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  1. NEW YORK, 14 febbraio 2006 - LeBron James e’ incontenibile e i Cavaliers superano gli Spurs, Dallas passeggia contro New York mentre i Lakers battono i Jazz. Cleveland-San Antonio 101-87 I campioni in carica non riescono a tenere il passo di LeBron James e compagni interrompendo così la striscia di nove successi consecutivi lontano da San Antonio. “King James” si diverte e soprattutto fa divertire il pubblico di Cleveland mettendo a referto 44 punti conditi da diverse giocate spettacolari. I Cavs scappano via nel terzo quarto grazie a un parziale di 21-10. Cleveland: James 44 (18/30, 1/3), Ilgauskas 17. Rimbalzi: Ilgauskas 11, Gooden 10. Assist: Snow 6.San Antonio: Duncan 19 (7/14). Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Duncan 5. Charlotte-Portland 83-91 Reduci da quattro sconfitte consecutive, tre delle quali davvero pesanti, i Blazers si affidano al solito Zach Randolph ed espugnano Charlotte. Portland può festeggiare il successo e il rientro di Darius Miles, out a causa di un problema al ginocchio sinistro dallo scorso quattro dicembre.Charlotte: Felton 16 (3/8, 2/5). Rimbalzi: Jones e Robinson 9. Assist: Knight 9.Portland: Randolph 21 (8/18). Rimbalzi: Miles e Randolph 9. Assist: Jack, Telfair e Blake 5. New Orleans/Oklahoma City-Washington 97-96 David West ci ha preso gusto. Il giocatore degli Hornets, infatti, per la terza volta in questa stagione regala il successo alla propria squadra realizzando un canestro sulla sirena. I Wizards così si devono inchinare nonostante i 43 punti di Gilbert Arenas. New Orleans/Oklahoma City: West 19 (7/14), Snyder 17, Claxton 16. Rimbalzi: West 9. Assist: Claxton 10. Washington: Arenas 43 (14/24, 1/6), Jamison 20. Rimbalzi: Haywood e Jamison 20. Assist: Arenas 5. Minnesota-Toronto 94-98 I Raptors dimostrano ancora una volta di aver imboccato la strada giusta e conquistano sul parquet dei sempre più deludenti Timberwolves il loro sesto successo nelle ultime otto gare. Brilla Mike James mentre l’ex bolognese Marko Jaric, oramai ai ferri corti con il tecnico di Minnesota Dwane Casey, non va nemmeno in panchina a causa, almeno stando alla motivazione ufficiale, di una tendinite. Vista la situazione il sospetto di un infortunio diplomatico sembra legittimo. Minnesota: Garnett 23 (9/15). Rimbalzi: Garnett 19. Assist: Davis 9. Toronto: James 27 (7/14, 3/6), Peterson 20, Villanueva 16. Rimbalzi: Calderon e Davis 5. Assist: James 6. Dallas-New York 100-72 Non e’ certo a Dallas che New York può sperare di cogliere un successo scaccia crisi, ma i Knicks contro i Mavericks non riescono nemmeno a fare bella figura e incassano senza lottare la loro 10° sconfitta consecutiva. I Mavs, guidati tanto per cambiare da Dirk Nowitzki, mettono sei giocatori a referto in doppia cifra. Dallas: Nowitzki 21 (5/9, 0/3), Terry 15. Rimbalzi: Dampier 12. Assist: Terry 5. New York: Rose 13 (3/9, 1/1). Rimbalzi: Frye 14. Assist: Richardsone Robinson 3. Golden State-Memphis 79-81 Derek Fisher acciuffa il 79 pari con un layup a tre secondi dalla sirena, ma lo spagnolo Pau Gasol risponde da All Star alla giocata dell’ex Lakers. Il leader di Memphis, infatti, riesce a trovare proprio allo scadere il canestro che regala il successo ai Grizzlies. GoldenState: Fisher 21 (8/14), Dunleavy 15. Rimbalzi: Foyle e Richardson10. Assist: Fisher 9. Memphis: Gasol 23 (10/26). Rimbalzi: Gasol 13. Assist: Gasol 6. Los Angeles Lakers-Utah 94-88 Andrei Kirilenko incappa in una serata davvero deludente in attacco (2/12 al tiro) e i Jazz, nonostante un’orgogliosa reazione nell’ultimo quarto, non riescono a mettere in difficoltà i Lakers. Buona la prova di Lamar Odom, discreta quella di Kobe Bryant. Los Angeles: Bryant 23 (3/12, 3/:lol:, Odom 17, Parker 16, Cook 15. Rimbalzi: Odom 9. Assist: Odom 8. Utah: Brown 25 (6/10, 1/3), Okur 18, Palacio 16. Rimbalzi: Okur 12. Assist: Kirilenko e Palacio 4.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    Pattinaggio pista lunga: Simionato 11a dopo prima manche TORINO, 14 febbraio 2006 – Solo undicesimo posto per Chiara Simionato dopo la prima manche della 500 metri di pattinaggio di velocità in pista lunga. L’azzurra ha fatto registrare il tempo di 39”02. In testa la russa Svetlana Zhurova (38”23), poi la cinese Manli Wang (38”31), terza la giapponese Tomoli Okazaki (38”46).
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    Curling: primo successo azzurro, Germania k.o. PINEROLO (To), 14 febbraio 2006 - Dopo aver ceduto a Gran Bretagna e Svezia nei primi due impegni del round robin di curling, l’Italia ha ottenuto il primo successo battendo la Germania oggi a Pinerolo per 9-8 nel terzo impegno della fase preliminare. Joel Retornaz, Fabio Alvera, Gian Paolo Zandegiacomo e Marco Mariani si sono imposti sul quartetto tedesco nel primo extra end dopo aver rimontato 3 punti di svantaggio nelle ultime 2 frazioni di gioco.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    PRAGELATO (To), 14 febbraio 2006 – All’improvviso la Svezia rivive emozioni antiche. Anche se la prova in cui hanno sbancato - a coppie in tecnica classica - era al debutto. Era dagli anni del Cigno, ovvero di Gunde Svan, che la Svezia non conquistava un oro: l’ultima volta nella 50 km dei Giochi di Calgary ’88 proprio al cospetto di un italiano, lo zio degli attuali moschettieri, Maurilio de Zolt. In quindici minuti ne ha acciuffati due: sia con gli uomini (Tobias Fredriksson e Bjoern Lind) che con le donne (Anna Dahlberg e Lina Andersson), la cui attesa risaliva a livello individuale dall’Olimpiade del ’68 a Grenoble con Toni Gutsafsson. A Calgary, assistemmo all’ultimo dominio della Svezia del Cigno, di Wassberg e Morgnen, mostri di un fondo che forse non c’è più. Il fondo di oggi è, come in questa seconda gara del programma olimpico di Pragelato, un circuito da ripetere 6 volte alternandosi in due. Disponendo di due squadre di specialisti, la Svezia ha aperto uno scenario futuro: quello cioè che anche sugli sci stretti bisogna scegliere le distanze e non gareggiare da polivalenti, com’è successo ad esempio alle due coppie azzurre. Gabriella Paruzzi e Arianna Follis hanno chiuso al 7° posto a 29" dalla Finlandia (Kuitunen e Saarinen) precedute sul podio dalla canadesi Beckie Scott e Sara Renner che hanno negato la medaglia a una delusa Norvegia composta dalla regina delle sprint Marit Bjoergen in coppia con Ella Gjoemle; Giorgio Di Centa e Freddy Schwienbacher hanno chiuso al 9° posto, a 28" dai vincitori (argento per i norvegesi Svartedal e Hetland, bronzo per i russi Alypov e Rotchev). L’ultimo fenomeno svedese del fondo è stato Per Elofsson, bronzo a Salt Lake City e già iridato e dominatore di coppa del Mondo, ritiratosi a dicembre. Mercoledì nello stadio del fondo si disputerà la prova a squadre di combinata nordica, poi si torna ancora col fondo classico: giovedì torna la Paruzzi insieme a Genuin, Confortola e Paluselli per la 10 km, venerdì tocca alla 15 km in alternato con Valbusa, Saracco, Checchi e Santus. Giorgio Di Centa, critico con gli organizzatori per le difficoltà dei tifosi a raggiungere la pista e a trovare biglietti, preferisce risparmiarsi per la staffetta e la 50 km tl di chiusura.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    SAN SICARIO (To), 14 febbraio 2006 - Lo inseguiva da 12 anni quell’oro, perché due titoli olimpici in staffetta non valgono certo la gioia individuale. A Lillehammer ’94 acciuffò il bronzo, a Nagano ’98 rimase giù dal podio, a Salt Lake City si dovette inchinare allo straordinario Bjoerndalen lanciato verso il poker della leggenda. Oggi Sven Fischer, uno dei grandi del biathlon dell’ultima generazione, ha coronato il suo inseguimento, dominando a San Sicario la 10 km sprint con una grande prova sugli sci e una prestazione immacolata al poligono. E pensare che il trentaquattrenne di Schmalkalden, cuore della Turingia, non ha mai sofferto l’altura e in pochi lo indicavano tra i favoriti in questi Giochi proprio perché avrebbe patito i 1680 metri sul livello del mare. Evidentemente si è preparato a puntino e, alla resa dei conti, ha messo in fila tutti, riscattando il 17° posto di sabato nella 20 km dominata dall’altro tedesco Michael Greis. Sven – dieci podi mondiali individuali e 32 vittorie in coppa del Mondo all’attivo - ha così vinto il confronto personale con il cognato Frank Luck, un altro dei tedeschi più medagliati della storia, che a Lillehammer ’94 si dovette accontentare dell’argento. Festeggia ancora la Germania, quindi, mentre la Norvegia archivia ancora due piazze d’onore, come nella 20 km: sale di nuovo sul podio il vecchio Halvard Hanevold, 36 anni, che completa la sua collezione olimpica dopo l’argento di sabato e l’oro di 8 anni fa a Nagano davanti all’azzurro Carrara, mentre Frode Andresen è bronzo. Solo 12°, invece, il grande sconfitto Ole Einar Bjoerndalen, un razzo sugli sci ma troppo penalizzato dai tre errori al tiro che gli sono costati 1’13”9 di distacco da Fischer, difficile a questo punto da recuperare nella 12.5 km a inseguimento di sabato prossimo. Poca gloria per l’Italia, che non ripete l’exploit collettivo della 20 km. Il migliore è Willy Pallhuber, 23° con un errore al poligono, seguito da Christian De Lorenzi, 28° con due penalità. Impreca ancora René Vuillermoz, appesantito da 4 bersagli sbagliati e solo 41°: ma la grande occasione il valdostano l’aveva gettata alle ortiche sabato.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    SESTRIERE (To), 14 febbraio 2006 - Delude Giorgio Rocca nell’atteso appuntamento con la combinata, primo tentativo dell’azzurro di andare a medaglia, anche se sperare nel podio non è così utopistico. In ritardo dopo la discesa, Giorgio doveva puntare tutto sulla sua specialità preferita per recuperare il terreno perduto. Invece una prima manche contratta, soprattutto nella parte iniziale, ha portato l’azzurro a perdere ulteriore terreno sul grande favorito, Benjamin Raich. L’austriaco è primo in 2’24”65, Rocca è ottavo a 1”62. Secondo a 40 centesimi il croato Ivica Kostelic, terzo a 86/100 l’americano Ted Ligety. Rocca, che alla fine della sua prova ha evitato i giornalisti, non volendo commentare la sua prestazione (in seguito si è limitato a dire: "Ero un po' imballato. Spero di fare meglio"), nella seconda manche, in programma alle 19.30, dovrà attaccare alla morte per poter puntare almeno al terzo posto. Bravo Peter Fill: terzo nella discesa, l’azzurro ha disputato tutto sommato una buona prima manche di slalom, che non è la sua specialità, posizionandosi al decimo posto a 2”03 da Raich. Ma la delusione più grossa è arrivata da Bode Miller, dominatore della discesa di stamattina ed escluso dalla classifica per un’inforcata invisibile senza l’ausilio delle immagini televisive. Tra le altre sorprese, le uscite dei norvegesi Svindal e Kjus, dell’austriaco Walchhofer, e dello svizzero Defago, secondo dopo la discesa. seguono aggiornamenti
  7. NEW YORK, 12 febbraio 2006 - Golden State passa a Cleveland, Memphis supera i Lakers allo Staples Center mentre Houston regola Utah. Cleveland-Golden State 91-99 Baron Davis si procura una distorsione alla caviglia destra nelle battute finali del primo quarto ed e’ costretto a dare forfait ma i Warriors, già privi di Troy Murphy, si aggrappano a Jason Richardson e riescono a superare i Cavaliers a Cleveland interrompendo così la striscia di sette sconfitte consecutive in trasferta. Cleveland: James 33 (5/11, 5/6). Rimbalzi: Ilgauskas 8. Assist: Jones 7. Golden State: Richardson 31 (9/20, 3/6), Fisher 18. Rimbalzi: Richardson 8. Assist: Fisher 6. Minnesota-New Orleans/Oklahoma City 94-100 Kevin Garnett ancora una volta non riesce a produrre nell’ultimo quarto (0/4 dal campo nella frazione) e i Timberwolves si devono cosi’ inchinare davanti agli Hornets incassando la loro nona sconfitta nelle ultime 12 gare. Ottima la prova di Speedy Claxton il quale sostituisce egregiamente l’infortunato rookie delle meraviglie Chris Paul. Minnesota: Davis 23 (8/18, 1/3), Garnett 19. Rimbalzi: Garnett 21. Assist: Carter e Davis 6. New Orleans/Oklahoma City: Snyder e Claxton 28. Rimbalzi: Mason 9. Assist: Claxton 7. Houston-Utah 102-88 Yao Ming fa quello che vuole sotto canestro e i Jazz, penalizzati da un disastroso inizio di gara, non riescono a mettere in difficoltà i Rockets. La squadra texana continua a fare progressi e porta a casa il suo quinto successo nelle ultime sei gare. Houston: Yao Ming 27 (11/16), McGrady 25, Wesley 17. Rimbalzi: Yao Ming 8. Assist: Alston 13. Utah: Palacio 20 (9/16). Rimbalzi: Okur 11. Assist: Palacio 6. Milwaukee-Charlotte 99-93 I rimaneggiatissimi Bobcats danno filo da torcere ai Bucks ma alla fine devono alzare bandiera bianca. Milwaukee ha bisogno di una prodezza di TJ Ford a 11’’ dalla sirena (un layup straordinario) per mettere al sicuro il risultato. Milwaukee: Redd 18 (5/13, 1/6), Ford 16, Magloire 15. Rimbalzi: Magloire 9. Assist: Ford 7. Charlotte: Ely 21 (8/12), Carroll 17, Brezec 15. Rimbalzi: Ely e Carroll 7. Assist: Felton 8. Los Angeles Lakers-Memphis 99-100 Ennesima occasione sprecata per i Lakers i quali conducono per buona parte della gara ma cedono proprio nel finale contro i Grizzlies. Lo spagnolo Pau Gasol segna quattro dei suoi 31 punti negli ultimi 53’’ del match mentre Chucky Atkins realizza a tre secondi dalla sirena il libero che regala il successo a Memphis. Los Angeles: Bryant 26 (9/20, 1/:), Parker 20, Brown 18. Rimbalzi: Brown 8. Assist: Odom 7. Memphis: Gasol 31 (11/15), Jones 25, Atkins 18. Rimbalzi: Gasol 12. Assist: Gasol 7.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    La Kwan abbandona i Giochi La 25enne californiana, stella del pattinaggio di figura, costretta a dare forfeit. "Prima di partire stavo finalmente bene, poi è riaffiorato il problema all'inguine" TORINO, 12 febbraio 2006 - L’Olimpiade perde una delle sue regine: Michelle Kwan, infortunata, alza bandiera bianca. Per il pattinaggio di figura, ma in realtà per tutta la rassegna, è un colpo basso. La 25enne californiana, col suo carisma e il suo curriculum, è una catalizzatrice: di media, di sponsor, di emozioni. Alla conferenza stampa del triste annuncio, il ronzio delle macchine fotografiche che l’hanno immortalata non si è mai interrotto. La decisione del forfeit è maturata nel cuore della notte: dopo il pessimo allenamento di sabato mattina, la visita medica che ha fatto pendere l’ago della bilancia verso il “no”, è stata effettuata al Villaggio alle 2.15. “Quando sono partita da Los Angeles - Michelle ripercorre le tappe del calvario - stavo finalmente bene. Ma appena scesa sul ghiaccio del Palavela ho avvertito un nuovo fastidio al solito inguine. Col passare delle ore la situazione è peggiorata e quando il medico mi ha detto che, continuando, avrei rischiato solo di farmi veramente del male, ho preso con onestà la sola decisione che avrei potuto prendere. Cosa farò in futuro? Non so, in questo momento non ho voglia di pensarci. Probabilmente terminerò la carriera senza l’oro olimpico, ma vada come vada, mi ritengo comunque una donna fortunata. Per tutto quello che ho vinto (anche cinque Mondiali, ndr) e per come ho vissuto questi splendidi anni”. Se non è un canto del cigno, un addio, un testamento, poco ci manca. Insieme a Sasha Cohen e a Kimberly Meissner, nella squadra statunitense dell’individuale femminile, al posto di miss Kwan, gareggerà Emily Hughes, 16enne sorellina della campionessa in carica Sarah, ritiratasi dall’attività subito dopo il trionfo di Salt Lake City 2002. Emily, ai campionati nazionali di gennaio, disertati da Michelle, s’era piazzata terza. Ma Michelle, dopo un test disputato a porte chiuse, era stata ammessa ai Giochi d’ufficio. Non senza polemiche. Pensando a come sono andate le cose, avanza il sospetto che dietro l’intera operazione ci fossero anche interessi non solo sportivi. Resta un dato certo: la Kwan all’Olimpiade non ci sarà. Ed è una perdita per tutti.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    Salto: Harada squalificato per sci troppo leggeri PRAGELATO (To), 11 febbraio 2006 - Il 37enne giapponese Masahiko Harada, olimpionico a squadre a Nagano e due volte iridato, è stato squalificato dalla gara di salto dal trampolino (hs 106) per essersi presentato con degli sci di 200 grammi più leggeri del limite minimo consentito.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    TORINO, 12 febbraio 2006 – E’ frastornato. Si guarda attorno tremebondo. Ha l’aria timida del bravo ragazzo veneto, anche se non si perde il bacio di una miss neanche per sbaglio. Enrico Fabris, l’eroe del primo giorno dell’Olimpiade torinese, approda a Casa Italia atteso da un plotone di telecamere e da un lungo, caloroso applauso, mentre sul grande schermo si rivede quell’ultima curva da brivido e la conquista del bronzo. E lui si lascia trascinare felice, ma un po’ stordito, in questa piacevole tortura, tra interviste e strette di mano, foto e autografi. “Non riesco ancora a esprimere tutta l’emozione di questo terzo posto. Nei prossimi giorni mi renderò meglio conto di quello che ho fatto. Ora mi assillano tutti. Ma è bellissimo…”, racconta il 25enne di Asiago dopo aver lasciato la sua firma nello stand della “Gazzetta dello Sport”. Capirà presto di aver scritto un capitolo importante nella storia dello sport italiano. La sua non è solo la prima medaglia dell’Olimpiade italiana (e già questo non è poco), ma è anche la prima in assoluto nel pattinaggio di velocità. “Ad Asiago il pattinaggio è una tradizione. Mio padre gestiva una piccola società. Ho cominciato con lo short track, poi sono passato alla pista lunga. Spero che questa medaglia spinga il nostro sport”, racconta Fabris, assurto ad ambasciatore di questa disciplina. Vincitore del primo oro italiano della storia agli Europei all-around, Enrico sapeva che il podio dei 5000 era a portata di mano. La stessa consapevolezza del c.t. Maurizio Marchetto: “Sì, pensavamo di andare a medaglia, pur rimanendo con i piedi per terra. Le potenzialità c’erano. Non solo di Enrico: dopo Salt Lake City è nato un buon gruppo, che ha saputo lavorare bene insieme, aiutandosi molto”. Ora i primi risultati sono arrivati. E Fabris è pronto a festeggiare a suo modo: tirando fuori la sua anima metallara e scatenandosi alla chitarra elettrica. Buon divertimento.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    PRAGELATO (Torino), 12 febbraio 2006 - Più forte della mamma che pareva inarrestabile. Kristine Smigun, estone, ha bruciato allo sprint Katerina Neumannova, ceca. In Italia diventò campionessa mondiale nel 2003, in Italia è diventata campionessa olimpica. Amerà per sempre le nostre piste, dove pure nel 2000 perse una coppa del Mondo a Santa Caterina Valfurva, proprio il luogo dove ha ultimato la preparazione per questo primo trionfo nella combinata, la gara più completa e strana nel fondo: dopo 7.5 km a tecnica classica ad inseguimento, si cambiano velocemente gli sci e si riparte a tecnica libera, sempre in linea. Vince chi è più capace di gestire con equilibrio le forze, vince chi azzecca entrambi i materali, vince chi è capace di fare allunghi, strappi in salita ma anche di sprintare come in questa pista di Pragelato. Quindici chilometri, prima coperta, poi sempre più davanti e infine il rush irresistibile: una Smigun straordinaria tatticamente e cambiata radicalmente come persona. La Neumannova, tre vittorie in stagione, ha perso l'occasione più ghiotta lei che di Olimpiadi se ne intende: dal '96 le disputa anche d'estate in mountan bike. Il bronzo a 14" è acciuffato dalla russa Medvedeva, che brucia per 4" la norvegese Steira. Quinta è Gabriella Paruzzi, a 30" ma dopo una prestazione generosa, stupenda. L'olimpionica friulana è stata sempre tra le prime, ha convinto in alternato e a skating: non ha potuto agganciarsi alle quattro battistrada perché nell'ultimo strappo in salita non è stata aiutata dalla canadese Scott, olimpionica uscente. Diciassettesima Sabina Valbusa, ventiduesima Antonella Confortola e trentaseiesima Arianna Follis, tutte dunque col giusto approccio in vista della staffetta in cui l'Italia è bronzo uscente.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    SESTRIERE (Torino), 12 febbraio 2006 - Il francese Antoine Deneriaz srprende tutti, vincendo l'oro nella discesa libera davanti all'austriaco Michael Walchhofer e allo svizzero Bruno Kernen. Col pettorale numero 30, il discesista francese realizza una discesa magistrale, infliggendo distacchi pesanti: Walchhofer, secondo, è a 0,72, Kernen, terzo, a 1"02. Quarto, un ottimo Aamodt, privato in extremis della sua ottava medaglia olimpica. Lontani gli azzurri: il migliore è Staudacher, nono; Ghedina solo 23°.
  13. yeah

    Chuck Norris

    e andiamo! sempre meglio...
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    TORINO, 11 febbraio 2006 – L’Olimpiade rischia di perdere una delle stelle più attese. La regina del pattinaggio, Michelle Kwan, potrebbe dare forfeit. “Non vorrei ritirarmi, ma devo capire bene come sto. Non escludo di rinunciare se non sarò a posto”, ha annunciato la 25enne statunitense in un’affollata conferenza stampa. La Kwan, che dovrebbe scendere sul ghiaccio martedì 21, soffre di un dolore inguinale che le ha creato parecchi problemi. Dopo aver rinunciato ai Campionati nazionali il mese scorso, la californiana ha avuto l’ok dei medici per partecipare ai Giochi, ma il suo arrivo a Torino è stato a dir poco problematico. “Ho assistito alla cerimonia di apertura e rimanere quattro ore seduta al freddo non ha certo fatto bene al mio corpo. Stamattina ero tutta rigida”, ha spiegato la statunitense, che si è lamentata anche del lungo viaggio aereo. Stamattina ha dovuto abbandonare l’allenamento dopo 25 minuti dei 40 programmati: “E’ frustrante commettere errori sin dal primo allenamento. Ascolto i messaggi che mi manda il corpo, cerco di fare quello che mi sento e oggi ho capito che non era il caso di fare il mio programma completo”.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    Pattinaggio velocità: Fabris bronzo nei 5000 TORINO, 11 febbraio 2006 - Prima medaglia per l'Italia: l'ha conquistata Enrico Fabris nei 5000 metri di velocità del pattinaggio in pista lunga. Il 24enne veneto, autore di una spettacolare rimonta, ha chiuso al terzo posto, alle spalle dello statunitense Chad Hedrick e dell'olandese Sven Kramer.
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    OLIMPIADI TORINO 2006

    TORINO, 11 febbraio 2006 – Germania, partenza sprint. Nel primo giorno di gare i Giochi parlano tedesco: due ori su due gare, nella combinata nordica e nel biathlon. Ma quello che rende ancora più gioioso l’avvio dell’Olimpiade per la Germania è che i due successi sono arrivati in due gare che sembravano chiuse, con due super-favoriti destinati a oro sicuro. Nella 20 km individuale di biathlon Michael Gries ha sorpreso Sua Maestà Ole Einar Bjoerndalen, il norvegese che puntava a vincere cinque medaglie d’oro. Il tentativo di migliorare il proprio record di Salt Lake City (quattro ori), di eguagliare quello del pattinatore statunitense Eric Heiden (5 ori a Lake Placid) e di raggiungere la sbalorditiva cifra di dieci ori olimpici si è infranto già nella prima gara. Gries, leader della classifica di coppa del Mondo, ha preceduto Bjoerndalen di soli 16”, nonostante la doppia penalità inflitta al norvegese contro una per il tedesco. Comunque felice dell’argento Bjoerndalen: “Sono molto contento della mia gara. Ho fatto due errori, ma sono contentissimo lo stesso. Rispetto a Salt Lake City la competizione si è fatta più dura. Gries oggi è stato perfetto”. Nella combinata nordica si è imposto Georg Hettich davanti all’austriaco Felix Gottwald e il norvegese Magnus Moan. Delude Hannu Manninen: il finlandese, dominatore assoluto di coppa del Mondo, ha chiuso solo al nono posto. Male anche quello che alla vigilia sembrava dover essere il suo rivale più pericoloso, il tedesco Ronny Ackerman, solo diciottesimo. Ma i k.o. delle stelle sembrano non finire qui. Nel giorno delle sconfitte di Bjoerndalen e Manninen e dell’annuncio del possibile forfeit della pattinatrice statunitense Michelle Kwan, il due volte olimpionico Simon Ammann ha rischiato di uscire di scena nelle qualificazioni del salto (hs 106). Per lo svizzero una brutta caduta, un grande spavento, ma potrebbe riprendere la gara senza problemi.
  17. NEW YORK, 11 febbraio 2006 - I Mavericks cadono a Denver, Detroit passeggia a Orlando e Phoenix batte Sacramento. Orlando-Detroit 73-84 Detroit, la prima squadra con quattro convocati per l’All Star Game dai tempi dei Lakers del 1998, non deve faticare più di tanto per conquistare il successo sul parquet di Orlando. I Pistons mettono il risultato in naftalina grazie a un parziale di 14-2 nel terzo quarto. Orlando: Howard 19 (9/13), Turkoglu 17. Rimbalzi: Howard 17. Assist: Francis 3. Detroit: R. Wallace 26 (5/8, 5/13), Hamilton 23. Rimbalzi: B. Wallace 10. Assict: Billups 14. Washington-Cleveland 101-89 Mentre si sta dirigendo verso l’Mci Center per la sfida contro i Cavaliers, Gilbert Arenas apprende di essere stato convocato all’All Star Game di Houston al posto dell’infortunato Jermaine O’Neal. Il leader dei Wizards, esaltato dalla notizia, gioca alla grande contro LeBron James e compagni e guida Washington al successo. Washington: Arenas 32 (8/20, 3/5), Jamison 28, Butler 18. Rimbalzi: Butler e Haywood 10. Assist: Arenas 10. Cleveland: James 18 (6/20, 0/3). Rimbalzi: Gooden e James 9. Assist: James 8. Boston-Portland 115-83 Sei sconfitte consecutive pesano come un macigno per i tifosi dei Celtics. Boston però regala finalmente buone notizie ai propri fan disputando una delle sue migliori performance della stagione e dominando dal primo all’ultimo minuto i Blazers. Boston: Pierce 35 (10/14, 3/6), Szczerbiak 21, LaFrentz 18. Rimbalzi: Gomes 9. Assist: Szczerbiak 5. Portland: Randolph 14 (6/12). Rimbalzi: Randolph 6. Assist: Telfair 7. Charlotte-Toronto 73-88 Il tecnico Sam Mitchell, deluso del primo tempo del suoi Raptors, si fa sentire negli spogliatoi durante l’intervallo. I suoi giocatori recepiscono il messaggio e cambiano marcia nella ripresa scappando via grazie a un parziale di 20-2. Charlotte: Carroll 26 (3/8, 5/7). Rimbalzi: Ely 9. Assist: Rush 4. Toronto: Villanueva 24 (9/12, 2/6), James 18, Bosh 16. Rimbalzi: Peterson e Bosh 10. Assist: James 8. New Orleans/Oklahoma City-New York 111-100 Anche senza l’infortunato Chris Paul gli Hornets riescono ad avere la meglio sui sempre più deludenti Knicks. Speedy Claxton non fa rimpiangere Paul e metta la firma sul successo della squadra di casa che nell’ultimo quarto piazza il decisivo parziale di 14-2. New Orleans/Oklahoma City: West 21 (8/13), Mason 19, Claxton 18. Rimbalzi: West. Assist: Claxton 11. New York: Rose 20 (6/11, 1/1). Rimbalzi: Curry e Frye 8. Assist: Crawford e Rose 5. Indiana-Golden State 107-95 I Pacers tirano con un ottimo 52% dal campo contro i Warriors e portano a casa il loro quarto successo consecutivo. Stephen Jackson fa la differenza ma non delude neppure il nuovo acquisto della squadra di Indianapolis, Peja Stojakovic. Indiana: Jackson 30 (5/7, 3/3), Stojakovic e Johnson 23. Rimbalzi: Foster e Stojakovic 8. Assist: Johnson 6. Golden State: Pietrus 23 (3/4, 4/5), Davis 19, Richardson 16. Rimbalzi: Foyle, Richardson, Dunleavy e Fisher 7. Assist: Davis 7. Minnesota-Utah 80-94 I Jazz ritrovano l’oggetto misterioso Carlos Boozer (due punti in sei minuti di gioco), al palo per problemi fisici da quasi un anno, e soprattutto giocano una buona partita contro i Timberwolves, conquistando il loro quarto successo nelle ultime cinque gare. Minnesota: Hassell 19 (7/12), Davis 18, Garnett 16. Rimbalzi: Garnett 18. Assist: Carter 6. Utah: Harpring 25 (10/18, 0/1), Kirilenko e Okur 19. Rimbalzi: Okur 10. Assist: Williams 5. New Jersey-San Antonio 73-83 Ai campioni in carica basta una grande difesa e un sontuoso Manu Ginobili per battere i Nets, interrompendo così la striscia di 12 successi consecutivi alla Continental Arena per la squadra del New Jersey. Tim Duncan, ancora infastidito dai postumi dell’influenza, inizia malissimo ma esce alla distanza e dàil suo contributo. New Jersey: Carter 21 (10/23, 0/4), Krstic 17, Jefferson 15. Rimbalzi: Kidd 13. Assist: Kidd 7. San Antonio: Ginobili 22 (4/7, 3/6), Parker 19. Rimbalzi: Duncan 7. Assist: Parker e Duncan 6. Phoenix-Sacramento 112-104 I Suns di Mike D’Antoni danno spettacolo per tre quarti contro i Kings poi nell’ultima frazione rallentano pericolosamente rischiando di compromettere un limpido successo. Sacramento, grazie a un parziale di 26-8 arriva al meno due a 2’50 dalla sirena ma i canestri di Steve Nash riportano Phoenix a distanza di sicurezza. Phoenix: Nash 24 (6/12, 2/3), Marion 18, Bell 16, Diaw 15. Rimbalzi: Thomas 9. Assist: Nash 13. Sacramento: Artest 28 (10/20, 1/5), Miller 21, Martin 18. Rimbalzi: Thomas 11. Assist: Artest 6. Denver-Dallas 113-104 Dopo 13 successi consecutivi i Mavericks cadono a Denver. Kenyon Martin, reduce da un periodo non particolarmente felice, disputa la sua migliore performance della stagione e risulta decisivo per i Nuggets che ricevono buone notizie anche da un ottimo Carmelo Anthony. Denver: Martin 34 (14/18), Anthony 24, Miller 17. Rimbalzi: Martin 9. Assist: Miller e Anthony 10. Dallas: Van Horn 21 (6/10, 3/5), Stackhouse 20, Nowitzki 19, Terry 16. Rimbalzi: Nowitzki 8. Assist: Terry 10. Los Angeles Clippers-Memphis 91-87 Elton Brand festeggia a modo suo la convocazione per l’All Star Game di Houston. Il lungo dei Clippers mette a referto qualcosa come 44 punti (eguagliando il suo massimo in carriera) e guida la squadra di Los Angeles al successo sui Grizzlies. Los Angeles: Brand 44 (17/26), Kaman 16. Rimbalzi: Kaman 11. Assist: Cassell 11. Memphis: Battier e Gasol 16, Jones 15. Rimbalzi: Tsakalidis 12. Assist: Jackson 5. Seattle-Atlanta 99-91 Un infortunio muscolare costringe Rashard Lewis a dare forfait nel primo tempo. La sua riserva Damien Wilkins, però non lo fa rimpiangere, segna 13 degli ultimi 16 punti messi a referto dai Soncis e Seattle riesce così ad avere la meglio su Atlanta. Seattle: Wilkins 26 (7/11, 0/1), Allen 22, Collison 17. Rimbalzi: Collison 15, Swift 13. AssistL Ridnour 8. Atlanta: Harrington 26 (7/10, 3/6), Childress e Pachulia 17. Rimbalzi: Williams 9. Assist: Johnson 11.
  18. NEW YORK, 10 febbraio 2006 - La Nba annuncia le riserve, selezionate dai tecnici della Lega, per l’All Star Game di Houston. La Eastern Conference oltre al quintetto titolare votato dai tifosi, in Texas schiererà Chris Bosh, Paul Pierce, Vince Carter e ben quattro Pistons: Chauncey Billups, Rip Hamilton, Rasheed Wallace e Ben Wallace. La panchina della Western Conference, invece, sarà formata da Ray Allen, Tony Parker, Dirk Nowitzki, Elton Brand, Shawn Marion, Kevin Garnett e Pau Gasol. Dallas, intanto, domina Miami mentre Sacramento ha la meglio su Chicago. Dallas-Miami 112-76 Miami non punge e Dallas senza grossi problemi conquista la sua 13esima vittoria consecutiva. Gli Heat provano a fare male alla difesa dei Mavericks con Shaquille O’Neal ma la squadra della Florida riesce a rimanere in partita solamente un tempo. All’inizio della ripresa, infatti, i Mavs cambiano marcia e si portano a distanza di sicurezza. Jason Terry segna 11 dei suoi 16 punti nei primi quattro minuti del secondo tempo, Dirk Nowitzki, invece, fa quello che vuole in attacco e Dallas così va a vincere in scioltezza. “Inutile esaltarsi per le performance di febbraio – prova a gettare acqua sul fuoco il coach dei Mavericks, Avery Johnson –: è ancora presto e tante cose possono cambiare prima dei playoff. Però devo ammettere che la squadra continua a fare progressi”. Dallas: Nowitzki 27 (9/13, 2/3), Terry 16. Rimbalzi: Dampier 11. Assist: Terry 7. Miami: O’Neal 23 (9/12), Wade 16. Rimbalzi: O’Neal 8. Assist: Wade 8. Sacramento-Chicago 98-80 I Bulls sbagliano l’approccio alla partita e compromettono la gara disputando un bruttissimo primo tempo, chiuso con un deludente 30% dal campo. I Kings, guidati da un sorprendente Kevin Martin, puniscono i tanti errori dei rivali e mettono il risultato in naftalina nel terzo quarto, permettendosi così di fare accademia nell’ultima frazione. Sacramento: Martin 23 (2/3, 4/:lol:, Bibby 20, Abdur-Rahim 15. Rimbalzi: Martin 8. Assist: Artest 7. Chicago: Nocioni e Songaila 14. Rimbalzi: Chandler 16. Assist: Duhon 7.
  19. NEW YORK, 9 febbraio 2006 - LeBron James trascina i Cavaliers al successo contro i Timberwolves, gli Spurs privi di Tim Duncan passano a Toronto e Phoenix batte Memphis. Indiana-Portland 101-69 Non c’è partita tra Pacers e Blazers. La squadra di casa domina e regala momenti di ottimo basket al pubblico di Indianapolis. Portland, invece, non riesce a trovare ritmo in attacco, chiude con un disastroso 26.7% dal campo e alza bandiera bianca già nel terzo quarto. Indiana: Jackson 25 (6/9, 4/:oops:, Stojakovic 23. Rimbalzi: Pollard 16, Harrison 10. Assist: Jasikevicius 7. Portland: Randolph 25 (6/19). Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Jack e Blake 2. Washington-Golden State 129-124 L’All Star Game va in scena a Washington con una decina di giorni d’anticipo. Wizards e Warriors interpretano la gara come una vera e propria sfida delle stelle (che si disputerà a Houston il 19) dimenticando la difesa e segnando canestri spettacolari a ripetizione. Alla fine vince Washington guidata tanto per cambiare da Gilbert Arenas. Washington: Arenas 45 (11/19, 0/5), Butler 34, Jamison 18. Rimbalzi: Butler 15. Assist: Arenas 7. Golden State: Richardson 31 (10/13, 3/7), Davis 28, Pietrus 18. Rimbalzi: Murphy 12. Assist: Davis 13. Toronto-San Antonio 118-125 d.t.s. L’influenza mette ko Tim Duncan il quale deve saltare la sfida con i Raptors. L’assenza dell’ex stella di Wake Forest si fa sentire e San Antonio ha bisogno di un supplementare per sbarazzarsi di Toronto. Michael Finley segna sei dei suoi 23 punti nell’overtime. Toronto: James 36 (11/21, 2/7), Bosh 30, Peterson 25. Rimbalzi: Bosh 14. Assist: James 7. San Antonio: Parker 32 (12/18, 0/1), Finley 23, Marks 16. Rimbalzi: Nesterovic 8. Assist: Parker 13. Detroit-Los Angeles Clippers 97-87 I Clippers, in un ottimo momento di forma, lottano e, trascinati da un sontuoso Elton Brand, mettono in difficoltà i Pistons. Ma alla truppa di Flip Saunders basta schiacciare sull’acceleratore all’inizio dell’ultimo quarto per portare a casa il successo e mettersi così alle spalle la striscia di due sconfitte consecutive. Detroit: Prince 22 (5/8, 2/4), R. Wallace 19, Billups 18. Rimbalzi: B. Wallace 13. Assist: Hamilton 5. Los Angeles: Brand 30 (13/23), Mobley 27. Rimbalzi: Brand 9. Assist: Livingston 12. New Jersey-New York 96-83 Il derby ha un sapore particolare anche nell’area metropolitana di New York. I Knicks avrebbero bisogno di un successo convincente per tornare in carreggiata, invece, la squadra newyorchese fa brutta figura anche alla Continental Arena e finisce con l’incassare la sua tredicesima sconfitta nelle ultime 14 gare. New Jersey: Carter 22 (5/10, 3/4), Jefferson 18. Rimbalzi: Krstic e Collins 8. Assist: Jefferson 8. New York: Rose 22 (4/9, 2/3), Frye 17. Rimbalzi: Woods 9. Assist: Crawford 6. Charlotte-Philadelphia 100-92 Terzo successo consecutivo per i Bobcats che però non possono festeggiare la vittoria sui 76ers come vorrebbero. Charlotte, infatti, deve registrare l’ennesimo infortunio di una stagione davvero sfortunata. Il talentuoso Raymond Felton si procura nell’ultimo quarto una distorsione alla caviglia destra. Charlotte: Ely 19 (9/18), Felton 15. Rimbalzi: Jones 14, Ely 10. Assist: Knight 14. Philadelphia: Iverson e Korver 20, Webber 17. Rimbalzi: Webber 12. Assist: Iverson 6. New Orleans/Oklahoma City-Seattle 109-102 Chris Paul e Speedy Claxton danno forfait per infortunio all’inizio del secondo tempo ma gli Hornets riescono comunque ad avere la meglio sui Sonics. Rasual Butler a 15" dalla sirena firma il definitivo sorpasso dei padroni di casa con una tripla. New Orleans/Oklahoma City: West 26 (8/16, 0/2), Brown 21, Snyder 16, Mason 15. Rimbalzi: West 10. Assist: Snyder 12. Seattle: Lewis 34 (6/12, 6/9), Allen 18. Rimbalzi: Collison 11. Assist: Ridnour 9. Milwaukee-Orlando 94-89 d.t.s. (2) A Milwaukee le difese la fanno da padrone. Magic e Bucks non riescono a toccare quota 100 nemmeno dopo due supplementari. La squadra di casa acciuffa l’overtime proprio allo scadere grazie alla tripla di Bobby Simmons poi nel secondo supplementare riceve un contributo decisivo da Michael Redd. Milwaukee: Redd 27 (7/22, 3/:oops:, Gadzuric 17, Simmons 15. Rimbalzi: Magloire 18. Assist: Ford 8. Orlando: Turkoglu 27 (6/14, 2/6). Rimbalzi: Howard 14. Assist: Francis 7. Minnesota-Cleveland 91-97 LeBron James nel secondo tempo gioca da playmaker e fa girare la squadra in maniera egregia. I Cavaliers si aggrappano al loro fenomeno, il quale firma 12 dei suoi 35 punti nell’ultimo quarto, e vanno a vincere sul parquet dei Timberwolves. Minnesota: Davis 33 (9/18, 3/11), Garnett 21, Banks 15. Rimbalzi: Garnett 18. Assist: Carter e Garnett 6. Cleveland: James 35 (10/29, 1/5), Ilgauskas 21. Rimbalzi: Marshall 13, James 11. Assist: James 8. Houston-Los Angeles Lakers 78-89 Dopo quattro sconfitte consecutive i Lakers tornano a sorridere espugnando Houston. Kobe Bryant come al solito fa la differenza ma a firmare canestri importanti ci pensa anche un ottimo Brian Cook il quale, reduce dai 28 punti realizzati martedì a Dallas, contro i Rockets ne mette a referto 27. Houston: Alston 16 (3/7, 3/5), Wesley 15. Rimbalzi: Yao Ming 13. Assist: Alston 8. Los Angeles: Bryant 32 (11/21, 2/:oops:, Cook 27. Rimbalzi: Odom 13, Cook 10. Assist: Bryant 9. Phoenix-Memphis 108-102 Il miglior attacco ha la meglio sulla miglior difesa, almeno da un punto di vista statistico, della Nba. I Suns scappano via giocando uno straordinario secondo quarto (42 punti a referto) poi soffrono più del dovuto nelle battute finali. Da sottolineare l’ottima prova del brasiliano Leandro Barbosa. Phoenix: Barbosa 24 (4/7, ¾), Marion 21, Diaw 18, Jones 16. Rimbalzi: Marion 16. Assist: Nash 10. Memphis: Jackson 17 (2/14, 2/5), Jones 16, Gasol 15. Rimbalzi: Battier 10. Assist: Atkins e Battier 3. Denver-Chicago 107-110 Continua il brutto momento dei Nuggets che a Denver contro i Bulls incassano la loro sesta sconfitta nelle ultime sette gare. Ben Gordon realizza 30 punti e firma un paio di triple fondamentali nelle battute finali del match. Il lituano Darius Songaila, invece, mette a referto 22 punti in soli 21’ di gioco. Denver: Anthony 31 (10/22, 0/1), Miller 22. Rimbalzi: Camby 9. Assist: Miller 7. Chicago: Gordon 30 (2/6, 7/12), Songaila 21, Deng 16, Nocioni 15. Rimbalzi: Chandler 14. Assist: Hinrich 11.
  20. yeah

    Chuck Norris

    si, ma ormai chuck norris è automaticamente diventato il mio idolo
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