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Lopi

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Messaggi pubblicati da Lopi

  1. E in una calda giornata di inizio Giugno era venuto il momento di correre il GP Kranij, per me era una grande emozione, era la prima volta che tornavo in slovenia a correre con la mia nuova squadra, sarei stato io la punta, cl mio fianco Arekeev, Camponogara, Proni, Bodnar e Bindi, mi faceva un effetto speciale il tifo del pubblico, trovare i ragazzini che mi chiedevano l'autografo, tanto che a un certo punto Arekeev mi chiese:< Ma tu qui sei davvero così famoso?> <La Slovenia non è un grande paese, voi russi avete campioni in ogni sport, noi siamo pochi e ogni buon corridore è conosciuto>. Sapevo che forse la tensione mi avrebbe potuto fregare lungo i 5 giri del percorso, Camponogara partì in fuga, gli altri 4 rimasero con me

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    I compagni di squadra mi coprirono finche poterono, ma non erano in gran forma, Arekeev si bruciò inseguendo Coenen e Roojakkers, gli altri lentamente finirono le loro energie, ai -20 così ero solo, potevo solo contare sulle mie gambe e il tifo del pubblico per rispondere ai giochi di squadra di una Bouygues venuta per vincere, con Voecker e Trofimov a condurre le danze

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    Poi ripresi i due in contropiede partì il loro capitano Rolland, io rimasi un attimo indeciso, visto che c'era poca collaborazione, i francesi sembravano avere la corsa in pugno, quando Moos, eccellente discesista svizzero partì dal gruppetto, io mi fiondai alla sua ruota

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    Purtroppo fu un errore, l'attacco dello svizzero fallì, e io mi ritrovai a corto di energie quando De Waele provò a partire, risposi, ma sembrava davvero dura rientrare sui corridori davanti, mi trovai circa in 10a posizione allo scollinamento dell'ultima salitella

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    Negli ultimi km mi buttai nella discesa e il falsopiano con tutta la foga che potevo avere, vedevo davanti a me De Waele, Sczawinski e Moos a tiro, a bordo strada tutti mi incitavano, saltai Rolland, Sinkewitz e Savini, ma non bastò, i primi tre erano imprendibili, chiusi ai piedi del podio

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    <Dai non è andata male> mi disse Lukasz dopo l'arrivo

    <Era l'unica corsa che facciamo in Slovenia, speravo di vincere>

    <Non prendertela, siamo giovani, l'anno prossimo torneremo e prometto che darò tutto per farti vincere, in fondo questa è una gara che si può decidere in discesa>

    <Grazie, Lukasz, l'anno prossimo saremo di nuovo qui, per prenderci la nostra rivincita>

  2. Vorrei porre una domanda ad utenti più esperti di me in fatto di editing.

    Mi sono accorto che il potenziale di Kocjan è bassissimo (3), e avrei deciso di aumentarlo, sia per migliorare lo svolgimento della storia, visto che così in caso di promozione in PT il protagonista diventerebbe praticamente inutile, sia perchè ritengo che il vero Kocjan valga più di così.

    Oltre a modificare il DB del save con l'editor devo fare altro?

    Quanto è elevato il rischio di impallare la carriera?

  3. Era verso metà maggio, ci stavamo allenando sui Colli Albani, dove ormai in parecchi ci eravamo stabiliti, c'era Lukasz, ormai guarito dall'incidente alla mano, Proni, Arekeev, Camponogara e Bertuola. Dopo circa 100km ci fermammo per una pausa, anche perchè si era fatta l'una ed era il caso di mangiare qualcosa. Appoggiata la bici a un muretto che dava sul lago Albano, Alexandr tirò fuori un grosso panino ripieno di porchetta

    <Poi ce la fai a ripartire?> chiese Proni ridacchiando

    <Tranquillo, noi russi siamo abituati a mangiare pesante, per reggere i -30 gradi>

    <Se lo dici tu... >

    <Scusate> intervenni io <mi raccontate bene come sono andate le gare in Toscana, che non c'ero>

    <Ok, sono andate bene > iniziò Proni <io e Alexandr abbiamo portato a casa buoni risultati, a Larciano, avevamo mandato Gobbi in fuga, per tenerci coperti

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    Arekeev è partito ai -25 all'inseguimento di Duma e Fedrigo che erano scattati prima, portando via un gruppetto di una decina di corridori

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    Ai -12 sono rientrato anch'io con altri corridori, così eravamo in due a giocarcela con i migliori

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    Mori, sfruttando il marcamento sul suo compagno di squadra, il veloce Gasparotto, ha provato ad anticipare la volata, Alexandre si è allora portato in testa per ricucire e pilotarmi nello sprint>

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    <Ma non ne avevo più> intervenne il russo <Mori andò a vincere, Proni 5°, io 14°>

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    <Ora veniamo però al meglio, al Giro di Toscana> riprese Proni

    <Già, dove mi sono sciroppato 160km di fuga> disse Bertuola <Mi rode un pò perchè ero in forma e avrei potuto giocarmela>

    <Comunque sull'ultimo strappetto Arekeev ha risposto ad un allungo di Visconti> continuò Proni

    <Sì, ma poi l'ho lasciato in discesa, ero tutto solo, sono arrivato ad avere anche 40" sul gruppone, ma negli ultimi 3km avevo finito davvero le energie, tanto che ho temuto di essere beffato da un Gasparotto lanciatissimo nella rincorsa, alla fine ce l'ho fatta di una manciata di secondi, Proni ha fatto la volata e ha chiuso 5°>

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    <Beh, è andata proprio bene> commentai

    <Già, e ora tu tieniti pronto che corri a casa tua, a Kranij, e devi fare belle figura> concluse Bertuola prima di riprendere la strada

  4. La Vuelta Rioja prevedeva un percorso molto morbido, due volate, in cui mi sarei dovuo buttare io, vista la scarsa forma di Marco, e una tappa leggermente collinare, in cui si sarebbe decisa la classifica. Nella prima tappa fu Bindi a provare la fuga da lontano, più per onor di firma che altro, visto che non c'erano neanche GPM

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    Così si arrivò in volata, io odiavo questi arrivi caotici, senza treni chiari, non essendo uno sprinter puro, ci provai, ma chiusi solo 17°, vittoria a Kostyuk dell'ISD

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    La seconda tappa era uguale alla prima, stavolta nessuno dei nostri cercò l'azione dalla distanza, io povai nuovamente a gettarmi nello sprint, scegliendo il treno della Fuji, per Spilevski

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    Il treno funzionò alla perfezione, purtroppo però io non potei sfruttarlo per un buco fatto da Pacheco, chiudendo solo 12°, il russo vinse e prese la maglia

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    Nella terza tappa dovevamo riscattarci, visti gli scarsi risultati ottenuti, c'erano tre salite, e quindi ben 26 punti GPM, fondamentale avere qualcuno in fuga, e per quel ruolo si propose Michele Gobbi

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    La situazione era perfetta: un corridore forte e esperto in fuga, e noi ben coperti in gruppo, purtroppo a 50km dall'arrivo poco prima che iniziassero le salite, la doccia fredda, un contatto in gruppo e finii a terra, peccato perche mi sentivo bene fino a quel momento

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    Trentin mi raggiunse con l'ammiraglia

    <Come ti senti?> mi chiese

    <Così così, ho fatto una brutta scivolata, sanguino sulla gamba destra>

    <Fermo qualcuno davanti per riportarti in gruppo?>

    <No, tanto non ne avrei comunque per giocarmela, Proni e Arekeev faranno una bella gara comunque>

    E infatti le altre due punte della nostra squadra rimasero nel gruppo di 16 corridori che si sarebbe giocato la corsa

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    Arekeev in volata era un paracarro, e purtroppo Proni, il più veloce dei due, sbagliò a prendere lo sprint

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    Infatti chiuse solo 8°, mentre Moletta andava a battere Florencio e Pereiro, Alexandr chiuse 14°

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    Io arrivai ultimo, staccatissimo e dolorante, per me una trasferta da dimenticare, in classifica il migliore dei nostri fu Proni, 11°, Gobbi bissò la maglia GPM della Lombarda, confermandosi specialista di queste classifiche, vittoria finale a Spilevski

  5. Meglio evitare il trentino con questa squadra, io mi concentrerei su tutte le classiche italiane, a maggio mi pare ci siano toscana, appennino....o sbaglio?

    Infatti ho sostituito il Giro del Trentino con la Vuelta Rioja, dal percorso decisamente più morbido, dove i miei corridori dovrebbero trovarsi a loro agio (purtroppo nel DB che uso non hanno tenuto conto del fatto che la Vuelta Rioja quest'anno si è corsa in linea e non in tre tappe)

  6. Gli altri del team poi partivano per il Trentino, dove si correva il Giro d'Oro, usuala prologa del Giro del Trentino, io ero stato lasciato un attimo a riposo, avevo fatto una prima parte di stagione massacrante, e non potevo andare avanti così, ma finita la corsa chiamai subito Proni per farmi racontare tutto

    <Allora, Alessandro, come è andata?>

    <Tutto sommato bene, lascia che ti racconti dall'inizio, è stata corsa dura da subito, ci ha provato prima Emanuele, ma è stato ripreso, poi però Alessandro Bertuola ha preso la fuga giusta. Erano veramente tanti

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    Ma non c'è stato accordo perfetto, specie quando è rientrato un corridore pericoloso come Caruso, poi la corsa è proseguita tranquillamente, nessuno ne aveva per scattare, così fino all'ultimo km siamo rimasti tutti in gruppo, poi è partito Carrara, della Vacansoleil, Arekeev ha risposto bene, io invece ero abbastanza al gancio

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    Carrara ha vinto nettamente, secondo Bosisio, terzo Alexandr, comunque buona prova

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    <Sarà soddisfatto, è in un gran periodo di forma>

    <Così così, lui dice che se fosse partito prima ne avrebbe avuto per battere Carrara, non so se sia vero o solo perfare il figo, ma certo è che Alexandre vola in questo periodo>

    <E ora che si fa?>

    <Ruslan e Guido hanno deciso di annullare il Giro del Trentino, troppe montagne e noi non abbiamo scalatori puri, si parte per la Spagna, la Vuelta Rioja>

    <E io ci sarò?>

    <Vediamo un pò che dicono, anche se forse è meglio se ti riposi un pò>

    <Ok, allora ci sentiamo i prossimi giorni>

    <Va bene, ciao>

  7. Si tornava al nord, per il GP Cerami e il Profonde van Drenthe, belgio e olanda rispettivamente, niente pavè, non avevamo uomini adatti, ma corse collinari, abbastanza adatte anche ad un corridore come me. Purtroppo su una squadra di soli 11 atleti come la nostra aver fuori due uomini, Lukasz e Piergiorgio, era pesantissimo, ma i 9 ancora in piedi erano pronti a lottare.

    Al Cerami io ero capitano, al mio fianco Arekeev, Bertuola, Corsini, Ascani, Gobbi e Camponogara, il buon vecchi Michele, gasato dal successo in Lombardia provò la fuga da lontano, su un percorso morbido adatto a lui

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    Ma ancora una volta nulla da fare per i fuggitivi, il gruppo era lì, e li riprese, in corsa c'erano sprinter più forti di me, e Marco, come previsto, aveva sofferto terribilmente i saliscendi lungo il percorso, così decisi di giocarmi il tutto per tutto partendo lunghissimo

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    Purtroppo queste azioni riescono una volta su 30, i velocisti mi saltarono a doppia velocità, con Roelandts a spuntarla nella volatona

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    Al Profonde eravamo comunque carichi, Arekeev e Proni si sentivano in palla, e il percorso nervoso gli si addiceva, io ero pronto in caso di corsa morbida. Non piazzammo nessuno nella fuga del mattino, il russo si sentiva carico, e voleva giocarsi tutte le sue carte. Nel corso della gara sentivo che per me non era giornata, mentre vedevo Arekeev pedalare con una facilità impressionante, chiamai Proni <Oggi non è proprio giornata, giocatevela voi neglu ultimi km>, così i nostri due capitani attaccarono sul penultimo strappetto, insistendo in discesa, solo Ten Dam provò a seguirli, ma dovette arrendersi di fronte alle traiettorie disegnate perfettamente da Alexandre in discesa, i due si presentarono soli sullo strappetto finale, e fra lo sbigottimento del pubblico che mai lo aveva sentito nominare, Arekeev andò a cogliere un gran successo, dopo due anni di digiuno

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    I pugni al cielo di Alexandre erano lo sfogo di chi aveva rischiato di veder finire tutto, dopo che l'Acqua e Sapone lo aveva lasciato a piedi in inverno, Proni completò un'insperata doppietta, gli altri in gruppo, a festeggiare comunque un grande risultato.

    Per noi arrivavano finalmete i frutti dopo un mese corso sempre davanti, ma sempre senza quel qualcosa in più per vincere.

    Nota: Nelle gare Profonde van Drenthe e GP Kranj (hanno lo stesso percorso) esiste un modo praticamente certo per vincere, scattare a metà del penultimo strappetto, insistere in discesa, rifiatare un minimo in pianura, e quindi ripartire a tutta fino al traguardo. Così si vince quesi sempre, anche con corridori ben più scarsi di Arekeev

  8. Le ultime tre tappe della Settimana Lombarda erano quelle decisive, ci arrivavamo in 6 e con un Camponogara che si reggeva a stento, ma io, Proni e Arekeev eravamo pronti a gicarcela fino in fondo, Gobbi intando partì in fuga, raccogliendo i primi due GPM di giornata, e vestendo così la maglia relativa

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    La tappa si rivelò meno selettiva del previsto, dopo l'ultima salita il gruppo contava 60 unità, Visconti provò l'anticipo in discesa, ma Proni e Arekeev chiusero rapidamente, ricevendo i soliti imporoperi dell'ISD: <Ma sempre voi?! Magari c'è pure quell'altro sloveno>

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    Eravamo tutte e tre in gruppo, io purtroppo ero abbastanza indietro, Arekeev si preparò a lanciare Proni, ma quest'ultimo si avvide di avere un cliente pericolosissimo come Lorenzetto a ruota:<Vai, Alexandre, ti faccio il buco>

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    L'anticipo del russo però non andò a buon segno, e fu Timmer, a sorpresa, a regolare il gruppo davanti a De la Fuente, nuovo leader, io arrivai 7°, buona rimonta, se fossi riuscito a prendere una buona ruota avrei potuto giocarmela, Alexandre 9°

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    La tappa successiva risolse la corsa, successe un finimondo, con Cobo a prendere la maglia con un'azione solitaria spettacolare, dietro uno sparpaglio notevole, con io e Arekeev a salvarci, 10° e 14°, Proni invece si inabissò, pagando 4'

    L'ultima tappa sarebbe stata decisiva, ci serviva almeno una top 10, io ero 11° e Arekeev 13°, dovevamo provare a staccare qualcuno di quelli che ci precedevano, intanto Gobbi andò in fuga per blindare la maglia GPM, risultato pienamente raggiunto

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    Con una maglia già ottenuta stava a me e Arekeev fare qualcosa, sull'ultimo strappetto. Io però non mi sentivo certo in giornata, avevo speso molto, lottando praticamente in ogni tappa, così allo scatto di Lhotellerie e Visconti rispose il russo

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    Allo scollinamento Visconti aveva qualche metro di vantaggio sui due inseguitori, Alex provò a buttarsi in discesa per giocarsi il tutto per tutto

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    Ma nulla da fare, Visconti, mi duole ammetterlo, era il più forte, vinse nettamente, secondo Lhotellerie, terzo Arekeev

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    Ora rimaneva solo da vedere bene i cronometraggi, a occhio ci sembrava che la top 10 fosse cosa fatta, e infatti i risultati ufficiali confermarono Arekeev al 9° posto.

    Ruslan e Guido erano soddisfatti della nostra prestazione:<Purtroppo ci è sfuggita una tappa> disse il moldavo <ma abbiamo lottato sempre, siamo sempre entrati nei 10, e Michele ha portato a casa un'importante maglia GPM, che per noi non è insignificante, ora preparatevi, che si torna nel nord europa, ovviamente non possiamo fare le grandi classiche del pavè, anche perchè non avremmo nessuno competitivo, ma ci aspettano GP Cerami e Profonde van Drenthe>

    Nota: se non racconto una tappa è perchè ho un problema per chui a volte la corsa crasha subito dopo l'arrivo e non posso vedere il replay e mettere le immagini

  9. Alla Settimana Lombarda arrivavamo dopo tre settimane senza corse, bisognava vedere se ciò avrebbe influito sulla nostra forma, Proni e Arekeev avrebbero puntato alle tappe più dure, io, vista l'assenza di Marco, avrei disputato gli sprint, Bodnar, Gobbi, Camponogara e Bindi ad aiutarci.

    Si partiva con la cronosquadre, per il nostro team era il primo esame in una prova del genere, sarebbe toccato a Lukasz e Alexandr, e in parte a me, guidare la squadra, questi italiani erano veramente pessimi nelle cronometro, provammo a mettercela tutta, ma il risultato fu impietoso, 1'10" dall Fuji Sevetto, in soli 19km.

    La seconda tappa era completamente piatta, e sarebbe toccato a me provare a far bene, in fuga dal mattino tocco a Bodnar andarci, senza grossa convinzione di arrivare fino in fondo, visto che erano solo 4

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    Infatti il gruppo controllò agevolmente, e si preparò alla volata, mi faceva un pò effetto lanciarmi nella sprint senza Marco, ma Alessandro mi chiese: <Ti dà problemi se anche io mi butto nella volata?> rimasi un pò sorpreso <No, a me no, ma sei sicuro di saperti destreggiare in un arrivo di 100 corridori? Essere velocisti non è solo la sparata> <Stai tranquillo>.

    Così mi piazzai a ruota di Ongarato e Marinangeli, lanciati saldamente in testa

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    Purtroppo mi mancò lo spuinto finale, e non riuscii a saltare Marinangeli, chiudendo comunque con un ottimo 2° posto, Alessandro mi stupì, chiudendo nei 10, 8° per l'esattezza

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    <Complimenti> gli dissi <te la sei cavata bene>

    <Già, poi devo affinarmi per gli sprint ristretti, in cui potrei giocarmela. Comunque anche tu mi sembri in forma, dai che questa settimana facciamo una bella gara>

    La terza tappa era uguale, stavolta per la fuga venne scelto l'esperto Gobbi, un uomo che poteva anche vincere, visto che io non mi sentivo in gran giornata

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    Si preparò ancora la volata, io e Alessandro ci saremmo giocati le nostre carte, ma ai -5 Lukasz, che mi stava aiutando a tenermi davanti, cadde, io andai avanti, ma mi sentivo le gambe pesanti, oggi toccava a Proni tenere alto il nostro onore

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    Sul finale in leggera salita Palumbo fu autore di una fucilata micidiale, Alessandro chiuse con un ottimo sesto posto, io invece feci solo 12°

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    Dopo il traguardo chiesi a Guido Trentin come stava Lukasz: <Si è fratturato la mano sinistra, non ce l'ha fatta a finire, non riusciva neanche a tenere il manubrio, continuiamo in 6>

  10. Dal freddo e umido Belgio ci spostavamo al caldo del Portogallo per la Volta ao Distrito di Santarem, quattro tapp, altimetria facile, la prima con arrivo su una rampetta, adatto ad uno scattista come me, Lukasz sperava, grazie alla terza frazione a crono, di riscattare la delusione fiamminga. Fuga da lontano per Bindi, che fallì l'obiettivo maglia GPM, ma comunque si fece quasi 200km in testa

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    Purtroppo Lukasz per la seconda volta venne tradito dalla lunga distanza della tappa, lui era abituato a gare più brevi, e oltre i 170km sbarellava, ai -20 si staccò e addio di nuovo ai sogni di gloria, io chiesi ad Alessandro Proni di pilotarmi sullo strappetto finale

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    Tutto sembrava andare per il verso giusto, ma Ale mi lasciò troppo presto al vento, io mi piantai, chiudendo in 7a posizione

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    All'arrivo non ero deluso, era il mio ottavo piazzamento nei 10, un buon risultato, ero certo uno dei corridori più regolari, ma tornato in albergo mi fece male vedere Lukasz, veramente giù, secondo fallimento per lui in corse a tappe sulla carta adatte a lui <Non so che fare...> mi disse <ma io dopo un pò finisco le energie, non riesco a stare in bici sei ore, ci contavo, visto che eravate venuti in Portogallo puntando su di me> <Calmati> gli risposi <stai tranquillo e vedi di fare un buon risultato di tappa dopodomani, per il resto ci penseremo io e Marco a buttarci negli sprint, e a salvare la baracca>

    Seconda tappa, da volata pura, Marco in rampa di lancio,e anch'io pronto a giocarmi le mie carte. Ascani partì in fuga dal mattino, per tenerci più coperti possibile

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    La fuga venne ripresa senza troppi problemi, volata, e sia io che Marco decidemmo di lanciarci, io a ruota di Bazayev, Marco a seguire Gardeyn

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    Goss aveva una marcia in più e andò a vincere nettamente, io chiusi solo 11°, ma Corsini ottenne un discreto 5° posto

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    La crono non era certo la nostra specialità, un Lukasz nervoso ma alla ricerca del riscatto chiuse 11°, noialtri tutti lontanissimi dalle posizioni buone sia di tappa che di classifica generale, Roberts nuovo leader

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    Ultima tappa in volata, Alessandro Proni prova a portare me e Marco in buona posizione, ma ancora una volta si pianta troppo presto e così dobbiamo rimontare da dietro, non ci riusciamo e chiudiamo entrembi fuori dai 10, vittoria all'esperto ucraino Yury Metlushenko

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    Ci aspettavamo forse qualcosa di più, visto che gli avversari non erano certo trascendentali, ma le cose non erano andate per il verso sperato, ora si sarebbe tornati in Italia per la Settimana Lombarda

  11. ottimo questo aspetto introspettivo :wink:

    Userei un corsivo giusto per gradire e rendere più l'effetto "diario" :wink:

    Può essere un'idea.

    Stavolta ho provato a dare un altro punto di vista alla storia, cercando di dare l'iedea di vedere le corse da dentro, come se si fosse in gruppo e non alla TV, ho tolto gli ordini d'arrivo e, tranne gli arrivi, non ci sono immagini in cui non compaiono i corridori della Gentilini, e molto sono viste praticamente dalla loro soggettiva.

  12. E così si partiva per il Belgio, terra storica del ciclismo, dove anche la più insignificante corsa era comunque un evento per tutti. Bodnar era il corridore più adatto, io e Marco come sempre avremmo fatto le volate, Proni, Ascani, Gobbi e Camponogara a supporto. E fu Gobbi, all'esordio, a provare subit la fuga, senza successo.

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    La pioggia cadeva sempre più fitta, rendendo incredibilmente selettiva una tappa sulla carta da velocisti, se ci aggiungiamo la lunghezza notevole, circa 230km, ecco che molti corridori iniziarono a perdere contatto stremati, fra loro purtroppo anche Lukasz, che così perdeva una buona occasione per far bene

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    Nel gruppo di testa c'eravamo ancora io e Marco, lo chiamai per vedere come impostare lo sprint, ma capii subito la situazione, era inzuppato fradicio, e aveva un'aria stravolta <Oggi tocca a te> mi disse con un fil di voce e io mi accodai al treno della Topsport Vlaanderen, squadra di casa decisa a ben figurare

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    Lodevyck era imbattibile, d'altronde i fiamminghi erano ben abituati a queste condizioni, ma io riuscii a conquistare un ottimo secondo posto, non da buttare vista la situazione

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    Seconda tappa con veramente poco da segnalare, volata vinta da Amorison, io solo 17°.

    La terza tappa era una crono, ciò che avevamo di più simile a uno specialista era Lukasz, campione polacco di specialità, ma i 3 minuti persi nella prima tappa stroncavano sul nascere le sue speranze di classfica, chiuse la prova 33°

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    Io ero 4° in classifica grazie all'abbuono della prima tappa, ma la crono non è mai stata la mia specialità, presi più di un minuto, finendo alla fine oltre la trentesima posizione generale. A vincere a sorpresa, davanti a fior di specialisti come Grabsch, Posthuma e Wiggins, fu Visconti uno degli uomini più in forma del momento, ceh con me aveva un conto in sospeso dopo Laigueglia. Rimase sul traguardo fino al mio arrivo, quasi a sfidarmi, a farmi pesare la sua rivincita. Non gli diedi peso e corsi subito verso il nostro pullman, che con quella pioggia rischiavo una bella bronchite. Non era andata malissimo, alla fine il mio piazzamento nella prima tappa aveva salvato la baracca, ma ciò che mi dispiaceva era vedere Bodnar così deluso, lui sperava in una top 10, invece era andato alla deriva, mi dispiaceva perchè Lukasz era uno di quei corridori che veramente meritavano qualcosa, sempre generoso sia in fuga che a coprirmi fino ai km finali prima dello sprint. Ma chissà, prima o poi sarebbe toccato anche a lui.

  13. Purtroppo dopo un buon inizio le tappe successive non furono all'altezza, nella terza io e Proni non riuscimmo ad accodarci all'azione buona

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    Lorenzetto riuscì a vincere in maniera insolita per un velocista come lui, battendo nettamente in una volata senza storia Pietropolli, noi tutti staccati di 3'

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    Quarta tappa segnata dallo scatto diorgoglio di Alessandro Proni, in fuga dal mattino in cerca almeno di una tappa

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    Ma nulla da fare, il gruppo controllò tutti, e alla fine in una volata caotica a spuntala fu Paolini, Marco arrivò troppo stremato, e io non sono un velocista puro, quindi in questi finali caotici non mi sono mai trovato a mio agio

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    Ultima tappa, ancora volata, Marco si staccò in salita, e io chiusi 5°, vittoria di tappa a Ongarato, classifica a Lorenzetto.

    Chiudevamo con una vittoria di tappa e i miei tre quinti posti. Ruslan tenne un breve discorso a tutti noi, per analizzare la situazione: <Ragazzi, forse le due vittorie di fila vi avevano ubriacato, vi avevano fatto credere di essere invincibili, ma noi siamo una piccola squadra, per noi la norma sarà lottare nelle posizioni di rincalzo, e solo qualche volta riusciremo ad assaporare la vittoria, dovremo solo lavorare duro, e aspettare la nostra occasione, per quest'anno poi non correremo corse del PT, siamo solo 11 e dobbiamo dosare le energie, fra 10 giorni ci sarà la nostra prima trasferta fuori dall'Italia, andiamo alla Driedaagse van West Vlaanderen, in Belgio, sarà un test molto importante.>

  14. Eccoci così al Giro di Sardegna, cambiando ancora maglia, stavolta del nostro nuovo fornitore Fra70, sperando che durasse più delle precedenti <Carina, ma sembra un pò troppo la Lazio> commentò Corsini, <Basta che non sono Muslera> disse Proni ridacchiando, <Dai, Muslera quest'anno è meno vergognoso> fece Ascani, ma arrivò Trentin a interrompere la loro discussione di calcio italiano, di cui francamente non capivo moltissimo, perchè era il momento di andare al foglio firma. Finalmente alla partenza io e i miei compagni (Proni, Arekeev, Ascani, Bodnar, Corsini e Bindi) eravamo considerati dall'organizzazione e dal pubblico. Ma non c'era tempo per gloriarsi, la prima tappa era per velocisti e noi avevamo Marco da portare allo sprint nel modo migliore. A Bindi venne dato il via libera per attaccare, ma lui perse il momento opportuno rimanendo attardato, così dovevamo sperare che qualcuno chiudesse sulla fuga, e poi puntare su Corsini

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    E così fu, la Lampre di Lorenzetto e l'ISD di Visconti non avevano intenzione di lasciare spazio. Ma Marco si sentiva in forma strepitosa, chiese a me e Proni di preparare il treno e noi ci facemmo trovare pronti, Alessandro affiancò Musiol della Vorarlberg che pilotava Haselbacher

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    Il velocista austriaco rimase chiuso, mentre Marco si lanciava in mezzo alla strada, con Lorenzetto piazzato malissimo ma che rinveniva di potenza

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    Marco resistette alla rimonta di Lorenzetto, cogliendo la nostra seconda vittoria consecutiva, un successo davvero insperato

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    <Allora, Marco siamo 1-1> andai a dirgli con una finta aria di sfida, <Già, siete stati perfetti, vedi che quest'anno non andiamo in B> rispose con un sorriso.

    E il giorno dopo Marco era in maglia gialla (come Muslera, fece notare Ascani), ma la squadra non si sarebbe stretta attorno a lui, a 10km dall'arrivo c'era una salita di 9km al 7% che era decisamente troppo perchè la superasse. Bindi partì da solo all'avventura per riscattare l'errore del giorno prima.

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    All'inizo della salita decisiva Corsini si staccò definitivamente, toccava a me, Arekeev e Proni giocarcela

    <La maglia è andata> dissi a Proni, <Non è detto, forse la pigliamo noi> disse e partì subito all'inseguimento di Bailetti, io preferivo non forzare, sapevo di non essere uno scalatore

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    Proni scollinò con i migliori, e approfittò di un attimo di rilassamento per scattare e riprendere Visconti che aveva qualche metro di vantaggio <Sempre voi fra le palle> gli disse il capitano dell'ISD, Alessandro non lo degnò di uno sguardo e proseguì nella discesa

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    Ma ai -2 la sua avventura finì, e così si sarebbe risolto tutto in volata, con molti velocisti staccati potevo giocarmela, Lorenzetto, che aveva sbagliato volata nella prima tappa stavolta fece centro con una progressione micidiale, su Ongarato e Bailetti, Pietropolli quarto e io buon quinto. Maglia a Lorenzetto, dei nostri io, Proni e Arekeev eravamo ancora in gioco, visto che gli altri avevano perso 5'

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  15. Con un cambio di programma avremmo corso anche il GP Laigueglia, semiclassica italiana di prestigio che aveva lanciato tanti campioni come Pozzato e Ballan, lasciato a casa Corsini, inadatto al percorso, saremmo stati io e Proni a guidare la squadra, fiancheggiati da Camussa, Ascani, Bodnar, Bertuola e il debuttante Arekeev. Pronti, via, e partono mille tentativi di fuga, Lukasz come al solito lotta per inserirsi, ma poi è sulla prima salita Arekeev a portar via la fuga buona, purtroppo nella discesa successiva Camussa fece una brutta scivolata, botta al ginocchio e ritiro per lui

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    Il gruppetto con il nostro russo era ben assortito, con buoni corridori come Zagorodny, Vanotti e il mio connazionale Bole, e arrivò fino a metà dell'ultima salita, quando una frustata di Pietropolli sgranò il gruppo, Proni cercò di rispondere, finendo quasi per scoppiare, io la presi più tranquilla, scollinando con qualche secondo dai migliori

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    La mia scelta si rivelò migliore, visto che in discesa il gruppò rallentò, io rientrai e in fondo alla picchiata partii all'inseguimento di Pellizotti che nel frattempo era scattato

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    Si formò a 6km dall'arrivo un gruppo di 15 corridori, con il gruppone a una decina di secondi, non sembrava che avessimo molto accordo

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    Trovandomi in testa al gurppetto senza collaborazione, decisi di giocarmi il tutto per tutto, scattando secco ai -4, so che una delle prime cose che si spiegano è non scattare dalla testa del gruppetto, ma quel giorno ero fortunato, Garzelli perse l'attimo per portarsi alla mia ruota, guadagnai 30 metri, e il gruppetto si aprì sulla strada, senza inseguirmi con convinzione

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    Arrivai all'ultimo km stremato, stavo dando davvero tutto in questa azione da finisseur, dal gruppo intanto era scattato Visconti al mio inseguimento, che rimontava velocemente

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    Arrivai al traguardo praticamente per inerzia, veramente non ne avevo più, ma riuscii, non so come, a difendere mezza bicicletta di vantaggio sul siciliano in rimonta, era il primo successo stagionale per me e per tutta la squadra!!!

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    Non saprei descrivere la mia esultanza dopo il traguardo, per me era un grande risultato, vincere una corsa che non sarà stata una classica monumento, ma in Italia era molto considerata, e aveva un albo d'oro notevole. Mi passo accanto Visconti, nerissimo, che mandò a quel paese i giornalisti che volevano intervistarlo. Giusto in tempo, prima che mi portassero alla premiazione, arrivarono Proni, Arekeev e Bertuola <Daje, Jure> urlò Proni, <avanti così, che ci chiamano pure al Giro>, abbracciai tutti e tre, prima che quelli dell'organizzazione mi indicassero di andare verso il palco, che sennò non andava in diretta il podio. Eravamo proprio un bel gruppo.

  16. In effetti le maglie non sono il massimo, io non sono mai stato un mago nel design.

    A questo punto chiedo se qualcuno può disegnarmene una, il colore principale deve essere il celeste e deve essere in bella mostra il logo Gentilini

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    Potete aggiungere altri 2-3 sponsor secondari, aziende con sede nel Lazio.

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    Gioco a livello difficile, potrei cavarmela nelle corse collinari, mentre in volata devo ancora prenderci la mano a questo livello. In montagna e sul pavè non ho nessun corridore forte, qundi eviterò queste corse se possibile.

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