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FrancescoGrassi

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Messaggi pubblicati da FrancescoGrassi

  1. Guingamp > Lesneven

    Altra tappa pianeggiante, ancora finale insidioso. Da affrontare infatti lo sterrato del Tro Bro-Leon, corsa francese che si disputa in aprile. Elementi per grande spettacolo, e in molti sperano nella fuga, sperando in un gruppo timoroso e stanco dopo la tappa di ieri. Lo spera più di tutti Valentijn, che è il primo a provare la fuga oggi. 

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    Il campione olandese del 1935, però, non trova particolare spazio, visto che con lui partono ben 9 corridori: troppi per essere alla terza tappa. Allora, prova a partire Matteo Tosatto. Anche lui, però, viene ripreso. Allora sul GPM inizia una sortita molto particolare della Bianchi, con Gerbi e Coppi che partono e staccano il gruppo. Forse un'azione per la maglia a pois, forse boh, fatto sta che Gerbi passa primo al GPM. Subito dopo, parte la fuga buona, con dentro Mattan, Kuschynski, Aug e ancora Valentijn. Li vediamo qui nel momento di massimo vantaggio, ai piedi della seconda salita.

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    Dietro controllano principalmente le squadre di Cipollini, quindi la Saeco, e di Van Steenbergen, ovvero la Mercier, anche se ad onor del vero nessuno dei due era stato molto brillante in occasione della tappa precedente, con Cipollini staccato a molto dal traguardo, mentre Van Steenbergen a sorpresa non aveva retto ad un finale che poteva essergli congeniale. 

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    Iniziata la Cote de Kernelec, subito si muove Nico Mattan, vincitore di una Gand-Wevelgem nel 2005, che prova a sfruttare il tratto duro di salita per emergere. Tiene a lungo lo scatto, ma tutti gli altri gli stanno facilmente a ruota.

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    Appena rialzatosi il belga, parte una vera schioppettata di Kuschynski, il bielorusso in maglia Liquigas, che ha come risultato di maggior rilievo un secondo posto alla Gand-Wevelgem edizione 2009, quando a sorpresa salì sul podio battuto dal solo Boasson Hagen. In ogni caso, oggi si aggiudica un GPM, e porta a casa un buon punticino e soprattutto soldi in cassa.

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    Dopo il secondo GPM, la corsa si addormenta, filando molto tranquilla, fino ad una rotonda, dove vanno giù in 7 uomini. Fortunatamente, nessuno è di grande importanza per la classifica e/o per la tappa, ma i più importanti a terra vanno annotati, e sono il giovane Adam Yates e Manuel Cardoso, oltre a Tosatto. Nessuno sembra essersi fatto male seriamente però.

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    Una caduta ben più importante, non per numero ma per corridori coinvolti, è una scivolata che coinvolge due ciclisti. Cade giù Toni Rominger. Lo svizzero viene aspettato dai suoi gregari, anche se in realtà ha già perso molto terreno in classifica, essendo a circa 5'28'' dal leader Fausto Coppi.

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  2. Il gruppo, sotto la violentissima spinta di Anquetil, che dimostra gran gamba ma meno buona capacità tattica, esplode, lasciando indietro un gruppo di 67 unità (tra le quali Cipollini, Herrera e Simoni) e con 7 gruppi all'inseguimento del sestetto che sembra man mano prendere sempre più margine.

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    Il secondo e il terzo gruppetto riescono a rientrare, formando un gruppo di una buona ventina di unità quando mancano circa 9 chilometri alla conclusione. I corridori attendono con ansia la prima salita di giornata e della Grande Boucle, ma ben presto l'ansia si trasforma in terrore, perché come un lampo parte Giovanni Gerbi. Uno scatto che di per sé non farebbe grande effetto, se non fosse che alla sua ruota si porta Fausto Coppi.

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    E' Wim van Est della Faema che prova ad agganciarsi al treno dei due italiani in maglia Bianchi, ma appena inizia la salitella, col gruppo che è comunque lì, desiste e si lascia riassorbire. Qui però, con il vantaggio di appena 16'' sul gruppo e con Gerbi ormai inutilizzabile, parte la progressione di Fausto Coppi, allertato anche dall'accelerazione di Eddy Merckx che da solo prova a chiudere il buco sul Campionissimo. Coppi riesce a scollinare con poco vantaggio la salitella ma si butta a tutta in discesa.

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    Ad un certo punto il vantaggio si stabilizza sui 25-26''. Tanto è infatti il vantaggio all'inizio dell'ultima asperità, l'arrivo in salita di Saint-Brieuc con un muro di 0,7 km al 9,8%. Qui però, non si sa né come né perché, mentre Coppi sale a tutta e incrementa il vantaggio, Merckx crolla, e alla fine effettiva dello strappo paga addirittura 56". Intanto, Coppi c'è, e nonostante la pessima cronosquadre, inizia la sua rimonta con uno show. La seconda tappa è sua.

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    Merckx prende qualcosa come 1'20'', crisi nerissima per il Cannibale. Invece, il gruppo maglia gialla, praticamente fermo nel finale, perde 2'00'', e Fausto Coppi, dopo una sola tappa, ribalta il Tour: tappa e maglia, non sulle Alpi ma su una collinetta cittadina. L'iride si veste di giallo.

  3. Ottima crono della Carrera!

    infatti non me l'aspettavo per niente...

     

    Beh buona difesa della Mercier!! mi ha sorpreso molto la debacle della Bianchi...certo che se avessero avuto in formazione l'ex recordman dell'ora Olmo e Felice Gimondi sicuramente avrebbero fatto meglio...ma Coppi ha tutto il tempo per fare la differenza...

    eh si, peccato solo che avessi mezza squadra col -5 che è una cosa abominevole...

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