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Franky96

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  1. Sergio Zappella mi diede 340.000 euro come budget iniziale per formare la squadra, cominciai subito a cercare corridori svincolati per concludere subito le trattative, per poi passare a corridori in scadenza o con tanti anni di contratto. Alla fine il risultato fu questo
  2. Ci pensai su e accettai l'incarico di diventare D.S della Saeco e di voler riportare questo marchio ai vertici del ciclismo internazionale. Ora bisognava offrire i contratti ai corridori e cercare di costruire una squadra con corridori forti e di formare un gruppo unito, che quando corre vuol dare spettacolo per sentirsi bene dentro se stessi e per far divertire la gente sulle strade. Continua...
  3. Dopo la mia esperienza africana con la Sunlight System Care, finita in malo modo per via dei problemi finanziari dello sponsor, decisi di prendermi una pausa di riposo, visti gli enormi sforzi spesi per costruire quella squadra e anche la delusione da parte dei corridori che non erano riusciti a esprimere le loro potenzialità non per colpa loro. Passarono mesi e mi arrivò una chiamata da parte di Sergio Zappella, patron dell'azienda Saeco, e mi disse che a distanza di anni, voleva riportare al mondo del ciclismo lo sponsor Saeco, e disse che ero l'uomo adatto per riportare questo marchio ai vertici del ciclismo, che sul finire degli anni 90' e inizio anni 00' aveva ottenuto grandissima fama grazie alle numerose vittorie ottenute sia nelle classiche sia nei grandi giri. Io dissi che ci avrei pensato, visto che sarebbe una grande responsabilità diventare il D.S della Saeco vista anche la sua storia eccezionale come sponsor. Continua...
  4. Il mese di Febbraio terminò, dopo aver fatto tanta fatica in gare come il Tour del Qatar e la Volta ao Algarve, il miglior risultato fu il secondo posto nella classifica scalatori con Van Rensburg all'Algarve. Iniziò cosi il mese di Marzo, mi venne a trovare Mario Cipollini e mi disse che il budget della squadra era in passivo proprio a causa della crisi sia di risultati che economica, ma nonostante ciò non mollammo e andammo alla Vuelta a Murcia determinati a fare bene, nella prima tappa con arrivo in salita vinse Duarte con il nostro Quintana al sesto posto, la tappa successiva era una crono di 10 km dove il nostro Quintana riusci a difendersi bene e a mantenere il sesto posto nella generale tutto sommato un buon risultato Partecipammo anche al trofeo Zsdi con Hermans determinato a fare bene, scortato dai compagni Van Rensburg e Bille, riusci a stare con i migliori fino agli ultimi 5 km quando vide allontanarsi il gruppetto dei più forti, ma nonostante tutto arrivò sesto che per noi era ugualmente un ottimo risultato, la vittoria andò a Mazzanti Ora sotto con la Settimana Coppi e Bartali
  5. Terza tappa, la più dura di questa corsa che termina in cima alla salita dell'Alto de Malhao, Hermans in classifica generale è nono a una manciata di secondi da Dumoulin, vedremo come andrà a finire. Il gruppo fin da subito lascia fare, cosi si forma una fuga di 5 corridori tra cui c'è Westra che è un nostro rivale per la classifica dei GPM, cosi decidiamo di partire con Van Rensburg all'inseguimento dei fuggitivi Van Rensburg rientra sui fuggitivi dopo un lungo inseguimento, i corridori della fuga vanno d'accordo e arrivano a guadagnare fino a 10 minuti, poi il gruppo si sveglia e comincia piano piano a recuperare lo svantaggio, nel frattempo Van Rensburg sprinta per i GPM, sul primo fa un secondo posto, al secondo fa quarto, e al terzo fa quinto, tutti i GPM vengono conquistati da Ermeti che conquista la maglia pois a discapito del nostro Van Rensburg che adesso ha 2 punti di ritardo, nel frattempo il gruppo recupera la fuga e si arriva cosi allo strappo finale di Malhao, proviamo a partire con Hermans ma rimaniamo chiusi, cosi ci prova El Fares che a sorpresa va a vincere davanti a Porte e Wegmann, per lui anche la maglia di leader della generale
  6. La seconda tappa è simile alla prima come percorso sempre con delle strade ondulate piene di insidie. Fin da subito ci sono tanti scatti, scattiamo anche noi con Hermans per il traguardo volante e arriva secondo e guadagna qualche secondo per la classifica generale, poi parte la fuga buona composta da 4 uomini e arrivano a guadagnare fino a 4 minuti. Proprio in quel momento decidiamo di metterci in testa a tirare per cercare di riprendere i fuggitivi, visto che ci sono 2 GPM e Van Rensburg vorrebbe difendere la maglia di miglior scalatore Il distacco di riduce cosi decidiamo di partire con Van Rensburg che mette anche in bella vista la sua maglia pois Il suo attacco accende la corsa partono Cunego, Kroon e tanta altra gente importante, ci giochiamo i 2 GPM, al primo arriviamo secondi e al secondo arriviamo quarti, la maglia pois ancora per un giorno è nostra La fuga viene ripresa da un scatenato team Sky che va a vincere la tappa con Boasson Hagen davanti a Pozzato e Gavazzi, Hermans arriva con i primi e sale al nono posto nella generale in vista della tappa più dura quella che arriva a Malhao
  7. Arrivammo in Portogallo convinti di poter fare qualcosa di buono visto che il terreno era adatto alle nostre caratteristiche, Hermans aveva il compito di curare la classifica generale, Quintana e Augustyn avevano il compito di scortare Hermans per le strade ondulate portoghesi e Van Rensburg aveva il compito di andare in fuga per cercare di prendere punti per i GPM. La corsa fin da subito viene controllata dalle squadre più forti, la Saxo, la Bmc, tanti scatti tutti ripresi, poi ci proviamo noi con Van Rensburg e la corsa si accende Cominciano a scattare in tanti, e cosi si forma una fuga di 5 corridori nella quale c'è anche il nostro Van Rensburg, tra di loro c'è accordo, guadagnano fino a 6 minuti poi il gruppo si sveglia e recupera tutto lo svantaggio, cosi si arriva in una volata ristretta dove vince Dumoulin davanti a Huzarski e Breschel, ottimo il nostro Hermans che arriva decimo e si fa vedere già in gran forma, ma un applauso grandissimo va a Van Rensburg che riesce a conquistare la maglia di miglior scalatore che per noi è come una vittoria Ed ecco invece il nostro Van Rensburg indossare la maglia di miglior scalatore
  8. Le altre tappe di questa corsa, si svolgono sempre sotto un sole battente, e sempre nel deserto caldo del Qatar, noi tentiamo di combinare qualcosa andando in fuga in ogni tappa con i vari Van Rensburg, Bille, Hermans, ma le squadre dei velocisti impediscono l'arrivo della fuga, e i velocisti si scatenano facendo delle volate fino all'ultimo centimetro. Nella quarta tappa si impone Cavendish Nella quinta tappa vince ancora una volta il sorprendente Nizzolo Nella sesta e ultima tappa vince Cavendish che si aggiudica anche la classifica generale. Ora sotto con l'Algarve che è anche un obiettivo dello sponsor
  9. La terza tappa è a favore dei velocisti, 150 km tutti pianeggianti, tutti in giro per il caldissimo deserto del Qatar. Fin dall'inizio c'è subito una gran bagarre per portar via la fuga buona, ci proviamo anche noi con Van Rensburg, ma la Omega Pharma-Quick Step non lascia andar via nessuno, cosi si arriva al traguardo volante, con Chicchi che passa per primo e rafforza la sua leadership nella generale. Subito dopo il traguardo volante, nel gruppo non c'è più nessuno che controlla la corsa, cosi decidiamo di partire con Bille Prende vita la fuga con i fuggitivi che si danno dei cambi regolari e tra questi c'è anche il nostro Bille La fuga comincia a guadagnare terreno sul gruppo, vantaggio massimo 6 minuti, ed è proprio in quel momento che il gruppo comincia ad aumentare il ritmo e il vantaggio scende sempre di più, però per i fuggitivi c'è ancora il traguardo volante con Friedmann che passa per primo e il nostro Bille è solo quinto. Il gruppo riprende i fuggitivi, proviamo a scattare nel finale con Kwiatkowski ma la velocità del gruppo è molto elevata, cosi si arriva alla volata finale, con la sorprendente vittoria di Nizzolo davanti a Cavendish e Sagan.
  10. La seconda tappa è una cronosquadre di 10 km, purtroppo la distanza è troppo corta per provare a combinare qualcosa di buono visto che abbiamo solo 2 corridori bravi nelle prove contro il tempo ovvero Grabovskyy e Kwiatkowski, ma comunque avremmo dato il massimo pur nonostante non era la nostra specialità. Da notare nello screen le nuove maglie create da Brianzabike I ragazzi si danno dei cambi regolari, però Kwiatkowski e Grabovskyy avevano il compito di aumentare il ritmo, arriviamo al traguardo con il primo tempo provvisorio Quel primo posto provvisorio dura poco, ci scavalcano la maggior parte delle squadre sopratutto quelle world tour, la vittoria va alla Omega Pharma-Quick Step e la maglia di leader della classifica generale va sulle spalle di Francesco Chicchi.
  11. Finalmente dopo tante chiacchiere era arrivato il momento di pedalare, arrivammo in Qatar con Hermans e compagni, il nostro obiettivo era di conquistare qualche GPM, qualche traguardo volante, o di beccare la fuga buona, la classifica generale non ci interessava. Faceva tanto caldo in Qatar, quasi 30 gradi, ma nonostante ciò volevamo subito farci notare, andando subito in testa al gruppo Ci sono vari attacchi ma nessuno è in grado di prendere il largo, cosi decidiamo di provarci noi con Kwiatkowski Kwiatkowski guadagna quei pochi secondi che gli permettono di conquistare il traguardo volante, piccola soddisfazione per noi Poi arriva Timmer della Argos-Shimano a far compagnia a Kwiatkowski e insieme se ne vanno, guadagnano secondi che poi diventano minuti I due guadagnano fino a 4 minuti, poi il gruppo si sveglia, in particolare Liquigas e Sky, e recuperano lo svantaggio, c'è giusto il tempo per la volata del secondo traguardo volante vinta da Timmer con il nostro Kwiatkowski secondo, poi il gruppo raggiunge i fuggitivi, e i velocisti si preparano per la volata finale, che viene vinta da Sagan davanti a Cavendish e Bennati.
  12. Continuammo ad allenarci a Terracina, ogni giorno vedevo miglioramenti da parte dei ragazzi, pedalavano con piacere ma sopratutto con volontà, erano pronti a partire seriamente per questa avventura anche sul piano psicologico c'erano tanti sorrisi tra i ragazzi e questo non faceva che piacermi, ormai dopo aver sostenuto allenamenti a Terracina era arrivato il momento della verità, la gara e finalmente dopo tante chiacchiere e tanto allenamento era arrivato il momento di confrontarsi con gli altri corridori, fummo invitati al Tour del Qatar, corsa dove vi partecipa gente importante ma sopratutto è un bel ricordo per Mario Cipollini che vinse proprio in Qatar una delle sue ultime gare da ciclista, adesso da direttore sportivo spera di togliersi qualche piccola soddisfazione con noi e speriamo bene, certo ci siamo allenati bene ed eravamo fiduciosi di fare bene al nostro primo appuntamento con il mondo, ebbene eravamo fiduciosi dei nostri mezzi, e quindi in bocca al lupo ragazzi
  13. Sisi adesso ho tutto, ho il gioco e il pc, e tra un pò si parte e sono felice che c'è qualcuno che mi segue, quindi tenetevi forte che tra un pò si parte
  14. Mah la mia intenzione era di raccontare la story passo dopo passo, ormai manca poco all'inizio delle gare e poi ragazzi ho comprato il gioco a giugno, poi il mio pc si è rotto e quindi ho dovuto comprarne uno nuovo e quindi c'è stato un rallentamento della story ma tra un pò si inizia e se avete seguito fin qui beh questa story merita di essere vista anche sul piano del gioco
  15. Entrammo nella sala conferenze, ci sedemmo e io cominciai a parlare dei nostri obiettivi, ambizioni, dei nostri allenamenti, parlai di tutto e diedi anche carica ai ragazzi con degli incitamenti, insomma eravamo carichi, pronti a scendere in strada e mostrare il nostro valore, anche Mario Cipollini appoggiò i miei discorsi e cosi incominciammo a prendere le bici e a correre per le strade di Terracina, un luogo incantevole, ci saremmo rimasti li per 10 giorni, 10 giorni dove avrei dovuto capire, comprendere il carattere e la voglia di ogni singolo corridore, ogni pedalata, ogni sguardo, smorfia aveva un significato ed io oltre ad essere un semplice direttore sportivo dovevo fare anche lo psicologo per capire i problemi dei ciclisti, non solo sportivi ma anche personali e avremmo dovuto superarli insieme, darci forza e coraggio perché siamo una squadra
  16. Beh ma la demo per xbox 360 si diceva doveva uscire oggi insieme a quella del pc, per quanto riguarda la ps3 domani
  17. Oggi doveva uscire la demo per xbox 360, ho provato a scaricarla dal marketplace, ma non è ancora disponibile il download, non so se è solo un problema mio, e per questo volevo chiedere qualcuno ha già scaricato la demo?
  18. Arrivai all'albergo, scesi dalla mia auto ero molto emozionato, erano le 9:30 ero in anticipo visto che il raduno era previsto per le 10:00, ma vabbe entrai nella sala e cominciai a pensare alla tanta fatica che avevo fatto per costruire questa squadra, delusioni, fatica ma nonostante tutto il mio sogno si era avverato creare una squadra di ciclismo, sapevo che l'inizio sarebbe stato difficile per via della situazione economica ma nonostante tutto non bisognava perdersi di coraggio e andare sempre avanti Nel frattempo cominciavano ad arrivare i corridori, alla spicciolata uno dietro l'altro, alcuni vestiti in modo elegante e altri meno, ma l'importante è che c'erano, arrivò anche Mario Cipollini che riusci a risolvere il suo contrattempo e arrivò in tempo, arrivarono anche i big si fa per dire Hermans e Quintana, insomma c'eravamo tutti e potevamo incominciare questa avventura che da tempo avevo sognato Continua...
  19. La mattina mi svegliai, erano le 5 del mattino, ero molto carico, e cosi dopo aver fatto colazione ed essermi vestito, mi misi in viaggio per Terracina, destinazione Hotel Villa dei Principi, il raduno era alle 10:00, io mi misi in viaggio prima perché volevo essere in anticipo e volevo preparare tutto seguendo i minimi dettagli, prima di partire mi chiamò Mario Cipollini, mi disse che aveva avuto un contrattempo e che sarebbe arrivato in lieve ritardo. Mi misi in viaggio, diciamo che ero un pò stordito, non avevo dormito molto cosi misi lo stereo e misi il cd con canzoni dei Survivor e dei Dire Straits, la loro musica era inconfondibile e piano piano incominciai a svegliarmi dal sonno, e la carica pian piano cominciava a venire, ero talmente carico che raggiungevo quasi i 150 km/h limite in autostrada, insomma ero carico ma sopratutto felice e non vedevo l'ora di arrivare li per incontrare i ragazzi, certo l'inizio sarebbe stato difficile, dovevo essere me stesso e avere coraggio e trasmettere entusiasmo ai ragazzi
  20. Finalmente dopo tanto tempo, dopo tanti pensieri arrivò il 9 gennaio, mancava solo un giorno al 10 gennaio e finalmente avrei potuto vedere i miei ragazzi all'opera, ero molto emozionato all'idea e cominciai a preparare i discorsi che avrei dovuto fare a ogni singolo corridore, se essere duro sin da subito, se essere comprensivo con i ragazzi, ma alla fine decisi che dovevo essere me stesso e che non avevo bisogno di preparare discorsi ai ragazzi, d'accordo ero molto emozionato ma ero fiducioso di saper gestire la situazione al migliore dei modi, certo all'inizio troveremo delle difficoltà, delle paure, degli ostacoli che impediranno il nostro cammino, ma le paure, i problemi, gli ostacoli vanno affrontati con determinazione tutti insieme fino alla fine, ed era questo quello che mi sentivo di dire ai ragazzi ed era questo lo spirito con la quale volevo iniziare quest'avventura.
  21. Andammo all'appuntamento con Oscar Pelliccioli e parlammo del futuro di Jonathan, disse Pelliccioli che avrebbe fatto crescere Jonathan senza troppe pressioni e fargli fare le gare con la giusta serenità, in fondo è solo un ragazzino, Jonathan entusiasmato firmò il contratto cosi anche uno dei suoi sogni si era avverato, adesso però toccava a me ormai l'anno nuovo era alle porte e non vedevo l'ora che arrivasse quel 10 gennaio per incontrare i ragazzi
  22. Mi misi al lavoro per cercare di inserire in una squadra dilettantistica Jonathan, mi venne in mente subito una grande squadra, la Lucchini, che in passato aveva sfoderato giovani molto interessanti, un esempio, Moreno Moser e tanti altri. Cosi chiamai il mio amico Oscar Pelliccioli e parlai con lui di Jonathan, sembrava interessato e cosi fissammo un incontro dove avremmo messo tutto nero su bianco però Pelliccioli mi aveva dato grandi speranze. Tornai a casa e dissi tutto a Jonathan, era felice come una pasqua, e continuava a ringraziarmi per quello che stavo facendo per lui, mi fidavo molto di quel ragazzo, stavo facendo molto per lui, non so se in futuro mi tradirà, so solo che almeno quando passerò a miglior vita, avrò fatto una cosa buona
  23. Parlai con Jonathan, lui mi raccontò dei suoi problemi di ambientamento, delle prese in giro dei compagni di classe per il colore della sua pelle e per altre cause. Insomma Jonathan da una parte era felice di aver trovato una famiglia che lo aveva accolto con piacere e che gli ha dato tanto affetto, dall'altra era scontento per via delle prese in giro da parte dei compagni, e cosi io gli proposi di fare uno sport e gli chiesi cosa gli sarebbe piaciuto fare, lui mi rispose che il ciclismo è lo sport più bello che esiste se viene affrontato con lealtà, e cosi io gli dissi che ben presto si sarebbe dovuto mettere al lavoro perché il ciclismo è uno sport faticoso, lui mi guardò e mi disse se facevo sul serio, io dissi di si e che gli avrei trovato una squadra dove avrebbe potuto divertirsi e farsi valere per quello che è. Era molto contento, certo è solo un ragazzino, avrei potuto trovare una squadra giovanile per farlo inserire, ma comunque non l'ho fatto solo per piacere ma anche perché è un ragazzo molto forte, ricordo ancora la scalata al Terminillo dove mi staccò, insomma gli avrei fatto fare un paio di anni tra i juniores e poi lo avrei ingaggiato nella mia squadra per far arricchire la colonia africana, insomma era una bella idea.
  24. Tornai nella mia casa in provincia di Roma dopo tanti viaggi per far firmare contratti, e dopo tanto lavoro finalmente tornavo a casa a rilassarmi in attesa dell'anno nuovo. Arrivato a casa, venni accolto come un eroe di guerra, lo ammetto ero molto contento, ma sapevo che c'era ancora tanto lavoro da fare, anche Jonathan era molto contento di rivedermi, era da tanto che non ci vedevamo, lo vidi felice, stava andando a scuola, stava studiando, non aveva ancora degli amici, certo non si era ancora ambientato pur nonostante l'affetto che gli avevano dato i miei genitori e quando potevo anche io, però una soluzione c'era ed era quella di praticare uno sport, fare un'attività che gli piacesse per conoscere ragazzi della sua età e cosi cominciammo a parlare. Continua...
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