ancora da compiere. "Stavolta è andata meglio, non hanno strafatto e sono salito regolare insieme. C'è quel norvegese che però è un pazzo! Mi preoccupa, è scattato ancora!" Filo era riuscito pure ad ottenere un punticino GPM, mentre il gruppo si avvicinava: 5'17''. "Ancora, raga, scatta, ancora, quello vuole la maglia". Aveva iniziato a piovere ma il giovane atleta norvegese, che nelle premesse non certo un fenomeno in salita, sembrava trovarsi ancor più a suo agio e non smetteva di scattare ogni qualvolta ci fosse un tragurdo GPM nelle vicinanze. Si trattava del penultimo, di quarta categoria. Il gruppo però era sempre più vicino, poco più di tre minuti: non avrebbero fatto in tempo a tagliare in solitaria anche l'ultimo GPM. In realtà Gusme era riuscito con i suoi compagni di fuga ad approcciare l'inizio dell'ultima salita con 2'48''di vantaggio sul gruppo. All'arrivo mancano 38 km, un vantaggio troppo ridotto per pensare al successo dell'azione. Ma l'interrogativo che ci crea più problemi è piuttosto..ce l'avrebbe fatta Falco a superare questa difficoltà per giocarsi la volata? La salita si chiama Col de Cou e si può dividere in due settori uguali: nel primo le pendenze iniziano dolci per poi impennarsi, la stessa cosa nel secondo. Ed è proprio nel mezzo che Gusme incomincia a patire le prime difficoltà, e non solo lui. "Io mollo ragazzi". Per Gusmeroli l'avventura della fuga era già terminata. Ma neppure in gruppo le cose andavano bene: pure Novantalora, che aveva il compito di scortare Falco era in difficoltà, ma il gruppo era molto allungato.
  14. CAPITOLO 23: Si parte! Si parte! La mattina presto tutti convocati in camera di Bruno, per la riunione tattica del primo giorno. E con tutti intendevo io, lui e i 4 ragazzi della squadra. Si quattro, perchè aveva certamente accettato di buon grado la mia idea di inserire Gomez nella squadra (specie perchè ne avremmo in seguito ottenuto un lauto compenso), ma lui era irremovibile sull'idea che la squadra era composta dai soli 4 atleti convocati dalla Latteria Delebio; Yelko inoltre non parlava nè capiva l'italiano, dunque di fatto, della nostra squadra portava solamente la divisa. Avevo partecipato a decine, se non ha centinaia di riunioni pre-gara nella mia carriera, ma vivendole da un altro punto di vista. Da DS invece mai. Restai comunque all'ascolto di Bruno, lui era il responsabile, uomo di maggior esperienza e carisma e dunque, seppure teoricamente potevo considerarmi allo stesso livello, restai anche io all'ascolto pronto a ricere consegne. Il piano della giornata non era però così fantasioso, dovendo corerre solo in 4: la tappa preannunciava un arrivo in volata, seppur dopo un percorso non privo di difficoltà. Puntavano dunque su Falco, e Novantalora l'avrebbe aiutato a prendere le posizioni di testa alla fine, inoltre volendo tentare una parvenza di classifica con Acquistapace, restava il solo Gusmeroli incaricato di provare a trovare la fuga giusta, per metter bene in vista lo sponsor. In quelle condizioni, serviva una buona dote di fortuna. Pronti via è subito un atleta norvegese a scattare. Con 5 corridori per squadra deve essere complicato controllare gli scatti in partenza, "Vai subito Filo!" Altri atleti seguono l'attacco del norvegese Flotten, dall'ammiraglia però non notiamo Gusmeroli "Dove sei Filo?". Rimane inizialmente bloccato, ma poi ci riprova nel successivo tratto in salita: in fondo i fuggitivi non hanno fatto in tempo a prendere molto vantaggio, può riprenderli. E' il Quick Step dietro che preoccupa: loro corrono per Trentin, farà da peso morto, ne sono certo. E Filo ce la fa! Il gruppo rimane dietro, non lontano però. E il percorso, che prevede un traguardo volante dopo pochi chilometri non aiuta: basta che un uomo della Quick Step si aggiunge al team Hoppla e la fuga è presto riagganciata. Filo è già a corto di ossigeno: "Ora tiro un po' il fiato raga!" Subito dopo il tragurdo volante, vi sono altri scatti! Stavolta Filo è totalmente impreparato, ma fortuna vuole che il gruppo trainato da un uomo Quick Step lo riprenda subito.Nuovo tentativo di fuga promosso da un uomo Aix en Provence: Filo stavolta è prontissimo, e bravo a seguirlo, si aggiungono altri tre uomini ma..si alza subito:"ragazzi, non ce la faccio!" "Tieni duro, tieni duro! E' quella buona!" La corsa era partita da appena 23 kilometri ma per Gusmeroli era già un calvario, aveva veramente sprecato troppo nei primissimi tentativi e ora rischiava di veder allontarsi quella che probabilmente sarebbe stata la fuga di giornata. Con la forza della disperazione Fil tiene le ruote di Boisson, l'atleta francese della Aix en Provence che aveva promosso il tentativo, e ce la fa! Io e Bruno guardiamo il cronometro: oltre un minuto! E tiriamo un respiro di sollievo. La fuga c'era e Gusme ne era dentro, almeno per la prossima decina di chilometri, che avrebbe previsto la prima salitella di giornata. Con lui anche il belga Stuyen (Livestrong), il colombiano Rodriguez (Movistar) e il norvegese Gjolberg.
  15. Ah pardon, avevo capito che era la maglia di campione nazionale
  16. Ma non aveva cambiato fornitore tecnico? Questa maglia è Adidas...non è la maglia nazionale?
  17. STARTING LIST - PARTE 3 Selezione Nazionale Statunitense ​Ian Boswell (USA /71 - Classiche Collinari) Stephen Housley (USA /64 - Velocistas) Ian Moir (USA /64 - Cronometro) Jakob Rathe (USA /71 - Classiche del Nord) Joey Rosskopf (USA /65 -Cronometro) [*]Selezione Nazionale Svizzera ​Peter Erdin (SVI /63 - Classiche Collinari) Noè Gianetti (SVI /58 - Scalatore) Claudio Imhof (SVI /63 - Classiche Collinari) Jan Keller (SVI /67 - Classiche del Nord) Simon Pellaud (SVI /66 -Classiche Collinari) [*]Team Colpack ​Andrea Di Corrado (ITA /67 - Velocista) Joshua Edmonson (GBR /65 - Corse a Tappe) Stefano Locatelli (ITA /70 - Scalatore) Nicolò Martinello (ITA /65 - Cronometro) Andrea Zardini (ITA /69 -Scalatore) [*]Team Hopplà - Truck Italia ​Matteo Fedi (ITA /66 - Corse a Tappe) Siarhei Papok (BIE /70 - Classiche Collinari) Antonino Parrinello (ITA /66 - Corse a Tappe) Salvatore Puccio (ITA /69 - Classiche del Nord) Kristian Sbaragli (ITA /72 -Velocista) [*]Thuringer Energie Team ​Bastian Burgel (GER /66 - Classiche Collinari) Ralf Matzka (GER /67 - Cronometro) Kevin Predatsch (GER /64 - Corse a Tappe) Jakob Steigmiller (GER /66 - Corse a Tappe) Jasha Sutterlin (GER /65 -Lottatore) [*]Zalf Desiree Fior ​Nicola Boem (ITA /73 - Classiche Collinari) Francesco Manuel Bongiorno (ITA /72 - Scalatore) Matteo Busato (ITA /64 - Scalatore) Marco Canola (ITA /67 - Lottatore) Sonny Colbrelli (ITA /64 -Velocista) [*]Selezione Nazionale Francese ​Nicolas Bonnet (FRA /66 - Classiche Collinari) Flavien Dassonville (FRA /65 - Classiche del Nord) Kenny Elissonde (FRA /71 - Scalatore) Kevin Labeque (FRA /62 - Corse a Tappe) Rudy Molar (FRA /67 -Corse a Tappe) [*]Selezione Nazionale Tedesca Yannick Mayer (GER /67 - Classiche Collinari) Matthias Mortka (GER /62 - Classiche Collinari) Franz Schiewer (GER /65 - Cronometro) Yuriy Vasyliv (GER /61 - Lottatore) Florian Volk (GER /62 -Cronometro)
  18. STARTING LIST - PARTE 2 Jong Vlaanderen Cycling Team Walt de Winter (BEL /63 - Scalatore) Dylan Teuns (BEL /67 - Cronometro) Francesco Van Coppernolle (BEL /65 - Corse a Tappe) Bert Van Lerberghe (BEL /64 - Cronometro) Kevin Verwaest (BEL /65 -Cronometro) [*]Latteria Delebio ​Andrea Acquistapace (ITA /66 - Corse a Tappe) Norman Patrick Falco (ITA /69 - Velocista) Yelko Gomez (PAN /70 - Scalatore) Filippo Gusmeroli (ITA /64 - Scalatore) Emmea Novantalora (ITA /65 -Lottatore) [*]Movistar Continental Team Ramòn Domene (SPA /65 - Lottatore) Jesus Herrada (SPA /71 - Corse a Tappe) Darwin Pantoja (COL /60 - Corse a Tappe) Michael Rodriguez (COL /68 - Classiche Collinari) Hugo Salazar (COL /64 -Classiche Collinari) [*]Omega Pharma - Lotto Continental Team ​Steve Bekaert (BEL /69 - Corse a Tappe) Brian Bulgac (OLA /67 - Corse a Tappe) Tosh Van der Sande (BEL /69 - Classiche del Nord) Frederik Verkinderen (BEL /65 Classiche Collinari) Zico Waeytens (BEL /69 -Classiche del Nord) [*]Orbea Continental Jon Aberasturi (SPA /69 - Velocista) Carlos Barbero (SPA /66 - Lottatore) Mikel Bizkarra (SPA /64 - Corse a Tappe) Victor Cabedo (SPA /70 - Velocista) Omar Fraile (SPA /67 -Corse a Tappe) [*]Team Palazzago Fabio Aru (ITA /71 - Scalatore) Mattia Cattaneo (ITA /72 - Corse a Tappe) Marco Guadagnini (ITA /66 - Corse a Tappe) Siarhei Novikau (BIE /66 - Corse a Tappe) Gabriele Pizzaballa (ITA /67 -Corse a Tappe) [*]Quick Step Continental Cycling Team ​Eliot Lietaer (BEL /69 - Classiche del Nord) Frederique Robert (BEL /71 - Velocista) Matteo Trentin (ITA /73 - Classiche del Nord) Guillaume Van Keirsbulck (BEL /69 - Classiche del Nord) Jelle Wallays (BEL /70 -Classiche Collinari) [*]Rabobank Continental Team ​Jetse Bol (OLA /71 - Velocista) Tom Dumoulin (OLA /72 - Cronometro) Marc Goos (BUL /68 - Corse a Tappe) Wilco Kelderman (OLA /75 - Corse a Tappe) Rick Zabel (GER /71 -Velocista)
  19. STARTING LIST - PARTE 1 Aix En Provence ​Nicolas Boisson (FRA /64 - Cronoman) Clèment Koretzky (FRA /67 - Scalatore) Nikolay Mihaylov (BUL /68 - Classiche Collinari) Fabien Schmidt (FRA /63 - Corse a Tappe) Boris Zimine (FRA /64 -Classiche del Nord) [*]Drapac Professional Cycling Team Lachlam Norris (AUS /70 - Classiche Collinari) Adam Phelan (AUS /66 - Classiche Collinari) Malcolm Rudolph (AUS /66 - Lottatore) Amir Rusli (MAL /64 - Corse a Tappe) Adam Semple (AUS /67 - Lottatore) [*]Bontrager - Livestrong Team ​Joshua Atkins (AUS /66 - Corse a Tappe) Lawson Craddock (USA /70 Cronoman) Joseph Dombrowski (USA /74 Corse a Tappe) Gavin Mannion (USA /68 Corse a Tappe) Jasper Stuyven (BEL /67 -Classiche del Nord) [*]Chipotle - First Solar Developlment Team ​Robert Bush (USA /67 - Classiche del Nord) Alex Howes (USA /73 Classiche Collinari) Lachlan Morton (AUS /65 - Corse a Tappe) Robbie Squire (USA /65 - Corse a Tappe) Steele Von Hoff (AUS /72 - Velocista) [*]Glud & MarstrandI ​Patrick Clausen (DAN /71 - Velocista) Jesper Hansen (DAN /68 - Corse a Tappe) Sebastian Lander (DAN /70 - Classiche del Nord) Rasmus Sterebo (DAN /66 - Corse a Tappe) Niki Ostergaard (DAN /71 - Classiche Collinari) [*]ISD - Lampre Continental Vladyslav Bakumenko (UKR /66 - Corse a Tappe) Volodymyr Dzhus (UKR /63 - Lottatore) Oleksandr Martynenko (UKR /66 - Velocista) Maksym Vasilyev (UKR /62 - Classiche del Nord) Dmytro Volovod (UKR /63 - Classiche Collinari) [*]Itera - Katusha ​Kirill Baranov (RUS /66 - Velocista) Sergey Chernetskiy (RUS /69 - Classiche Collinari) Dimitry Ignatiev (RUS /68 - Scalatore) Nikita Novikov (RUS /72 - Corse a Tappe) Andrey Solomennikov (RUS /66 - Corse a Tappe) [*]Joker - Merida ​Vegard Bugge (NOR /65 - Lottatore) Audun Flotten (NOR /63 - Classiche Collinari) Adrian Gjolberg (NOR /66 - Lottatore) Mats Lohne (NOR /66 - Velocista) Sondre Sortveit (NOR /68 -Classiche del Nord)
  20. CAPITOLO 22: Nulla è per caso Credo che nella vita esistano tre tipologie di persone: quelle che credono che le cose accadano così, a caso, senza un senso o un ordine preciso, e gli eventi assumono un senso soltanto perchè qualcuno un po' visionario si mette in testa di dargliene uno, oppure quelle che sono convinte che accada tutto un po' per fortuna o per malasorte, e queste sono quelle più superstiziose, che credono che se per caso quel giorno gli accade qualcosa di inaspettatamente bello sono fortunate e corrono a giocare dei numeri al lotto, se invece ricevono qualche disgrazia, si chiudono nella loro casa e nel loro silenzio per paura di innescare una catena. La serie di fatti che capitò nel giro di 12 ore è difficilmente ascrivibile sotto il segno del "caso" e altrettanto impossibile ridurlo a semplice opera della dea bendata. Come detto entro le ore 10.00 del 18 Luglio dovevamo consegnare all'organizzazione la lista dei cinque nomi iscritti della Latteria Delebio. Un problema in famiglia aveva costretto Androni a lasciare in serata la squadra e dunque a lasciare la squadra con esattamente 5 atleti. Bruno era stato molto meticoloso: prima che i ragazzi si addormentassero era passato dalle camere per recuperare i loro tesserini e raccogliere tutta la documentazione per il giorno successivo. Ma gli imprevisti non erano finiti. Vicini aveva cominciato a lamentare dolori intestinali, prima più leggeri, poi sempre più lancinanti, fitti e continui; aveva passato una notte infernale, tant'è che Bruno, con la solita premurosità che lo contrastingueva, alle prime luci dell'alba, lo aveva portato al vicino ospedale d'Aosta. h. 7.00 Driiiiiiiiiinnn Driiiiiiinn Driiiiiiiiiin "..pronto..?" "Danilo, sei sveglio...? Sono Bruno!" "Oh..si..ora mi..sveg..zzZZZz.." "Danilo...Danilo? Pronto..è caduta la linea? Danilo? "Bruno si eccomi, dimmi, come sta Mauro?" "Per nulla bene, i medici dicono appendicite.." "O cavolo! e ora, come si fa?" "Si fa che si corre in quattro. Perchè anche a chiamare uno dei ragazzi a Morbegno... no, non si fai in tempo! Si corre in quattro. Ascolta, io ne avrò per un po' qua, adesso chiamo i genitori ma ne avrò per un po'. Ho lasciato i documenti nel pullman, nello sportello subito a destra, ci pensi tu a consegnarli? Togli quelli di Mauro" "Tranquillo Bruno me ne occupo io, mi spiace per Mauro, mi spiace davvero tanto..." "Spiace anche a lui, ma che ci vuoi fare!" Il caso ci aveva tolto dall'impaccio della scelta la sera prima, lo stesso caso aveva decimato la nostra squadra una decina di ore dopo. "Perfetto, ora compili questo modulo metta nome della società ciclistica, sede sociale, affiliazione, e qua più sotto nello spazio verde scriva i dati anagrafici suoi e di eventuali altri accompagnatori. Intanto può pure darmi le tessere dei tesserati che intende iscrivere" "Guardi che forse ne ha dimenticato uno perchè sono appena quattro" "No guardi, abbiamo avuto un contrattempo stamattina, un ragazzo è stato male e purtroppo non riesce ad essere al via della competizione.." "Ah mi spiace, iscrivete appena quattro corridori? Dunque avete un posto libero in squadra...aspetti un attimo qui" Chinato sulla scrivania e distratto nel compilare quei moduli non capivo cosa intendesse, non lo seguii con lo sguardo. Ritornò accompagnato da un tizio abbronzato con occhiali scuri e capelli grigi. "Le presento il signor Vicente, lavora per la federazione ciclistica panamense" Capivo sempre meno. "Oh De Luca! He odio du ustedese muy bien! Soy Muy feliz para hacer su conocimento!" L'esperienza alla Vuelta dello scorso anno, ma soprattutto il ritiro alle Canarie mi avevano aiutato ad imparare un po' di spagnolo, però ciò non chiariva cosa volesse quel signore elegante. "El placer es todo mio!" "Forse è melio che hablar in italiano! M'han decir che lei ocupa un posto libre nella sua equipo, me potria fare un grosso placer!" "C'è un ragazzo qui con migo, el su nombre es Yelko Gomez, es una iovanissima esperanzia del nostro paese, un bravissimo atleta! Purtroppo la federacion non ha avuto la posibilità de escriver una selecion panamense per farlo correre con altri ragazzi, ed è rimasto qui solo. Sarebbe per me un honrar se le dese una posibilitas de corer a esto ragazzo nella sua squadra per questa corsa. Lei sarei veramente riconoscente a nos! Tutta la federacion panamense sarebbe riconoscente!" E quanto ripeteva riconoscente era ben chiaro a che tipo di riconoscenza si riferiva. Fu un fulmine a ciel sereno, qualcosa che non mi aspettavo! Avrei dovuto parlarne con Bruno, ma il tempo stringeva, ed in fondo cosa avevamo da perdere? Correvamo in quattro, un ragazzo in più non avrebbe fatto male. Il signor Vicente fece avvicinare il ragazzo: magrolino, testa bassa, pareva denutrito. Da dove spuntava?! "Il ragazzo non darà disturbo, non hablar muy e non saber italiano, lui sarà muy felix d'aiutar l'equipo se possibile ma correrà da solo, sienza problemi!" Alla fine si trattava solamente di dare la possibilità di correre una corsa ad un ragazzo che aveva attraversato l'oceano e rischiava di tornare a casa senza aver percorso senza un km, e poi lui avrebbe guadagnato i suoi eventuali premi individuali mentre non avrebbe diviso i premi di squadra. Che male c'era? Presi io la decisione anche per Bruno, alla fine era come se avessi fatto una buona azione, Yelko correva con noi. Non sapevo che tipo di corridore fosse, tentai di chiederlo con le poche parole in lingua che sapevo, ma lui si esprimeva veramente pochissimo. Era molto magro e piccolo, doveva essere uno scalatore, era un'incognita, ma anche una possibile sorpresa. Dunque, pensavo, non avrebbe potuto certamente essere peggio di Androni, o Vicini, che nemmeno avrebbero potuto correre, o Novantalora, che le salite le affrontava in apnea. La partenza anticipata di Androni, l'improvvisa appendicite, l'arrivo di questo ragazzo sconosciuto. Tutti questi eventi non potevano essere il frutto del semplice caso, e neppure potevano essere semplici conseguenze di fortuna o sfortuna. Ci sono tre tipologie di persone, io sono tra quelle che credono che le cose accadono secondo una logica, un disegno, un progetto, e quello ne era un segno.
  21. Nibali e Valverde sono entrambi del primo gruppo, non credo tu possa!
  22. Stavolta gioco anche io! Acqua & Sapone se si può, altrimenti Cannondale Cavendish Kreuziger Visconti Di Luca Boasson Hagen
  23. Appena in tempo per ammirare da domani i nostri giouvani prodi venir doppiati dai camosci in salita Dunque, ho creato una specie di db dilettanti 2011 apposta per questa corsa, molto probabilmente i corridori sono un po' raffazzonati, e le maglie della Palazzago è meglio se fate finta di nn vederla (l'ho fatta io ). Il DB Non ha valori assoluti, cioè non è che Aru per esempio, essendo tra i più forti, ha 80 in salita. Sono valori comunque relativi: il più forte in salita è Keldermann con 75 insieme a Locatelli, Aru dovrebbe avere 73 (considerate che è la stagione 2011 non la 2012, gli under migliorano in fretta). Il mio caro Falco, che considero il pezzo forte, in realtà ha appena 70 in volata e 71 in ACC, niente a vedere con Sbaragli che dovrebbe essere il velocista più forte presente al Valle d'Aosta, che ha 74.
  24. CAPITOLO 21: La mia prima esperienza da D.S. Marco non aveva mai interferito con la squadra, non aveva mai chiesto particolari risultati, non si era mai intromesso nelle scelte d'organico e di staff, ne prima del mio arrivo, ne dopo. Il Giro della Valle d'Aosta era però speciale per lui e per tutta la Latteria Delebio, anzi per tutto il paese di Delebio. Alla partenza del pullman oltre ai genitori dei ragazzi v'era anche una discreta folla, tutti pronti a salutarci e ad augurare un in bocca al lupo; non che fossero tutti dei fini intenditori di ciclismo in quella valle, ma Marco aveva fatto una buona pubblicità e ci teneve a rendere tutti partecipi per quella spedizione che doveva assolutamente concludersi in maniera positiva. Così, diversamente da tutte le altre corse dell'anno, quella volta ci venne a trovare prima della partenza, caricandoci e facendoci una piccola richiesta, ovviamente a modo suo: "Ueeee ragaasss, forza eeh dai che ci tengoo! Non pretendo di vincer eh! Ma fategli vedere a quei fondutari chi lè el più fortee! Tuc i giorni se deven ricurdà tuc de la Lateria! Poi s'el scapa anca una vitoria! Daaaaaaiiiii!". Il Giro della Valle d'Aosta non era certo una manifestazione improvvisata, nulla che ricordasse le numerose corse locali a cui io prendevo parte quando ancora non ero professionista, a metà tra l'artigianale e la festa di paese; l'organizzazione era invece di quelle da far invidia a certe corse World Tour, il percorso era ostico, talmente duro che avrebbe messo alla corda persino i migliori professionisti: 6 tappe, di cui ben 4 di montagna, 2 arrivi in salita, 1 cronoscalata e abbastanza metri di dislivello da far venir le vertigini a chiunque. E poi vi partecipava il meglio del panorama giovanile mondiale: 24 squadre di cui 5 italiane e 4 selezioni nazionali. Tutte presenti esclusivamente su invito dell'organizzazione e per questo motivo poteva considerarsi un onore, e in parte anche un successo, essere presenti a quella corsa. Quali potevano essere considerate le favorite? La presenza di due veri dream italiani come la Zalf Desirèè Fior e la Palazzago attirava il peso dalla corsa tutta su di loro. Erano le più esperte, le più famose, ed entrambe le squadre avevano più uomini che avrebbero potuto giocarsi la vittoria finale della corsa: nei primi c'era Nicola Boem e Francesco Manuel Bongiorno, nei secondi due uomini dal futuro luminoso già scritto, ovvero Fabio Aru e Marco e Cattaneo. Ma non erano certo gli unici dichiarati favoriti alla vigilia. Le squadre straniere se possibile erano ancora più agguerrite, v'erano presenti molte squadre giovanili di compagini più famose come Omega Pharma, Quickstep, Rabobank e Movistar, e altre che erano solite partecipare a corse tra i pro'. Rabobank e Livestrong erano sicuramente tra i team più temuti dai corridori italiani perchè potevano schierare nei loro organici talenti puri come Wilco Keldermann e Joseph Dombrowski, ma destavano preoccupazione anche la Itera - Katusha di Nikita Novikov che era risultato il più vincente fino a quel momento, e la selezione nazionale francese che aveva allestito una squadra ad hoc per far partecipare il loro giovane pupillo Kenny Elissonde. Nomi importanti, che avrebbero senza dubbio occupato le classifiche finali di Giro e Tour per il prossimo decennio. E noi, su chi potevamo contare? Il regolamento prevedeva che ogni squadra potesse schierare al via solamente 5 corridori, noi però convocammo per Aosta 6 ragazzi, riservandoci di scegliere i 5 uomini solamente dopo i primi giorni arrivati. In realtà speravamo in un miracolo, speravamo che l'aria di montagna tramutasse uno dei nostri ragazzi in fenomeni improvvisi perchè era palese che difficilmente avremmo potuto competere per l'alta classifica, e che, di quei sei ragazzi, forse appena due o tre erano veramente pronti per una corsa così impegnativa. L'unico buon corridore conclamato, quello su cui avrei puntato ad occhi chiusi in un futuro da professionista era Norman Patrick Falco. Norman era l'unico corridore che aveva regalato alla squadra la soddisfazione di tagliare il traguardo a braccia alzate e sponsor bene in vista, Norman, nel panorama locale era sicuramente tra i migliori della sua specialità, ma non si era mai confrontato con corridori stranieri, che macinavano chilometri da prof e vivevano la pista. E poi v'era un problema di fondo che ci impediva di poter pensar di giocare tutte le nostre carte su Norman: lui era un buon....velocista! E quella si preannunciava come la corsa a tappe più dura che avesse mai affrontato in vita sua: avrebbe forse potuto giocarsi qualche possibilità nella prima tappa, ma la successiva tappa adatta alle sue caratteristiche arrivava solamente dopo averne affrontate altre quattro dal profilo altimetrico proibitivo, la penultima; era dunque molto probabile che la sua sfida sarebbe stata quella di non finire ogni volta oltre tempo massimo. Avevamo poi due scalatori, Acquistapace e Gusmeroli: entrambi ai limiti d'età di partecipazione (23). nessuno dei due aveva particolarmente brillato nelle corse a tappe quella stagione. Anzi, ad esser onesti, non avevano mai concluso una classifica nei primi dieci. Acquistapace però andava abbastanza forte nelle salite cronometrate, si vantava infatti di averne vinte un paio una stagione fa, e il menù del Valle d'Aosta prevedeva per l'appunto una cronoscalata, e se per caso fosse stato in giornata... La squadra si poteva già chiudere qua, in tre uomini. Perchè Vicini, Androni e Novantalora (argh!) erano al massimo dei riempitivi; nessuno di loro, e lo dico onestamente, era allora in grado di poter essere utile in quella corsa così lunga e dura, e avrebbero persino accettato delle scommesse molte alte sulla possibilità di arrivare a fine settimana con ancora il numero sulla schiena. Ci provammo comunque a farli migliorare, ma non c'era nulla da fare: nei giorni precedenti alla partenza, sulle strade del percorso chiuse anticipatamente per dare la possibilità alle squadre di allenarsi (sottolineo ancora la qualità dell'organizzazione!) le squadre avversarie sfrecciavano come treni, ed i tre non riuscivano neppure a tenere il ritmo dei nostri Gusmeroli e Acquistapace, che certo draghi non erano. La sera precedente al giorno in cui io e Bruno avremmo dovuto consegnare la nostra lista dei partenti credevamo così di dover scegliere i due elementi mancanti giocando a morra cinese, ma non ce ne fu bisogno: il padre di Androni chiamò quella stessa sera in albergo poichè la madre era stata coinvolta in un incidente d'auto che solo successivamente si scoprì essere assolutamente inoffensivo; ma il ragazzo era giustamente spaventato e preoccupato e non se la sentì di partecipare alla corsa, fui io stesso ad accompagnarlo alla stazione. Per selezione naturale si delineò così il quintetto che avrebbe tenuto alto il nome della Latteria Delebio al Giro della Valle d'Aosta: Acquistapace, Gusmeroli, Novantalora e Vicini. Le squadre partecipanti: Aix en Provence Bontrager - Livestrong Team Chipotle - First Solar Development Team Drapac Professional Cycling Glud & Marstrand ISD - Lampre Continental Itera - Katusha Joker - Merida Jong Vlaanderen Cycling Team Latteria Delebio Movistar Continental Team Omega Pharma - Lotto Continental Team Orba Continental Palazzago Quickstep Continental Cycling Team Rabobank Continental Team Team Colpack Team Hoppla Thuringer Energie Team Zalf Desiree Fior e le selezioni nazionali di : Francia Germania Stati Uniti Svizzera
  25. CAPITOLO 20: "Che farò da domani non lo so..." In altre annate un quinto posto sarebbe stata una delusione, invece allora rinvigorì il mio spirito e altre squadre che tornarono alla carica per offrirmi un contratto. Già nei pressi dell'arrivo Masciarelli mi chiese se volevo tornare all'Acqua & Sapone, ma quella volta non dovetti pensarci per nulla perchè la decisione di non cambiare squadra l'avevo presa da tempo, quindi declinai la proposta seppur pieno di riconoscenza verso la squadra che mi offrì il primo contratto. Poi nella folla post-gara spuntò una domanda di una giornalista: "De Luca, ci liberi dall'equivoco, ma lei ce l'ha o no una squadra dove correre e dove correrà il prossimo anno?" La domanda non era così stupida. La Latteria Delebio era la "mia" squadra anche se non potevo essere sotto contratto come ciclista in quanto riservata solo agli under 23, dunque, tecnicamente, ero senza contratto. Però c'era una promessa tra me, Bruno e tutto lo staff, che quella squadra sarebbe diventata una realtà professionistica dove avrei corso nel 2012: una squadra Professional, se fosse rimasto il World Tour. Perchè quello era il progetto: vincere il Giro d'Italia con la mia squadra. Dunque dopo il campionato italiano la mia agenda delle competizioni tornava vuota, e il più dispiaciuto era proprio il CT che da quando ero guarito non lasciava passare una settimana senza che mi chiamasse." "Oh Danilo, che tu mi combini!? E come fò a convocarti per Parigi se tu non corri? E hai rifiutato la Farnese, e l'Acqua & Sapone, hai rifiutato la Skil, e tu pure hai rifiutato la Burgos che t'avrebbe fatto correre alla Vuelta. Ma lo sai che se tu correvi la Vuelta un posto in squadra per Parigi ce l'avevi? Almeno per la cronometro!" Paolo era sempre a conoscenza di tutti i miei intrallazzi senza che io sapessi mai come. "Paolo, lo so, mi spiace, ma io credo fermamente nel mio progetto e c'è bisogno di me per crescere, farò delle granfondo per tenermi in forma, e poi..per il mondiale...hai visto bene ieri, ce ne sono almeno quattro migliori di me, per non parlare poi di quelli che nemmeno c'erano" "Oh che tu fai Danilo, che ti tiri indietro?!" "No, non mi tiro indietro, ma se condizione necessaria per la maglia azzurra è correre, allora io non potrò fare parte del gruppo. E lo dico anche per rispetto degli altri, che cercano di fare risultato per farsi notare." "Oh Danilo lo sai che tu per me sei spesciale, non t'ho mai chiesto grandi risultati ma solo grande voglia e quella tu me l'hai sempre dimostrata, ma c'ho bisogno di vedere che corri, che pedali, non posso mica venirti dietro cohl motore per vederti allenare!" "Hai ragione Paolo, hai perfettamente ragione..." "Oh Danilo, fammi sapere isse tu trovi una squadra o fai una ghara qualsiasi, anche del tu' paese, così ti vengo un po' a vedere!" Paolo mi disse questa frase con tono abbastanza rassegnato, e forse per quell'anno dovevo rassegnarmi anche io, la maglia azzurra non avrebbe fatto per me. V'era stata poi una mezza scommessa, ma neanche troppo combattuta, tra me e Bruno. Lui ci teneva che seguissi la squadra insieme a lui al Valle d'Aosta che si sarebbe tenuto in Luglio, ed io l'avrei fatto se non fossi riuscito a piazzarmi almeno sul podio, e così andò. La realtà è che l'avrei comunque aiutato anche se avessi vinto: sarebbe stata una esperienza diversa, nel mio piccolo avrei fatto il direttore sportivo, mi avrebbe aiutato a scegliere quali corridori avrebbero potuto essere pronti per fare il salto nel professionismo, ma soprattutto mi avrebbe tenuto lontano dalle luci del Tour de France. Come già successo per il Giro d'Italia, non ce l'avrei mai fatta a seguire da casa, sul divano, le gesta di coloro che avrei voluto contrastare, ma soprattutto non mi andava in alcun modo restar ad ammirare le gesta di Williams, che era collocato tra i favoritissimi per la vittoria finale. Non riuscivo a neppure a reggere l'insofferenza delle prime due settimane, quando nonostante fossi fuori casa tutto il giorno in allenamento con la Latteria Delebio, era irrefrenabile la curiosità di vedere i risultati della gran Boucle la sera, in internet, ed ogni volta era una fitta al cuore vedere il nome di quell'inglesino da strapazzo sempre in testa alla classifica, con la maglia gialla. "Ci fossi stato io..." mugugnavo a denti stretti ogni qualvolta ne leggevo il nome... la partenza per Aosta fu dunque un vero toccasana, mi aspettava un mondo assolutamente tutto nuovo, fatto di giovani ragazzi che mi avrebbe totalmente distolto dall'informarmi su quello sciagurato spettacolo.
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