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Big white

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  1. Primo arrivo in salita difficile da commentare: in primis stabilite le gerarchie in casa Edison, con Pinot a lavorare per Nibali. Aru vince e recupera il gap della cronosquadre, candidandosi prepotentemente alla rosa. Iznata perde 30": che abbia faticato troppo nella prima fase? Lo stesso Quintana è lì, Fernandes mi sembra un fuoco di paglia, credo che continuerà ad essere Landa l'uomo di punta. Giro apertissimo e di difficile lettura finora. 

  2. Cioè com'è la situazione? Fuga che guadagna, gruppo fermo e Ewan in recupero?

    Ricapitoliamo la situazione: mancano 60 km, la fuga a due è stata ripresa ma gli olandesi si sono fermati, così come i britannici, mentre da dietro l'Australia sta trascinando il gruppetto dei caduti, riportando così Ewan davanti. 

    Oggi concludiamo la stagione, continuiamo il racconto dei mondiali!

    Clamorosamente il gruppetto Ewan, con una folle rincorsa durata 50 km, riesce a rientrare! Occhi negli occhi, si scrutano i principali velocisti: c'è nervosismo in gruppo, nessuno vuole prendere l'iniziativa. A questo punto è l'Italia che prova a prendere l'iniziativa, ma gli scatti di Ulissi prima e Cimolai dopo vengono stoppati dalla Germania. Ci prova anche Brandle, ma è Simon Gerrans a stopparlo. Si arriva a 27 km dall'arrivo, quando a spaccare il gruppo è lo scatto di Tim Wellens (Belgio)!

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    Il belga prende più di un minuto, dietro è la Francia di Demare a prendersi l'onere dell'inseguimento, aiutato dalla Germania, mentre rimangono dietro Italia e Australia: quasi tagliati fuori due favoriti come Ewan e Bonifazio!

    Wellens viene ripreso ad appena 8 km dall'arrivo: gruppo spezzato in più tronconi, davanti rimangono pochi velocisti. Dobbiamo provarci? E ci proviamo: approfittando dell'ultima salitella tenta lo scatto Giuliano Sanguinetti!

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    A chiudere va l'unica nazione che finora non ha fatto niente, ovvero la Spagna con Valverde! Sanguinetti viene ripreso, si arriva in volata: a trionfare a sorpresa è il francese Demàre, che per un soffio anticipa Peter Sagan, piccolo orgoglio del sottoscritto con il terzo posto di Singh. Deludente la Germania, che piazza Degenkolb in 12a posizione. Migliore della deludentissima campagna azzurra è Villella, 18° davanti a Sanguinetti e Ulissi. 

     

     

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    Il finale di stagione ci regala altre tre vittorie, oltre alla classica serie di piazzamenti: Singh continua il suo momento d'oro, vincendo la Sparkassen Munqualcosa e soprattutto la Parigi-Tours, regolando velocisti come Kittel, Modolo, Bonifazio e il neo iridato Demàre. Sanguinetti vince il Gp Beghelli, anticipando il protagonista assoluto di ottobre, Villella. Eh si, perchè non solo si dimostra il miglior azzurro ai mondiali, ma il portacolori dell'Astana a sorpresa trionfa al Lombardia, vincendo la volata ad 8 davanti a Kwiatkowski e Gallopin, 8° l'esausto Sanguinetti.

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    Andiamo a vedere le classifiche finali: Bardet vince la UCI WT davanti a Bruno e Quintana; l'elvetico si consola dominando la CQ Ranking con più di 1000 punti di distacco da Quintana e Sagan. La T-Mobile ritorna in grande, vincendo la classifica a squadre UCI WT, mentre la CQ Ranking per una manciata di punti viene vinta dalla Red Bull davanti alla Mapei. A retrocedere in Continental Pro' sono Trek e Subway, mentre a sorpresa salgono Katusha (Che lascerà a fine stagione) e soprattutto la Bora-Argon, che stravince ogni classifica Continental, condannando all'ennesimo anno in "serie b" la Cofidis.

    Chiudiamo il 2018 con ben 35 vittorie e tanti, tantissimi piazzamenti: dal capolavoro di Oomen alla Amstel, ai tre podi dei grandi giri di Bruno. Stagione trionfale, ma basterà per confermarsi il prossimo anno? 

  3. Uhhh tu stai laureando?

    Esatto

     

     

    Peccato per Oomen, ora forza Italia!

    P.S. Non vedo l'ora di scoprire la sorpresa!

    Sarà la sorpresa dell'anno, ma non riguarda direttamente la story...

    Vediamo com'è andata ai mondiali!

    Fin dai primi km è l'Italia a gestire la situazione: nel primo tentativo di fuga, infatti, ad evadere sono Sbaragli (Italia) e Guldhammer (Danimarca), mentre a sorpresa ogni tentativo di altri corridori (Spagna, Germania, Portogallo e nazioni minori) viene stoppato dalla Gran Bretagna, che mette i gemelli Yates a scandire il ritmo.

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    La coppia di testa guadagna quasi 10', mentre nel gruppo si fanno vedere anche gli australiani. E arriviamo così a 112 km dall'arrivo: la fuga mantiene poco più di 8'30" sul gruppo, quando avviene una caduta. Coinvolti nomi di spicco come Kittel, Gaviria e soprattutto Ewan. L'Australia si ferma in blocco, così come altre nazionali!

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    La caduta spezza il gruppo: la Germania rallenta, ma non ferma nessun uomo per Kittel, l'Australia si ferma tutta: Olanda e Gran Bretagna mettono alla frusta il gruppo: la fuga viene ripresa a 70 km dall'arrivo, ma il distacco dal gruppo Ewan è già di 3'! 

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    Ma la beffa è dietro l'angolo: l'Olanda si ferma, la Gran Bretagna idem! Il distacco scende ad 1'45"! 

    Continua... 

  4. Racconto di una piccola gaffe personale

    Non avevo capito che Tanem fosse tuo :24:

    Ma noi ti vogliamo bene così come sei :D

     

     

    Quanto li hai pagati i Lotto Jumbo? :happy: . Apparte gli scherzi, complimenti!

    Hanno difeso 3° e 4° posto, sono entrato in Valverde mode e ne abbiamo approfittato!

     

    Non è che Br1 ha fatto un tacito accordo con la federazione russa dell'atletica? :mrgreen:

    Fonti ufficiali del team respingono ogni accusa, compresa quella di una possibile sponsorizzazione di una azienda russa a partire dalla stagione 2020  :ph34r: 

     

     

    Grande Bruno :)

    Una volta tanto si vince :D

    Dopo il trionfo della Vuelta torniamo in Italia, puntando tutto su Oomen: l'olandese però viene contagiato dal morbo del primo Sanguinetti, ottenendo una infinita serie di piazzamenti. Non ci credete? Nell'ordine: 2° al Veneto, 3° alla Bernocchi, 4° alla Agostoni e ancora 2° al Pantani, mentre la Mapei centra l'obiettivo top 5 la cronosquadre iridata con Izaola, Bruno, Pinizzotto, Pirazzini, Tanem e Ganna.

    E siamo entrati in clima mondiali! La crono si corre sul percorso di Richmond: a trionfare è Tom Domoulin, che chiude davanti a Dowsett (+ 27") e Bobridge (+1'04"), 7° Malori e 21° Martinelli; da notare anche il 26° posto di Pinizzotto e il 40° di Katanec. 

    Il mondiale in linea sembra un discorso per velocisti: si corre a Melbourne (credo sia una variante. se qualcuno mi conferma vi ringrazio), percorso che ricorda vagamente il campionato nazionale australiano del 2016, dove a vincere fu Singh, che questa volta sarà l'ultimo uomo per il favorito numero uno, il padrone di casa Caleb Ewan. 

    L'Italia punta tutto su Bonifazio, che avrà dalla sua un treno di tutto rispetto con Nizzolo, Sbaragli e l'ex compagno di squadra Modolo. Le scelte del Ct però lasciano intravedere l'intenzione di fare una gran selezione sulle due salitelle in programma, vista la presenza di uomini come Villella e Ulissi, pronti a lasciare davanti corridori abili in salita e veloci in caso di volata come Sanguinetti e Colbrelli. Completa la squadra Davide Cimolai, che proprio all'ultimo istante prende il posto dell'influenzato Ratto. 

    Next: chi sarà il nuovo campione del Mondo? E come finirà la stagione della Mapei?

    Chiedo scusa per la discontinuità ma la tesi ruba troppo tempo. A dicembre dovrebbe riprendere tutto con più regolarità. E ci sarà anche una grossa sorpresa... :wink:

  5. quali maglie? :wink:

    Fare l'elenco è impossibile, ne conto almeno 7-8 che voglio assolutamente. Ma essendo cresciuto giocando ogni PCM con i Reverberi (Ricordo la prima Ceramiche Panaria nel 2004 con Sella, Perez Cuapio, Mazzanti e compagnia varia  :wub: ) quella della Bardiani è senza dubbio la mia preferita

    PS: Pozzato e Merdj insieme  :24:

  6. Quanto c'è tra i due Mapei in testa alla generale?

    Se non ricordo male ci sono 58"...

    Chiudiamo la Vuelta: la Bola sarà l'ultimo ostacolo!

    Ostacolo solo sulla carta, ma andiamo con ordine: va via una fuga che, con la complicità del gruppo estremamente passivo, arriva: a vincere (e rientrare in classifica) è Tim Wellens, davanti a Pozzovivo (Astana) e al nostro Delhomme.

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    Ma è dietro che succede l'impossibile: la Lotto NL-Junbo forza il ritmo sull'ultima salita, impedendo ogni scatto! Ci prova Yates che rimbalza, ci prova Pinot, ma a chiuderlo vola Kelderman. Bruno (+4, ehehehe) sale tranquillamente scortato da Tanem (-3, compensazione?) che regge fino ai -7.5 km, poi decide di sfilarsi. Ci riprova Pinot, ma niente, gruppo sempre compatto.

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    A 5 km scatta Poels: Pinot e Bruno saltano subito sulla sua ruota, ma lo svizzero ne ha di più e stacca tutti! Chiudiamo la tappa al 6° posto, staccando di 36" Pinot e di poco più di 50" Poels, gli altri tutti sopra al 1': game, set, match!

    L'ultima tappa è vinta in solitaria da Gilbert (Lotto Soudal), gli occhi sono tutti per Bruno, che dopo il 2° posto del Giro e il 3° del Tour scrive la storia vincendo la Vuelta 2018! Sul podio con lui Pinot (Ag2r) e Poels (Lotto NL-Junbo), applausi per Tanem che chiude al 6° posto dopo il crollo negli ultimi km della Bola, dominio Mapei con ben 6 uomini in top 20, tra cui segnaliamo il 12° posto di Sanguinetti, mica male... Nemmeno a dirlo, Bruno vince anche la maglia bianca. 

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  7. Durante la corsa se vai sul pannello strategia, a me funziona.

    Confermo che funziona tranquilllamente; per farlo rallentare o lo fai aspettare o scendi intorno a 15-20 per evitare che si fermi del tutto.

    Vuelta da 6-6.5, continuo a pensare che al meglio potevi arrivare 6°, forse in top 5 con un po' di fortuna in più, ma al netto dei risultati puoi concederti un giro a vuoto. 

  8. 16a tappa, si arriva a Cotobello! E poi la lunga crono: Bruno può chiudere la Vuelta o crollare miseramente!

    Parte una fuga, che guadagna subito un vantaggio molto ampio, che tocca addirittura i 18': 10 atleti, tra cui notiamo Meyer, Pantano, Hermans, Felline, il vincitore di una tappa al Giro Nazareth ed il nostro Tanem!

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    A questo punto succede l'imprevedibile. Cadute, ritiri, forme giornaliere da suicidio? No, il mio pc non collabora, quindi poiché la tappa è importante beccatevi screen belli quanto la pedalata di Hesjedal.

    Davanti la fuga va a giocarsi la vittoria: rimangono Pantano, Tanem e Meyer, mentre dietro la selezione è nettissima: nel gruppo maglia rossa rimangono in 15, con Bruno scortato fedelmente da Delhomme. 

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    I tre davanti si giocano la vittoria: nel finale il nostro Tanem molla, e a festeggiare è Pantano, che anticipa Meyer per 7", ad 1'26" il nostro scalatore.


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    Mancano 5 km per i big all'arrivo, quando improvvisamente scoppia la bagarre: in combinata attaccano Yates e Pinot, 2° e 3° della generale!


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    Bruno non risponde, ma imprime una netta accelerata per non perdere troppi secondi. Yates-Pinot vanno via, dietro troviamo in Poels un prezioso alleato: nonostante questo la coppia del podio va via, arrivando a 10'04" da Pantano, a 14" Vuillemoz e Poels, a 26" c'è la maglia rossa di Bruno, che con le unghie e con i denti si difende, vedendo però scendere il suo vantaggio su Yates a 56". Ma la grande sorpresa di giornata è Tor Tanem: lo scalatore della Mapei, dopo la grande prestazione di oggi, rientra prepotentemente in classifica, scavalcando addirittura Pinot in terza posizione! Per Bruno sono tutti segnali molto positivi. I restanti big sono dietro: Soler perde 1' da Pinot, 2' Mollema e più di 3'30" per Kelderman!

    La 17a tappa, la crono che può spaccare tutto: a vincere è lo svizzero Kung davanti a Dowsett e Phinney. Il migliore dei big è Kelderman a 36", dietro di lui uno straordinario Tor Tanem, che chiude a 56" da Kung e sale addirittura in 2a posizione, mentre Bruno chiude a 55". Pinot arriva a 1'24" con lo stesso tempo di Alaphilippe. Poels paga 2'06", malissimo Yates che chiude a più di 2' e mezzo, scivolando in quarta posizione, superato anche da Pinot. 

    Gougeard si concede il bis nella 18a tappa partendo sempre da lontano, così come da lontano arriva la vittoria di Zardini nella 19a tappa. Bruno sempre in rosso, dietro di lui Tanem e Pinot ad 1'48" quando manca solo la Bola.. Stay Tuned and go Mariolone Bruno! 

  9. Molto bene Delhomme per ora, mi sembra un buono scudiero per Bruno, e può tentare sicuramente la fuga in varie tappe.

    La squadra ha praticamente solo scalatori e deliberatamente stiamo ignorando l'obiettivo dello sponsor (maglia a pois) proprio per dare il massimo per la generale

     

     

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    Se i tifosi di Bruno si attaccano a queste cose vuol dire che Proculino è davvero un corridore importante.

    Ricordami questa frase, ho un piccolo progettino in mente...

     

     

    Pinot in discesa :24::24: cioè seriamente Pin8 ha fatto il numero in discesa? :24:

    Ha provato, ma è andata male :D

    L'ottava tappa viene vinta da Cort Nielsen, che anticipa un esausto Sanguinetti, i big arrivano a 28" mentre perde qualcosa Keldermann, che arriva a quasi 1'. La nona tappa vede la vittoria di Gougeard, in fuga dalla mattina, il giorno dopo è Kittel a trionfare in volata. Il primo assaggio di salita nell'11a tappa con arrivo ad Andorra: a vincere è Pinot, che anticipa di 8" il gruppetto composto da Bruno, Yates e Betancur, poco dietro tutti gli altri. Gaviria e Clarke vincono i due successivi sprint, mentre a Pena Cabarga è Tim Wellens ad ottenere la vittoria.

    E si arriva così a Lagos de Covadonga, primo vero arrivo in salita: parte una fuga composta da 11 atleti, tra cui il nostro Pirazzini, Chaves, Felline, Minali, Pirazzi, Canola, De Marchi e qualche altro non italiano.

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    Dietro sono la Ag2r e la Lotto NL-Junbo a scandire il ritmo, evitando che la fuga prenda il largo: ai piedi della salita finale il solo Chaves è in avanscoperta. A questo punto a prendere di petto la situazione siamo noi: Delhomme, Tor Tanem e Pinizzotto danno una prima, graduale accelerazione, ma sono in pochi a staccarsi. Ma quando Chavez viene raggiunto la situazione cambia: ai -4 va davanti proprio la maglia rossa, Marius Bruno!

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    Il primo a saltare sulla ruota del leader della generale è Wellens, ma il belga rimbalza clamorosamente. Più costante e sorprendente è Gallopin, che rimane con l'elvetico. Dietro è Poels a forzare i big, che però sono già accreditati di una trentina di secondi. Anche Gallopin non riesce a reggere: lontano dagli occhi della regia Marius Bruno consolida la maglia rossa, vincendo la 15a tappa della Vuelta, centrando così un record, vincendo almeno una tappa nei tre grandi giri. Dietro arrivano Gallopin e Pinot a 30", a quasi 1' gli altri big. Pinot risale la classifica piazzandosi in 3a posizione a 1'36" da Bruno, mentre Yates paga 1'27" dalla maglia rossa. Cotobello, la lunga crono e la terribile Bola del Mundo: Vuelta apertissima? 

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