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yeah

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  1. yeah

    Sport Americani

    folgore ho giocato giusto qualche annetto a pallacanestro, so benissimo quanta differenza ci sia tra stockton/malone e ostertag, era una semplice risposta ad una domanda nash è bravo, molto bravo, ma devo ammettere che forse in questo momento il più forte è lebron james, anche se mi è dannatamente antipatico... riguardo la "discussione sociale" preferisco glissare perchè con tutto il rispetto che nutro per lance armstrong e zanardi (e per zanardi è veramente grande), mi limito a sperare che la gente si fossilizzi un po' di meno sui propri idoli e pensi di più al proprio bene, a questo punto. fine del discorso
  2. yeah

    Sport Americani

    allora probabilmente sono io che sono fuori dal mondo, ma credo che se un ragazzo si riduce a "imitare" i comportamenti dei propri idoli fuori dal campo dev'essere un imbecille, o quantomeno fortemente privo di personalità già in partenza. sono così pochi i ragazzi capaci di scindere lo sport dalla vita sociale? boh, mi auguro di no...
  3. NEW YORK (Usa), 30 gennaio 2006 - LeBron James non fa sconti, e i Suns di Mike D'Antoni vanno k.o., Detroit regola i Lakers, mentre Miami passa a Houston. Cleveland-Phoenix 113-106 Mike D'Antoni deve rinunciare al suo miglior difensore sul perimetro, Raja Bell, uno dei giocatori più sottovalutati della Nba, e dopo un primo tempo di basket eccellente la difesa di Phoenix paga dazio all'esplosione di LeBron James. "King" James spinge i Cavaliers alla rimonta segnando 32 dei suoi 44 punti nella ripresa, caricandosi sulle spalle l'attacco di Cleveland con giocate da standing ovation. Trascinata dal sua fenomeno, che nel giro di sei secondi è addirittura capace di mettere a segno una stoppata eccezionale su Barbosa, di farsi tutto il campo in contropiede e di andare a schiacciare, la squadra di casa riesce ad avere la meglio e conquista così il suo quinto successo consecutivo. Cleveland: James 44 (14/26, 3/7), Pavlovic 15. Rimbalzi: James 11, Gooden 10. Assist: James 7. Phoenix: Nash 24 (8/15, 2/6), Marion 22, Jones 20, House 16. Rimbalzi: Marion 7. Assist: Barbosa 8. Houston-Miami 95-101 Shaquille O'Neal domina sotto canestro e si permette perfino di segnare 10 liberi consecutivi, Dwyane Wade è incontenibile e i Rockets, nonostante un Tracy McGrady in ottima forma, non riescono a fare lo sgambetto alla squadre del sud della Florida. Houston: McGrady 37 (9/22, 4/15), Alston 26. Rimbalzi: McGrady 12, Hayes 10. Assist: McGrady 6. Miami: Wade 32 (8/18), O'Neal 24. Rimbalzi: O'Neal 14. Assist: Wade 9. Milwaukee-Boston 83-79 Michael Redd non riesce a trovare ritmo in attacco e, anche a causa di un minutaggio limitato dai falli, segna solamente sei punti nei primi tre quarti del match. Nell'ultima frazione però, proprio quando i Bucks hanno bisogno della sua produzione, Redd si fa trovare pronto, firma 15 punti e guida Milwaukee al successo. Milwaukee: Redd 21 (4/13, 2/4), Ford 15. Rimbalzi: Magloire 10. Assist: Ford 8. Boston: Szczerbiak 20 (8/12, 0/3), Pierce 18. Rimbalzi: Jefferson 12, LaFrentz 10. Assist: Pierce 6. Orlando-Philadelphia 81-89 Per la seconda gara consecutiva i 76ers devono rinunciare al loro leader Allen Iverson e per la seconda gara consecutiva Philadelphia riceve una produzione sorprendente dai giocatori complementari, andando a vincere sul parquet dei Magic. A Orlando brilla soprattutto John Salmons, ma non delude nemmeno il backup di The Answer, Kevin Ollie. Da segnalare la tripla doppia di Steve Francis. Orlando: Francis 22 (6/14, 1/1), Turkoglu 15. Rimbalzi: Howard 11, Francis 10. Assist: Francis 10. Philadelphia: Webber 18 (6/17, 0/2), Salmons 17, Dalembert 15. Rimbalzi: Dalembert 8. Assist: Webber 8. Detroit-Los Angeles Lakers 102-93 I Lakers provano a spaventare i Pistons, ma la truppa di Flip Saunders in questo momento è davvero su di un altro pianeta rispetto alla squadra di Los Angeles. Detroit mette cinque giocatori a referto in doppia cifra e senza faticare più di tanto conquista la sua 11° vittoria consecutiva. Detroit: R. Wallace 24 (7/10, 2/11), Hamilton 20, Prince 19. Rimbalzi: B. Wallace 13, McDyess 10. Assist: Billups e Prince 6. Los Angeles: Bryant 39 (9/17, 3/11), Mihm 16. Rimbalzi: Mihm 14. Assist: Odom, Walton e Bryant 3. Toronto-Sacramento 124-123 d.t.s. Seconda sconfitta in due gare con la nuova maglia dei Kings per Ron Artest. Lo stesso Artest trascina il match al supplementare con un layup a tre secondi dalla sirena, ma proprio allo scadere dell'overtime Jalen Rose regala il successo alla squadra di casa. Toronto: Peterson 23 (5/10, 3/:D, James 22, Bosh 21, Villanueva 18. Rimbalzi: Peterson 10. Assist: Calderon 5. Sacramento: Bibby 42 (9/19, 6/13), Artest 24, Miller 19, Thomas 16. Rimbalzi: Thomas 11, Miller e Martin 10. Assist: Miller 4.
  4. yeah

    Sport Americani

    scusami karpets ma non sono d'accordo. lo trovo estremamente retorico. l'esempio ai bambini lo devono dare altre persone, tipo, che so?, i genitori, magari... io sono per la linea dura per ciò che concerne l'ambito sportivo più stretto. in tutta sincerità e senza ipocrisia invece, visto che non credo serva a nulla fare il benpensante a tutti i costi, penso che della propria vita privata ognuno possa fare ciò che vuole
  5. yeah

    Sport Americani

    karpets, tieni presente che gli americani sono molto severi se si tratta di "uso di sostanze stupefacenti", dalla cannabis alla cocaina. però poi uno può stramibottirsi di steroidi anabolizzanti da mattina a sera senza che la commissione fiati. quindi non ti preoccupare che con le squalifiche non sono così netti e severi come possono sembrare. e scusami, ma a mia opionione uno sportivo può aumentare in molti modi le sue prestazioni, e farsi di coca è proprio il meno efficace (non parliamo della marijuana...) come al solito negli sport a stelle e strisce c'è grande attenzione per la forma e decisamente meno per la sostanza...
  6. MELBOURNE (Australia), 29 gennaio 2006 - C'è voluto un Roger Federer più che accettabile per ridimensionare le velleità di Marcos Baghdatis ed aggiudicarsi come da pronostico l'Open d'Australia numero 94. L'enorme divario in termini d'esperienza (386 match vinti da Federer contro i 20 del cipriota) e in termini di classifica (n° 1 contro n° 54), è stato sapientemente nascosto per quasi due ore da Baghdatis che ha giocato senza timore reverenziale il match, fino a questo momento, più importante della carriera. Il cipriota ha creduto fermamente di poter mettere alle corde l'illustre rivale, le cui precedenti uscite con Haas, Davydenko e Kiefer avevano denunciato una condizione non proprio ottimale. Baghdatis, che doveva superare l'emozione di un match così prestigioso, è sceso in campo caricato a dovere e non ha praticamente commesso errori per quasi due set. Federer, che invece è abituato a finali del genere avendone giocate 7 negli ultimi 11 slam, è sembrato spaesato, assonnato, perfino assente. Lo svizzero è stato il primo a perdere il servizio, nel quinto game, ma nonostante il fulmineo contro break, ha nuovamente ceduto la battuta sul 5 pari mandando il suo rivale a servire per il set. Baghdatis non si è fatto troppi scrupoli ed ha chiuso il set per 7-5 volando subito 2-0 ad inzio di secondo. Qui ha avuto anche una palla per salire 3-0 che però non ha sfruttato. Federer ha colto l'attimo giusto per innestare la quarta e giocare il suo miglior tennis; lo svizzero ha recuperato il break e in vista di un pericoloso quanto insidioso tie-break, ha dato la zampata vincente portandosi a casa il set per 7-5. La gara è praticamente finita, lo svizzero ha infilato 11 giochi consecutivi fino al 3-0 del quarto. I crampi hanno assalito Baghdatis prima della resa, avvenuta per ko dopo 2 ore e 46 minuti con il punteggio finale di 5-7 7-5 6-0 6-2. Federer ha così conquistato il settimo titolo dello Slam su altrettante finali disputate (come Richard Sears e William Renshaw due secoli fa) incassando l'assegno di 1.200.000 dollari australiani (741 mila euro) destinato al vincitore. Ora davanti a lui, per numero di Slam, sono rimasti, soltanto 10 grandi campioni: Sampras con 14, Emerson con 12, Borg e Laver con 11, Tilden con 10, Agassi, Connors, Lendl, Perry e Rosewall con 8. Baghdatis, 20 anni, diventa il giovane più promettente per il 2006 e da domani sarà per la prima volta in carriera numero 28 del mondo.
  7. MELBOURNE (Australia), 28 gennaio 2006 - Un conto è essere tra le favorite, e Amelie Mauresmo lo è sempre stata da alcuni anni a questa parte, e un conto è vincere una prova dello slam, impresa invece che le era sfuggiata più di una volta per quel suo carattere fragile di eterna battuta. Ma questa volta è andata diversamente, non come sette anni fa quando appena diciannovenne venne azzannata e inghiottita da Martina Hingis nell'unica finale giocata prima di quella odierna. Questa volta gli astri luminosi del cielo di Melbourne l'hanno protetta e premiata: è lei la vincitrice dell'Open d'Australia 2006. Non è facile raccontare una finale che non c'è stata, una finale durata appena 52 minuti, dominata dall'inizio alla fine dalle pennellate della Mauresmo che hanno convinto Justine Henin a battere la ritirata. E sul 6-1, 2-0 la Henin ha gettato la spugna; gli antidolorifici presi per combattere la spalla, le hanno minato lo stomaco. Una decisione ininfluente sull'esito finale del match, saldamente in mano alla Mauresmo, ma poco sportivo per una campionessa del suo calibro. Avrebbe fatto meglio a tenersi il mal di pancia ancora per qualche game e per qualche minuto piuttosto di evitare la sconfitta totale sul campo. "Non ho avuto - ha commentato una raggiante Mauresmo - la possibilità di esultare come si fa di solito quando si chiude il match point, ma ora poco importa. Sono io la campionessa, ho coronato il sogno della vita, questa coppa è finalmente mia". Amelie sorride, la contrapposizione cuore da cerbiatto e fisico da amazzone la fanno ancora più splendida. E' lei la prima donna della storia vittoriosa in uno slam grazie anche a tre ritiri; al terzo turno contro Michaella Krajicek (6-2 e colpo di calore), in semifinale contro Kim Clijsters (5-7 6-2 3-2 e caviglia che salta) e in finale. "Probabilmente - dice la Mauresmo - ci vuole anche un po' di fortuna e io sono stata aiutata in questo, ma credo anche di aver giocato il mio miglior tennis di sempre specialmente negli ottavi conto la Vaidisova, nei quarti contro la Schnyder e nel primo set di oggi contro Justine Henin". Darle torto è umanamente impossibile. E a questo punto sorge un dubbio amletico: riuscirà Amelie a sbloccarsi e iniziare a 26 anni una nuova vita colma di successi negli slam visto che ha le caratteristiche per conquistarli tutti, oppure farà la fine di Jana Novotna che, pur essendo dotata di talento infinito, chiuse la carriera con un solo major in bacheca? Il Roland Garros e Wimbledon ci daranno presto la risposta.
  8. MELBOURNE (Australia), 27 gennaio 2006 - Aveva destato più di una perplessità vedere Roger Federer arrancare negli ottavi contro Tommy Haas e addirittura vacillare nei quarti contro Nikolay Davydenko, a tratti perfino superiore. Ma oggi, lo svizzero numero 1 del mondo, è tornato ad essere re Federer qualificandosi per la finale dell'Open d'Australia grazie al comodo successo sul tedesco Nicolas Kiefer (6-3 5-7 6-0 6-2 il punteggio in 2 ore e 40 minuti) che lo aveva impegnato duramente sia all'ultimo Wimbledon (due set point mancati per trascinarlo al quinto) che all'Open degli Stati Uniti. Anche questa volta Federer, programmato sempre in notturna ad eccezione dell'esordio, ha ceduto un set ma complessivamente ha giocato a un livello nettamente superiore. Alla fine il saldo dei colpi vincenti è stato positivo (39 contro 33 errori), come la differenza totale dei punti (129 a 99) e la percentuale di realizzazione a rete (19 su 24). Federer ha allungato il passo da subito, quando nel quarto game ha operato il primo break della partita; poi si è rilassato un attimo nella fase centrale del secondo set quando Kiefer si è dovuto superare per tenere testa allo svizzero che ha ceduto la battuta proprio sul 5-6 regalando il set al tedesco. Ma il prezzo per aver vinto il secondo set è stato altissimo poiché Federer ha infilato la sesta mettendo a segno un parziale devastante di 12 game a 2 in 60 minuti esatti. Federer non ha mai perduto una finale di uno Slam e domenica contro Marcos Baghdatis (n° 54 del mondo) andrà all'assalto del titolo numero sette. Il bilancio dei precedenti è favorevole allo svizzero che comanda per 3-0 avendo vinto nel 2004 all'Open degli Stati Uniti (6-2 6-7 6-3 6-1 al 2° turno), nel 2005 all'Open d'Australia (6-2 6-2 7-6 negli ottavi) e tre settimane fa a Doha (6-4 6-3 nei quarti). Il cipriota non avrà niente da perdere ma il Federer odierno appare decisamente di un altro pianeta.
  9. vai che o'bee te lo mangi in un boccone
  10. yeah

    Compleanni!!

    si, però quello è il suo vero mestiere, non credo che se tu fossi al suo posto smetteresti di fare traghetti per spendere 100 milioni di euro ogni anno in una squadra di calcio che poi probabilmente non vincerebbe nulla di importante comunque (ogni riferimento all'inter è puramente casuale). di abramovich ce ne sono pochi, e ora come ora sono quasi tutti in russia
  11. MELBOURNE, 26 gennaio 2006 - Saranno Justine Henin e Amelie Mauresmo a giocarsi sabato la finale dell'Open d'Australia, prima prova stagionale del grande Slam. La Henin, che ha vinto questo torneo due volte negli ultimi tre anni, ha superato la russa Maria Sharapova con il punteggio di 4-6 6-1 6-4 dopo 2 ore e 26 minuti di gioco. Per evitare di cadere nella trappola della Henin, la Sharapova ha iniziato picchiando come una forsennata, aggredendo la rivale sulla risposta e seguendo a rete qualche accelerazione di dritto. La belga ha perduto il primo set per 6-4 dopo essere stata avanti di un break e si è sciolta soltanto all'inizio del secondo quando la Sharapova ha commesso un maggior numero di errori, dilatati dai nove colpi vincenti della Henin che ha ristabilito l'equilibrio vincendo il parziale per 6-1. Nel terzo la Henin è partita con l'handicap di un break ma ha subito recuperato salendo 5-2. Justine ha perso la battuta quando è andata a servire per il match sul 5-3 ma poco dopo ha chiuso al primo match point quando la Sharapova ha spedito in corridorio un rovescio incrociato. Nella seconda semifinale Amelie Mauresmo ha beneficiato del ritiro di Kim Clijsters con la francese in vantaggio per 3-2 e servizio nel corso del terzo set. Il match è stato molto equilibrato, da una parte la classe e la fragilità emotiva della francese, dall'altra la potenza e la solidità della belga. La Clijsters ha vinto il primo set per 7-5 quando la Mauresmo ha commesso il primo doppio fallo della partita; poi la Clijsters ha iniziato a sbagliare, soprattutto di rovescio e la Mauresmo ha potuto incamerare facilmente il secondo set per 6-2 e portarsi avanti di un break anche nel terzo. Qui la Clijsters si è storta la caviglia destra nel tentativo di recuperare la palla che ha dato il break alla francese. Dopo l'intervento del fisioterapista, che ha bendato con molta cura la caviglia della belga, Kim ha provato a riprendere ma è bastato il primo punto del sesto game per gettare la spugna. La belga dunque torna numero 1 del mondo ma non potrà inseguire il secondo slam consecutivo dopo la vittoria di Flushing Meadows del settembre scorso sulla Pierce. Per la Mauresmo, quella di sabato, sarà la seconda finale in uno Slam dopo quella perduta qui sette anni fa (era il 1999) contro Martina Hingis (6-2 6-3). Per la Henin invece sarà la sesta della carriera, la seconda in Australia. Justine ha perso nel 2001 la finale di Wimbledon contro Venus Williams ma poi ha vinto al Roland Garros nel 2003 (Clijsters) e 2005 (Pierce), lo Us Open nel 2003 (Clijsters) e l'Australian Open nel 2004 (Clijsters). I confronti diretti favoriscono leggeremente la Henin che ha vinto 4 volte su 7. La francese si è aggiudicata la prima sfida, all'Open degli Stati Uniti nel 1999 (6-1 6-4 al 1° turno), poi ha vinto la semifinale del Masters del 2003 (7-6 3-6 6-3) e la semifinala ad Amelia Island del 2004 (6-7 7-5 6-3). La belga invece ha vinto la semifinale a Berlino nel 2003 (7-6 6-4), la finale di Sydney del 2004 (6-4, 6-4), la finale alle Olimpiadi di Atene del 2004 (6-3 6-3) e la semifinale a Toronto nel 2005 (7-5 3-6 6-1).
  12. yeah

    Barzellette

    l'avevo già sentito... però dai, non era molto difficile...
  13. yeah

    Barzellette

    scusate x il doppio messaggio, problemi tecnici
  14. yeah

    Barzellette

    doveva rispondere tre, il numero di lettere che compongono la parola "due" dieci: 5 lettere otto: 4 lettere sei: 3 lettere due: 3 lettere
  15. yeah

    Compleanni!!

    ciccio, un presidente come franza il messina lo trova di nuovo tra 500 anni... guarda che non sono tutti moratti, berlusconi ecc... ci sono un sacco di squadre che devono barcamenarsi (meglio se senza falsare il bilancio), e in poche possono contare su presidenti davvero volenterosi e affidabili, quindi non credere che mandando via franza ne arrivi uno straricco che porterà il messina in champions league... anzi, più probabilmente ne arriverebbe uno interessato solo agli affari suoi che porterebbe la società al fallimento in 2-3 anni
  16. Liga: Barcellona-Alaves 2-0, a segno Larsson e Messi MADRID (Spagna), 22 gennaio 2006 - Il Barcellona di Rjkaard non sbaglia la gara interna contro il fanalino di coda Alaves. La capolista della Liga vince 2-0, a segno l'attaccante svedese Larsson (47'), utilizzato dal tecnico olandese al posto di Etòo, impegnato in coppa d'Africa con il Camerun. Al 69' Ronaldinho ha fallito un calcio di rigore. All'82' il raddoppio dell'argentino Messi chiude il conto. Con questa vittoria gli azulgrana si portano a quota 49 punti, dieci in più della coppia al secondo posto Valencia-Osasuna.
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